Cultura

Manager per caso di Angela Deganis

“Manager per caso” di Angela Deganis affronta le dinamiche lavorative con umorismo e sagacia. Assieme all’autrice scopriamo che gli archetipi sono vivi e vegeti e sono nostri compagni d’ufficio, con i loro tic, la loro umanità e le loro debolezze.
Nella sezione ‘Il popolo dei manager’ incontriamo 18 sfumature di professionista, da Ponzio Pilato a scalatore, da Willy Wonka a Dittatore, da Penelope a Cassandra, da Nerd a Vulcano e Chanel.

‘Vita da manager’ propone scene di vita vissuta, da cosa succede in sala riunioni alle cene di reparto. ‘Pillole di sopravvivenza’ contiene consigli pratici d’uso. ‘E tu, che manager sei?’ È il test della personalità per comprendere che lavoratore sei.
Il volume pone le basi per la coscienziosa, pacifica rivoluzione del professionista, in sit-in per una vita serena anche a lavoro. Un microcosmo nel macrocosmo della vita che racconta tanto del nostro made in Italy.

Manager per caso di Angela Deganis

Angela Deganis: chi è?

Angela Deganis, nata a Udine, dopo anni a Vittorio Veneto oggi vive a Bologna, dove ha studiato Filosofia, e ricopre il ruolo di Head of marketing & communication in una company energetica del gruppo Coop. Da quindici anni pianifica e gestisce progetti strategici di marketing e comunicazione aziendale. Ha lavorato con Mondadori Education, Mimesis, Settimo Sigillo, Franco Angeli e De Bastiani come curatrice e autrice e ha un passato da ufficio stampa e copywriter. È stata giornalista per il “Corriere della Sera” e “Il Gazzettino”.

Su LinkedIn cura il blog Vita da manager. Esercizi di management, filosofia in azienda e dintorni, controcanto della pagina Instagram @vita_da_manager.

Assolo di Anna Dari, il suono potente della vita: il video

Anna Dari: pianista per scelta, compositrice per caso, scrittrice per passione. La sensibile artista astigiana combatte il male oscuro della depressione con l’arma della propria musica e vince.

Nel 2020 il primo premio al Concorso internazionale “Salvatore Quasimodo” sezione Musica al prestigioso CET di Mogol e nell’agosto 2021 pubblica Oltre la nebbia. Un progetto discografico nuovo, diverso, metaforico. Con un cambio di rotta e di stile rispetto ai primi dieci anni del suo comporre. L’album (edito da Blue Spiral Records) contiene sette gemme preziose, tra cui la raffinata e struggente Assolo che aveva dato il la iniziale.

Realizzato dallo studio ImagesLab di Asti, il video di Assolo rappresenta l’ultimo atto di un percorso interiore iniziato con la composizione del brano nell’estate 2017.

Assolo di Anna Dari

Erano trascorsi due anni e mezzo di totale silenzio. Un periodo durante il quale Anna Dari aveva deciso di chiudere definitivamente il coperchio del suo pianoforte e della composizione pianistica. Ma il destino ribalta le carte in tavola e la pone in relazione con un’altra anima a lei affine. Travagliata, fragile, in cerca di un appiglio. La colpisce fortemente la storia, per la potente energia che quell’uomo era riuscito a sprigionare dal fondo del pozzo in cui si trovava. Straordinariamente capace di superare la sofferenza fisica dovuta a un grave incidente che aveva compromesso in modo significativo l’uso del piede e quindi della camminata. Ma il sogno, da appassionato runner, di partecipare alla maratona cui tanto anelava, lo spingono ad allenarsi sistematicamente. Senza cedere allo sconforto né alla paura dell’insuccesso o alla facile rinuncia. E così fu.

Il trionfo della volontà e della sete di vivere sul dolore psicofisico invasivo. Pur nel profondo di un forte stato depressivo, anche Anna Dari sente la spinta emotiva ad alzarsi dal letto ed avvicinarsi nuovamente alla tastiera. Dopo due anni e mezzo di ferma compositiva, trasforma la storia di quell’uomo in musica. E nasce Assolo.

Il desiderio di realizzare un video del brano si è protratto nel tempo fino ad arrivare ad oggi e alla meravigliosa opportunità dell’aprile 2022. Paride Candelaresi, Assessore alla Cultura del Comune di Asti, insieme al Direttore del Teatro concedono l’autorizzazione ad effettuare le riprese all’interno del prezioso Alfieri.

