Cultura

Irpinia Express vi aspetta per farvi viaggiare tra le antiche terre del vino

Domenica 6 ottobre l’Irpinia Express vi aspetta per farvi viaggiare e riscoprire le vecchie linee delle Ferrovie e le terre di Lapio, patria del Fiano di Avellino Docg. Le stazioni irpinie, infatti, raccontano la storia di un territorio e di un pesaggio disegnato da vigne che rappresentano la cultura millenaria di un rito contadino, quello della vendemmia.

Quella che vi attende sarà una giornata speciale attraverso appuntamenti diversi: è previsto un percorso trekking tra le vigne, adatto sia ad adulti che a bambini, la dimostrazione della pigiatura dell’uva, degustazione di vini e attività di vendemmia.

Lapio rievoca la tradizione vitivinicola con una giornata dedicata interamente al territorio e alle materie prime.

Lapio festeggia la vendemmia

Lapio festeggia la vendemmia

Lapio festeggia le antiche terre del vino: appuntamenti

La giornata inizierà alle ore 09:00 a Corso Umberto I con una merenda contadina.

Alle 10:30 è previsto l’inizio del viaggio con l’Irpinia Express.

Giunti a Lapio inizierà il percorso trekking, della lunghezza di circa 8Km e della durata di circa 4 ore, tra i vigneti di Fiano Areale di Lapio in cui verranno degustatii vini dell’azienda Colli di Lapio.

Alle ore 13:00 si potrà pranzare presso i ristoranti convenzionati della zona: Officina del Gusto, Templa Mentis, Fattoria Maria Petrillo e Agriturismo Anila.  Chi volesse fare solo un aperitivo potrà godere del finger food a Km0 e del vino biologico di Aperifiano.

Alle ore 15:30 è prevista la sfilata dell’uva, in cui l’uva raccolta dai bambini sfilerà su un carro che attraverserà tutto il paese e giungerà nel cuore di Lapio in Piazza Filangieri. A seguire ci sarà lo spettacolo teatrale del Clan H.

L’ultimo appuntamento è previsto alle ore 16:00 dove lo staff Onav Avellino svelerà ai più curiosi i segreti della pigiatura insieme ad una lezione sull’assaggio del mosto fiore.

Nel tardo pomeriggio sono previste visite guidate nel Borgo del Fiano.

La Dj e produttrice Powder annuncia la seconda uscita della sua etichetta Thinner Groove

Moko Shibata, in arte Powder, è una dj e produttrice giapponese. Qualche settimana fa ha annunciato l’uscita dell’Ep G prevista per il prossimo 23 ottobre e prodotta dalla sua etichetta Thinner Groove.

Powder è spinta dalla curiosità per le molteplici sonorità giocose, in particolar modo per deep house, la dj infatti predilige un sound agile e ritmico che, spesso, si intreccia con il groove.

Powder: video

Powder al Viva Festival

Per usare le sue stesse parole:

Quando faccio dj set cerco di concentrarmi sulla musica di sottofondo. Questo è più che lasciar cadere le melodie e la cosa bella è che le persone restituiscono il favore, ballando le sonorità che propongo, in modo elegante.

Powder: curiosità

Fare musica o remixare pezzi per Powder rappresenta un modo per evadere dalla sua vita lavorativa: la sua attività principale si svolge all’interno di un’azienda di elettronica a Shinjuku, uno dei quartieri più commerciali di Tokyo.

Il suo ufficio, senza finestra, si trova al 43esimo piano di un grattiecielo e tutti i suoi colleghi, lei compresa, indossano la stessa uniforme. L’unico suono che ascolta, quando è al lavoro, proviene dalle dita che toccano la tastiera o dai suoi colleghi che rispondono al telefono.

Finita la giornata lavorativa Moko Shibata corre a casa e va nel suo mini studio per esorcizzare i demoni della quotidinità lavorativa.

Nessuno del suo ufficio sa che lei fa musica ed è una produttrice.

Galleria ArTeatro Alfonso Grassi: il teatro espresso tra le opere d’arte

Sembra che si sia svolto quasi tutto in barba allo “struscio” serale del paese, sulla strada principale dello shopping e delle parate festive e domenicali, nelle loro ricorrenti fiere delle vanità.

