redazione

No, non ti conoscevo è il nuovo singolo dei Frijda

Fuori il nuovo singolo della band catanese, estratto dal nuovo album Scacco matto.

In radio e già disponibile in tutti gli store digitali “No, non ti conoscevo” il nuovo singolo dei Frijda, anteprima del-  loro primo album Scacco Matto.

I Frijda sono una delle band più interessanti della scena rock italiana, prodotti da Luca Venturi e Giovanni Grasso, per On the set con distribuzione Artist first.

Il singolo è stato registrato e mixato a Milano al Metropolis Studio da Alessandro Marcantoni ed al NuevArte studio di Misterbianco (CT) da Carlo Longo, arrangiato da Franco Muggeo e masterizzato Claudio Giussani presso l’Energy Mastering di Milano. Il videoclip, diretto da Filippo Arlotta, è stato girato a Catania al Lido Le Palme.

Scritto da Giovanni Grasso, Giancarlo Sciacca (Thor dei Frijda) e Alfio Santonocito, il brano ci proietta verso una calda estate fatta di “risvegli”.

Frijda:

No, non ti conoscevo” è una power ballad che ci “schianta” verso un’attrazione carnale che toglie il fiato all’ anima. Quando una donna sconosciuta diventa essenza di un peccato, dopo averlo toccato con mano, non consente più alcuna via di salvezza.

Frijda

Frijda

Frijda: biografia

I Frijda nascono a Catania da un’idea del cantante Giancarlo Sciacca (alias “Thor”), che dopo esperienze in altre cover band rock sentì il bisogno di poter fare della musica propria per poter soddisfare la sua voglia di esprimersi e dare pace al suo animo irrequieto. Dopo un primo periodo di cambiamenti, la Band giunge alla formazione definitiva composta da Thor alla voce, Gaetano Giuttari e Luke Anthony alle chitarre, Domenico Cottone al basso ed Edoardo Bonanno alla batteria. Il genere che si professano di suonare è il “Rock”, un rock che ha le sue fonti di ispirazione nelle band storiche statunitensi e britanniche che hanno colpito la loro adolescenza, adattato all’evolversi del tempo e alle concezioni musicali dei nostri giorni e del nostro paese.

Il nome “Frijda” non è altro che un omaggio al pensiero artistico della pittrice messicana Frida Kahlo, dalla quale Giancarlo rimase molto colpito durane gli studi universitari.

In questa piccola donna egli vide un esempio di forza di vivere sovrumana nonostante le difficoltà della propria esistenza, una forza che è evidente nelle sue opere che non dipingono sogni, ma realtà e della sua celebre frase, “Pies para què los quiero si tengo alas para volar?” (A che mi servono i piedi se ho le ali per volare?), ne fece il motto della propria band.

Sin da subito la Band ha iniziato un percorso live molto intenso tra locali, piazze e concorsi ottenendo sempre un grande consenso grazie al sound accattivante e al carisma del proprio leader.

I Frijda hanno aperto anche concerti di artisti del calibro di Franco Battiato, Lucio Dalla e Mario Venuti.

Nel 2018 hanno pubblicato il loro primo singolo “Mentre muori di piacere”, e nel 2020 il loro secondo singolo “Lo dedico a te” con anteprima su “TgCom”.

Recentemente, il 25 Marzo, in occasione delle “Giornate Rapisardiane”, una commissione di letterari ha scelto un brano dei Frijda, Impura poesia, corredato dal video in stile ottocentesco, girato da Simona Brance’, per rappresentare in musica la poetica del “Vate etneo”, ovvero il grande poeta catanese Mario Rapisardi.

La Band ha ricevuto importanti recensioni su alcuni dei più grandi portali dedicati all’arte non soltanto italiani, ma anche europei, specialmente Francia e Spagna, tra tutti questi possiamo citare “Arts Direct”, “Lux Cultural”, “Tutto RocK”, “Ars Magistris”, e “Ok Arte”, ottenendo sempre grandi consensi.

Il loro primo album “Scacco Matto” è prodotto da Luca Venturi per la “On The Set “, di Milano.

La Sincronicità delle onde di Alberto Siro è candidato al Premio Campiello

Il romanzo “La Sincronicità delle onde” (CTL Editore) dello scrittore milanese Alberto Siro è candidato alla 60esima edizione del Premio Campiello.

