redazione

Nel nome di Dioniso di Umberto Albini

Rispetto a quello che comunemente si definisce «teatro greco», esistono due prospettive di studio: da una parte l’analisi dell’«edificio teatrale», ovvero maschere, costumi, il rapporto tra attore e spettatori, dall’altra i testi letterari, quel corpus di tragedie e commedie che hanno reso immortale la tradizione del teatro classico.

Il teatro è sempre stato e resta una costruzione collettiva, in nessun modo riducibile alla semplice pagina scritta.

Ciò che si vede sulla scena è il risultato del lavoro di drammaturghi, attori, registi, tecnici, scenografi e perché no – anche del pubblico.

Proprio per questo motivo ogni testo teatrale si presta, a ogni ripresa, a letture fortemente di parte, a manipolazioni che ne arricchiscono i significati, mettendo in luce aspetti trascurati dalla tradizione. Sulla base di queste considerazioni, Umberto Albini affronta la “vita teatrale” nell’Atene classica prendendo in esame le sue componenti: attore e coro, maschere e costumi, macchine teatrali e attrezzi, edifici e festival, pubblico e, per quanto è possibile, musica e gesto.

Sono le parti di un tutto in cui la cultura provoca un incontro complesso e “aperto” con la vita, facendo scaturire interpretazioni sempre nuove. La seconda parte del libro, dedicata ai testi e agli autori (Eschilo, Sofocle, Euripide, Aristofane, Menandro), ripercorre il viaggio nella tradizione di alcuni tra i miti di fondamento della cultura occidentale. Completano il volume una guida bibliografica e un indice analitico.

Mettendo in relazione la parte pratica dell’organizzazione della macchina teatrale antica con i testi dei suoi autori più rappresentativi (da Eschilo a Menandro), Umberto Albini consegna con ironia e originalità, una panoramica a tutto tondo, storica, tecnica e letteraria del teatro greco, non lesinando di sottolineare suggestive influenze e relazioni con il teatro moderno.

Nel nome di Dioniso di Umberto Albini

Nel nome di Dioniso di Umberto Albini

Umberto Albini: biografia

Ha insegnato nelle università di Bonn, Colonia e Firenze, divenendo infine direttore del Dipartimento di Filologia Classica presso l’Università di Genova.

Fra i massimi esperti e traduttori del teatro classico, è stato presidente dell’Istituto Nazionale del Dramma Antico.

Tra i suoi saggi si ricorda: Riso alla greca, Nel nome di Dioniso, Testo e palcoscenico. Divagazioni sul teatro antico, Atene: l’udienza è aperta, Euripide o dell’invenzione.

Lettere intime di Diego Nuzzo al Teatro Mercadante

Terzo appuntamento della rassegna Innesti al Ridotto del Mercadante quello con Paolo Cresta, interprete e regista di Lettere intime di Diego Nuzzo, che debutta in prima nazionale giovedì 21 aprile con repliche fino a domenica 1 maggio.

Le immagini video sono di Alessandro Papa; il suono di Italo Buonsenso; il disegno luci di Carmine Pierri; aiuto regia Lucia Rocco. La produzione è del Teatro di Napoli-Teatro Nazionale.

Lettere intime di Diego Nuzzo

Lettere intime di Diego Nuzzo

Scrive Paolo Cresta:

Grande è stata la mia gioia e il senso di responsabilità quando Diego Nuzzo, scrittore raffinato e animo nobile, mi ha fatto leggere Lettere intime, proponendomi di portarlo in scena.

Il suo dolce e splendido racconto parla di tante cose che mi stanno a cuore: la solitudine, non subita ma scelta, preziosa, cercata, goduta; il tempo, da vivere densamente, senza la frenesia della continua corsa del quotidiano, in cui stare intimamente con se stessi, dando modo ai pensieri e alle emozioni di decantare; la musica, con la sua capacità di raccontare storie sempre diverse, sempre nuove, a seconda dell’ascoltatore e del momento; la delicatezza, dei sentimenti, delle azioni, delle parole; l’amore, motore pulsante della vita, vissuto, desiderato, atteso, finito, necessario.

Tutto questo attraverso le parole di un uomo di cui non conosciamo e non conosceremo mai il nome, avvolto dalle immagini di Alessandro Papa e immerso nei suoni di Italo Buonsenso.

