Cultura

Mauro Paperella in mostra al Mun di Tortorella

My art my dreams è il nome della personale di Mauro Paperella che verrà esposta al Mun di Tortorella il primo agosto. Quella proposta dall’artista è una collezione sperimentale, si tratta di opere d’arte realizzate su tavole di legno da cui si evince una profonda ricerca dedicata ai colori e ai materiali.

I personaggi raffigurati da Mauro Paperella fermano spaccati di storia, frammenti di sogni e personaggi noti. L’atmosfera onirica che si fonde ai colori acidi creano un contrasto interessante da cui emerge l’animo sensibile e creativo dell’artista.

La personale verrà inaugurata in occasione di Sotto le stelle il cinema dà spettacolo. Grandi Classici oltre il tempo, un evento gratuito dedicato ai classici del grande schermo.

L’iniziativa, promossa dalla società Ericusa srl e da Graficamente srl, ha come scopo la sensibilizzazione verso la cultura con uno sguardo più attento a quello del cinema, soprattutto in questo momento in cui le attività culturali hanno subìto un grave colpo.

Mauro Paperella

Mauro Paperella

Mauro Paperella: biografia

Mauro Paperella nasce a Benevento nel 1962 ma si trasferisce in giovane età a Sapri. Da piccolo mostra la sua passione e propensione per l’arte. La sua adolescenza è turbolenta e avventurosa, sviluppando una personalità sensibile.

La lontananza dai grossi centri e le vicissitudini del periodo giovanile gli impediscono di formarsi presso un’accademia e decide di studiare da autodidatta, sperimentando diverse tecniche pittoriche e artistiche in genere.

Dai primi anni ’80 produce circa un centinaio di opere che sono state distrutte o donati perché non soddisfacevano l’artista.

L’artista continua la sua sperimentazione finché non riesce a dare vita ad un suo stile personale che è quello che lo caratterizza artisticamente oggi.

Michael It’z producer onirico e surreale è al suo quarto album

Michael Caria in arte Michael It’z nasce nel 1998 a Valledoria, un piccolo paese di 4mila persone, in Sadegna. All’età di tredici anni inizia a suonare la chitarra e a 14 viene affascinato dal mondo della produzione di musica elettronica. A 18 anni pubblica i primi ep: Interlude, Vibes e Reversal.

Duobox Record, una casa discografica brasiliana, pubblica Angel’s Part, il suo primo album. A 19 anni decide di andare a Vivere a Londra dove riesce a farsi conosce per le sue qualità di producer infatti pubblica 2 album: City Closer, un lavoro prettamente elettronico e 2020 Frames of a Past Things album dai toni più malinconici e dal sound sperimentale.

Oggi il sound di Michael It’z è più essenziale, introspettivo e onirico rispetto ai lavori precedenti.

Michael It'z: intervista

Il producer ci racconta il suo percorso artistico

Micheal It’z: percorso artistico

Il percorso artistico di Micheal It’z inizia quando perde la testa per la musica rock, innamorandosi follemente per la chitarra, decide di frequentare la scuola di musica per imparare a suonare al meglio lo strumento musicale e carpirne tutte le sfumature.

Nello stesso periodo inizia a comporre musica per gioco, utilizzando software gratuiti su pc. Da lì, il producer, impara le basi della produzione musicale e compra i primi controllers, iniziando a cercare di creare qualcosa che potesse soddisfare le sue idee.

Michael It'z

Michael It’z

Micheal It’z: intervista

1. Quando hai deciso di trasferirti a Londra?

L’ho deciso a 18 anni ma per alcuni inconvenienti ho dovuto rimandare quasi a due anni dopo. Farlo è stata scelta facile per me perché fin da bambino ho sempre sognato di vivere a Londra, una città artisticamente immensa. Penso che per un artista questa città rappresenti il massimo.

2. Come nasce la tua passione per la musica?

Ho sempre amato la musica. Quando avevo 6 anni la ascoltavo continuamente perché ho un fratello musicista e devo ringraziare soprattutto per avermi trasmesso l’amore e la cultura musicale che ho oggi. La mia voglia di diventare musicista nasce grazie ai Nirvana, da sempre mi affascinava la loro musica e l’energia che trasmettevano.

