redazione

La Compagnia dei Mercanti di Sapori un’iniziativa Slow Food

La Condotta Slow Food Avellino APS ed il Touring Club Italiano – Club di territorio Paesi d’Irpinia – sono lieti di annunciare la prossima iniziativa in comune prevista per domenica 27 marzo 2022 a Sorbo Serpico: “La Compagnia dei Mercanti di Sapori, Viaggio nel luogo di stesura del primo Trattato Della mercatura e del mercante perfetto”: visita al Borgo, spostamento a Candida per il pranzo alla Corte dei Filangieri ad un prezzo specialissimo e gran finale alle Tenute Casoli con degustazione dei vini della Cantina.

Ore 9.30 Ritrovo a Sorbo Serpico

L’antico abitato di Serpico era ubicato sulla cima del Monte Serpico a guardia della strada che nell’alto Medioevo da Avellino portava a Montella e di là a Conza e a Melfi. Il primo signore documentato è Torgisius de Castro Serpico, presente quale sottoscrittore ad uno Scriptum concessionis del dicembre 1146 rogato a Serra. Alla fine del XIV secolo, col superamento della concezione medioevale della difesa naturale in cima al monte, gli abitanti di Serpico cominciarono a scendere a valle, dando origine all’attuale centro abitato di Sorbo che per un collegamento con il castello porta l’appellativo di Serpico.

I SS. Sacramenti della chiesa di S.Pietro di Serpico furono discesi in quella di S. Martino di Sorbo e poi nel 1626 nella Chiesa dei SS. Nomi di Gesù e Maria; la presenza di famiglie notabili ha fatto sì che la chiesa nei secoli si arricchisse di notevoli opere d’arte, un Cristo morto in legno proveniente dalla distrutta chiesa di San Rocco, scultura pregevole in legno attribuita al Venuti.

Nel centro urbano emergono diverse testimonianze storico artistiche architettoniche del passato del piccolo paese, quali il palazzo feudale appartenuto a Don Nicola Maria Brancaccio, Principe di Ruffano, con l’annessa chiesa della SS.Annunziata e palazzo Titomanlio del XVI sec., famiglia illustre divenuta nota nel Principato Ultra per avere i suoi membri ricoperto la carica di governatore in varie terre, nonché con patente del 26/02/1784 della terra di Sorbo.

La Compagnia dei Mercanti di Sapori

La Compagnia dei Mercanti di Sapori

Il Comune di Sorbo Serpico ricade nella perimetrazione del Parco Regionale Monti Picentini; nella Carta dei Sentieri del Parco rientra il sentiero escursionistico n° 140 che va da Sorbo Serpico a Volturara Irpina; inoltre, la sommità del Monte Serpico (800 m slm) è Area Archeologico Monumentale soggetta a misure di tutela e valorizzazione.

Una vera e propria peculiarità afferente al territorio sono le Sorgenti di Saliceto, alimentate dalla diffusa circolazione idrica dei rilievi calcarei dei Monti di Serpico, propaggini nord-occidentali del Massiccio del Terminio, che in passato alimentavano tre mulini e una cartiera.

Ore 13.00

Spostamento verso Candida, luogo che prende il nome dal colore del materiale roccioso caratteristico della morfologia locale.Candida è un antico e piccolo paese dalla storia affascinante. Fu a lungo feudo dei Filangieri e conserva ampie tracce del suo glorioso passato: chiese, conventi e palazzi storici sono immersi nel verde dei boschi e dei coltivati posti in splendida vista panoramica sui monti irpini. Era il paese dei chiodaroli per eccellenza.

Ore 13.15

Pranzo presso La Corte dei Filangieri (Guida Osterie d’Italia Ed. Slow Food 2021).

Menù: Minestra e Fagioli Quarantini di Volturara Presidio Slow Food – Baccalà all’insalata con il suo rinforzo – Matassa di Caposele con ceci e peperoni cruschi – Carne di maiale e peperoni – Zuppetta di galletta – In abbinamento un calice di vino a scelta. Prezzo soci Slow Food e Touring Club: 25 Euro – Accompagnatori non soci: 30 Euro.

Il menù è curato da Antonio Petrillo, oste Irpino, sommelier, giovane talento della cucina locale, fondatore della Corte dei Filangieri, recentemente inserita nella Guida Osterie d’Italia edita da Slow Food Editore.