NO è il nuovo singolo di Bianca Ventura

“No” è il secondo singolo della giovane cantautrice Bianca Ventura, tratto dal suo primo album “Bad Habits” in uscita a maggio 2022.

La canzone, dal sound pop internazionale che caratterizza tutto il progetto dell’artista, scritta insieme a Paolo Gallarati e già disponibile in tutti gli store digitali, parla di vizi: droghe, fumo, alcool, lussuria, non sempre facili da evitare soprattutto quando a proporle è qualcuno che frequentiamo e non vogliamo allontanare.

Bianca:

Il brano racconta proprio questo dissidio e la scelta di non cedere alle tentazioni e prova a farlo con leggerezza, in modo quasi ludico.

Come il suo primo singolo “Mine”, anche “No” è stato scritto da Bianca con la collaborazione del padre all’età di 14 anni e prodotto da Nicolò Fragile.

“Bad Habits”, questo il titolo dell’album di debutto composto tra il 2019 e l’inizio del 2020, rappresenta l’inizio di un viaggio che Bianca ha sempre sognato di intraprendere.

Ogni traccia evoca una sensazione differente e rappresenta il passo di un percorso emotivo che vorrebbe far provare anche ai suoi ascoltatori: partendo da uno spazio vuoto dedicato alla riflessione interiore fino a raggiungere uno stato di estasi ed energia.

La musica è sempre stata il mezzo privilegiato di espressione per Bianca, uno strumento per comprendere sé stessa e il mondo che la circonda; è per lei paragonabile ad un intimo rifugio dove poter affrontare le proprie emozioni e i sentimenti in modo onesto e diretto.

Bianca Ventura

Bianca Ventura

Bianca Ventura: biografia

Bianca Ventura è una giovane cantautrice di 16 anni.

Nata a Milano nell’agosto del 2005, è cresciuta ascoltando brani di The Police, Bon Jovi, Whitney Houston, Alicia Keys, David Foster, nonché artisti italiani tra i quali Laura Pausini e Claudio Baglioni, Tiziano Ferro.

A 11 anni, Bianca compone il suo primo brano in inglese, arrangiato alla chitarra dal padre. Il suo strumento di composizione principale è e resta la voce anche se alcuni brani verranno composti anche al pianoforte. Nel 2020 incide il suo primo album, ancora oggi inedito e in uscita a Maggio del 2022.

I brani che lo compongono sono prodotti da Nicolò Fragile e l’esperienza è intensa e indimenticabile e ha contribuito ad aumentare la sua determinazione e passione per la musica. Prosegue quindi il suo percorso registrando nel 2021 i video musicali dei suoi primi due singoli di debutto

Aminea Winery celebra la primavera con dei wine tour

Il 24 aprile si darà il via all’evento ideato da Aminea Winery per celebrare la primavera. Ogni domenica sarà possibile partecipare agli avvincenti wine tour.

Start ore 11.00 con l’arrivo in cantina e l’accoglienza degli ospiti. A seguire, il trekking tra i vigneti dell’areale per respirare appieno il profumo di questa terra generosa. Si prosegue con il tour in cantina dove gli ospiti potranno degustare il Fiano di Avellino 2020, che prelevato direttamente dalla botte sprigionerà tutti i suoi sentori fruttati e floreali.

Alle 12.30 inizia lo “chic nic”, un pic nic di qualità sulla terrazza con una splendida vista dell’azienda e degustazione dei vini di Aminea Winery abbinati ai piatti tipici della tradizione irpina che sapranno conquistare il gusto di grandi e piccoli.

Aminea Winery

Aminea Winery

Il menu: grissini di pane e focaccia abbinati allo spumante Donna Laura, formaggi tipici come il caciocavallo irpino con pane casereccio, pecorino e confetture biologiche, abbinati all’ Aglianico “Monsignore”.

La novità: L’ ucciolo”, un panino realizzato con l’impasto della pizza, farcito con salumi o verdure di stagione, un cult della tradizione irpina.

Su richiesta è possibile fare il pic nic in vigna. A ogni coppia sarà consegnata una tovaglia, un cestino con il pranzo e una bottiglia di vino.

Un’ occasione unica per immergersi nel verde dell’Irpinia e scoprire i sapori e i profumi di questa terra, in un tour che farà gola a molti.