Crescendo mi sono avvicinato ad altri sound anche diversi tra loro. La passione per l’elettronica è scattata quando ho ascoltato The Gloaming dei Radiohead, da lì in poi ho percepito che quel genere mi avrebbe accompagnato per sempre.

3. Cosa rappresenta per te la musica?

La musica per me è quasi tutto, dico quasi perché nella vita ci sono tanti aspetti importanti ma questa è una delle invenzioni più belle che esistano perché esprime la vita.

Per me rappresenta un modo per esprimere le mie emozioni e lei non giudica mai.

4. Da dove nasce l’ispirazione per creare i tuoi brani?

Dipende, può nascere da esperienze vissute, guardando un film, ritornando da una mostra d’arte, guardando un paesaggio mozzafiato o un’opera architettonica. Penso che la mia musica sia molto spontanea e sincera, ascoltando i miei dischi si capisce subito da dove arriva l’ispirazione.

5. I tuoi pezzi spaziano tra le diverse declinazioni dell’elettronica, ci spieghi qualcosa a riguardo?

Sono ciò che ascolto per cui penso che sia normale che anche la mia musica risenta di questa fusion. Quando lavoro ad un album prendo molta ispirazione dagli artisti che ascolto in quel momento. La musica deve fluire e variare, non riuscirei mai a fare due album dello stesso genere o comunque con sonorità simili tra loro. Preferisco dare vita propria ad ogni lavoro, per questo motivo tendo sempre a dare un’impronta personale ad ogni lavoro.

Michael It's: intervista

Dalla Sardegna a Londra: la storia di

5. i tuoi brani sono molto introspettivi e onirici.

Sì, ammetto che i miei brani sono molto introspettivi e oserei dire anche cupi ed è proprio ciò che voglio. Vorrei trasmettere emozioni forti quando qualcuno ascolta un mio lavoro, per questo tendo sempre a dare ai brani un tono surreale, quasi mistico.

6. Che musica ascolti?

Spazio dal rock all’elettronica. Gli artisti che amo di più sono: Radiohead, Placebo, Nils Frahm, Jon Hopkins, Saffronkeira, Nirvana e Led Zeppelin.

7. Ci racconti qualcosa del tuo ultimo lavoro?

Il mio nuovo album Synthetica uscirà il prossimo 25 settembre e credo che sia un lavoro diverso da tutto quello che si sente in giro ultimamente. In Between è l’ep che uscirà ed è prodotto da un’etichetta italiana ma non so ancora quando è prevista la data di uscita.

Terza tappa di Gusto Italia in tour a Sapri

Gusto Italia in tour parte per la terza che si svolgerà a Sapri giovedì dal 30 luglio a domenica 2 agosto dalle ore 18:000 alle ore 24:00.

Il percorso presentato questa volta abbraccia sei regioni italiane che rappresentano il Centro Sud, attraverso una selezione accurata dei migliori prodotti tipici di ciascuna zona con relative denominazioni.

Gusto Italia in tour oltre a presentare le eccellenze gastronomiche del territorio offre agli avventori chicche dell’artigianato locale perché anche questo settore è un punto di forza del Made in Italy.

Gusto Italia in tour: video

L’evento itinerante approda a Sapri per la terza tappa

Gusto Italia in tour: i laboratori gastronomici

I laboratori che si svolgeranno durante la terza tappa di Gusto Italia in tour iniziano alle 19:00.

Il 30 luglio si parte con lo show cooking dello chef Natalino Pascale del ristorante Funny’s di Saperi.

Il 31 luglio Rosetta Bovienzo de I dolci di Rosetta ci mostrerà e spiegherà tutti i segreti per  realizzare la crostata con la marmellata di fichi bianchi del Cilento.

Il primo agosto ci saranno due laboratori: il primo alle 19:30 dedicato alla frittura del pesce curata dalla Friggitoria Zu Ferdina’ di Saperi.

Il secondo laboratorio alle 21:30 è dedicato all’olio extravergine di oliva curato da Nicolangelo Marsicani.

L’evento è organizzato dall’Associazione Italia Eventi e da Tanagro Legno Idea. I laboratori sono realizzati con la collaborazione dell’associazione Terre del Bussento.

