cinema

Coma di Bertrand Bonello: il trailer

Coma (2022) di Bertrand Bonello è una lettera a cuore aperto di un padre alla figlia. Un saggio sul cambiamento nell’epoca della frammentazione. Un film suggestivo, onirico, super-pop. Un sorprendente viaggio nella mente della Gen Z.

Che cosa è realmente agli adolescenti condannati all0inoperosità durante il lockdown? Coma inizia con un testo denuncia che commenta l’estinzione di ogni attività a causa del Covid. Il mondo all’improvviso si è bloccato, sospeso in limbo con il tempo scandito in un tempo sospeso, immobile e dilatato.

Anna (Louise Labeque), la protagonista del film, è un adolescente che trascorre il suo tempo, passando dal computer, allo smartphone, dal letto alla sua casa di Barbie che, all’improvviso, inizia a parlare con lei.

Ad interrompere questa routine ci sono le telefonate con le amiche su Zoom e i soliloqui di una influencer che dispensa consiglia. Anna segue Patricia Coma (Julia Faure), dalla quale acquista un misterioso dispositivo chiamato “rivelatore”, che la porterà a chiedersi quanto libero arbitrio abbia effettivamente.

In questo modo il regista cerca di entrare nella testa di un’adolescente rinchiusa e annoiata, privata del suo libero arbitrio, cercando di ricomporre questo caos attraverso immagini plastiche che un po’ci conducono nei mondi di Lynch e un po’ in quelli di Richard Linklater (A Scanner Darkly, per intenderci).

Coma offre allo spettatore numerosi spunti di riflessione sul dopo ovvero sulla nostra apocalisse contemporanea, composta da uno spazio mentale e digitale affollato di un’estetica esasperante, bombardamento mediatico privo, spesso, di contenuti, privo della realtà ma soprattutto della socialità reale.

Il lungometraggio realizzato da Bertrand Bonello non è altro che una metafora del nostro tempo. La pellicola è cupa, potente e forte e allo stesso tempo non consequenziale nelle immagini perché il bombardamento mediatico dei nostri giorni è così: insensato, caotico, costante e disordinato.

Coma di Bertrand Bonello è la trasposizione enigmatica del nostro inconscio collettivo che inevitabilmente ci ha cambiati nel modo di vivere, sentire e percepire tutto ciò che ci circonda.

Un film devastante, veloce e allo stesso tempo analitico e contemporaneo, che descrive con la potenza delle immagini la nostra apocalisse contemporanea.

Lacenodoro Scuola: tutti in sala per l’evento conclusivo di Zero in Condotta

Il Cinema Partenio pronto ad accogliere i partecipanti per l’evento conclusivo dei corsi di educazione all’immagine.
Proiettati sul grande schermo i cortometraggi realizzati dagli studenti delle scuole superiori e i momenti più belli del percorso di tutti. Niente voti, tante visioni. Termina Lunedì 29 Maggio il progetto Zero in Condotta – Lacenodoro Scuola che, oltre ad aver portato il cinema nelle scuole, ha portato e porterà le scuole al cinema.

Zero in Condotta: programma della giornata conclusiva

Alle ore 16.00, presso il Cinema Partenio, ci sarà la proiezione di Rue Garibaldi, film di Federico Francioni, che chiude la ricca rassegna dedicata agli studenti con un appuntamento per i partecipanti delle scuole superiori e del CPIA.
La pellicola racconta la storia di due siblings di origini tunisine ma cresciuti in Sicilia, che hanno deciso di lasciare l’isola e partire alla volta di Parigi, barcamenandosi tra un lavoro precario e l’altro e abitando in periferia.
Alle 17.30, invece, partirà l’evento conclusivo alla presenza di tutti i partecipanti delle scuole di ogni ordine e grado. Verranno proiettati i quattro cortometraggi realizzati dagli allievi dei corsi delle scuole superiori, e a seguire contributi visivi che mostreranno il “best of” del percorso fatto nelle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado.
I ragazzi saranno invitati a raccontare la loro esperienza con questo percorso di educazione all’immagine, ma anche ad esporre nuove curiosità.
Moderati da Maria Fioretti e Francesco Antonio Forgione, giornalisti di Orticalab, interverranno e risponderanno Leonardo Festa, coordinatore della Giuria Pop del Laceno d’Oro International Film Festival, Carmela Covino, insegnante e autrice, e tutti i formatori del progetto.

