Comunità

Emergenza Covid-19 in Irpinia: ulteriore verifica dei tamponi ai dipendenti del Moscati

8 operatori dell’Azienda Ospedaliera Moscati di Avellino sono risultati positivi al tampone, 6 sono in servizio presso Unità Operative che non rientrano nell’area Covid-19.

La Direzione Strategica ha disposto una ripetizione del tampone ai dipendenti risultati positivi al Covid-19, chiedendo un riscontro da parte del laboratorio di riferimento regionale presso l’Ospedale Cotugno di Napoli.

Dipendenti del Moscati di Avellino positivi al Covid-19

Dipendenti del Moscati di Avellino positivi al Covid-19

È stata avviata, dall’ASL di Avellino, un’indagine interna per individuare eventuali contatti di caso. Non ci troviamo davanti ad un caso focolaio perché la positività non è circoscritta ad una sola Unità Operativa ma sono state riscontrate in ordine sparso in vari settori della Città Ospedaliera e si è già provveduto a sanificare le aree in questione.

Oltre i 12 casi positivi al Covid-19 che hanno interessato gli operatori della Centrale Operativa del 118 e di un caso rilevato durante una visita di controllo per procedere all’assunzione di un infermiere proveniente da Mantova, dal 20 aprile scorso i dipendenti del Moscati risultati positivi al Covid-19 erano 8.

Il 21 aprile si è avuto l’esito di ulteriori 8 contagi all’interno della struttura e ciò ha portato ad un rapido approfondimento per accertare l’origine del contagio e per consentire ulteriori misure di sicurezza.

L’ASL di Avellino smentisce, in base ad alcune notizie su alcuni organi d’informazione, che tra gli 8 nuovi positivi non ci sono dipendenti assegnati all’unità Operativa di medicina d’Urgenza e Pronto Soccorso.

Emergenza Covid-19 in Irpinia: nuovi tamponi sono risultati positivi

Nelle ultime ore sono stati analizzati 159 tamponi dall’AORN Moscati di Avellino e sono risultati positivi al Covid-19 7 tamponi.

Covid-19: nuovi tamponi positivi in Irpinia

Emergenza Coronavirus in Irpinia

I risultati pervenuti dall’ASL di Avellino sono i seguenti:

  • 3 nel Comune di Avellino
  • 1 nel Comune di Monteforte Irpino
  • 1 nel Comune di Ospedaletto d’Alpinolo
  • 1 nel Comune di Quadrelle
  • 1 nel Comune di Serino

Ariano Irpino: Enrico Franza e le considerazioni sulla proroga della zona rossa

Dopo aver atteso la decisione da parte dell’ASL di Avellino e della Regione Campania in cui si doveva stabilire se far terminare lo stato di zona rossa nel Comune di Ariano Irpino, con grande sorpresa di molti, l’esito è stato diverso da ciò che la maggior parte si aspettava.

Il termine della proclamazione di Ariano Irpino come zona rossa era stato stabilito per il 20 aprile 2020 invece è stato prorogato per ulteriori 48 ore. Nessuno ne capisce il senso reale, visto che i provvedimenti e gli screening correlati possono essere effettuati anche senza la necessità di zona rossa.

Le domande che in molti ci poniamo sono le seguenti:

Che senso ha prorogare di ulteriori due giorni lo stato di zona rossa?

Tutto ciò che si può fare nelle prossime 48 ore non poteva essere preventivato e attuato prima del 20 aprile?

Cosa si può fare in 48 ore (tempo limitato) che sembra ed è esiguo rispetto a quello già trascorso?

Perché la Regione Campania ha deciso questo nonostante la decrescita notevole e quasi inesistente di nuovi positivi?

Le domande sorgono spontanee soprattutto in base al video di Maria Morgante che spiega le ragioni per cui la Regione Campania ha stabilito questa ulteriore proroga.

Maria Morgante: video

Maria Morgante

Enrico Franza, ex sindaco di Ariano Irpino, non ha tardato nell’esporre le sue perplessità su questa decisione e scrive:

Dopo aver letto l’ultima ordinanza del Presidente della Regione Campania, vi confesso che sono davvero rammaricato.

