redazione

Arriva la Trekking Baronia Marathon in provincia di Avellino

L’8 agosto arriva la Trekking Baronia Marathon in provincia di Avellino.

Fervono i preparativi per la prima edizione della Trekking Baronia Marathon, un evento organizzato nell’ambito del progetto “I Cammini di Orazio” e promosso dalla Pro Loco Vallesaccarda, unitamente ad un nutrito comitato di associazioni ed enti locali. La maratona ha registrato sin da subito numerose adesioni da ogni parte della Campania, preannunciando la riuscita di un’impresa volta alla scoperta e alla valorizzazione del territorio della Baronia. Si tratta di una camminata ludico-motoria, non competitiva e aperta a tutti. L’iniziativa ha lo scopo di far conoscere non solo le bellezze naturali ed ambientali, ma anche quelle storiche e artistiche di questo territorio attraverso un viaggio in cui il camminatore si arricchisce e i luoghi in cui cammina si definiscono.

La maratona prevede un percorso di 42 km realizzabile in 12 ore circa e riguarda, nello specifico, i sentieri collinari di Vallata, Vallesaccarda, Trevico, Carife, Castel Baronia, San Nicola Baronia, San Sossio Baronia, Scampitella.

I partecipanti potranno lasciare le proprie auto in un ampio parcheggio posto a 200 m dal luogo di partenza che è su Corso Kennedy, nel viale antistante il municipio di Vallata, interdetto al traffico per l’occasione.

I cammini di Orazio

I cammini di Orazio

Trekking Baronia Marathon: programma

Alle ore 7:30 è previsto un giro all’interno del paese della durata di circa mezzora. Si arriverà alla chiesa madre, la Chiesa di San Bartolomeo, che è posta sulla sommità del centro storico e si passerà per Piazza Tiglio. Camminando si potranno ammirare i Palazzi storici più importanti come Palazzo Netta e Palazzo Gallicchio in stile rinascimentale. Si tornerà, poi, nuovamente al municipio di Vallata dove, alle ore 8:00, avrà ufficialmente inizio la maratona. Durante la maratona, i partecipanti potranno scegliere se percorrere il tragitto interamente o solo in parte.

Lungo il percorso saranno dislocati diversi punti di ristoro e il personale impegnato a supportare i camminatori: protezione civile, forze dell’ordine, vigili, gruppi locali, gruppo di ciclisti che darà supporto in bici, supporto medico coordinato dall’Anpas di Scampitella, con auto medica e ambulanze. Per ciascun punto ristoro vi sarà una navetta a pagamento, da prenotare. Un evento da non perdere, dunque, per scoprire uno dei più suggestivi angoli verdi della nostra regione, la Campania.

Tutte le iniziative si svolgeranno nel pieno rispetto delle normative e dei protocolli vigenti per il contrasto al COVID-19.

Le informazioni dettagliate per partecipare all’evento sono disponibili sul sito web. Per partecipare è obbligatoria la prenotazione compilando l’apposito modulo presente sul sito web.

Alexander Romanovsky si esibirà a Napoli

Alexander Romanovsky vi attende a Napoli il 3 agosto alle ore 21:00 con il suo “Piano B”, un recital tour che prevede tappe in tutta Italia con un palco mobile, costruito su un rimorchio leggero.

L’idea è nata durante la pandemia, periodo in cui all’immobilità forzata c’era bisogno di reagire.

Alexander Romanovsky

Alexander Romanovsky

Alexander Romanovsky spiega con queste parole l’idea di questo tour:

Voglio portare la musica classica sia alle persone che ne sono state private nell’ultimo anno sia a quelle che la conoscono ancora poco e non sanno cosa possa fare per loro.

Non potendo il pubblico spostarsi, sarò io a raggiungerlo per suonare nelle diverse realtà sociali, dalle più difficili alle più agiate, nelle piazze, nei quartieri di periferia, negli ospedali e nelle comunità di accoglienza.

Il pianista eseguirà musiche di Fryderik Chopin, Sergej Rachmaninov e Nicola Campogrande. L’evento è stato organizzato e voluto fortemente da Marisa Laurito, direttore artistico del Trianon Viviani, invitando l’artista ad esibirsi nello spazio antistante al teatro partenopeo.