I docenti Luigi Cuomo, Bianca Fenizia, Gaia Guarino, Bianca Pacilio, Sergio Sozzo, Alessandro Guerriero, Gianpiero Mustone, Martha Festa, Jessica Festa, Domenico Saracino, la responsabile del progetto Maria Vittoria Pellecchia, il coordinatore della formazione Antonio Spagnuolo, e il responsabile scientifico della didattica Aldo Spiniello, che così commenta il percorso fatto:

I ragazzi di oggi si approcciano ad una molteplicità di audiovisivi. I nuovi social si basano soprattutto sul contenuto video, e magari non vedono tanti film ma fruiscono le serie. Per avvicinarli al cinema siamo partiti da ciò che a loro risulta più familiare, e abbiamo poi allargato il discorso. Quando il confronto parte sul piano comune, su cose a loro contemporanee, l’interesse e l’attenzione per il passato arrivano senza sforzo. Per la parte realizzativa abbiamo provato, invece, a fornire maggiori stimoli a ciò che loro già fanno quotidianamente: video coi loro cellulari. I risultati sono stati davvero degni di nota.


A partecipare ai laboratori dell’edizione 2023 di Zero in condotta – Lacenodoro scuola sono stati oltre 300 allievi divisi in dodici classi appartenenti al Liceo Scientifico Statale “V. De Caprariis” di Atripalda, all’I.C. “Di Prisco” di Fontanarosa, all’I.C. “Don Milani” di Manocalzati, al Centro Provinciale per l’Istruzione degli Adulti di Avellino.

Il progetto ha visto anche la partecipazione di numerosi altri studenti di questi istituti e del Liceo Scientifico “P.S. Mancini” di Avellino alla visione di film proposti nelle sale cinematografiche della provincia: il Multisala Carmen di Mirabella Eclano, il Movieplex di Mercogliano, il Multisala Cinema Partenio del capoluogo.
Zero in condotta – Lacenodoro scuola è il programma organico di attività didattiche sul cinema direttamente derivato dal lavoro e dall’attenzione costante del Laceno d’Oro International Film Festival verso gli studenti per la promozione dell’educazione al linguaggio audiovisivo e lo sviluppo della consapevolezza riguardo al complesso universo delle immagini, alle loro implicazioni e alla loro ricaduta sul terreno concreto delle relazioni, sociali e politiche.
Zero in Condotta – Lacenodoro scuola è un’iniziativa realizzata nell’ambito del Piano Nazionale Cinema e Immagini per la Scuola promosso da Ministero della Cultura e Ministero dell’Istruzione e del Merito CIPS – Cinema e Immagini per la Scuola https://cinemaperlascuola.istruzione.it/ Un progetto di EIKON associazione culturale, in partenariato con Circolo ImmaginAzione, Sentieri Selvaggi e Quaderni di CinemaSud.
Con il coinvolgimento delle scuole Liceo Scientifico Statale “V. De Caprariis” di Atripalda, I.C. “Di Prisco” di Fontanarosa, I.C. “Don Milani” di Manocalzati, Liceo Scientifico Statale “P.S. Mancini” di Avellino, Centro Provinciale per l’Istruzione degli Adulti.

Angélique Cavallari è la coprotagonista del film Dark Matter di Stefano Odoardi

Angélique Cavallari è la coprotagonista del film Dark Matter di Stefano Odoardi che uscirà al cinema il 4 Maggio (distribuito da Superotto Film Production). Un film tra sogno e realtà, degno di un thriller alla David Fincher.

Ormai siamo abituati a vedere l’artista italo-francese in ruoli sempre diversi. Con Elena, la protagonista femminile di questo appassionante thriller, Angélique è di nuovo messa alla prova con un lavoro attoriale fine e profondo.

Non solo la trasformazione psicologica è intensa ed accurata, ma anche quella fisica è ancora una volta notevole, rendendola a tratti irriconoscibile o comunque molto diversa dalla sua vera natura. Irrobustita e spesso estenuata in viso, anche grazie al trucco di scena, notiamo in primo piano non la bellezza ma il cambio repentino di sguardi ed emozioni perfettamente incarnate dall’attrice, che lascia il posto integralmente al suo personaggio.

Angélique Cavallari

Elena è una donna che sembra carnefice, ma in realtà è anche (e soprattutto) vittima. La sua storia la scopriamo con lo svolgersi del film ed è scioccante, tanto da obbligare lo spettatore ad abbandonare ogni giudizio superficiale. Questa donna nasconde dei segreti che le spezzano il cuore, dei traumi forse insormontabili e, nonostante tutto, conserva in sé una parte infantile che traspare sottilmente. È una donna rotta, che agisce con un istinto quasi animalesco, ma che ha dentro anche molta grazia e luce.
Un bel contrasto da far coesistere in un unico personaggio.

Dichiara Angélique:

Mi sono ispirata un po’ a Charlize Theron nel film “Monster”. Il regista Stefano Odoardi mi ha dato dei riferimenti molto particolari per questo ruolo, a partire dalla simbologia del nome Elena (che è luce). Abbiamo lavorato insieme alla costruzione psicologica, all’acconciatura, fino alla scelta dei vestiti di scena. Poi ho avuto degli ottimi partner di lavoro (con i quali Elena si relaziona) come Thierry Toscan e il piccolo Giulio Cecchettini.


