redazione

Cammarano: In Campania nasce il progetto con le scuole ‘Conoscere le Aree Interne per Restare, Andare e Ritornare’

Nasce in Consiglio regionale con i gruppi OGAI (Officina Giovani Aree Interne) del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, del Matese e dell’Alta Irpinia, il progetto “Conoscere le Aree Interne per Restare, Andare e Ritornare.

Un’iniziativa supportata anche dall’Università di Salerno, Dipartimento di Scienze Politiche e della Comunicazione – Osservatorio per lo Sviluppo Territoriale (OST), e dall’Università Federico II di Napoli, Centro Interdipartimentale di Ricerca Lupt “Raffaele D’Ambrosio”. Un’occasione di approfondimento del mondo dei giovani dei paesi delle nostre Aree interne, il cui focus è far emergere la loro percezione del territorio e i loro bisogni reali, al fine di sviluppare, in accordo con la Regione, una strategia di interventi dedicati e funzionali anche con le opportunità del PNRR”. A dirlo è il Presidente della 3 Commissione speciale aree interne Michele Cammarano. Il progetto prevede la somministrazione di un questionario agli studenti delle classi 5° degli istituti scolastici, elaborazioni statistiche delle risposte e una relazione conclusiva.

“Il percorso per la realizzazione del questionario si è sviluppato attraverso un lavoro di co-progettazione tra i membri Ogai Campania referenti dei territori della regione, la Commissione e l’Università. La prima stesura del questionario nasceva come risposta all’esigenza delle Ogai territoriali di raccogliere informazioni e percezioni delle realtà dei più giovani abitanti delle aree interne, per strutturare proposte di intervento puntuali e funzionali. Dal confronto con la Commissione si è aperta la possibilità di lavorare sull’intero territorio regionale, rendendo così lo strumento più rappresentativo ed efficace. Siamo felici di aver realizzato questo primo passo che si configura come inizio di un processo”. A dirlo è Claudia Orsini referente per la Campania di Officine Giovani Aree Interne.

“Il supporto scientifico e metodologico dell’Osservatorio per lo Sviluppo Territoriale (OST) del DIPSC dell’Università di Salerno alla ricerca promossa dalla Commissione Aree Interne e da OGAI si inserisce all’interno delle nostre consolidate linee di ricerca e attività di formazione. Siamo lieti di condividerne gli obiettivi al fine di aumentare la conoscenza delle aree interne della Campania e la comprensione della partecipazione dei giovani come volano delle dinamiche di sviluppo sostenibile che interessano questi territori, anche alla luce delle opportunità del PNNR”. A dirlo è Agostino Vollero Professore Associato del Dipartimento di Scienze Politiche e della Comunicazione/DISPC

L’Azienda Moscati sperimenta il modello modular nursing

Una riorganizzazione del Pronto soccorso basata su un modello di assistenza modulare.

Partirà il primo marzo, in via sperimentale, un progetto, proposto dalla Direzione Medica di Presidio e approvato dal management dell’Azienda ospedaliera San Giuseppe Moscati di Avellino, per cercare di migliorare il flusso e la gestione dei pazienti nel reparto di emergenza attraverso un’ottimizzazione delle risorse infermieristiche.

L’Azienda Moscati sperimenta il modello modular nursing

Terminata la fase di formazione del personale, mercoledì prossimo si passerà al momento applicativo, con la definizione di specifici compiti agli infermieri e agli operatori socio-sanitari assegnati al pronto soccorso. Il modello modular nursing, nello specifico, prevede l’assegnazione di personale per ogni codice di ingresso assegnato al triage ai pazienti. I sette infermieri e i 3 Oss di ogni turno saranno distribuiti a gruppi nei percorsi individuati per ciascuno dei cinque codici di priorità e saranno responsabili di determinate procedure, facendosi carico del paziente da tutti i punti di vista e collaborando in maniera diretta con il bed-manager sotto diversi aspetti: dall’agevolazione del turn-over verso le unità operative in caso di ricovero, alla comunicazione con i familiari, alla gestione dei rapporti con la Farmacia ospedaliera.