Anna Dari

Anna Dari

Racconta Anna Dari:

Girare le riprese del video “Assolo” all’interno di un meraviglioso teatro d’epoca è stata per me un’esperienza unica e irripetibile.

Mi trovavo faccia a faccia con quella compositrice che per quindici anni aveva agognato di portare la propria musica nel mondo, sognando i grandi teatri. Suonare nel silenzio dell’Alfieri, nudo, spogliato del pubblico, mi ha emozionato. Un’emozione resa ancor più vivida e potente dal ricordo che proprio in quel luogo speciale aveva avuto inizio la mia carriera. Una carriera – confesso – che avrebbe meritato di più. E ancora ci spero. Così come, attraverso quest’“Assolo”, nutro la speranza di poter lasciare ai miei figli un saluto, una traccia, forse eterna, chissà, di cui possano un giorno sentirsi orgogliosi.

Prorogata la mostra al Museo del Bijou di Casalmaggiore

A fronte della grande affluenza di pubblico a “Vetro. Gioielli italiani tra ‘800 e ‘900” e considerata l’alta richiesta, la direzione del Museo del Bijou di Casalmaggiore, in accordo con i curatori Bianca Cappello e Augusto Panini, ha scelto di prolungare l’apertura della mostra al prossimo 16 ottobre.

In prima (e seconda) visione per i visitatori 300 gioielli, oggetti, disegni, foto e documenti provenienti da prestigiose collezioni private, oltre che dagli archivi storici dello stesso museo.

L’esposizione celebra l’Anno Internazionale del Vetro e assume di per sé un grande rilievo artistico, riassumendo il fascino che riveste nella costume jewellery questo duttile materiale ecologico, di originale e particolare eleganza.

Un importante riconoscimento per Bianca Cappello, curatrice della mostra, storica e critica del gioiello (attività che svolge e completa con pubblicazioni dedicate) e per Augusto Panini, figura di rilievo e collezionista di perle di vetro mediorientali e veneziane (consulente di spicco del Museo del Vetro di Murano Fondazione Musei Civici di Venezia).

Museo del Bijou di Casalmaggiore

Fra i massimi esperti del settore, Bianca Cappello e Augusto Panini hanno allestito un evento memorabile, con il preciso intento di ricostruire la storia, divulgare l’arte e sottolineare il valore e valori di rari pezzi unici d’autore, inserendoli in un affascinante contesto progettato per l’occasione con vetro di recupero.

La mostra rivela l’affascinante evoluzione dello stile, del costume e della società italiana negli ultimi due secoli. In mostra lunghi e colorati sautoir di inizio secolo, bracciali in stile Decò di murrine millefiori, gioielli in micro mosaico romano realizzati per il Grand Tour, grandi collier multifilo e collarette realizzate con minuscole conterie da abbinare agli abiti da cocktail sartoriali degli anni Sessanta.

Impossibile non restare affascinati dai numerosi orecchini a bouquet degli anni Cinquanta, dai bijoux dei figli dei fiori ispirati ai nativi americani, dai grandi cristalli degli anni Ottanta, e anche dalle creazioni più sperimentali dei grandi designer e artisti di fine Millennio.

A chiudere il cerchio, creando la giusta chimica e la perfetta atmosfera, lo scenario raffinato del Museo del Bijou di Casalmaggiore che ha visto in tutto il periodo l’avvicendarsi di studiosi, collezionisti, curiosi e appassionati in un emozionante e prezioso tour.

Museo del Bijou di Casalmaggiore

Museo del Bijou di Casalmaggiore: la storia

Fondato nel 1986, il Museo del Bijou di Casalmaggiore ospita collezioni private e oltre 20 mila accessori pregiati, insieme a macchinari e materiali cartacei e fotografici che testimoniano la storia della moda e della tecnologia da fine Ottocento alle soglie del Nuovo Millennio.

Casalmaggiore è meta ormai fissa per gli amanti del bijou, crocevia ogni anno di speciali eventi a tema, ideati, creati e allestiti per valorizzare la tradizione bigiottiera italiana e internazionale e per promuovere le innovative tendenze del gioiello contemporaneo. Da segnalare tra le recenti esposizioni: “Brillanti illusioni – Omaggio a Kenneth Jay Lane”, “A tutto colore! L’universo fiorito di Ken Scott tra Moda e Gioiello”, “Léa Stein – Paris”, “Le gemme in Dante e nei bijoux americani”. Show must go on!

