Potrebbe nascere al più presto un rifugio per cani e gatti in Irpinia, più precisamente a Pietrastornina.
Anna e i suoi cuccioli con Fido nel cuore è un progetto nato nel 2011 e che nel 2015 è diventata una Onlus no profit. All’improvviso per l’associazione arriva lo sfratto ma i soci hanno iniziato a fare richieste ai Comuni limitrofi, trovando però porte chiuse.
Anna e i suoi cuccioli con Fido nel cuore ha deciso di comprare un terreno e dunque avrà la possibilità di diventare un’oasi rifugio in grado di ospitare 30 cani e 30 gatti.
L’associazione lancia un appello:
Abbiamo solo la disponibilità economica per la recinzione che sarà avviata a breve, siamo in attesa di svincolo idrogeologico della Comunità Montana del Partenio. Occorre raccogliere ancora circa 100.000 euro, stima prevista dal nostro architetto per i lavori strutturali iniziali. Le piccole associazioni come la nostra, non hanno aiuti di sorta da nessun Ente, devono basarsi solo sulle donazioni di amici e simpatizzanti.
Cosa stiamo aspettando? Aiutiamo a realizzare questo progetto, con un piccolo contributo,che è simbolo di legalità, giustizia ed umanità!
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Confcommercio di Avellino: il Decreto Cura Italia sulla Cassa Integrazione è un grande bluff
Prot. n° 30/2020
OGGETTO: Art. 22 decreto CURA ITALIA – misure CASSA INTEGRAZIONE
DECRETO CURA ITALIA: IL GRANDE BLUFF
Ieri è stato pubblicato finalmente il decreto “Cura Italia”. La Confcommercio Imprese per l’Italia della Provincia di Avellino ne sta attentamente studiando il contenuto. Il primo aspetto approfondito è l’art. 22 relativo alla Cassa Integrazione per i dipendenti delle aziende.
Si riportano i passaggi più significativi.
Art. 22
(Nuove disposizione per la Cassa integrazione in deroga)
Le Regioni e Province autonome, con riferimento ai datori di lavoro del settore privato, ivi inclusi quelli agricoli, della pesca e del terzo settore compresi gli enti religiosi civilmente riconosciuti, per i quali non trovino applicazione le tutele previste dalle vigenti disposizioni in materia di sospensione o riduzione di orario, in costanza di rapporto di lavoro, possono riconoscere, in conseguenza dell’emergenza epidemiologica da COVID-19, previo accordo che può essere concluso anche in via telematica con le organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative a livello nazionale per i datori di lavoro, trattamenti di cassa integrazione salariale in deroga, per la durata della sospensione del rapporto di lavoro e comunque per un periodo non superiore a nove settimane.
******OMISSIS*******
L’accordo di cui al presente comma non è richiesto per i datori di lavoro che occupano fino a cinque dipendenti.
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Le risorse di cui al primo periodo del presente comma sono ripartite tra le Regioni e Province autonome con uno o più decreti del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze.
******OMISSIS*******
I trattamenti di cui al presente articolo sono concessi con decreto delle Regioni e delle Province autonome interessate, da trasmettere all’INPS in modalità telematica entro quarantotto ore dall’adozione, la cui efficacia è in ogni caso subordinata alla verifica del rispetto dei limiti di spesa di cui al comma 3. Le Regioni e delle Province autonome, unitamente al decreto di concessione, inviano la lista dei beneficiari all’INPS, cheprovvede all’erogazione delle predette prestazioni, previa verifica del rispetto, anche in via prospettica, dei limiti di spesa di cui al comma 3. Le domande sono presentate alla Regione e alle Province autonome, che le istruiscono secondo l’ordine cronologico di presentazione delle stesse.
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Qualora dal predetto monitoraggio emerga che è stato raggiunto, anche in via prospettica il limite di spesa, le Regioni non potranno in ogni caso emettere altri
provvedimenti concessori.
******OMISSIS*******
Se ne deduce pertanto che, senza alcuna elucubrazione filosofica, già alla luce di questi pochi punti analizzati le aziende, che già versano in una condizione di tragica drammaticità, avendo necessità di liquidità immediata, rischiano realmente il tracollo.
Analizzando l’art. 22, si evince immediatamente che la misura di cui trattasi risulta inefficiente e monca in più parti, nella fattispecie:
- Manca la ripartizione delle risorse per singole regioni;
- Sono incerti ed indefiniti i tempi di erogazione dei fondi ed altrettanto imprecisati gli organi competenti, regione, INPS …e altro;
- Il plafond previsto dal decreto risulta limitato ed esiguo rispetto alle effettive necessità ed è stata già immaginata l’impossibilità di raggiungere tutti gli aventi diritto, essendo un fondo ad esaurimento.
Alla luce dei tre punti sopra evidenziati, purtroppo ne scaturisce una incertezza assoluta relativamente all’utilizzo della Cassa Integrazione in deroga per tutte le piccole aziende. Per l’ennesima volta si è pubblicato un decreto ma senza tener conto della drammatica situazione che vivono le aziende, ormai sull’orlo del baratro. All’immediata necessità di liquidità, anche con piccoli importi, di tutte le aziende, si risponde con interventi le cui procedure sono o da integrare o da chiarire attraverso le tanto fantomatiche circolari ministeriali.
L’ufficio Legale della Confcommercio Nazionale si è già attivato presso la Presidenza del Consiglio ed i vari Ministeri interessati per chiarire tutti i dubbi sollevati.
