redazione

Castellammare, Manzo: No polemiche personalistiche, ora pensare agli stabiesi

Con le anticipazioni giornalistiche delle motivazioni dello scioglimento del consiglio comunale di Castellammare, credo che sia arrivata l’ora di voltare pagina. Si chiude una fase che per me è iniziata fin da subito dopo il voto del 2018, quando fui la prima a sollevare il caso delle ombre che si erano allungate sulle cabine elettorali stabiesi con una interrogazione parlamentare. La storia, come si direbbe, ci ha dato ragione. Ma ora non bisogna commettere l’errore di attardarsi su polemiche che potrebbero apparire agli occhi degli stabiesi di tipo personalistico.

Teresa Manzo: dichiarazioni

La deputata del M5S ha chiesto un prolungamento per il sostegno finanziario ai lavoratori stagionali

A dichiararlo è Teresa Manzo, deputata del Movimento 5 Stelle.

Le responsabilità personali, se ci saranno, verranno delineate dalla magistratura.
Ma Castellammare, come tanti altri Comuni del nostro territorio, ora, ha un disperato bisogno di tornare alla politica, quella che è capace ancora di appassionare anche i più giovani, quella capace di far sognare, di coinvolgere. E se qualcuno si perde, come accaduto nel passato, appresso a una lotta tra bande, non avvieremo certo quel processo di rinnovamento di idee e di classe dirigente di cui ha bisogno la città.
Tutti gli stabiesi conoscono benissimo quello che è stato negli ultimi anni: le varie inchieste che si sono succedute e lo scioglimento hanno nomi e cognomi che tutti sappiamo.

Ma io dico  che ora è tempo di voltare pagina. Ora è tempo di coinvolgere la parte migliore della città. Per questo, sarebbe positivo cogliere l’opportunità del commissariamento anche per ripensare il suo sviluppo: è con le idee, non con le battaglie personalistiche dei soliti noti, che possiamo invogliare quei cittadini che finora si sono tenuti lontani dalla cosa pubblica ad occuparsi di Castellammare e sperare in un vero cambiamento. Le sfide che sono all’orizzonte sono decisive l’utilizzo dei fondi del Pnrr, la difesa delle persone meno abbienti stremate da 2 anni di pandemia e da questa guerra, devono essere le nostre priorità.
Già con il commissario Raffaele Cannizzaro si possono cominciare a compiere i primi passi con lo sguardo rivolto avanti, senza ripetere gli errori del passato.

VIP: il terzo singolo del duo veneto Sistema Binario

“VIP” è il terzo singolo del duo veneto Sistema Binario, canzone che porta anche le firme di Renato Droghetti, Manuel Auteri e Ricky Portera, tutti presenti nel videoclip ancora una volta prodotto da Rodolfo Rod Mannara e Federica Lecce. Il brano punk-ska, molto divertente, parla del Festival di Sanremo. Inoltre i Sistema Binario parteciperanno nel mese di settembre a Sanremo Rock e per la prima volta insieme alla band ci sarà proprio il noto chitarrista Portera, presente da un anno in pianta stabile con il gruppo.

Dicono Manuel e Alberto:

Siamo davvero contenti di avere con noi un “pezzo di storia” della musica italiana, un onore anche averlo avuto all’interno del video di “Vip”, che ha superato le 110mila visualizzazioni. Abbiamo scherzato, ironizzato ma la cosa importante, è che ci siano divertiti tutti quanti. Stiamo lavorando per finire il disco e siamo molto contenti per il suono che stiamo costruendo, inoltre le canzoni spazieranno tra vari generi.

Sistema Binario

Sistema Binario

Sistema Binario: chi sono

I Sistema Binario sono un duo creato dall’idea del cantante trevigiano Manuel Biasi e dal bassista padovano Alberto Pantano, la cui amicizia nasce molti anni fa quando calcavano i palcoscenici locali con la loro cover band.

Nel 2019, grazie ai brani scritti da Manuel, cominciano il loro percorso con la casa discografica SanLucaSound di Bologna, seguiti nella produzione da Renato Droghetti con la supervisione di Manuel Auteri.

