Cultura

Rasoterra è il nuovo singolo di Petullà

Rasoterra è il nuovo singolo del cantautore torinese Petullà con la collaborazione della giovane cantautrice Anna Castiglia entrambi semifinalisti al Premio Lunezia 2022. Il brano è stato prodotto da Fractae ed esce per Piuma Dischi distribuito The Orchard.

Ballare senza la paura di cadere, ballare per evadere dalla stasi e dalla paralisi fisica e mentale attraversata in questi anni.
Riprendere coscienza dei nostri corpi e muoversi sopra il torpore di questi tempi.
Lentamente e armoniosamente, come satelliti in movimento.

Petullà

Petullà

Petullà: biografia

Petullà è un cantautore torinese. I suoi testi descrivono la quotidianità con immagini evocative e poetiche. Dal suo cantato emerge una visione del mondo in cui, al di là delle contraddizioni, la chiave dei rapporti umani sta nell’intimità e nel romanticismo.

Già attivo dal 2017, con il singolo Titoli di Coda e i primi passi nella sua città, dall’estate 2018 fa uscire Brera e altre 4 canzoni.

Partecipa a Sofar Sounds e sale sul palco di Deejay on Stage. Prende parte alla decima edizione del Reset Festival, uno dei più importanti della scena emergente in Italia.

Con Le Luci Fuori, in uscita nel febbraio 2019, va in rotazione su stazioni, metro e aeroporti italiani e partecipa a numerosi live tra cui il Festival Maledetta Primavera all’ Off Topic di Torino e altri del circuito KeepOn, tra cui Rock CaravanFarciSentire Fest e Memorabilia Fest, in un minitour che lo porta in giro per l’Italia.

In acustico, dopo l’uscita dell’ultimo singolo, Zara, nell’autunno del 2019, apre i concerti di Niccolò Carnesi, Tropico, Mox, Manitoba, e a Milano al Circolo Ohibò e Magazzini Generali per la rassegna This Is Indie.

Dal 2020 si dedica alla produzione del suo primo album con la collaborazione di Paolo Caruccio e della sua band. Si occupa anche di co-scrittura di brani come autore.

Dopo Soprammobili e Orgasmi e Origami, il 29 aprile esce il terzo singolo Un appartamento.

Silvia Mezzanotte e le sue regine allo Stupor Mundi

Il 27 luglio Silvia Mezzanotte porta in scena le grandi voci della musica italiana e internazionale al Festival Stupor Mundi – Musica d’autore nei luoghi federiciani, una rassegna di spettacoli organizzata dalla cooperativa Olimpo con il patrocinio dell’amministrazione comunale di Enna.

Ai piedi dell’imponente Torre di Federico, un viaggio a 360° che spazia da Mina a Mia Martini, da Alice a Giuni Russo, rivisitando in chiave pop-rock grandi classici di Nina Simone, Gloria Gaynor e molte altre.

Silvia Mezzanotte

Silvia Mezzanotte

Confida Silvia Mezzanotte:

Gli artisti non amano raccontare le loro fragilità  “Regine”, invece, nasce dalla voglia di condividere il mio viaggio artistico e umano: la timidezza innata che ha accompagnato la mia infanzia, la mia ferrea volontà di cantare che si è scontrata con un forte senso di inadeguatezza nell’affrontare la vita.

La musica mi ha salvata, l’ascolto delle più grandi voci femminili che già da bambina erano parte della mia esistenza mi ha aperto nuovi spiragli sul mondo. Per questo “Regine” rappresenta più di ogni altra cosa il percorso che mi ha permesso di trasformare le mie debolezze nella mia forza.

Alcune di loro aspettavano da un po’ nascoste ai quattro angoli del cuore, e adesso prepotentemente si riprendono la scena, tra note audaci e atmosfere rock. Qualcuna si mette a nudo, dimenticando lustrini e paillettes, qualcun’altra dismette l’abito da sera e insospettabilmente indossa pantaloni di pelle e giubbotto borchiato.