Gioielli di Vetro dalla Preistoria al III Millennio

In vendita anche il catalogo: Bianca Cappello, Augusto Panini, Gioielli di Vetro dalla Preistoria al III Millennio, Antiga edizioni, 2021 300 pagine, testo in italiano con oltre 300 immagini a colori. Formato 24×30 cm, cartonato.

Vetro. Gioielli italiani tra ‘800 e ‘900 a cura di Bianca Cappello e Augusto Panini.

Il Nizza è: oltre 100 etichette per conoscere tutte le sfumature del Nizza Docg

Tra meno di un mese Palazzo del Gusto di Palazzo Crova, affascinante luogo rilevante per l’enogastronomia monferrina, sarà pronto a ospitare nuovamente Il Nizza è, un evento dedicato all’omonima denominazione e alle eccellenze gastronomiche del territorio.

La manifestazione, alla sua terza edizione, realizzata grazie al sostegno della Regione Piemonte è organizzata da Enoteca Regionale di NizzaCittà di Nizza Monferrato e Associazione Produttori del Nizza in collaborazione con la delegazione astigiana di AIS e col patrocinio del Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato, della Provincia di Asti, della Comunità Collinare Vigne & Vini e dell’Associazione per il Patrimonio dei Paesaggi Vitivinicoli di Langhe Roero e Monferrato.

Confermando la sua tradizionale struttura, Il Nizza è consiste in banchi d’assaggio suddivisi in base ai territori di provenienza e una masterclass che pone Il Nizza a confronto con denominazioni tra le più importanti d’Italia. Per quest’anno è stato aumentato il tempo a disposizione per le degustazioni (3h) ed è stata data la possibilità di accedere all’evento durante tutti e tre i giorni sia al pubblico.

Il Nizza è

 

Il Nizza è: il programma

Banchi d’assaggio Nizza Docg – LE SFUMATURE DELLA DOCG 

sabato 22, domenica 23 e lunedì 24 ottobre, dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 20 -Palazzo Crova

Le degustazioni presso i banchi d’assaggio si confermano il cuore dell’evento anche in questa sua terza edizione. Si svolgono all’interno del Palazzo del Gusto di Palazzo Crova, esposizione multimediale e luogo cardine dell’enogastronomia del territorio che, attraverso la storia delle sue colline e dei suoi prodotti tipici e d’eccellenza, conserva le radici e testimonia l’evoluzione del gusto locale.

Le oltre 100 etichette di più di 60 produttori che metteranno in degustazione i Nizza, Nizza Riserva e Cru saranno organizzate in sei banchi d’assaggio dislocati nella sala al primo piano, per conoscere e apprezzare le differenze tra le principali zone di terroir della DOCG, guidati dai sommelier AIS. Da quest’anno, ristoratori, enotecari, baristi e distributori avranno ingresso libero con accredito ai banchi d’assaggio non soltanto al lunedì, giornata che nelle scorse edizioni era loro dedicata, ma anche sabato e domenica.

Degustazione comparativa – 6 grandi rossi alla cieca 
domenica 23 ottobre, dalle 17 alle 18:30 – Ex Chiesa SS. Trinità

Sei grandi rossi in degustazione comparativa alla cieca, accompagnati da finger food della tradizione piemontese. I sommelier AIS vi accompagneranno in questo percorso enogastronomico d’eccellenza: un gioco delle parti per svelare le caratteristiche che contraddistinguono il Nizza DOCG, accostato a rinomati “concorrenti” italiani, che verranno svelati soltanto alla fine della degustazione. L’evento si terrà presso l’Auditorium Trinità, chiesa sconsacrata e passata all’Accademia di Cultura Nicese negli anni ’80, che nel tempo ha accolto convegni, concerti, mostre ed eventi culturali. Relatore dell’incontro sarà Andrea Castelli.

Il Nizza è

Opening d’effetto per un weekend all’insegna di cultura ed enogastronomia
sabato 22 ottobre, a partire dalle ore 10 – Giardini di Palazzo Crova

