La carbonara con verdure è una rivisitazione vegetariana della classica carbonara, semplice da preparare e last minute perché la sua realizzazione richiede poco tempo.
La ricetta che vi proponiamo può essere anche un’idea svuota frigo perché permette di utilizzare qualsiasi tipo di verdura avanzata, bisognerà solo bilanciare i vari sapori di quelle a disposizione.
Oltre alle lasagne esistono diverse varianti della classica carbonara, questa che vi presentiamo con le verdure è una valida alternativa per gustare un primo piatto ricco ma più leggero rispetto all’originale.
Carbonara con verdure
Ingredienti per 4 persone
- Zucchine 6 di media grandezza
- Cipolla 1
- Peperone giallo 1/2
- Cavolo nero 1 foglia
- Olio extravergine di oliva 6 cucchiai
- Sale q.b.
- Spaghetti 360 gr
- Uova 4 tuorli
- Noce moscata q.b.
Carbonara con verdure: esecuzione
- Lava accuratamente e asciuga le verdure.
- Affetta la cipolla e il cavolo e taglia a rondelle le zucchine.
- In una pentola antiaderente e abbastanza capiente aggiungi 4 cucchiai di olio extravergine di oliva e lascia riscaldare l’olio a fiamma dolce.
- Quando l’olio avrà raggiunto la giusta temperatura, aggiungi la cipolla e lascia insaporire per circa un minuto, aggiungi il peperone, il cavolo nero e in ultimo le zucchine.
- Lascia cuocere per circa 15 minuti a fiamma moderata con un coperchio.
- Intanto prepara la pentola per la pasta. Porta l’acqua ad ebollizione, sala e cala gli spaghetti. Quando la pasta avrà raggiunto il suo tempo di cottura, scolala.
- Aggiungi gli spaghetti alla padella con le verdure insieme a due cucchiai di olio extravergine di oliva e i tuorli precedentemente sbattuti e insaporite con una grattugiata di noce moscata.
- Salta a fiamma moderata per meno di un minuto.
- Amalgama bene tutti gli ingredienti e servi in tavola la carbonara di verdure calda.
Per dare un tocco di sapore in più puoi aggiungere del formaggio fresco come la stracciatella di burrata. Con gli albumi avanzati puoi realizzare una frittata di verdure o dei pancakes con solo albumi.
You Might also like
-
Ravioli cinesi: la ricetta originale della pasta
I ravioli cinesi detti anche won ton sono un formato di pasta ripiena tipico della tradizione culinaria cinese. La ricetta classica è a base di carne tritata di maiale o gamberetti.
Si dice che i won ton sono stati inventati da Zhang Zhongjing, medico cinese, che ritornato nella propria città natale e diventato sindaco scopre che molte persone hanno dei geloni molto dolorosi vicino alle orecchie.
Il suo studio era troppo piccolo per poter ricevere tutti i pazienti e decise di installare una tenda e posizionare un calderone nella piazza del paese, per poter offrire i medicinali ai propri pazienti.
Queste medicine erano composte da zuppa di erbe per poter combattere il freddo e proteggere le orecchie. Queste erbe erano preparate e inserite all’interno di frittelle e cotte in un brodo preparato con le stesse erbe.
Zhang Zhongjing dava ad ogni paziente una scodella con questa zuppa e due ravioli. I pazienti bevevano questa zuppa e si accorgevano che, in breve tempo, iniziava a riscaldarsi tutto il corpo, comprese le orecchie. Per questo motivo i suoi pazienti decisero di creare dei ravioli, a forma di orecchio, e festeggiare questo evento.
Won ton: i segreti per realizzare una sfoglia perfetta
I ravioli cinesi sono un piatto particolare che racchiude un significato importante per le famiglie infatti viene preparato e consumato per le grandi occasioni. Questo primo piatto è un simbolo di accoglienza oltre che di condivisione perché viene realizzato insieme: c’è chi si occupa di preparare la pasta, chi la stende, chi la farcisce e chi la cucina.
La farcitura può avere diverse combinazioni: carne, pesce, verdure che possono anche essere utilizzate insieme. La cottura può variare: possono essere cotti in altrettanti differenti modi.
La ricetta tradizionale per la cottura dei ravioli cinesi è quella al vapore.
La pasta del won ton si può comprare già pronta nei supermercati cinesi e, generalmente, ci sono pacchi da 30 fogli circolari ma il difetto è che i dischi, essendo fatti a macchina, non hanno differenza di spessore tra il centro ed il bordo. Nella ricetta orginale invece deve esserci differenza di spessore: il centro deve essere più alto dei bordi perché deve sostenere il peso del ripieno, evitando che si rompa.
Per preparare la pasta dei ravioli cinesi c’è bisogno:
- Un piano da lavoro comodo e di un mattarello che non sia troppo grande e ingombrante.
- Bisogna preparare la pasta prima del ripieno e lasciarla riposare per almeno 30 minuti in frigo.
- Se vuoi preparare molti ravioli con il passare del tempo la pasta tende ad ammorbidirsi e quindi gli ultimi ravioli avranno una consistenza diversa dai primi.