Ecco allora che brani celeberrimi di Mina, Ornella Vanoni, Anna Oxa, Patty Pravo, si spogliano della loro classicità per entrare a pieno titolo nella modernità di nuovi arrangiamenti, oppure rinascono in una sorprendente versione tradotta in una lingua diversa dall’originale. Mentre alcune perle più intime e raccolte del repertorio di Mimì o Giuni Russo si vestono di nuova popolarità, viaggiando in parallelo con le voci che hanno segnato la scena internazionale come Annie Lennox, Kate Bush, Noa e molte altre.

Musicisti di spessore ed esperienza accompagnano l’artista in questa nuova avventura: Pino De Fazio (piano e tastiere), Luca De Fazio (basso e contrabbasso), Claudio Bonora (batteria e percussioni).

Sottolinea Silvia Mezzanotte:

Naturalmente ho riservato in questo spettacolo un posto speciale per il percorso artistico che mi ha portato ad essere per dieci anni la voce dei Matia Bazar. Da Brivido caldo a Messaggio d’amore, canzone vincitrice del Festival di Sanremo 2002, il mio modo per ricordare con gratitudine e affetto il viaggio condiviso con il gruppo.

Il 27 luglio, ai piedi dell’ottagonale Torre di Federico, Silvia Mezzotte omaggia le sue “regine” in un viaggio tra le grandi voci della musica italiana e internazionale, che farà tappa alla seconda edizione del Festival Stupor Mundi – Musica d’autore nei luoghi federiciani. La rassegna di spettacoli è organizzata dalla cooperativa Olimpo con il patrocinio dell’amministrazione comunale di Enna.

Amore Incondizionato di Vi Skin: un brano che unisce musica e calcio

Quando l’amore per la musica incontra quello per i colori della propria squadra del cuore, il risultato è un inno di ritmo, voce ed anima capace di unire i tifosi di ogni generazione sotto la stessa bandiera e, quando a farlo è una giovane donna che fin dal suo esordio artistico scrive e canta per abbattere pregiudizi e cliché, l’effetto che ne consegue è ancora più influente.

Amore Incondizionato di Vi Skin

Amore Incondizionato di Vi Skin

Ed è così che, dopo aver emozionato tutti con la grazia della sua voce e l’incisività della sua penna in “Nei guai” ed aver mostrato il lato di sé più intenso e graffiante in “Scusa”, la cantautrice ciociara Vi Skin, definita dai Media tra le più belle vocalità del panorama emergente italiano, torna nei digital store con “Amore Incondizionato”, il suo lascito di note e passione per il club nerazzurro.

Scritto dalla stessa artista in occasione del diciannovesimo scudetto vinto dall’Inter, il brano è un encomio alla devozione e al sentimento di appartenenza verso un ideale ancora prima che ad una squadra, un elogio ricolmo di ardore e grinta che evidenzia come, in una società sempre più incline alle scissioni, ai contrasti e alle divergenze, Arte e Sport restino il collante di milioni di persone, connesse e compatte nel sostenere le proprie inclinazioni, unite dall’orgoglio, dalla fierezza, di essere una piccola ma importante goccia di un oceano di “Amore Incondizionato”.

Un atto di fede sportiva, ma ad una più attenta analisi, anche un invito a rialzarsi ogni qualvolta si presenti una battuta d’arresto:

nati da una scissione, sotto il segno del Biscione, siamo la dimostrazione che si può realizzare qualcosa di sensazionale partendo dal niente, tienilo a mente.

Moniti preziosi che scivolano ed echeggiano su un beat dal forte impatto emozionale, per ricordarci che impegno, dedizione e costanza restano il più efficace carburante dei nostri sogni.

Cenni storici e fine umorismo si susseguono in quasi tre minuti pregni di romanticismo e trasporto – accompagnati dal videoclip ufficiale, diretto da Frank Meta e girato a Cassino (FR) -, in un agglomerato di energia ed enfasi capace di coniugare passato, presente e futuro di una vera e propria vocazione: dalle frasi storiche dell’Avvocato e Dirigente Sportivo Giuseppe Prisco, emblema per antonomasia dell’Interismo a sagaci e mai smodate frecciatine rivolte agli avversari storici della società calcistica meneghina nata da una discrepanza con il Milan, Vi Skin ripercorre oltre un secolo di storia de La Beneamata, l’unica in Italia ad aver partecipato a tutte le edizioni della Serie A dal suo ingresso nel 1908.