Spiega l’autore:

Sono un primiparo attempato. Ho sempre avuto l’hobby della scrittura, ma non mi aspettavo di trovare una casa editrice ed esordire così, col primo romanzo che ho portato a termine, negli anta… Ora sono iscritto anche al Premio Campiello, che è un evento importantissimo ed emozionante. Tutto questo è uno stimolo a proseguire, a far sì che possa dedicare alla scrittura il tempo che merita, anzi, che meritiamo di trascorrere insieme, come amici di vecchia data.

La Sincronicità delle onde di Alberto Siro

La Sincronicità delle onde di Alberto Siro

La Sincronicità delle onde: trama

Ci pensi a quanto eravamo liberi? Riesci a crederci, ora? E non ne eravamo consapevoli. Nessuno lo era, ma avevamo tra le mani la cosa più preziosa. È un peccato che la libertà sia così, incolore e insapore. Eppure, te ne rendi conto solo nel momento in cui ti sta sfuggendo, quando ti ritrovi come una mosca nella mano di un ragazzino.»

Il protagonista di questo racconto è diviso tra due mondi, l’adolescenza californiana, scandita dalla musica grunge e dalle onde della Costa Ovest, e l’età adulta, in Italia, dove tutto appare precario e incompiuto.

Due mondi distanti, separati da un oceano in cui si agitano sogni e ombre che tentano di affiorare. Un evento, tanto piccolo quanto eccezionale, romperà la superficie, tracciando un percorso verso la riconquista di quella libertà che, crescendo, talvolta ci lasciamo alle spalle.

Alberto Siro: biografia

Alberto Siro è nato a Milano, nel 1977. Dopo la laurea in giurisprudenza si è trasferito a Niterói, nello Stato di Rio De Janeiro, dove è venuto in contatto con la comunità surfistica locale, sino al rientro nella città natale. “La Sincronicità delle Onde” è il suo primo romanzo.

Le recensioni ignoranti di Giulia Papalia

Dal 16 maggio 2022 sarà disponibile su tutte le piattaforme di streaming digitale “Le recensioni ignoranti” (Blackcandy Produzioni), il primo podcast di Giulia Papalia.

Un nuovo podcast, un percorso culturale multimediale con l’ambizione di diventare un talk itinerante, parlare di libri con spontaneità e leggerezza in modo non accademico.

Una formula nuova per parlare di libri con un sorriso e in modo non ingessato, perché proprio non può fare a meno di mettere il naso sulla carta. Le puntate avranno una durata fino a 8 minuti a cadenza bisettimanale.

Spiega Giulia Papalia a proposito del format:

Nella vita di ognuno arriva prima o poi quel momento in cui siamo troppo logorroici, troppo felici, troppo paranoici o lamentosi anche per chi ci ha sempre voluto bene. Di certo non sono io quella che si sostituisce a loro, non ne ho né tempo né voglia e poi chi vi conosce, ma con questo podcast vorrei trovare una soluzione salvifica che ovvia al problema di dover tediare amici e parenti. I libri sono un mezzo incredibile se usati con criterio: possono risollevare gli animi, gettare nello sconforto, accendere l’adrenalina, rispondere a domande che neanche sapevamo di avere e farcene di nuove (mannaggia), ci danno un La, ci divertono, ci riportano indietro nel tempo e un sacco di altre cose belle (ma pure brutte).

Eccallà, la soluzione: vorrei semplicemente dare un’idea, un perché sì (un perché no), una situazione in cui leggere quel determinato libro può essere una finestra per un dialogo con sé stessi invece che sfrantumare in mille minuscoli pezzi le gonadi degli altri, oppure convincervi che se le cose vanno alla grande perché dovete andare a pescare libri motivazionali – in caso contrario la responsabilità non è mia. Roba breve, senza pretese, ma soprattutto senza volermi spacciare per una critica d’alto rango; quando veniva distribuita l’abilità letteraria io ero in fila da lampredottaro: sono venuta su con qualche disagio nell’eleganza, ma com’era bòno quel panino.