Alexander Romanovsky: biografia

Alexander Romanovsky, classe ’84, è un giovane pianista di fama internazionale. Sin da piccolo si dedica allo studio del pianoforte, dimostrando uno spiccato talento. A 9 anni suona per la prima volta in un’orchestra.

Nel 1997 viene chiamato in Italia da Leonid Margarius, docente presso l’Accademia Pianistica Internazionale di Imola, per proseguire gli studi con lui.

Per il giovane Alexander Romanovsky e per la sua famiglia, questo invito, rappresenta un salto nel buio e sacrifici da affrontare. Trasferitosi in Italia con sua madre e i suoi fratelli più piccoli, gli anni in Italia sono pieni di sacrifici da affrontare e di duro lavoro, che verranno ampiamente ripagati.

Nel 2001, a 17 anni, il giovane raggiunge l’attenzione internazionale, vincendo il concorso pianistico internazionale Ferruccio Busoni di Bolzano.

Da questo momento, per lui, iniziano i suoi numerosi concerti in giro per il mondo.

Nel 2007 viene invitato ad esibirsi, accompagnato da un’orchestra, davanti il sommo Pontefice Papa Benedetto XVI con musiche di Mozart, in occasione del 110° anniversario del Papa Paolo VI.

Alexander Romanovsky

Alexander Romanovsky

Il 15 novembre 2011 diventa ufficialmente cittadino italiano. Attualmente è docente di Pianoforte principale presso il Conservatorio di Como.

Alexander Romanovsky ammalia il pubblico con la sua ampia conoscenza del pianoforte, riesce a trasmettere tutta la sublimità, l’incanto e la potenza vibrante che solo il repertorio classico riesce a dare. Il pianista regala forti emozioni al suo pubblico e soprattutto agli amanti di questo genere musicale, riproponendo musiche di grandi pianisti come Sergej Rachmaninov, Mozart e Chopin.

Prima edizione del Cilento Music Festival 2021

Il Cilento Music Festival è un festival musicale “diffuso” con la regia del maestro Lillo De Marco il quale ha voluto creare un network artistico-culturale al fine di innescare una promozione sinergica di qualità innovativa, che dia privilegi ai turisti italiani e stranieri per un turismo consapevole con lo scopo di valorizzare i luoghi attraverso interventi spettacolari ma allo stesso tempo rispettosi dei luoghi in cui si svolgono.

Palazzi baronali, castelli, anfiteatri naturali, chiese, conventi, centri storici, beni culturali e aree di interesse turistico – archeologico e storico sono le location scelte per un percorso unitario di attività di promozione dei siti interessati dagli eventi. Un articolato percorso di valorizzazione del Cilento che intende fare delle sue risorse i pilastri di un solido sviluppo turistico.

Inaugurazione avviene l’1 Agosto a Laurino – “la perla del Calore” – con un sentito omaggio al Maestro Ennio Morricone, che appena un anno fa ci ha lasciato, ad opera dell’ensemble Oscar Movies Ensamble. Lo spettacolo è prodotto dalla compagnia Artisti Cilentani Associati.

Il Cilento Music festival si concluderà a settembre con grandi artisti nazionali: il 5 ad Agropoli si esibirà il trio Mariella NavaGrazia Di Michele Rossana Casale, l’8 a Capaccio con Peppe Servillo & Solis String Quartet per concludersi il 25 all’Anfiteatro di Laurino con James Senese.

Cilento Music Festival 2021

Cilento Music Festival 2021

Cilento Music Festival 2021: programma

La prima settimane di eventi live, tutti rigorosamente organizzati rispettando le norme anti Covid, è la seguente:


01 Agosto OSCAR MOVIES ENSEMBLE a Laurino presso l’Anfiteatro:

La formazione da camera, con l’aggiunta di flauto, chitarra classica e mezzo soprano per un omaggio al maestro Ennio Morricone risuonerà i grandi classici presenti nelle colonne sonore scritte per il cinema.

02 Agosto con DANIELE SCANNAPIECO QUARTET a Torchiara presso il Palazzo Baronale:

Jazz tra fusion e latin per il sassofonista salernitano che è uno dei massimi esponenti della scena jazz campana nonché produttore di molti talenti. Il quartetto si rifà anche al jazz tradizionale senza dimenticare la contaminazione tra generi.

