L’ASL di Avellino aggiorna sui nuovi tamponi, effettuati dall’AORN Moscati di Avellino, che sono risultati positivi al Covid-19: sono 16 persone.

Emergenza Covid-19: tamponi positivi in Irpinia
I risultati sono i seguenti:
- 1 nel Comune di Avellino
- 5 nel Comune di Ariano Irpino
- 1 nel Comune di Monteforte Irpino
- 1 nel Comune di Castel Baronia
- 3 nel Comune di Flumeri
- 1 nel Comune di Cesinali
- 1 nel Comune di Scampitella
- 1 nel Comune di Chiusano di San Domenico
- 1 nel Comune di Solofra
- 1 nel Comune di Serino
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Covid-19: plasma per la sperimentazione della cura da Ariano Irpino
Via libera alla sperimentazione per il trattamento delle polmoniti da Covid-19 con il plasma iperimmune presso l’ospedale Cotugno. L’accordo in questione è stato sottoscritto con l’ASL di Avellino e prevede il reclutamento tra i donatori di alcuni cittadini guariti dal Covid-19 e che sono provenienti dalla ex zona rossa di Ariano Irpino.
L’accordo tra le due aziende sanitarie è un contributo significativo per trovare una cura al Covid-19 e ciò sarà possibile attraverso una sperimentazione.
Inizia la sperimentazione per una cura al virus
Ciò, come afferma Maria Morgante, Direttore Generale dell’ASL, rappresenta un valore fortemente simbolico per una comunità che, più di altre, ha pagato le conseguenze di questa pandemia.
I primi che verranno arruolati per iniziare questa sperimentazione saranno medici e infermieri (10 in tutto) che sono guariti dal Covid e che sono stati ricoverati presso l’ospedale Cotugno.
È stato aperto un laboratorio nel follow up post Covid per poter arruolare possibili donatori e per accompagnare i pazienti che hanno superato la malattia e aspettano di poter tornare alla loro vita normale.
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Il problema regionale legato alle infrastrutture e ai trasporti limita lo sviluppo economico in Campania
Il problema regionale in Campania relativo alle infrastrutture e ai trasporti è una grave pecca della nostra terra perché limita l’ascesa di uno sviluppo economico globale del territorio.
Le infrastrutture sono carenti o mal funzionanti in tutte le zone campane sia che si pensi a centri urbani o a zone rurali. Questo settore potrebbe essere migliorato dalle istituzioni politiche.
Nicola Viola, responsabile del controllo qualità del Caseificio Prati del Volturno, ci spiega le difficoltà economiche che scaturiscono da una non fluente rete di trasporti presente sul territorio casertano.
Il responsabile del controllo qualità del Caseificio Prati del Volturno lamenta la poca attenzione alle infrastrutture in Campania da parte della politica locale
La criticità spiegata nel video da Nicola Viola non deve essere circoscritta solo al suo territorio di appartenenza ma all’intera Campania perché una maggiore agevolazione nel settore delle infrastrutture potrebbe creare una crescita economica non di poco valore sia alle imprese che alla Regione.
La produzione di mozzarella di bufala DOP, infatti, rappresenta un settore fiorente dell’economia campana oltre ad essere un’eccellenza regionale conosciuta oltre confine.
Le difficoltà incontrate sul territorio sono molteplici: il primo è quello che riguarda le vie di comunicazione che negli ultimi tempi sono state chiuse. Nel casertano come sottolinea Nicola Viola molti ponti e passaggi sono stati chiusi è stata conseguente una difficile viabilità che insieme alle problematiche inerenti il settore di consegna per quanto riguarda il caseificio di Cancello ed Arnone complicano la vita delle imprese produttive.
Caseificio Prati del Volturno Cancello ed Arnone
Le amministrazioni regionali e nazionali non sembrano interessarsi alla cosa e sentirsi abbandonati è una lamentela comune in Campania da parte dei molteplici imprenditori che abbiamo intervistato insieme a Mariangela Merola, candidata per le prossime Regionali per le circoscrizioni di Caserta, Napoli e Province.
Le aspettative nutrite dal responsabile del controllo qualità del caseificio casertano sono quelle di una maggiore vicinanza da parte delle istituzioni politiche regionali soprattutto nei confronti degli imprenditori. I problemi dovrebbero essere affrontati insieme perché la collaborazione reciproca potrebbe sicuramente portare ad un miglioramento economico.
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Social, narcisismo e alienazione: i mali del nostro tempo
L’unica approvazione che conta, spesso, è la propria. A volte ci compiacciamo osservando il nostro profilo o contemplando la nostra immagine ripresa dalla fotocamera del nostro telefono, ritenendola indegna.
Il male del nostro tempo è che non riusciamo a godere della realtà. Ci sentiamo estraniati e risucchiati dai social, viviamo quella che si chiama una vita narcisistica ed alienata, una vita lontano da noi stessi.