Le Recensioni Ignoranti

Le Recensioni Ignoranti

Calendario puntate “Le Recensioni Ignoranti”

 “Le non cose” di Byung Chul Han (16 maggio), “Vita mortale e immortale della bambina di Milano” di Domenico Starnone (30 maggio), “I miei stupidi intenti” di Bernardo Zannoni (6 giugno), “Quando abbiamo smesso di capire il mondo” di Benjamin Labatut (13 giugno),

“Morsi” di Marco Peano (27 giugno), “Nova” di Fabio Bacà (11 luglio), “Niente di vero” di Veronica Raimo (25 luglio), “Dove sei, mondo bello” di Sally Rooney (8 agosto), “Fedeltà” di Marco Missiroli (22 agosto), “Il pedante in cucina” di Julian Barnes (5 settembre), “Il sesso che verrà” di Katherine Angel (19 settembre), “Come annoiarsi meglio” di Pietro Minto (3 ottobre)

Le recensioni ignoranti di Giulia Papalia

Le recensioni ignoranti di Giulia Papalia

Giulia Papalia: Biografia

Giulia Papalia, fiorentina, classe ‘93.

Avvicinatasi alla lettura quasi per caso, trova nei libri sempre nuovi spunti riflessivi che aprono inevitabilmente infinite prospettive: dallo sconforto al presobenismo, dalle risposte a nuove domande.

Ed è proprio tra queste nuove domande che le è stato proposto di parlare di libri in un podcast; in un primo momento la risposta è stata un no categorico, poi in virtù di quelle prospettive si è chiesta: perché no?

Gianluca Nicastro si è aggiudicato il terzo premio dell’edizione 2021 di ReStartApp

Con il progetto Hirpinia TrufflesGianluca Nicastro, ventiseienne originario di Bagnoli Irpino (AV), si è aggiudicato il terzo premio di startup nell’ambito dell’edizione 2021 del Campus ReStartApp, promosso e realizzato dalla Fondazione Edoardo Garrone in collaborazione con Fondazione Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno.

Creare un unico player di riferimento del tartufo Nero di Bagnoli e costituire una prima filiera territoriale sono gli obiettivi di Hirpinia Truffles. Il progetto imprenditoriale si occuperà di valorizzare e affermare il Nero di Bagnoli, tartufo autoctono legato all’Irpinia (il tartufo italiano è stato riconosciuto dall’UNESCO patrimonio immateriale dell’umanità nel 2021), intervenendo sul territorio a sostegno del tessuto economico locale e proponendosi come anello di congiunzione tra operatori, tartufai e consumatori finali. L’idea è di entrare nel mercato nazionale e internazionale del tartufo, facendo leva sulla proposta di un prodotto nuovo legato a una varietà di tartufo ancora poco conosciuta e l’unica legata al Sud Italia. Sarà inoltre realizzato uno dei primi laboratori di dedicati alla trasformazione del tartufo in Irpinia: oltre a commercializzare il prodotto fresco, Hirpinia Truffles intende proporre trasformati classici e innovativi e avviare collaborazioni con chef professionisti, organizzando le fasi della lavorazione esclusivamente in Irpinia.  Elemento distintivo del progetto sarà, infine, il recupero e la messa a reddito di terreni infruttiferi sul territorio.

Dopo 10 settimane di formazione intensiva e un periodo post campus per mettere a punto il proprio business plan, Gianluca Nicastro ha ricevuto un contributo a fondo perduto del valore di 10.000 euroassegnato da Fondazione Edoardo Garrone sulla base della sostenibilità economica e ambientale, dell’innovazione e del potenziale contributo allo sviluppo, alla promozione e alla valorizzazione dei territori appenninici.

Dal 2014, con 11 edizioni complessive degli incubatori dedicati ai giovani imprenditori della montagna, hanno affiancato 140 aspiranti imprenditori e hanno contribuito all’effettivo avvio di circa 50 imprese, attive prevalentemente nei settori dell’agricoltura, dell’allevamento e del turismo e accomunate dall’obiettivo di valorizzare, promuovere e sviluppare i territori montani e le loro risorse, in chiave innovativa e sostenibile.