Un riordino delle procedure e della fruizione degli spazi tramite un lavoro coordinato, multidisciplinare e trasversale, che dovrebbe ridurre attese e tempi di permanenza, migliorare l’accoglienza e personalizzare i piani assistenziali, nonché garantire una maggiore sicurezza al paziente e agli operatori sanitari.

Dichiara il Direttore Sanitario Rosario Lanzetta:

Si tratta di una delle iniziative che saranno messe in campo per decongestionare il Pronto soccorso. Con il progetto basato sul modular nursing, l’infermiere diventa la professionalità fondamentale per gestire i flussi dei pazienti, acquisendo una maggiore autonomia e responsabilità, con una più giusta valorizzazione del suo ruolo. La fase di sperimentazione del progetto sarà costantemente monitorata – conclude Lanzetta – attraverso diversi strumenti di misurazione. Se i risultati raggiunti saranno in linea con quelli attesi, si potrà prendere anche in considerazione di applicare in altre Unità operative aziendali il modello di lavoro basato su nuovi assetti organizzativi.

Right Here è l’album d’esordio di White Ear

Last Floor studio presenta Right Here, album d’esordio di White Ear in uscita su tutte le piattaforme di streaming dal 24 febbraio.

White Ear è il progetto solista di Davide Fasulo, polistrumentista che nei suoi live mette insieme corde, archi, voce, percussioni, piano e sintetizzatori grazie all’uso della registrazione ciclica, ospitando spesso altri musicisti o artisti visivi. Anche in questa incisione in studio si è avvertita la necessità di collaborazioni esterne al fine di arricchire il progetto con altri modi di approcciare alla creazione. Right Here nasce da una profonda ricerca musicale da cui deriva un lavoro caratterizzato dalla convivenza tra strumenti acustici ed elettronici in uno stile aperto a diverse contaminazioni.

White Ear

White Ear afferma:

Il rumore bianco, in inglese ‘white noise’, è un suono che contiene tutto lo spettro di frequenze, molto simile al rumore del mare o del vento. Partendo da questo concetto il nome White Ear, ‘orecchio bianco’, vuole intendersi come un ascolto che accoglie ogni suono circostante.

Un’apertura che si trasferisce in senso più ampio nei testi, come in ‘Eyes wide up’ che invita a non abbassare gli occhi o chiudere le braccia di fronte a situazioni di sofferenza che non sembrano appartenerci, ma che richiamano un senso di responsabilità irreprimibile. Mentre il brano ‘Night has come’ parla di un’apertura mentale verso punti di vista che possano scardinare le nostre certezze, concetto condensato nella frase ‘My religion is just doubt’. O ancora in ‘Planet Earth’ l’ascolto è rivolto al pianeta terra che parla in prima persona, mentre ‘Try to catch me’ pone l’accento sul sentirsi parte di una moltitudine meravigliosamente potente. La parola chiave di questo disco è l’ascolto, inteso come un varco che permette di essere in contatto con ciò che ci circonda e di cui inevitabilmente facciamo parte.

Right Here è l’album d’esordio di White Ear

White Ear: chi é?

White Ear è un live-set di strumenti elettronici ed acustici. Suoni e beat sono generati e manipolati in tempo reale in un flusso di brani che si susseguono come in un dj-set, con lente sovrapposizioni e variazioni di velocità. Le griglie ritmiche e i paesaggi sonori sono spesso suggeriti da campioni tagliati sul momento o frammenti di registrazioni ambientali. Il filo che unisce i diversi momenti della performance è il dialogo tra beat graffianti e giochi di consonanze e dissonanze nati dall’imprevedibilità dei campionamenti. Diversi collaboratori hanno partecipato al disco in uscita “Right here” (Last Floor Studio, CNI Compagnia Nuove Indye) e prendono parte alle esibizioni live. Tra gli ospiti troviamo Vinx Scorza, Giorgia Faraone (alias Femmina), Meike Clarelli e Vincenzo Destradis.
Davide Fasulo, nome all’anagrafe di White Ear, è un polistrumentista e producer brindisino, trasferito a Bologna nel 2001, attualmente impegnato con il quartetto elettro-acustico Dueventi e varie produzioni in contesti diversi come installazioni, performance, sonorizzazione video e incisioni in studio. Dopo gli studi classici, studia jazz con i maestri Nico Menci, Teo Ciavarella e Fabrizio Puglisi. Come compositore di colonne sonore e musicista di scena ha collaborato con diverse realtà teatrali tra cui Oscar De Summa, Teatro dei Gatti, Opificio d’Arte Scenica, Ivano Marescotti, Teatrino Giullare, Teatro Sotterraneo.

