cinema

Black – L’amore ai tempi dell’odio: trailer

Black – L’amore ai tempi dell’odio (2016) di El Arbi e Bilall Fallah lo si potrebbe riassumere come una sorta di Giulietta e Romeo in chiave moderna, un film che oscilla tra spietatezza e romanticismo.

Mavela, una disadattata teenager quindicenne, che ritrova se stessa e la voglia di vivere quando entra a far parte della gang The Black Bronx, formata da giovani africani della periferia di Bruxelles. Si sente finalmente a casa adesso, accettata da tanti nuovi amici con i quali condivide il giorno e la notte in giro per la città.

Per la prima volta nella sua vita Mavela prova un senso di appartenenza finora sconosciuto. Ma realizza subito che militare nei Black Bronx significa far parte di una famiglia totalizzante che non accetta
compromessi. Soprattutto comprende che, una volta entrata a far parte della gang, non potrà più uscirne.

Mavela peraltro non ha alcuna intenzione di farsi da parte.
Ma un giorno come un altro, Mavela incontra Marwaan.
Marwaan è un ragazzo marocchino, e fa parte della Gand 1080, nemici giurati dei Black Bronx. Dal primo loro veloce incontro, Mavela e Marwaan sanno e sentono di avere un comune destino: passione violenta e amore reciproco. Ma la loro appartenenza a gang rivali li costringe a incontri clandestine e a un futuro di paure, ombre e sospetti. Il velleitario piano per vivere segretamente la loro storia viene presto scoperto e i due ora devono pagarne le conseguenze.

Black - L'amore ai tempi dell'odio

Adil El Arbi e Bilall Fallah: i due giovani registi

Adil El Arbi (1988) e Bilall Fallah (1986) sono due giovani registi belgi.

La loro amicizia è nata nelle aule della scuola di cinema Sint-Lukas di Bruxelles, e da allora i due hanno
collaborato su diversi progetti tra film per la TV, corti e lungometraggi per il grande schermo. “Black” è il loro secondo film.
Tratto dai romanzi “Back” e “Black” di di Dirk Bracke. La sceneggiatura del film è stata tratta dai due romanzi “Back” e “Black” di Dirk Bracke, scrittore molto noto in Belgio, soprattutto tra il pubblico più giovane. I due libri hanno venduto in patria oltre 350.000 copie e sono stati tradotti finora in tedesco, spagnolo, danese e polacco.

Nella fase preparatoria dei due romanzi, Bracke ha seguito personalmente il lavoro investigative e di monitoraggio della polizia e delle autorità rispetto alle bande giovanili a Brussels.
È stato inizialmente il regista Hans Herbots a pensare a un film, ispirato dai due libri di Bracke. Ma proprio lo stesso Herbots ha convinto Adil e Billal a tradurre in immagini le storie di Back e di Black, i quali ne hanno tratto un film dallo stile innovative, che ha però saputo mantenere l’aspetto drammatico e commovente del racconto.

Hollywood film industry di Paul McDonald e Janet Wasko

Hollywood film industry è un volume prezioso che affronta, in tutte le sue sfaccettature, l’attuale organizzazione dell’industria cinematografica hollywoodiana: passando dall’attento esame del sistema di distribuzione e di proiezione dei film in un’ottica di internalizzazione, fino a un’approfondita analisi dello star system come promozione su scala globale delle celebrità del grande schermo, gli autori costruiscono un ritratto rigoroso ed esaustivo della più grande «industria dei sogni» contemporanea.

Hollywood film industry di Paul McDonald e Janet Wasko

Hollywood film industry di Paul McDonald e Janet Wasko

Paul McDonald: biografia

Paul McDonald è professore di Cultural and Creative Industries presso il Dipartimento di Culture, Media and Creative Industries di King’s College di Londra.

Prima di intraprendere la carriera universitaria, Paul ha fatto pratica come attore professionista alla Royal Academy e ha lavorato in diverse aree dell’industria dei media, compresi la produzione di film di animazione, proiezione cinematografica, studi di fotografia ed editoria.

Le sue principali pubblicazioni: World Film Distribution (1999); Video and Dvd Industries (2007); co-curatore di The Contemporary Hollywood Film Industry (2008); Hollywood Stardom(2013) e co-autore di Hollywood and the Law (2015).

Janet Wasko: biografia

è titolare della cattedra in Giornalismo e Comunicazione all’University of Oregon, presidente dell’International Association for Media and Communication Research.