In via Felice De Stefano a Solofra, sabato 28 settembre, ha (ri)aperto i battenti la Galleria “Alfonso Grassi”, la quale, oltre a cambiar sede – prima della scorsa estate e per venticinque anni in P.zza S. Michele, nel centro storico- , cambia per l’occasione anche intenti e nome.

L’ideatore  e curatore Alfonso Grassi, nipote del celebre e omonimo pittore solofrano scomparso nel 2002, sdoppia la sua già fiorente attività in fazioni che abbracciano e coltivano un intento culturale che è sempre stato alla base del suo pensiero, solo che adesso si intersecano in un contesto unico e caratteristico. Insieme alle opere dei pittori (tra questi molti napoletani) dell’Ottocento e del Novecento, e alle tele dello stesso nonno Alfonso Grassi, la Galleria, denominata adesso “ArTeatro Alfonso Grassi” ospiterà  nei prossimi mesi la realizzazione di un programma di serate dedicate a progetti teatrali – ma anche artistici, in generale-. Un progetto che avrà l’intenzione di portare a Solofra una nuova tipologia d’informazione culturale attraverso l’arte del teatro in molteplici forme (partendo dalla scuola napoletana e oltre), maturato dalla passione che l’ideatore e gallerista Alfonso Grassi ha per questa disciplina, essendo egli anche attore e avendo raccolto in tanti anni l’esperienza necessaria per cominciare a sviluppare una propria ragione per la crescita culturale del paese che diede i natali al celebre nonno, e che ha ospitato l’omonima Galleria d’arte fin dalla prima metà degli anni Novanta.

Galleria Arteatro

Galleria Arteatro

La serata di sabato 28 settembre, già dopo le 19 e 30 si è colorata della novità che questa volta via Felice De Stefano ha voluto offrire: un’imperdibile occasione per abbandonare futili progetti intrisi di noia abitudinale e tuffarsi in un ambiente ricco di persone entusiaste e interessate, attente al prestigioso intervento del critico e storico dell’arte Vincenzo De Luca, che ha tessuto le lodi e ha descritto in maniera nobile il profondissimo e particolare progetto di arte e teatro messi insieme.

Il pubblico ha potuto, inoltre, assistere all’intervento dell’attore napoletano Francesco Paolantoni, che per l’occasione ha presentato sé stesso nelle vesti di artista e ha esposto alcune sue opere, del catalogo Il Cubettismo. Risate a crepapelle e altri mosaici.

Il gallerista e attore Alfonso Grassi, oltre ad un simpatico scambio di battute improvvisate con Francesco Paolantoni, ha sottolineato innanzitutto che l’arte pittorica ed il teatro, non solo nel suo personale progetto ma anche nei molteplici contesti che ne derivano, si fondono in un tutt’uno, dando vita ad una nuova forma di comunicazione tra le relazioni interpersonali. Fanno in modo che la cultura possa aiutare a crescere la speranza e l’idea di poter migliorare la società, attraverso coesioni e rapporti che vanno a ottimizzare la crescita di un apparato sociale che tende a farsi riconoscere molto più per le sue lacune che per i suoi pregi.

E a proposito di pregi: Solofra, che ha l’onore di essere uno dei tre principali poli conciari d’Italia – gli altri due sono a Santa Croce sull’Arno in Toscana e ad Arzignano in Veneto -, ha già un passato prestigioso nel campo dell’arte pittorica. Vi nacque, infatti, nel 1611, l’artista Francesco Guarini, discepolo di Massimo Stanzione, che fu seguace del Caravaggio durante il soggiorno napoletano.

Francesco Guarini – le cui opere si possono ammirare nella Collegiata di S. Michele Arcangelo a Solofra-, a sua volta, fu il maestro di Angelo Solimena, il padre di Francesco Solimena.

Alfonso Grassi

Alfonso Grassi

Alfonso Grassi: biografia

Nato a Solofra nel 1918, ha avuto il vantaggio di veder esposte la sue opere al Museo Vaticano e agli Uffizi; ha realizzato ritratti per personaggi importanti come Giovanni Paolo I, Sandro Pertini e Giorgio De Chirico, con cui coltivava un’amicizia intesa anche come stima reciproca.

E a proposito di Giorgio De Chirico, sapete cosa ha disse di lui il celebre pittore metafisico?