Avellino, 18/03/2020
Il Presidente il Direttore
Rag. Luigi Salvante Ing. Oreste La Stella
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Regionali Campania 2020: Ines De Leucio dice no al clientelismo politico in Irpinia e nel Sannio
Ines De Leucio, candidata alle prossime Regionali in Campania per la circoscrizione di Avellino e Provincia con il PRI che sostiene Vincenzo De Luca, durante la presentazione dei candidati del Partito Repubblicano Italiano e di Lega per l’Italia, si presenta e spiega le motivazioni della sua candidatura, offrendo un quadro problematico che riguarda le istituzioni politiche locali e non solo.
Ines De Leucio è italiana ma con seconda cittadinanza australiana dunque è una donna che tocca con mano due realtà politiche, culturali e sociali agli antipodi. L’aver modo di confrontarsi con realtà diverse mette in luce in modo ancora più evidente le criticità politiche delle istituzioni locali e regionali.
La candidata durante il suo intervento, infatti, parla della mancanza di parità di diritti e di considerazione all’interno di determinate strutture politiche che possono riguardare le amministrazioni comunali o provinciali in cui, seppur in modo implicito, ci si rende conto di una differenza sottile tra cittadini di serie A,B,C o non classificati.
Questi meccanismi taciti e perpetrati negli anni, secondo la candidata, devono cambiare perché se il Sindaco di una città australiana, ad esempio, lo si vede intento come qualsiasi altro cittadino a fare la fila alla posta perché questa pari dignità umana non la troviamo in Irpinia o nel Sannio?
Ines De Leucio tra i tanti aspetti critici, figli dell’entroterra e di una chiusura culturale che deve cambiare e adeguarsi ai tempi, sottolinea la libertà di espressione che in molte delle nostre zone manca. In Australia, ad esempio, due uomini o due donne possono baciarsi tranquillamente ad un tavolino del bar cosa che non succede nelle nostre comunità e che se, approfondiamo nel dettagio, la politica nazionale non contempla pienamente neanche a livello legislativo.
Ines De Leucio auspica ad una maggiore apertura culturale, ad una semplificazione burocratica per quanto riguarda rapporti di lavoro a breve termine. La candidata inoltre desidera poter costruire delle comunità in cui le stesse amministrazioni comunali possano essere vicine ai singoli cittadini perché come ci ricorda Ines De Leucio il Comune è la casa di qualsiasi cittadino appartanente a quella determinata comunità.
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Donne e scuole contro il Festival di Sanremo: nasce l’hashtag #iononguardoSanremo
La partecipazione del rapper Junior Cally al prossimo Festival di Sanremo sta creando non poche polemiche perché alcuni testi, del passato, del cantante contengono messaggi che inneggiano alla misoginia e alla violenza.
Il Coordinamento Donne insieme al sindacato Cisl hanno lanciato un’iniziativa, attraverso la creazione dell’hashtag #iononguardoSanremo, che vorrebbe invitare quante più persone possibili a non guardare la prossima edizione del Festival di Sanremo.
L’iniziativa lanciata è stata accolta anche da docenti e presidi di varie scuole che trovando diseducativo il personaggio controverso di Junior Cally, hanno deciso di fare una petizione.
Angela Rosauro, dirigente scolastico dell’Istituto Donizetti di Pollena Trocchia, ha indetto una petizione che ha già raccolto più di 21mila firme.
Nel testo della petizione viene riportato un brano misogino del rapper, che mira a sottolineare in che modo il cantante possa essere di cattivo esempio per le giovani generazioni.
Ecco il testo integrale della petizione:
Spett.le Commissione parlamentare per l’indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi
commvigilanzarai@pec.senato.it
I sottoscritti dirigenti scolastici, docenti di scuola dell’infanzia, di scuola primaria, di scuola di primo e secondo grado, assistenti amministrativi, collaboratori scolastici, genitori degli alunni di ogni ordine e grado delle scuole pubbliche d’Italia,
a nome di tutti i bambini e le bambine e di tutti i ragazzi e le ragazze a cui ci rivolgiamo ogni giorno affinché costruiscano un armonico progetto di vita personale e sociale,
ritengono che sia vergognoso nonché pericolosissimo, in termini educativi e formativi, che sia concessa la partecipazione al Festival della canzone italiana di Sanremo, al rapper Junior Cally che non disdegna nelle sue canzoni definire le donne e il rapporto con esse attraverso i seguenti “versi”:
Lei si chiama Gioia, beve e poi ingoia.
Balla mezza nuda, dopo te la da.
Si chiam Gioia, perché fa la tro.., sì, per la gioia di mamma e papà.
Questa non sa cosa dice, porca tro.., quanto chiaccchiera? L’ho ammazzata, le ho strappato la borsa, c’ho rivestito la maschera.
State buoni, a queste donne alzo le minigonne
me la chi… di brutto mentre legge Nietzsche
Ci sco….. Giusy Ferreri (la cantante)
lo sai che fot….. Greta Menchi (influencer)
lo sai voglio fot…. con la Canalis (conduttrice)
queste put…. con le Lelly Kelly non sanno che fot…. con Junior Cally.
I sottoscritti ritengono che la Rai in quanto servizio pubblico non debba consentire che questo tipo di massaggi possano raggiungere e nemmeno sfiorare il Festival della canzone italiana, pena un’accusa infamante di complicità e favoreggiamento della violenza sulle donne.
Nel convincimento di un’immediata e chiara presa di posizione si porgono distinti saluti,
Angela Rosauro dirigente scolastico IC Donizetti Pollena Trocchia.
Voi cosa ne pensate? Scrivetecelo nei commenti.
8 comments on Anna e i suoi cuccioli con Fido nel cuore: un simbolo di legalità e giustizia
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