- Importante utilizzare la farina bianca di tipo 00.
Altro passaggio importante sono le proporzioni: ogni tre tazze di farina necessitano di una tazza di acqua e il tubo di pasta da preparare per poter realizzare i dischi non deve essere superiore a 2,5 cm.
Ravioli cinesi: la ricetta
Ingredienti per 24 ravioli
- Farina di tipo 00 2 tazze
- Sale q.b.
- Uova 1
- Acqua q.b.
Esecuzione
- Setaccia la farina e riponila in una ciotola.
- Aggiungi 4 pizzichi di sale
- Riponi la farina su di un piano da lavoro, fai un buco al centro e inserisci l’uovo.
- Inizia a lavorare tutti gli ingredienti, aggiungendo l’acqua lentamente, fino a quando non avrai raggiunto una consistenza compatta.
- Continua a lavorare fino a quando l’impasto non sarà diventato elastico.
- Riponi la pasta in una ciotola e coprila con un panno di cotone.
- Lascia riposare in frigo per circa 30 minuti.
- Dividi la pasta in due parti e stendila il più possibile.
- Crea dei cerchi del diametro di 6-7 cm con un bicchiere o uno stampino.
Se ti piace sperimentare ricette che provengono dalla tradizione culinaria orientale ma hai poco tempo a disposizione e poca pazienza, la ricetta degli spaghetti di grano saraceno con alga kombu è perfetta per scoprire sapori lontani e assaggiare ingredienti nuovi.
-
Avocado: benefici, calorie e proprietà nutritive
L’avocado è un frutto tropicale che, molto spesso, viene scambiato per un ortaggio perché viene impiegato per realizzare prevalentemente piatti salati. Il suo nome deriva dall’azteco ahuacatl che significa testicolo perché nell’antichità veniva considerato un frutto afrodisiaco.
Del frutto si consuma la polpa perché la buccia e il nocciolo non sono commestibili. In America Centrale, da dove proviene questo frutto, è utilizzato per ogni genere di pietanza. Trova una difficile collocazione all’interno della dieta mediterranea perché dovrebbe essere ridotto in modo drastico l’uso dell’olio extravergine di oliva. Per questo motivo è difficile trovare molte ricette a base di avocado che siano italiane.
Proprietà nutritive
L’avocado è molto ricco di grassi, è un frutto ricco di fibre e non contiene colesterolo. Inoltre è ricco di potassio, magnesio, zinco, ferro e manganese. Questo frutto tropicale può essere inserito in una dieta alimentare per chi è intollerrante al lattosio, al glutine e all’istamina.
100 grammi contengono:
- Calorie 160
- Grassi 15 g
- Colesterolo 0 mg
- Carboidrati 9 g
- Potassio 485 mg
Avocado tipologie
Esistono varie tipologie di avocado, circa venti. Quella che troviamo al supermercato è il Fuerte che ha la buccia sottile ed è di colore verde brillante. Anche in Italia la Basilicata e la Sicilia si sono specializzate nella coltivazione di questo frutto.
Come scegliere la giusta maturazione?
Come prima bisogna controllare che l’avocado abbia il picciolo e la buccia deve essere liscia, priva di ammaccature e al tatto deve risultare morbida ma non eccessivamente. Per esigenze commerciali l’avocado, spesso, viene lasciato maturare dopo la raccolta. Per questo motivo nei supermercati, nella maggior parte dei casi, li troviamo di consistenza durissima. Dunque se si acquista un frutto di media maturazione e non s’intende consumarlo subito, è possibile corservarlo in frigo, bloccandone il processo.
La polpa è soggetta ad un rapido imbrunimento, dunque, quando si dedice di impiegarlo in cucina per realizzare insalate o crostini è bene cospargerlo con del succo di limone, per evitare che si annerisca.
Se volete cimentarvi con una ricetta semplice, fresca e veloce, vi proponiamo il gazpacho all’avocado, una rivisitazione della ricetta andalusa!
-
Dolci e diabete: miti da sfatare
Esistono, oggi più che mai, falsi miti e credenze sull’alimentazione, che ci portiamo dietro come un bagaglio d’esperienze dato per certo e imprescindibile. Uno tra questi è correlato tra dolci e diabete, in questo articolo cercheremo di dare delle informazioni utili, per cercare di comprendere meglio la connessione tra essi.
Nella mentalità comune i dolci fanno venire il diabete, ma è davvero così? Spesso si pensa che la comparsa del diabete, in età adulta, sia causata da un passato alimentare associato ad un elevato consumo di zuccheri e di dolci.
Il diabete mellito è una malattia molto diffusa, caratterizzata da un’alterazione del metabolismo del glucosio che si riflette sul metabolismo delle proteine e su quello dei grassi: interessa, quindi, tutti gli aspetti metabolici dell’organismo e coinvolge con le sue complicanze vari organi e apparati: cardiaco, vascolare, renale e in particolar modo i vasi retinici. La retinopatia diabetica è la causa più frequente di cecità.
Diabete: tipologie
La classificazione delle varie forme di diabete è molto complessa. Schematizzando si può parlare di diabete mellito di tipo 1 ( diabete giovanile o insulino-dipendente) e di diabete mellito di tipo 2 (adulto o insulino resistente).