Alfonso Grassi è un pittore serio, che lavora con coscienza ed impegno, che affronta di petto le difficoltà. Studia attentamente la forma ed il chiaroscuro; studia il disegno, lo spazio tra una figura e l’altra, fra un oggetto e l’altro, tra una forma e l’altra.

L’augurio che va al nipote Alfonso Grassi è che la sua Galleria ArTeatro possa affrontare le difficoltà nel poter migliorare i contatti sociali con lo stesso entusiasmo con cui si accolgono i momenti felici, perché è anche grazie alle difficoltà se le felicità verranno chiamate come tali e si riconoscono all’istante, e che ogni spazio tra una figura e l’altra, un oggetto e l’altro, sia realizzato nella capacità di poterlo colmare con un autentico capolavoro di aggregazione.

Carmine Maffei

Luis Di Gennaro, il pianista irpino amante dell’improvvisazione

Luis Di Gennaro è un pianista avellinese ma di famiglia argentina. Inizia il suo iter musicale nel 1995 per poi proseguire i suoi studi al Conservatorio S. Pietro a Majella di Napoli. Negli ultimi anni si è dedicato all’improvvisazione musicale, fondendo l’amore per lo scenario jazz insieme alla canzone d’autore.

In occasione della bipersonale di Alessandro Cardinale e Cristina Gori, inaugarata la scorsa settimana all’AXRT Contemporary Gallery di Avellino, in cui il pianista avellinese è stato invitato ad esibirsi, abbiamo avuto modo di scambiare quattro chiacchiere con lui e di conoscerlo meglio.

La musica di Luis Di Gennaro fonde diversi generi musicali ed elude il classico rigore accademico, quello stesso che lo ha formato nei primi anni di carriera.

Luis Di Gennaro: intervista

Luis Di Gennaro

Luis Di Gennaro si definisce un pianista di strada amante dell’improvvisazione. Per lui la musica, intesa come forma di comunicazione, ha bisogno di confronto continuo e di allontanarsi dai classici schemi e da quella pulizia del suono, che rappresenta poco il mondo e la sua imperfezione.

Il pianista avellinese ha partecipato alla rassegna pianistica Piano City Milano, a Naturalmente pianoforte in Toscana ed è stato coautore della colonna sonora del cortometraggio irpino Exit.

“Milano odia: la polizia non può sparare”,
il film cult raccontato da Paolo Spagnuolo e dal cast

Si può raccontare un’epoca attraverso un singolo film? A volte sì, soprattutto quando certe pellicole entrano a far parte del nostro immaginario quotidiano influenzando il linguaggio, i costumi e i suoni. Così è stato per il cinema poliziesco degli anni settanta e per uno dei film più importanti di quella stagione: Milano odia: la polizia non può sparare, datato 1974, con la regia di Umberto Lenzi e Tomas Milian, Henry Silva, Ray Lovelock come protagonisti. Il volume monografico che Paolo Spagnuolo dedica a questo film-cult è una vera miniera d’oro per gli appassionati di cinema.

Il progetto originale è stato discusso insieme al regista, poco prima che spirasse e gran parte dei materiali provengono dal suo archivio e da quello degli eredi della Dania Cinematografica, che lo hanno fornito in esclusiva. Tra questi: la sceneggiatura dattiloscritta, il soggetto, la documentazione sulla colonna sonora composta da Ennio Morricone, le fotografie di scena in originale (quasi tutte inedite), locandine, fotobuste. Completano il quadro racconti e interviste con il cast tecnico e con gli attori. Non mancano gli interventi di “nomi” legati al cinema come il regista Enzo G. Castellari, e i contributi di critici quali Davide Pulici e Gianmarco Diana, musicista ed esperto di colonne sonore.

Un lavoro di ricerca e documentazione che ricostruisce, anche attraverso aneddoti interessanti e divertenti, la storia di un’epoca del nostro cinema, adatto sia agli esperti che ai neofiti. Un viaggio in un film e in un genere che ancora oggi sono oggetto di culto in Italia e all’estero, come dimostrano le tante interviste rilasciate da Quentin Tarantino dove cita Milano odia tra i film che lo hanno maggiormente ispirato.

La Fermata vi aspetta al Castello D’Aquino con un doppio appuntamento!

La compagnia teatrale La Fermata ha tante novità da raccontarvi e lo farà il 28 settembre alle ore 18:00 al Castello D’Aquino, caffè letterario di Grottaminarda!