ReStartaApp 2021 Gianluca Nicastro

ReStartaApp 2021 Gianluca Nicastro

L’edizione 2022 di ReStartApp, nell’ambito del più ampio del Progetto Appennino, si svolgerà ad Avellino dal 27 giugno al 7 ottobre 2022, in collaborazione con il Comune di Avellino. Il campus residenziale gratuito è dedicato a 15 giovani aspiranti imprenditori in Appennino under 40 provenienti da tutta Italia in possesso di idee d’impresa e startup innovative nelle filiere produttive tipiche della montagna: agricoltura, allevamento, agroalimentare, gestione forestale, turismo, artigianato, cultura, manifattura e servizi.

Per candidarsi c’è tempo fino a venerdì 6 maggio.

Sono partner di Progetto Appennino: Fondazione Symbola, Legambiente, UNCEM, Alleanza Mobilità Dolce, Club Alpino Italiano (CAI), Fondazione CIMA, Open Fiber, Tiscali, Federbim, Federforeste e PEFC Italia.

Bologna, un trionfo la tappa del Coca-Cola PizzaVillage@Home

Anche a Bologna, dopo le tappe di Palermo e Padova, il Coca-Cola PizzaVillage@Home raccoglie larghi consensi di pubblico. Nel capoluogo emiliano, così come nelle altre città del tour, l’evento ha registrato il sold-out, ma in Emilia-Romagna la soddisfazione maggiore giunge dal riconoscimento del governatore Stefano Bonaccini che ha ricevuto i pizzaioli napoletani ed ha gradito l’omaggio creativo della “pizza Bonaccini”.

Sole primaverile, temperature gradevoli e grande presenza di turisti, hanno favorito l’appuntamento emiliano che registra oltre 5.500 pizze consegnate. Ora il tour cede il passo al grande evento, in presenza, del Pizza Village Napoli (17-26 giugno), dal quale ha preso l’energia e il gusto. La manifestazione poi ripartirà, con la tappa conclusiva, a Milano ad inizio novembre (3-6) sempre con la formula vincente che trova nella sua unicità la possibilità di apprezzare contemporaneamente, sulla propria tavola, diverse pizze realizzate dai maestri pizzaioli che prepareranno i grandi classici della tradizione e proposte gourmet inedite, comodamente consegnate a casa grazie a Glovo, delivery partner dell’iniziativa.

 A Bologna è proseguita la mission solidale della manifestazione con la donazione di 1.000 pizze a Banco Alimentare per aiutare chi si trova in difficoltà. Il Charity Partner, che lotta contro lo spreco alimentare, ha operato al fianco degli organizzatori ricevendo, a conclusione di tappa, le materie prime inutilizzate. A sostenere l’iniziativa anche Coca-Cola che, per ogni pizza venduta, ha donato un contributo a Banco Alimentare consentendo di distribuire alimenti alle persone in difficoltà pari a un pasto (corrispondente a 500 g. di alimenti) attraverso le strutture caritative convenzionate.

A Bologna la tappa del Coca-Cola PizzaVillage@Home

Palermo 11 febbraio 2022
Coca Cola Pizza Village Home 2022
Ph: Stefano Renna

Per il secondo anno consecutivo Coca-Cola conferma la sua partecipazione, in qualità di title sponsor, dell’edizione 2022: pizza e Coca-Cola è il binomio perfetto, una combinazione che mette tutti d’accordo, ideale per trascorrere un momento con gli amici o con la famiglia all’insegna del divertimento e convivialità.

L’evento, ideato e prodotto da Oramata Grandi Eventi e AADV Entertainment, trova il prezioso sostegno anche di Mulino Caputo (founding partner) da sempre supporter del progetto PizzaVillage e fornitore di un prodotto apprezzatissimo da tutti i migliori professionisti al mondo. Official partner: Lurisia, Birrificio Angelo Poretti, Latteria Sorrentina, Ciao-Il Pomodoro di Napoli, Caffè Kenon, Ricola, Amaro Montenegro, Infinity+. Technical partner PizzaMaster, delivery partner in esclusiva, Glovo.

Stefano Bonaccini accoglie la pizza gemellata dei pizzaioli napoletani

Pace fatta tra i pizzaioli partenopei e il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini. Al Governatore emiliano è stata consegnata questa mattina la “pizza Bonaccini”, un piatto composto da Fior di latte di Napoli, mortadella di Bologna, granella di pistacchio, pesto di pistacchio, scaglie di parmigiano Reggiano e basilico, per celebrare un gemellaggio ma, allo stesso tempo, riaffermare la maternità del cibo partenopeo ed italiano più conosciuto e diffuso nel mondo.