Dichiara l’artista:

Definisco l’Inter bipolare , in quanto spesso è capace di farci vivere momenti adrenalinici, a volte animati da una gioia euforica, altre da attimi di puro sconforto. Ma è proprio per questo che noi tifosi l’amiamo incondizionatamente.

Una duplicità che Vi Skin abbraccia anche nel suo percorso musicale, ponendo in netta antitesi il suo carisma vivace, il suo spirito libero e anticonformista, ad interpretazioni raffinate, avvalorate da una timbrica delicata e armoniosa, istantaneamente riconoscibile, che la portano ad essere una delle migliori proposte del nuovo panorama pop femminile italiano.

Vi Skin

Vi Skin: biografia

Vi Skin, pseudonimo di Sofia Pelle, è una cantautrice italiana classe 1993.

Nata ad Esperia (FR), nella meravigliosa Ciociaria, si avvicina alla musica a soli 7 anni, anche grazie alla zia, pianista, che dopo averle fatto ascoltare il capolavoro beethoveniano “Per Elisa” e percependo l’inclinazione della nipote allo strumento, suggerì ai genitori di iscriverla ad un corso di musica. Così, Vi Skin iniziò la sua formazione artistica: prima la tastiera elettronica, poi, il canto.

L’attitudine al canto venne notata dalle sue insegnanti della scuola primaria, che le consigliarono di prendere parte anche ad un corso di canto, corso che però, decise di abbandonare poco dopo. Ma l’amore per la musica non l’ha mai abbandonata ed è così che, all’età di 13 anni, iniziò a comporre i suoi primi testi, intraprendendo anche lo studio del pianoforte da autodidatta, trovando il giusto equilibrio tra passione, impegno, leggerezza e divertimento.

Raggiunta una nuova consapevolezza di se stessa ed una maturità artistica frutto di diverse esperienze personali e formative, nel 2020 pubblica i suoi primi tre brani – “Sei solo musica”, “Do You Feel Me?” e “La chiamano società” – e ad inizio 2021 firma con Pako Music Records, sublabel di Visory Records, una realtà dinamica e frizzante, sempre attenta alle nuove leve del panorama musicale italiano.

A Marzo dello stesso anno approda su tutte le piattaforme digitali “Nei Guai”, un brano intimo e profondo, che avvolge l’ascoltatore in un delizioso abbraccio musicale, lontano dallo spazio tempo e vicino solo alla parte più intima e profonda di ciascuno di noi. Pochi mesi più in là, è il turno di “Scusa” e, l’anno successivo, nell’estate 2022, di “Amore Incondizionato”, un inno d’amore e fede per i colori nerazzurri e, ad una più attenta analisi, anche al potere di unione delle inclinazioni e delle passioni umane, come l’arte e lo sport.

Con la sua voce cristallina, in grado di accarezzare le parole e le corde dell’anima di chi l’ascolta, Vi Skin è una delle più promettenti cantautrici italiane del panorama musicale italiano.

Il corpo più bello che si sia mai visto da queste parti di Josep Maria Miró

In questo testo «per unico interprete (a sette voci)», Miró, come dichiara espressamente in postfazione, affronta il tema della resurrezione, in una chiave al contempo laica e religiosa.

L’autore catalano decostruisce un fatto che, per quanto drammatico, potrebbe essere un semplice fatto di cronaca, attribuendo ad esso un nuovo significato, gradualmente revocato – in un contesto dentro e fuori dal tempo – tramite ‘la voce degli altri’ (la madre, Albert bambino, la preside del liceo).

Attraverso i monologhi di cinque personaggi (alternati a due personaggi secondari), si delinea quella resurrezione sublimata nel possibile incontro con il padre al quale Albert si dirige nei «secondi in cui abbandona il suo corpo fisico per fondersi con il cosmo».

