Comunità

La via Campanina e il miracolo dell’incastellamento: le tappe

Franco Iovino, presidente dell’ente regionale che ha sede a Summonte, spiega il progetto de La via Campanina e il miracolo dell’incastellamento, un progetto volto a dare una coscienza diversa del turismo.

Vogliamo generare l’economia della bellezza e del territorio. Il Parco del partenio non vuol dire soltanto sottostare a vincoli e divieti ma è anche un’importante attività di sviluppo.

La via Campanina e il miracolo dell’incastellamento inizierà con il concerto all’alba di Marco Zurzolo ma, in sé, il percorso si compone di altre tappe che si concluderanno il 21 marzo 2021.

La tappa e la data più vicina è prevista per il prossimo 10 agosto a Montevergine.

Parco del Partenio

Parco del Partenio

La via Campanina e il miracolo dell’incastellamento: scopo del progetto

Le tappe del progetto toccano 22 Comuni del Parco del Partenio.

L’idea è che quella di ridare valore alla ricreazione all’aperto e alla riscoperta dell’ambiente, aspetto che abbiamo maturato in modo più importante durante il lockdown. Quest’esperienza seppur angosciante ci ha fatto riscoprire la voglia di stare all’aperto, in aree verdi perché oltre ad avere un potere rilassante per la mente esprimono, per molti il vero significato del vivere in libertà.

Parco del Partenio

Parco del Partenio

Quello proposto, infatti, è un turismo fuori dagli schemi, quello che esula, per intenderci, dalle classiche sagre ed eventi che durano un giorno.

Il Parco del Partenio permette di creare un turismo che può essere svolto, rispettando il distanziamento sociale, previso dalle normative vigenti: ci sono sentieri da percorrere che sono alla portata di tutti.

È importante iniziare a vivere, trascorrendo il tempo libero in luoghi che possano darci serenità, fermando lo scandire del tempo frenetico di cui siamo schiavi. Molto spesso crediamo che per staccare la spina c’è bisogno di fare migliaia di chilometri quando, non sappiamo o dimentichiamo, che basta spostarsi meno di quanto pensiamo, per scoprire luoghi capaci di regalarci la pace di cui abbiamo bisogno.

In viaggio con i Mesali per scoprire l’Irpinia autentica

Mesali è un’associazione formata da persone che amano il proprio territorio e che vogliono farlo conoscere e scoprire in modo autentico e diverso, fondendo varie attrattive culturali e territoriali.

Non è un caso la scelta del nome: mesali, infatti, nel dialetto locale significa tovaglie dunque l’intento degli associati, gruppo di ristoratori irpini, è quello di guidare gli avventori attraverso un percorso fatto di convivialità, ospitalità, conoscenza e transumanza gastronomica.

L’Irpinia è un posto ricco di storia, cultura e tradizioni che però manca di strutture, progetti e itinerari che possano guidare un turista che decide di visitare questi luoghi. Da irpinia molte volte mi sono chiesta come sia possibile che un territorio vocato al vino non abbia, ad esempio, un itinerario del vino ufficiale che possa essere in grado di far conoscere la realtà enologica di un territorio che, in potenza, ha le stesse caratteristiche e attrattive della Toscana.

L'Irpinia da conoscere insieme ai Mesali

L’Irpinia da conoscere insieme ai Mesali

Avventurarsi in Irpinia, se non si hanno amici del posto o non si prenota una visita organizzata qualora vi fosse, equivale ad addentrarsi in uno spazio disordinato, una sorta di “selva oscura”, in cui è facile perdersi e perdere aspetti importanti di questa meravigliosa terra.

Da oggi, fortunatamente, le cose cambiano perché i Mesali, con il progetto itinerante Sentieri d’Irpinia, hanno deciso di investire in un’idea che ha come mission lo sviluppo del territorio in un’ottica sostenibile e soprattutto aggregativa.

