Cultura

Mario Martone incontra il pubblico a Lioni per parlare de Il Sindaco del rione Sanità

A distanza di pochi mesi Mario Martone, dopo aver ricevuto ad Avellino il Premio Camillo Marino, ritorna in Irpinia per parlare al suo pubblico del Il Sindaco del rione Sanità, il suo ultimo film tratto dall’omonima rappresentazione teatrale di Eduardo De Filippo.

Dopo Capri Revolution (2019), il regista partenopeo torna sul grande schermo con un nuovo lungometraggio che gioca sui valori di bene e male, in cui il significato intrinseco di queste due connotazioni morali assumono un senso completamente soggettivo.

Antonio Barracano (Francesco Di Leva), figlio di pastori, è un uomo che si è fatto strada da solo, manipolando la giustizia e riuscendo a diventare un punto di riferimento nella Napoli criminale e nel suo quartiere.

Tutti lo chiamano il Sindaco, a lui questo nome non piace, perché risolve contenziosi e problemi che attanagliano le persone malavitose o chiunque si rivolga a lui per uscire fuori da situazioni poco felici.

Il sindaco del rione Sanità: trailer

Francesco Di Leva

Il concetto di giustizia di Antonio Barracano è singolare e non segue la logica comune, che discerne bene e male o buono e cattivo, seguendo i parametri cui siamo abituati.

Un esempio, il più paradossale, è quello che riguarda uno dei suoi cani d’attacco, Malavita, che una notte aggredisce quasi a morte sua moglie Armida (Daniela Ioia). Qualsiasi persona di buon senso avrebbe puntato il dito, senza ombra di dubbio, contro il cane.

Per Antonio Barracano la realtà è diversa: per lui è stata la moglie che ha sbagliato, scendendo all’una di notte di casa per recuperare il suo smartphone. Il compito di Malavita è quello di difendere la casa ed i suoi abitanti e, secondo lui, il suo cane ha adempiuto al suo ruolo, difendendo il territorio.

Il Sindaco del rione Sanità: locandina

Il Sindaco del rione Sanità

Il Sindaco del rione Sanità di Mario Martone resta fedele alla rappresentazione teatrale di Eduardo ma, allo stesso temp, il regista adegua esteticamente il personaggio di Antonio Barracano all’immaginario più moderno che noi, oggi, abbiamo del malavitoso.

Il protagonista del lungometraggio non è un uomo over 60, come nella rappresentazione teatrale, ma è un aitante quarantenne dal fisico scolpito che tiene alla propria immagine nello stesso modo in cui tiene alla propria rispettabilità nel quartiere.

Per scoprire il resto non vi resta che guardare il film!

La vita bugiarda degli adulti: l’ultimo romanzo di Elena Ferrante

La casa editrice e/o ha annunciato l’ultimo il titolo del prossimo romanzo di Elena Ferrante che s’intitola La vita bugiarda degli adulti.

Il romanzo della scrittrice misteriosa sarà disponibile nelle librerie il prossimo 7 novembre ma è già prenotabile online.

La vita bugiarda degli adulti

Elena Ferrante l’ultimo romanzo in uscita

Dopo ben cinque anni di attesa dalla pubblicazione di Storie della bambina perduta (2014), Elena Ferrante torna a far sognare i suoi numerosi lettori sparsi per il mondo, che stanno aspettando con trepidazione l’uscita de La vita bugiarda degli adulti!

 

Volevo essere una vedova: l’ultimo romanzo di Chiara Moscardelli

La scrittrice Chiara Moscardelli dopo Volevo essere una gatta morta (2011), il suo romanzo d’esordio, nel 2019 cambia prospettiva, pubblicando per Einaudi Volevo essere una vedova.

L’elemento predominante, in entrambe le pubblicazioni, è la sferzante comicità con cui la scrittrice riesce a descrivere dettami sociali universalmente sottointesi, mostrandoli in modo reale e strappando un sorriso nel lettore.

Volevo essere una gatta morta di Chiara Moscardelli: romanzo

Volevo essere una gatta morta di Chiara Moscardelli

Chi è la gatta morta per Chiara Moscardelli?