Josep Maria Miró libri

Josep Maria Miró: biografia

Josep Maria Miró è nato a Vic, in Catalogna, nel 1977.

Autore prolifico, tradotto in una ventina di lingue e rappresentato in più di trenta paesi.

Per il suo lavoro ha ricevuto numerosi premi, tra questi spiccano il Premio Frederic Roda nel 2015 e il prestigioso Premio Born in due occasioni, nel 2009 e nel 2011, mentre risultava tra i finalisti nel 2014 e 2015.

Ha spesso portato in scena i propri testi, ma ha anche diretto opere altrui.

È coordinatore della sezione di drammaturgia del Grau d’Arts Escèniques dell’Università di Girona.

Tiene regolarmente dei corsi presso la Sala Beckett di Barcellona, laboratori e seminari internazionali. Dalla stagione 2013-14 è membro del Comitato di lettura del Teatro Nazionale di Catalogna.

Luna Piena è il nuovo singolo di Martina Difonte

Ritorno discografico per Martina che con “Luna piena” lancia un singolo estivo ricco di speranza e positività.
Martina Difonte, attrice di cinema e teatro con collaborazioni nazionali e internazionali, sale alla ribalta nel circuito musicale dopo aver vinto nel 2018 Area Sanremo, il Premio Mia Martini e pubblicato i singoli “Di te” (2016), “Tu che ne sai” (dicembre 2021) e “Giù da me” (agosto 2021).

La cantante pugliese torna con un nuovo singolo dalle sonorità urban-pop prodotto da Francesco Bellomo per la Virginy l’isola trovata e distribuito dalla label FUMO (TheRivati, LDO, Achex, Endly) mentre l’autore è Roberto Strano con le basi di CocoBeatz (già a lavoro per GionniScandal, Clementino, Don Sid).

Una nuova Martina in “Luna Piena” nella quale esprime una consapevolezza, e maturità, artistica più definita che rispecchia la sua sincera personalità mettendosi a nudo in un testo quasi autobiografico.

 Afferma Martina Difonte:

Sono una ragazza del Sud andata via di casa molto presto, e non è stato sempre facile, ma <<non sono mica fragile, quando non so più come fare sono tranquilla se vedo il mare>>; il mare per me sono gli occhi dei miei genitori a cui devo tutto perché se oggi sono una Donna felice e libera è solo merito loro.


In Luna Piena mi mostro senza filtri tanto fragile ma a volte indistruttibile, la gente è stanca delle apparenze, di vedere un’immagine della perfezione che non esiste, abbiamo bisogno di verità, di concretezza.

Martina Difonte

Martina Difonte: biografia

Martina Difonte nasce in Puglia e sin da bambina si mostra interessata al canto. Crescendo inizia a studiare con diversi maestri del settore come Mario Rosini, Roberta Faccani, Fabrizio Palma, Maria Grazia Fontana. Il suo genere è il pop, ma spazia anche nel rock e nel gospel. Tra i suoi brani ricordiamo: “Di te”, “Tu che ne sai”, “Giù da me”.

In teatro ha preso parte ad alcune importanti produzioni come “Il berretto a sonagli” di Luigi Pirandello con Gianfranco Jannuzzo, “Parlami d’amore Mariù” con Paolo Conticini e Rocio Morales diretti da Francesco Bellomo, “Fiori d’acciaio” con Tosca D’Aquino, Rocio Morales per la regia di Michela Andreozzi.
Per il cinema ricordiamo “Tommaso” con Willem Dafoe, regia Abel Ferrara, “La guerra del Salento” (coprotagonista) con Marco Leonardi, Pino Ammendola, per la regia di Marco Pollini.
“Non tutto è perduto” (coprotagonista) regia Francesco Bellomo con Brenno Placido, Gioele Dix, Paolo Calissano, Maurizio Micheli che uscirà nelle sale il prossimo autunno.

Cetara Arts Festival 2022: tra concerti e teatro per grandi e piccini

Frangenti – Cetara Arts Festival, il festival di teatro e musica diretto da Vincenzo Albano, si svolgerà dal 23 al 30 luglio e dal 25 agosto al 3 settembre nel cuore della Costiera Amalfitana, nel borgo marinaro di Cetara (Sa).