Ore 16.00

Passeggiata libera per il Borgo e successiva degustazione dei vini della Cantina Tenute Casoli, nell’elegante palazzo settecentesco nel centro storico, sapientemente ristrutturato dall’Ing. Luigi, Gigi per gli amici, intento a preservarne quanto più possibile la struttura ed i preziosi particolari originali, tra i quali il portone in legno ed il vecchio abbeveratoio, dove sono attualmente in esposizione antichi attrezzi contadini.

L’azienda gestisce e vinifica, con l’aiuto immancabile di Archimede, le uve provenienti da circa 13 ettari di vigneti, tutti siti in provincia di Avellino, per la produzione di Greco di Tufo DOCG e altri vini a denominazione.

In virtù della totale liberalità del lavoro offerto e dei principi ispiratori delle rispettive mission, le Associazioni organizzatrici propongono questo programma con orari e soste coordinati in modo da garantire l’ordine e la sicurezza dei partecipanti, riservandosi la possibilità di prolungarne o abbreviarne ciascuna durata secondo le esigenze esperienziali del momento.

Van Gogh multimedia e La Stanza segreta a Napoli

Apre a Napoli il 19 marzo e sino al 26 giugno nel monumentale Palazzo Fondi, la mostra Van Gogh multimedia e La Stanza segreta, ideata e organizzata dalla società Navigare Srl.

Dopo l’ampio successo tributato dal pubblico in altre città italiane, la mostra arriva a Napoli in una versione inedita e rinnovata, con l’aggiunta di una speciale sezione di opere originali provenienti da collezioni private e firmate da grandi artisti del periodo impressionista francese: Paul Cézanne, Henri de Toulouse-Lautrec, Fernand Cormon, Émile Bernard ed altri.

Van Gogh multimedia e La Stanza segreta

Van Gogh multimedia e La Stanza segreta

Nucleo fondante dell’esposizione, curata da Giovanna Strano e Maria Rosso, è la travagliata figura umana e artistica del Maestro olandese, presentata attraverso un percorso multimediale ricco di contributi e di una suggestiva galleria di celebri ritratti, autoritratti, nature morte e paesaggi che riproduce i dipinti originali con la massima fedeltà.

La sezione dedicata agli originali, che il visitatore potrà vedere all’interno della Stanza Segreta, presenta opere provenienti da collezioni private a cura di Vincenzo Sanfo per Diffusione Italia International Group.

La multimedialità, rappresentativa di un nuovo modo di avvicinare il pubblico all’arte, ambisce a realizzare, attraverso la tecnologia di altissima qualità, ciò che Van Gogh voleva fare con la sua arte attraverso il colore: allontanarsi dalla resa naturalistica per andare oltre l’immagine e rimandare a significati più profondi, più intensamente esistenziali. Accanto a sofisticate tecnologie, come la VR Experience per la visione 3D delle opere attraverso una app, l’allestimento introduce anche dettagliate riproduzioni di abiti e di oggetti appartenenti all’artista, nonché ricostruzioni reali di ambienti quotidiani divenuti celebri attraverso i suoi dipinti, come la stanza da letto di Arles. 

Si attende la scadenza della gestione Morgante

Dopo circa sei anni, molti dipendenti ed il Sindacato attivo attendono, con una calma residua, la scadenza della gestione Morgante.

Probabilmente, la Direzione Generale con la quale si è raggiunto un limite di sofferenza ineguagliabile. E le sorprese non finiscono; violando diritti fondamentali di dipendenti e sindacato. Tenendo presente che i rinnovi contrattuali ritardano anni rispetto alla scadenza, e che poco o nulla portano nelle tasche dei dipendenti, vogliamo rendere pubbliche alcune delle inosservanze da parte del manager della ASL Avellino rispetto ad accordi legittimi e previsti dal CCNL. Dopo 14 mesi trascorsi dalla fine del 2020, il personale attende ancora l’intera somma relativa al premio di produttività, per il quale il fondo è definito e certificato. Per tale istituto contrattuale, si è provveduto, come da norme ed accordi, a redigere le schede di valutazione, che prevedono i vari criteri utilizzati al fine di determinare le quote spettanti. Perché questa perdita di tempo? È mai sostenibile che l’unica Azienda in Italia sia quella di Avellino a non aver provveduto? Sul fondo di produttività, grazie ad una votazione sostenuta per ben due volte (22 settembre e 21 dicembre u.s.) USB, FSI, CGIL e UIL hanno sostenuto e fatto confluire una somma cospicua sul fondo incentivante, per l’anno 2022, una cospicua somma (circa 650.000,00 euro) che l’Azienda voleva utilizzare per gli incarichi di funzione, da attribuire a quest’ultimo istituto menzionato per “sanare” non si sa bene cosa e con quali modalità.