La loro idea d’Irpinia è aperta a chiunque, soggetti pubblici e privati, che condividono i loro stessi valori: amore per il territorio, appartenenza territoriale e resistenza nei confronti di ciò che eravamo e di ciò che siamo, a prescindere delle dinamiche di mercato e della grande distribuzione.

Il progetto, infatti, prevede la realizzazione di 11 percorsi, incentrato ciascuno intorno ad ogni ristorante facente parte dei Mesali. Il punto di partenza sono i ristoratori perché intorno a loro ruota tutto il mondo della filiera produttiva locale: i piccoli produttori, cantine e contadini che hanno abbracciato l’idea che può esistere ed esiste un mercato sostenibile.

In questa idea verranno coinvolte anche le realtà inerenti la realtà dell’ospitalità diffusa, come l’Albergo diffuso di Castelvetere sul Calore, per fare un esempio. Non sono escluse le associazioni, le Amministrazioni Comunali, Gal, Enti parchi e tutte quelle realtà che hanno come scopo la conoscenza del territorio e la crescita dello stesso.

Associazione i Mesali

I membri dell’associazione irpina

I Mesali: chi sono

I ristoranti che appartengono all’associazione Mesali sono luoghi composti da persone che, nel loro lavoro quotidiano, scelgono di presentare l’autenticità del loro territorio, preferendo materie prime a km 0 e piccoli produttori che non si lasciano intimorire dalle dinamiche del mercato globalizzato. Tutti i partecipanti, diretti e indiretti, sono animati da un ideale che non è solo conservativo ma di amore per la genuinità e i sapori di un tempo oltre all’orgoglio della propria identità rurale e lavorativa.

Il risultato finale degli associati presenta direttamente un prodotto finito, che mescola tradizione e innovazione: una nuova immagine che meglio rappresenta l’Irpinia di oggi.

L’Irpinia, oggi, è composta non solo da persone che sono sempre rimaste nella loro terra ma da giovani che hanno scoperto altre realtà. Uscendo fuori dai propri confini, hanno deciso, ugualmente, di tornare nella loro terra di orgine per rivalutare, sfidare e dare una nuova possibilità ad un territorio che ha molto da offrire ma che, purtroppo, non ha mai avuto una voce adeguata che potesse rappresentarlo a pieno.

I ristoratori che compongono i Mesali sono:

  • Oasis Sapori Antichi (Vallesaccarda, AV)
  • Osteria dei Briganti (Scampitella, AV)
  • Ristorante La Pignata (Ariano Irpino, Av)
  • Antica Trattoria Di Pietro (Melito Irpino, AV)
  • Villa Assunta (Mirabella Eclano, AV)
  • La Pergola (Gesualdo, AV)
  • La Ripa Ristorante Museo (Rocca San Felice, AV)
  • Antica Trattoria Martella (Avellino, AV)
  • Trattoria Valleverde Zi’ Pasqualina (Atripalda, AV)
  • La Corte dei Filangieri (Candida, AV)
  • Vecchio Mulino 1834 (Castelfranci, AV)
  • La Locanda della Luna (San Giorgio del Sannio, BN)
  • Veritas Restaurant (Napoli, NA)
Visitare l'Irpinia insieme ai mesali

Irpinia

I punti di forza del progetto Sentieri d’Irpinia

Per realizzare Sentieri d’Irpinia l’associazione dei Mesali ha condotto delle ricerche tecniche specifiche, avvalendosi del supporto The Data Appeal Company, compagnia che sfrutta le analisi e i dati, in base a studi approfonditi, che sono in grado di poter delineare i punti di forza di un progetto, le esigenze di mercato per poter realizzare un progetto vincente e destinato a durare nel tempo.

L’analisi svolta con il supporto del programma UniCredit Made4Italy ha rilevato una grande visibilità dell’Irpinia per quanto riguarda il settore gastronomico e l’ospitalità. Bisogna rivolgere l’offerta al mercato inglese, francese e tedesco e intesificare la presenza online su più canali per poter valorizzare le risorse e le attrattive locali.

