Comunità

Valentina Taccone ci spiega nel dettaglio il progetto Ricreazione al vigneto

L’Irpinia è una terra di sconfinata bellezza e di ricchezza dal punto di vista ambientale e naturalistico. La sua tradizione comunitaria è ben radicata nell’agricoltura ma intanto i giovani continuano a fuggire, per giuste ragioni, da questi luoghi elogiati dai più e vissuti da pochi.

Ricreazione al vigneto è un progetto culturale ad ampio raggio che cerca di radicare al territorio le nuove generazioni, partendo dalla risorsa culturale legata al settore agroalimentare. In che modo? Aprendo le porte di un’eccellenza culturale del territorio: la scuola enologica De Sanctis di Avellino attraverso un progetto sull’agricoltura 4.0 con focus sul marketing agroalimentare e sul turismo enogastronomico.

Nell’immaginario collettivo si è sempre pensato all’istituto agrario come ad una delle scuole, seguita da quella artistica, che offriva poco a livello culturale e men che meno prospettive lavorative. La realtà è ben diversa perché le declinazioni e le prospettive lavorative sono diverse e sfaccettate.

Il piano di studi offerto dalla Scuola Enologica De Sanctis di Avellino è pensato per dare struttura e competenze caratterizzanti ai propri allievi. Agrinuovo infatti è un piano didattico pensato per migliorare i sistemi di produzione e di commercializzazione delle aziende presenti sul territorio. Ciò potrebbe non eliminare completamente la piaga dello spopolamento in Irpinia ma quanto meno gettare le basi per un cambio di rotta dei giovani che potrebbe spingerli a restare con reali prospettive occupazionali.

Ricreazione al vigneto contro lo spopolamento in Irpinia

L’agroalimentare e l’imprenditoria legata a questo settore rappresentano un punto nevralgico per la naturale crescita economica di questo territorio. Le percentuali in termini di occupazione e di emigrazione tra i 18 e i 25 anni da tempo è ormai alta.

La piaga dello spopolamento ormai in questi posti è divenuta una grande piaga perché nonostante le risorse territoriali, le prospettive lavorative sono molto basse per una serie di ragioni, molte tra queste legate a diverse falle presenti all’interno delle istituzioni che dovrebbero creare maggiori prospettive reali per la futura generazione. Il discorso sarebbe ampio ma questa non è la sede opportuna per affrontare tali argomenti.

Ricreazione al vigneto rappresenta un nuovo modo di guardare alle risorse del territorio che attraverso la collaborazione e la concretezza vuole guardare al futuro con un piglio differente e non rassegnato.

Attraverso talk, visite in cantina, degustazioni e momenti culturali vuole mostrare in concreto cosa si può fare realmente per guardare l’Irpinia da un altro punto vista.

Dente vi aspetta al Dum Dum Republic

La grande musica dal vivo esplode al Dum Dum Republic di Paestum, che si prepara ad un nuovo, straordinario concerto al tramonto, quando il cielo colorato di rosso dal sole che crolla a mare trasforma la playa in uno spettacolo straordinario.

Un’atmosfera suggestiva, che farà da scenografia naturale al concerto di uno dei più apprezzati cantautori italiani della scena alternativa, Dente, che farà tappa al Dum Dum Republic il prossimo 25 luglio alle ore 19 con il suo tour Fuori di me, che prende il nome dal suo ultimo singolo, pubblicato lo scorso giugno.

Dente

Dente

Scrive lo stesso Dente sui suoi profili social anticipando il tour:

Da solo ma FUORI DI ME. Inediti, cover, musicassette, grandi classici, acidi, basi, poesie, elettricità, acustichezza, loop, colori, figure geometriche, canzoni a tempo determinato, panini, bibite, cubi, pois, tasti bianchi, tasti neri e una cosa che ancora non si può dire Fuori di me è una canzone che gioca con la verità e la finzione, si destreggia tra l’istinto e la ragione, si interroga sulla vita e la morte e poi si butta sul divano.

In questi concerti in “solo”, Dente si alternerà al pianoforte e alle chitarre con canzoni dal suo repertorio classico ma anche cover, inediti e canzoni mai eseguite dal vivo. Basi registrate su cassetta, loop, campioni e voci registrate. Suoni elettrici, digitali e acustici andranno ad arricchire il ventaglio delle sonorità. Oltre a questa scaletta inedita il live sarà arricchito da una scenografia disegnata e costruita appositamente per il concerto.