03 Agosto ARISTIDE GAROFALO & JERRY POPOLO a Torchiara presso il Palazzo Baronale:
Aristide Garofalo è un chitarrista, compositore e cantante di Agropoli e oscilla tra musica blues e cantautorato folk. Ad accompagnarlo on stage ci sarà il sassofonista Jerry Popolo per un intreccio sonoro in chiave blues.

04 Agosto  “STAR WIND QUINTET” nel centro storico di Rocca Cilento
 
Formazione giovanile composta dai migliori allievi del conservatorio di Salerno e provenienti dalle accademie del territorio in un concerto di musica classica.

05 Agosto ALESSIA nel centro storico di Villa Littorio fraz. di Laurino:
La cantante pop cilentana con la sua storica band propone un viaggio attraverso la musica italiana d’autore  fino ad arrivare a quella internazionale toccando diversi stili musicali come lo swing, il jazz, e il funky-soul. 

07 Agosto KAMELYA NAIDENOVA & ANGELO LOIA a Perdifumo presso  il Convento  di Santa Maria degli Angeli:

Due virtuosi (violino e chitarra classica) interpreti di un inedito repertorio che va dalla classica di Vivaldi alla musica contemporanea. Kamelya insegna violino al conservatorio di Potenza e vanta esperienze internazionali in orchestre e ensemble mentre Angelo Loia è cilentano di adozione che ha ereditato il ruolo artistico del compianto zio Aniello De Vita continuando il percorso di rivalutazione della musica cilentana.  (Tutti gli eventi iniziano alle ore 21:00)

Cilento Music Festival 2021

Cilento Music Festival 2021


Tra i principali obiettivi del Cilento Music Festival 2021 c’è il rilancio del settore artistico territoriale finalizzato ad assicurare la tutela dell’occupazione e la riprogrammazione degli spettacoli garantendo il sostegno ai progetti e alle produzioni artistiche inserite nel F.U.S (Fondo Unico per lo Spettacolo).

Il festival coinvolge ben 13 Comuni del Cilento, un comprensorio territoriale di eccezionale valenza costituito da un “Paesaggio Culturale e Ambientale” afferente al Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni; riserva di Biosfera MAB-Unesco e patria della Dieta Mediterranea. Un territorio a destinazione turistica con grandi potenzialità che attira ogni anno un numero sempre crescente di visitatori che vengono accolto nel rispetto dell’eco-sostenibilità. 

L’arteria di collegamento che collega quasi tutti i comuni inseriti nell’ambizioso progetto di “festival diffuso” è la “Strada statale 18”, da cui il nome dell’Associazione organizzatrice e promotrice dell’evento diffuso la quale ha lavorato per un’ estesa partnership tra i comuni con l’obiettivo di ridare maggiore consapevolezza al territorio del Cilento interno che affronta – specie in inverno – l’atavico isolamento di un territorio ricco di archeologia e filosofia, storia, bellezze architettoniche, percorsi culturali, enogastronomici e di salvaguardia delle identità locali, biodiversità.

Frida Kahlo: la donna, l’artista, il mito

Nata nel 1907 Coyoacán, a sud di Città del Messico, Frida Kahlo ereditò e fece suoi i valori della Rivoluzione messicana e l’amore per la cultura popolare, vivendo al tempo stesso una vita travagliata da molti tormenti interiori, dolori e problemi di salute.

Niente mai, però, minò il suo spirito e la sua vitalità. Anzi, proprio la poliomielite che segnò la sua infanzia e, successivamente, l’incidente vissuto a diciotto anni con terribili conseguenze durate per tutta la vita, sembrano aver temprato ancor di più un carattere estremamente forte e fiero unito a un inarrestabile amore per la vita, che ha contribuito a restituirla al mito.

Frida Kahlo: in mostra a Napoli

Arriva a Napoli la mostra interattiva su Frida Kahlo

Intramontabile icona di stile, d’indipendenza, di forza, Frida morì il 13 luglio 1954 per una embolia polmonare, dopo aver subito negli anni oltre 30 interventi chirurgici, tra cui l’amputazione di una gamba, diversi aborti, e la costrizione all’uso del busto per sorreggere la colonna vertebrale.

A seguito del terribile incidente, il 17 settembre 1925, costretta a lungo nel letto della sua Casa Azul, Frida iniziò a dipingere, supportata dai genitori che la aiutarono facendo montare uno specchio nella parte superiore del grande letto a baldacchino. Riflettendosi in quello specchio, sdraiata nel letto, Frida ritraeva tenacemente se stessa in quelli che sono diventati celebri e amati autoritratti. Chiusa in una gabbia fisica, trovava attraverso l’arte la strada per la libertà.