È autrice di How Hollywood Works (2003); Understanding Disney: The Manufacture of Fantasy (2001) e Hollywood in the Information Age: Beyond the Silver Screen (1994); curatrice di A Companion to Television (2005) e di Dazzled by Disney?The Global Disney Audience Project (2001), oltre che di altri volumi sulla politica economica della comunicazione e dei media democratici.

Giacomo Manzoli: biografia

È professore ordinario di Storia del Cinema Italiano presso l’Università di Bologna, dove ha presieduto il corso di Laurea in Dams e il corso di Laurea Magistrale in Cinema, Televisione e Produzione Multimediale.

Le sue attuali ricerche riguardano principalmente l’industria cinematografica italiana e la cultura popolare.

Fra le sue pubblicazioni, oltre a decine di saggi su riviste e volume italiani e stranieri, Voce e silenzio nel cinema di Pier Paolo Pasolini (Pendragon, 2001), Cinema e letteratura (Carocci, 2003), Da Ercole a Fantozzi. Cinema popolare e società italiana dal boom economico alla neotelevisione, 1958-76 (Carocci, 2012: vincitore del Premio Limina 2014 per il miglior libro italiano di cinema), Joel e Ethan Coen (Marsilio, 2013).

All the Streets are Silent: Skateboarding & Hiphop in una indimenticabile New York anni ’80!

All the Streets are Silent (2021) è un docu-film che racconta le origini dell’Hip-hop e la sua integrazione con la scena skate.

Una New York di fine anni ’80, i suoi protagonisti che vivono in simbiosi con la città, con la musica, con i trend, la politica e lo stile di quel tempo.
Una raccolta di girati amatoriali, testimonianze, interviste e rivelazioni.
Un racconto intimo che ha cambiato una generazione e coinvolto i protagonisti della scena street che noi tutti oggi acclamiamo.
All the Streets Are Silent è anche una lettera d’amore a New York che analizza la società di allora e la convergenza tra due culture di strada che avrebbero avuto una eco planetaria, gettando le basi del moderno street style.
All the Streets are Silent: la locandina

All the Streets are Silent: trama

Il documentario descrive come un’ampia varietà di leggende abbia avuto il via su Marte o abbia semplicemente frequentato lo spot: black sheep, Puff Daddy, Jay-Z, Run DMC, KRS One, Ice Cube, DeLa Soul, a Tribe Called Quest, Queen Latifah e altro ancora. Moby è stato uno dei primi DJ su Marte.

Marte e le strade di New York durante il periodo erano il terreno fertile perfetto non solo per l’intersezione tra hip-hop e cultura dello skateboard, ma anche per l’intersezione tra arte e commercio.

Anche se Mars ha chiuso poco dopo la sua apertura, le connessioni fatte e la cultura che si è sviluppata da esso hanno portato alla prima linea di abbigliamento hip-hop, Phat Farm, che è stata descritta come una collaborazione tra Russell SImmons e “tre skateboarder”. Anche Zoo York, Supreme e altri marchi locali sono cresciuti dall’influenza del gruppo principale.

Darryl McDaniels di Run DMC spiega nel documentario come Marte fosse:

il luogo in cui tutte le persone avrebbero conservato prima dell’esplosione di opportunità per tutti noi – le grandi linee di abbigliamento, le grandi etichette, i grandi musicisti – tutto è iniziato con Marte.

Utilizzando filmati d’archivio e interviste, il documentario dà vita alla magia del periodo di tempo e alla convergenza che ha creato uno stile e un linguaggio visivo che avrebbero avuto un effetto culturale fuori misura e duraturo che esiste ancora oggi. Dalle cabine DJ e piste da ballo della discoteca Mars alla fondazione di marchi come Supreme, questa convergenza getterebbe le basi per lo street style moderno.

L’America e il cinema di Michael Wood

L’America e il cinema di Michael Wood è un libro su Hollywood.

Hollywood creatrice di miti, fabbrica di parole rassicuranti e sogni consolatori: favole, figure e vicende offerte all’identificazione di pubblici sterminati.

Hollywood come specchio riluttante della mutevole realtà americana, come recalcitrante eco di problemi e interrogativi posti a un’intera nazione, formidabile strumento che esorcizza i temi del dibattito nazionale e li riduce a storielle innocue.