Ha affermato il presidente Bonaccini, che nei giorni scorsi aveva twittato inneggiando al vincitore del Campionato mondiale della pizza e promuovendo la pizza emiliana:

Si, però non ho dubbi  tra la pizza Margherita e quella che mi avete dedicato è sicuramente più buona la pizza Bonaccini.

E poi ha proseguito:

Siamo la regione in Europa con il più alto numero di DOP e IGP. Due dei prodotti di questa pizza, la mortadella di Bologna e il Parmigiano Reggiano, fanno parte di quegli straordinari prodotti di qualità Dop e IGP che consentono alla nostra regione di avere il più alto volume economico perché solo con questi prodotti fanno oltre tre miliardi di euro di indotto economico. Siamo orgogliosi della gastronomia che questa terra, l’Emilia-Romagna, può promuovere in Italia e nel mondo, sapendo che la cucina napoletana e quella campana è altrettanto tra le migliori cucine al mondo.

Insomma la pace, se ce ne fosse stato bisogno, è stata celebrata grazie ai maestri pizzaioli napoletani impegnati in città sino a domenica con il Coca-Cola Pizza Village@Home. L’evento, che ripropone l’energia e il gusto dello storico appuntamento del Pizza Village di Napoli, trova nella sua unicità la possibilità di apprezzare contemporaneamente, sulla propria tavola, diverse pizze realizzate dai maestri pizzaioli che prepareranno i grandi classici della tradizione e proposte gourmet inedite, comodamente consegnate a casa grazie a Glovo, delivery partner dell’iniziativa.

Stefano Bonaccini

Stefano Bonaccini

Per il secondo anno consecutivo Coca-Cola conferma la sua partecipazione, in qualità di title sponsor, dell’edizione 2022: pizza e Coca-Cola è il binomio perfetto, una combinazione che mette tutti d’accordo, ideale per trascorrere un momento con gli amici o con la famiglia all’insegna del divertimento e convivialità.

L’evento, ideato e prodotto da Oramata Grandi Eventi e AADV Entertainment, trova il prezioso sostegno anche di Mulino Caputo (founding partner) da sempre supporter del progetto PizzaVillage e fornitore di un prodotto apprezzatissimo da tutti i migliori professionisti al mondo. Official partner: Lurisia, Birrificio Angelo Poretti, Latteria Sorrentina, Ciao-Il Pomodoro di Napoli, Caffè Kenon, Ricola, Amaro Montenegro, Infinity+. Technical partner PizzaMaster, delivery partner in esclusiva, Glovo.

Primo Maggio: Cgil, Cisl e Uil irpine tornano in piazza

Il Primo Maggio si ritorna in piazza ad Avellino per festeggiare il Lavoro, per riflettere su un rinnovato impegno per la Pace che attraversi il mondo lavoro ed ogni ambito del nostro vivere in una fase di surreale ritorno alla normalità: diseguaglianze, diritti negati, divari sociali e territoriali, sono esplosi e si sono aggravati dopo due anni di pandemia mentre una guerra esplode nel cuore dell’Europa.

La manifestazione organizzata da CGIL, CISL e UIL si svolgerà ad Avellino in Largo Biagio Agnes, già Piazza Verdi, nei pressi del cinema Partenio. L’appuntamento è alle ore 9:30.

Si ritorna in piazza unitariamente (l’ultima volta nel 2018 eravamo a Lioni) per gridare Stop alle armi. Perché sia dato spazio al dialogo, perché sia percorso ogni sforzo per restituire a cittadini, che ne sono ora privati, una vita libera e dignitosa.

Primo Maggio: Cgil, Cisl e Uil irpine tornano in piazza

Primo Maggio: Cgil, Cisl e Uil irpine tornano in piazza

Sarà il Primo Maggio di quanti un lavoro non ce l’hanno, di quanti l’hanno perso, di quelli che si sono spesi a rischio della loro vita durante la pandemia e che, precari, non sono stati assunti, di quelli che hanno continuato a lavorare nei servizi pubblici essenziali come nel privato per garantire la prosecuzione di una vita apparentemente normale, di chi si  ritrova a fare i conti con gli effetti della guerra e con uno stipendio o una pensione erose dai prezzi aumentati a dismisura senza che governo e partiti di maggioranza trovino soluzioni adeguate ai bisogni emergenti dalla realtà.