Pochi anni prima dell’incidente, nel 1922, la quindicenne Frida Kahlo conobbe l’artista Diego Rivera. Di quell’incontro Frida scriveva:

Ho subito due gravi incidenti nella mia vita… il primo è stato quando un tram mi ha travolto e il secondo è stato Diego Rivera.

A partire da questa dichiarazione dell’artista, nasce una canzone dedicata all’amore tormentato tra Frida Kahlo e Diego Rivera: Diego e io di Brunori Sas.

Dello stesso incontro, Diego Rivera ricorderà che Frida:

…aveva una dignità e una sicurezza di sé del tutto inusuali e negli occhi le brillava uno strano fuoco.

‘L’elefante e la colomba’, separati da 20 anni di differenza, si unirono in matrimonio nel 1929. Il loro fu un intenso rapporto, un legame indissolubile, sfociato però in ripetuti tradimenti, in una separazione, in un secondo matrimonio e poi nella definizione di una relazione aperta.

Nonostante i continui problemi di salute e quelli derivati dalla tormentata relazione con Diego, Frida mise in mostra le sue opere a Città del Messico, New York, Parigi e Londra.

Frida Kahlo e Diego Rivera

Frida Kahlo e Diego Rivera

L’artista entrò in contatto con personaggi di alto calibro, che avrebbero fatto la storia. Tra questi Pablo Picasso, Salvador Dalí, Elsa Schiaparelli, Henry Ford, León Trotsky, André Breton, Vasili Kandinsky, Marcel Duchamp, Juan O’Gorman, Leonora Carrington, Orson Wells, Dolores del Río, ChavelaVargas e Anson Goodyear.

Tuttavia, Frida Kahlo rimase sempre fedele a se stessa: eclettica, bohémien e rivoluzionaria, ironica. Oggi non è solo la sua arte ad essere ammirata. Frida è simbolo di donna autosufficiente e determinata, di emancipazione femminile e di militanza politica, di lotta contro disuguaglianze, ingiustizie e violenza di genere, del rapporto con l’invalidità e la libertà sessuale.

Frida Kahlo rappresenta anche la coincidenza e la corrispondenza tra arte e vita. Tutto in lei era una forma di espressione artistica, come la mostra Frida Kahlo – Il Caos Dentro documenta ampiamente attingendo ad un vasto repertorio. Anche alla luce di questa corrispondenza e simbiosi tra arte e vita, va letta la scelta degli organizzatori e dei curatori della mostra di fondere insieme elementi documentari con elementi della tecnologia multimediale.

Conza della Campania: cambia sede e riapre la biblioteca F.A. Cappone

Cambio sede per la Biblioteca Comunale F.A. Cappone di Conza della Campania (AV), che riapre dopo un lungo periodo di inattività che durava oramai da qualche anno, in una veste ampliata e completamente rinnovata in corso XXIII Novembre 1980 presso il centro di aggregazione giovanile “Lavori in corso gioventù conzana” nei pressi della banca BPER.

L’inaugurazione si terrà domenica 01 agosto dalle ore 17.30.

Il trasferimento della Biblioteca s’inserisce nel piano dell’amministrazione comunale di creare un “Polo Culturale” che comprende oltre all’attività della biblioteca anche la realizzazione di un antiquarium con le riproduzioni in ceramica e legno dei reperti archeologici presenti nel museo del parco archeologico di Compsa, realizzate dai giovani locali nel corso dei laboratori didattici, conclusisi a maggio 2021, del progetto G.I.O.I.A. nell’ambito del bando Benessere Giovani dalla Regione Campania, e la mostra espositiva permanente della collezione di foto stampate su canvas “Patrimonio della Conzanità” che ritraggono le immagini della Conza vecchia pre-terremoto e prima della delocalizzazione nell’attuale insediamento abitativo.