Tra le attività teatrali più recenti “il Barone Rampante” (2023, regia Riccardo Frati, Piccolo Teatro Milano) e “Lingua Madre” (2021/22, regia Lola Arias, produzione ERT), in questo momento in tour europeo.

Durante la sua carriera ha condiviso il palco con artisti di varia estrazione stilistica, tra cui Vinicio Capossela, Mika, Giorgia, Malika Ayane, Fiorella Mannoia, Pasquale Mirra, Ares Tavolazzi, Massimo Manzi, Piero Odorici, Linley Hamilton, David Lyttle, Daniele Di Gregorio, Mirko Guerrini, Marco Tamburini, Christophe Rocher e tanti altri.
Tra il 2004 e il 2009 conduce un ensemble di 10 elementi, la Pan Gea Orchestra, suonando dal vivo per spettacoli teatrali e proiezioni cinematografiche con brani di propria composizione.

Tra gli eventi più rilevanti, “Omaggio a Ravel”, una rivisitazione del celebre Bolero che debutta al teatro Astra di Vicenza nel 2007, e la sonorizzazione dal vivo di un medio-metraggio di Charlie Chaplin al festival Strade del Cinema (Torino, 2009).
Nel 2017 ha composto la sigla e alcuni jingle per la trasmissione “Facciamo che io ero” (Raidue, con Virginia Raffaele) al fianco del maestro Teo Ciavarella.
Da sempre coltiva la passione per la musica elettronica, con un’attenzione particolare verso la manipolazione istantanea dei suoni, l’imprevedibilità di fattori random, la ricerca di quegli errori che giocano in contrasto con la severa regolarità delle macchine.
A febbraio 2023 uscirà l’album d’esordio “Right Here” per Last Floor Studio / CNI Compagnia Nuove Indye.

Al Trianon Viviani con Totò Poetry Culture, l’omaggio al Principe della risata

Venerdì 24 febbraio, alle 21, il Trianon Viviani propone Totò Poetry Culture, un originale omaggio ad Antonio de Curtis e alla sua produzione poetica in occasione del 125° anniversario della nascita (l’artista era nato il 15 febbraio 1898). In scena l’omonimo duo, riassunto nella sigla TPC, che include il poeta/performer Gianni Valentino e il musicista/producer Lello Tramma.

Le poesie del Principe della risata, in arte Totò, sono rielaborate in musica elettronica. Nello spettacolo compaiono, man mano, anche alcuni interludi narrativi in cui emergono le relazioni fra Totò e Federico Fellini, Lucio Dalla e Pier Paolo Pasolini, nonché pagine di diario intimo del Principe. Da questo archivio, gli spettatori potranno ascoltare quali sembianze ha assunto la sperimentazione elettronico-letteraria per comprendere genesi, ricerca e processo creativo dell’idea, fino all’evoluzione in palcoscenico, che al Trianon Viviani vedrà l’intreccio di visual coordinati da Giovanni Ambrosio. La performance musicale vivrà di sinestesie e onde percettive multiple tra i brani recitati, le suite soniche e le proiezioni di impianto astratto-narrativo.

Totò Poetry Culture

La dinamica di tali connessioni lascia palpitare un patrimonio storico grazie alle nuove app digitali per creare musica e immagini e manifesta il desiderio di non dimenticare uno degli artisti più magnetici che la cultura napoletana abbia espresso nel ‘900 e oltre. Tra i titoli composti da Totò, riportati alla luce su soundscape elettronici, ecco in sequenza sparsa Voglio bene ê ffemmeneSi fosse n’aucielloCore analfabeta / Ammore perduto‘E pezzienti‘A chiù sinceraLa preghiera del clownChe me manca‘A ‘nnammurata mia (i versi sono raccolti nel libro Antonio de Curtis Il Principe poeta, a cura di Elena Anticoli de Curtis e Virginia Falconetti, edito da Colonnese). Infine lei: Malafemmena, il testamento dell’attore-marionetta scomparso nel 1967.