Come ben sapete, avevo accolto con equilibrio e comprensione, la scelta del presidente Vincenzo De Luca di prorogare la zona rossa sino al 20 aprile.

Tuttavia, quest’ultima ordinanza proroga ulteriori 48 ore la zona rossa, 48 ore che, cito testualmente il tempo necessario per consentire la dotazione di dispositivi di protezione individuale da destinare alla popolazione.

Ragioni, queste, a dir poco imbarazzanti.

Perché? Perché forse il nostro Presidente della Regione ha dimenticato che la città di Ariano Irpino è il primo comune per estensione territoriale della Regione Campania, che la città di Ariano Irpino è sottoposta al regime di zona rossa dal lontano 15 marzo e che, forse, a questo punto sarebbe stato provvidenziale agire nell’arco di questi lunghi 36 giorni, costringendo ancora una volta il popolo arianese a dimostrare responsabilità e, nel caso specifico, ad automunirsi dei dispositivi di protezione, anziché ridursi ad ulteriori 48 ore per rimediare a ben 36 giorni di ritardi.

In questi 36 giorni, eccezion fatta per il tanto auspicato calo dei contagi, abbiamo assistito ad una gestione quantomai discutibile da parte dell’ASL della emergenza sanitaria, con notevoli ritardi e reticenze rispetto alle legittime preoccupazioni dei cittadini.

E nel frattempo? Nell’attesa che qualcosa si muovesse, la città di Ariano Irpino, come accaduto già in passato, si è stretta in un moto di solidarietà tra associazioni, privati cittadini, medici e volontari; una rete di solidarietà che ad oggi ha rappresentato l’unica, vera prova di coesione e di unità della nostra comunità.

Per parte mia, dopo aver richiesto formalmente al commissario prefettizio la sospensione dei tributi locali, che, sebbene attuata, necessiterà di un’ulteriore proroga, e dopo aver sollecitato il rafforzamento e l’ampliamento degli screening sanitari, così come previsto dall’ordinanza n.26, al punto 4, priorità al momento parzialmente disattesa, come già vi avevo anticipato, mi sono adoperato da tempo insieme ai sindaci degli altri comuni dichiarati zona rossa e in particolar modo alla città di Ariano Irpino.

Abbiamo agito su due fronti, Regione e Governo, proprio per ottenere risposte concrete dall’una e dall’altra istituzione nell’ambito delle rispettive competenze, su quelle che noi riteniamo siano priorità ed esigenze assolute del nostro territorio.

E così, se da un lato, grazie a un rapporto di collaborazione proficua con il consigliere regionale Enzo Maraio, sono state recepite in una proposta più ampia e articolata anche le nostre istanze relative a un piano di rilancio della nostra economia, e dunque: maggiore sostegno alle famiglie con un contributo pari al 70% del canone di locazione sino a 4 mensilità; sospensione del pagamento del bollo auto fino a sei mesi; esenzione totale del pagamento dell’Irpef regionale  per l’anno 2019; abolizione delle tasse regionali sui consumi energetici; misure economiche a sostegno dell’edilizia e delle attività economiche e produttive fino al potenziamento dell’ospedale con la riapertura dei reparti chiusi a causa della pandemia, e dunque con il ripristino di tutte le funzionalità che spettano legittimamente a un ospedale Dea I livello.

Dunque, se da un lato ci siamo mossi a livello regionale, dall’altro, abbiamo agito a livello nazionale. Difatti, abbiamo chiesto alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, al Ministero dell’economia e al Ministero dello Sviluppo Economico misure economiche specifiche che vanno a rafforzare la legittima richiesta del commissario di istituire per il comune di Ariano Irpino la Zona Franca Urbana.

Misure tese a:

  • Sospensione degli adempimenti contributivi e tributari sino al 31 luglio 2020.
  • Sospensione del pagamento delle rate fino a 24 mesi per i titolari dei mutui contratti  per l’acquisto della prima casa.
  • Semplificazione delle procedure burocratiche per l’accesso alle misure temporanee di sostegno alla liquidità delle imprese.
  • Credito di imposta di almeno 70% per la sanificazione di tutti gli ambienti di lavoro a favore degli esercenti di attività di impresa, arti o professioni.