Con più di dieci anni di carriera alle spalle, Dente ha conquistato un pubblico sempre più affezionato riuscendo a imponendo il suo personalissimo linguaggio pop dai tratti essenziali e ricercati, come dimostra anche nel sul ultimo singolo.

Un artista completamente rivoluzionato, come dimostra l’ultimo album dal titolo omonimo “Dente”, pubblicato nel 2020.

Un “ricominciare da se stessi”, tra autoanalisi e pop contemporaneo, per la prima volta senza chitarra acustica. Un Dente tutto nuovo, ma riconoscibile, con l’imposizione di una direzione diversa, aggiungendo inedite coloriture alla propria musica. Un’impronta innovativa, lasciata la chitarra acustica per dedicarsi a quella elettrica, al pianoforte e alle possibilità offerte dalle strumentazioni digitali. Quasi “un esercizio di scrittura costante in una sorta di seduta di autoanalisi condotta con meticolosa attenzione”, come racconta lo stesso Dente alla stampa specialistica. Una scrittura diretta e, in primo piano, per la prima volta, il pianoforte, tra il più moderno cantautorato pop italiano, arrivando in profondità con semplicità e delicatezza, raccontando fragilità e paure, ricordi e quel futuro “che possiamo solo immaginare”.

Ha collaborato con numerosissimi artisti del panorama italiano come Perturbazione, Arisa, Marco Mengoni, Le Luci della centrale Elettrica, Manuel Agnelli, Coez, Brunori s.a.s., Enrico Ruggeri e Selton per citarne solo alcuni.

Dente: carriera artistica

Dente, pseudonimo di Giuseppe Peveri (Fidenza, classe 1976), inizia la sua carriera come chitarrista fino al 2006, quando decide di intraprendere una carriera da solista, esordendo con il disco “Anice in bocca”. A questo primo lavoro seguono “Non c’è due senza te” (2007), “L’amore non è bello” (2009), vincitore del Premio Italiano della Musica Indipendente per il miglior album, “Io tra di noi” (2011) e “Almanacco del giorno prima” (2014). Nel 2020 ritorna sulle scene con “Dente”, album omonimo che segna per l’artista una maturazione musicale e un cambio di sonorità rispetto al passato.

Michele Citoni vince il primo premio Reelheart

Il primo premio nel concorso dei documentari brevi del ReelHeART International Film & Screenplay Festival è stato assegnato in Canada a un film italiano che racconta una storia tra l’Irpinia e gli Stati Uniti: “5×7 – il paese in una scatola”, del regista romano Michele Citoni.

Il premio è stato annunciato al termine della settimana di proiezioni in una cerimonia on line a cui ha partecipato il regista. Il festival, infatti, giunto alla 17ma edizione, si è tenuto sulla rete a causa delle restrizioni anti-Covid tuttora vigenti nello stato canadese dell’Ontario, la cui capitale Toronto è sede della manifestazione.

La proiezione di “5×7” ha rappresentato una prima assoluta canadese per il film che racconta il soggiorno del fotografo americano Frank Cancian a Lacedonia (Av) nel 1957, la genesi delle 1801 foto da lui realizzate nella piccola comunità rurale dove restò per sei mesi, il ritrovamento delle foto e il ritorno di Cancian, antropologo e professore universitario ormai in pensione, a Lacedonia sessant’anni dopo, dove h a donato le foto alla Pro Loco ed ha tagliato il nastro del MAVI-Museo Antropologico Visivo Irpino che oggi le espone.
Le 1801 foto in bianco e nero rappresentano uno straordinario ritratto etnografico di una comunità rurale del Sud realizzato per immagini, richiamando il noto lavoro svolto dall’artista americano Paul Strand insieme al cineasta Cesare Zavattini a Luzzara (Re) solo alcuni anni prima e pochissimi altri esempi analoghi.

Frank Cancian

Frank Cancian

Ha scritto Francesco Faeta:

Nessun antropologo che abbia studiato il Mezzogiorno d’Italia in quegli anni ci ha lasciato un più vivido e completo ritratto di comunità , uno dei massimi esperti di antropologia visuale, nel libro da lui curato Un paese del Mezzogiorno italiano. Lacedonia (1957) nelle fotografie di Frank Cancian (Postcart, 2020), volume pubblicato in doppia edizione italiana e inglese in occasione della omonima mostra in corso a Roma nella sede, scientificamente prestigiosa, del Museo delle Civiltà del Ministero della Cultura.