Altro fattore importante è quello di destagionalizzare la presenza del turismo in Irpinia perché ci può essere movimento durante l’arco dell’intero anno e non solo in determinati periodi, già di per sé inflazionati e dispersivi.

L’obiettivo di Mesali è quello non solo di creare un marchio di qualità ma la volontà di creare un’identità che abbia come scopo quello di trasmettere il senso di appartenenza territoriale, a prescindere dalle singole diversità.

Duomo di Avellino

Duomo di Avellino

Quali sono i punti d’interesse considerati nello studio?

Dall’analisi svolta i punti d’interesse sono diversi. Gli avventori sono attratti da:

  • Abbazia del Goleto di Sant’Angelo dei Lombardi
  • Museo degli Argenti di Ariano Irpino
  • Museo Civico e della Ceramica di Ariano Irpino
  • Sagra della castagna e del tartufo nero di Bagnoli Irpino
  • Sagra della castagna di Montella
  • ArianoFolkFestival
  • Castello di Gesualdo
  • Parco Archeologico di Mirabella Eclano

Qual è la sfida dei Mesali in collaborazione con UniCredit Made4Italy? È quella di potenziare i punti di forza dell’enogastromia e dell’accoglienza e realizzare nuovi progetti integrativi per realizzare nuovi servizi turistici e far scoprire altre attrattive esistenti ma sconosciute agli avventori.

In breve lo scopo è quello di dare finalmente un’identità collettiva ad un territorio che ha molto da offrire ma che non è stato adeguatammente valorizzato fino ad ora.

Le foto utilizzate nel presente articolo sono di Nico Boccia.

Il nuovo trend della cultura culinaria sono le cucine fantasma

Le cucine fantasma sono il nuovo trend culinario che si è sviluppato dopo il lockdown. Il ritorno alla normalità ha cambiato notevolmente le nostre abitudini quotidiane e sociali.

Se prima gli incontri conviviali o le pause pranzo lavorative si facevano in locali ristorativi ora, nella maggior parte dei casi, ci siamo orientati sul cibo da asporto.

Questo settore negli ultimi anni si era già molto diffuso grazie al social eating, una branca che unisce la consegna a domicilio sfruttando le nuove tecnologie. Se pensiamo all’enorme uso e utilizzo che facciamo di Jus Eat, Uber Eats e Glovo possiamo già avere un’idea di quello che stiamo dicendo.

Scegliere direttamente un piatto del nostro ristorante preferito, scrollando una pagina ed effettuando un click per molti rappresenta una vera e propria comodità. Questa visione del cibo da asporto, per molti, è diventata un vero e proprio stile di vita.

Ad esempio, se ho voglia di fare una cena tra amici ma non ho voglia di stare in un locale pieno di gente o non ho voglia di aspettare il mio turno in fila, basta un click e tutto ciò che desidero arriva direttamente a casa.

Cucine fantasma

Cucine fantasma

Cucine fantasma: cosa sono

Il nuovo step che si è sviluppato negli ultimi mesi è quello delle cucine fantasma e del delivery in generale. Molti ristoratori che stanno riscontrando difficoltà per riaprire al pubblico, continuano con il cibo da asporto.

Oltre a ristoranti e locali già esistenti stanno nascendo le cucine fantasma: strutture pensate solo per realizzare pietanze di vario genere e consegnarle direttamente a domicilio. Questi luoghi non hanno aree per mangiare e non sono organizzati per l’ospitalità. Questo non solo rende il lavoro più fluido ma ammortizza i costi di gestione e mantenimento di un locale ristorativo che, ad oggi, è in forte crisi. Gli ambienti non hanno bisogno di spazi spropositati e di arredamenti ammiccanti che dovrebbero far preferire quel luogo rispetto ad un altro.

Il biglietto da visita delle cucine fantasma è il cibo, la sua preparazione e il suo gusto. L’Euromonitor infatti ha considerato questa parte del settore ristorativo, composto dal delivery e dalle cucina da asporto, un settore in forte crescita in cui rientrano anche i ristoranti virtuali che esistono ma senza luoghi fisici.