Racconta Gianni Valentino, ideatore e performer per Totò Poetry Culture:

Poesia e musica elettronica trovano la loro simbiosi. Lo spoken word e il groove sonoro sono stati creati all’unisono. Non si trattava di comporre le musiche e, dopo, in maniera passiva, interpretare i versi come fosse una canzone. Né viceversa. Abbiamo lavorato esotericamente in studio e nelle rispettive abitazioni, rapiti da questa voragine poetica, scambiandoci quintali di musica e trovando le soluzioni più equilibrate che un’avventura del genere possa esigere. In un frangente di tenebre umane, sociali, spirituali e creative, innescate specialmente dal secondo lockdown covid, l’arrivo di questa idea è stata una luce miracolosa per rialzarmi.

Dal canto suo, Lello Tramma sostiene:

Dopo venti anni di produzioni, album, concerti, collaborazioni con artisti italiani e internazionali, sono felice di aver partecipato finalmente a un progetto nel quale non ricopro il ruolo del leader. Mi fa sentire più rilassato e più responsabile perché sono cresciuto musicalmente e sono più consapevole. È piacevole restare leggermente dietro le quinte. Sempre a suonare.

Biblioteca Provinciale di Avellino organizza dei Gruppi di Lettura per adulti e ragazzi

La Biblioteca Provinciale di Avellino “S. e G. Capone” organizza per la prima volta dei Gruppi di Lettura per adulti e ragazzi, un’occasione per (ri)scoprire insieme il valore della lettura e della discussione come strumento di apertura agli altri e di dialogo tra diverse visioni e scritture del mondo.
I partecipanti al Gruppo di Lettura (GdL) sono invitati a leggere in privato un libro che di volta in volta viene scelto in comune, per poi condividerne insieme emozioni, osservazioni, analisi e approfondimenti. La pratica dei gruppi di lettura si fonda infatti sulla discussione e il confronto aperto attorno ad uno o più libri scelti e letti dai partecipanti, secondo un calendario di incontri.

Biblioteca Provinciale di Avellino
La Biblioteca Provinciale metterà di volta in volta a disposizione del gruppo alcune copie cartacee dell’opera scelta e, in alternativa, copie in formato digitale reperibili sulla piattaforma MLOL – Media Library On Line.
Il primo appuntamento è venerdì 24 febbraio alle ore 17.00 in Sala Trevisani con il primo incontro rivolto agli adulti del corso del quale si condivideranno le modalità organizzative dell’iniziativa.
Con i piccoli lettori invece il primo appuntamento è venerdì il 31 marzo presso la Sezione Ragazzi della Biblioteca Provinciale.

La partecipazione è libera, gratuita e aperta a tutti.

Raiz canta Sergio Bruni. Si l’ammore è ‘o cuntrario d’ ‘a morte

Con “Raiz canta Sergio Bruni”, il cantante che debuttò con gli Almamegretta rende omaggio alla ”Voce ‘e Napule”, a venti anni dalla scomparsa dell’autore della canzone Carmela.

Spiega l’artista:

È un concerto accorato, tra narrazione e suono , dedicato alla musica scritta e interpretata da Sergio Bruni, nell’anno del ventennale della sua scomparsa: sono anni che accarezzavo questa idea, che oltre è anche un omaggio alla mia storia familiare.

Raiz canta Sergio Bruni

Prosegue Raiz:

Non mi addentrerò nell’annosa diatriba tra Bruniani e Muroliani: amo l’opera di Roberto Murolo, come potrebbe essere il contrario? Eppure Sergio Bruni mi muove un battito di cuore in più: il fraseggio, l’accento, la sua non so quanto consapevole organicità alla canzone mediterranea tutta me lo fa sentire parente: io, che ho sempre cercato di allargare gli orizzonti del Golfo, sciacquando i miei panni nel Mediterraneo sud-orientale, sento il bisogno oggi di tornare all’origine attraversando il suo repertorio da autore. Peccato che non ci sono più mia madre e mia nonna, che più di tutti avrebbero amato sentirmi cantare le sue canzoni: spero che vogliano, da dove sono, benedire il mio rispettoso e timoroso tributo a uno dei maggiori artisti del secolo scorso.