Presso i Giardini di Palazzo Crova, durante la mattinata, inaugurano le due rilevanti manifestazioni che avranno luogo a Nizza Monferrato nello stesso weekend: “Libri in Nizza” e “Il Nizza è” edizione 2022.
La giornata inizierà alle ore 10.00 con la presentazione della manifestazione e del programma di questa attesa terza edizione de “Il Nizza è“.
A seguire, L’Accademia di Cultura Nicese L’Erca presenterà l’undicesima edizione di “Libri in Nizza” rassegna co-organizzata insieme all’Assessorato alla Cultura della Città di Nizza Monferrato; quest’anno, sotto il titolo “Avanti un’arte” si alternerà un fitto programma che parte dalla scrittura per passare da arte, musica e cinema, storia e gastronomia, per ritornare infine tra le pagine. Non mancheranno, inoltre, occasioni di scoperta grazie alle proposte degli editori indipendenti, animazione letteraria e firmacopie con gli ospiti.
A conclusione: “Premio Tullio Mussa”, conferito a partire dal 2008 ai “portatori sani di Tullio pensiero” in ambito enogastronomico. Il riconoscimento è stato istituito in ricordo di Tullio Mussa, primo fiduciario della condotta del territorio, importante cultore dell’enogastronomia locale, nonché fondatore della Bottega del Vino. Presenterà l’evento Piercarlo Albertazzi, segretario della condotta Slowfood di Alessandria con le Colline Nicesi.
Ingresso gratuito e aperto a tutti.

Il Nizza è

Il Nizza è: un appuntamento fuori evento

domenica 23 ottobre, alle 10 – Cantina Vinchio Vaglio

Presso la Cantina Vinchio Vaglio, l’Associazione Culturale Davide Lajolo presenterà “Il valore del vino e la promozione del territorio”, un momento di dialogo tra imprenditori agricoli e operatori turistici. L’evento vedrà ospiti personalità di spicco come Roberto Cerrato – Direttore Associazione Paesaggi vitivinicoli UNESCO, Stefano Chiarlo – Presidente Associazione Produttori Nizza, Vincenzo Gerbi – Università di Torino, Lorenzo Giordano – Presidente Cantina Vinchio Vaglio Serra, Paolo Verri – manager culturale; ad esso seguirà “Il Castello del Mago” (h. 15) inaugurazione della scultura di Giancarlo Ferraris, lettura di Paolo Tibaldi del racconto di Davide Lajolo, chitarra Mauro Carrero e la consegna (h.16.00) del Premio “Davide Lajolo Il Ramarro” 2022.

Ingresso gratuito e aperto a tutti.

Aziende partecipanti all’evento
Amerio Vincenzo, Amistà, Bava, Beppe Marino, Bersano, Bianco Angelo, Bocchino Giuseppe, Brema, Cantina di Nizza, Cantina Sant’Evasio, Cantina Terre Astesane, Cantina Vinchio Vaglio, Cascina Barisel, Cascina Carlen, Cascina Garitina, Cascina Giovinale, Cascina Guido Berta, Cascina La Barbatella, Cascina Lana, Cascina Nuova, Cascina Perfumo, Castello di Perno, Castino, Coppo, Corte San Pietro, Cossetti 1891, Dacapo, Dacasto Duilio, Durio Adriano, Erede di Chiappone Armando, Francesco Iandolo, Franco Mondo, Frasca La Guaragna, Garesio, Gianni Doglia, Guasti Clemente & Figli, Il Botolo, Isolabella della Croce, La Giribaldina, La Gironda, La Patareina, L’Armangia, LHV Avezza, Malgrà, Marco Bonfante, Mauro Sebaste, Michele Chiarlo, Pesce Marco, Pico Maccario, Poderi Cusmano, Prunotto, Ricossa, Roberto Ferraris, Scagliola, Serra Domenico, Sette, Simone Cerruti, Tenuta Bricco San Giorgio, Tenuta Garetto, Tenuta Il Falchetto, Tenuta Olim Bauda, Tenute Neirano, Tre Secoli, Villa Giada e Vinicola Arno.

Sciarada di Orlando Del Don e Annalina Molteni

È disponibile in libreria e negli store digitali “Sciarada” (Morellini), scritto a quattro mani dall’affermato medico e psichiatra Orlando Del Don e da Annalina Molteni, già autrice di romanzi ispirati al Risorgimento e alla Mitteleuropa di fine Ottocento. È un viaggio fisico, e soprattutto psicologico, pieno di suspence, in un turbine di colpi di scena e misteri che non lascia mai prendere fiato al lettore.

Come in un gioco di scatole cinesi il protagonista sarà, infatti, invischiato in un dialogo a distanza con interlocutori che fanno fatica a svelarsi, ma che in realtà gli si riveleranno molto vicini.

Sfondo della vicenda buona parte dell’Europa, ma si va anche oltre continente quando un importante diario viene sottratto al protagonista da parte di un’agenzia federale americana all’interno del progetto MK-ultra, “interessata allo studio e al controllo delle potenzialità dell’anima umana”.