Il documentario di Michele Citoni ricostruisce un episodio ancora poco conosciuto ma di grande importanza nella storia dell’antropologia visuale e fa un ritratto caldo e affettuoso di un intellettuale di grande valore, purtroppo scomparso nel novembre scorso in California, e del suo rapporto con la comunità in cui si è immerso per studiarla; inoltre racconta come la memoria e le pratiche culturali possano contribuire a rafforzare l’identità di una piccola comunità, elemento centrale per la coesione di tutti i territori interni italiani e d’Europa in crisi di spopolamento e marginalizzazione economica.

Il film è stato prodotto e realizzato da Michele Citoni per il MAVI in coproduzione con la Proloco “Gino Chicone”, l’associazione LaPilart e il Comune di Lacedonia; è stato montato da Roberto Mencherini e si avvale delle musiche dei napoletani KuNa e del quartetto jazz del lacedoniese Pasquale Innarella. Prima del recentissimo riconoscimento canadese, “5×7” ha vinto numerosi premi in Italia, Stati Uniti e altri paesi.
Il ReelHeART International Film & Screenplay Festival è stato fondato a Toronto nel 2004 e da allora proietta le anteprime per il Canada di film, sceneggiature e progetti televisivi «dei migliori registi e sceneggiatori indipendenti emergenti e professionisti provenienti da tutto il mondo.

Il festival si definisce «fresco, indipendente, anti-nicchia» e ha scelto il seguente principio-guida: «tutte le culture sotto lo stesso tetto».

Torrioni Wine House: un evento dedicato alla cultura

Musica e cultura popolare, enogastronomia d’eccellenza, letteratura, accoglienza e sostenibilità, sono questi gli assi portanti di Torrioni Wine House, evento finanziato dalla Regione Campania nell’ambito del POC Campania 2014-2020 Azione 4 “Giugno 2019 – giugno 2020”, in programma per giovedì 29 luglio e venerdì 30 luglio presso il Villaggio Ecoturistico Montenigro di Torrioni, spazio interamente ecofriendly.

La rassegna rientra in un progetto più ampio che nasce dal partneriato tra il Comune di Capriglia Irpina (capofila), il Comune di Torrioni, il Comune di Prata Principato Ultra ed il Comune di Chianche.

“Torrioni Wine House” è realizzato in collaborazione con l’Associazione GenerIdea. Una due giorni che mette al centro dell’iniziativa l’enogastronomia locale e la cultura popolare, intese nella loro accezione più ampia.

Torrioni Wine House

Torrioni Wine House

Torrioni Wine House: programma

Si inizia il 29 luglio, alle ore 17.30, con la presentazione di due libri. Pasquale Gallicchio presenterà il suo ultimo lavoro, “Niente è perduto per sempre” di recente insignito del premio letterario “Borgo Italiano”. A seguire la giornalista Flavia Squarcio presenterà “Alì e il mondo sommerso” di Maria Sofia Ortu. Si terrà, poi, la presentazione del “Wine Village” e del progetto “Adotta una Wine House”. Interverranno Annamaria Oliviero, sindaco di Torrioni, Veronica Zeoli, presidente dell’associazione GenerIdea, Roberto D’Agnese, direttore artistico e Flavio Fierro.  Seguirà degustazione di prodotti e vini locali.

Alle ore 20.30 Simposio Popolare, a cura della Scuola di Tarantella Montemaranese, guidato dal professore Ugo Vuoso e da Mimmo Epifani, cultore della musica popolare

Il 30 luglio, con inizio alle ore 18.00, presentazione del Premio “Torrioni Wine House 2022”. A seguire lo spettacolo comico “Vino veritas” di Eugenio Corsi. Infine, concerto musicale “Vatt a vott” con i Suoni Antichi dei Bottari di Macerata Campania.

Dichiara Roberto D’Agnese, direttore artistico:

Il progetto intende adattare la musica alla scrittura del territorio, messa all’attenzione di un’accurata lettura dei luoghi, condizionata dal momento storico. È proprio oggi che c’è bisogno di riflessione e ascolto. Proviamo a far emergere l’aspetto culturale grazie al patrimonio popolare di cui quest’area è estremamente ricco.