Accompagnano Raiz i Radicanto, cioè Giuseppe De Trizio e Adolfo La Volpe (liuti), Francesco De Palma (percussioni), Giovanni Chiapparino (fisarmonica) e Giorgio Vendola (contrabbasso). La produzione è di Arealive.

Prima del concerto, alle 19, sempre al Trianon Viviani, Raiz presenterà al pubblico il nuovo album “Si l’ammore è ‘o cuntrario d’ ‘a morte”, una personale raccolta di alcuni brani più significativi di Sergio Bruni, come Carmela e Palcoscenico.

A Montemiletto: Identiqua, piantiamo i colori

Si presenta oggi s18 febbraio alle ore 10,00 presso Tenuta Percesepe a Montemiletto, Identiqua, piantiamo i colori.
Primo di cinque appuntamenti, il progetto ha alla base tre concetti: l’identità territoriale, la qualità dei prodotti (la carota viola, il cece nero, la patata viola, il pomodoro nero, ed il fagiolo quarantino di Volturara Irpina) ed i valori nutraceutici che trovano nell’Irpinia, una culla sorprendente, complici la natura incontaminata, la bellezza e la salubrità dei luoghi e la forza ed il valore delle tradizioni.
La mission di Identiqua è valorizzare tutto questo, attraverso  conoscenze, esperienze, ricerca con partner prestigiosi quali il CNR – Istituto di Bioscienze e BioRisorse (IBBR) e l’Università della Campania Vanvitelli.

Il progetto, destinato anche ad orientare i consumatori verso prodotti sempre più sani alla luce della prevenzione nei confronti di patologie legate ad una cattiva alimentazione e dalla conseguente esigenza di far rotta su diete sempre più equilibrate, rientra nella tipologia di intervento 16.11 Azione 2 del Psr Campania  2014-2020 in attuazione della strategia di sviluppo locale del Gal Ats Aisl (Gal Irpinia Sannio-Gal Cilsi), Misura 19, Sottomisura 19.2.

All’incontro, partecipano i presidenti della Provincia Rino Buonopane, del Gal Ats Aisl Irpinia Sannio Cilsi, Angelo Frattolillo e dei dottori Agronomi e Forestali della provincia di Avellino Antonio Capone, Viviana Maresca, Luigi De Masi, Nadia Marallo e Claudio Calabritto.

Identiqua, piantiamo i colori

Un patto per l’Irpinia in Irpinia: Identiqua, piantiamo i colori. A siglarlo naturalmente, nel senso letterale, ma anche nel segno della celebrazione delle eccellenze di un territorio, scrigno come pochi lungo tutto lo Stivale, cinque prodotti della terra di grande importanza sotto diversi aspetti, tra cui il potere nutraceutico e la genuinità: la carota viola, il cece nero, la patata viola, il pomodoro nero, ed il fagiolo quarantino di Volturara Irpina. Sono loro i protagonisti nonché il tema portante del Progetto Identiqua che sarà presentato sabato prossimo (ore 10,00) presso Tenuta Percesepe a Montemiletto, nel corso del primo dei cinque appuntamenti lungo i quali si snoderà ed a cui partecipano con i presidenti della Provincia Rino Buonopane, del Gal Ats Aisl Irpinia Sannio Cilsi Angelo Frattolillo e dei dottori Agronomi e Forestali della provincia di Avellino Antonio Capone, Viviana Maresca, Luigi De Masi, Nadia Marallo e Claudio Calabritto che presenterà il progetto che ha alla base tre concetti fondamentali e strettamente collegati tra di loro: l’identità territoriale, la qualità dei prodotti ed i valori nutraceutici che trovano nell’Irpinia, una culla sorprendente circa la natura incontaminata, la bellezza e la salubrità dei luoghi e la forza ed il valore delle sue tradizioni.