Siamo invece consapevoli, che alcuni colleghi sono impegnati in attività di responsabilità e che giustamente attendono una meritata riconoscenza attraverso procedure concorsuali; e non attraverso “sanatorie”. E poi sanare cosa? Alcuni delegati sindacali che senza esitazione hanno rappresentato il loro ruolo di “f.f.” da riconoscere? E con quali modalità sono stati nominati “f.f.”? Perché loro e non altri? Non vogliamo minimamente pensare ad altro. Ebbene, nonostante due votazioni democratiche nelle due sedute citate, la ASL Avellino, in data 10 Febbraio 2022 con nota prot. 0005682 ha informato le OO.SS ed i delegati della RSU, di voler procedere con atto unilaterale e non condiviso dalla maggioranza in merito agli incarichi di funzione. In queste ore stiamo trasmettendo tutto, dettagliatamente, al Ministero della Funzione Pubblica ed organizzando, contestualmente, un sit-in di protesta, per porre fine alla “querelle”. Altro strano ritardo riguarda l’attribuzione della progressione economica orizzontale; con decorrenza 1° Gennaio 2021.

Il bando previsto dalla Legge Brunetta, è stato pubblicato a pochi giorni dalla fine dello scorso anno e le relative domande prodotte dai colleghi più giovani sia sotto l’aspetto anagrafico che di carriera sono stati sanciti con graduatoria in data 23 Dicembre 2021. Sono stati consentiti 15gg di tempo per la produzione di ricorsi. Bene, e dal 7 gennaio 2022 ad oggi come mai non viene pubblicata la graduatoria che ne scaturisce? Dall’inizio del nuovo anno, non mancano comportamenti che violano il diritto sindacale. In un’era telematica, sul famoso “portale del dipendente” per ben 45 gg sono scomparsi diversi giustificativi, tra cui quello dei permessi RSU; reintrodotti solo da poche ore, grazie alle rivendicazioni della nostra Organizzazione sindacale. E chi più ne ha più ne metta. Aspettando, con ansia, la fine del countdown.

La stagione fischiettante di Ivan Doig

È l’autunno del 1909 quando l’attenzione del vedovo Oliver Milliron cade su un annuncio di giornale: “Non sa cucinare ma non morde”.

La stagione fischiettante è un romanzo di formazione ambientato in una cittadina immaginaria del Montana. A narrare è Paul Milliron che, a distanza di anni, evoca i ricordi e i sogni vissuti da undicenne perspicace e sorprendentemente saggio. Il tutto ha inizio quando il padre Oliver, contadino, vedovo e padre di tre figli, decide di assumere una governante rispondendo a un quanto mai bizzarro annuncio.

Si presenta così alla porta Rose Llewellyn di Minneapolis insieme al singolare e colto fratello Morrie Morgan. Lei conquisterà la famiglia Milliron, pur non sapendo cucinare, lui si troverà inaspettatamente a ricoprire il ruolo di insegnante nella piccola scuola monoclasse di Great Falls e – sotto la sua tutela – Paul e gli altri bambini inizieranno a eccellere. I due forestieri, però, nascondono un segreto…

Un inno a uno stile di vita scomparso, agli individui eccentrici e alla poesia della diversità.

Il tempo del racconto è scandito dall’attesa e dal passaggio della cometa di Halley, dalla promessa di un grandioso progetto di irrigazione destinato a far fiorire la prateria del Montana e dalla crescita di una classe eterogenea di alunni, a cui un improvvisato insegnante offre la possibilità di costruirsi un futuro diverso.