Dichiara Annamaria Oliviero, primo cittadino di Torrioni:

L’evento nasce dall’idea di rivalutare la bellezza naturalistica del villaggio ecoturistico e di promuovere il territorio richiamando l’attenzione di aziende vitivinicole, non solo locali, e del mondo dell’arte, della cultura e della musica.

Il Comitato civico Palazzine Bene Comune chiede al Sindaco di rispettare gli accordi

Riportiamo integralmente le parole di sconforto da parte del Comitato civico Palazzine Bene Comune, per rendere più chiara la situazione che si sta verificando ad Aquilonia.

Sono passati ormai oltre 100 giorni dalla seduta straordinaria dell’assemblea comunale di Aquilonia (Av) in cui il Sindaco Giancarlo De Vito annunciò ufficialmente una via d’uscita dal conflitto attorno alla sorte delle “casette asismiche” del 1930 che, dalla fine del 2017, ha occupato l’Amministrazione comunale (che aveva deciso di abbatterle), il Comitato civico Palazzine Bene Comune (che si era formato per scongiurare la demolizione e chiederne al contrario la rigenerazione), le forze politiche rappresentate in consiglio e molte cittadine e cittadini che hanno preso la parola.

Il Sindaco, il 1° aprile 2021, ha aperto la seduta annunciando la decisione di istituire una “commissione” che valutasse la questione e portasse all’Amministrazione gli elementi per decidere. Accogliemmo con soddisfazione l’intenzione dichiarata da Giancarlo De Vito di non procedere all’abbattimento per avviare un confronto su cosa fare di questo patrimonio.
Solo 20 giorni dopo il Sindaco annunciò l’intenzione di alienare gli edifici a privati, assicurando – malconsigliato sul piano tecnico – un ipotetico e del tutto aleatorio accesso a finanziamenti Superbonus che però non competono in alcun modo a un’amministrazione pubblica. Ribattemmo che ogni ipotesi di privatizzazione favorirebbe la manomissione delle strutture. Non il restauro: lo stravolgimento.

Ribadimmo la necessità di un’operazione pubblica di rigenerazione urbana che destini il patrimonio edilizio a nuove funzioni utili per la collettività senza in alcun modo mutarne il carattere di testimonianza della storia urbanistica e sociale di Aquilonia. Ma, in poco tempo, anche quella uscita incauta sembrò essere accantonata.
Sono quindi passati 100 giorni da quel 1° aprile che aveva segnato la prima vera “apertura” dopo anni di sordità istituzionale e di totale delegittimazione delle nostre richieste, ma nulla più è accaduto. Allora era veramente un pesce d’aprile, come ci chiedevamo già 50 giorni dopo in un comunicato?
Sarebbe un vero peccato, anche perché nel frattempo questa vicenda ha suscitato l’interesse di tre importanti associazioni – Italia Nostra, Legambiente e Touring Club Italiano – i cui pronunciamenti in favore della nostra vertenza di tutela si aggiungono alle due petizioni del dicembre 2017 mediante le quali il comitato civico Palazzine Bene Comune aveva raccolto centinaia di firme della cittadinanza e il sostegno di decine di intellettuali, alcuni dei quali molto noti (Vinicio Capossela, Franco Arminio, Vito Teti…) ma tutti particolarmente autorevoli in merito ai problemi delle aree
interne.

Il motivo è che questa vertenza – che, a torto, potrebbe sembrare unicamente locale – investe in realtà un tema di grande rilevanza per tutte le nostre aree interne: la cura del patrimonio identitario delle comunità più fragili. Veramente ci riesce difficile comprendere come un sindaco di un piccolissimo paese dell’entroterra possa coltivare indifferenza al patrimonio culturale della propria comunità senza sentire il peso dell’isolamento e per quale motivo non veda invece la grande occasione di fare leva sul sostegno di tante cittadine e cittadini, nonché autorevoli associazioni e intellettuali, a un’operazione pubblica di rigenerazione urbana che potrebbe porre questo piccolo centro in posizione di avanguardia nelle politiche territoriali delle aree interne.

Si formi dunque questa “commissione”, che per noi dovrebbe fare tre cose:

1) confrontarsi sulle ipotesi progettuali di restauro e rigenerazione delle “palazzine”;

2) ricercare le più appropriate modalità di attuazione;

3) essere non solo un consulente dell’Amministrazione ma anche un facilitatore della consultazione della cittadinanza, a cui va assegnato un ruolo attivo.