Nel febbraio 2020 esce il loro primo singolo “Stagione 2.0”. Il brano scala le classifiche indipendenti, stabilendosi ai primi posti per diverse settimane.

Nel Febbraio 2021 esce il loro secondo singolo “Salto nel Vuoto”, dove appare per la prima volta al loro fianco Ricky Portera, chitarrista storico di Lucio Dalla e fondatore degli Stadio. Anche questo brano ha avuto ottimi riscontri, piazzandosi nelle classifiche radio ed ottenendo tantissime visualizzazioni del video su YouTube.

Un libro al mese presenta In viaggio a Berlino Est di Claudio Petrozzelli

L’Associazione Equilibri aps, nata per promuovere il territorio, la cultura ed il patrimonio librario, comunica che sabato 12 marzo 2022, alle ore 18, presso la sala consiliare del Comune di Cesinali, si terrà il quarto appuntamento della rassegna Un libro al mese” dedicata alla presentazione di volumi redatti da autori locali.

L’incontro sarà dedicato all’opera “In viaggio a Berlino Est, di Claudio Petrozzelli, laureato in scienze politiche, appassionato di viaggi ed impegnato per la tutela e la valorizzazione del territorio locale.

 Ad accompagnare l’autore nel “viaggio” all’interno della sua opera, ci saranno Antonio Iuliano, docente di storia e filosofia “analogico” – come lui stesso ama definirsi – in una scuola e in un’epoca asservite al dominio del digitale, e Rosaria Carifano, giornalista, comunicatrice culturale ed autrice di testi teatrali e prodotti multimediali, che modererà l’evento.

Per informazioni è possibile visitare la pagina Facebook dell’Associazione Equilibri – biblioteca comunale di Cesinali oppure contattare telefonicamente o via Whatsapp il numero 3896254375.

In viaggio a Berlino Est di Claudio Petrozzelli

In viaggio a Berlino Est di Claudio Petrozzelli

In viaggio a Berlino Est: trama

Antonio è un giovane giornalista avellinese con un sogno: fare carriera raccontando le cronache della politica internazionale. Il giornale cittadino per il quale svolge l’apprendistato non gli permette però di andare oltre la cronaca locale. Senza demordere, tra molte difficoltà, nel febbraio 1989 decide di organizzare un viaggio a Berlino Est.

Varcato il confine si ritrova da solo in una realtà totalmente nuova ed il suo itinerario di viaggio si trasforma in un intreccio di vicende e curiosità sulla DDR. Mentre vaga tra i luoghi simbolo della città, ad Alexanderplatz un incontro casuale cambia repentinamente i piani e la storia del suo viaggio, segnando la sua esperienza nella capitale della Repubblica Democratica Tedesca.

Ancora oggi, a 30 anni dall’unificazione della Germania, il pensiero critico di Antonio è scosso da quanto accaduto durante e dopo il suo viaggio, in un rapporto di odi et amo tra capitalismo e comunismo condito da un insito sentimento di “Ostalgie” che diventa il perno del suo pensiero romantico nei confronti del socialismo.

Parte del ricavato sarà destinato a supportare le attività di SOMA, una rete di solidarietà e mutualismo presente ad Avellino.

Claudio Petrozzelli riassume così l’intento del suo libro:

Che cosa ho voluto fare scrivendo questo testo? Questa è stata la domanda principale che mi sono posto non appena ho salvato la bozza conclusiva del seguente lavoro. Questo piccolo romanzo prende vita dopo una serie di racconti scritti per un blog personale di viaggi che curavo fino a poco tempo fa.

Dopo un viaggio in solitaria a Berlino nel febbraio 2019, decisi di ambientare un mio racconto viaggiando indietro nel tempo, fino al 1989. Ho visitato il luogo dove le barriere del Muro caddero per la prima volta la sera del 9 novembre 1989, approfondendo il più possibile situazioni musei tematici e siti storici nei miei viaggi precedenti nella parte est della città simbolo della cortina di ferro.