Giunta alla VI edizione, Frangenti parte il 23 luglio nell’area porto con la musica di Giorgio Poi 
in esclusiva regionale e prosegue con la sezione #stories il giorno 26 luglio (ore 21:00 Torre Vicereale ingresso 10 euro · spettacolo e degustazione si consiglia la prenotazione)  “Il Vecchio e il Mare” di E. Hemingway sarà raccontato dal noto attore Paolo Cresta che insieme a Carlo Lomanto, musicista e studioso delle potenzialità espressive della voce, condurrà il pubblico in un viaggio profondo, personale e suggestivo.

Il  28 luglio (ore 21:00 Torre Vicereale ingresso 10 euro spettacolo e degustazione si consiglia la prenotazione) “Omu a mari“, fa parte, assieme allo spettacolo Epica fera, del dittico Horcynus, ed è un progetto che nasce e si sviluppa a partire dalla riscrittura di alcune parti del romanzo di Stefano D’Arrigo, Horcynus Orca. Protagonisti sono i pescatori e gli uomini di mare dello Stretto di Messina. Una comunità di uomini e donne raccontata nel loro complesso e plurale mondo di significati e appartenenze. 

Il 30 luglio torna la sezione #live con il concerto di Cristina Donà, nell’area porto sospesa tra mare e terra.

Dopo una sosta, il programma riprende con la sezione #stories il giorno 26 agosto con “La vita salva” (ore 21:00 Torre Vicereale ingresso 10 euro spettacolo e degustazione · si consiglia la prenotazione) un inno alla complessità meravigliosa e sorprendente della vita con l’incrocio di più storie, di più vite, di più personaggi. Infine il  28 agosto (ore 21:00 Piazzetta al Casale ingresso libero fino ad esaurimento posti) andrà in scena “Un giorno bianco” un reading, tra musica e parole, dal libro “Ho costruito una casa da giardiniere” di G. Clément.  

Completano il programma #Live  Folcast (25 agosto ore 22 presso Piazzetta Grotta biglietto euro 10 al botteghino) giovane e talentuoso cantautore romano salito alla ribalta al Festival di Sanremo è stato ospite del Wired Next Fest 2021 a Milano e tra i protagonisti del Concerto del Primo Maggio di Roma. Un concerto minimale, chitarra e loop, attraverso i momenti più intimi e incisivi del loro repertorio sarà di scena grazie ai cantautori  Zibba e Erica Mou (27 agosto ore 22 Piazzetta Grotta biglietto euro 15 al botteghino).

L’1 settembre sarà di scena la promessa Cecilia (ore 22 Piazzetta Grotta biglietto euro 10 al botteghino) cresciuta con il soul e i grandi classici italiani, si esibirà accompagnata da pianoforte e chitarra tra sperimentazione e ricerca musicale. A chiudere la sezione #Live sarà il cantautore italiano per eccellenza: Riccardo Sinigallia.

Il 3 settembre (ore 22 Piazzetta Grotta biglietto euro 15 al botteghino) il raffinato produttore romano torna in tour per alcune date in giro per l’Italia e ha scelto Cetara per il suo fascino portando on stage lo spettacolo “Concerto a cuor leggero”.

Frangenti 2022

Frangenti – Cetara Arts Festival sezione #KIDS: il programma

Per quanto concerne l’attesa sezione #KIDS, il programma prevede: 23 luglio (ore 20:30 Piazza S. Francesco) lo spettacolo “Pocket Circus – Il circo in valigia“. Un circo tutto da inventare, gli oggetti di una valigia e una buona dose di immaginazione guideranno il pubblico verso il piacere creativo di un gioco poetico e divertente.  

25 luglio (ore 20:30 Chiesa di S. Pietro Apostolo) in scena “I racconti di Fernando, storia di un panettiere pescatore” uno spettacolo frutto di una ricerca sulle possibili interazioni tra il teatro di figura, il teatro d’attore e quello di strada, cerca attraverso un cantastorie di raccontare un’epoca, dagli anni prima del grande conflitto ai nostri giorni.