Il regolamento comunale che consenta la costituzione di una commissione di questo genere c’è. La disponibilità di diversi esperti e “stakeholder” a parteciparvi c’è. Restano alcune domande: che aspettiamo?  È proprio necessario confermare – con implacabile fedeltà a una tradizione di immobilismo, diffidenza per il cambiamento, mancanza di immaginazione sociale e visione del futuro – che bisogna scappare da queste terre?

L’istituto Francesco De Sanctis apre le porte alla promozione territoriale

L’Istituto Agrario Francesco De Sanctis di Avellino, una delle Scuole d’Italia più antiche e prestigiose d’Italia, apre le porte alla comunità locale con la prima edizione di Ricreazione, la rassegna culturale e primo modello di valorizzazione territoriale proposto all’interno di un’Istituzione scolastica.
Nell’ambito del progetto “AgriNuovo – agricoltura 4.0” la startup Visit Irpinia insieme all’associazione 41/14 – quarantuno/quattordici presenta un ampio calendario di eventi culturali, che si terrà da giovedì 15 luglio fino a domenica 5 settembre, miscelando perfettamente ruralità, tradizione, condivisione, ricerca, innovazione e digitalizzazione al centro della città di Avellino.

La Scuola Enologica Francesco De Sanctis, riferimento per la formazione in agroalimentare e specializzata nella viticoltura e nell’enologia di qualità nel Meridione, si apre alle aziende, alle istituzioni
e agli enti che intendono collaborare attivamente nelle attività destinate alla realizzazione di un’offerta di turismo lento, sostenibile ed enogastronomico della manifestazione estiva.

Ricreazione il progetto culturale dell'istituto Francesco De Sanctis

Ricreazione il progetto culturale dell’istituto Francesco De Sanctis

Una proposta gastronomica studiata sui fondamentali della filiera corta e sull’esaltazione dei prodotti identitari della provincia di Avellino sarà curata dal collettivo “Vita da Catering” insieme supporto dello chef Mario Argenziano per l’intera durata dell’intera kermesse.
Un format studiato e sintetizzato nell’unione binomiale del Ricreare e Ripartire. Un’altra prospettiva di lettura del territorio e delle sue risorse ma sviluppate negli spazi della Scuola, dove Francesco De Sanctis, per primo, decise di firmare la storia irpina con la prima lezione all’aperto in uno degli
spazi del complesso scolastico.

I foci della rassegna saranno “consapevolezza”, “osmosi” e “inclusività” rimpastati in attività costanti quali laboratori del gusto, proiezioni cinematografiche, concerti, mostre, speeches di approfondimento e momenti di intrattenimento culturale. In occasione dell’evento e coerentemente alle finalità della kermesse, il Conservatorio Statale di Musica “Domenico Cimarosa” di Avellino è partner della manifestazione per la progettazione e la realizzazione di una costante collaborazione di iniziative tese alla promozione e alla divulgazione della cultura musicale in ambito territoriale.

L’orchestra del Conservatorio aprirà e chiuderà la manifestazione con un concerto unico nel suo genere.
Il progetto si prefigge di rimarcare la centralità dell’Istituto Formativo nella formazione del settore agroalimentare, puntando alla ricaduta fondamentale delle attività di sviluppo territoriale, che meglio esprimono il suo potenziale sulla scena nazionale ed internazionale con un evento unico nel suo genere.

Assofiere e Camera di Commercio di Napoli insieme

Piena soddisfazione del presidente di Assofiere, Lino Ferrara, per la pubblicazione del bando della Camera di Commercio di Napoli per l’erogazione di voucher per la partecipazione alle fiere. Il sostegno economico dell’ente camerale partenopeo, in favore delle aziende di Napoli e provincia, si pone l’obiettivo di supportare la ripartenza sostenendo la partecipazione alle fiere.

Afferma Lino Ferrara, presidente del consorzio Assofiere: 

L’arduo lavoro svolto in questi mesi di pandemia, in favore del settore fieristico, trova finalmente riscontro in questi ultimi mesi . Ci siamo battuti per far passare un principio importante ovvero quello dell’economia circolare prodotta dalle fiere, sia per il comparto sia per le ricadute economiche del territorio, che per indotto riceve introiti importanti dal movimento di ricettività fieristica di espositori e visitatori. Per questo motivo avevamo come Assofiere chiesto alla Camera di Commercio che eventuali supporti non fossero dati agli organizzatori delle esposizioni ma bensì a chi espone per aiutarlo a partecipare e quindi a rimettere in moto la macchina virtuosa.