Per la stesura di questo libro ho pensato di scrivere in modo che il testo possa rivolgersi ad un pubblico quanto più ampio possibile restando fedele all’idea originaria che vede il racconto come un itinerario di viaggio.

Via libera dal Consiglio dei Ministri al Ddl Montagna

“Arriva finalmente un’occasione per cercare di arginare il fenomeno dello spopolamento dei nostri Comuni montani. Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro per gli affari regionali e le autonomie Mariastella Gelmini, ha approvato il disegno di legge recante Disposizioni per lo sviluppo e la valorizzazione delle zone montane.

Il provvedimento contiene misure che consentono di favorire il rilancio economico-sociale di queste aree, riducendo le condizioni di svantaggio”. Il presidente della Provincia, Rizieri Buonopane, evidenzia le opportunità che possono derivare dal varo del Ddl Montagna da parte del Governo. “C’è una visione nuova, con azioni organiche – sottolinea il presidente Buonopane – Faccio mie le parole del collega di Belluno, componente del Comitato Direttivo Upi e protagonista della discussione sul Ddl, Roberto Padrin, il quale spiega il valore aggiunto di questa legge: non si parla di sussidi alla montagna, ma di sviluppo omogeneo delle aree, con un’attenzione particolare a cittadini e imprese, nella logica di tenere le persone a vivere nelle cosiddette terre alte.

Le Province possono accompagnare questo nuovo percorso, supportando le amministrazioni locali. L’Ente che mi onoro di rappresentare ha il dovere di rivestire il ruolo di soggetto di regia dello sviluppo territoriale. Un punto che ho rimarcato nelle Linee Programmatiche di mandato”.

“Su due annualità – aggiunge il presidente Buonopane – è prevista una dotazione di 300 milioni di euro. Si guarda con attenzione, tra l’altro, alle misure fiscali per i giovani che vivono nei Comuni interessati, ai sostegni per investimenti legati alla valorizzazione del patrimonio ambientale, all’istruzione e alla sanità con forme di incentivazione per personale medico e infermieristico. Ciò consente di tutelare e irrobustire la fondamentale funzione dell’ospedale di Sant’Angelo dei
Lombardi, presidio necessario per una larga fetta del territorio irpino. Insomma, con questo Ddl si possono gettare le basi per tentare di invertire la rotta e trattenere i ragazzi nella loro terra d’origine”.

Napoli mon amour di Rosario Sparno al Mercadante

Rosario Sparno firma la regia di Napoli mon amour, romanzo d’esordio di Alessio Forgione adattato per il teatro da Mariano D’Amora.

Una storia lucida e a tratti febbrile, che ha il ritmo di una corsa tra le leggi agrodolci della vita e i chiaroscuri dell’innocenza, caratterizzata da una lingua incalzante, sonora, intessuta di tenerezza.

Napoli mon amour

Napoli mon amour

Amoresano è il trentenne protagonista di questa storia”, scrive Sparno nelle sue note. “Di questa Napoli. Una Napoli, grigia, notturna, delle birre bevute per strada con gli amici, del nucleo familiare che diventa limbo per una vita che non sia ha il coraggio di vivere appieno. Una Napoli che è condanna azzurro mare. Si può passare l’intera vita aspettando di andarsene “fuori”, via, a lavorare, lontano da un presente ingiusto e una città ingrata? Amoresano è un uomo in attesa del tempo che scorre, che sogna ma senza più forze, di andare verso quel “fuori”. Che insegue il suo romanzo, mai finito. “Provai orrore al pensiero che forse mi ero seduto sul ciglio della strada ad aspettare che le cose accadessero o che qualcuno si fermasse a raccogliermi”. E poi c’è l’incontro con il suo sogno: Raffaele La Capria.  “Lei deve innalzarsi sulla Storia Amoresano. Come se ci volasse sopra. Mi spiego”? E poi c’è l’incontro con Nina; lei sogna e vive con forza, come un uragano che travolge e devasta. Napoli mon amour è un amore che faccio mio e degli spettatori che in questa città hanno deciso di restare, anche a kilometri di distanza. “Non parliamo di Napoli, però, la prego. Per me, sa, è fonte di gioie e dolori”.