Le prossime tappe dell’evento gastronomico itinerante saranno Santa Maria di Castellabate e Acciaroli.

Lacci il romanzo di Domenico Starnone diventa un film

Lacci (2014) è un romanzo di Domenico Starnone, un racconto spietato di un matrimonio che prima vacilla e poi si spezza e che, nonostante tutto, anche quando tutto ha seguito il suo corso le ferite continuano ad esserci e a fare male.

Il romanzo dello scrittore è un inno al dolore che segue le stagioni della vita di ciascun protagonista del libro. Lo scrittore apre il libro, presentando la voce e i ricordi di Vanda, la moglie di Aldo, che racconta l’inizio del tradimento, composto da dettagli che a lei non sfuggono ma che fatica a credere che siano reali.

All’epoca mi sono detta che non facevi niente di male: la ragazza era bella, agli occhi non si può comandare, presto o tardi uno sguardo scappa. Ma ho sofferto molto, specialmente quando hai cominciat a offrirti di lavare i patti, cosa che non succedeva mai. Scattavi verso i lavandini appena lei si avviava e tornavi quando lei tornava. Credi che io sia cieca, che sia insensibile, che non me ne sarei accorta?

Mi dicevo: calma, non significa niente. Perché mi pareva inconcepibile che potesse piacere un’altra, ero convinta che se ti ero piaciuta una volta ti sarei piaciuta sempre.

Credevo che i sentimenti veri non cambiassero, specialmente quando si è sposati. Può succedere, mi dicevo, ma solo alle persone superficiali, e lui non lo è.

Lacci è un libro che percorre una vita intera che, nelle sue pagine, è in grado di raccontare una storia d’amore, dei sogni, dei tasselli costruttivi che poi, all’improvviso, si sgretolano come un castello di sabbia diventando nulla.

Cosa resta di una vita non andata per come ci aspettava? Per i protagonisti del libro, diventati ormai vecchi, si risolve tutto con un bilancio amaro della propria vita.

Lacci di Domenico Starnone

Lacci di Domenico Starnone

Lacci diventa un film di Daniele Lucchetti

Daniele Lucchetti decide di trasporre in immagini le parole di Domenico Starnone, facendo diventare Lacci un film che verrà proiettato, fuori concorso, alla 77esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.

Daniele Lucchetti afferma:

Oggi abbiamo una consapevolezza in più: i film, le serie, i romanzi, sono indispensabili nelle nostre vite. Con Lacci sono onorato di aprire le danze del primo grande festival di un tempo imprevisto.

Lacci uscirà nelle sale cinematografiche italiane il prossimo 1mo ottobre. Nel cast: Silvio Orlando, Giovanna Mezzogiorno, Alba Rohrwacher, Laura Morante, Linda Caridi e Luigi Lo Cascio.

Fellini degli spiriti: il documentario di Selma Dell’Olio

Fellini degli spiriti è un documentario di Selma Dell’Olio che cerca di indagare il mondo non visto di Federico Fellini, avvalendosi delle testimonianze di chi lo ha conosciuto privatamente e lavorativamente.

Nel documentario troviamo le testimonianze di: Terry Gilliam, Giditta Mascioscia, Damien Chazelle, William Friedkin, Gigi Proietti e molti altri. L’intento di Selma Dell’Olio è quello di mostrare un ritratto più intimo e spirituale di un regista che ha fatto la storia del cinema italiano e internazionale.

Fellini degli spiriti verrà presentato in anteprima internazionale durante la XXXIV edizione del Festival il Cinema ritrovato a Bologna, che si svolgerà dal 25 al 31 agosto.

Fellini diegli spiriti di Selma Dell'Olio

Scena tratta dal documentario

Fellini degli spiriti: il rapporto del regista con l’esoterismo

Federico Fellini era un uomo così innamorato della che in tutta la sua vita, lavorativa e non, ha sempre cercato di comprenderne il senso. Da sempre è stato affascinato dai segreti che riguardavano l’inconscio.

Quando il regista aveva del tempo libero si recava dal sensitivo Gustavo Rol, per farsi consigliare sulle sceneggiature.

Filippo Ascione racconta su Federico Fellini:

Mi diceva sempre che il cinema lo aveva risucchiato ma lui voleva fare il mago.