Il finale da spazio a più interpretazioni, Elena può diventare altro ancora nell’immaginario dello spettatore. Il regista lascia aperte più strade tra sogno e realtà, che si scoprono andando a vedere il film.

Charlize Theron

Angélique Cavallari: chi è?

Ricordiamo che Angélique Cavallari non è solo un’attrice bensì un’artista a tutto tondo che ama esplorare sempre nuovi territori, tra musica, arte e poesia.

Sul fronte musicale, dopo i brani originali di “Collection A” (la compilation di musica poetico-elettronica composta e scritta in collaborazione con Alexis Bret) la sua produzione continua questa volta con un singolo dal titolo “Trying to stay”, scritto e cantato da Angélique e composto con un nuovo collaboratore ovvero Fabio Costa, con il quale forma un nuovo gruppo chiamato Nine Velvet.

Se in “Collection A” troviamo un mondo sonoro liquido, fatto di atmosfere fluide, crepuscolari e sintetiche, tra ambient music e sperimentazione, in “Trying to stay” dei Nine Velvet viene conservata un’atmosfera nottura e sognante che evoca un genere molto amato dal grande pubblico ovvero il trip-hop (quello, per intenderci, di gruppi come Portishead e Massive Attack).

Trying to stay” è già su Youtube, ma presto arriverà anche su Spotify, Bandcamp e tutte le piattaforme di musica streaming (dove potrete trovare anche i brani di “Collection A”).

Angélique Cavallari ha anche dato vita al progetto “Il Podcast d’Angélique”, in cui legge dei poemi da lei scelti e principalmente scritti da poetesse non viventi, pacifiste militanti del mondo intero non sempre conosciute. Il suo desiderio è infatti quello di rendere omaggio e dare voce a queste poetesse che hanno dato luce e sublimato situazioni spesso inenarrabili. I podcast sono postati a cadenza regolare e alternati tra la lingua francese e l’italiano, alcuni poemi sono in dialetto, altri saranno letti in lingua originale. È un progetto in costante divenire, che potete seguire su YouTube ma presto anche su Spotify e altre piattaforme streaming.

A proposito di poesia: Angélique sta continuando a scrivere e presto pubblicherà la sua nuova raccolta poetica e, dopo il successo del suo ultimo reading “Poesia nuda e cruda” al Cineteatro Farina di Foggia, è in fase di organizzazione un suo tour di “Lettura poetica” in tutta Italia.

Angélique continua ad aprirsi senza limiti nella creazione e nella sperimentazione.

 Afferma e, dopo la sua performance “Phoenix – Poetics Acts”, tra sogno e surrealismo, svolta per le strade di Parigi, con il reperto video proiettato nelle gallerie del mondo intero durante l’Iper Festival (l’evento phygital nato dal Museo delle Periferie di Roma) si è immersa nell’universo della pittura:

La visione poetica e creativa è rinascita, libertà e coraggio.

Dipinge opere di diverso formato e con gli acquerelli ha ultimato una serie di “Velieri e Paesaggi Onirici”. Sta sperimentando la china con la quale ha iniziato una serie che si chiama “Strappi e Paesaggi Liquidi” e sta approfondendo la pittura ad olio con la quale ha ultimato una serie astratta de “I Paesaggi Interiori”, ma con la quale sta approfondendo anche lo studio di ritratti, visi e sguardi.

Living Lab Irpinia plurale_Riabitare le aree interne: rassegna cinematografica

Dal 21 al 26 aprile architetture e territorio dell’Irpinia e dell’Appennino meridionale nella rassegna di documentari alla Casa della Cultura di Aquilonia nell’ambito del Living Lab Irpinia plurale_Riabitare le aree interne.

Si apre questa sera, 21 aprile, alle 22.00, presso la Casa della cultura di Aquilonia (Av) un ciclo di proiezioni di film documentari sui temi delle architetture, dei paesaggi, delle trasformazioni dell’Irpinia e delle aree interne dell’Appennino meridionale, nell’ambito del Living Lab Irpinia plurale_Riabitare le aree interne.

Il Living Lab di Aquilonia, curato per il Museo Etnografico “Beniamino Tartaglia” dal suo direttore, l’architetto Vincenzo Tenore, si inserisce nel denso programma, che tocca tutte le provincie campane, del Festival di Architettura “CampaniaArchitettura 2023 Territori plurali”, progetto della Regione Campania vincitore dell’avviso pubblico promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura.

La rassegna cinematografica è curata, in collaborazione con il MAVI – Museo Antropologico Visivo Irpino di Lacedonia (Av), dal giornalista e regista romano Michele Citoni

Quattro i film in cartellone ad Aquilonia, la cui proiezione sarà seguita da una breve intervista e dalle domande del pubblico agli autori.