Atripalda, legalità a scuola: premio al liceo De Caprariis

Una giornata di grandi emozioni e che rappresenta il coronamento di un percorso avviato oltre un anno fa. Ecco la dimostrazione più efficace di come ci possa essere una filiera istituzionale virtuosa, che funziona, perché in grado di attivare rapporti di collaborazione. Tutto in nome della cultura della legalità che deve essere promossa sempre e comunque, a partire dal mondo della scuola, tra i più giovani.

È quanto dichiara Giuseppe Spagnuolo, sindaco di Atripalda, che ha partecipato ad  Avellino, insieme alla consigliera comunale Giuliana De Vinco, all’iniziativa voluta dalla Regione Campania dedicata al contrasto di fenomeni quali il racket e l’usura alla presenza del Prefetto di Avellino, Sua Eccellenza Paola Spena,  del Sottosegretario agli Interni, Carlo Sibilia, e dell’assessore regionale alla Sicurezza e alla Legalità, Mario Morcone.

Nel corso della giornata sono stati i premiati gli alunni del Liceo Scientifico “Vittorio De Caprariis” di Atripalda che hanno partecipato al concorso.

Spiega il primo cittadino:

Noi contro usura e racket” promosso in collaborazione con l’associazione SOS Impresa: “Attraverso elaborati  realizzati con diverse tecniche e diversi strumenti di comunicazione gli studenti hanno mostrato una grande maturità nell’affrontare tematiche così complesse come quelle legate al racket o all’usura. Rappresentano davvero motivo di vanto e di orgoglio per la nostra comunità. Se è ai giovani che dobbiamo affidarci con l’obiettivo di costruire una società migliore, da questi ragazzi arriva un messaggio che è rassicurante. Il loro entusiasmo e la loro serietà sono il viatico migliore per gettare le basi per un mondo la cui stella polare sia davvero il bene comune.

Atripalda, legalità a scuola: premio al liceo De Caprariis.

Atripalda, legalità a scuola: premio al liceo De Caprariis.

Conclude il sindaco Giuseppe Spagnuolo:

Come Amministrazione Comunale abbiamo investito molto proprio con l’obiettivo di diffondere in maniera capillare la cultura della legalità. A questa esigenza rispondeva l’istituzione dello Sportello anti usura ed a anti racket che ha rappresentato e rappresenta ancora oggi un presidio, un avamposto nel contrasto a fenomeni così gravi e rispetto ai quali è dovere delle istituzioni fare da argine, determinando le condizioni, sociali e culturali, perché non attecchiscano divenendo di fatto elementi distorsivi per una comunità ancora sana come è quella di Atripalda.

Del tempo che ho perso è il nuovo singolo dei Mexico86

È un gradito ritorno quello della band Mexico86 la quale, nonostante la pandemia, ha prodotto nuovo materiale per la pubblicazione del secondo album.

Oggi viene rilasciato dalla label INRI il brano “Del tempo che ho perso” un nuovo video singolo dopo gli inediti Non è normale” e “Forse Sbaglio o Forse no”.

Mexico86

Mexico86

Del tempo che ho perso” anticipa l’album in uscita a settembre prodotto presso il Monopattino Recording Studio di Sorrento da Peppe De Angelis e registrato anche da Taketo Gohara.

 La nuova traccia – con il videoclip realizzato da Antartica film – è un’invito a ritrovare se stessi; un trampolino per rituffarsi negli abbracci mancati, tra le luci dei concerti che non fanno più rumore.

Un inno per dimenticare gli anni in cui l’arte è stata sottratta al mondo.

Pompeii Theatrum Mundi al Teatro Grande del Parco Archeologico di Pompei

Assurdo e vano è sopra i morti il pianto, dice uno splendido verso di Stesicoro.
E sono parole che si attagliano perfettamente al nostro sentimento di oggi, mentre a due passi da noi, in Ucraina, si contano le vittime di una guerra terribile e assurda, una guerra che, come tutte le guerre, mortifica e offende il sentimento dell’umano.
Ed è proprio al sentimento dell’umano che quest’anno è dedicato Pompeii Theatrum Mundi, al Teatro Grande del Parco Archeologico di Pompei dal 17 giugno al 16 luglio, con quattro spettacoli che declinano discipline diverse.
Pompei, con questo festival ideato dal Teatro Nazionale di Napoli, in sinergia con il Parco Archeologico di Pompei e con il Campania Teatro Festival, si propone ancora una volta come luogo di meditazione e di spiritualità, di riconciliazione con il senso della vita al di là della morte, attraverso l’arte, il teatro, la musica, la commedia.
Uno sforzo comune che ogni anno ci consente di raccogliere una grande platea intorno ad artisti di riconosciuto rilievo sui temi cruciali del nostro tempo.