La gatta morta per Chiara Moscardelli è quella donna che nella vita sentimentale riesce a realizzare il proprio obiettivo: quello di accasarsi. Nasce con questo scopo da perseguire nella sua vita, crescendo affina le sue arti seduttive e riesce finalmente a portare a casa lo sventurato di turno.

Usando le stesse parole della scrittrice:

La gatta morta è una micidiale categoria femminile. Non fa battute divertenti, sta in disparte, non esprime opinioni. Ha paura dei thriller, le pesa la borsa, non fa uscire il suo ragazzo con gli amici, non si concede mai al primo appuntamento, neanche al secondo e al terzo e fin da piccola ha un solo scopo: il matrimonio.

A trent’anni Chiara Moscardelli  crede che la gatta morta possa essere l’unica chiave d’accesso più congeniale, per poter trovare quell’equilibrio sentimentale formato da due individui che decidono di condividere gioie e dolori.

A quarantasei anni le prospettive della scrittrice cambiano, insieme all’aiuto del suo analista, e la sua unica aspirazione indotta dalla società con cui si rapporta quotidianamente è quella di voler essere una vedova, per evitare di essere guardata, usando le parole dell’autrice, come si guarda una che è in attesa del trapianto di un organo che non arriverà mai.

Volevo essere una vedova: libro

L’ultimo romanzo di Chiara Moscardelli

Ecco uno, tra i tanti episodi, in cui Chiara Moscardelli si è imbattuta e che le hanno messo l’idea di voler essere vedova.

Ero di fronte all’ennesimo ortopedico.

-Sposata?- mi chiese, non appena mi sedetti di fronte a lui, dall’altra parte del tavolo.

-No.

-D’accordo- disse pensieroso continuando a digitare.

-Gravidanze?

-No.

-Anni?

-Quarantasei, – sussurrai.

-Come?

-QUARANTASEI.

-No, scusi, – mi corressi, tornando a respirare, – non ne ho ancora quarantasei! Mi sembrava strano… siccome li faccio tra pochissimo, quarantesei intendo, mi è venuto spontaneo dirlo, ma non è così!

– Allora scrivo quarantacinque. Però gravidanze niente. Mi conferma?

-No, in effetti no. Cioè sì, glielo confermo.

-Mmm.

-Senta, scusi. Ho per caso sbagliato medico?

-Prego?

-Voglio dire, lei è ginecologo?

-Certo che no. Che glielo fa credere?

-Proseguendo con le domande, perché niente gravidanze? Qualche malattia? Impedimento? Sa, il tempo è tiranno eh!- E quest’ultima frase la disse facendomi anche l’occhiolino.

Ero vecchia. Ecco cosa stava cercando di dirmi. Come tutti.

Come mai? Come mai avevo quarantacinque anni e non avevo figli?

L’ortopedico non si sarebbe accontentato di una semplice risposta. Era un tipo tosto, si vedeva. -Sono vedova! – gridai.

-Questo mi addolora. Così giovane…

A quaranticique anni ero vecchia, ma in quanto vedova, invece…

Per la sua età (46 anni), infatti, sembra strano anche all’ortopedico che non sia sposata, divorziata, convivente e che, addirittura, non abbia figli.

L’età di una donna nell’immaginario collettivo deve essere scandita da tappe socialmente accettabili e che ne diano un’immagine rassicurante, dunque, anche l’idea della divorziata, paradossalmente, rientra nell’accettazione sociale di questo status sentimentale perché implica il retropensiero che comunque qualcuno l’abbia scelta, storto morto.

Volevo essere una vedova  non ha come focus principale quello di puntare il dito contro una società giudicante, sorridendoci semplicemente sopra. Chiara Moscardelli, nelle pagine del romanzo, pone l’attenzione su altro punto da tenere presente, che è quello più importante: l’accettazione di se stessi.