Ci racconta Gerardo Chiancone, responsabile esecutivo dell’Associazione Gioventù Conzana APS, ente gestore della biblioteca e del centro di aggregazione giovanile:

L’obiettivo è far diventare la biblioteca un luogo d’aggregazione per tutta la comunità, giovani e meno giovani possono incontrarsi in questo luogo ed attivare quel processo di scambio di conoscenza intra-generazionale che permetterà ad ognuno di imparare dalle esperienze di vita degli altri attraverso la condivisione, con il risultato, speriamo, di preservare e conservare nelle future generazioni quel patrimonio del sapere autentico che appartiene alla nostra identità locale. Questo messaggio è ritratto nello stesso logo dell’Associazione Gioventù Conzana realizzato dall’arch. Marta Bovio, il quale rappresenta questa trade-union ideale tra le diverse generazioni della nostra comunità. Il Polo Culturale sarà, dunque, non solo un luogo di avvicinamento alla lettura, ma anche spazio di socialità e di crescita, grazie alla presentazione di libri, ad incontri con gli autori, a laboratori ed attività con i bambini e ragazzi, al servizio di connessione free wi-fi disponibile per tutti, alla presenza dell’antiquarium e della mostra permanente delle foto su canvas, oltre all’organizzazione di molte altre attività per tutti i cittadini. Un grande plauso va a tutti i ragazzi di Conza che hanno impegnato il loro tempo libero nella realizzazione di questo progetto prodigandosi in maniera volontaria dal mese di maggio ad oggi per rendere possibile l’allestimento del polo culturale. La sfida dei prossimi mesi sarà inventariare tutto il patrimonio librario che conta oltre 5.000 volumi, digitalizzandolo e rendendolo disponibile alla consultazione sul sito dell’associazione Gioventù conzana e sulla pagina facebook della biblioteca.

Gerardo Chiancone

Gerardo Chiancone

Alla cerimonia di taglio del nastro saranno presenti oltre alle istituzioni locali rappresentate dal sindaco di Conza della Campania Luigi Ciccone, anche il prof. Luigi Lariccia memoria storica della comunità conzana, che impreziosirà la manifestazione raccontando ai presenti il ruolo e l’importanza della biblioteca F.A. Cappone fondata dai conzani negli anni 70 durante i suoi 50 anni di vita, e tre illustri autori irpini che presenteranno in quest’occasione le proprie opere: alle 18,00 Eleonora Davide, presenta il libro “Il fiore del carso – Una linea tra due mondi” (Collana Rossoquadro), alle 19,00 Pasquale Gallicchio, presenta il libro “Niente è perduto” – (edizioni Delta 3), alle 20,00 Gerardo Bruno, presenta il libro “Il sogno del guerriero – Le forche caudine; La resa del guerriero”.

Lo sfogo amaro di Amado Delli Gatti, sindaco di Torella dei Lombardi

Lo sfogo amaro di Amado Delli Gatti, sindaco di Torella dei Lombardi:

Pur essendo pienamente consapevoli dell’importanza di arricchire la dotazione infrastrutturale del nostro territorio, il prezzo che come comunità di Torella dei Lombardi stiamo pagando per la realizzazione dell’asse viario Lioni – Grottaminarda è troppo alto. É doveroso, attraverso un’azione sinergica e che metta insieme la filiera istituzionale interessata, che venga previsto un piano di ristoro che comprenda anche il nostro territorio.

La questione è legata alla ex SS. 428 nel tratto Torella dei Lombardi – Villamaina. Si tratta  dell’unica via di collegamento con la Valle dell’Ufita e relative zone industriali. Per molti comuni dell’Alta Irpinia è l’unico asse viario per raggiungere il l plesso ospedaliero di Ariano Irpino. La strada, in particolare nel tratto urbano che attraversa il centro di Torella dei Lombardi, è costantemente interessata dal passaggio di tutti i mezzi pesanti connessi con i lavori di realizzazione della Lioni – Grottaminarda. Inevitabile conseguenza è il continuo danneggiamento della carreggiata nonché dei sottoservizi, pregiudicando la sicurezza della strada sia per i veicoli che per i pedoni.

Sono circa due i chilometri per i quali sarà necessario un intervento di riqualificazione e di rifacimento. É ovvio che non possiamo accollarci come amministrazione comunale la spesa di questo intervento. Tra l’altro non possiamo essere penalizzati ingiustamente per un danno che non abbiamo creato noi e di cui non abbiamo responsabilità. Abbiamo necessità di essere garantiti e tutelati da questo punto di vista. Ho avviato da tempo un’interlocuzione con il precedente commissario straordinario per la realizzazione dell’opera, ma senza esito.