I film erano le sue magie. Quando giravamo, alle otto del mattino ci trovavamo in piazza del Popolo per andare a Cinecittà e non esisteva nulla: i copioni nascevano in quella mezz’ora d’auto, spesso ispirati ai suoi sogni della notte.

Fellini degli spiriti

Fellini degli spiriti

Federico Fellini, stando alle parole di Filippo Ascione, non era interessato al cinema in sè infatti possedeva un numero spropositato di libri esoterici e di psicologia, oltre ai saggi di Rudolf Steiner. Per Federico Fellini realizzare un film era l’equivalente di fare una magia.

Ad esempio nel film La voce della luna (1990) c’è una scena, quella in cui gli oggetti sul pianoforte ballano, che si ispira ad una teoria del musicista Nino Rota, che affermava che la sequenza di determinate note musicali sono in grado di modificare la materia.

Il regista voleva conoscere una nota sensitiva russa che viveva isolata al servizio del Kgb. Quando nel 1987 vinse un premio a Mosca, Federico Fellini, mise come condizione che lo portassero da questa sensitiva che, si diceva, avesse resuscitato Breznev. Le trattative per raggiungere questo compromesso durarono molto perché, ai tempi, c’era la Guerra Fredda.

Le sue opere cinematografiche sono tutte caratterizzate dallo stile onirico e visionario, tipico di chi è affascinato da ciò che sfugge allo sguardo.

Fellini degli spiriti: trailer

Fellini degli spiriti di selma Dell’Olio

Fellini degli spiriti è un modo per approfondire questo lato nascosto, a molti, del regista e per celebrare il centenario della sua nascita. Il documentario uscirà nelle sale italiane il prossimo 31 agosto.

La via Campanina e il miracolo dell’incastellamento: le tappe

Franco Iovino, presidente dell’ente regionale che ha sede a Summonte, spiega il progetto de La via Campanina e il miracolo dell’incastellamento, un progetto volto a dare una coscienza diversa del turismo.

Vogliamo generare l’economia della bellezza e del territorio. Il Parco del partenio non vuol dire soltanto sottostare a vincoli e divieti ma è anche un’importante attività di sviluppo.

La via Campanina e il miracolo dell’incastellamento inizierà con il concerto all’alba di Marco Zurzolo ma, in sé, il percorso si compone di altre tappe che si concluderanno il 21 marzo 2021.

La tappa e la data più vicina è prevista per il prossimo 10 agosto a Montevergine.

Parco del Partenio

Parco del Partenio

La via Campanina e il miracolo dell’incastellamento: scopo del progetto

Le tappe del progetto toccano 22 Comuni del Parco del Partenio.

L’idea è che quella di ridare valore alla ricreazione all’aperto e alla riscoperta dell’ambiente, aspetto che abbiamo maturato in modo più importante durante il lockdown. Quest’esperienza seppur angosciante ci ha fatto riscoprire la voglia di stare all’aperto, in aree verdi perché oltre ad avere un potere rilassante per la mente esprimono, per molti il vero significato del vivere in libertà.

Parco del Partenio

Parco del Partenio

Quello proposto, infatti, è un turismo fuori dagli schemi, quello che esula, per intenderci, dalle classiche sagre ed eventi che durano un giorno.

Il Parco del Partenio permette di creare un turismo che può essere svolto, rispettando il distanziamento sociale, previso dalle normative vigenti: ci sono sentieri da percorrere che sono alla portata di tutti.

È importante iniziare a vivere, trascorrendo il tempo libero in luoghi che possano darci serenità, fermando lo scandire del tempo frenetico di cui siamo schiavi. Molto spesso crediamo che per staccare la spina c’è bisogno di fare migliaia di chilometri quando, non sappiamo o dimentichiamo, che basta spostarsi meno di quanto pensiamo, per scoprire luoghi capaci di regalarci la pace di cui abbiamo bisogno.

In viaggio con i Mesali per scoprire l’Irpinia autentica

Mesali è un’associazione formata da persone che amano il proprio territorio e che vogliono farlo conoscere e scoprire in modo autentico e diverso, fondendo varie attrattive culturali e territoriali.