Tecniche di indagine e analisi dei principali fenomeni criminali di Salvatore Pignataro

Tecniche di indagine e analisi dei principali fenomeni criminali (2020) è l’ultimo libro di Salvatore Pignataro. Il tema del libro è incentrato sulle diverse modalità di approccio relative alle attività investigative, pratica esistente tra la fine del ‘700 e l’inizio dell’800 che si è evoluta e modificata fino ai giorni nostri.

Investigare, infatti, significa seguire una strada che porta alla verità. Per poter seguire una determinata strada c’è una ricerca certosina per giungere al percorso più idoneo e rilevatore. Investigare richiede non solo conoscenza giuridica ma una predisposizione intuitiva personale che sia idonea a tracciare un quadro di una qualsiasi situazione in cui sembra difficile trovare una quadra.

Nel libro, oltre ad essere spiegati in modo minuzioso e dettagliato tutte le parti di cui si compone la materia inerente all’investigazione, viene analizzato tutto ciò che corolla il lavoro in questione e come si compone, ad esempio, la nuova struttura dei servizi, per accedere a documentazioni inerenti la sicurezza interna ed esterna.

Tecniche di indagine e analisi dei principali fenomeni criminali

Tecniche di indagine e analisi dei principali fenomeni criminali

Gli strumenti dell’investigazione

Per poter predisporre un’indagine nel modo più idoneo ci sono strumenti investigativi, previsti dall’ordinamento giuridico e si dividono in tipici e atipici.

I tipici osservano le normative mentre gli atipici sono frutto dell’esperienza e della creatività dell’investigatore quindi non seguono uno schema definito.

Il sopralluogo è un altro elemento importante: l’esame della scena del delitto è fondamentale perché è proprio in questo luogo che si possono cogliere le sfumature più nascoste.

I rilievi tecnici, sono affidati alla polizia scientifica che dovrebbe instaurare un rapporto di collaborazione con gli investigatori, e si basano sull’osservazione, descrizione e acquisizione di dati ed elementi privi di elaborazione o valutazione tecnica uniti ad un accertamento tecnico relativo alle attività di approfondimento e di giudizio tecnico scientifico.

La Teoria dell’interscambio è l’interconnessione tra: reo, vittima e ambiente/scenario.

Le azioni investigative cercano di far emergere chi è una persona: la professione che svolge, la sua fedina penale e poi le sue qualità.

Tecniche di indagine e analisi dei principali fenomeni criminali analizza nello specifico i vari settori in cui agisce, tenendo per ciascun campo la normativa vigente perché in base alle disposizioni può variare il metodo di approccio.

Un argomento che ci ha molto colpito è quello relativo ai crimini informatici.

Salvatore Pignataro

Salvatore Pignataro

Tecniche di indagine e analisi dei principali fenomeni criminali: i crimini informatici

I crimini informatici sono reati che vedono nella rete telematica il mezzo per poter commettere attività illecite come truffe, cyberbullismo, stalking attraverso i social o accessi abusivi a sistemi informatici.

Il virus, ad esempio, è un programma che in maniera indesiderata si inserisce all’interno del pc dell’utente, nella maggior parte dei casi sono innocui e non danneggiano il sistema altre volte vole invece no.

Questo è un campo nuovo che si barcamena su normative e modi di agire meno consolidati, vista la giovane età del diritto informatico.

Come scrive Salvatore Pignataro:

Agli inizi degli anni ’90 si manifestò l’esigenza di disciplinare la materia, successivamente all’espandersi di crimini commessi attraverso l’uso della tecnologia. La rete internet però mal si presta a rigide regolamentazioni a causa della sua particolare struttura sempre in continua evoluzione. Inoltre gli autori tendono ad avvalersi delle asimmetrie tra i diversi sistemi nazionali non ancora adeguatamente coordinati.

Ad esempio, il reato di illecita intrusione in un sistema informatico o telematico si contraddistingue per l’elevata potenzialità offensiva che potrebbe arrecare danni patrimoniali alla parte offesa.