Un cinema, fatto con intenti squisitamente commerciali, prodotto da strutture industriali rigorose, realizzato con straordinaria perizia artigianale.

Wood analizza i luoghi comuni, il sistema di riferimenti culturali di tutta una nazione, che, in quel cinema, trovano un’espressione tanto più significativa, quanto meno consapevole.

In equilibrio tra la nostalgia per le favole che ci hanno incantati, e l’analisi curiosa di ciò che queste favole nascondevano.

Prefazione di Giulia Carluccio e Mariapaola Pierini.

L’America e il cinema di Michael Wood

Michael Wood: biografia

(1936) È professore di Letteratura Inglese presso Princeton e la Columbia University.

Ha mostrato un interesse eclettico per la finzione e il racconto di storie, in tutte le sue forme.

Si è occupato di letteratura europea e di autori come García Márquez, Vladimir Nabokov e Franz Kafka.

Si è occupato inoltre di cinema pubblicando America in the movies (1989), in cui si analizza il rapporto tra la mitologia di Hollywood e la società di massa, e Belle de Jour (2000), sul cinema di Luis Buñuel.

Il restauro del capolavoro di Lou Ye: La Donna del Fiume!

La Donna del Fiume – Suzhou River vincitore del Tiger Award al Rotterdam International Film Festival, del Grand Prix al Tokyo Filmex, del Fipresci Award al Viennale e del Grand Prix e del premio come Miglior Attrice al Paris Film Festival.
Il film racconta di una storia d’amore romantica e tormentata, ambientata a Shanghai, sulle sponde del fiume Suzhou e divisa in due tempi distinti.
Un finale sorprendente e disperatamente passionale richiama la vicenda del capolavoro di Alfred Hitchcock “La donna che visse due volte”.
La Donna del Fiume: trailer

La Donna del Fiume: trama

Ad un giovane motociclista viene chiesto di accompagnare la figlia sedicenne di un contrabbandiere. I due si innamorano, ma quando lei scopre che lui la sta rapendo per un riscatto, si getta nel fiume conducendo lui in carcere per omicidio. Una volta scagionato incontra una ballerina: un misterioso alter ego.

Ansgar Frerich dichiara:

Ogni progetto di restauro è un prototipo. Non esiste un manuale, soprattutto quando si lavora su film di altri background culturali. Spesso paragono il lavoro di restauro a quello di un archeologo, che trova i pezzi rotti, li rimette insieme e poi, vedendone la forma, riempie le parti mancanti. Restaurare un film significa cercare di capire non solo il background culturale, ma anche il tempo in cui è stato prodotto e ciò che circondava la produzione. È abbastanza intimo. Esamini il lavoro del regista al microscopio. Lavorare su Suzhou River è stato speciale, poiché sono stato in grado di comunicare con Lou Ye e il suo assistente alla regia Ying Li durante l’intero processo. Un’opportunità come questa stabilisce un quadro chiaro per il restauro.

Durante queste sessioni, abbiamo discusso generalmente dell’approccio del regista, e tutto quello che avrebbero voluto fare al momento della produzione ma che non era permesso o tecnicamente impossibile da ottenere. In termini di suono, diffondere il segnale mono dal materiale originale in un’esperienza 5.1 .

In Sicilia, due concerti per rivivere la magia de Il cinema di Ennio

A due anni dalla scomparsa del grande Maestro (avvenuta il 6 luglio 2020), due concerti spettacolo per celebrare il genio immortale e l’opera di chi ha scritto la colonna sonora della nostra vita.

Il primo appuntamento è a Zafferana Etnea (CT), il 18 luglio all’Anfiteatro Falcone e Borsellino, all’interno della rassegna ; il secondo a Enna, il 19 luglio al Castello di Lombardia, per la seconda edizione del Festival.

Il cinema di Ennio

Il cinema di Ennio vuole essere un omaggio al grandissimo compositore romano, che vede esibirsi sul palco l’Orchestra giovanile e Coro dell’Istituto Musicale “Vincenzo Bellini” di Catania con una importante presenza di centocinquanta elementi, suddivisi in ottanta orchestrali (tra archi, fiati, percussione, arpa, pianoforte, tastiera e strumenti etnici) e settanta cantanti del coro, diretti rispettivamente da Giuseppe Romeo e da Carmelo Crinò.