Identiqua ha individuato e valorizzato tutto questo con l’obiettivo di mettere conoscenze, esperienze ed impegno di chi ha lavorato al progetto che rientra nella tipologia di intervento 16.11 Azione 2 del Psr Campania  2014-2020 in attuazione della strategia di sviluppo  locale del Gal Ats Aisl (Gal Irpinia Sannio-Gal Cilsi), Misura 19, Sottomisura 19.2.

La scelta dei consumatori verso prodotti sempre più sani che nasce dalla prevenzione nei confronti di patologie legate ad una cattiva alimentazione e dalla conseguente esigenza di far rotta su diete sempre più equilibrate, sta vedendo crescere vertiginosamente, anche per una nuova coscienza green, la richiesta di ortaggi e legumi dalle elevate caratteristiche nutrizionali. In tale ottica, il progetto Identiqua supporta il lavoro in campo di tre aziende agricole: Fulget Vita, Carmine Braccia e Carmine Marra, attraverso attività di sperimentazione e ricerca a cura del CNR – Istituto di Bioscienze e BioRisorse (IBBR) e dell’Università della Campania Vanvitelli, i cui scopi sono di studiare cinque “nuovi” prodotti agricoli.

La sperimentazione, infatti, permetterà di studiare la quantità di antociani, potente antiossidante con effetti benefici sulla salute, nei cinque prodotti coltivati dalle aziende partner di questo progetto operativo d’innovazione. L’utilizzo eccessivo di alimenti estremamente raffinati, trasformati o trattati, con perdita della qualità e delle caratteristiche organolettiche originarie, è legato a numerose malattie da civilizzazione; studi epidemiologici a riguardo, hanno dimostrato che una dieta ricca di ortaggi e legumi si correla con una riduzione dell’incidenza di malattie cardiovascolari, neurodegenerative, obesità, diabete e cancro. Dunque, gli obiettivi e le finalità di Identiqua punta ad aumentare le conoscenze per migliorare l’utilizzo delle cinque specie agrarie in oggetto, attraverso i dati ottenuti dalla sperimentazione e dalle analisi di laboratorio relative al potere nutraceutico e alla identità genetica di questi frutti della terra.

Gli obiettivi principali, pertanto, sono quelli di riuscire a dar vita a produzioni agricole dal deciso carattere di genuinità, applicando importanti elementi di conoscenza ed innovazione, avvalendosi del supporto scientifico di istituzioni di elevata competenza.

Tra le principali ricadute del progetto, ci sono la possibilità per le aziende agricole del territorio di entrare in nuovi canali di mercato, con consumatori più attenti alla qualità, col fine di portare sulle tavole, un cibo con caratteristiche nutrizionali superiori, in grado di assicurare benefici all’organismo. Inoltre, l’implementazione delle coltivazioni della carota viola, del cece nero, della patata viola, del pomodoro nero e del fagiolo quarantino di Volturara Irpina, così detto perché tanti sono i giorni necessari (da maggio ad agosto) per la maturazione completa di questo tesoro, considerato l’oro bianco della Piana del Dragone e presente nei Pat (Prodotti Agroalimentari Tradizionali), rappresenterà un sicuro volano di sviluppo per le aziende agricole coinvolte nel progetto e per quelle dell’intero territorio del Gal. Si potrà, così, dare il via ad un processo di definizione di un comparto territoriale di produzioni di eccellenza dal punto di vista delle qualità, del gusto e dei valori nutraceutici, certificati e garantiti da un auspicabile marchio di tutela, in un territorio autentico, incontaminato com’è l’Irpinia che ha molto da offrire.

Il progetto si articola in diverse azioni che vanno dalla ricerca dei semi al lavoro nei campi, dalla raccolta dei frutti della terra, alle analisi nei laboratori dei nostri partners scientifici. I risultati della ricerca e delle analisi saranno poi divulgati e mostrati alla comunità per poter creare successivamente nuove nicchie di mercato di prodotti di eccellenza da portare sulle nostre tavole.

Lady Vie è il singolo d’esordio di Nina Says prodotto da Giorgio Canali

Disponibile dal 17 febbraio nelle piattaforme digitali e in radio Nina Says, singolo di esordio di Lady Vie prodotto da Giorgio Canali. Una ballata che scorre tra rock, blues, la voce di Lady Vie e l’inconfondibile chitarra di Giorgio Canali, vera leggenda della musica indipendente italiana (CSI, Rossofuoco, Le Luci della Centrale Elettrica).