Ho provveduto ad allertare la Provincia di Avellino che è al nostro fianco ed è pronta a sostenere questa nostra azione. Ho provveduto ad inviare nota formale al Direttore Generale dell’Ufficio speciale Grandi Opere della Regione Campania per illustrargli la vicenda. Ma devo anche aggiungere di aver avviato una verifica con i legali perché non escludo di perseguire anche questa strada nel caso in cui non dovessi avere sufficienti garanzie di ristoro per chi come noi subisce comunque dei gravi danni pur non essendo direttamente interessati al passaggio dell’asse viario. Non vorrei essere costretto ad assumere provvedimenti drastici per limitare la presenza di mezzi pesanti sulla ex statale. Non è mia intenzione ostacolare la realizzazione della strada, ma non possiamo pagare un prezzo così alto.

É assolutamente necessario che vengano messe in campo tutte le iniziative possibili finalizzate al ripristino delle condizioni di sicurezza e di efficienza dell’ex SS 428. Non possiamo assistere a quanto accade senza poter garantire la sicurezza dei cittadini di Torella e comunque di tutti coloro che fruiscono di questa strada. Se non dovessero registrarsi novità sostanziali, mi vedo costretto, mio malgrado, ad adire le vie legali.

Un’app a disposizione dei cittadini per segnalare incendi

Un’app a disposizione dei cittadini per segnalare incendi: protocollo d’intesa tra Parco del Partenio e Cratere degli Astroni. La firma è prevista per venerdì 30 luglio, alle 11. Appuntamento al Circolo della Stampa di Avellino, dove saranno approfonditi i termini dell’accordo.

Saranno presenti, infatti, il Presidente del Parco del Partenio, Francesco Iovino, Il direttore della Riserva Naturale – Oasi WWF – Cratere degli Astroni, Fabrizio Canonico, l’amministratore di NEXUS TLC srl, Francesco Serino e l’amministratore di Hubstrat srl, Paola Neri.

La Riserva Naturale – Oasi WWF – Cratere degli Astroni partecipa al progetto “ABCD – Astroni Bosco da Conoscere per Difendere”. Quest’ultimo, sostenuto da Fondazione con il Sud, con lo scopo di prevenire gli incendi boschivi rendendo la comunità di riferimento della Riserva più responsabile e consapevole del proprio agire. Nell’ambito del progetto ABCD, è stato poi sviluppato il software “ABCD” che è lo strumento operativo per il concreto esplicarsi degli obiettivi prefissati.

App per segnalare incendi

App per segnalare incendi

La funzionalità principale di “ABCD” si basa sul coinvolgimento dei cittadini: chiunque abbia notizia di una situazione di possibile rischio incendio e/o di micro discarica (come ad esempio l’accumulo di rifiuti a ridosso di zone sensibili) può inviare, tramite smartphone, una segnalazione geo referenziata, corredata di immagini e testo, che consenta all’ente gestore l’immediata valutazione dell’entità del rischio e la sua precisa localizzazione. Inoltre, l’APP si prefigge di essere un vero e proprio hub di informazioni:  progettata non solo per segnalare i possibili pericoli, ma anche per interagire con l’area protetta scaricando, ad esempio, il calendario degli eventi in programma.

Il  Presidente del Parco del Partenio, avendo avuto notizia del software ABCD, e condividendo l’intento di coinvolgere la propria comunità di riferimento in una costante attività, oltre che di conoscenza, anche di sorveglianza dell’area protetta, ha manifestato l’interesse del Parco a replicare l’applicazione “ABCD”. Il direttore della Riserva Naturale – Oasi WWF – Cratere degli Astroni, Fabrizio Canonico, in pieno spirito di partenariato istituzionale, si è dichiarato disponibile alla concessione d’uso della APP ABCD.

Con il Protocollo d’intesa, le parti disciplinano dunque i termini di concessione della piattaforma informatica sviluppata sulla base del software, realizzato per il progetto ABCD, e sostenuto da Fondazione con il SUD.

Ideazione e progettazione della piattaforma informatica: Fabrizio Canonico,  Giovanni La Magna, Igor Scognamiglio.

Enrico Caruso vive nel racconto di Geppy Gleijeses al Trianon Viviani

“Caruso vive. Vita, morte e miracoli di Enrico Caruso nel centenario della scomparsa e la sua voce come non l’avete mai sentita”.