Dalla piovosa e umida Irlanda, fino alla Svizzera italiana, passando per Boston e l’Italia, diversi sono quindi i paesaggi che Oliver McQueen, il tormentato protagonista della vicenda, dovrà attraversare per sciogliere l’intrigo che lo vede coinvolto, tra lettere e una tensione crescente.

Come una falena attirata dalla luce, McQueen non troverà così pace fino a quando non avrà dissipato ogni ombra intorno al suo misterioso coinvolgimento.

Il rischio però è quello di rimanerne troppo coinvolto e riaprire ferite e vicende del proprio passato che lo stimato psichiatra pensava ormai di avere superato ed essersi messo da parte.

Si aggiunge al catalogo della narrativa Morellini, quindi, un thriller psicologico che, alla perizia da specialista con cui ci si addentra nelle cavità della mente umana, associa la capacità di sostenere ritmo narrativo e cambi di paesaggi.

Sciarada di Orlando Del Don e Annalina Molteni

Sciarada: trama

Oliver McQueen è un solitario, introverso e geniale psichiatra irlandese. Un giorno riceve una busta sospetta da un mittente sconosciuto che propone un inquietante enigma al quale egli non vuole né può sottrarsi: una diagnosi a distanza. La sua vita non sarà più quella di prima: la soluzione dell’enigma incontrerà il riaffiorare del suo doloroso passato e gli imporrà di affrontare il suo destino.

In questa sfida, un’inesorabile “fuga in avanti” che attraversa l’Europa – dalla Svizzera, all’Italia fino all’Irlanda – egli rischia tutto, la sua esistenza, i pochi rapporti personali rimasti, l’equilibrio mentale, la trama della sua stessa identità. Ma come una falena che avvicina la luce che la ucciderà, la sua attrazione magnetica per il potere creativo della mente e della follia porterà al dipanarsi di realtà e verità indicibili.

Orlando Del Don

Orlando Del Don: biografia

Classe ’56, il dr. Del Don è un affermato medico psichiatra e psicanalista che vive e lavora a Bellinzona, nella Svizzera italiana. Autore di Ascensore dall’inferno (2018), Un nuovo inizio ci aspetta (2019) e Nel regno dei sogni e della follia (2019), il suo nome appare anche in altre pubblicazioni saggistiche per le quali ha collaborato. I grandi temi che ruotano attorno al mondo della psiche umana lo appassionano da sempre, spingendolo a addentrarsi sempre audacemente nei meandri della mente.

Annalina Molteni: biografia

Da La stagione del gufo dorato (Ed. Paoline) a Concerto a Fes (Ed. Flamingo) e L’ombra dei walser, Annalina Molteni è autrice di romanzi ispirati alla natura (Il guado della maltinta, Il palio del labirinto, Falsa staffa, Una volta c’era un cavallo, Hotel brughiera) e alla storia del Risorgimento italiano e della Mitteleuropa fine 800 (Domani sarà battaglia, Due donne una bandiera, Il walser dell’imperatore, L’astuccio delle ambre).

Sostenibilità e innovazione: il Premio Eccellenza Italiana fa tappa a Firenze

In attesa della cerimonia di consegna dei premi, che si svolgerà il 14 ottobre in contemporanea da Casa Italiana a Washington DC e dal Palazzo della Santa Sede San Carlo ai Catinari in Roma, il Premio Eccellenza Italiana 2022 fa tappa a Firenze oggi martedì 4 ottobre, a partire da mezzogiorno.

Nella cornice rinascimentale di Palazzo Coppini, centro congressi, eventi e studi internazionale, anche grazie alla diretta televisiva e social, si daranno appuntamento i comitati italiani e internazionali del Premio per attribuire i riconoscimenti e le menzioni speciali di questa nona edizione della manifestazione, nata su iniziativa del giornalista economico Massimo Lucidi per raccontare il merito e il talento degli Italians nel mondo.

Annuncia Lucidi, anticipando che la cerimonia di consegna dei Premi a Washington DC sarà presentata da Amy Riolo, giornalista, scrittrice, volto televisivo a stelle e strisce con la passione per la cucina italiana e mediterranea:

A Firenze presenteremo i vincitori 2022 che saranno premiati nel gran galà americano, nello splendido contesto di Casa Italiana.