Richiesta subito recepita dai vertici Camerali partenopei, ed in particolar modo dal presidente Ciro Fiola, che proprio ieri (05.07.2021, ndr) hanno pubblicato un bando a sostegno delle aziende per la partecipazione a fiere regionali, nazionali ed all’estero come si legge dalla stessa pubblicazione.

In considerazione dell’emergenza sanitaria da Covid-19 in corso e con l’obiettivo di supportare le imprese del territorio, la Camera di Commercio di Napoli istituisce un ausilio a fondo perduto alle MPMI della provincia di Napoli, attraverso l’emissione di un bando, finalizzato a sostenere la promozione e la valorizzazione del sistema produttivo napoletano, favorendo una maggiore partecipazione delle imprese partenopee alle manifestazioni fieristiche che si terranno nel 2021, attraverso la concessione di voucher a parziale copertura delle spese di partecipazione.

Assofiere

Assofiere

Importi significativi che potranno certamente aiutare le aziende di Napoli e provincia, presentando la documentazione richiesta, a ripartire consentendo la ripresa anche delle fiere. L’azione, secondo Lino Ferrara, aiuterà l’intero sistema:

Le aziende devono essere aiutate dopo quasi due anni di blocco forzato e quindi di mancati incassi. Ovviamente l’incentivo può consentire di affrontare spese espositive con possibilità maggiori e allo stesso tempo gli organizzatori di fiere hanno un’adesione maggiore di partecipanti che altrimenti non avrebbero i mezzi economici per aderire. Non ultimo  il vantaggio è anche degli enti fieristici che non riceveranno disdette da fiere in difficoltà, ecco perché parliamo di economia circolare e non di contributi. Ora auspico un coinvolgimento anche delle altre Camere di Commercio attraverso UNIONCAMERE.

MAVV: due nuovi premi per la cultura

MAVV incontra giovani e imprese attraverso due concorsi nazionali: Wine Art Contest e GreenPrix. Questi due progetti sono dedicati all’arte, alla cultura e all’innovazione e sostenibilità nel settore enogastronomico.

Lo scopo di queste due iniziative è quello di promuovere questo settore come risorsa per uno sviluppo economico. L’iniziativa è sostenuta dal Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali per promuovere i giovani talenti artistici e i neo-imprenditori.

Wine Art Contest :tra arte, cultura e paesaggio il concorso dà spazio alla creatività di giovani talenti, mettendo al centro il nettare degli Dei, il Vino. La manifestazione prevede assegni premio, audizioni, partecipazioni a festival (Wine Art Fest), workshop, performance e produzioni. Il contest sarà gestito sui social con la fase finale in presenza alla Reggia di Portici, nel rispetto della normativa per la gestione dell’emergenza pandemica.
Iscrizioni fino al 6 settembre prossimo, con l’invio delle opere e delle performance artistiche candidate (foto, clip, audiovisivi, etc.), al sito.
Un comitato di esperti del MAVV Wine Art Museum selezionerà venti opere da sottoporre a una giuria formata da personalità di alto profilo, culturale, artistico e sociale.

Il primo classificato riceverà un assegno di 1.000 euro. Saranno conferiti assegni e riconoscimenti anche al secondo e terzo classificato, nonché premi speciali (design e comunicazione visiva, danza, fotografia e video, pittura e disegno, musica e suoni, canzoni, etc.). Gli artisti selezionati saranno coinvolti in workshop ed eventi del MAVV Wine Art Museum e dei partner del concorso.

Il Wine Art Contest è una manifestazione, senza scopo di lucro, organizzata dall’impresa culturale MAVV – Museo dell’Arte, del Vino e della Vite, che ha come unico obiettivo la valorizzazione e la promozione dei talenti artistici che realizzano opere d’arte e creazioni ispirandosi al nettare degli Dei: Il Vino.
Il MAVV in continuità con le attività dedicate alla cultura del vino, al bere consapevole e al loro legame con la creatività e le varie forme d’arte organizza il Wine Art Contest Online come volano di rilancio in questa fase di crisi globale che ha fortemente penalizzato il settore culturale ed in particolare i giovani artisti. Il Contest è completamente gratuito ed è rivolto a tutti gli artisti senza
limiti d’età, che intendono esprimersi attraverso le varie forme d’arte.
Attraverso questo evento si creeranno concrete opportunità di promozione per i giovani talenti con: borse di studio/assegni premio, audizioni, partecipazioni in festival, workshop, performance e produzioni. I 3 vincitori saranno premiati nella sede del MAVV localizzata nella prestigiosa Reggia di Portici e i primi 20 artisti preselezionati riceveranno menzione speciale e potranno esporre le loro opere in una mostra che sarà allestita presso il MAVV Wine Art Museum – Centro MUSA – Musei delle Scienze Agrarie di Portici.