Napoli mon amour di Rosario Sparno sarà in scena al Mercadante dal 10 al 20 marzo.

Nella mia tempesta: il nuovo singolo di Valentina Rizzi

Quando una vocalità unica, incisiva e coinvolgente si unisce a quella iconica di uno dei più rappresentativi esponenti di un genere, emblema di un’intera generazione, il risultato è un brano in grado di magnetizzare mente ed anima sin dalle prime note, accompagnando l’ascoltatore in un viaggio guidato da pathos, ritmo ed emozione.

Ed è in questa cornice suggestiva, sospesa tra dinamismo, introspezione e nostalgia, che si inserisce “Nella mia tempesta” (Gotham Dischi), il nuovo singolo di Valentina Rizzi in feat. con uno dei pesi massimi del rap-game italiano, Mondo Marcio.

Nella mia tempesta di Valentina Rizzi

Nella mia tempesta di Valentina Rizzi

Reduce dall’incredibile successo della pop-ballad “Addio (Ti sto lasciando andare)”, che ne ha riconfermato capacità espressiva, autorale e tecnica, Valentina Rizzi, corista ufficiale delle tournée europee del rapper meneghino classe ’86, torna con una collaborazione che era già scritta in un destino condotto dall’autodeterminazione, dall’impegno e da quell’urgenza comunicativa connaturata nei grandi artisti, nonché nei desideri dei moltissimi fan del rapper, ammaliati dalla sensibilità e dall’abilità vocale della cantautrice milanese.

l brano, prodotto da Mattia “Mene” Menegazzi – con mix e master a cura di Andrea Mitidieri -, è un intimo ed intenso dialogo tra i protagonisti di una relazione impetuosa e turbolenta, sorretta dall’ardore di quella passione, travolgente e totalizzante, incapace di cedere spazio all’arcobaleno dei sentimenti, lasciando così, nel cuore della partner, desolazione, tristezza e sconforto.

Una donna ferita e innamorata, ma al tempo stesso consapevole di se stessa e delle sue ambizioni, magistralmente resa dalla struggente interpretazione di Valentina Rizzi, che intreccia il suo vissuto a quello di un uomo dallo spirito libero e dai trascorsi difficili e intricati, totalmente conscio di non poter donare quella stabilità, quel tipo di rapporto, solido e romantico, che gli occhi di lei gli chiedono senza bisogno di proferire parola, perché l’amore sa esprimersi attraverso uno sguardo, ben prima che la bocca porga richieste.

Esitazioni, tentennamenti, contrasti e riappacificazioni si susseguono nella narrazione di un legame sostenuto dal desiderio fisico fine a se stesso, dando vita ad uno spaccato autentico e sincero che evidenzia le prospettive di entrambe le parti.

Valentina Rizzi

Valentina Rizzi

In questo continuum di allontanamenti e riconciliazioni – «te che entri nella mia vita e poi dopo qualche mese so che è già finita» -, la penna fine e vibrante di Valentina Rizzi delinea i tratti di un rapporto sofferto e deleterio, che a causa della sua accezione discontinua e intermittente, provoca una sensazione di avvilimento nella quotidianità della partner femminile, portandola ad interrogarsi sul valore effettivo della storia stessa e su quella voragine affettiva che la trascina nei ricordi, impedendole di riprendere in mano la propria vita, di riappropriarsi della sua identità personale, scindendola, definitivamente, dall’ombra costante e oppressiva del passato.

Dall’altro lato, in un flusso di coscienza onesto e penetrante, l’icastica scrittura di Mondo Marcio cattura lo scenario emotivo di un uomo che non ha mai elargito promesse – «Sti ragazzi complessati, ma quando cazzo mai ti ho detto che mi piaci?» -, trasponendolo, con taglienti ed emblematiche barre – «Ti sei avvicinata alle mie fauci, io sono un virus che non cura neanche Fauci» -, su un beat capace di avvolgere il pezzo in un abbraccio a mezz’aria tra veemenza e dolcezza.