Non è un caso la scelta del nome: mesali, infatti, nel dialetto locale significa tovaglie dunque l’intento degli associati, gruppo di ristoratori irpini, è quello di guidare gli avventori attraverso un percorso fatto di convivialità, ospitalità, conoscenza e transumanza gastronomica.

L’Irpinia è un posto ricco di storia, cultura e tradizioni che però manca di strutture, progetti e itinerari che possano guidare un turista che decide di visitare questi luoghi. Da irpinia molte volte mi sono chiesta come sia possibile che un territorio vocato al vino non abbia, ad esempio, un itinerario del vino ufficiale che possa essere in grado di far conoscere la realtà enologica di un territorio che, in potenza, ha le stesse caratteristiche e attrattive della Toscana.

L'Irpinia da conoscere insieme ai Mesali

L’Irpinia da conoscere insieme ai Mesali

Avventurarsi in Irpinia, se non si hanno amici del posto o non si prenota una visita organizzata qualora vi fosse, equivale ad addentrarsi in uno spazio disordinato, una sorta di “selva oscura”, in cui è facile perdersi e perdere aspetti importanti di questa meravigliosa terra.

Da oggi, fortunatamente, le cose cambiano perché i Mesali, con il progetto itinerante Sentieri d’Irpinia, hanno deciso di investire in un’idea che ha come mission lo sviluppo del territorio in un’ottica sostenibile e soprattutto aggregativa.

La loro idea d’Irpinia è aperta a chiunque, soggetti pubblici e privati, che condividono i loro stessi valori: amore per il territorio, appartenenza territoriale e resistenza nei confronti di ciò che eravamo e di ciò che siamo, a prescindere delle dinamiche di mercato e della grande distribuzione.

Il progetto, infatti, prevede la realizzazione di 11 percorsi, incentrato ciascuno intorno ad ogni ristorante facente parte dei Mesali. Il punto di partenza sono i ristoratori perché intorno a loro ruota tutto il mondo della filiera produttiva locale: i piccoli produttori, cantine e contadini che hanno abbracciato l’idea che può esistere ed esiste un mercato sostenibile.

In questa idea verranno coinvolte anche le realtà inerenti la realtà dell’ospitalità diffusa, come l’Albergo diffuso di Castelvetere sul Calore, per fare un esempio. Non sono escluse le associazioni, le Amministrazioni Comunali, Gal, Enti parchi e tutte quelle realtà che hanno come scopo la conoscenza del territorio e la crescita dello stesso.

Associazione i Mesali

I membri dell’associazione irpina

I Mesali: chi sono

I ristoranti che appartengono all’associazione Mesali sono luoghi composti da persone che, nel loro lavoro quotidiano, scelgono di presentare l’autenticità del loro territorio, preferendo materie prime a km 0 e piccoli produttori che non si lasciano intimorire dalle dinamiche del mercato globalizzato. Tutti i partecipanti, diretti e indiretti, sono animati da un ideale che non è solo conservativo ma di amore per la genuinità e i sapori di un tempo oltre all’orgoglio della propria identità rurale e lavorativa.

Il risultato finale degli associati presenta direttamente un prodotto finito, che mescola tradizione e innovazione: una nuova immagine che meglio rappresenta l’Irpinia di oggi.

L’Irpinia, oggi, è composta non solo da persone che sono sempre rimaste nella loro terra ma da giovani che hanno scoperto altre realtà. Uscendo fuori dai propri confini, hanno deciso, ugualmente, di tornare nella loro terra di orgine per rivalutare, sfidare e dare una nuova possibilità ad un territorio che ha molto da offrire ma che, purtroppo, non ha mai avuto una voce adeguata che potesse rappresentarlo a pieno.

I ristoratori che compongono i Mesali sono:

  • Oasis Sapori Antichi (Vallesaccarda, AV)
  • Osteria dei Briganti (Scampitella, AV)
  • Ristorante La Pignata (Ariano Irpino, Av)
  • Antica Trattoria Di Pietro (Melito Irpino, AV)
  • Villa Assunta (Mirabella Eclano, AV)
  • La Pergola (Gesualdo, AV)
  • La Ripa Ristorante Museo (Rocca San Felice, AV)
  • Antica Trattoria Martella (Avellino, AV)
  • Trattoria Valleverde Zi’ Pasqualina (Atripalda, AV)
  • La Corte dei Filangieri (Candida, AV)
  • Vecchio Mulino 1834 (Castelfranci, AV)
  • La Locanda della Luna (San Giorgio del Sannio, BN)
  • Veritas Restaurant (Napoli, NA)
Visitare l'Irpinia insieme ai mesali