MAVV incontra giovani

MAVV incontra giovani

GreenPrix: creare un’impresa è un’opera d’arte. Questo il concetto a cui si ispira il MAVV e con il quale promuove ilconcorso, un premio speciale nel mondo del vino per valorizzare le idee e i progetti di startup e aziende, che si sono distinti per innovazione, creatività e sostenibilità.
L’idea migliore, nel campo del wine, l’agrifood, l’enoturismo e l’industria creativa e culturale del settore, sarà premiata con percorsi di incubazione e/o accelerazione (mentoring, tutoring,
empowerment imprenditoriale, formazione strategie di marketing e comunicazione, networking e funding) e di supporto manageriale per la consulenza contabile, fiscale, advisory legale,
amministrativa, finanziaria di startup e di finanza agevolata a cura di partners qualificati.
Il soggetto vincitore, designato da una commissione giudicatrice, composta da personalità del mondo sociale, economico, culturale e da esperti, verrà accompagnato nella sua crescita grazie
a un supporto specialistico e consulenziale del valore di 26.000 euro.
La call si chiuderà il 13 settembre e le candidature sono aperte nell’area dedicata del sito.

Il contest è indetto con la finalità di supportare e sostenere la nascita, lo sviluppo e il consolidamento di idee, innovative e sostenibili, nel settore wine e agrifood, comprese le iniziative e i progetti di enoturismo e dell’industria creativa e culturale settoriale. Il contest selezionerà un’iniziativa imprenditoriale proposta da soggetti da costituirsi o già costituiti da non più di 36 mesi.
Il Team selezionato sarà premiato con percorsi di incubazione e/o accelerazione (mentoring, tutoring, empowerment imprenditoriale, formazione strategie di marketing e comunicazione, networking e funding) e di advisory legale, fiscale, amministrativa, finanziaria in materia di startup innovative e di finanza agevolata a cura di partners qualificati.
La partecipazione è gratuita. L’iniziativa non ha finalità commerciali. Il premio consiste in servizi di incubazione e/o accelerazione e advisory per un valore equivalente a
26.000 euro.

Nasce l’Accademia Napoletana del Caffè per la divulgazione del rito del caffè

Nasce l’Accademia Napoletana del Caffè, una realtà fortemente voluta dall’associazione Medeaterranea, in collaborazione con Caffè Borbone, per la formazione e la divulgazione del rito del caffè napoletano.

Le miscele migliori, gli attrezzi indispensabili, i dosaggi giusti, i tempi da rispettare e i consigli degli esperti per preparare alla perfezione la bevanda calda più nota ed amata al mondo.

Un mix ideale, nato dalla partnership tra l’Associazione MedeaterraneaCaffè Borbone, che insieme inaugurano l’Accademia Napoletana del Caffè: un ambizioso progetto didattico e formativo, che prenderà forma e gusto, a partire dal mese di settembre 2021, nei laboratori di Accademia Medeaterranea all’interno della Mostra d’Oltremare di Fuorigrotta (Padiglione Piscina, primo piano).

Un luogo unico, che non poteva sorgere altrove, se non a Napoli, città che annovera tra i simboli più autentici, proprio il caffè, la cui preparazione nei secoli si è trasformata in un vero e proprio culto.

Accademia Napoletana del Caffè

Accademia Napoletana del Caffè

In programma, percorsi finalizzati a formare, riqualificare o aggiornare professionalmente operatori del settore, con particolare attenzione ai giovani del territorio partenopeo. Ma non solo. Periodicamente, infatti, l’Accademia ospiterà iniziative e programmi di “edutainment” spalancando le porte a consumatori, giornalisti e food blogger, sia italiani che internazionali. Previste anche collaborazioni e protocolli d’intesa con Università e centri di ricerca.