“Nella mia tempesta”, scritto dai due artisti a sei mani con Pietro Mirabello e accompagnato dalla straordinaria creatività rappresentativa della lips artist Martina Bacoccoli e della grafica Debora Fiorio che ne ha curato la cover, è un ciclone di rime e sentimenti che evidenzia l’eclettismo di Valentina Rizzi, un’artista raffinata e trasversale, in grado di raccontare tutte le sfumature delle emozioni.

 Valentina Rizzi

Valentina Rizzi

Valentina Rizzi: biografia

Valentina Rizzi è una cantautrice italiana classe 1993, nata e cresciuta a Milano, con un breve intermezzo nelle isole spagnole. Tra grandi sacrifici e rinunce, riesce ad emergere con la sua voce ed il suo talento: per lei, la Musica è un’emozione che scaturisce dall’interno.

Con grande determinazione ed impegno, studia canto, recitazione, dizione e pianoforte, a cui accosta la formazione in danza moderna ed Hip Hop. Nel 2019, diventa corista ufficiale di Mondo Marcio, che la vuole al suo fianco durante il “Rap God Tour”, tournée europea che tocca le principali città del Vecchio Continente, fino ad approdare nelle più prestigiose location italiane, con moltissime tappe sold out. Ed è proprio con il rapper meneghino, tra i più rappresentativi esponenti della scena italiana, emblema di un’intera generazione, che nel 2022, dopo il successo della pop-ballad “Addio (Ti sto lasciando andare)”, Valentina Rizzi duetta sulle note di “Nella mia tempesta”, un ciclone di barre e sentimenti che si fa strada tra gli uragani del cuore.

Da quel momento, grazie soprattutto ad un costante impegno e ad una notevole maturazione stilistica ed interpretativa, ogni sua release viene accolta con approvazione e stima da pubblico e critica, che la consacrano ufficialmente come una delle cantautrici più brillanti del nuovo cantautorato femminile nazionale.

Al Museo CAM una mostra di artisti ucraini

L’11 marzo 2022 – a partire dalle ore 20.00 (ingresso 5 euro con consumazione) – il Museo CAM di Casoria (Na) lancia l’iniziativa per la pace in Ucraina “Make Art Not War” con il sostegno di Enti, artisti e musicisti uniti nel chiedere la fine dei bombardamenti.

Make Art Not War

Make Art Not War


Sono previste performance musicali e visive a sostegno di una mostra con circa 70 artisti che in queste ore stanno inviando, proveniente da ogni zona dell’Ucraina, le immagini delle loro opere.
Il ricavato della vendita delle opere in mostra sarà donato alla Comunità Ucraina di Napoli per l’acquisto di beni di prima necessità.
L’intento dell’evento è esprimere la netta posizione del CAM, degli artisti visivi, dei musicisti ed in generale di tutti gli operatori delle arti e della cultura, di vicinanza a tutti coloro che soffrono a causa della guerra.

Nazisti a Cinecittà di Mario Tedeschini-Lalli

Quattro nomi e almeno una dozzina di film, legati tra loro dalla storia e in parte dal caso, in un gioco di specchi tra ciò che è veramente stato e ciò che si rappresenta, tra vita, morte e intrattenimento.

Il pomeriggio del 24 marzo 1944 nelle cave di pozzolana della via Ardeatina, alle porte di Roma, si consumò la più grave delle stragi naziste in Italia.

Trecentotrentacinque ostaggi furono uccisi, cinque a cinque, con un colpo alla nuca. Per dare “il buon esempio” ai subalterni, con il primo gruppo entrarono il comandante delle SS di Roma, il tenente colonnello Herbert Kappler, e il maggiore Borante Domizlaff. Diciassette anni dopo, il nome di Domizlaff comparirà nei titoli di testa di uno dei più celebri film italiani del dopoguerra “Una vita difficile” di Dino Risi: a lui è affidata la parte di un militare tedesco fucilatore di partigiani.