CampaniaArchitettura 2023 Territori plurali

Living Lab Irpinia plurale_Riabitare le aree interne: programma cinematografico

Si parte questa sera, 21 aprile, alle 22.00, con Qualcosa resta (38 min.), di Pasquale Napolitanouna sorta di mappatura di spazi e architetture irpine a 40 anni dal terremoto, alla ricerca di forme archetipiche della condizione di tutta l’Italia di mezzo: «categorie dei processi dell’urbanità contemporanea – si legge nelle note di regia – che in Irpinia sopraggiungono tutte insieme in un lasso di tempo brevissimo, come in una sorta di laboratorio».

Si prosegue lunedì 24 alla stessa ora con Sulla via dei Padri (55 min.), di Bruno Palma, un attraversamento dei paesaggi tra Irpinia e Puglia compiuto a passo di vacca, insieme a una delle ultime famiglie che conducono le mandrie nella transumanza. Il regista si interroga sul passato e il (difficile) futuro di questa antica pratica interpellando tre generazioni di allevatori.

Martedì 25 aprile, alle 22.00, è la volta di un film girato principalmente proprio ad Aquilonia, Traduzioni (72 min.), nel quale Michele Citoni e Leonardo Ottaviani raccontano un esperimento visionario: in Alta Irpinia, la terra dei terremoti, dove le persone che se ne vanno sono più di quelle che restano, 40 giovani “makers” incontrano gli artigiani locali e alcuni tra i più interessanti designer e artisti italiani anticipando la realizzazione di un’accademia del “design rurale” sullo sfondo delle rovine di Carbonara.

Infine mercoledì 26, sempre alla stessa ora, la rassegna si chiude con Nelle ossa (80 min.), di Luigi Cuomo, produzione della testata on line irpina Orticalab con il quale la redazione della rivista – con l’amichevole partecipazione di Vinicio Capossela – compie un “viaggio di scoperta ai margini del Sud” in cinque regioni dall’Abruzzo alla Calabria, lungo l’“osso” appenninico, «quella parte interna/interiore che abbiamo scelto di raccontare lontani dalla retorica dei borghi, tanto quanto da quella della desolazione».

Passeggeri della Notte di Mikhaël Hers: in anteprima esclusiva

Martedì 4 aprileore 21, per l’anteprima esclusiva de Passeggeri della Notte di Mikhaël Hers, con protagoniste Charlotte Gainsbourg e una Parigi anni ’80 ricostruita al dettaglio. Un film che trascina lo spettatore indietro nel tempo, una storia d’amore, di amicizia, coraggio. Le fervide notti parigine raccontate alla radio da instancabili speaker (tra le quali il mito Emmanuelle Béart) e vissute da giovanissimi in cerca di loro stessi.

Si aprono le proiezioni del martedì alla Cineteca di Milano Arlecchino alle 17 con Dancer, documentario del regista candidato all’Oscar Steven Cantor. Il film racconta la vita e la carriera di Sergei Polunin, il “James Dean della danza,” raccogliendo le immagini della sua infanzia, documentando i suoi tanti successi, i tatuaggi, e l’amore con Natalia Osipova.

Alle 19, in occasione della Giornata Mondiale della Consapevolezza sull’Autismo, si terrà la proiezione speciale di Sul sentiero blu, un film di Gabriele Vacis, in collaborazione con CAI, Club Alpino Italiano, che racconta di giovani protagonisti autistici, che insieme ai loro medici ed educatori, percorrono oltre 200 km a piedi in 9 giorni. Un cammino di crescita, tra fatica e divertimento, in cui i protagonisti affrontano ed imparano a gestire emozioni e difficoltà grazie a specifici programmi abilitativi per sviluppare le competenze sociali. Saranno presenti in collegamento ospiti provenienti da realtà legate al progetto e al film stesso.

 

Dopo la pausa della prossima settimana, l’11 aprile riprende la serie ICONS presentata da Wanted e MUBI Italia – un percorso in 5 film, per 5 serate, dedicata a figure iconiche della cultura contemporanea. Dopo la prima serata di marzo, si prosegue con il secondo appuntamento, The Wolfpack il documentario di Crystal Moselle (2015, 80′) che racconta l’incredibile storia dei fratelli Angulo, costretti dal padre a vivere reclusi in un appartamento di Manhattan, e che trovano la loro fonte di ispirazione e vita nel guardare e recitare i classici del cinema.

Passeggeri della Notte di Mikhaël Hers uscirà nelle sale il 13 aprile.

Napoli come non l’hai mai vista diventa un film breve

Napoli come non l’hai mai vista: il racconto dei più giovani diventa un film breve con il progetto del Comune, di Giffoni Film Festival e di Giffoni Innovation Hub. La voce dei Giovani Napoli: attiva fino a fine aprile la call to action” rivolta alle scuole napoletane.

Nuove generazioni protagoniste del racconto inedito della bellezza artistica e paesaggistica di Napoli che da sempre stimola la creatività di chi ha la fortuna di sentirsi parte di una città unica al mondo.