Ennio Morricone

Un programma musicale con l’esecuzione di una suite, composta e arrangiata dal Maestro Giuseppe Romeo, delle opere più celebri di Morricone e una coda finale che riunisce e sovrappone alcuni temi come conclusione.
L’Orchestra giovanile e Coro dell’Istituto Musicale “Vincenzo Bellini” di Catania ci condurrà in un viaggio incredibile tra le melodie che sono rimaste nella memoria collettiva di generazioni come la potenza evocativa di Mission; Giù la testa; La Piovra 5; Nuovo cinema Paradiso; Canone inverso; La leggenda del pianista sull’oceano; Sacco e Vanzetti; Il clan dei siciliani; Il buono, il brutto, il cattivo; C’era una volta il West; C’era una volta in America.
Cinquecento colonne sonore, settanta milioni di dischi venduti nel mondo, sei nominations e due Oscar vinti, tre Grammy, quattro Golden Globe e un Leone d’Oro fanno di Morricone un gigante della musica di tutti i tempi… e Il cinema di Ennio uno spettacolo che resterà indelebile negli occhi e nel cuore.

School Movie – Cinedù festeggia 10 anni

Festeggia un compleanno importante School Movie – Cinedù, la rassegna cinematografica dedicata agli Istituti Scolastici ideata da Enza Ruggiero. Dieci anni di attività con il coinvolgimento di migliaia di bambini delle Scuole, confermandosi punto di riferimento per la regione Campania e del Sud Italia.

La finalissima della decima edizione, che gode dello straordinario Patrocinio del Senato della Repubblica Italiana, sarà presentata in conferenza stampa giovedì 7 luglio 2022, alle ore 10.30 al Salone Bottiglieri della Provincia di Salerno.

Un anniversario che vuole celebrare le emozioni, scelte come tema conduttore dell’edizione 2022, come inno alla vita che rinasce, che esplode, dopo i due anni di pandemia, di distanziamento, di misure restrittive. L’arte cinematografica ritorna, così, tra i banchi di scuola, in quello che è il primo anno di rientro alla didattica in presenza.

School Movie – Cinedù è, infatti, una grande festa di aggregazione, di bellezza, di emozioni soprattutto, snodatasi durante l’anno scolastico per permettere ai piccoli allievi della Scuola Primaria e Secondaria di I grado di trasformarsi in attori, registi, autori, direttori della fotografia e poter esprimere se stessi e il proprio mondo, attraverso argomenti complessi come il bullismo o il cyberbullismo, la felicità, i sogni, l’allegria, rivisitati attraverso la macchina da presa cinematografica.

In questa edizione sono più di 3.000 i bambini protagonisti assoluti del progetto, attori ed ideatori della storia del piccolo e avvincente film, con più di 150 video prodotti, con la partecipazione non solo dei Comuni di tutte le 5 province della Campania, ma ampliandosi anche alla Basilicata e alla Calabria.

Esordisce l’ideatrice Enza Ruggiero:

Sono molto felice e soddisfatta di tagliare il nastro della decima edizione di School Movie – Cinedù –  Quando tutto è iniziato, ben dieci anni fa, mai avremmo immaginato questo crescendo, anno dopo anno, di entusiasmo, passione, emozioni, attaccamento al progetto e affetto, non soltanto da parte di tutto il team, ma di tutti coloro ci hanno supportato e creduto nel valore di School Movie Cinedù, a partire dai Comuni, alcuni dei quali ci hanno conosciuto ai nostri esordi e non ci hanno mai lasciato. Altri li abbiamo incrociati strada facendo, con un aumento esponenziale dei partecipanti.

Prosegue Enza Ruggiero: 

Un successo decretato dalla determinazione e passione di tutto il team di lavoro: “School Movie – Cinedù è gioco di squadra Tra tutti mi piace esprimere la mia gratitudine in primis a Nicola Surace, fianco a fianco in questo progetto da 8 anni: con la sua professionalità riesce a rendere fantastici tutti i corti. La prima edizione resterà sempre indelebile perché, come accade con il primo amore, non si scorda mai, ma anche le successive sono state tutte incredibili. Lo scorso anno abbiamo vissuto un’emozione unica ai Templi di Paestum, quest’anno cercheremo di superarci, con altrettanto impegno per regalare ai bambini un’edizione memorabile, all’insegna dello stupore, del sogno. Vogliamo creare un momento magico che rimarrà tra i ricordi più belli. La scuola è anche creatività, è cinema, è magia oltre che formazione, perché insegna e offre ai ragazzi gli strumenti per costruire i loro sogni, il loro futuro, la propria vita e noi cerchiamo di esserne parte. Grazie a Franco Alfieri, Sindaco di Capaccio Paestum, un amministratore che ci è stato sempre vicino e che ci ospiterà per la decima edizione.