Mi spiego meglio: la società potrà basarsi anche su dettami morali opinabili ma, se questi dettami pesano a tal punto nella nostra vita da simulare un’immagine più congeniale per gli altri, questo è in primis un problema nostro e di quegli stessi retaggi sociali e culturali che non riusciamo a scrollarci di dosso.

L’esempio più banale potrebbe essere quello di credere nel lieto fine dei rapporti sentimentali, che ci è stato inculcato dalle favole mentre la verità è che il lieto fine non va cercato in una seconda persona ma semplicemente in noi stessi.

Chiara Moscardelli

Chiara Moscardelli

Citando le parole di Chiara Moscardelli:

La lezione più importante è proprio questa: siamo noi il nostro lieto fine, il nostro ballo di Cenerentola. Il vissero per sempre felici e contenti esiste, solo non è quello che ci hanno raccontato. Ecco la vera favola.

Grottaminarda,
l’associazione Civitas presenta “Dialogo sul conflitto”

L’associazione Civitas di Grottaminarda, dopo la proiezione del docu-film: “Tenk iù Globalizescion” e la presentazione del libro “Politicamente corretto” di Eugenio Capozzi, propone ai cittadini ufitani una nuova lettura: “Dialogo sul Conflitto” di Orazio Maria Gnerre e Gianfranco La Grassa.

Dialogo sul conflitto

“Dialogo sul conflitto” affronta i principali problemi teorici del XXI secolo: fine della destra e della sinistra e ricerca di un nuovo paradigma, rivolta delle classi medie e nuova lotta di classe, transizione uni-multipolare, destino dell’Europa nell’epoca dell’acutizzazione della competizione policentrica.

Il ripensamento dei sistemi interpretativi di autori sempre attuali, tra i quali Karl Marx e Carl Schmitt, dischiude, in forma di dialogo, una riflessione approfondita sulla reale natura del conflitto e dell’uomo, aprendo il discorso a nuove interpretazioni e problematiche.

Priestess: chi è la promessa del rap al femminile

Alessandra Prete, in arte Priestess, è una cantante e rapper pugliese che si sta affermando nel panorama rap italiano. Nel 2015 viene scoperta dal produttore Ombra perché stava cercando una ragazza che cantasse in inglese alcune tracce del rapper Mad Man. Da quel momento entra nella Tanta Roba, etichetta di musica rap indipendente.

Priestess: video

Priestess

Ad aprile 2019 esordisce con il il concept album Brava composto da 14 tracce, ciascuna intitolata con nomi di personaggi femminili che hanno segnato ed influenzato la sua vita. Brava è anche il nome della traccia autobiografica in cui Priestess racconta:

Nata a metà dei ’90

Voce incanta

È un mantra

Ninna nanna

Echi di sirene

Sbirri, sgamano le mie compagne

Compagnie malate beverdì champagne

Sveglia con l’hangover

Mamma le lasagne

Il mio ex in giro, sì, con certe cagne

Lucido le Jordan

Non chiamarle scarpe

Tutte queste Barbie Mattel

Sembrano rifatte

Borsa sotto gli occhi

Borsa Prima Classe

Porto il mondo a spasso

Le mie amiche pazze

Non le vedo più

 

Priestess, hostess

No stress, relax

Bitches, dress code

Black list, collage

Cartier, Cartdor

Collant, mi amor

Hotline

Eyes wide shut

Kidman Nicole

 

Takada Kenzo

Tagadà, moon walk

Sto andando a cento

In strada motor sport

Annientamento

Natalie Portman

Caschetto nero

Come Mia Wallace

 

Scusa se rispondo ma mi trilla l’iPhone

Guarda quante cose nella borsa Vuitton

Sì, ti sto rubando il cuore come Margot

E tu stasera mi vuoi bella e sbronza

Meglio di no

Bomba nella bocca, Listerine

Nella stanza sola lingerie

Faccio un’altra foto identikit

Peccatrice dieci ave Marì

Amen

Tu non credere alle stelle se non sai desiderare

Cuore freddo siderale

In auto Trevis Scott a cento venti

Sulla provinciale

Dai non correre così

 

Non basta essere brava

Non basta essere me

Priestess: Brava audio ufficiale

Priestess tocca temi attuali come l’abuso dell’aggettivo brava perché oggi, per la cantante, non serve poi a granché essere brave in un mondo in cui viene dato risalto ed importanza all’apparenza e alla superficialità.