Un lavoro intenso, ma prezioso, e che è stato reso possibile anche e soprattutto all’apporto fondamentale dei sindaci dei comuni del Vallo di Diano, ai quali va tutto il mio più sentito ringraziamento.

Una collaborazione che è stata posta in essere soltanto ed esclusivamente a tutela dell’interesse di una comunità, di comunità che rivendicano a gran voce dignità e rispetto perché è tempo di diritti e non soltanto di doveri.

Crediamo che sia giusto avere delle risposte esaustive e non palliativi che dimostrino la reale esigenza nel prorogare per altri due giorni lo stato di zona rossa ad Ariano Irpino perché gli screening eventuali e il rifornimento di DPI possono essere eseguiti a prescindere se la zona sia o meno rossa.

Ariano Irpino: partono i test alle Forze dell’Ordine

Sono stati donati 372 test rapidi da parte delle associazioni di volontariato del Tricolle all’ASL di Avellino. Ciò consentirà, gia dalle prossime ore, di effettuare lo screening alle Forze dell’Ordine presenti sul territorio di Ariano Irpino.

Emergenza Covid-19: ad Ariano Irpino partono i test alle Forze dell'Ordine

Emergenza Covid-19: ad Ariano Irpino partono i test alle Forze dell’Ordine

I test rapidi verranno effettuati sul personale dei Vigili del Fuoco, Guardia di Finanza, Carabinieri, Polizia di Stato e personale dipendente del Comune di Ariano Irpino.

I test rapidi dovranno essere integrati, qualora ve ne fosse bisogno, dai tamponi nasofaringei. Guardando il video in home potrete capire il perché di questa affermazione. Come già abbiamo ripetuto in varie occasioni ci sono differenze sostanziali tra test rapidi e tamponi.

Emergenza Covid-19: proposte per la fase 2 da Confcommercio Avellino

A breve, si spera, rientreremo nella fase 2 per quanto concerne l’emergenza Covid-19. La realtà in Irpinia ovviamente è molto diversa dalle aree metropolitane dunque bisogna valutare aspetti che non sono universalmente validi per tutte le zone.

Confcommercio Avellino presenta delle proposte specifiche per l’Irpinia per cercare di agire nel migliore dei modi, durante questa futura fase.

Confcommercio Avellino e fase 2: le proposte

Cosa bisognerebbe fare una volta iniziata la fase 2

Fase 2: le proposte di Confcommercio Avellino

Tra le proposte presentate da Confcommercio Avellino per la fase vi è anche l’invito nel limitare restrizioni esclusive alla Regione Campania, come sta accadendo dall’inizio di questa emergenza. Come sappiamo oltre alle ordinanze universalmente valide in Italia, a causa della pandemia, in Campania abbiamo delle restrizioni partite direttamente dalla Regione.

L’invito di Confcommercio Avellino e anche il nostro è quello di vagliare nelle sue particolarità l’intero territorio campano perché nelle scelte regionali fatte non si può pensare, soprattutto per la diversità demografica, di poter fare di tutta un erba un fascio non considerando il sostentamento economico di ciascuna zona territoriale.

Vanno bene le restrizioni particolari ma cerchiamo di focalizzarci e di adeguare i provvedimenti, tenendo presente tutti gli aspetti sociali ed economici che riguardano le micro e macro zone campane.

Confcommercio Avellino, dunque, per l’Irpinia propone:

  • Eliminazione di ogni trafila burocratica inutile perché creano ulteriori problemi alle aziende che già sono in difficoltà.
  • Screening sanitari per poter intervenire in tempo reale in qualsiasi ipotetica situazione di criticità.
  • Distribuzione continua di mascherine e immediata redazione del protocollo delle misure igienico sanitarie da rispettare.
  • Misure di sicurezza diversificate a seconda della superficie di vendita delle attività commerciali, tenendo conto che il rischio nei piccoli negozi è più basso rispetto al rischio molto più elevato dei centri commerciali.
  • Provvedimenti di carattere fiscale più onerosi nei riguardi dell’e-commerce gestito dalle multinazionali e incentivare l’e-commerce generato da aggregazioni virtuali di piccoli imprenditori.
  • Estendere gli aiuti per le microimprese anche alle start-up senza un bilancio. Pensare ad una provvista di 2mila euro a fondo perduto anche alle società neocostituite, per i pubblici esercizi innalzare da 100mila euro a 300mila euro il limite di fatturato per accedere al bonus regionale e portare da 100mila euro a 150mila euro il fatturato massimo per tutte le altre aziende.
  • Abbattimento almeno parziale delle utenze
  • Consentire, per i pubblici esercizi, un utilizzo più elastico del suolo pubblico per limitare i danni che il rispetto della distanza sociale comporterà.
  • Integrazione salariale costante nel tempo, in quanto non tutti i dipendenti potranno essere riassunti alla riapertura delle attività.
  • Riapertura dei cantieri pubblici e privati nel rispetto delle norme anticontagio.
  • Sospensione fino al 31 dicembre 2020 dell’aliquota regionale su bolli auto, carburanti, assicurazione dei mezzi aziendali.
  • Permettere da subito la consegna a domicilio a tutte le attività
  • Cumulabilità del Bonus fitti (C1, C2, D3, D8) con altri bonus.

Per quanto riguarda la zona rossa di Ariano Irpino, la Confcommercio Avellino propone delle misure esclusive:

  • Bonus per tutti i codici ateco (anche per chi è consentita l’apertura) poiché comunque bloccati nella zona rossa.
  • Sospensione o abolizione della tassa di Circolazione per il biennio 2020-2021.
  • Precedenza, subito dopo il personale sanitario e del volontariato, di screening per gli operatori commerciali impiegati in attività di prima necessità.
  • Apertura immediata di un’altra farmacia nel comune di Ariano Irpino vista l’esigenza, per la vastità del territorio comunale pari a circa 187 kmq, dando seguito al concorso regionale.

Il Centro Salute Mentale resta e resterà presso il Frangipane di Ariano Irpino

Cittadinanza Attiva ha comunicato la notizia che riguarda un ipotetico spostamento del Centro Salute Mentale dal P.O. Frangipane di Ariano Irpino presso un’altra sede.

L'ASL di Avellino smentisce la notizia di Cittadinanza Attiva di Ariano Irpino

L’ASL di Avellino smentisce la notizia di Cittadinanza Attiva di Ariano Irpino

L’ASL di Avellino precisa e informa riguardo la notizia non vera, specificando che il Centro Salute Mentale resta e resterà presso l’ospedale di Ariano Irpino e che sarà oggetto di una riorganizzazione dei reparti in linea con quanto determinato dalla Regione Campania circa la ripresa dei ricoveri ordinari a partire dal 3 maggio 2020.

Il tutto verrà ripristinato come già garantito dall’inizio dell’emergenza Covid-19 per poter garantire la massima sicurezza di tutti i pazienti.

Emergenza Covid-19 e Fase 2: nessun accordo tra Cgil, Comune e Regione

Non è stato raggiunto nessun accordo tra il Comune di Avellino, la Cgil e Regione Campania e non è stato trascritto nulla insieme alle altre Parti sociali.

Franco Fiordellisi, segretario generale della Cgil di Avellino rende nota la notizia perché diversi organi di stampa hanno affermato il contrario.

Non è stato raggiunto nessun accordo tra il Comune di Avellino, la Cgil e Regione Campania

Non è stato raggiunto nessun accordo tra il Comune di Avellino, la Cgil e Regione Campania

Il Segretario Generale della Cgil dichiara:

Appare doveroso precisare che una proposta di ripartenza per la cosiddetta fase 2 è stata discussa l’altro giorno nel corso di una conference-call e attraverso telefonate intercorse con il sindaco di Avellino, Gianluca Festa.

Fino a questo momento non è stato sottoscritto nessun accordo. Infatti restano da definire dei punti per noi essenziali mentre ve ne sono altri assolutamente non condivisi.

Per la Cgil Avellino è fondamentale rifarsi alle regole nazionali definite anche con le parti sociali e successivamente verificare le peculiarità territoriali.