Siamo estraniati da tutto e quindi risultiamo un pò falsi e inautentici perché siamo scissi e siamo innamorati solo di noi stessi.
Mai epoca fu come questa tanto favorevole ai narcisi ed agli esibizionisti. Dove sono i Santi? Dovremo accontentarci di morire in odore di pubblicità.
Ennio Flaiano
In questo senso rischiamo di essere tutti un pò narcisisti e borderline, in una linea di confine al margine di un mondo reale che, proprio perché reale, sarebbe fatto di relazioni concrete con gli altri.
Nella nostra vita c’è poca realtà e molta virtualità, i social ci allontanano dalle nostre radici naturali, questo è il disagio dell’uomo moderno.
Ci alieniamo ancora di più nel momento in cui ci conformiamo alle mode e quindi al pensiero collettivo, rinunciando ad essere originali per paura di andare controcorrente, così facendo abbiamo perso il dialogo dialettico con noi stessi perché siamo distratti da troppi stimoli esterni e non possiamo avere un contatto profondo con noi stessi.
Siamo come sradicati dalla realtà affettiva e questa realtà sfuma, si opacizza, diventa nebulosa e restano solo i desideri di oggetti che però ci rendono poveri di animo.
Selfie
La nevrosi è di fatto una povertà d’animo che ci fa desiderare cose futili, ci fa desiderare di voler avere potere sugli altri, il potere dell’uomo sull’uomo, un potere che si declina alle varie forme di manipolazione e che è sempre tesa a rendere dipendente una vittima, per soggiogarla e strumentalizzarla.
Le nevrosi che causano le regressioni più terribili ed incurabili sono dovute proprio a questo sentimento primo, quello di non essere accolti nel mondo con amore.
Pier Paolo Pasolini
Quando l’uomo non si impegna a realizzare se stesso diventa vittima di un meccanismo alienante e segue regole alimentate da altri, dettami di cui non capisce neppure il senso e quindi diventa succube degli elementi esterni. In questo modo non si è più uomini liberi ma tristi marionette.
L’uomo diventa servo delle leggi di mercato che lo dominano, rendendolo ingranaggio in un sistema che lo sovrasta e di cui l’uomo stesso subisce il meccanismo.
Da qui nasce la dissociazione psicologica.
Questo è il prezzo da pagare per appartenere ad una società civilizzata.
Freud parla di sacrificio necessario, questo è il sacrificio della pulsionalità immediata che l’uomo civilizzato deve contenere se vuole beneficiare della civilizzazione.
La sottomissione al processo di civilizzazione corrisponde alla sottomissione del figlio al padre con la rinuncia alla realizzazione della fantasia simbiotica con la madre, che possiamo identificare come una figura paradisiaca. La nostalgia del paradiso perduto permane e i social diventano, in questo modo, un simbolo del nuovo paradiso dove tutto è possibile, dove si può sognare qualsiasi cosa, dove si è connessi sempre e, più di ogni altra cosa, si è belli e ritoccati con filtri.
alienazione da social
Il selfie ritoccato è alienante nella misura in cui bypassa l’attività simbolica del pensiero, quell’attività che la psicoterapia vorrebbe riattivare nell’individuo sofferente e che invece i social azzerano per diminuire il pensiero riflessivo che avrebbe lo scopo di permettere la sintesi reale dei contenuti e dei suoi contrari.
Nel selfie ogni contraddizione è spianata come le rughe che sono levigate fino a scomparire, tutto è liscio… tutto fila liscio: non c’è dialettica, non c’è conflitto, tutto è luminoso.
Non c’è ombra e quindi non c’è neanche il male, quindi un paradiso. In questo paradiso, il pensiero non serve perché non ci può essere confronto con l’altro.
C’è l’abbaglio, c’è una maschera. C’è l’uno, non c’è il due quindi manca la tensione da cui scaturisce l’energia psicologica. Senza tensione l’energia è statica e sparisce.
La nevrosi incarna la forza per procedere nel cammino di evoluzione psicologica.
Young sostiene che non siamo noi a guarire dalla nevrosi ma è la nevrosi stessa che ci guarisce.
Ciò che vediamo e ciò che nascondiamo
Nel paradiso dei selfie e dei social non esiste il conflitto e non c’è neanche la sintesi dei contrari che l’attività simbolizzatrice dovrebbe realizzare. Scatta così il vissuto dell’alienazione.
L’uomo che ha perduto il contatto vero con se stesso si accontenta dei surrogati e questa è quella che Erich Fromm chiamava “personalità fittizia” a metà strada tra narcisismo, borderline ma è soprattutto una personalità alienata.
Le condizioni per la creatività si devono intrecciare: bisogna concentrarsi. Accettare conflitti e tensioni.
Rinascere ogni giorno.
Provare un senso di sé.
Erich Fromm
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