In Alice, ad esempio, la cantante sottolinea l’importanza di accettarsi per come si è e non per i dettami modaioli del momento, che ci vogliono magre fino all’osso. Lei che rientra nel target delle curvy, ribadisce questo concetto anche nei confronti di chi la vorrebbe diversa, dicendo che il suo desiderio è quello di farsi ricordare per il peso delle sue parole e non per il peso del suo corpo.

Priestess: Alice audio ufficiale

I live di Priestess sono un mix perfetto tra trap, hip-hop e r&b; il suo flow è capace di affascinare anche chi non ama questo genere musicale.

Il Sindaco del rione Sanità: incontro con Mario Martone e Francesco Di Leva a Lioni

Giovedì 31 ottobre alle ore 18:00 presso il Cinema Nuovo di Lioni verrà proiettato Il Sindaco di rione Sanità di Mario Martone, tratto dall’omonima commedia di Eduardo De Filippo (1960). Non è la prima volta che questa commedia viene adattata per il grande ed il piccolo schermo: nel 1964 e nel 1979, infatti, Eduardo de Filippo lo ripropone alla televisione mentre nel 1996  arriva nei cinema.

Il Sindaco del rione Sanità di Mario Martone è un riadattamento ai giorni nostri sia per quanto riguarda la fotografia che gli argomenti “gomorriani” a stampo criminale ma c’è un’introspezione maggiore dei protagonisti della pellicola del regista napoletano.

Il sindaco del rione Sanità: trailer

Francesco Di Leva

Il Sindaco del rione Sanità di Mario Martone ci mostra un Antonio Barracano (Francesco Di Leva) come un guappo energico e spietato, paladino di una giustizia soggettiva fatta di violenza e difesa nei confronti non dei più deboli ma degli ignoranti.

L’evento organizzato da Zia Lidia Social Club prevede, dopo la proiezione del film l’incontro con il regista e l’attore Francesco Di Leva.

Il prezzo del biglietto è di euro 10,00, incluso viaggio con partenza del pullman alle ore 16:00 a piazza D’Armi.

La prevendita è autorizzata presso Bio 2000 fino ad esaurimento posti.

Per info e prenotazione contattare i seguenti numeri: 328 6730274 o 0825679652

Vanilla Wine&Restaurant organizza un laboratorio sensoriale dedicato agli aromi del vino

Vanilla Wine&Restaurant (Castellammare di Stabia) organizza un laboratorio sensoriale dedicato agli aromi del vino.

L’appuntamento è previsto giovedì 24 ottobre, i partecipanti verranno condotti in un viaggio esplorativo all’interno del mondo dei profumi, dei sapori e dei colori del vino. Durante questo incontro saranno messe alla prova le capacità sensoriali dei partecipanti, attraverso la somministrazioni di test.

Dopo il laboratorio sensoriale ci sarà un Light Dinner, previa prenotazione.

aromi del vino

aromi del vino

Light Dinner di Vanilla Wine&Restaurant: menù

Antipasto

Mini tartare di salmone e tonno

Primo Piatto

Spaghettone di Gragnano con alici e pane atterrato

Secondo

Filetto di branzino in crosta di patate con crema di asparagi

Dolci a buffet

I vini scelti in abbinamento sono a cura di Vanilla Wine&Restaurant

Per info e prenotazioni contattare il seguente numero: 351 8806095

Guide Percettive: prima tappa a Fragneto Monforte

Guide Percettive di Toi Giordani e Vittorio Zollo è partita, segnando la prima tappa a Fragneto Monforte, in occasione del raduno internazionale delle mongolfiere.

Toi Giordani e Vittorio Zollo: intervista

Guide Percettive a Fragneto Monforte

Le Guide Percettive rappresentano un modo diverso per scoprire luoghi e storie che, probabilmente, finirebbero nel dimenticatoio. I due poeti affidandosi alla poesia orale performativa conducono gli avventori verso luoghi remoti fatti di umanità e suggestione.