L’intento è quello di creare un polo esclusivo dedicato all’approfondimento e alla divulgazione dei molteplici aspetti inerenti la produzione e il consumo di caffè, visto non solo come bevanda di largo consumo, ma anche come aggregatore sociale e come prodotto ormai da tempo radicato nella cultura e nelle tradizioni della città di Napoli.

Tra le mission dell’Accademia, oltre a quella di informazione, divulgazione e comunicazione scientifica, anche quella di diventare un punto di riferimento importante nello studio, nel perfezionamento e nell’analisi dell’andamento evolutivo dei processi di produzione e consumo del caffè: così da assicurarne un costante miglioramento degli standard qualitativi, nel pieno rispetto della tradizione partenopea.

Della gestione dell’Accademia, presso i locali accreditati dalla Regione Campania della Sire Ricevimenti, divisione Academy, si occuperà l’Associazione Medeaterranea, specializzata dal 2009 in attività di divulgazione scientifica, ricerca, formazione e valorizzazione del settore agroalimentare e della cultura enogastronomica.

Al suo fianco, in veste di title sponsor, Caffè Borbone, alfiere dell’espresso napoletano con un forte radicamento identitario e produttivo nella realtà territoriale partenopea.

Bluexperience: Tesla tra le aziende protagoniste al salone

Ci sarà anche Tesla, la nota azienda mondiale di Palo Alto (Usa), alla prima edizione di Bluexperience, il salone della mobilità sostenibile in programma alla Mostra d’Oltremare di Napoli dal 10 al 12 settembre.

La società californiana che produce veicoli elettrici, ma anche pannelli fotovoltaici e sistemi residenziali ed industriali di stoccaggio energetico, esporrà nel padiglione dell’Automotive con la sua vettura più popolare: Model 3.

A darne comunicazione ufficiale, per conto di Action Events che organizza l’esposizione, è il direttore generale della fiera, Milena Mazza:

La partecipazione della casa costruttrice californiana dimostra l’attenzione e la valenza che sta assumendo il salone Bluexperience.

Tesla è tra le aziende protagoniste del mercato mondiale delle auto elettriche e la loro adesione, al nostro progetto fieristico, evidenzia quanto Napoli possa diventare la piattaforma del Centro Sud italiano per il segmento della mobilità sostenibile e, allo stesso tempo, ci rende orgogliosi per il lavoro svolto, dando alla prima edizione dell’esposizione una valenza internazionale.

Le associazioni Anfia, Anie, Motus-E, Legambiente, così come altre importanti realtà del settore come le università campane coinvolte dal professor Armando Cartenì, che presiede il comitato scientifico dell’esposizione, hanno percepito subito l’opportunità proposta dal nostro salone nel Mezzogiorno. Nei prossimi giorni annunceremo l’arrivo di aziende europee automobilistiche che stanno definendo l’adesione, ma anche di importanti brand della Smart Mobility e dell’Aftermarket.

Al Salone della Mobilità Sostenibile di Napoli sarà possibile ammirare l’iconica Model 3, la vettura attualmente più popolare della casa di Palo Alto che in Italia ha un prezzo di listino di 48.990€, incentivi esclusi. Sarà possibile chiedere informazioni allo staff Tesla sulla gamma di veicoli, scoprire la rete di ricarica esclusiva dei Tesla Supercharger e prenotare un test drive presso uno degli store Tesla o negli eventi dedicati sul territorio.

Tesla Model 3

Tesla Model 3

A Napoli Tesla promuoverà ulteriormente la sua mission: accelerare la transizione del mondo verso energie sostenibili, offrendo auto elettriche ad alte prestazioni a prezzi accessibili e promuovendo l’utilizzo di energie rinnovabili.

La Model 3, con i suoi interni unici e grazie all’utilizzo dello smartphone come chiave per accedere a tutti i comandi del conducente nel touchscreen centrale da 15 pollici, è sicuramente all’avanguardia delle auto a propulsione elettrica.

Grazie alla sua batteria, 50-75 kwh 360 v ioni di litio, ha una autonomia di 614 km che consente di passare da 0 a 100 kmh in solo 3,3 secondi.

Il salone Bluexperience, che dedicherà tre padiglioni all’automotive, alla mobilità leggera e all’aftermarket, e che avrà anche importanti convegni tematici, dedicati ad aziende e pubblico, inizia dunque a prendere forma.

L’arrivo dei grandi player del mercato automobilistico sostenibile internazionale è oramai una realtà che vedrà a breve l’annuncio partecipativo di altri marchi di indiscussa valenza.

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