All’evento a Palazzo Coppini parteciperanno, tra gli altri, oltre Lucidi e Riolo, i componenti della commissione del Premio e alcuni ospiti, tra cui Carlotta del Bianco, Presidente della Fondazione Romualdo Del Bianco, Alberto Patruno, Segretario generale di Assoimpredia/Confindustria Cisambiente, Carlo Russo e Dario Salvini, fondatori della startup fiorentina Bromance impegnata nel settore clean tech per la riduzione dell’inquinamento da polveri sottili delle città.

Premio Eccellenza Italiana 2022 

I primi vincitori della IX edizione Premio Eccellenza Italiana 2022 che saranno premiati a Washington DC:

 

Paul Scialla

Founder of International WELL Building Institute (IWBI)

A Mentor of our common Future

Giuseppe Madonia

VP HYLA International GmbH & Co.

Global Mind, Italian Heart

Associazione Internazionale “Joe Petrosino”

Un Gigante, uomo delle Istituzioni, pietra miliare della Lotta alla Mafia

Maria Fusco

Director of Education Office

Embassy of Italy

Excellence in Education Award

Joe Farruggio

Founder’/Owner Il Canale, A Modo Mio, 90 Second Pizza

Lifetime Achievement Award: Restaurant Industry

Oro Catering

Francesco & Enzo Marra

Excellence in Italian Catering and Food Service

Cibo Divino

Stefano Ferrari

Founder/Cibo Divino, LIFeSTYLE

Excellence in Italian Imports

Antonio Scafuri al Mei di Faenza

«Di questi tempi, è difficile mantenere una promessa. L’unica che abbia davvero un valore per qualcuno a cui si voglia bene, soprattutto per dei figli, è quella di esserci sempre, qualunque cosa accada».

È con questo messaggio e, soprattutto, con Prumessa, brano di prossima pubblicazione, che Antonio Scafuri saluta il pubblico dal Palco Emergenti del Meeting delle Etichette Indipendenti di Faenza.

«Un’esperienza emozionante e ricca di stimoli. Il MEI è un posto dove per tre giorni, ad ogni angolo, si respirano musica e voglia di fare. È un momento per condividere la più grande passione con tante persone che, come me, credono in quello che fanno».

Antonio Scafuri

Nel corso della sua toccante esibizione il cantautore del Mandamento ha condiviso alcune canzoni che andranno a comporre il suo primo EP, attualmente in lavorazione, come Me manc’, Solo e Bella.
Non sono mancate due rivisitazioni personalissime di altrettanti brani della tradizione campana: Tutt’egual song ‘e criature di Enzo Avitabile e 9 Maggio di Liberato.

Antonio Scafuri è stato selezionato a partecipare alla prestigiosa manifestazione nazionale lo scorso luglio durante il Summer Day Music Fest di Terracina, fondato e diretto da Franco Iannizzi, anche direttore artistico della Lab Music Factory. È rientrato nel ristretto gruppo di 14 invitati (su oltre 40 partecipanti complessivi) che si sono esibiti al gala conclusivo della manifestazione, ed è stato invitato al Mei da Marco Mori, producer, talent-scout e componente del comitato direttivo del Meeting.

Con quest’esibizione ottobrina l’artista della scuderia musicale Inside Ita ha ufficialmente salutato un’estate ricca di successi. Oltre al già citato Summer Day Music Fest, Scafuri ha guadagnato un premio speciale durante la finale del contest I Visionatici e riscosso grande riscontro dal tour estivo, che lo ha portato a Roma, Latina, Ischia e Pomigliano d’Arco, dove si è esibito nell’opening act del concerto della band Foja.

Ora è il momento di entrare il sala di registrazione e cucire addosso alle nuove canzoni il vestito musicale perfetto. Siete pronti ad ascoltarle?

Disturbato è il nuovo singolo del rapper Layz

Dopo il successo del singolo precedente “Che Finale”, Layz torna con un brano dai tratti oscuri e crudi che descrive, sotto forma di incubo, il mondo a cui questa traccia è ispirata, quello del noto videogioco e successivo film Silent Hill. 

Layz

Attraverso questo sogno, Layz compie un viaggio all’interno di una città fantasma descrivendo con dovizia di particolari ciò che vede, in un cono di disperazione che si dirige sempre più verso la follia, fino al momento del risveglio che, in realtà, non è altro che il prosieguo di questo incubo e che da all’ascoltatore la possibilità di confrontarsi attraverso il finale aperto che lascia spazio all’immaginazione di chi ascolta.

Racconta Layz:

Ho sempre considerato Silent Hill, una delle esperienze videoludiche che più mi ha segnato, come un viaggio nelle paure più profonde e recondite dell’essere umano, ed è per questo che credo quell’universo mi abbia sempre attratto.