L’Irpinia si ritrova dopo tre anni più isolata, più debole, più lontana dal resto della Regione, più povera di diritti di quanto non fosse già. La desertificazione industriale prima, dei servizi ora, sono il terreno di coltura dello spopolamento: ogni anno perdiamo più di 3000 cittadini tra decremento delle nascite, emigrazione e morte. La politica non comprende che il tempo del potere e dei poteri è miseramente terminato e i corpi organizzati e la società civile devono trovare insieme la forza di reagire al nichilismo istituzionale che continua a negare un presente e un futuro alla nostra Terra.

Il Primo Maggio  CGIL CISL UIL, il sindacato confederale, darà voce in piazza agli immigrati, a coloro che sono fuggiti scappati dalla guerra, a chi un lavoro non ce l’ha più, a che lavora in nero, in grigio, a chi continua a garantire un servizio, tra mille difficoltà, ai nostri cittadini piccoli, giovani e anziani, a chi soffre per la qualità di servizi distrutti dalla cattiva amministrazione negli enti e nelle società’ di servizi, a chi paga le crisi aziendali , a chi non arriva alla seconda settimana,  in definitiva a tutti quelli che vogliono gridare ancora più forte ora basta!

Titina la magnifica di Domenico Ingenito e Francesco Saponaro al Trianon Viviani

Titina la magnifica di Domenico Ingenito e Francesco Saponaro è liberamente ispirata al libro Titina De Filippo. Vita di una donna di teatro (1984) di Augusto Carloni pubblicato da Rusconi libri.

Titina la magnifica racconta e omaggia la vita di una delle maggiori protagoniste della scena italiana del ventesimo secolo: Titina De Filippo.

Il testo, scritto a quattro mani da Domenico Ingenito e Francesco Saponaro, è liberamente ispirato, in massima parte, dalla biografia di suo figlio Augusto Carloni: Titina De Filippo. Vita di una donna di teatro.

Ripercorre alcuni avvenimenti centrali della sua parabola artistica ed esistenziale, seguendo una linea cronologica che ci conduce dall’infanzia fino agli ultimi anni, quando, obbligata ad allontanarsi dalle scene a causa di una grave malattia al cuore, cominciò a dedicarsi alla pittura e ai collages.

Attraverso una scrittura evocativa si dà voce non solo alla crescita di Titina artista, ma anche al suo privato di madre, sorella maggiore e moglie.

Un’intima stanza di memorie che ci offre la possibilità di ritrovare gli incontri straordinarî avuti dalla “magnifica attrice” con alcuni dei suoi maestri e compagni di scena: da Eduardo Scarpetta a Eduardo e Peppino De Filippo, da Totò a suo marito Pietro Carloni.

Arrivare alla semplicità, all’umanità drammatica e bruciante,

senza artificio ma con dignitosa aristocratica linea d’artista

è cosa estremamente difficile, che esige enormi fatiche e grandi rinunce:

e io non so se ci sono riuscita.

Titina De Filippo

Titina la magnifica

Titina De Filippo è stata un’artista dei superamenti, ben oltre la condizione di compagna e sorella d’arte.

Personalità affascinante, ricca di interessi ma anche di private fratture esistenziali, ha saputo coniugare il suo sguardo indipendente a una poliedrica vivacità creativa. Si è confrontata con la nuova fisionomia assunta dalla donna contemporanea in un’intesa profonda con tutte le sue «personagge».

Sin dagli esordi ha sentito la necessità di una «stanza tutta per sé» in cui sperimentare il suo particolare percorso di interprete tra teatro e cinema, di autrice di gustosi atti unici, soggetti cinematografici e sceneggiature, poesie, collage e olii.

Maestra d’arte al fianco di grandi compagni di scena, Titina è stata Filumena, ma non solo Filumena, come cercò di rammentare in quello straordinario numero di varietà in coppia con Mario Riva per Il Musichiere della Rai nel 1959.

