L’Ameir (Associazione malati endocrini irpinia) è attiva sul territorio da oltre dieci anni, proponendo eventi formativi, incontri scientifici, iniziative di comunicazione sociale e sanitaria e campagne di prevenzione.
L’associazione ha effettuato uno studio per valutare e rilevare opinioni, timori e stati d’animo dovuti ai cambiamenti nella vita quotidiana in ambito sociale, familiare, relazionale e lavorativo dopo il lockdown.
Siamo stati così preoccupati dalla paura di un eventuale contagio che abbiamo trascurato una situazione importante causata dalla repentina cattività e cambio delle nostre abitudini che, molto probabilmente in tutti, ha causato qualche scompenso mentale. Siamo animali abitudinari che necessitano di tempistiche graduali, cose che non abbiamo avuto sia quando ci è stato detto di non uscire di casa che quando ci è stato comunicato di poter uscire quasi come prima.
L’Ameir, dunque, avvalendosi dell’impegno dei volontari dell’associazione e dei giovani del servizio civile, attraverso email, messaggi telefonici ha somministrato oltre 100 questionari composti da domande a risposta multipla, per comprendere come le persone hanno vissuto il periodo di quarantena e valutare anche la prospettiva della nuova fase di ritorno alla normalità.
Ameir: risultati del questionario
Dall’attenta analisi delle risposte ottenute si è compreso che il 70% degli intervistati si è adattato al periodo di emergenza, il 47% si è dedicato prevalentemente alla famiglia mentre il 35% ha impiegato il proprio tempo alle attività di smart working.
Il 45% degli intervistati ha compreso a riservare maggiore attenzione nei confronti della vita e dell’ambiente mentre il 42,5% crede che ci sarà un peggioramento delle condizioni sociali.
Il 60% richiedono una sanità più efficiente perché non hanno ritenuto giusto l’aver trascurato, durante lo stato di emergenza sanitaria, le altre patologie.
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