In quello stesso pomeriggio del 1944, entrò per sparare nelle cave ardeatine anche il responsabile della rete spionistica delle SS a Roma, il maggiore Karl Hass. Diciannove anni dopo, anche lui reciterà nella parte di un ufficiale delle SA in un altro celebre film del dopoguerra, “La caduta degli dei” di Luchino Visconti.

Dalle Fosse Ardeatine a Cinecittà, dalla divisa nazista indossata per uccidere alla divisa nazista indossata per fare cinema. Borante Domizlaff e Karl Hass, due ufficiali delle SS che il 23 marzo 1944 spararono agli ordini di Herbert Kappler, riappaiono, con altri ex ufficiali tedeschi, nella produzione di alcuni dei più celebri film italiani del dopoguerra. Il primo, assolto nel 1948, resterà negli anni fedele a Kappler, aiutandolo nella fuga dall’Italia nel 1977. Il secondo, sfuggito al primo processo arruolandosi nei servizi segreti americani e italiani, sarà raggiunto dalla giustizia solo cinquant’anni dopo e condannato all’ergastolo.

Nel frattempo, fra gli anni Cinquanta e Sessanta, tutti e due sbarcarono il lunario anche interpretando ‘sé stessi’, in parti da militare tedesco, in film come Una vita difficile di Dino Risi, La ciociara di Vittorio De Sica, Tutti a casa di Luigi Comencini, La caduta degli dei di Luchino Visconti. E non furono i soli.

Nazisti a Cinecittà nasce da una scoperta casuale che ha dato il via a una lunga ricerca tra carte di servizi segreti, cineteche, archivi privati e interviste a famigliari. Un racconto che a tratti si tinge di giallo, una finestra su una realtà paradossalmente ‘normale’ dell’Italia del dopoguerra: il ‘nazista della porta accanto’ tornava utile per raccontare il nazismo.

Nazisti a Cinecittà

Mario Tedeschini-Lalli: biografia

Mario Tedeschini-Lalli si è a lungo occupato di giornalismo digitale e multimediale all’interno del gruppo Espresso. Storico contemporaneista di formazione, è autore di saggi sugli anni italiani di Saul Steinberg e sui rapporti tra
fascismo e mondo arabo. Ha scritto, con Pietro Del Re, In viaggio con Poirot (Minotauro, 1995), guida letteraria ai romanzi di Agatha Christi

Rete coi Comuni delle Aree Interne per l’accoglienza dei profughi ucraini

Sulla scorta delle linee di indirizzo della Regione Campania e delle Prefetture, come Commissione Aree Interne vogliamo farci promotori di una rete di sostegno a favore delle popolazioni in fuga dai territori colpiti dalla guerra.

È la proposta del presidente della III Commissione regionale speciale Michele Cammarano, illustrata in una lettera inviata a 154 sindaci di altrettanto Comuni delle aree interne della Campania.

Ha spiegato Cammarano:

Il nostro intento è di dar vita a iniziative di solidarietà concreta partendo dalla constatazione che i territori delle aree interne siano in grado di predisporre un’accoglienza inclusiva e solidale. Per questo – è l’appello rivolto agli amministratori – intendiamo raccogliere manifestazioni di disponibilità di alloggi da destinare all’accoglienza dei profughi ucraini e di avviare iniziative per la raccolta di alimenti, medicinali e beni di prima necessità.

Nella lettera ai sindaci, il presidente della Commissione Aree Interne invita inoltre a “pubblicare sui siti web di ciascun Comune un format per raccogliere le manifestazioni di interesse della cittadinanza, attraverso la compilazione di un modulo online, con la descrizione dell’offerta di accoglienza che si offre.

Documentazione – si legge nella lettera – che può essere inviata alla mail istituzionale della Commissione Aree Interne, che si farà carico di inoltrarla in maniera coordinata alla Prefettura o all’assessorato regionale all’Immigrazione. Abbiamo il dovere di fare tutti la nostra parte per sostenere un popolo costretto ad abbandonare le proprie case e la propria terra. Dando vita a una rete di solidarietà, possiamo offrire a tutta questa gente la giusta accoglienza, con l’auspicio che la macchina della diplomazia possa mettere fine al più presto a questa grave crisi internazionale”.