Spiega Francesco Saponaro:

Per raccontarla – al riparo dall’orizzonte filologico e imitativo – abbiamo scelto la tecnica compositiva dei collage a lei tanto cara, lavorando per frammenti, sketch, poesie e squarci autobiografici, in una rapsodia che tratteggia la figura di una donna-artista che ha illuminato il panorama culturale italiano del Novecento.

Al Trianon Viviani, “L’eredità Scarpetta” con spettacoli teatrali e incontri

L’8 novembre 1911 Vincenzo Scarpetta inaugurava il Trianon, il nuovo teatro elegante sorto per incentivare lo sviluppo abitativo dell’insula del Risanamento vicina a Forcella.

In scena con la fortunata commedia paterna Miseria e Nobiltà, il capocomico debuttava nel ruolo di don Felice Sciosciammocca, dopo aver interpretato a lungo il ruolo del figlio Peppeniello, segnando così il passaggio di testimone con papà Eduardo.

Per approfondire alcuni aspetti del lascito culturale della maggiore famiglia teatrale del Novecento, il direttore artistico Marisa Laurito ha dedicato, nel mese di maggio, una piccola rassegna sugli Scarpetta – De Filippo.

Intitolata “L’eredità Scarpetta” e posta sotto il patrocinio della Fondazione Eduardo De Filippo, si compone di due nuovi allestimenti in prima assoluta, prodotti dal Trianon Viviani, per la regia e il disegno dello spazio scenico di Francesco Saponaro, e di un primo incontro di approfondimento sul lascito artistico di Eduardo De Filippo sui giovani artisti, in collaborazione con l’università degli studî di Napoli Federico II.

Venerdì 6 e sabato 7, alle 21, e domenica 8 maggio, alle 18, andrà in scena “Titina la magnifica”, con la drammaturgia di Domenico Ingenito e Francesco Saponaro liberamente ispirata al libro Titina De Filippo. Vita di una donna di teatro di Augusto Carloni. Protagonisti Antonella Stefanucci, nel ruolo del titolo, ed Edoardo Sorgente, che interpreta tutti gli altri personaggi, maschili e femminili.

Lo spettacolo racconta di Titina De Filippo come artista, ma anche del suo privato di madre, sorella maggiore e moglie. La narrazione ripercorre alcuni avvenimenti centrali della sua parabola artistica ed esistenziale, seguendo una linea cronologica che ci conduce dall’infanzia fino agli ultimi anni, quando, obbligata ad allontanarsi dalle scene a causa di una grave malattia al cuore, cominciò a dedicarsi alla pittura e ai collages. Scene di Carmine De Mizio, costumi di Anna Verde, luci di Gianluca Sacco e suono di Daniele Chessa.

Nel week end successivo, venerdì 13 e sabato 14, alle 21, e domenica 15 maggio, alle 18, il debutto de “La donna è mobile”, commedia parodia musicale di Vincenzo Scarpetta.

Vincenzo Scarpetta

Vincenzo Scarpetta

Spiega il regista Francesco Saponaro:

Destreggiandosi in un nugolo di personaggi che ricalcano gli echi della più nota drammaturgia scarpettiana, Vincenzo Scarpetta ci offre una raffinata e umoristica critica della società del suo tempo che in realtà non è affatto lontana dalla nostra. Giocando con equivoci e malintesi, travestimenti e lotte di classe, inseguendo l’amore e il danaro, è il riscatto sociale pacifico e scaltro, tutto arte della scena e teatro, ad avere la meglio. Gli ultimi gabbano i prepotenti che perdono le loro infauste e stolide imprese. Almeno a teatro è così.

Rilevante in questa commedia in dialetto l’elemento musicale, con varie parodie dell’opera lirica, tra citazioni di Rigoletto Traviata di Verdi, Cavalleria rusticana di Mascagni, Guglielmo Tell di Rossini e La Bohème di Puccini.

In scena Luigi BignoneGiuseppe BrunettiViviana CangianoSalvatore CarusoElisabetta D’AcunzoTony LaudadioIvana MaioneDavide MazzellaBiagio MusellaSerena PisaMarcello RomoloLuca SaccoiaIvano Schiavi e Federica Totaro.

