L’associazione Apple pie ha organizzato l’Abellinum Pride che si svolgerà sabato 15 giugno ad Atripalda. Durante la conferenza stampa svoltasi al Godot Art Bistrot di Avellino, abbiamo scambiato quattro chiacchiere con Mara Festa, presidente dell’associazione e Antonio de Padova, il vicepresidente.

Presidente e Vicepresidente di Apple pie
Abellinum Pride: percorso
L’Abellinum Pride si svolgerà nel seguente modo:
ore 16:00 Concentramento Piazza Umberto I
ore 17:00 Partenza da Piazza Umberto I
Via Piazza
Piazza Garibaldi (prima sosta)
Via Vico La Torre
Piazza Municipio (seconda sosta)
Via Belli
Via Cammarota
Largo Fiumitello (terza sosta)
Piazza Giovanni XXIII
Via Santi Sabino e Romolo
Via Fiume (quarta sosta)
Via Gramsci (quinta sosta)
Largo Orta (sesta sosta)
Via Aldo Moro (settima sosta)
Rotonda Maddalena (ottava sosta)
Via Roma scuola elementare (nona sosta)
Via Roma Ponte (decima sosta)
Attivo Piazza Umberto I e chiusura.

Sfilata arcobaleno ad Atripalda
Partecipate numerosi!
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Laura Visentin
Laura Visentin: biografia
Laura Visentin è nata a Bassano del Grappa in provincia di Vicenza nel 1967. Vive e lavora a Rosà in provincia di Vicenza. Il suo percorso formativo è umanistico, con una grande passione per la letteratura e le arti. Si è laureata nel 1993 in Materie Letterarie presso l’Università degli Studi di Padova. L’interesse per il gioiello contemporaneo è sollecitato anche dal mondo scultoreo del padre, Gianni Visentin, le cui opere sono esposte nei principali musei del mondo e consegnate a illustri personalità tra cui Giovanni Paolo II, Ronald Reagan, George Bush, Michail Gorbaciov.
Laura Visentin si è avvicinata al mondo del gioiello d’autore e contemporaneo stimolata dalla necessità di creare pezzi che potessero esprimere il suo carattere e la sua personalità, con i quali cercare di trascrivere le sensazioni del mondo che la circonda. L’imprenditorialità veneta le ha fatto scoprire il prodotto tecnologico-industriale delle molle, rivisitato in maniera inedita e diventato oggetto d’indagine, con finalità artistica e decorativa. Ha frequentato, negli anni, corsi di approfondimento delle tecniche base, di pigmento e di tessuto di metallo presso la Scuola di Gioiello Contemporaneo Alchimia di Firenze e presso lo Studio della designer Carla Riccoboni. L’oreficeria di ricerca rappresenta per lei l’essenza della creatività italiana, in cui trovano armonica sintesi gli aspetti legati all’enorme bagaglio storico della tradizione orafa e gli aspetti più innovativi e d’avanguardia legati al design e alla progettazione.
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Catash: chi e cosa sono?
I Catash sono un duo formato da Francesca Mazzoni e Carlo Corso.
Catash è un progetto di poesia orale e musica percussiva, in cui voci e pelli si liberano attraverso la contaminazione delle sonorità tradizionali mediterranee, beat squantizzati e suoni che sembrano provenire direttamente da spazi vuoti fra i versi.
La poetica dei Catash è strettamente allacciata al ritmo che muta insieme al cambiamento del linguaggio e cerca di narrare, in maniera eclettica ed essenziale allo stesso modo del fluire dell’esistenza dei sentimenti che sorge, culmina e decade.
Catash: chi sono?
Francesca Mazzoni è originaria di Benevento, ha portato nella sua città natale e per la prima volta in Campania una gara di poetry slam nel 2013. Insieme ad Andrea Maio e Vittorio Zollo pone le basi per il collettivo Casper, attualmente attivo ma di cui non fa più parte.
Francesca Mazzoni si appassiona di poesia già da piccola. Oggi questa sua passione per la parola in versi trova il giusto connubio per esprimersi in maniera più articolata nella poesia performativa, che permette l’uso attivo del corpo come dispositivo poetico al pari della voce. Nel 2018 si qualifica per le finali nazionali di Genova promosse dalla LIPS, la lega italiana di Poetry Slam, rappresentando, insieme alla poetessa Dopa Mina, la Campania.
Nel 2019 insieme a Carlo Corso fonda i Catash, in cui Francesca Mazzoni convoglia il suo lavoro poetico degli ultimi quattro anni, selezionando non i testi migliori ma quelli emotivamente più onesti e viscerali.
I testi di Francesca Mazzoni sono connotati dal panico che insieme agli elementi naturali creano visioni simboliche tra l’uomo e la possibilità di ritrovarsi nelle leggi naturali, a volte pietose, spesso feroci e crude e dove la salvezza non è contemplata.
Francesca Mazzoni
Francesca Mazzoni definisce così Catash:
Catash è un ciclo biologico del sentimento amoroso che segue anch’esso un percorso cosmico in cui vediamo la genesi, l’apice e il decadimento, seguito dal ripiegamento su se stessi in cui ci si interroga sulle proprie scelte e sulla propria origine. La batteria e i tamburi a cornice si incastano e seguono il percorso, riempiendo gli spazi vuoti fra un verso e l’altro, creando un rapporto inscindibile fra ritmo strumentale e prosodia.
Francesca Mazzoni
Francesca Mazzoni trova ispirazione e vicinanza nei poeti come Rimbaud, Nicanor Parra, Vicente Huidobro, Cristina Campo, Julio Cortàzar, Mariangela Gualtieri, nel linguaggio lisergico dei poeti beat e nella sperimentazione sonora della poesia futurista.
Carlo Corso
Carlo Corso è un batterista originario di Casalbore (Avellino), è attivo dal 2012 con progetti inediti come Il sentiero di Flavia, cantautorato folk rock e con i Kairos, band progressive folk strumentale, con i quali si è dedicato all’attività di live e studio.
Carlo Corso trova ispirazione dal jazz americano, dall’elettronica e dal rock psichedelico, il tutto accompagnato da una grande passione per i ritmi tradizionali africani, indiani e dell’America latina.
Attualmente è attivo nel nel duo nu-blues/alt rock Caboose, con cui ha da poco concluso un tour negli Stati Uniti, in Italia e in Germania. Carlo Corso è sempre attento e disposto alla contaminazione con altre forme d’arte, da questo la volontà di prendere parte al progetto Catash.
Gli artisti che lo hanno guidato e ispirato nel sound sono i Doors, John Coltrane, Mark Giuliana, Ravi Shankar, Miles Davis, Boubakar Traorè e Fleet Foxes.
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