Noi chiediamo di rendere legislativamente cogenti le tutele del Protocollo di Sicurezza ad ogni livello. Per noi la discussione non vuol dire sottoscrizione e lo avevamo chiarito anche al sindaco Gianluca Festa, il quale ha detto che di sua sponte, comunque avrebbe mandato il documento alla Regione Campania.

Quindi per quanto ci riguarda è confermato il fatto che si continua ad agire ad ogni livello nel rispetto dei Dpcm del 10 aprile scorso. Continueremo a ribadire che si potrà ripartire solo alzando il livello di sicurezza e della tutela della salute, con specifico tavolo in Prefettura.

Quando si deciderà di aprire lo si dovrà fare con assoluta gradualità e certezze di sicurezza.

Consorzio Tutela Vini d’Irpinia delucida la situazione attuale causata dall’emergenza Covid-19

Con la chiusura forzata del canale HoReCa, strumento della commercializzazione dei vini, il mondo del vino è in forte crisi a causa dell’emergenza Covid-19.

Stefano di Marzo, presidente del Consorzio Tutela Vini d’Irpinia dichiara:

L’arresto del flusso degli ordini ha generato un effetto drammatico sulla liquidità delle aziende, i cui riflessi si ripercuoteranno presto sulla produzione, per la difficoltà oggettiva da parte delle aziende di far fronte agli impegni finanziari scaturenti dalla gestione ordinaria che, nonostante il virus, restano invariati.

Le nostre attività agricole non possono essere abbandonate, così come le attività connesse alla cura dei vini in cantina. Ma la chiusura forzata dei ristoranti ha bloccato gli incassi, anche quelli relativi a forniture pregresse in attesa di pagamento.

Un effetto domino che può causare un vero e proprio shock dell’intera filiera produttiva, da sempre indicata come uno dei comparti guida per il Made in Italy nel mondo.

I ritardi negli interventi pubblici a sostegno delle imprese aggravano il quadro, a fronte di una condizione finanziaria che giorno per giorno non potrà che deteriorarsi rapidamente.

Gli imprenditori della filiera, dunque, si ritrovano senza sbocchi di mercato, senza una previsione per il futuro fattibile e concreta con la consapevolezza dei contraccolpi delle dinamiche di consumo future.

È necessario arginare la crisi incombente e dare una prospettiva progettuale per salvare la situazione drammatica che si sta prospettando.

È necessario un intervento che aumenti la liquidità per poter far fronte alle scadenze e ai pagamenti che continuano ad esserci nonostante l’emergenza e lo stallo finanziario dovuto all’emergenza Covid-19.

È necessaria l’attivazione della misura vendemmia verde finalizzata nel far diminuire la quantità di uve disponibile per la prossima vendemmia e nel ridurre i rischi di caduta dei rendimenti economici dei piccoli vignaioli.

Il tutto dovrebbe essere accompagnato da una semplificazione delle procedure per poter accedere alle varie proposte di sostegno che dovrebbero essere di facile accesso, contrariamente a come sta accadendo.

Emergenza Covid-19: il settore vitivinicolo irpino è in crisi

Ecco cosa sta accadendo in Campania nel settore vitivinicolo

Stefano di Marzo prosegue:

Dobbiamo fare appello alla convinzione con la quale iniziammo ad investire nelle nostre cantine, restando fedeli al valore delle nostre denominazioni, per l’Irpinia, che è riuscita ad affermarsi sullo scenario nazionale ed internazionale non in virtù di fenomeni modaioli e passeggeri, ma per un sostanziale valore qualitativo insito nella sua variegata espressione produttiva.

Un lavoro tenace e costante che non possiamo permetterci di veder andare perduto, tenendo bene in mente quanti grandi uomini hanno dedicato la vita a creare il patrimonio di reputazione che la nostra terra incorpora.

ASL di Avellino e il piano di screening su scala provinciale

Dal 19 aprile 2020 sono stati eseguiti 5.347 tamponi nasofaringei e 4.619 test rapidi.