Il programma per ragazzi continua il giorno   27 luglio (Piazzetta Grotta ore 20:30) con “Il Fiore Azzurro” un viaggio attraverso la storia di un popolo, quello tzigano, attraverso l’accettazione del diverso, il superamento delle avversità della vita, l’amicizia e la capacità di immaginare che il proprio destino non sia scritto, ma è in continuo cambiamento.

Il  29 luglio (ore 19:30 Piazza S. Francesco) in scena “Che Viaggio!” ovvero la tragicomica historia di un uomo chiamato Odisseo narrata con pupazzi animati a vista. A seguire laboratorio pratico e di manualità.

La sezione KIDS riprenderà poi il  25 agosto (ore 20:30 Chiesa S. Pietro Apostolo) con “Le favole della saggezza” uno spettacolo di maschere e semplici elementi di scena che danno vita alle più famose favole di animali parlanti che dall’antichità hanno attraversato i secoli e le civiltà e che ancora oggi continuiamo ad amare sin dalla prima infanzia.

Il  27 agosto (ore 20:30 Piazza S. Francesco) “Storie di pezza” è uno spettacolo teatrale messo in scena attraverso il teatro di figura. Burattini, marionette, muppet e ombre cinesi raccontano otto storie che appartengono a tradizioni diverse, universi distanti ma paralleli tra loro.

Il  30 agosto (ore 20:30 Piazzetta al Casale partecipazione libera) “Mare Monstrum” un laboratorio realizzato utilizzando imballaggi che sempre più spesso troviamo sulle rive delle spiagge: plastica, carta, alluminio etc. Tanta fantasia per trasformare degli “orridi” rifiuti in superbi Mostri assemblati.

Il giorno seguente (31 agosto ore 20:30 Chiesa S. Pietro Apostolo) “Appeso a un filo” uno spettacolo di marionette pieno di poesia e divertimento, perfetto per tutte le età: “incantano i bambini e fanno sognare gli adulti”. Il giorno 01 settembre in scena “Pulcinella che passione” (ore 20:30 Piazza S. Francesco) uno spettacolo di forte impatto che vede una gigante immagine della maschera di Pulcinella che fa  da cornice al palcoscenico del teatro su cui vanno a muoversi i personaggi in stoffa e gommapiuma.

La sezione KIDS terminerà il  2 e 3 settembre: il penultimo appuntamento e con “Anche i cani hanno un’adolescenza difficile” (in prima nazionale ore 20:30 Sala Benincasa) che indaga il mondo dell’adolescenza e il loro rapporto con la famiglia, la scuola e i compagni. Per trovare un accesso al loro mondo interiore la compagnia utilizza una similitudine con il mondo animale. Mentre l’ultimo in scena è “Dov’è finito il Principe Azzurro?” (Piazza S. Francesco ore 20:30) Tutte aspettano il loro principe azzurro e, come in tutte le fiabe che si rispettino, prima o poi il principe azzurro arriva, ma ne è uno solo e di principesse ad aspettarlo ce ne sono troppe.

Tutte le rappresentazioni sono ad ingresso libero fino ad esaurimento posti e sono adatte a un pubblico di tutte le età, a partire dai 3 anni.

Hollywood film industry di Paul McDonald e Janet Wasko

Hollywood film industry è un volume prezioso che affronta, in tutte le sue sfaccettature, l’attuale organizzazione dell’industria cinematografica hollywoodiana: passando dall’attento esame del sistema di distribuzione e di proiezione dei film in un’ottica di internalizzazione, fino a un’approfondita analisi dello star system come promozione su scala globale delle celebrità del grande schermo, gli autori costruiscono un ritratto rigoroso ed esaustivo della più grande «industria dei sogni» contemporanea.

Hollywood film industry di Paul McDonald e Janet Wasko

Hollywood film industry di Paul McDonald e Janet Wasko

Paul McDonald: biografia

Paul McDonald è professore di Cultural and Creative Industries presso il Dipartimento di Culture, Media and Creative Industries di King’s College di Londra.