Questo il titolo della serata/evento che, lunedì 2 agosto, alle 21, si terrà al Trianon Viviani nell’àmbito delle celebrazioni promosse dalla Regione Campania per il centenario della scomparsa del grande
tenore partenopeo.

Proprio cento anni fa, il 2 agosto 1921, in una suite del grand hotel Vesuvio, moriva Enrico Caruso,
registrato all’anagrafe come “Errico”.
Per ricordarlo, Geppy Gleijeses ha curato e diretto un articolato racconto teatrale, che proprio nel teatro di Forcella, diretto artisticamente da Marisa Laurito, assume un significato particolare, essendo il Trianon Viviani prossimo ai luoghi dell’adolescenza e della gioventù del tenore: come l’oratorio di padre Giuseppe Bronzetti, in via Postica Maddalena, e il caffè dei Mannesi, all’angolo di via Duomo, dove
si esibiva come posteggiatore.

Spiega Gleijeses:

Per me che a 5 anni, nel 1960, ogni domenica dopo pranzo ero costretto a casa dei miei nonni paterni, nel “salottino d’ascolto”, insieme a genitori e parenti tutti, a sentire dal grammofono rigorosamente a tromba, su un gracchiante 78 giri, la voce del mito, è il coronamento del sogno di una vita.
Leggerò un testo del giornalista Luciano Giannini, “impressionista”, a pennellate, come ama definirlo, liberamente ispirato a due libri fondamentali su Caruso, Ridi Pagliaccio! di Francesco Canessa e Una vita una leggenda di Pietro Gargano e anche attraverso questa lettura sfateremo la leggenda dei fischi al San Carlo: egli bissò Una furtiva lagrima, altro che fischi! E narreremo le sue gesta, vita, morte e miracoli.

Caruso vive. Vita, morte e miracoli di Enrico Caruso: spettacolo al Trianon

Caruso vive. Vita, morte e miracoli di Enrico Caruso

Il testo rilegge la breve ma intensa parabola terrena di questo «archetipo del tenore pop», la voce più grande del secolo breve, la prima al mondo a superare, con un disco, un milione di copie vendute. Idolatrato dai contemporanei: Caruso fu tenore, ma anche musicista, disegnatore di deliziose caricature, pittore, scultore e poeta.

Precisa Giannini:

Non ho seguìto cadenzate sequenze di tempo e di luogo , ma ho assecondato suggestioni
personali, ispirandomi liberamente alle due migliori biografie in commercio, per ricostruire la figura di un artista e di un uomo che, dalle più umili origini, seppe elevarsi a un’arte eccelsa e, allo stesso tempo, popolare, dando lustro internazionale al melodramma italiano.

La lettura sarà contrappuntata da proiezioni di fotografie del tenore e dall’ascolto della sua voce, grazie al lavoro dei laboratori Abbey Rocchi, che hanno rimasterizzato e restaurato le incisioni originali.

La serata si completerà con la conversazione informale di Gleijeses con Enrico Girardi, critico musicale del Corriere della Sera, e sarà aperta e chiusa dal tenore Gianluca Terranova, protagonista del fortunato biopic su Caruso di Raiuno, che, accompagnato al piano da Sergio La Stella, interpreterà alcuni cavalli di battaglia del repertorio del cantante partenopeo.

Con la produzione di Gitiesse – Artisti riuniti, Caruso vive vede in locandina la direzione tecnica di Franco Grieco, le luci dell’artigiano Luigi Ascione e le forniture acustiche e foniche di Gelato equipment.
Lo spettacolo si terrà nel pieno rispetto di tutte le norme di sicurezza, con il contingentamento dei posti
disponibili.
L’ingresso è gratuito.

Per partecipare (con un massimo di richiesta di due posti) occorre scrivere a: comunicazione@teatrotrianon.org. Seguirà un’email di conferma, fino a esaurimento dei posti disponibili.

Informazioni: tel. 081 2258285, sito istituzionale.

In vacanza è tutto un altro film un grande evento en plein air

Dopo la positiva esperienza dello scorso anno, il MUN – Museo dell’Uomo e della Natura di Tortorella (Salerno), ripropone l’arena estiva all’aperto, incastonata ad hoc nel cuore del Cilento.