Nina Says prende ispirazione da un’intervista a Nina Simone in cui le domandano “Che cos’è per te la libertà, Nina?” e lei risponde “Freedom is no fear”. A partire da queste semplici e al contempo potenti parole, Valeria (Lady Vie) ha scritto il testo del brano pensando all’amore, alla libertà, alla partecipazione, valori da preservare in tempi di pandemie, guerre e crisi climatiche.

Un venerdì 17 febbraio di 11 anni fa uscii miracolosamente illesa da un brutto incidente.

Oggi, stesso giorno e stesso orario, esce il mio singolo Nina Says che parla di amore, di libertà e dello stare dalla parte giusta. Sono concetti grandi che ho voluto esprimere in maniera semplice, diretta. L’inglese era la lingua perfetta per dirlo. E allora al diavolo la superstizione e viviamo liberi dalle paure, le più piccole come le più grandi. Perché ‘Freedom is winning fears.

Lady Vie è una compositrice nata e cresciuta a Milano, anche se ha sangue napoletano. Canta in italiano e in inglese perché il suo mondo di ascolti è anglofono oltre che italiano. Ha sempre fatto fatica a scegliere un solo nome tra le numerosissime musiciste e voci che ha ascoltato, ma di certo Nina Simone si staglia sulle altre, per questo le dedica il suo primo brano in uscita: Nina Says.

Imola Master Flute and Chamber Music giunge alle 10ecima edizione

Si è avviata ufficialmente la decima edizione dell’ Master Flute and Chamber Music ad Imola (BO), dieci incontri esclusivi tenuti dal M° Fulvio Fiorio.

Il master di flauto e musica da camera, che si concluderà il prossimo 25 giugno, è rivolto agli studenti diplomandi e diplomati, laureandi e laureati. L’obiettivo è quello di approfondire il percorso formativo degli iscritti, attraverso un lavoro minuzioso che verterà prevalentemente sullo studio individuale. Non mancheranno tuttavia momenti di musica assieme per flauti ed esibizioni pubbliche con i migliori talenti selezionati. Straordinariamente formativi e arricchenti, inoltre, gli spazi di confronto tra il M° FIORIO e i partecipanti al master. Formidabili opportunità di crescita, umana e professionale, rese ancora più interessanti quest’anno grazie alla presenza di studenti stranieri.

Dichiara il Maestro:

In questo decennio ho potuto incontrare giovani allieve ed allievi provenienti da ogni parte d’Italia. Ragazze e ragazzi pieni di volontà e pronti a fare sacrifici, pur di potersi preparare al meglio per il meraviglioso ma difficile mondo della musica.

L’Imola Master Flute and Chamber Music  è un corso di perfezionamento teso alla preparazione di esami di conservatorio, audizioni, concorsi musicali e orchestrali. Gli allievi verranno altresì messi in condizione di preparare gli esami e le audizioni, sia per le orchestre giovanili, sia per gli enti lirico-sinfonici. Docente ospite della decima edizione è il M° Nicola Campitelli. Musicista di chiara fama, già primo flauto nelle più importanti orchestre italiane, terrà due incontri. Le lezioni avranno cadenza quindicinale, con o senza pianista, per concludersi con un concerto finale e la consegna degli attestati a ciascun partecipante.

L’Imola Master Flute and Chamber Music si tiene presso lo studio musicale del M° Fulvio Fiorio, sito a Imola in viale Paolo Galeati, 17.

Per iscriversi o ricevere ulteriori informazioni si può inviare un’e-mail a imolamasterflute@gmail.com oppure contattare il +39 342 5090378. La prossima lezione sarà sabato 25 febbraio.

Master Flute and Chamber Music: biografia di Fulvio Fiorio

Fulvio Fiorio si forma musicalmente con il M° Massimo Mercelli presso il Conservatorio “G. Rossini” di Pesaro diplomandosi nel 1990. Consegue il diploma di Alto perfezionamento all’Accademia “Incontri col Maestro” di Imola. Studia con i Maestri M. Larriueu, A. Persichilli, A. Marion, G. Cambursano, R. De Reede, C. Klemm, A. Nicolet. Consegue i diplomi di flauto e musica da camera con il M° P. N. Masi. Allievo di Piero Bellugi e Massimo De Bernard, perfeziona la propria formazione musicale attraverso la direzione d’orchestra.