Musica dal vivo eseguita dal pianista Mariano Bellopede, che cura anche la direzione musicale e ha firmato gli arrangiamenti, Arcangelo Michele Caso, al violoncello e ai plettri, e Giuseppe Di Maio, al clarinetto. Costumi di Anna Verde, luci di Gianluca Sacco e suono di Daniele Chessa.

Lunedì 23 maggio, alle 11, all’università Federico II, il primo appuntamento di “2000 Eduardo. Incontri, conversazioni, suggestioni e informazioni per artisti del nuovo millennio”. Questo progetto, curato da Giulio Baffi, prevede una serie di incontri, a cui verranno invitati artisti ed esperti di vario settore, volti a indagare l’influenza che l’autore di Napoli milionaria riesce ad avere sulle nuove generazioni che si affacciano al mondo dell’Arte. Un modo per confrontarsi in maniera diretta con i giovani che non sono stati partecipe della vita di questo grande protagonista, eppure si ispirano a lui.

Atripalda: Giuseppe Spagnuolo presenta la lista per le prossime Amministrative 2022

“Con Atripalda futura ci presenteremo ai cittadini, agli elettori. La nostra è una proposta che comunque si pone in continuità con i cinque anni di amministrazione, con il lavoro svolto. Ma si tratta di una proposta che guarda al futuro. Perché oggi ci sono le condizioni per proiettarsi verso il domani con ottimismo”,  lo ha dichiarato Giuseppe Spagnuolo, sindaco di Atripalda, che ieri sera, presso il comitato elettorale di Piazza Umberto I, ha presentato il nome della lista ed il simbolo con cui si presenterà al giudizio degli elettori in occasione delle Amministrative del prossimo 12 giugno. Con lui i candidati ed i tanti sostenitori che lo accompagneranno in questo viaggio fino alle urne.

“Quella di cinque anni fa – ha spiegato – è stata una vera e propria chiamata alle armi. Abbiamo chiesto ai cittadini di scegliere Atripalda perché bisognava ricomporre una comunità che era lacerata. Dovevamo rimettere la città su di una strada sicura. Ci siamo interrogati, perciò, se era il caso di continuare con lo stesso nome, Scegliamo Atripalda, utilizzato nel 2017.

Giuseppe Spagnuolo

Giuseppe Spagnuolo

Abbiamo deciso di utilizzare un nuovo nome, che contenesse uno slancio, una proiezione verso il futuro. In questi ultimi cinque anni abbiamo lavorato in maniera costante, in maniera dura e silenziosa perché la situazione ereditata necessitava di un impegno gravosissimo.

Oggi riteniamo di essere usciti da quella condizione così cupa. Oggi siamo consapevoli di aver raggiunto risultati tali che ci consentono di guardare al futuro con ottimismo. Oggi possiamo continuare questo lavoro per imprimere quella svolta che abbiamo in mente”.

Poi la spiegazione del simbolo: “La scritta è sulla base – ha spiegato il sindaco –  perché con il nostro lavoro abbiamo gettato solide basi grazie alle quali possiamo proiettarci verso il futuro. Abbiamo scelto il campanile di Santa Maria delle Grazie che simboleggia la nostra storia e rappresenta l’istituzione. Poi ci sono le persone che sono i destinatari della nostra azione.

È verso di loro che indirizziamo il nostro lavoro ed è con il loro sostegno che vogliamo continuare a fare il bene di Atripalda. Dobbiamo riuscire a creare un collegamento ancora più forte con la comunità. Proveremo a trasmettere loro la nostra convinzione di essere dalla parte giusta e chiederemo sempre maggiore partecipazione. Una dinamica virtuosa che ci consentirà di costruire una città sempre più moderna, efficiente. Se Atripalda fosse un palazzo da costruire in questi cinque anni abbiamo realizzato le fondamenta. E’ tempi di alzare nuovi piani e di guardare sempre più in alto”.

“Non è presunzione – così ha concluso il primo cittadino –  se dico che, a partire dal risanamento dei conti, i risultati raggiunti sono sotto gli occhi di tutti, sono evidentissimi: dai finanziamenti agli investimenti fino ai progetti da candidare sul Pnrr. Sono questa la testimonianza migliore di un lavoro svolto con passione e competenza. Sono queste le fondamenta su cui possiamo poggiare l’Atripalda futura”.

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