Afferma il sindaco Franco Alfieri

School Movie è ormai un appuntamento fisso dell’estate di Capaccio Paestum È con gioia che ancora una volta ospitiamo una manifestazione che è diventata un punto di riferimento per le scuole di diverse regioni, non più solo della Campania, e per tanti piccoli studenti che, attraverso di essa, hanno l’opportunità di mettersi in gioco dando sfogo alla loro creatività. Sosteniamo con convinzione questa iniziativa anche perché è un’importante occasione per differenziare l’offerta della nostra estate e dedicare ai bambini allegri momenti di aggregazione e di svago.

Il 7 luglio 2022, in conferenza stampa sarà ufficializzato il programma della finalissima, che si svilupperà in due giornate, il 12 e il 13 luglio presso l’Area Archeologica dei Templi di Paestum, tra sorprese e guest star, per la consegna dei School Movie Cinedù Award, i premi assegnati dalla giuria per i migliori cortometraggi realizzati dai bambini della Scuola Primaria e dai ragazzi della Secondaria di I Grado. School Movie – Cinedù è anche sostenibilità, con il premio speciale dedicato allo spot contro lo spreco alimentare.

Interverranno in conferenza stampa le rappresentanze istituzionali, i sindaci della rete e alcuni bambini in rappresentanza delle classi in finale che racconteranno le emozioni e l’esperienza vissuta con School Movie. In particolare saranno presenti il presidente della Provincia di Salerno Michele Strianese, il direttore del Parco Archeologico di Paestum Tiziana D’Angelo, il Sindaco di Capaccio Paestum Franco Alfieri, il Direttore Banco Alimentare Campania Roberto Tuorto, il partner McDonald’s province di Salerno e Potenza Luigi Snichelotto, l’ideatrice Enza Ruggiero. La moderazione dell’incontro sarà affidata alla giornalista e conduttrice Rosaria Sica.

School Movie – Cinedù

School Movie – Cinedù

School Movie – Cinedù

School Movie nasce nel 2013 da un’idea di Enza Ruggiero ed è una produzione dell’Associazione culturale School Movie, con il Patrocinio del Senato, della Regione Campania e dei Comuni che con passione aderiscono al progetto.

Traguardo eccezionale i 100 mila iscritti al canale YouTube, premiato con la targa d’argento direttamente da Youtube America. Milioni di visualizzazioni ai video. Anche i social stanno spopolando (Tik Tok con più di 200 mila follower).

Tra le partnership Giffoni Film Festival, che resta un punto fermo dagli esordi. E ancora banco Alimentare Campania, Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni. La finale 2022 ai Templi di Paestum è stata preceduta da 5 tappe intermedie itineranti tra Mercato San Severino, Sarno, Sapri, Serino, Capaccio Paestum.

Fashion Film Festival Milano apre le iscrizioni al concorso della nona edizione

Fashion Film Festival Milano apre le iscrizioni al concorso della nona edizione e invita tutti i
creativi a sottoporre i propri film alla più importante rassegna cinematografica del mondo fashion.

Il festival, diretto da Constanza Cavalli Etro, avrà luogo a giugno 2023 durante la Fashion Week Uomo in collaborazione con la Camera Nazionale della Moda Italiana. Come in ogni edizione, la kermesse vedrà la partecipazione di prestigiosi brand di moda, registi premiati agli Oscar insieme ai migliori talenti emergenti.

I film possono essere proposti gratuitamente sul sito ufficiale  entro e non oltre il 15 dicembre 2022. Ogni anno Fashion Film Festival Milano riceve circa 1000 fashion film da 58 paesi sia da talenti emergenti che affermati. Secondo lo spirito inclusivo del festival, tutti i creativi, i designer, i brand, le case di produzione, le riviste e gli artisti, avranno la opportunità di presentare il proprio film accanto ai lavori creati dai più influenti registi internazionali che ha visto il festival, come Ana Lily Amirpour, Wes Anderson, Bruno Aveillan, Sean Baker, Matteo Garrone, Spike Jonze, Miranda July, Spike Lee, Roman Polanski, Rankin, Paolo Sorrentino o Wim Wenders, e sempre gratuito.