Irpinia

I punti di forza del progetto Sentieri d’Irpinia

Per realizzare Sentieri d’Irpinia l’associazione dei Mesali ha condotto delle ricerche tecniche specifiche, avvalendosi del supporto The Data Appeal Company, compagnia che sfrutta le analisi e i dati, in base a studi approfonditi, che sono in grado di poter delineare i punti di forza di un progetto, le esigenze di mercato per poter realizzare un progetto vincente e destinato a durare nel tempo.

L’analisi svolta con il supporto del programma UniCredit Made4Italy ha rilevato una grande visibilità dell’Irpinia per quanto riguarda il settore gastronomico e l’ospitalità. Bisogna rivolgere l’offerta al mercato inglese, francese e tedesco e intesificare la presenza online su più canali per poter valorizzare le risorse e le attrattive locali.

Altro fattore importante è quello di destagionalizzare la presenza del turismo in Irpinia perché ci può essere movimento durante l’arco dell’intero anno e non solo in determinati periodi, già di per sé inflazionati e dispersivi.

L’obiettivo di Mesali è quello non solo di creare un marchio di qualità ma la volontà di creare un’identità che abbia come scopo quello di trasmettere il senso di appartenenza territoriale, a prescindere dalle singole diversità.

Duomo di Avellino

Duomo di Avellino

Quali sono i punti d’interesse considerati nello studio?

Dall’analisi svolta i punti d’interesse sono diversi. Gli avventori sono attratti da:

  • Abbazia del Goleto di Sant’Angelo dei Lombardi
  • Museo degli Argenti di Ariano Irpino
  • Museo Civico e della Ceramica di Ariano Irpino
  • Sagra della castagna e del tartufo nero di Bagnoli Irpino
  • Sagra della castagna di Montella
  • ArianoFolkFestival
  • Castello di Gesualdo
  • Parco Archeologico di Mirabella Eclano

Qual è la sfida dei Mesali in collaborazione con UniCredit Made4Italy? È quella di potenziare i punti di forza dell’enogastromia e dell’accoglienza e realizzare nuovi progetti integrativi per realizzare nuovi servizi turistici e far scoprire altre attrattive esistenti ma sconosciute agli avventori.

In breve lo scopo è quello di dare finalmente un’identità collettiva ad un territorio che ha molto da offrire ma che non è stato adeguatammente valorizzato fino ad ora.

Le foto utilizzate nel presente articolo sono di Nico Boccia.

Andrà tutto bene di Leo Ortolani: il racconto ironico del nostro lockdown

Andrà tutto bene è il titolo del libro illustrato di Leo Ortolani, noto fumettista italiano. Già dalla scelta del titolo capiamo il mood delle strisce del fumettista, che ha scelto di utilizzare la frase più abusata degli scorsi mesi che, chiunque, ripeteva come un mantra.

Il fumetto nasce dalla voglia di esorcizzare, attraverso l’ironia, un periodo pandemico caratterizzato da: paura, incertezza, autocertificazioni che cambiavano dalla sera alla mattina e in cui siamo stati martellati costantemente dalle dirette video di tutti i politici.

Siamo stati obbligati a consumare il perimetro delle nostre abitazioni, perdendo spesso il senso della realtà e dello scorrere del tempo, scandito, senza possibilità di scelta.  da nuove abitudini costrette e costruite per “far passare in qualche modo la giornata”.

Se non avessimo vissuto anche noi tutto questo il libro illustrato sembrerebbe un fantasy surreale creato da una fervida fantasia.

Andrà tutto bene è una cronaca illustrata che non solo fà sorridere ma mostra le falle e la confusione che anima e muove questo Paese. Il modo migliore per esorcizzare è quello di guardare a vicende traumatiche, spostando la visuale da un punto di vista leggero o semplicemente diverso da quello decodificato da noi.

Andrà tutto bene di Leo Ortolani

Andrà tutto bene di Leo Ortolani

Leo Ortolani: chi è?