Spesso mi capita di fare incubi o sogni strani per cui – come sempre – ho mescolato le cose intrecciando le mie esperienze con quel mondo immaginario che tanto immaginario ai miei occhi non è mai stato. L’idea del finale aperto, che sia in un libro o in un film, mi ha sempre affascinato e questo brano mi ha dato la possibilità di riportare questo concetto in musica, una scelta che aggiunge quell’ulteriore mistero utile a raccontare questo genere di cose. Per il sound mi sono affidato ancora una volta a KD-ONE che ha aggiunto quel tono cupo e crudo rispettando in pieno ciò che io volevo dal suono.

Layz

Layz: biografia

Lazzaro Zani, in arte Layz, nasce nel 1993 a Cesena.

Fin da giovanissimo la passione per la musica italiana ed in particolare per il rap italiano, ha generato in lui un forte interesse per l’importanza delle parole, il posizionamento di esse all’interno di un testo musicale e l’attitudine con cui vengono esposte, tanto da voler prender parte a questo mondo artistico.

Scrivere, per lui, significa riuscire ad esternare ciò che a parole gli risulta difficile, se non impossibile. E’ un sognatore, a volte rimane seduto e solo lui sa cosa pensa ma questa è la sua forza: riuscire talmente bene a guardarsi dentro da poter creare poi un disegno fatto di parole che lo rappresenta in tutto e per tutto.

Il suo anno di lancio è stato il 2020, nel quale fa uscire 3 singoli con i relativi videoclip musicali: “Nel profondo”“Portami su“ e “Caro Prezzo”.

In estate 2021, l’artista, pubblica il suo primo album dal titolo “Lazzaro”, preceduto dal singolo con l’omonimo nome. Un album in cui Layz si denuda di tutti i segreti e gli scheletri nell’armadio che per troppo tempo si è tenuto per se, un percorso nel quale vengono citati vari aneddoti vissuti in prima persona dei momenti di difficoltà che hanno accompagnato la crescita dell’autore tra le quali paure, esperienze crude e sogni tormentati. Un viaggio di 14 tracce prodotte da vari nomi di spessore del panorama underground  – e non solo – della scena italiana: Chryverde, KD-ONE, Omake e Dj Fastcut.

Per il 2022 Layz ha in serbo numerose novità a partire dal nuovo singolo “Mille sbagli” in radio e su tutte le piattaforme digitali dal 14 gennaio. Il brano è entrato in rotazione, dal primo giorno d’uscita, su Rai Radio2indie e su RTL 102.5 Bro & Sis. A Marzo e Maggio 2022 escono i nuovi singoli “Dentro me” e “Che finale”, seguiti da “Disturbato” (Settembre 2022) che porteranno l’artista alla realizzazione di un ep nei prossimi mesi dello stesso anno.

Pompei. L’Eco di un tempo lontano di Giuseppe Cusano

Pompei è nell’immaginario collettivo uno dei posti al mondo di gran lunga più carichi di potenza evocativa.
Qui milioni di persone hanno la possibilità di sentire ciò che una città rimasta sepolta per diciassette secoli ha da raccontare, attraverso le sue mura, gli oggetti, le iscrizioni, i corpi dei suoi abitanti. Scoperta nel Settecento, è stato possibile ricostruire la storia della città vesuviana a partire dal VII secolo a.C., quando un piccolo insediamento umano si formò vicino al vulcano, per poi fiorire sotto l’influenza diretta di Roma, fino all’eruzione più famosa della storia nel 79 d.C.

Oggi Pompei sta rifiorendo con i restauri, l’informatizzazione, gli scavi e le numerose, continue scoperte: ciò che merita, finalmente, uno dei patrimoni storici più preziosi del nostro pianeta.

Pompei. L'Eco di un tempo lontano di Giuseppe Cusano

Giuseppe Cusano: biografia

Giuseppe Cusano (Roma) è un archeologo. Si è occupato di rilievi archeologici di siti italiani ed
esteri tra cui Terme di Caracalla, MAXXI, Moschea del Venerdì di Isfahan in Iran. I suoi studi si
sono concentrati sulla diffusione del cristianesimo nell’Impero Romano, con particolare attenzione
alle catacombe dell’antica Hadrumetum (Sousse), in Tunisia. Dal 2008 è guida turistica di Roma,
professione che svolge tuttora con grande passione.