Fashion Film Festival Milano

Fashion Film Festival Milano

I film saranno valutati dalla Giuria Internazionale del FFFMilano che verrà annunciata successivamente e che andrà ad aggiungersi agli importanti nomi che hanno partecipato in giuria nel passato come Giorgio Armani, Pierpaolo Piccioli, Laura Brown, Luca Guadagnino, Bruno Aveillan, Ana Lily Amirpour, Rankin, Bianca Balti, Cass Bird, Tim Blanks, Ilaria Bonacossa, Marcelo Burlon, Carlo Capasa, Cristiana Capotondi, Orsola De Castro, Piera Detassis, Michelangelo Di Battista, Miroslava Duma, Luca Guadagnino, Nadia Lee Cohen, Andrea Lissoni, Claudia Llosa, Margherita Missoni, Jim Nelson, Eva Riccobono, Paolo Roversi, Anna Dello Russo, Franca Sozzani, Sølve Sundsbø, Lea T, Max Vadukul, Paz Vega, Elizabeth Von Guttman, Lachlan Watson, Olivier Zham, Tim Yip e molti altri.

Il Festival si svolgerà in formula ibrida con eventi in presenza – la celebre serata dell’Award
Ceremony, l’anteprima di lungometraggi, conversation, parties – e online in streaming con una
ricca selezione di fashion film in concorso provenienti da tutto il mondo. Inoltre ci saranno le
conversation e le iniziative organizzate nell’ambito del “FFFMilanoForGreen” e “FFFMilanoForWomen”.

La giuria valuterà le seguenti 15 categorie di premiazione: Best Fashion Film, Best Director, Best
Music, Best Editing, Best Styling, Best Photography, Best Documentary, Best Experimental
Fashion Film, Best Italian Fashion Film, Best Green Fashion Film, Best New Director, Best New
Designer/Brand, Best New Italian Designer/Brand, Best New Italian Fashion Film, Best New
Fashion Film.

L’Ardore dei Timidi: il nuovo film di Vladimir Marino

Torre del Greco, Benevento e Roma: in sala l’atteso L’Ardore dei Timidi il nuovo film del regista Antonio Vladimir Marino. “Stavo leggendo un piccolo trafiletto di giornale. A Torino un barbone si lanciava nel fiume per salvare una ragazza sotto lo sguardo dei presenti. Fui molto colpito dalla potenza delle emozioni che poche righe riportavano: dalla volontà di morte alla volontà di salvezza. Il resto è osservazione di scene di vita in strada e nei mezzi pubblici.”

Lunedì 2 maggio al Multisala Corallo di Torre del Greco, venerdì 6 maggio al Multisala Gaveli di Benevento e lunedì 9 maggio al Nuovo Cinema Aquila di Roma sono i primi tre appuntamenti dell’atteso lungometraggio: “un affresco che guarda ai timidi, che di solito non sono sotto i riflettori e non fanno notizia – afferma il regista – ma quando vengono colti dai loro ardori seminano dei germogli di vitalità e ci fanno ritrovare la rotta perduta in questo mondo dove spesso ahimè contano solo la forma e l’apparenza e i contenuti hanno scarso peso”.

Cinque storie, cinque piccoli universi: Mario, la ragazza, il barbone, la luce, il mare, la collina, Sergio il giornalista, le solitudini di Eugenia, Cristiana e Alessandra, una famiglia che si confronta con la terra, il lavoro e la propria storia. Lelio e Sandra che si scontrano sulla visione di un futuro rivoluzionario. Ambientato nel Sannio, a San Marco dei Cavoti, a Torre del Greco e Napoli L’Ardore dei Timidi possiede uno sguardo lungo, slanciato su un orizzonte – di cui è affrescato il film – che scavalca l’ego: “la timidezza come modestia, consapevolezza dei propri limiti e capacità di ascolto degli altri, in particolare dei più fragili – continua Marino – e dei più esposti, ma la timidezza è anche una forza silenziosa e incisiva. Mi auguro che questo piccolo film trovi un suo pubblico e che dopo la visione possa lasciare qualcosa allo spettatore, dubbi, sensazioni, voglia di modificare un po’ la realtà che ci circonda.”