Maestoso romanzo che, con precisa dovizia descrittiva, rende omaggio all’infanzia, all’educazione e all’amore per le parole, alla fantasia e ai maestri. La stagione fischiettante è l’ennesimo tassello con cui Doig racconta il mito della frontiera e la ricerca degli spazi aperti non solo fuori, ma anche dentro di sé.

La stagione fischiettante è l’undicesimo romanzo di Ivan Doig. Scritto negli anni della maturità e pubblicato negli USA nel 2006, è il primo della trilogia che ha fra i protagonisti lo stravagante e sapiente Morrie Morgan. Gli altri titoli della trilogia: Work Song, 2010 e Sweet Thunder, 2013.

La stagione fischiettante di Ivan Doig

La stagione fischiettante
di Ivan Doig

Ivan Doig: biografia

Ivan Doig (1939-2015) ha ambientato gran parte dei suoi sedici libri in Montana, dove era nato e cresciuto, figlio di un cowboy e di una cuoca. È considerato una delle voci più originali della narrativa della frontiera e della working class delle fattorie e dei ranch, tanto che la New York Times Book Review lo ha definito “una figura centrale nella letteratura del West americano”. A sua volta, il Washington Post ha scritto che le storie di Doig ricordano i racconti di Stevenson, “per la capacità di mescolare la storia con la finzione, l’avventura con la vita di tutti i giorni, le tradizioni e la leggenda”. Più volte premiato per i suoi romanzi, Doig è stato anche finalista al National Book Award con il memoir This House of Sky.

Le metamorfosi di Franz Kafka al Teatro Mercadante

Una trasformazione paradossale, letteralmente animalesca, che si manifesta nella mutazione in scarafaggio del protagonista Gregor – potente allegoria di una vita scandita da moti dell’animo, ritmi lavorativi, rapporti familiari e sociali, sovrapposizioni e incomprensioni, che racchiudono gli elementi della nostra esistenza attuale – a cui segue l’isolamento, la repulsione, la necessità di rinchiudersi in una stanza, al sicuro ma distanti dal resto del mondo fino ad arrivare all’annullamento totale.

Le metamorfosi di Franz Kafka

Le metamorfosi di Franz Kafka

Attraverso le parole di Kafka, assumiamo il punto di vista di Gregor, che è insetto ma pensa da essere umano, sperimentando la condizione quasi cosmica, e metafisica, di un personaggio che sembra segnato dal male della depressione indotta dall’alienazione del lavoro subordinato, dalla maldicenza, dalla separazione da ogni forma di socialità.

Perché solo Gregor è stato condannato a lavorare per un’azienda in cui alla minima omissione hanno immediatamente sospettato il peggio? Tutti i dipendenti erano zoticoni senza eccezioni? Non c’era tra loro un solo lavoratore leale e devoto che, quando non aveva pienamente utilizzato un Poche ore della mattinata per l’azienda, è stato fatto impazzire mezzo da rimorsi di coscienza e non è riuscito davvero ad alzarsi dal letto?

Commenta Barberio Corsetti:

In terza persona, Gregor si guarda e ci racconta, ci fa vedere la realtà con i suoi occhi  abbandona il mondo degli umani e si trasforma, assume un altro corpo, immaginario, nato nel bozzolo protettivo del letto.

La causa prima di questa rinuncia a sé stesso, che si esprime nella fuga dalla propria identità, è il suo lavoro e la sottomissione alle sue regole massacranti, all’imbecillità gerarchica, con un’eco lontana di minacciose strutture burocratiche e voci maldicenti.

Oreste di Daniele Timpano

Oreste ha ucciso la madre Clitemnestra e dal giorno del delitto giace malato e ormai al limite della follia accucciato in uno scatolone.

La sorella Elettra lo assiste.

Entrambi attendono che la città pronunci il suo verdetto di morte.

Unica speranza: Menelao, fratello del padre.

Quando questi si rifiuta di aiutarli e la città li condanna, fratello e sorella, cui si è aggiunto l’amico Pilade, decidono di tentare il tutto per tutto.

In questo Oreste di Daniele Timpano, filologicamente reinventato a partire dalle traduzioni ottocentesche e novecentesche dell’originale euripideo, albeggia quella stessa movenza profondamente anti-catartica, nella quale la catarsi si rivela uno scaltro dispositivo di mistificazione collettiva, che si ritroverà nella gran parte dei testi successivi del drammaturgo romano.