Il Terremoto-Irpinia 1980: il docufilm di Alessandra Rossi

Il Terremoto-Irpinia 1980 è un docufilm di Alessandra Rossi, che racconta attraverso le voci di chi c’era ed ha vissuto in prima persona, l’evento più catastrofico della storia repubblicana.

La pellicola è stata proiettata al Castello d’Aquino caffè letterario di Grottaminarda nell’ambito della “Notte Europea dei Ricercatori e delle Ricercatrici”, evento a cura dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, “Sezione Irpinia”, in partenariato con “Science Together”.

Era il 23 novembre del 1980 e 90 secondi di terremoto hanno devastato un intero territorio, creando una tragedia sotto diversi punti di vista: sociale, economico, politico ma, soprattutto, umano.

Il Terremoto-Irpinia 1980: il docufilm di Alessandra Rossi

Il documentario affronta la catastrofe del terremoto in modo diverso e interessante rispetto ad altre realizzazioni cinematografiche, che si soffermano principalmente sull’aspetto umano e sentimentale relativo al tempo in cui si è verificato il cataclisma.

La novità racchiusa nel lavoro di Alessandra Rossi consiste nel presentare il terremoto del 1980, ripercorrendo i momenti simbolici del prima, durante e dopo. Proprio in questa ricostruzione e narrazione che è presente la novità. L’evento tragico del cataclisma, infatti, viene analizzato in tutte le sue parti, rimettendo tutto in discussione e mostrando parallelamente due strade ideologiche che, seppur diverse, fanno parte della stessa faccia della medaglia.

Il documentario analizza il canone giornalistico del tempo, come ad esempio il Fate Presto de Il Mattino di Napoli, che in qualche modo richiamava lo stile della Pop Art.

Non è un caso che Andy Warhol abbia reinterpretato la prima pagina del giornale, facendola diventare un’opera d’arte sociale per invitare ad un tempestivo intervento e soccorso alle vittime del sisma, concentrando l’attenzione su quell’imperativo dietro cui vi era una chiara richiesta di aiuto, per l’emergenza sociale causata dal terremoto. Fate Presto infatti è diventato il simbolo del terremoto in Irpinia conosciuto in tutto il mondo.

All’interno del documentario viene mostrato il discorso dell’allora presidente della Repubblica Sandro Pertini, che descrive così la devastazione vista con i suoi occhi in Irpinia:

Sono tornato ieri sera dalle zone devastate dalla tremenda catastrofe sismica.

Ho assistito a degli spettacoli che mai dimenticherò. Interi paesi rasi al suolo, la disperazione, poi, dei sopravvissuti vivrà nel mio animo.

Ebbene, a distanza di 48 ore non erano ancora giunti, in quei paesi, gli aiuti necessari.

Dalle parole di Sandro Pertini trapela non solo la sensibilità di uomo di spessore ma la responsabilità morale e civile di un politico che ha visto con i propri occhi l’entità grave della tragedia avvenuta. L’allora Presidente della Repubblica invita gli italiani alla mobilitazione e alla solidarietà umana che non ha un colore politico, rivolgendosi chiaramente agli antimeridionalisti del tempo.

Il Terremoto-Irpinia 1980: perché vederlo

Il Terremoto-Irpinia 1980 affronta anche la problematica dell’Irpiniagate fatta di sprechi, malaffare, strumentalizzazioni politiche che avevano come movente principale l’accaparramento dei fondi destinati a sanare un territorio devastato fin nelle viscere.

Il documentario, infatti, mostra problematiche mai affrontate e conseguenze che l’Irpinia porta con sé ancora oggi, soprattutto a livello paesaggistico perché alcuni luoghi sono stati ricostruiti senza mantenere alcuna identità architettonica, cancellando definitivamente l’identità storica di molti paesi.

Alessandra Rossi

Il lavoro di Alessandra Rossi, nonostante ricostruisca un evento storico, ha tematiche molto attuali, che esulano dalla semplice rimembranza della memoria storica, che sicuramente avrà la sua importanza ma il mero ricordo da solo non basta.

Siamo ciò che siamo per la summa di ciò che è stato ma possiamo aspirare ad essere migliori di ciò che siamo diventati.

In che modo? Educando e istruendo chi non ha vissuto il terremoto del 1980, offrendo gli strumenti di conoscenza idonei e pratici per poter affrontare in modo diverso un cataclisma, per una maggiore consapevolezza del rischio ma, soprattutto, per essere preparati ad una fuga consapevole ed evitare tragedie nella tragedia.

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