La Voce dei Giovani Napoli è il progetto ideato e curato da Comune di Napoli, Giffoni Innovation Hub e Giffoni Film Festival, promosso e finanziato dal Comune e sostenuto da Cohousing Cinema Napoli – Ufficio Cinema nell’ambito delle attività che svolge per la formazione e i mestieri dell’audiovisivo, rivolto ai ragazzi delle scuole secondarie di primo e secondo grado della città.

L’obiettivo è formare i giovani al linguaggio cinematografico e alla scrittura creativa con l’obiettivo di produrre e distribuire un cortometraggio che racconti le peculiarità di una città dalla bellezza indiscussa, partendo da un soggetto ideato dalla classe selezionata attraverso la challenge attiva da marzo con termine a fine aprile.

Napoli come non l’hai mai vista pone al centro la creatività dei ragazzi per creare uno storytelling in cui il contesto storico, sociale e culturale saranno i protagonisti indiscussi. Partner del progetto La Doria S.p.A, Mad Entertainment e Rai Cinema Channel.
La Formazione e le Risorse Didattiche Le classi degli istituti scolastici del comune di Napoli che parteciperanno alla Challenge avranno l”opportunità di approcciare il mondo cinematografico in maniera originale e innovativa attraverso: scrittura creativa e mestieri del cinema, video tutorial e workbooks; mentorship sui progetti di classe con webinar di supporto per docent.
Il progetto si inserisce all’interno del quadro di azioni messe in campo dall’Amministrazione del Comune di Napoli e dal Sindaco Gaetano Manfredi per rafforzare la conoscenza e la diffusione del Cinema e delle molteplici declinazioni dell’Audiovisivo dedicando una forte rilevanza alla Formazione.

Napoli come non l’hai mai vista: il racconto dei più giovani diventa un film breve

La formazione è un pilastro imprescindibile per creare valore e mettere a sistema iniziative culturali che puntino alla crescita sociale delle nuove generazioni; nel caso specifico attraverso il coinvolgimento diretto dei docenti e degli studenti della città.

Annuncia il Sindaco Manfredi:

È la prima volta che il Comune di Napoli stringe una partnership con il Giffoni Film Festival e in particolare modo con la società Giffoni Innovation Hub. Con il Direttore Gubitosi abbiamo sviluppato un’idea che punta sui giovani e il volano è l’audiovisivo.

Il coinvolgimento delle scuole napoletane, nella realizzazione di un film per raccontare la loro città con i loro occhi e i loro punti di vista, è un percorso stimolante e permetterà di trovare nuovi stimoli ed entusiasmo per avvicinarsi e conoscere da dentro l’arte cinematografica oramai un indotto importantissimo per la nostra Regione. E sarà un traguardo fondamentale presentarlo durante la prossima edizione del festival del cinema per ragazzi che si terrà a luglio, un ulteriore modo concreto di confronto e crescita per i giovani aspiranti registi, autori e attori.

Le parole di Jacopo Gubitosi, direttore generale di Giffoni:

L’attività continuativa che Giffoni svolge da oltre 50 anni con le nuove generazioni è nota. Siamo orgogliosi di questa nuova collaborazione con una città importante come Napoli. Come in tutte le nostre attività, i protagonisti saranno i giovani che avranno la possibilità di guardare e raccontare la città in maniera diretta, senza filtri e senza stereotipi. Il risultato di questo lavoro sarà presentato durante la prossima edizione del Festival e i ragazzi che lo hanno realizzato avranno la possibilità di presentare il loro progetto e far conoscere la “loro” Napoli ai coetanei di tutto il resto d’Italia e di tutto il Mondo.
Ringrazio la città di Napoli e l’amministrazione guidata dal Sindaco Gaetano Manfredi per l’attenzione e la fiducia: Giffoni si dimostra ancora una volta un anello importante per la cooperazione fra le varie realtà culturali e le istituzioni della nostra Regione.

Dichiara Ferdinando Tozzi:

Questo progetto rafforza il ruolo di Napoli per il cinema e la serialità scripted ed unscripted e le altre declinazioni dell’audiovisivo e, in coerenza con gli obiettivi dell’Amministrazione Manfredi sull’industria culturale, pone grande attenzione alla formazione delle risorse professionali ed alla divulgazione dei mestieri dell’audiovisivo presso le nuove generazioni per offrire loro una piccola scintilla di creatività coniugata con professionalità e cultura.

Dice Sergio Locoratolo:

Napoli è da qualche giorno la “Città dei Giovani” per il 2023. Il miglior viatico, dunque, a suggellare la collaborazione tra la città ed il Festival di Giffoni nel segno della promozione del talento e del merito ma, al contempo, dei valori di socialità, di partecipazione, dello scambio di esperienze tra i ragazzi delle scuole napoletane. Tutti impegnati a raccontare la città con i propri occhi, la propria sensibilità, le proprie emozioni.