Francesco Teselli e Gilda Ciccarelli anticipano cosa bolle in pentola per la nuova stagione dedicata ai laboratori di I, II e III livello.

Le sorprese non sono finite perché i due attori colgono l’occasione per parlarvi di iPhoné, la nuova rappresentazione teatrale sperimentale ispirata al Don Chisciotte di Miguel de Cervantes, che verrà messa in scena per la prima volta nella suggestiva location grottese.

La Fermata: video

La compagnia teatrale irpina presenta iPhoné

Per scoprire maggiori dettagli, non vi resta che guardare il video!

“Tutta bianca”:
il video del singolo di Zerella

Il videoclip di “Tutta Bianca“, il nuovo singolo del cantautore irpino Ciro Zerella, è un video basico, concettuale: vuole comunicare che da un circolo di azioni che sembra inarrestabile può fiorire una diversa direzione. A girarlo, il regista avellinese Roberto Gaita, laureato in filosofia, già noto per il suo impegno all’interno dell’associazione cinefila Zia LidiaSocial Club.

Lo stesso regista spiega l’intento della sua opera che ruota attorno ad una massima di Sigmund Freud: “Una coazione a ripetere pare più originaria, più elementare, più pulsionale di quel principio di piacere di cui non tiene alcun conto”.

La ripetitività inquadrata di sghimbescio e la compulsione maniacale che ne deriva  divengono anonime azioni appartenenti, quindi, a chiunque. Lo stretto contatto con svariati elettrodomestici e oggetti di vario tipo aderiscono perfettamente ad un modello di coazione a ripetere sfociato poi nell’utilizzo della lavatrice nuova, elemento cardine del testo e quindi anche nel video. La lavatrice si fa metafora di quell’istinto di iterazione che sul lungo periodo collettivo non ha voluto farsi da parte per lasciare il tempo a elementi esterni alla propria serialità. La protagonista del video diviene legata indissolubilmente alla propria quotidianità e reiterazione di gesti tecnici da non avere più il tempo per sciupare la propria lavatrice nuova nella propria casa nuova. Ancora, la lavatrice è, per il suo movimento, la sintesi stessa della circolarità. La lavatrice si fa metafora di un eterno ritorno che non consente altri vettori. Eppure un’altra pulsione può essere re-introdotta nel corso storico e nel quotidiano della protagonista e contrastare la lavatrice come triplice metafora: si tratta del principio di piacere.

Nel video qualcuno, chissà dove, si sta adoperando per la re-immissione di tale principio. Mentre questo qualcuno innaffia e prima che i fiori si materializzino in modo surreale nel terzo dei tre lotti di azioni illustrati, vengono disseminati due loro indizi: il primo viene nascosto nel primo lotto di azioni (una borsa a fiori) e il secondo nel secondo lotto (una casacca a fiori). Data l’ambientazione domestica del video, si è scelto di utilizzare come strumento di ripresa un attrezzo casalingo: un cellulare, sempre tenuto a mano senza eseguire interventi sulla fotografia in post-produzione.

 

“C’è tempo”:
in mostra a Montoro le opere di Sara Pistilli

“C’è tempo” è il nome della personale di Maria Sara Pistilli, curata da Gerardo Fiore e Rita Alessandra Fusco, che verrà inaugurata il 27 settembre alle ore 18:30 presso il Complesso monumentale del Corpo di Cristo nel Borgo di Montoro.

La mostra in questione chiuderà il quinto ciclo di Montoro Contemporanea, una rassegna di mostre di pittura, scultura e fotografia che hanno come scopo quello di diffondere e far conoscere i vari artisti del territorio campano.

Sara Pistilli: mostra

Dipinto di Sara Pistilli

Maria Sara Pistilli: biografia

Maria Sara Pistilli nasce a Torre del Greco ma attualmente vive e lavora ad Angri. Laureata all’Accademia di Belle Arti di Napoli è sempre stata vicina al mondo che gravita intorno all’arte. I temi principali delle sue opere sono caratterizzati da paesaggi impressionisti e da ritratti di donne che, a volte, sembrano vivere in un mondo ovattato e onirico.