Completano l’edizione la prefazione di Maddalena Giovannelli e una postfazione di Attilio Scarpellini.

Oreste di Daniele Timpano

Oreste di Daniele Timpano

Daniele Timpano: biografia

Nato a Roma nel 1974, è uno dei più apprezzati drammaturghi italiani contemporanei.

Con Elvira Frosini fonda la compagnia Frosini/Timpano nel 2008.

I loro lavori sono stati rappresentati nei più importanti teatri e festival in Italia e all’estero.

Tra gli spettacoli della compagnia ricordiamo: la trilogia Storia cadaverica d’Italia, che comprende Dux in scatolaRisorgimento pop Aldo mortoEcce robot!Sì l’ammore noZombitudineAlla città mortaAcqua di coloniaDigerseltzCarne.

Con i suoi lavori Timpano è stato finalista e vincitore di numerosi premi: Premio Scenario (2005), Premio Vertigine (2010), Premio Dante Cappelletti/ Tuttoteatro.com (2008) e Premio Ubu (2017).

Nel 2014, Rai5 ha realizzato un documentario sul lavoro di Frosini/Timpano nel ciclo Roma: la nuova drammaturgia.

Torna in scena il musical Adagio Napoletano al Trianon Viviani

Al Trianon Viviani, il ritorno del musical “Adagio Napoletano, Cantata d’ammore”, con la novità dell’inserimento di Ciro Capano, e la nuova tappa di “Terræmotus Neapolitan Talent” (Tnt) sono gli appuntamenti programmati da mercoledì 23 a domenica 27 febbraio.

Mercoledì 23 febbraio, alle 21, settima puntata del contest del teatro della Canzone napoletana, alla ricerca delle nuove voci “esplosive”.

Ideato dal direttore artistico Marisa Laurito e presentato da Gennaro Monti con Tiziana De Giacomo, il talent show vede i concorrenti – da cinque a sette per serata – che si esibiscono sul palco del teatro, per il pubblico presente in sala e per i navigatori collegati in diretta streaming sulla pagina Facebook del Trianon Viviani. Al termine di ogni puntata una qualificata giuria tecnica, presieduta dal regista Bruno Garofalo, stila, a insindacabile giudizio, una classifica, tenendo conto del consenso espresso dal pubblico in sala e dai likes registrati sui social, e proclama il vincitore della serata che accederà alla fase finale. I due migliori talenti esplosivi che si aggiudicheranno la finale potranno essere inseriti nella compagnia Stabile della Canzone napoletana.

Le candidature sono aperte fino all’esaurimento delle partecipazioni previste. Il regolamento è all’indirizzo teatrotrianon.org/terraemotus-neapolitan-talent.

Tutte le serate di Tnt sono a ingresso gratuito, fino a esaurimento dei posti disponibili.

È possibile rivedere le tappe precedenti – che hanno visto l’affermazione come vincitori di Marianita CarforaFederica RaimoChiara CampitelliEnzo EspositoFabiana Russo e Francesca Curti Giardina – sulla webtv del sito istituzionale e sul canale youtube del teatro.

Venerdì 25 e sabato 26, alle 21, nonché domenica 27 febbraio, alle 18, torna in scena il musical, dal ricco cast di attori, cantanti, danzatori e musicisti, che è la principale produzione del Trianon Viviani.

Con un importante elemento di novità: il debutto nella compagnia Stabile della Canzone napoletana, dell’attore-cantante Ciro Capano, recentemente applaudito al cinema in È stata la mano di Dio di Paolo Sorrentino per la sua interpretazione del maestro Antonio Capuano: tormentoni popolari sono diventate le sue frasi nel film «‘A tiene na cosa ‘a raccunta’?!» e «Non ti disunire!».

Adagio Napoletano

Adagio Napoletano

Adagio Napoletano è un viaggio nelle melodie partenopee del Novecento, un susseguirsi di quadri singoli e indipendenti che spaziano tra varie stagioni ed emozioni in uno scenario altamente evocativo delle atmosfere, dei luoghi e delle immagini che costituiscono la componente estetica della città.