Pompeii Theatrum Mundi al Teatro Grande del Parco Archeologico di Pompei

Pompeii Theatrum Mundi al Teatro Grande del Parco Archeologico di Pompei

Pompeii Theatrum Mundi: programma

Dal 17 giugno al 16 luglio 2022 al Teatro Grande di Pompei otto serate da trascorrere in uno dei luoghi più belli al mondo sedotti dalla grande danza di Josè Montalvò, dal teatro di Elena Bucci e Chiara Muti, dalla tragedia classica di Jacopo Gassmann e dall’arte di William Kentridge con la Sinfonia N. 10 di Dmitrij Šostakovič:

17 – 18 giugno
GLORIA
coreografia, scenografia, ideazione video Josè Montalvò
produzione Maison des Arts et de la Culture de Créteil
coproduzione Chaillot – Théâtre National de la Danse, Le Channel,
Scène Nationale de Calais (Volet Participatif),
Festspielhaus Saint Pölten
in collaborazione con Campania Teatro Festival

24 – 25 giugno

DUE REGINE
Mary Stuart vs. Elizabeth Tudor
Elizabeth Tudor vs. Mary Stuart
elaborazione drammaturgica, regia e interpretazione Elena Bucci e Chiara Muti 
produzione Le belle bandiere in collaborazione con Campania Teatro Festival

29 – 30 giugno
OH THE BELIEVE IN ANOTHER WORLD
un film di William Kentridge
per la Sinfonia N. 10 di Dmitrij Šostakovič
eseguita dalla Luzerner Sinfonieorchester diretta da Michael Sanderling progetto avviato e commissionato dalla Luzerner Sinfonieorchester reso possibile da un contributo della Art Mentor Foundation Lucerna produzione film The Office performing arts + film

15 – 16 luglio
IFIGENIA IN TAURIDE di Euripide
regia Jacopo Gassmann
produzione INDA – Istituto Nazionale del Dramma Antico

Trialogo presentazione in anteprima nazionale a Roma

Si intitola Trialogo è l’album del trio ‘Cantautrici’, ovvero Rossana Casale, Grazia Di Michele e Mariella Nava

Trialogo è un progetto cominciato a fine 2019 con una tournée dilatata dai continui stop and go dovuti all’emergenza Covid e con l’uscita di tre singoli fortunati: ‘Segnali Universali’, ‘Anime di vetro’ e ‘Sotto un altro cielo’.

Oltre ai tre singoli citati, ‘Trialogo’ contiene altri brani inediti scritti a sei mani e tre brani già editi, un tributo che ogni artista ha voluto fare all’altra andando a pescare una piccola perla nell’altrui repertorio.

Contestualmente uscirà il singolo, accompagnato da un video, di ‘Io sono l’amore’, una struggente riflessione sull’Amore e sul dolore della sua assenza.

Trialogo con Rossana Casale, Grazia Di Michele e Mariella Nava

Trialogo con Rossana Casale, Grazia Di Michele e Mariella Nava

‘Trialogo’, come già suggerisce il titolo, è nato da un dialogo a tre sulla vita, sull’amore, sulle relazioni, i sentimenti, sul mondo, con le sue bellezze, le sue tragedie e la sua complessità. È lo sguardo attento e premuroso di tre amiche, la cui storia artistica, è da sempre permeata da sensibilità e impegno.

Con questo progetto in particolare, Grazia, Mariella e Rossana sostengono Emergency, sia attraverso l’attività discografica che attraverso i live.  Inoltre promuovono un gruppo di giovani e talentuose cantautrici, a cui sono affidate le aperture dei concerti .

Prodotto dalle tre stesse cantautrici, ‘Trialogo’ è stato arrangiato a New York da Phil De Laura.