Metallo Pesante di Alessandro Angelelli

È disponibile in libreria e negli store digitali “Metallo Pesante”, il nuovo libro di poesie di Alessandro Angelelli, pubblicato da L’Erudita. Il volume raccoglie i pensieri di un uomo che dialoga con la propria anima su quanto la vita offre finché decide di togliere.

Racconta l’autore:

“Metallo Pesante” nasce da una serie sparsa di riflessioni interiori che partono dal concetto di Heimat. Questo concetto, sicuramente molto legato alla cultura dei popoli di lingua germanica, è il porto di partenza e di arrivo (Heimathafen) di ognuno di noi. Semplicisticamente si potrebbe identificare come il posto nel quale ci si sente più a casa, più a proprio agio. Per come lo interpreto io, Heimat non può essere mai un luogo fisico o, per meglio dire, per alcuni può esser anche quello, ma il mondo da esplorare, per comprendere qual è il proprio luogo di arrivo, è legato alla comprensione di tutto ciò che nella propria vita ha portato la felicità che ognuno cerca.

 

Famiglia, genitori, figli, amore e anche dolore per la mancanza degli affetti, sono alcuni dei temi che Alessandro Angelelli trasforma in poesia per trovare il suo “Heimat”, il luogo in cui ritrovare la felicità avuta in passato e forse perduta, in un passaggio onirico tra passato e futuro attraverso un quotidiano intenso che non si limita all’esperienza individuale, ma riesce a diventare un universo.

Conclude Alessandro Angelelli:

È un lavoro vasto e che non ha una fine vera e propria, seppure il tempo di tutti noi è limitato. Questo perché, nella mia visione, è necessario realizzare ogni dinamica che ha portato emozioni e sentimenti al proprio io. Heimat è quindi una collezione di istanti, frammenti, suoni. In definitiva, immagini frastagliate di una vita intera che possono andare a comporre il luogo della propria anima. – continua – Quello che cerco di fare, quando scrivo i miei pensieri, è visualizzare, io per primo, quei frammenti; successivamente provo a raffigurarli con delle parole/dargli corpo attraverso le parole. Il più delle volte non dedico particolare attenzione agli stretti canoni poetici (oltre tutto non ne avrei neanche la capacità), ma concentro la mia attenzione a comporre qualcosa che sia quasi fisicamente visibile una volta letto. Spero che arrivi a chi leggerà queste poesie e spero altrettanto che sia apprezzato.

Metallo pesante di Alessandro Angelelli

Metallo Pesante: trama

“Metallo Pesante” è una silloge poetica che porta il lettore ad immergersi in un mondo di immagini, sentimenti e segmenti di vita che entrano ed escono da un quotidiano, attraversato da un’atmosfera di continuo sogno. Il mondo raccontato in questa raccolta non è solo quello dell’autore, Alessandro Angelelli, ma è un universo che ognuno di noi popola e percorre lungo l’arco della propria vita. Passato e presente, spesso pieni di malinconia, a volte dolore, che costruiscono un futuro ignoto ma di speranza e agognato riposo; usando una metafora: una nave che salpa da un porto e ne attraversa mille altri, prima del ritorno a casa.

Alessandro Angelelli: biografia

Alessandro Angelelli nasce a Terni nel 1968. Dopo alcuni anni, passati nella regione natale e nelle Marche (regione della quale è profondamente innamorato), il padre, Guglielmo, viene trasferito per lavoro in Lombardia, dove Alessandro risiede, con la propria famiglia, nella città di Monza.

Nel 1993 si laurea in Economia aziendale. Nello stesso anno comincia a frequentare il Teatro della Contraddizione di Milano e, da allora, diventerà una presenza fissa nelle sue opere teatrali. In seguito, entra nella compagnia Icdun Teatro.

Più recentemente comincia a scrivere racconti e poesie che diventano il nuovo canale di veicolazione delle proprie energie creative.

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