Un grande festival della fantasia, che sfocerà nell’evento estivo che si terrà tradizionalmente a Giffoni. Un impegno, quello del sindaco Manfredi, atto a promuovere e ad incoraggiare i giovani di Napoli a partecipare alla vita della propria comunità, a narrarla con le parole del futuro, quelle ancora prive di rancore per ciò che non è stato ma dense di speranza per ciò che potrà e dovrà essere.

Spiega Diodato Ferraioli Export Sales Director e Consigliere di amministrazione La Doria S.p.A:

Questo progetto è molto importante perché rappresenta un esempio concreto di come le aziende e l’amministrazione locale possano contribuire a promuovere la cultura e il territorio offrendo opportunità ai giovani e sostenendo le comunità locali. I ragazzi delle scuole di Napoli avranno l’opportunità di raccontare la loro storia e di far conoscere al mondo intero la bellezza e le criticità dei loro quartieri.

Ginori 1735: Jake Gyllenhaal Talent della nuova campagna 2023/2024

Ginori 1735 annuncia che l’attore Jake Gyllenhaal sarà l’official Talent della nuova campagna. Da sempre appassionato di Ginori 1735, Jake Gyllenhaal sarà il volto del brand che verrà svelato nella campagna pubblicitaria globale 2023/2024.

È la prima volta che Ginori 1735 sceglie un attore per una propria campagna, scattata da Gray Sorrenti.

Ha commentato Alain ProstPresidente e Amministratore Delegato di Ginori 1735:

Jake Gyllenhaal è un grande artista, con un forte stile personale, e riesce a incarnare naturalmente quell’eleganza e quella classe senza tempo che rappresentano il perfetto connubio tra tradizione e innovazione della nostra Maison.

Queste caratteristiche lo rendono perfetto per riflettere la visione di Ginori 1735 di portare l’arte nella vita di tutti i giorni e la vita di tutti i giorni nell’arte, esprimendo pienamente la propria individualità e superando ogni distinzione di età e personalità attraverso la passione per la cultura italiana, fatta di colore e ospitalità gioiosa. Ginori 1735 è entusiasta di lavorare al fianco di Jake. 

Ginori 1735 rappresenta da quasi tre secoli uno tra i principali marchi mondiali nel settore del lusso e del lifestyle, espressione dell’eccellenza italiana nella porcellana pura e nel design. Parte del Gruppo Kering dal 2013, Ginori 1735 è da sempre associata a grandi personalità della moda, dell’arte, del design, dell’architettura, del cinema e dell’arredamento. La gamma di prodotti della Manifattura costituisce un perfetto punto d’incontro tra tradizione e innovazione e comprende collezioni per la tavola, oggetti d’arte e per il living, gift, posate e cristalli, espressione di una passione per la cultura, i colori, l’arte e l’ospitalità tipicamente italiani.

L’iconica corona che marchia le creazioni Ginori 1735 nelle più eleganti abitazioni e nei ristoranti più esclusivi del mondo simboleggia la sofisticata fusione tra artigianato e arte e questa ardita combinazione di gusto è sempre stata il cuore del brand. Nel corso dei secoli, la Manifattura ha innovato i propri processi produttivi, unendo tecniche antiche a un gusto sempre contemporaneo per realizzare creazioni frutto di guide visionarie.

La mission di Ginori 1735 è quella di promuovere un moderno Rinascimento, attraverso una riscoperta e un rilancio della vita quotidiana nei suoi piaceri, nelle sue espressioni artistiche e nell’affermazione dell’individualità di ciascuno. Il mondo Ginori 1735 viene oggi plasmato da una molteplicità di voci e di stilemi, che reinvestono la legacy della Manifattura nella visione di nuove generazioni di maestri di stile, in grado di portare l’arte nella vita quotidiana e la vita quotidiana nell’arte. Ginori 1735 può contare su una rete distributiva composta dal proprio canale di e-commerce che raggiunge 31 Paesi a livello globale, dai flagship store di Firenze, Milano, Sesto Fiorentino e Parigi, da un network di rivenditori autorizzati in Italia e da punti vendita in selezionati Department Store e Specialty Store multimarca di alto livello nel mondo.

𝘼𝙣𝙩𝙤𝙣 Č𝙚𝙘𝙝𝙤𝙫, il primo film dedicato a uno dei più grandi autori del XIX secolo

𝘼𝙣𝙩𝙤𝙣 Č𝙚𝙘𝙝𝙤𝙫, un giovane medico inizia a scrivere racconti per dei giornali. Le sue doti vengono notate, il suo nome inizia a girare per tutta la Russia.

Progressivamente, Anton Čechov diventa lo straordinario autore che ricordiamo, studiamo, amiamo e performiamo oggi.