Il diabete di tipo 1 è quello più insidioso perché esordisce bruscamente e le cause, generalmente, sono riassumibili in una combinazione di fattori genetici, ambientali e immunologici. È una malattia autoimmune che si manifesta prevalentemente durante l’infanzia o durante l’adolescenza ed è caratterizzata da carenza prima relativa e poi assoluta di insulina (ormone prodotte dal pancreas endocrino) che porta a conseguenti elevati valori di glucosio nel sangue a digiuno (iperglicemia) e nelle urine (glicosuria), acidosi, etc.
Il diabete di tipo 2 rappresenta circa il 90% dei casi di diabete ed è molto diffuso tra i pazienti obesi, una forma di diabete che, più di frequente, si sviluppa in età adulta ed è la più diffusa in assoluto nella popolazione e che sta aumentando in modo esponenziale negli ultimi anni. È una malattia metabolica caratterizzata, anch’essa, da glicemia elevata e che si manifesta quando il pancreas produce una corretta quantità di insulina che però non riesce a svolgere la sua naturale funzione a causa della resistenza delle cellule bersaglio (recettori). Questo porta, nelle fasi iniziali della patologia, ad una iperproduzione compensatoria di insulina da parte del pancreas, diversamente da ciò che accade nel diabete di tipo 1. Tale produzione, nelle fasi successive della malattia, tende a diminuire cronicamente.
Le cause del diabete di tipo 2 o ciò che ne facilita la comparsa riguarda una dieta alimentare: l’obesità è considerata la causa principale della sua insorgenza, soprattutto, nei soggetti che sono geneticamente predisposti. Questa forma di diabete è legata a uno stile di vita scorretto, caratterizzato da un’alimentazione non equilibrata e/o eccessiva e da una scarsa attività fisica.
Ha anche una forte caratterizzazione genetica, per cui tende ad essere ereditata: chi ha genitori o parenti diabetici ha, infatti, maggiori probabilità di sviluppare la patologia. Il diabete di tipo 2deriva molto spesso da abitudini non equilibrate, la correzione dello stile di vita ( normalizzazione del peso e contrasto alla vita sedentaria con svolgimento costante di esercizio fisico aerobico) è il primo presidio terapeutico da adottare. Nel caso ciò non fosse sufficiente a tenere sotto controllo la glicemia, ciò accade spesso anche in molte persone che conducono uno stile di vita sano, occorre intervenire con i farmaci.
Il consumo di dolci è l’unica causa del diabete?
Non è del tutto corretto pensare che il consumo di dolci (in quanto tali) abbia necessariamente responsabilità dirette nel provocare o agevolare la malattia.
I dolci sono implicati nella comparsa del diabete di tipo 2 soltanto qualora costituiscano una fonte di calorie in eccesso rispetto ai reali fabbisogni, ciò può accadere con qualsiasi altro alimento ad alta densità calorica. È un dato certo che il diabete di tipo 2 compaia quasi sempre in associazione con un sovrappeso o un’obesità presente in alta percentuale tra i pazienti. Dunque, alla comparsa della malattia contribuisce il sovraccarico metabolico legato agli eccessi alimentari, in particolare a quelli ad alto indice glicemico e ad elevato rapporto di calorie. Questo aspetto che nei dolci in generale è molto spesso favorito più dall’abbondanza di grassi che da quella di zuccheri.
Alcuni studi hanno infatti smentito la credenza popolare che sia principalmente il consumo di grandi quantità di zuccheri a portare al diabete, suggerendo che che il maggior contributo all’insorgenza della malattia spetti al consumo eccessivo di grassi, in modo particolare quelli saturi, presenti in maggiore misura nei prodotti animali.
In breve, le responsabilità dei dolci non sono specifiche all’alimento in sé ma alla frequenza e all’abbondanza con cui vengono consumati in aggiunta ai normali pasti perché contribuiscono ad aumentare in modo esponenziale l’apporto calorico quotidiano, contribuendo all’aumento di peso che crea i presupposti per l’insorgenza della patologia.
Qualunque sia la forma di diabete la dieta rappresenta uno dei cardini della terapia. Tutte le Associazioni nazionali ed internazionali di Diabetologia infatti raccomandano una razione alimentare dal carico glicemico controllato, ben distribuita nella giornata, ricca in carboidrati complessi (amidi e fibra), moderata come apporto calorico e povera in grassi saturi e in zuccheri semplici. Ciò è necessario sia per tenere sotto controllo il peso che i livelli nel sangue di grassi, glucosio e insulina.
La prima regola per evitare il diabete in età adulta è quella di non aumentare di peso e di essere più attivi fisicamente, non esagerando con l’alimentazione in generale, a prescindere dall’alimento in sé.
Il segreto di una salute ottimale consiste nell’alimentazione moderata ed equilibrata. Un altro mito da sfatare è quello che mangiare la pasta la sera fa ingrassare è anche questa credenza è del tutto infondata.
6 comments on Carbonara con verdure: la ricetta vegetariana
Comments are closed.