Dopo una fortunata carriera dedicata al cortometraggio L’Ardore dei Timidi è il primo lungometraggio di Antonio Vladimir Marino, un cast importante con maestri e visioni ben precisi: “apprezzo molto il finlandese Aki Kaurismäki con la sua filmografia tutta ambientata tra gli strati sociali meno fortunati senza mai cedere al pietismo e il marsigliese Robert Guédiguian, che nei suoi film racconta con maestria il disagio del nostro mondo occidentale. I primi film visti sono quelli di Dino Risi, Monicelli Mario, Luigi Comencini e dà lì il cerchio si è allargato. Amo il cinema russo, in particolare i film di Georgiy Daneliya e Eldar Riazanov”.

L’Ardore dei Timidi ha partecipato e ottenuto riconoscimenti a prestigiosi festival: Ischia Film Festival, Inventa un film, Corto e a Capo, Tiburon International Film Festival (San Francisco) è stato realizzato in collaborazione con la Regione Campania, Campania Film Commission, Direzione Generale del Cinema MIC, Nuovo IMAIE e l’Associazione Culturale Massimo Gorki – Napoli.

L'Ardore dei Timidi: trama

L’Ardore dei Timidi: trama

L’Ardore dei Timidi: trama

Alle prime luci del mattino una giovane ragazza cammina sul lungofiume. Poco distante un barbone dai tratti raffinati si sta risvegliando nel suo letto fatto di giornali e cartoni e si appresta ad iniziare la sua giornata.

Nei dintorni Mario, imprenditore quarantenne che produce protesi per i seni, sta dando le nuove direttive aziendali a Francesco , il suo fidato braccio destro e capo del personale.

La ragazza fa un passo di danza, rimane sospesa per un attimo e poi si getta nel fiume, i tre uomini si muovono per salvarla , ognuno a modo suo , secondo il proprio istinto e vissuto.

Sergio è un giornalista precario e  il suo direttore gli commissiona  un insolito pezzo per celebrare l’Unità d’Italia : deve immediatamente andare al reparto nascite dell’Ospedale , aspettare la nascita di un bel bimbo maschio , fargli una foto e dedicargli la prima pagina del giornale per farlo diventare agli occhi di tutti il nuovo italiano che cambierà il nostro paese.

Sergio raggiunge l’Ospedale , incontra un’umanità variegata , ma la ricerca del bambino si rivela più complicata del previsto…

Eugenia, Cristiana ed Alessandra sono tre amiche single sopra i quaranta anni, hanno in realtà poco in comune e si difendono dalla solitudine come possono.

Eugenia è un’avvocato alle prese con coppie separate. Cristiana è insegnante e aspirante scrittrice.

Alessandra è impiegata in un museo, ottiene la tanto agognata promozione e decide di festeggiare portando le amiche in giro per una notte brava che si chiude alla cooperativa Diogene.

Bruno è un ex avvocato, ha lasciato l’attività legale per trasferirsi con la moglie Daniela e i due figli nella casa di famiglia in campagna con ampio terreno a fare il contadino.

Paolo è un manager, dall’aspetto esteriore conserva tutta l’apparenza di un uomo di successo,  si è da poco sposato con Anna un’avvenente ragazza dal passato turbolento.

Bruno e Paolo sono fratelli e da qualche anno non si vedono.

Con una macchina di lusso Paolo, accompagnato da Anna, raggiunge Bruno per proporgli di vendere i terreni di famiglia  , unico modo per arginare i suoi debiti, ma è un momento delicato perché Daniela è in attesa del terzo figlio…

Lelio e Sandra sono marito e moglie, entrambi insegnanti, lui di letteratura italiana, lei di matematica. Squilla il telefono di casa, è il figlio Emidio, nascosto nel bagno della scuola, che dal cellulare chiede aiuto per un astruso quiz. Lelio, sdegnato, si rifiuta, Sandra risolve rapidamente con l’aiuto di Wilkipedia. Ne nasce un dissidio tra i coniugi che sconvolge la loro giornata e spinge Lelio a metter in pratica una sua piccola rivoluzione personale…

To A God Unknown – Al Dio Sconosciuto di Samantha Casella

“To A God Unknown – Al Dio Sconosciuto” è il cortometraggio da record firmato dalla regista italiana Samantha Casella, che sta avendo un grande successo in tutto il mondo tanto da aver conquistato ben 228 premi internazionali. Decisamente un risultato importante per un progetto che è partito dagli Stati Uniti, forte degli ottimi riscontri ottenuti dal precedente corto “I Am Banksy”.