Leonardo Ortolani nasce a Pisa nel 1967 ma ben presto si trasferisce a Parma dove consegue la laurea in Geogolia.

Nel 1971 relizza la sua prima storia a fumetti che ha come protagonisti Zio Paperone e Paperino.

Nel 1975 nascono i suoi primi personaggi: Lello e Giappi. La notorietà arriva nel 1989 quando partecipa a un concorso per autori esordienti. Al concorso presenta due storie illustrate in cui c’è Rat-Man che vince oltre al concorso anche il Premio Spot come migliore sceneggiatura.

Leo Ortolani

Leo Ortolani

Da qui si afferma nel mondo dei fumetti e Rat-Man nel 1996 viene pubblicato su un trimestrale della Marvel.

Nel 2011 pubblica il suo primo libro Due figlie e altri animali feroci, che racconta della sua esperienza personale nel mondo dell’adozione.

Andrà tutto bene uscirà nelle librerie italiane il prossimo 23 luglio.

Se siete amanti del genere graphic novel che affronta temi attuali vi consigliamo anche Lockdown Heroes di Milo Manara!

Tecniche di indagine e analisi dei principali fenomeni criminali di Salvatore Pignataro

Tecniche di indagine e analisi dei principali fenomeni criminali (2020) è l’ultimo libro di Salvatore Pignataro. Il tema del libro è incentrato sulle diverse modalità di approccio relative alle attività investigative, pratica esistente tra la fine del ‘700 e l’inizio dell’800 che si è evoluta e modificata fino ai giorni nostri.

Investigare, infatti, significa seguire una strada che porta alla verità. Per poter seguire una determinata strada c’è una ricerca certosina per giungere al percorso più idoneo e rilevatore. Investigare richiede non solo conoscenza giuridica ma una predisposizione intuitiva personale che sia idonea a tracciare un quadro di una qualsiasi situazione in cui sembra difficile trovare una quadra.

Nel libro, oltre ad essere spiegati in modo minuzioso e dettagliato tutte le parti di cui si compone la materia inerente all’investigazione, viene analizzato tutto ciò che corolla il lavoro in questione e come si compone, ad esempio, la nuova struttura dei servizi, per accedere a documentazioni inerenti la sicurezza interna ed esterna.

Tecniche di indagine e analisi dei principali fenomeni criminali

Tecniche di indagine e analisi dei principali fenomeni criminali

Gli strumenti dell’investigazione

Per poter predisporre un’indagine nel modo più idoneo ci sono strumenti investigativi, previsti dall’ordinamento giuridico e si dividono in tipici e atipici.

I tipici osservano le normative mentre gli atipici sono frutto dell’esperienza e della creatività dell’investigatore quindi non seguono uno schema definito.

Il sopralluogo è un altro elemento importante: l’esame della scena del delitto è fondamentale perché è proprio in questo luogo che si possono cogliere le sfumature più nascoste.

I rilievi tecnici, sono affidati alla polizia scientifica che dovrebbe instaurare un rapporto di collaborazione con gli investigatori, e si basano sull’osservazione, descrizione e acquisizione di dati ed elementi privi di elaborazione o valutazione tecnica uniti ad un accertamento tecnico relativo alle attività di approfondimento e di giudizio tecnico scientifico.

La Teoria dell’interscambio è l’interconnessione tra: reo, vittima e ambiente/scenario.

Le azioni investigative cercano di far emergere chi è una persona: la professione che svolge, la sua fedina penale e poi le sue qualità.

Tecniche di indagine e analisi dei principali fenomeni criminali analizza nello specifico i vari settori in cui agisce, tenendo per ciascun campo la normativa vigente perché in base alle disposizioni può variare il metodo di approccio.

Un argomento che ci ha molto colpito è quello relativo ai crimini informatici.

Salvatore Pignataro

Salvatore Pignataro

Tecniche di indagine e analisi dei principali fenomeni criminali: i crimini informatici

I crimini informatici sono reati che vedono nella rete telematica il mezzo per poter commettere attività illecite come truffe, cyberbullismo, stalking attraverso i social o accessi abusivi a sistemi informatici.

Il virus, ad esempio, è un programma che in maniera indesiderata si inserisce all’interno del pc dell’utente, nella maggior parte dei casi sono innocui e non danneggiano il sistema altre volte vole invece no.