Fragneto Monforte, ad esempio, nell’immaginario collettivo ci riporta alle mongolfiere ma il piccolo borgo non è solo questo. Fragneto esiste 365 giorni all’anno e non 3 giorni all’anno, circosritti all’evento collaterale.

Il centro storico del paese, ad esempio, pullula di una storia che è stata squarciata da terremoti un tempo e dallo spopolamento oggi.

Vittorio Zollo e Toi Giordani: video

Guide Percettive di Vittorio Zollo e Toi Giordani

Ecco un estratto della Guida Percettiva di Fragneto Monforte.

La stagione delle meraviglie irpine: è tutto pronto per la prima edizione

Sabato 19 e domenica 20 ottobre parte la prima edizione de La stagione delle meraviglie irpine che si svolgerà al Passo di Mirabella Eclano.

La due giorni sarà ricca di eventi enogastronomici, musicali e di laboratori. Tema portante dell’evento sono le materie irpine del territorio, in particolar modo il tartufo e i funghi porcini.

La stagione delle meraviglie irpine offre agli avventori la possibilità di degustare piatti creati ad hoc per l’occasione e i più curiosi potranno partecipare a laboratori del gusto, prenotando visite in cantina e degustazioni di olio.

Domenica 20 in Via Grotte (adiacente a Piazza Angrisani) alle ore  10:30 si svolgerà una gara di bellezza dei cani da tartufo. Alle 11:30 presso Contrada Bosco inizierà una vera e propria caccia al tartufo.

Dalle 15:00 alle 18:00, previa prenotazione, sarà possibile effettuare visite guidate a frantoi e cantine della zona.

Per prenotare basterà telefonare al seguente numero: 0825 44 90 65

La stagione delle meraviglie irpine. video

La stagione delle meraviglie irpine

La stagione delle meraviglie irpine: menù

Presso i banchi di assaggio de La stagione delle meraviglie irpine sarà possibile degustare:

Primi piatti

Cavatelli all’Irpina, un primo piatto con salsiccia, funghi porcini e tartufo nero

Zuppa di castagne con fagioli, funghi porcini e tartufo bianco

Tartufo bianco: video

Tartufo bianco

Secondi

Stufato di cinghiale accompagnato da polenta ai funghi porcini e tartufo nero

Insalata di funghi porcini

Caciocavallo impiccato con scaglie di tartufo

Polenta con ragù di cinghiale: video

Polenta con ragù di cinghiale

Panini

Panino con salsiccia farcita con funghi porcini e provola con tartufo

Panino con mugliatiello irpino

Fritture

Porcini impanati

Mozzarelline al tartufo

Schiacciatina di patate

Torrone

Torrone

Dolci

Taralli con vino cotto

Castagnacci

Il tutto sarà accompagnato dalle birre artigianali di Serrocroce e dall’Aglianico locale.

Tartufo e funghi porcini: video

Tartufo e funghi porcini

La stagione delle meraviglie irpine: appuntamenti musicali

Sabato 19 ottobre

Alle ore 19:00 si apriranno le danze con Dj Davide Nappo.

Alle ore 21:00 si esibiranno Cyranò Vatel trio formati da: Cyranò Vatel, Francesco Caturano e Gabriele Pagliano.

Alle ore 23:30 inierà il dj set di Mr Maiorani e GDL.

Domenica 20 ottobre

L’appuntamento iniziale è previsto alle 18:30 con il live di Gabriele Scarpali.

Alle 21:00 suonerà il Modern jazz trio composto da: Enrico Erriquez, Cyrano Vatel e Rocco Zaccagnino.

Alle 23:30 dj set di Mr Maiorani e GDL.

La stagione delle meraviglie irpine è stata realizzata in collaborazione con Slow Food, Associazione Nazionale Tartufai Italiani Regione Campania, Comune di Mirabella Eclano, Associazione Onlus Rorik e Associazione Onlus Bulldog.

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