Rita Alessandra Fusco nel testo di presentazione della mostra di Maria Sara Pistilli scrive:

Quando ci fermiamo a guardare una tela di Sara Pistilli accade una magia: i colori penetrano dentro di noi, piano piano, in maniera delicata, per poi diventare sempre più forti; così come i paesaggi svelati con calma e devozione e le figure che si stagliano qua e là, che sembrano appena ritornate da viaggi immaginati e lontani, ma che una volta guardati non riescono a non far parte di noi. Tutto è apparentemente calmo, immaginifico, disteso, ma un magma di vita è pronto ad esplodere. Lo sentiamo, lo percepiamo, è lì sulla tela e dentro di noi. È negli occhi e nel gesto d’arte della Pistilli e nei sogni sognati nel tempo e mai svaniti. Quando dipingere diventa un’urgenza, una necessità per l’artista, le opere arrivano prima di qualsiasi spiegazione. Sara lo sa bene e ce lo racconta ogni volta che pone il pennello sulla tela. Generosamente ci rende partecipi della sua vita, non quella vissuta ma quella da vivere. In maniera gentile – cosa rara per questo momento storico così carico di livore e di urla – e sensibile. Guardiamo un quadro della Pistilli e ci sentiamo a casa. Non una casa fatta di materia tangibile – con muri, porte, finestre, tavoli, sedie – ma una casa fatta di calore che diventa colore, di riflessione garbata, di intimità.

Apparat annuncia l’uscita di LP5_RMXS e un’unica data in Italia

Sascha Ring, in arte Apparat, ha annunciato l’uscita di LP5_RMXS, il  suo prossimo album di remix, tratti dal suo ultimo album LP5, che uscirà in versione digitale il prossimo 29 novembre su Mute.

Il disco è stato realizzato insieme alla collaborazione del DJ e produttore Solomun insieme a Stimming, Substance e Radio Slave.

Apparat: live

Sascha Ring

LP5_RMXS  spazia dalla techno a ballate pop orchestrali che hanno come comune denominatore l’eleganza che contraddistingue Apparat da sempre ma revisionate per un pubblico che, durante il live, ama ballare e non soltanto contemplare l’ascolto musicale.

Per la presentazione dell’album è stato scelto il singolo Heroist con un video diretto da Matilda Finn.

LP5_RMXS: tracce Ep

A1 Caronte (Radio Slave)

A2 Heroist

B1 Outlier (Solomun Remix)

B2 (Stimming Remix)

Come ha affermato lo stesso Apparat:

Sono stato in grado di fare l’album in questo modo perchè Moderat esiste. Esibirmi su dei palchi enormi con i Moderat, mi ha permesso di liberare Apparat da queste aspirazioni. Non devo scrivere degli inni pop qui; posso immergermi nei dettagli e nelle strutture.

Apparat: video

Apparat live al Viva!

Il musicista tedesco ha annunciato anche le prossime date del tour europeo e l’unica tappa in Italia è prevista il prossimo 16 novembre al Barezzi Festival di Parma.

SulReale: la compagnia teatrale di Ariano Irpino cambia immagine

La Compagnia SulReale nasce nel 2010 a Gesualdo ed è formata da ragazzi provenienti da diversi background artistici quali danza, teatro amatoriale e canto. Nonostante la loro diversità il gruppo ha in comune il desiderio di contaminare il teatro, ciascuno con la propria competenza ed il proprio bagaglio artistico.

Dai primi laboratori e dalle prime rappresentazioni teatrali sono trascorsi ben nove anni di attività e sacrifici che, nel tempo, sono stati riconosciuti dal pubblico che li segue e dagli esperti del settore.

La Compagnia SulReale, infatti qualche giorno fa, ha vinto con il musical Aladin il Premio Speciale F.I.T.A. Campania Felix 2019.

Aladin SulReale

Compagnia SulReale

Le novità per la Compagnia SulReale non sono finite perché ci sono diversi cambiamenti in vista per quanto riguarda l’organizzazione interna, le nuove collaborazioni esterne e la scelta delle rappresentazioni teatrali da portare in scena.

Intanto in anteprima vi mostriamo il nuovo logo della Compagnia SulReale!

SulReale: video

SulReale Ariano Irpino

Alcune di queste novità le scoprirete nella video intervista mentre per le altre, come la nuova rassegna della prossima stagione teatrale, non vi resta che aspettare l’arrivo del prossimo mese!

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