Un film chiave per conoscere da vicino il mito di Čechov, un viaggio nella mente di un giovane uomo al suo bivio esistenziale: proseguire con la professione di medico o intraprendere una carriera indimenticabile, i cui frutti diventeranno parte di un incredibile testamento letterario, destinato ad entrare nella storia.

𝘼𝙣𝙩𝙤𝙣 Č𝙚𝙘𝙝𝙤𝙫

Nei suoi lavori fotografa le debolezze e le contraddizioni della borghesia russa di fine ‘800. Col successo delle sue opere e col passare degli anni seguenti Cechov inizia a soffrire di tubercolosi. Malgrado ciò, non rinuncia a scrivere: risalgono a questo periodo alcuni dei suoi racconti più famosi, come Corsia n. 6 e La signora con il cagnolino. Nel 1896 va in scena Il gabbiano, un dramma che racconta un amore infelice. In questo lavoro lo scrittore anticipa alcuni temi del teatro del ‘900: la difficoltà di comunicazione tra gli esseri umani e la solitudine esistenziale che ne deriva.

Un appuntamento imperdibile, il grande maestro del Teatro Moderno arriva nelle sale italiane con Wanted Cinema.

 

Il Clan dei Marmocchi torna a riunirsi al Cinema Arlecchino!

A fare da apripista alla quarta edizione della rassegna il Clan dei Marmocchi, a cura di WANTED CLAN, è stato, il 13 novembre scorso, il film d’animazione Oink – dal nome di un adorabile maialino che deve sfuggire alle mani di un macellaio. Dal 26 al 31 dicembre, il Clan dei Marmocchi torna a riunirsi – come in novembre, anche questa volta la location sarà la sala, nel cuore di Milano e da poco ristrutturata, dello storico Cinema Arlecchino di via San Pietro all’Orto, nella nuova gestione della Cineteca di Milano. Una “casa” completamente nuova per le attività organizzate da Wanted Clan, che fino allo scorso luglio aveva la sua sede in via Vannucci 13 (Porta Romana). Al centro della rassegna, una serie dal taglio vintage di film dedicati a bambini e bambine di diverse fasce di età: classici da gustare come nuovi o da assaporare in compagnia di amici e amiche – e perché no, di nonni e genitori.

Ad aprire e chiudere la rassegna saranno due fiori all’occhiello della comicitá francese Le vacanze di Monsieur Hulot (1953) Mon Oncle (1958) di Jacques Tati: risate assicurate in compagnia dell’iconico Monsieur Hulot, che con la sua immancabile pipa, e la sua camminata inconfondibile, ci mostra la stravaganza della vita moderna. Entrambi i film verranno proiettati in versione originale con sottotitoli, e sono consigliati per bambini e bambine dai 9 anni in su.

Nei quattro giorni a seguire, dal 27 dicembre, ogni giorno sarà dedicato a un film doppiato in italiano. Si inizia il 27 dicembre alle 17, con La scuola dei cuccioli (2018) consigliato dai 7 anni in su, documentario che segue una cucciolata di cani dalla nascita alla formazione come cani guida. Alle 11 del 28 dicembre sarà invece Calimero (dai 2 anni in su) il protagonista della proiezione di vari episodi del cartone animato del personaggio culto dell’animazione italiana vecchia maniera. Il 29 dicembre, sempre alle 11, si cambia atmosfera, con La regina delle nevi (1956), consigliato dai 4 ai 10 anni, classico d’animazione ispirato alla fiaba di Hans Christian Andersen, riconosciuto come l’ispirazione per Frozen e le sue canzoni a dir poco virali. A chiudere il ciclo dei matinée delle 11, altri due tuffi nel passato: il 29 dicembre, con Ridolini e la collana della suocera (1919) (con Oliver Hardy, futuro Ollio di Stanlio e Ollio) sarà seguito da Charlot fa una cura (1917), con il re comico del cinema muto, Charlie Chaplin. 

In questa serie dal sapore vintage, ai film verranno accostati momenti di intrattenimento e approfondimento come attività di gioco o laboratori – nonché, a seconda dell’orario, una colazione o una merenda tutti insieme. Ancora una volta, per le Feste, il WANTED CLAN ci riporta tutti insieme – grandi e bambini per festeggiare la fine dell’anno (e l’arrivo di quello nuovo, ricco di appuntamenti in sala), e il potere intramontabile del cinema: luogo, linguaggio e strumento educativo.