Racconta il regista Bruno Garofalo:

In questo spettacolo non c’è un filo conduttore o delle sequenze temporali: gli interpreti e i personaggi in costume novecentesco rievocano alcuni riferimenti canonici delle nostre infinite “collezioni” di melodie, alcune immortalate nel Novecento, altre recuperate e inedite in questo contesto, ma che rappresentino sempre una sostanziale importanza per il nostro discorso che spazia dal recupero filologico allo spettacolo puro.

Scritto dallo stesso Garofalo, con la collaborazione ai testi di Karima Campanelli e Raffaele EspositoAdagio Napoletano è interpretato da Ciro Capano, Susy SebastianoFrancesco Malapena, con la partecipazione straordinaria di Gigio Morra.

Poderi Visone e le etichette in carta naturale 100% cotone

Una storia importante quella della famiglia Visone, imprenditori della scena napoletana, e che con Poderi Visone, danno forma a un sogno: fare vino, una passione tramandata da nonno Ciro. Poderi Visone nasce a Nusco e produce i principali vini DOC e DOCG irpini.

È così che la passione si lega all’imprenditoria, quella sana e che promuove atteggiamenti responsabili, dalla produzione al packaging. L’etichetta, il biglietto da visita di ogni vino, oltre ad avere un design accattivante è caratterizzata dal peculiare “effetto feltro” che conferisce all’etichetta un aspetto naturale, una sensazione unica al tatto ed amplifica l’aspetto ricercato e la texture. Ma c’è di più l’etichetta strizza l’occhio alla sostenibilità essendo realizzata in carta naturale 100% cotone, una scelta in accordo al fenomeno attuale che vede sempre più l’utilizzo di “fibre alternative” alla carta. Infatti, il cotone è il “frutto” della pianta che fiorisce ogni anno e non prevede l’abbattimento della pianta. L’etichetta è, inoltre, certificata FSC, attestazione specifica per il settore forestale e i prodotti – legnosi e non legnosi – che ha come scopo la corretta gestione forestale e la tracciabilità dei prodotti derivati.

Poderi Visone

Poderi Visone

La cooperazione con partner locali con cui condividere gli stessi principi è un’altra prerogativa dell’azienda.

Infatti, la collaborazione con Sovemec, assicura all’azienda che il processo di realizzazione e di stampa delle etichette avvenga in modo rispettoso dell’ambiente.

L’inchiostro utilizzato è waterless, ossia senza aggiunta di acqua o di altri solventi, attenzione che riduce l’utilizzo di acqua in tutti i processi. Inoltre, l’azienda da più di 10 anni ha adottato politiche ecosostenibili mirate alla salvaguardia dell’ambiente, come l’installazione di un impianto fotovoltaico da 400kw che riesce a soddisfare il fabbisogno energetico. Inoltre, Poderi Visone, per sostenere le comunità malgascia ha previsto per i vini premium una scatola in pregiato legno di palissandro intarsiate a mano, opere tipiche del Madagascar e dal fascino incommensurabile.

Trend positivo di visitatori e vendite per Nauticsud 2022

I dati conclusivi della 48esima edizione del Nauticsud evidenziano il successo di questo appuntamento, organizzato dall’Associazione Filiera Italiana della Nautica, dedicato all’intero comparto produttivo. Il +30% di vendite effettuate in fiera ed il + 28% di visitatori, rispetto all’ultima edizione realizzata nel 2020, mostrano la valenza di questa manifestazione che negli ultimi anni ha trainato il segmento fieristico della MdO e che quest’anno registra contrattazioni per quasi 13 milioni di euro di fatturato.

Protagonisti delle vendite al Nauticsud sono stati certamente i battelli pneumatici. I gommoni, dai più piccoli ai grandi dai 10 metri in su, sono risultati l’obiettivo dei visitatori tanto da stimare il 50% delle vendite finali effettuate. Il resto dei circa 13 milioni di fatturato registrato in fiera è suddiviso nel segmento produttivo di imbarcazioni, motoscafi e piccoli yacht, e i gozzi, sempre leader tra le richieste grazie al passaggio da carena dislocante a planante, che consente ai gozzi maggiori velocità di crociera sino ai 25/28 nodi.