In nome dell’amore si compiono miracoli, e nel suo stesso nome si commettono atti terribili.

È l’Amore stesso in prima persona ad osservare l’Umanità e a raccontare la fragilità, il coraggio, la bellezza e gli abissi oscuri della sua anima, nel brano “Io sono l’amore”, scritto da Rossana Casale, Grazia Di Michele e Mariella Nava.

“Amore”, la parola più usata e troppo spesso mistificata e tradita nel suo significato più profondo, invocando la quale si commettono atti nobili ma anche stragi, si scatenano guerre, si commettono violenze.

Per questo, le tre artiste decidono di uscire ora, durante una delle pagine più buie della Storia, con questo brano tratto dall’album ‘Trialogo’ in cui l’Amore reclama il suo spazio là dove viene calpestato e ignorato. È un grido contro l’anaffettività che spesso oscura il cuore e la mente umana, affinché ritrovi  “…l’Amore del gesto di Pace”.

Catello Maresca: il solco della Legalità = Giustizia e Libertà

Una storia dello Stato che sconfigge la logica dei clan mafiosi, della Giustizia che vince sul malaffare”: Catello Maresca, il magistrato simbolo del contrasto alle mafie, porterà la sua esperienza tra i banchi di scuola, incontrando gli studenti dell’I.C.3 “De Curtis – Ungaretti” di Ercolano giovedì 21 aprile alle ore 9:30.

Una giornata-evento dal titolo emblematico “Il solco della Legalità = Giustizia e Libertà”, in programma nella sala del teatro, durante la quale gli alunni avranno l’opportunità di confrontarsi con Maresca attraverso un dialogo diretto, sul fil rouge del suo ultimo libro “NCO Le radici del male” (Rogiosi Editore, 20219).

Catello Maresca: il solco della Legalità = Giustizia e Libertà

Catello Maresca: il solco della Legalità = Giustizia e Libertà

Giudice della Corte d’Appello di Campobasso attualmente, dal 2007 al 2018 Catello Maresca è stato sostituto procuratore presso la Direzione distrettuale antimafia (DDA) della Procura Generale di Napoli, dirigendo le operazioni che hanno portato all’arresto del latitante Michele Zagaria e occupandosi delle principali inchieste contro la mafia casalese. Vive sotto scorta dal 2008 perché minacciato di morte per le sue indagini investigative da parte delle organizzazioni criminali di stampo mafioso.

Sottolinea il Dirigente Scolastico dell’I.C.3 “De Curtis Ungaretti”, Prof.ssa Laura Patrizia Cagnazzo:

Siamo molto orgogliosi di poter ospitare il Dottor Maresca. Per i nostri studenti sarà un’occasione preziosa per discutere di valori fondanti della società civile, quali l’onestà, la coerenza, la trasparenza, l’etica. La Scuola è un presidio essenziale nella costruzione dell’identità dei giovani. È fondamentale diffondere una cultura della legalità: un obiettivo ambizioso che coinvolge l’intera comunità educante, impegnati in progettualità che coinvolgono tutti i nostri giovani allievi già dalle prime classi dell’infanzia. La scuola forma i cittadini del futuro, per cui è determinante stimolare tra i giovani pratiche virtuose e creare occasioni di confronto che siano un arricchimento per acquisire nuove consapevolezze e sviluppare uno spirito critico.

Sottolinea la dirigente Laura Patrizia Cagnazzo:

L’incontro con il magistrato Maresca è inserito nel più ampio Progetto “A scuola di sicurezza, legalità, giustizia, ambiente”. Si tratta di un accordo di rete tra le Scuole del Distretto di Ercolano, le forze dell’ordine, la Finanza, i Carabinieri, i Vigili del Fuoco, la Capitaneria di Porto, la Croce Rossa, la Protezione Civile, il Comune e le associazioni del territorio per prevenire, contrastare e combattere ogni forma di illegalità, con il coordinamento di Eva Gable.