Questo è un campo nuovo che si barcamena su normative e modi di agire meno consolidati, vista la giovane età del diritto informatico.

Come scrive Salvatore Pignataro:

Agli inizi degli anni ’90 si manifestò l’esigenza di disciplinare la materia, successivamente all’espandersi di crimini commessi attraverso l’uso della tecnologia. La rete internet però mal si presta a rigide regolamentazioni a causa della sua particolare struttura sempre in continua evoluzione. Inoltre gli autori tendono ad avvalersi delle asimmetrie tra i diversi sistemi nazionali non ancora adeguatamente coordinati.

Ad esempio, il reato di illecita intrusione in un sistema informatico o telematico si contraddistingue per l’elevata potenzialità offensiva che potrebbe arrecare danni patrimoniali alla parte offesa.

Generalmente la parte lesa si affida alla Polizia Giudiziaria che può concludere le indagini in modo soddisfacente.

Negli ultimi tempi è cambiata anche la finalità dell’hacking perché, inizialmente, l’approccio non si manifestava con azioni dannose ma le finalità erano artistiche e politiche. Alla fine degli anni ’80 i crimini informatici sono stati divisi in due tipi: lista minima e lista facoltativa.

Nella lista minima i reati sono relativi a:

  • Frode informatica
  • Falso in documenti
  • Danneggiamento di dati e programmi
  • Sabotaggio informatico
  • Accesso abusivo e la violazione delle misure di sicurezza del sistema
  • Intercettazione non autorizzata

Nella lista facoltativa invece sono inclusi:

  • Alterazione di dati
  • Spionaggio informatico
  • Utilizzo di un programma informatico protetto

Tecniche di indagine e analisi dei principali fenomeni criminali di Salvatore Pignataro non è solo un saggio per gli addetti al settore ma può essere illuminante anche per gli amanti di questo complesso settore.

Concerto all’alba di Marco Zurzolo a Sant’Angelo a Scala

Sant’Angelo a Scala si trasforma in uno scenario suggestivo che incornicerà l’esibizione live del noto sassofonista Marco Zurzolo. La location è il castello medievale, uno scenario storico che è stato teatro di numerose battaglie.

L’appuntamento è previsto per il 26 luglio alle ore 06:00, che darà il via ad una serie di iniziative che vi terranno impegnati per il resto della giornata.

Il progetto, organizzato dalla Regione Campania, dal Parco del Partenio e da Scabec, rientra ne La via Campanina e il miracolo dell’incastellamento: un viaggio emozionale tra le rocche antiche ai piedi del Parco del Partenio.

Subito dopo l’esibizione del Marco Zurzolo Quartet è prevista un’escursione all’Eremo dell’Incoronata, percorrendo il sentiero di Frà Diavolo.

Alle ore 10:00, dopo l’escursione e per rilassare le membra ci sarà una lezione di Yoga e Tai Chi tra i ruderi dell’Incoronata.

Marco Zurzolo

Marco Zurzolo

Marco Zurzolo: biografia

Marco Zurzolo nasce a Napoli il 26 luglio 1962, si diploma in flauto a causa della mancanza del corso di studi in sassofono al conservatorio. Nato in una famiglia di musicisti fonde la sua passione tra il jazz e la tradizione musicale partenopea.

Da oltre dieci anni si occupa di progetti musicali basati sulla contaminazione artistico-musicale, collaborando con artisti italiani ed internazionali come: Archie Shepp, Chet Baker, Stefano Bollani, Van Morrison.

Nel 1995 inizia la sua attività di compositore e da allora ha pubblicato 13 CD di sue composizioni. Nel 2012 inaugura lo spazio ZTL (Zurzolo Teatro Live) dove è Direttore Artistico. Lo spazio ZTL nasce con il desiderio di offrire un contributo all’arte e alla cultura, attraverso scambi tra artisti provenienti da tutto il mondo

Ha composto musiche per il cinema, il teatro e la TV, ricordiamo le musiche del film Il trasformista (2002), Il manoscritto di Van Hecken (1999) e Polvere di Napoli (1998), In punta di piedi (2018) e la serie TV I bastardi di Pizzofalcone.

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