È qui, che dall’1 al 31 agosto, prenderà forma “In vacanza è tutto un altro film!”, rassegna ricca di titoli interessanti, che porta la firma dal critico cinematografico, autore e scrittore, Enzo Lavagnini. Il quale afferma:

Occhio al calendario e ai ritmi della vita, perché il “bello” più “bello” del cinema arriva giusto-giusto in vacanza. Il periodo adatto per sognare ad occhi ben sgranati! Meglio, se insieme ad altri. Ci sono cose, infatti, che vanno vissute decisamente “assieme”: in famiglia, con gli amici, con chi si ama. Un buon film è una di queste. Dunque, ora, lo “spettacolo degli spettacoli” attende solo noi. È questa la notizia!

Sì, è questa la notizia: un grande evento en plein air, entusiasmante come la location, luogo ideale, dove godersi gratuitamente bei film sotto le stelle col fresco della sera, ma sempre in sicurezza e nel rispetto delle norme anti Covid.

La manifestazione, che rientra nel cartellone de “Le Magiche Notti del Cilento”, giunto alla sua sesta edizione, offrirà il meglio della produzione cinematografica, con titoli campioni d’incasso, che hanno spopolato al box office negli ultimi due anni.

Le proiezioni in programma, con inizio all’imbrunire, a partire dalle 21, saranno tutte ad ingresso gratuito con obbligo di prenotazione.

Gabriella Della Sala spiega l’importanza di fare cultura insieme

Gabriella Della Sala, Direttrice del Conservatorio Cimarosa di Avellino, è una delle figure portanti del progetto Ricreazione al vigneto, un progetto promosso dall’Istituto De Sanctis che ha deciso di aprire le sue porte con una serie di eventi culturali finalizzati alla promozione del settore agroalimentare e imprenditoriale irpino.

Scopo di questa collaborazione tra settore musicale, culturale ed enologico serve a mostrare la concretezza di ciò che si può fare quando si lavora insieme, per raggiungere un obiettivo che tende all’inclusione e alla collettività.

L’importanza di creare quell’unione costruttiva che fa la forza. C’è bisogno di collaborare per dare inizio al fare, insegnando ai giovani che si può creare un cammino diverso, soprattutto attraverso la formazione.

Gabriella Della Sala: video

La Direttrice del Conservatorio Cimarosa di Avellino

Le parole di Gabriella Della Sala sul perché ha deciso di partecipare a questo progetto sono le seguenti:

Penso che le realtà di una città devono coordinarsi.

C’è bisogno di una filiera che abbia come obiettivo quello di fare cultura insieme, mettersi in rete, aiutarsi l’un l’altro. Sappiamo bene che per le iniziative culturali ci sono sempre pochi fondi e tante difficoltà organizzative. io ritengo che l’unione fa la forza. l’obiettivo che abbiamo noi del Conservatorio Cimarosa e dell’Istituto De Sanctis è quello di formare.

Una formazione specifica che ha come obiettivo non solo il lavoro ma quello di insegnare ai giovani e ai meno giovani, che hanno perso la fiducia di poter creare un cammino diverso per la società, che creare un’alternativa è possibile.

I giovani hanno bisogno di capire che tornare alle tradizioni in maniera colta, avendo consapevolezza attraverso gli studi e attraverso la fierezza per il proprio territorio è questo l’unico modo che abbiamo a disposizione per poter riscattare questa parte della Campania, che è stata abbandonata.

È stata abbandonata non solo dalla politica ma anche da noi. L’abbiamo tradita quando abbiamo pensato che fare il contadino era un mestiere di cui vergognarsi, l’abbiamo tradita quando da genitori abbiamo pronunciato parole denigratorie nei confronti degli istituti d’arte e agrari. L’abbiamo tradita quando abbiamo cercato il liceo come status symbol e non come una scuola che deve insegnare a vivere attivamente, mettendo in azione le risorse di un territorio.

Ricreazione il progetto culturale dell'istituto Francesco De Sanctis

Ricreazione il progetto culturale dell’istituto Francesco De Sanctis

In apparenza il Cimarosa e il De Sanctis sembrano due realtà completamente diverse ma la verità è ben diversa perché ad accomunare questi due istituti ci sono la formazione, la produzione e la ricerca, che ciascuno nel proprio ambito di competenza mette in atto.

Il sistema per vincere nel futuro è proprio quello di fare rete.

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