 Sono stati effettuati incontri durante tutto l’anno con personalità di grande spessore, tra cui Rita Borsellino, sorella del giudice Paolo Borsellino, Andrea Bonsignore e le forze dell’ordine per innestare una cultura nel rispetto della Giustizia. L’istituto I.C.3 “De Curtis Ungaretti” ha articolato, inoltre, un percorso ben strutturato di educazione ambientale, che parte dalle prime classi dell’infanzia, per educare i più piccoli al rispetto dell’habitat che ci circonda e contrastare qualsiasi forma di illegalità, cominciando dalla difesa dell’ecosistema che i bambini vivono in maniera diretta. Il prossimo 27 aprile, inoltre, i nostri studenti prenderanno parte alla Marcia per la Legalità.

 A fare da sottofondo al dialogo con i ragazzi, il libro di Maresca, “NCO le radici del male”. Il magistrato e il camorrista, Francesco e Antonio. Si sono dati la caccia per una vita: uno per arrestarlo, l’altro per ucciderlo. Si sono cercati, inseguiti. Trent’anni dopo, eccoli l’uno di fronte all’altro in un carcere di massima sicurezza. Il Pm cinquantenne, generazione post ideologica figlia del boom economico: ha studiato Legge, Francesco, quando ha capito che i suoi sogni erano condizionati dai colpi dei clan, che si abbattevano anche sulla vita di famiglie borghesi, estranee alla camorra; e Antonio, il capo dei casalesi, in grado di abbattere la NCO di Cutolo, ma anche di rinnovarsi dopo l’omicidio Bardellino.

Interrogatorio fiume, scorrono immagini feroci nella mente di Francesco: le lacrime di ragazzino, per il rogo della discoteca dei sogni, la mitica Seven up; il senso di impotenza dopo la morte di Giancarlo Siani; il grido di dolore di padre Rapullino, dopo l’omicidio del piccolo Nunzio Pandolfi; Disneyland che lascia Caserta per Parigi; e ancora morti misteriose di donne e uomini ingoiate dalla terra dei fuochi. Davanti a lui, uno dei responsabili di tutto ciò, che nel confessare si rivede, con nostalgia, da giovane nella pineta di Castel Volturno, assieme a una turista, prima di trasformare quel paradiso in una discarica europea. Storie vere, prospettive diverse, persone drammaticamente simili a quelle che hanno segnato la storia di bene e male dalle nostre parti. Storie che fanno di “NCO, le radici del male” una potente ricostruzione narrativa del fenomeno camorra dagli anni Settanta ai giorni nostri: dall’avvento di Cutolo (con il giuramento di Palillo) al sequestro Cirillo e all’omicidio del vicequestore Antonio Ammaturo, fino alla nascita della camorra casalese.

Tartufo di Molière al Mercadante

Tartufo è la satira più feroce che sia mai stata scritta contro l’ipocrisia.
Molière, attraverso la perversità del protagonista, intese colpire il moralismo fanatico ostentato da molti personaggi influenti a corte, coinvolgendo anche le pratiche religiose ed i fedeli. La traduzione di Carlo Repetti – rispettosa dell’originale – è piena di ritmo e di gioia: suona come un inno al desiderio di vivere liberi.
L’azione si svolge in una grande cucina, dove si incontrano personaggi tipici della commedia all’italiana. Con loro, assistiamo a un fallimento collettivo. Ma la forza della vita e il rinnovamento aprono uno spiraglio nell’oscurità. In questo spettacolo, dove la risata è un’arma contro la stupidità, scopriamo che Molière canta anche il piacere della vita e la gioia di stare insieme, ad ogni costo.

Tartufo di Molière dal 20 aprile al 1 maggio Teatro Mercadante.

Traduzione Carlo Repetti

Regia Jean Bellorini con Federico Vanni, Gigio Alberti, Teresa Saponangelo, Betti Pedrazzi,
Ruggero Dondi, Daria D’Antonio, Angela De Matteo, Francesca De Nicolais,
Luca Iervolino, Giampiero Schiano, Jules Garreau.

Collaborazione artistica Mathieu Coblentz
Scene e luci Jean Bellorini 
Costumi Macha Makeïff
Assistente alle scene Francesco Esposito
Assistente ai costumi Anna Verde
Sarta realizzatrice Luciana Donadio
Trucco Emanuela Passaro
Direttore di scena Antonio Gatto
Capomacchinista Fabio Barra
Macchinista e attrezzista Nunzio Romano
datore luci Giuseppe Di Lorenzo
Fonico Daniele Piscicelli 
Sarta Daniela Guida
Foto di scena Ivan Nocera

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