Nel 2003 si laurea in Svizzera presso la Musikhochschule di Lugano con il M° M. Ancillotti. È vincitore di concorsi nazionali ed internazionali. È primo flauto nelle orchestre italiane A. Toscanini di Parma, O.F.I. di Piacenza, O.S.I. di Torino, I Solisti Aquilani, I Virtuosi Italiani, Form Filarmonica Marchigiana. Così come nelle orchestre europee The Seasons of Moscow, I Virtuosi del Baltico, O.S.N. Ukraina di Kiev, O.S. di Bacau.

Svolge un’intensa attività solistica e cameristica. È fondatore e presidente dell’Associazione musicale “Recondite Armonie”. Ha registrato cd di F. Schubert (Aulia); “Accordature” di C. Rebora (Rai-Trade); “Massimo Mercelli performs Philip Glass” (Orange Mountain). Docente di conservatorio dal 2001, è titolare della classe di flauto presso il Conservatorio “G. Rossini” di Pesaro, l’I.S.S.M. “A. Peri-Merulo” AFAM di Reggio Emilia. Attualmente il M° Fulvio Fiorio è impegnato nella decima edizione dell’Imola master flute and chamber music che si svolge da gennaio a fine giugno 2023.

Milano, Abbracciami di Esteban celebra un’amicizia

In uscita il 17 febbraio per Visory Indie/Believe Digital Milano, Abbracciami, nuovo singolo di Esteban, ragazzo classe 2000 dalle molteplici influenze: origini cilene, cultura indiana ereditata dalla mamma, nato a Palermo e trasferitosi a Milano dove attualmente trascorre la sue giornate tra l’Accademia delle Belle Arti di Brera e l’insegnamento dello yoga e del calcio ai giovanissimi. Un brano malinconico e scanzonato nello stile riconoscibile di Esteban il cui testo scritto insieme all’amico Dodicianni ne celebra l’amicizia nata proprio nel capoluogo lombardo.

Esteban descrive così il suo brano:

È la prima volta che scrivo con un altro artista una canzone. Mi sono fatto guidare dalla sua penna e dalle sue parole. Andrea Dodicianni non è stato solo un autore per me ma anche un fratello con cui scrivere della mia vita dal suo punto di vista. Abbiamo raccontato della città dove vivo e dove ci siamo conosciuti, dell’abbraccio caldo che il nostro incontro ci ha regalato. Di viaggi e vespe, di amori dolorosi e belli. Di quello che ci lega insomma perché anche se veniamo da ondi diversi abbiamo in comune una grande sensibilità. Pitturata e grigia allo stesso tempo, Milano, Abbracciami è una malinconica via di fuga dalla monotonia cittadina riversata nella nebbia dei ricordi.

Esteban

Esteban: chi è?

Esteban Ganesh Dell’Orto, in arte Esteban, è nato a Palermo nel 2000.

Di origine cilena, vive a Milano sin dall’infanzia. frequenta l’accademia e studia comunicazione e didattica dell’arte a Milano, dopo essersi diplomato al Liceo Artistico di Brera. Scrive musica dal 2017, dopo un primo progetto musicale chiamato con il suo nome d’arte originale “NeshOffical”, ha abbandonato la musica rap per concentrarsi su un nuovo progetto, più incline alla sua personalità estroversa e solare. Scrive e canta musica Pop Indie, legato al cantautorato italiano.

Il progetto viene seguito dall’etichetta discografica Visory Indie e distribuito da Believe Music Italia. L’11 febbraio 2022 esce con il suo primo EP “Nuvola” che cattura la curiosità e raccoglie apprezzamenti di pubblico e addetti ai lavori. Nel luglio dello stesso anno esce “CBD”, nuovo singolo inedito interpretato insieme alla giovane cantautrice romana Matilde e a novembre con “Meda”, sempre con Visory Indie.

 

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