Dichiara Gennaro Amato, presidente di AFINA:

Il buono stato di salute della nautica non è una novità. Nella nostra regione, trainante in Italia per il comparto produttivo della media e piccola nautica (5-12 metri), i dati sono in crescita sin dal 2018 grazie ad una classe imprenditoriale di costruttori che ha saputo effettuare scelte progettuali giuste e conquistato mercati esteri che hanno dato grande respiro alla produzione nostrana. Il riscontro avuto dal numeroso pubblico, che ha visitato in questi nove giorni il Nauticsud, è da considerare come un riconoscimento ad un progetto qualitativo e programmatico che premia ogni nostro sforzo. Per questo motivo, sollecitiamo da tempo i vertici della Mostra d’Oltremare a voler definire il nuovo contratto e poter impostare una progettualità adeguata per i prossimi anni che la città di Napoli merita. 

Intanto il ritorno del Nauticsud negli spazi espositivi della Mostra d’Oltremare, dopo 24 mesi di stop forzato causa pandemia, ha regalato entusiasmo all’intera città partenopea che, grazie ai numerosi visitatori giunti da fuori regione, ha potuto registrare un indotto economico di altri tempi.

Ne hanno così beneficiato le strutture di accoglienza, alberghiere ed extra alberghiere, i servizi e la ristorazione che hanno accolto le migliaia di visitatori dell’evento. 

Nauticsud 2022

Nauticsud 2022

Afferma il consigliere delegato Maria Caputo:

Siamo sicuramente soddisfatti di questa edizione, il +28% dei visitatori rispetto al 2020 è un traguardo importante per la ripresa del Nauticsud dopo la pausa pandemica, così come lo siamo della collaborazione con Afina, un rapporto che ci ha consentito il rilancio ed una considerevole crescita esponenziale del salone nautico. Stiamo già valutando, dunque, per i prossimi anni, numerose novità legate anche ad un aumento degli spazi espositivi favorendo così l’offerta agli espositori che vorranno partecipare.

Ora, però, è indispensabile stabilire i progetti del 2023, sia definendo le date del prossimo Nauticsud, sia stabilendo le partnership che possano consentire all’esposizione partenopea di tornare a competere con le migliori fiere internazionali di settore. 

 Nella giornata conclusiva del Nauticsud c’è stata anche la consueta donazione di beneficenza, da parte di Afina, in favore della Fondazione Santobono-Pausilipon.

Il presidente Gennaro Amato, unitamente al vice presidente Costagliola e ai consiglieri Lanzetta e Marinelli, ha consegnato alla direttrice della Fondazione, Flavia Matrisciano, un assegno (5.000 euro) per supportare l’impegno e l’assistenza ai piccoli pazienti della struttura ospedaliera.

L’Oro degli Ebrei di Gianfranco Manes

L’oro degli ebrei è un romanzo di azione e spionaggio ambientato nel tragico mondo dei sopravvissuti alla Shoah, quando una drammatica realtà emerge dalle oscure pieghe della guerra appena terminata: il disegno ordito dai capi nazisti, sull’orlo della disfatta, per far sopravvivere in una nuova e più pericolosa forma il mostro cresciuto nel cuore dell’Europa.

Saranno quattro giovani ebrei, uniti da un filo imperscrutabile, a svelarne il mistero, in una catena di eventi fra Austria, Italia, Svizzera e Palestina, che attraverso intrighi e colpi di scena, servizi segreti e tradimenti, condurrà il lettore, a ritmo incalzante, nell’abisso del Novecento e a un drammatico esito finale.

L’Oro degli Ebrei di Gianfranco Manes

L’Oro degli Ebrei di Gianfranco Manes

Gianfranco Manes: biografia

Gianfranco Manes dal 1985 al 2015 è stato professore ordinario di Elettronica e ha insegnato nelle Università di Firenze e di Perugia.

Ha svolto un’intensa attività scientifica collaborando con università e industrie nazionali e internazionali. Ha diretto progetti di ricerca della Commissione europea ed è stato membro di comitati di indirizzo per il V e VI Programma quadro. Il suo romanzo d’esordio La Variabile Nascosta, pubblicato da Diarkos nel 2020, è stato ben accolto da critica e pubblico e vincitore del premio letterario Un mare di libri.

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