Prima di intraprendere la carriera universitaria, Paul ha fatto pratica come attore professionista alla Royal Academy e ha lavorato in diverse aree dell’industria dei media, compresi la produzione di film di animazione, proiezione cinematografica, studi di fotografia ed editoria.

Le sue principali pubblicazioni: World Film Distribution (1999); Video and Dvd Industries (2007); co-curatore di The Contemporary Hollywood Film Industry (2008); Hollywood Stardom(2013) e co-autore di Hollywood and the Law (2015).

Janet Wasko: biografia

è titolare della cattedra in Giornalismo e Comunicazione all’University of Oregon, presidente dell’International Association for Media and Communication Research.

È autrice di How Hollywood Works (2003); Understanding Disney: The Manufacture of Fantasy (2001) e Hollywood in the Information Age: Beyond the Silver Screen (1994); curatrice di A Companion to Television (2005) e di Dazzled by Disney?The Global Disney Audience Project (2001), oltre che di altri volumi sulla politica economica della comunicazione e dei media democratici.

Giacomo Manzoli: biografia

È professore ordinario di Storia del Cinema Italiano presso l’Università di Bologna, dove ha presieduto il corso di Laurea in Dams e il corso di Laurea Magistrale in Cinema, Televisione e Produzione Multimediale.

Le sue attuali ricerche riguardano principalmente l’industria cinematografica italiana e la cultura popolare.

Fra le sue pubblicazioni, oltre a decine di saggi su riviste e volume italiani e stranieri, Voce e silenzio nel cinema di Pier Paolo Pasolini (Pendragon, 2001), Cinema e letteratura (Carocci, 2003), Da Ercole a Fantozzi. Cinema popolare e società italiana dal boom economico alla neotelevisione, 1958-76 (Carocci, 2012: vincitore del Premio Limina 2014 per il miglior libro italiano di cinema), Joel e Ethan Coen (Marsilio, 2013).

Cilla feat Biondo: Richard Mille è il loro nuovo singolo

Musica e moda sono da sempre lo specchio della società di cui sono figli, ma anche i mezzi più potenti per comunicare al mondo il proprio sentire, connettendoci e collegandoci a chi è disposto ad ascoltare ed osservare oltre le apparenze.

É da questo presupposto che la brillante e talentuosissima cantautrice svizzera d’adozione meneghina Cilla, al secolo Priscilla Cattaneo – nota per aver partecipato all’ultima edizione di All Together Now Italia -, ha scelto di dar vita a “Richard Mille” (Cosmophonix Artist Development/Altafonte Italia), avvalendosi della preziosa collaborazione di una delle firme più apprezzate della nuova scena italiana, Biondo.

Cilla e Biondo

Scritto in una prima fase dalla penna iconografica e sensibile dell’artista ticinese dopo una frenetica notte in discoteca e avvalorato dagli incastri incisivi e vibranti del rapper capitolino, il brano è una dichiarazione d’intenti contro la strumentalizzazione del corpo femminile, sempre più spesso al centro della crescente oggettificazione sociale e mediatica.

Su sfavillanti linee melodiche volutamente attinte alle sonorità anni ’80 ed impeccabilmente rese attuali e accattivanti dalla competenza e dall’esperienza del team mantovano multiplatino, si stagliano liriche dirette di efficacia immediata, capaci di echeggiare nella mente dell’ascoltatore come un mantra, per ricordare a tutti noi il diritto alla libertà, la libertà di essere donne oltre la parvenza estetica, oltre le convenzioni ed i pregiudizi.

Dichiara Cilla: 

Ricahrd Mille è stato scritto per denunciare la strumentalizzazione del corpo femminile, ma con toni freschi e leggeri perché ritengo che i messaggi lanciati con il sorriso vengano capiti prima e meglio. Nato dopo una notte in discoteca, dove se ne vedono davvero delle belle, è basato sulle esperienze di terze persone: racconti che, nel 2022, lasciano senza parole, ma a cui, qualcuno, deve dar voce. Sono dell’idea che oltre l’aspetto fisico, in una donna ci sia molto di più, ma siamo ancora troppo sottovalutate.