“To A God Unknown” è diviso in tre capitoli (ognuno recitato in lingua originale): il primo è ispirato ai versi del poeta russo Sergey Esenin, il secondo si basa su un romanzo di John Steinbeck che da il titolo all’opera, il terzo si chiude con dei brani poetici di Arthur Rimbaud.

Ad unirli sono elementi primordiali quali l’acqua, il sangue, il fuoco, l’amore, Dio.

Una chiave di lettura più approfondita suggerisce che tutti i capitoli trattano il tema del sacrificio rituale in onore dell’amore, di Dio e della sacralità.

Il “tempo” è la matrice della vita umana nel mondo, eppure se il tempo si fonde con il divino, ogni orologio viene annientato.

Il cast è composto da un solo attore, presente nel secondo capitolo.

Dopo mesi di provini interminabili senza riuscire a trovare il volto giusto, alla fine la scelta è andata sull’italiano Matteo Fiori, conosciuto negli Stati Uniti con lo pseudonimo di Brian Witt.

To A God Unknown - Al Dio Sconosciuto

“To A God Unknown – Al Dio Sconosciuto” è stato realizzato con il prezioso supporto del gruppo di lavoro “The Wild Bunch”.

Il montatore è lo stesso di “I Am Banksy”, ovvero  Trevor Bishop. E lo stesso vale per la colonna sonora, firmata da Massimiliano Lazzaretti, qui affiancato da Tatiana Mele.

Il direttore della fotografia è Frank Hoffman.

Per quanto riguarda gli aspetti di visual effects ed effects templates sono state coinvolte numerose persone come Nassim Farin, Arseny Gutov a Lario Tus.

Tra gli operatori Dylan Winter e Nik Rijavec.

I doppiatori sono il russo Viacheslav Syngaevskiy, l’americano Richard Lloyd Stevens e il francese Frédéric Bernard.

Il dipinto di Ofelia presente nel corso è stato realizzato da Claudia Drei, madre di Samantha Casella.

Ha svelato la regista:

Mia madre, mio padre e una persona che ha un posto speciale nel mio cuore mi hanno incoraggiato a dar vita a questo progetto che sulla carta sembrava una sorta di follia. Oltre a loro, a credere in me sono state numerose persone negli Stati Uniti, che non smetterò mai di ringraziare.

Samantha Casella

Samantha Casella

Samantha Casella: biografia

Samantha Casella nasce a Faenza. Studia sceneggiatura e tecniche narrative alla Scuola Holden di Torino e regia alla Scuola Immagina di Firenze.
Il suo percorso iniziale l’ha vista alternarsi tra cortometraggi che hanno partecipato a importanti vetrine internazionali – “Juliette”, “Memorie da un’isola di morti”, “Silenzi Interrotti”, “Iris”, “Ágape” – e documentari presentati alla Biennale di Venezia come “Mediterraneo”.
Sempre a livello documentaristico spiccano “Autoritratto con Papa”, testimonianza di un dono, consistente in un’opera di Gianni Bubani e una poesia di Davide Rondoni a Papa Benedetto XVI e presentato in Aula Paolo VI alla presenza di Papa Benedetto XVI; e “Via Crucis al Pantheon”,
che testimonia i processi di lavorazione e installazione della Via Crucis collocata al Pantheon di Roma .
In seguito dirige “Giro di giostra”, mediometraggio presentato durante la Mostra del Cinema di Venezia nella sezione Venice Film Meeting.
Nel 2019 è tornata alla regia di un altro corto: “I Am Banksy” con Marco Iannitello. Oltre a essere stato presentato nelle sale di Los Angeles ha vinto 15 Festival Internazionali negli Stati Uniti.
Nel 2020 è la regista del cortometraggio “To A God Unknown”, distribuito negli USA da FourWalled.
Il corto vince 228 premi in festival internazionali organizzati in 34 differenti paesi, tra cui l’Independent Short Award, il Metropolitan Film Festival NYC, il Toronto Short Film Channel Festival, il International Motion Picture Critics Awards, il “Royal Society of Motion Picture Award”, il Hollywood Gold
Awards e il Star Hollywood Awards.
“Santa Guerra” è il suo esordio nel lungometraggio. Film spiccatamente onirico e surreale, ha come protagoniste Eugenia Costantini, Ekaterina Buscemi, Emma Quartullo e vede la partecipazione di Maria Grazia Cucinotta.

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