Il Clan dei Marmocchi torna a riunirsi al Cinema Arlecchino

Il Clan dei Marmocchi: il calendario

26 dicembre, ore 21.15, Le vacanze di monsieur Hulot (v.o. con sottotitoli)
27 dicembre, ore 17.00, La scuola dei cuccioli (doppiato)
28 dicembre, ore 11, Calimero (7 episodi) (doppiato)
29 dicembre, ore 11, La regina delle nevi (doppiato)
30 dicembre, ore 11, Ridolini e la collana della suocera + Charlot fa una cura
31 dicembre, ore 15, Mon Oncle (v.o. con sottotitoli)

Giornate Rurali di Cinema: storie e visioni di terra

Martedì 27 dicembre si svolgerà a Ginestra Degli Schiavoni l’ultimo appuntamento con le Giornate del Cinema Rurale, l’evento chiude un cartellone di incontri, confronti, workshop, proiezioni, degustazioni nell’entroterra sannita. Dopo i primi due appuntamenti e nonostante il maltempo che ci ha costretto alcuni spostamenti possiamo dirci soddisfatti del lavoro svolto, sia per la partecipazione, sia per gli apprezzamenti verso il connubio proposto tra cinema e ruralità.

Così Umberto Rinaldi saluta questa edizione del cartellone e sottolinea che:

Gli incontri con il pubblico (proiezioni e cene a tema) sono serviti per focalizzare come il cinema italiano ed internazionale ha trattato le tematiche legate all’agricoltura e all’alimentazione. Con grande meraviglia dei partecipanti, attraverso diversi film della storia del cinema, è stato possibile disegnare una narrazione della società e degli sviluppi umani, attraverso il cibo e la campagna. I workshop invece, hanno dato la consapevolezza ai presenti, in stragrande maggioranza giovani o giovanissimi, che il territorio del Sannio ha tante storie da raccontare, con un grande potenziale cinematografico e narrativo. Inoltre, grazie ai suggerimenti degli esperti intervenuti e alla loro guida, a tale consapevolezza è stato possibile aggiungere anche un piccolo bagaglio di conoscenze tecniche per narrare il tutto attraverso le immagini.

L’appuntamento finale del 27 dicembre, riproporrà la formula del workshop, ma soprattutto sarà un momento di riflessione sul cinema rurale e di condivisione dei risultati dei workshop attraverso la visione dei documentari in essi realizzati. Un laboratorio di pasta artigianale che culminerà in una riflessione su Cinema e agroalimentare che vedrà la proiezione del breve documentario realizzato dai partecipanti ai due workshop svolti presso Tenuta Caretti e Torre a Oriente. Gli ospiti della serata, che daranno il loro contributo al dibattito e all’evento e proietteranno uno dei loro lavori sono Alfonso e Damiano Pontillo, ideatori del progetto di serialità web “Growy – Back to nature“, un canale che raccoglie video-storie di persone che hanno scelto di lasciare città per tornare a ritmi e ambienti compatibili con la natura. Sarà presente Maria Elena Napodano, esperta di agroalimentare, sommelier e attiva nelle attività associative di settore. La manifestazione si svolgerà nei locali dell’Ex Asilo di Ginestra degli Schiavoni, ci sarà la mostra pittorica dell’artista di San Marco dei Cavoti, Luigi Fuschetto, che proporrà un percorso di visioni tratto dalla sua mostra Entroterra, spaccati su tela di vita rurale e di paese. La serata proseguirà poi alle 21 alla Tenuta Caretti per l’apericinema, cena con proiezioni a tema sull’agroalimentare.

Giornate Rurali di Cinema

Giornate di Cinema Rurale vuole essere una riflessione su quanto il mondo rurale è stato in grado di dare alla settima arte, ma si propone anche come laboratorio e fucina di un rapporto rinnovato, consapevole che vede in quello delle immagini il linguaggio più adatto per raccontare un universo fatto di bellezza, passioni e armonia. Oggi più che mai la campagna e il cibo sembrano avere tanti volti e tante storie da mostrare e da raccontare, cose che, messe in relazione con le nuove potenzialità che offre il cinema digitale, possono diventare un nuovo filone di narrazione fondato sul reale. Se le strade e le vie di comunicazione in queste zone sono carenti, le immagini riescono a proporsi come una forma di comunicazione efficace e immediata, in grado di riportare le aree marginali al centro del dibattito. Cinema e ruralità sono un binomio che viene da lontano, tanti sono stati i capolavori che hanno raccontato il mondo rurale e tante sono state le opere filmiche che al loro interno ci hanno mostrato i protagonisti alle prese con il cibo. In alcune opere il cibo è stato specchio delle differenze di classe, sogno irrealizzabile per parti della popolazione, in altre esso ha rappresentato momenti di divertimento, di intimità o di realizzazione individuale. Capolavori come Novecento di Bernardo Bertolucci o L’albero degli zoccoli di ErmannoOlmi invece, ci hanno raccontato cambiamenti epocali della società visti dalla terra o grandi momenti storici di trasformazione nati proprio dal lavoro nei campi, sia in Italia che all’estero (ad esempio Furore di John Ford).

Giornate di Cinema Rurale si è reso possibile grazie all’Associazione di Cultura Cinematografica PERSONA, al supporto di Film Commission Regione Campania e Comune di Ginestra degli Schiavoni e Pro Loco e Forum dei Giovani di San Giorgio la Molara.

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