Generalmente la parte lesa si affida alla Polizia Giudiziaria che può concludere le indagini in modo soddisfacente.

Negli ultimi tempi è cambiata anche la finalità dell’hacking perché, inizialmente, l’approccio non si manifestava con azioni dannose ma le finalità erano artistiche e politiche. Alla fine degli anni ’80 i crimini informatici sono stati divisi in due tipi: lista minima e lista facoltativa.

Nella lista minima i reati sono relativi a:

  • Frode informatica
  • Falso in documenti
  • Danneggiamento di dati e programmi
  • Sabotaggio informatico
  • Accesso abusivo e la violazione delle misure di sicurezza del sistema
  • Intercettazione non autorizzata

Nella lista facoltativa invece sono inclusi:

  • Alterazione di dati
  • Spionaggio informatico
  • Utilizzo di un programma informatico protetto

Tecniche di indagine e analisi dei principali fenomeni criminali di Salvatore Pignataro non è solo un saggio per gli addetti al settore ma può essere illuminante anche per gli amanti di questo complesso settore.

Concerto all’alba di Marco Zurzolo a Sant’Angelo a Scala

Sant’Angelo a Scala si trasforma in uno scenario suggestivo che incornicerà l’esibizione live del noto sassofonista Marco Zurzolo. La location è il castello medievale, uno scenario storico che è stato teatro di numerose battaglie.

L’appuntamento è previsto per il 26 luglio alle ore 06:00, che darà il via ad una serie di iniziative che vi terranno impegnati per il resto della giornata.

Il progetto, organizzato dalla Regione Campania, dal Parco del Partenio e da Scabec, rientra ne La via Campanina e il miracolo dell’incastellamento: un viaggio emozionale tra le rocche antiche ai piedi del Parco del Partenio.

Subito dopo l’esibizione del Marco Zurzolo Quartet è prevista un’escursione all’Eremo dell’Incoronata, percorrendo il sentiero di Frà Diavolo.

Alle ore 10:00, dopo l’escursione e per rilassare le membra ci sarà una lezione di Yoga e Tai Chi tra i ruderi dell’Incoronata.

Marco Zurzolo

Marco Zurzolo

Marco Zurzolo: biografia

Marco Zurzolo nasce a Napoli il 26 luglio 1962, si diploma in flauto a causa della mancanza del corso di studi in sassofono al conservatorio. Nato in una famiglia di musicisti fonde la sua passione tra il jazz e la tradizione musicale partenopea.

Da oltre dieci anni si occupa di progetti musicali basati sulla contaminazione artistico-musicale, collaborando con artisti italiani ed internazionali come: Archie Shepp, Chet Baker, Stefano Bollani, Van Morrison.

Nel 1995 inizia la sua attività di compositore e da allora ha pubblicato 13 CD di sue composizioni. Nel 2012 inaugura lo spazio ZTL (Zurzolo Teatro Live) dove è Direttore Artistico. Lo spazio ZTL nasce con il desiderio di offrire un contributo all’arte e alla cultura, attraverso scambi tra artisti provenienti da tutto il mondo

Ha composto musiche per il cinema, il teatro e la TV, ricordiamo le musiche del film Il trasformista (2002), Il manoscritto di Van Hecken (1999) e Polvere di Napoli (1998), In punta di piedi (2018) e la serie TV I bastardi di Pizzofalcone.

Erasmus+: esito positivo per il Comune di Ariano Irpino

Erasmus+ è un programma di mobilità PRO-T.Rai.N.E.E.S rivolto a giovani diplomati che offre l’opportunità di fare un’esperienza lavorativa all’estero. Il progetto è rivolto a giovani neodiplomati che possono recarsi nel Regno Unito, Spagna e Malta per poter approfondire le conoscenze acquisite durante gli anni di studio.

Erasmus+ è stato presentato dall’Amministrazione Franza nel 2019 ed è stato ammesso il finanziamento il 17 luglio, l’importo è di €260.890,00.