L’ASL di Avellino comunica l’azione di screening sugli operatori sanitari che è stata eseguita a tappeto, ponendo maggiore attenzione su tutto il personale sanitario e sui pazienti di:

  • Presidi Ospedalieri
  • Personale dei Distretti Danitari
  • Dipartimento di Salute Mentale
  • Operatori del 118
  • Personale delle Carceri
  • Personale e pazienti delle RSA (Residenze Sanitarie Assistenziali)
  • Operatori ADI (Assistenza Domiciliare Integrata)
  • Dipendenti EMA/POEMA
Grafico del Piano di screening su scala provinciale'ASL di Avellino

Grafico del Piano di screening su scala provinciale’ASL di Avellino

Test rapidi effettuati dall'ASL di Avellino

Test rapidi effettuati dall’ASL di Avellino

In breve riassumendo i grafici ed il prospetto sono stati effettuati test rapidi su soggetti risultati positivi al test. Il risultato è il seguente:

  • 600 test rapidi eseguiti al nosocomio di Ariano Irpino
  • 142 test rapidi eseguiti al Dipartimento di Salute Mentale
  • 109 test rapidi eseguiti al Distretto di Ariano Irpino
  • 490 test rapidi eseguiti su RSA pubbliche e private accreditate

A questi dati si ricorda che è stato attivato il Programma Speciale e intenso giornaliero che riguarda le attività di screening sulla popolazione di Ariano Irpino.

I giovani medici delle Unità Mobili il 19 aprile 2020 hanno effettuato visite mediche a domicilio ed hanno eseguito:

  • 172 test seriologici di cui sono risultati positivi 34 test che sono stati sottoposti a conferma del tampone. Dei 34 tamponi 14 sono risultati negativi e e 20 sono in attesa del risultato.

Per quanto riguarda il Centro Minerva sono stati eseguiti 83 tamponi tra degenti e personale ed è risultato solo un caso positivo tra gli operatori.

Per quanto riguarda i ricoveri al Frangipane la situazione è la seguente:

  • 1 paziente è ricoverato in terapia intensiva
  • 45 pazienti sono ricoverati nel reparto Medicina COVID-19 di cui 43 sono positivi e 2 sono in attesa di esito tampone
  • 22 pazienti di Ariano Irpino sono stati dichiarati guariti
  • 20 pazienti che si trovavano al Frangipane di Ariano Irpino sono stati trasferiti alla Clinica Villa Maria di Mirabella Eclano, in base all’accordo regionale stipulato tra la Regione Campania e l’Associazione Italiana Ospedalità Privata (AIOP) che regolamenta il rapporto di collaborazione tra le cliniche private e la Regione per l’emergenza Covid-19. Tra questi pazienti ne sono stati dimessi 12 dalla Clinica Villa Maria
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del Piano di screening su scala provinciale’ASL di Avellino

A partire dal 3 maggio 2020 la Direzione sanitaria del Frangipane attiverà, in linea con le disposizioni regionali, il ripristino di tutte le attività ordinarie, che non sono mai state trasferite in altri plessi, con i ricoveri programmati sia medici che chirurgici, ridefinendo le aree dedicate al Covid-19 situate nell’ala del vecchio ospedale.

Il 20 aprile 2020 scade il termine della Zona Rossa per il comune di Ariano Irpino e il Direttore generale dell’ASL nella serata del 20 aprile 2020 comunicherà attraverso un video messaggio le decisioni adottate dalla Regione Campania per quanto riguarda la situazione di Ariano in essere.

Emergenza Covid-19 ad Ariano Irpino: screening su tutti i contatti dei positivi

Il 20 aprile 2020 scade per Ariano Irpino l’istituzione della Zona Rossa e, per cercare di evitare un’ eventuale ondata massiccia di nuovi contagi, l’ASL di Avellino sta effettuando lo screening completo di tutti i contatti dei soggetti che positivi al Covid-19, attraverso la somministrazione dei test rapidi.

Screening su tutti i contatti dei positivi ad Ariano Irpino

Covid-19 ad Ariano Irpino

Al momento ci sono due Unità Mobili a domicilio, da oggi l’ASL di Ariano Irpino ha disposto l’utilizzo di una terza Unità Mobile che servirà per completare i test sui contatti individuati da sottoporre a test.

Ciò servirà per avere un quadro completo ed esaustivo della portata del contagio e per poter intraprendere eventuali misure da parte della autorità regionali e comunali.

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