"<yoastmark

Erasmus+: come funziona

Il progetto prevede la possibilità di stare due mesi in Spagna, Malta o Regno Unito, saranno scelti 70 neodiplomati provenienti da Istituti Superiori ad indirizzo: Artistico, Turistico, Alberghiero-Accoglienza turistica, Amministrazione Finanza e Marketing, Relazioni Internazionali per il Marketing, Grafica e Comunicazione.

Massimiliano Alberico Grasso afferma:

Questo è un progetto dal rilevante valore identitario. Un lavoro che ci ha premiati per le sue peculiarità tecniche. Un’opportunità unica per i nostri ragazzi che si qualificano nel campo dell’artigianato artistico e dell’agroalimentare, caratteristiche singolari, vere e proprie eccellenze.

L’appello che lancio in questo momento è rivolto al Commisario Prefettizio dott.ssa Silvana D’Agostino, chiedendole di portare avanti questo progetto così importante, quanto ambizioso affinché i nostri giovani diplomati, possano continuare a formarsi, per mettere a servizio del territorio, la propria esperienza professionale maturata fuori dai confini italiani.

L’esperienza di mobilità transnazionale agevola il passaggio nel mondo del lavoro. Ciascun tirocinio formativo viene pensato e progettato includendo una fase di apprendimento sul campo, garantendo una qualità elevata nella formazione e nell’accoglienza.

Fondazione Sistema Irpinia nomina il direttore generale

Fondazione Sistema Irpinia, dopo l’avviso esplorativo per l’acquisizione di candidature per l’individuazione del direttore generale, ha scelto Alberto De Nardi.

L’incarico di direttore generale è a titolo gratuito così come il resto dei componenti del Consiglio di Amministrazione della Fondazione.

Fondazione Sistema Irpinia nasce con lo scopo di rilanciare la nuova identità territoriale, puntando nel poteziamento delle infrastrutture per ampliare e far fiorire lo sviluppo socio-economico.

La Fondazione, infatti, ha il compito di supportare i Comuni, offrendo servizi mirati per poter valorizzare e rafforzare tutti quegli aspetti inerenti l’identità culturale, patrimoniale e socio- economica.

Provincia di Avellino

Provincia di Avellino

Alberto De Nardi: Curriculum Vitae

Alberto de Nardi nasce a Venezia ma è attualmente residente a Caserta. È legato all’rpinia per motivi professionali da tempo. Dal 2019 inoltre ha avviato un progetto legato all’indentità territoriale per poter far conoscere questo territorio in ambito nazionale.

Si è laureato in Statistica Economica presso l’Università di Padova, specializzandosi in Informatica e Cibernetica all’Università La Sapienza di Roma.

Alberto De Nardi è esperto di marketing nternazionale e anagement ziendale.

È stato membro del Consiglio Advisor dei Partner Motorola ed ha gestito progetti internazionali con Onu e UE nell’ambito del programma Horizon 2020.

Non ci resta che augurargli un grande in bocca al lupo per il nuovo incarico!

Quattro nuovi primari al San Giuseppe Moscati di Avellino

Al Moscati di Avellino sono stati nominati quattro nuovi primari: Armando Rapanà che dirigerà l’Unità Operativa di Neurochirurgia, Vittorio Imperatore per quanto riguarda Urologia, Antonio Maria Risitano per quanto riguarda Ematologia e Lanfranco Aquilino Musto l’Unità operativa di Radiologia.

Moscati Avellino

Azienda ospedaliera Moscati

Chi sono i nuovi quatto primari del Moscati di Avellino

Armando Rapanà ha 54 anni e arriva dall’Ospedale Lorenzo Bonomo di Andria, dove dal 2016 ha svolto lo stesso incarico che andrà a ricoprire presso l’Azienda Ospedaliera San Giuseppe Moscati di Avellino.

Vittorio Imperatore ha 51 anni ed è esperto in laparoscopia ed è chirurgo di patologia oncologica. Dal 2004 è Responsabile del Reparto di Urologia dell’Ospedale Buon Consiglio Fatebenefratelli di Napoli.

Antonio Risitano ha 47 anni e da cinque anni è Direttore del Programma Trapianti di Midollo Osseo dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II di Napoli.

Lanfranco Musto ha 64 anni e arriva da Presidio Ospedaliero Gabriele Criscuoli di Sant’Angelo dei Lombardi, dove dal 2003 ha diretto l’Unità operativa Complessa di Diagnostica per Immagini.

Renato Pizzuti, Direttore generale dell’Azienda Moscati, accoglie con queste parole i nuovi arrivati:

Auguro ai nuovi primari buon lavoro. Sono tutti degli eccellenti professionisti che entreranno a far parte della squadra di ottimi specialisti che può vantare il Moscati, contribuendo ad accrescere ulteriormente il prestigio dell’Azienda, mantenuto ad alti livelli da chi, per anni, nel ruolo di facente funzione, ha gestito i reparti con serietà e competenza.

Intanto sono già partiti i concorsi per il conferimento dell’incarico di direttore delle Unità operative di Neurologia, Anestesia e Rianimazione e Anatomia Patologica.

Un paese italiano 2020: partono le iscrizioni per partecipare al concorso!

Parte la quarta edizione di 1801 passaggi, concorso e mostra di fotografia documentaria, un’iniziativa legata al fondo fotografico di Frank Cancian. Il tema di quest’anno è Un paese italiano 2020. Al termine del concorso, verranno scelte 20 fotografie che saranno esposte al Mavi di Lacedonia.

Il filo conduttore che lega gli scatti del fotografo Frank Cancian e il concorso è quello di presentare uno scatto che rappresenti l’Italia, in qualsiasi suo aspetto, come fece il fotografo statunitense nel 1957 quando giunse a Lacedonia e immortalò gesti quotidiani che rappresentavano una comunità e la ciclicità di un tempo fatto di piccoli gesti che ne disegnavano usi, costumi e tradizioni.

Quest’anno c’è un ulteriore elemento da tener presente è quello di considerare l’emergenza in corso che ha cambiato le nostre abitudini quotidiane e di interazione con i luoghi.

copertina Concorso 2020

copertina concorso 2020

Un paese italiano 2020: come partecipare al concorso

I potenziali partecipanti possono inviare gli scatti realizzati fino al 31 ottobre 2020 entro le ore 23:59. La proclamazione dei vincitori con lettura delle motivazioni della giuria avverranno con una cerimonia ufficiale in diretta web il 5 dicembre 2020, vista l’esigenza sanitaria.

Il concorso è aperto a tutti coloro che abbiano compiuto 18 anni e possono partecipare addetti al settore ma anche gli appassionati della fotografia. Non possono partecipare gli associati a LaPilart e i membri del CdA del Mavi e la giuria presente nella corrente edizione.

La partecipazione al concorso è gratuita. Ciascun partecipante potrà inviare fino a un massimo di tre foto, riferite a determinati scatti di Frank Cancian tra le 20 indicate e presenti all’interno del bando del concorso.

L’invio delle fotografia dovrà avvenire esclusivamente attraverso il trasferimento gratuito di dati wetranfer.com e i partecipanti riceveranno, successivamente all’invio, una conferma dell’avvenuta ricezione.

Le fotografie devono essere state scattate dal 10 marzo 2020 (data di inizio del lockdown) fino alla data di scadenza del bando. Le foto realizzate prima del periodo indicato saranno scartate.

Il materiale dovrà essere inviato al seguente indirizzo: concorso@museomavi.it e dovrà contenere tre immagini in formato JPG e una scheda descrittiva, in formato testo, da compilare per ciascuno scatto.

Sono ammesse fotografie in bianco e nero o a colori, in formato JPG, rapporto 2:3 con il lato più lungo non inferiore a 3000 pixel. Non è consentito aggiungere cornici e descrizioni sulle immagini. Non sono ammesse foto composte, ad esempio in HDR o particolari elaborazioni in postproduzione, eccezione fatta per lievi correzioni di colori, contrasto o esposizione.

Frank Cancian: foto

Foto d’epoca del fotografo statunitense Frank Cancian

Giuria

La giuria che valuterà le fotografie inviate per Un paese italiano 2020 sono:

  • Simona Guerra: esperta in ordinamento e valorizzazione di archivi fotografici, autrice di fotografie e saggi di fotografia.
  • Lello Mazzacane: antropologo, professore ordinario dell’Università di Napoli Federico II.
  • Angelo Turetta: fotografo impegnato su temi sociali e di attualità nazionale ed internazionale.
  • Simone Terzi: resposabile coordinamento attività della Fondazione Un paese, ente istituito dal comune di Luzzara, per la tutela e valorizzazione del patrimonio culturale del territorio.

Non vi resta altro da fare che leggere attentamente il bando per poter partecipare al concorso sul sito ufficiale del Mavi, consultando la sezione Progetto 1801.

L’ASL di Avellino replica riguardo il mancato accordo con i sindacati

Per quanto riguarda il mancato raggiungimento dell’accordo con alcuni sindacati riguardo la preventiva definizione e utilizzazione dei fondi relativi all’art.80 e 81 cel CCNL 2018, relativi al Comparto Sanità e in riferimento alla progressione economica orizzontale, l’ASL di Avellino afferma che le notizie riportate su alcune testate giornalistiche sono incomplete.

In particolare l’azienda sanitaria specifica che il mancato accordo è dipeso dalla indisponibilità da parte delle organizzazioni sindacali perché non si sono adeguate ai criteri stabiliti dalla normativa vigente.

Il Dipartimento Funzione Pubblica, attraverso una circolare del 04/07/ 2019, interpretando l’art 23 comma 2 del D. Lgs 150/2009 (c.d. riforma Brunetta) ha disposto che:

La quota di personale interessato alla procedura selettiva deve essere limitata ad una quota limitata e quindi non maggioritaria (non superiore al 50%) della platea dei potenziali beneficiari.

Dunque il beneficio economico non può essere riconosciuto sulla base del criterio della ripartizione a pioggia ma circoscritto ad una platea di potenziali beneficiari, non superiore al 50% degli aventi diritto, selezionati sulla base  di criteri oggettivi e di merito.

L'ASL di Avellino replica ai sindacati

L’ASL di Avellino replica ai sindacati

Com’è stato ripartito l’adeguamento?

L’ASL di Avellino ha dovuto proporre l’adeguamento dell’accordo alle disposizioni di legge.

L’adeguamento è stato ripartito nel seguente modo:

50% per l’anno 2019 previsto dalla Circolare della Funzione Pubblica sopracitata e non potendo applicare la proposta sindacale dell’80% per il 2019  e il restante 20% nel 2020 perché in palese difformità con quanto previsto dalla norma vigente.

Pur convenendo con la proposta fatta dalle rappresentanze sindacali, l’adozione di percentuali difformi esporrebbe l’Azienda Sanitaria Locale ad un procedimento da parte della Corte dei Conti come confermato dal Collegio Sindacale che ha preannunciato l’obbligo di denuncia, in caso di adozione di provvedimenti non conformi alla normativa.

Lo sforzo profuso dagli operatori del comparto, durante l’emergenza Covid-19, non merita una sterile strumentalizzazione circa il mancato raggiungimento dell’accordo sindacale perché l’abnegazione mostrata mostrata esula da tali argomentazioni.

È stata predisposta una nota alla Funzione Pubblica con l’invito di rivedere la circolare in questione perché il ritardo nell’emanazione della stessa circolare rispetto all’approvazione del CCNL (maggio 2018) ha determinato situazioni di disparità di trattamento economico tra i dipendenti delle diverse Aziende Sanitarie e gli effetti negativi ricadono inevitabilmente sui lavoratori.

Scroll to top