Ho chiesto a Biondo di collaborare con me per questo pezzo, perché sapevo avrebbe dato il giusto peso, ma al tempo stesso la giusta freschezza all’argomento e alla canzone. È stato molto bello lavorare con lui; è un vero professionista, oltre che una splendida persona. Questo singolo per me rappresenta una liberazione dai pensieri e una notevole evoluzione come artista.

 

Una crescita, quella di Cilla, professionale e personale, entrambe collimate nei suoi brani, improntati, sin dall’esordio nel 2021 con “Diabete”, alla divulgazione di preziosi moniti e messaggi, tramite uno stile comunicativo leggero ma per nulla banale e superficiale.

“Richard Mille”, accompagnato da un emblematico lyric clip in uscita nel corso delle prossime settimane, unisce ritmi da dancefloor a riflessioni dalla profonda accezione sociale, riconfermando la finezza autorale ed espressiva di Cilla, un’artista che attraverso la sua vocalità elegantissima, unica e istantaneamente riconoscibile, si sta facendo sempre più spazio nel cuore e nelle playlist del pubblico del Belpaese.

Cilla

Cilla: biografia

Cilla, pseudonimo di Priscilla Cattaneo, è una cantautrice, attrice e modella svizzera d’adozione meneghina classe 1997. Nella città ambrosiana frequenta il Centro di Formazione per lo Spettacolo MAS e prende parte a svariati musical, tra cui “Rents” e “Cats”.

Nel 2020 viene scelta per scrivere e interpretare “Mille Guai”, colonna sonora del film “The Tape”, pellicola che debutterà sulle migliori piattaforme streaming nell’inverno 2022. Nel 2021 rilascia il singolo d’esordio “Diabete” e partecipa alla quarta edizione di All Together Now Italia, esperienza che le consente di farsi conoscere ed apprezzare dal pubblico del Belpaese, ma che vive in maniera altalenante, poiché condotta in un periodo personale complesso, attraversato da stati ansiosi e depressivi, che riesce a lasciarsi alle spalle con il supporto di professionisti, affetti e della sua dedizione alla musica.

L’anno successivo pubblica “Pianeti”, prodotto dal Development del team mantovano multiplatino di Cosmophonix Production, a cui segue, nel mese di Luglio, “Richard Mille”, un manifesto in musica contro l’oggettificazione del corpo femminile, impreziosito dalla collaborazione di una delle più stimate firme della nuova scena italiana, Biondo.

Cilla è un insieme di errori e conquiste, nata grazie ad una verità, quella di poter essere sempre se stessi, liberi di esprimere i propri pensieri senza timori. Innamorata del potere della leggerezza nel rendere immediatamente accessibili messaggi intrisi di spessore e rilevanza, Cilla, mediante uno stile comunicativo leggero ma per nulla banale e superficiale, è una voce che accarezza i sensi per giungere all’anima, corroborandola di delicatezza, eleganza, fascino ed emozione.

David Bowie a breve in mostra a Napoli

Successo annunciato e conseguito per le due mostre organizzate dalla società Navigare ed esposte a Napoli a Palazzo Fondi e al PAN.

Il riscontro positivo ricevuto per le esposizioni “van Gogh multimedia e la Stanza segreta”, in via Medina, ed anche per “Andy is back”, via dei Mille, ha indotto l’organizzazione a scegliere Napoli quale sede della rassegna di sua produzione dedicata a David Bowie.

Intanto, tornando alle mostre in corso, la scelta di prolungare sino a fine luglio la multimediale su Van Gogh, prevista in chiusura a fine giugno, è risultata una scelta vincente.

L’acquisto della fotoincisione Homme à la Pipe: Portrait du docteur Gachet(1890), da parte di un collezionista tedesco in vacanza a Napoli, ha scatenato l’interesse della stampa d’Oltralpe che ha realizzato numerosi servizi giornalistici inducendo gli stranieri presenti in città ad andare a vedere, per l’ultima volta, l’opera ancora esposta al pubblico.

Anche la mostra dedicata a Andy Warhol, in corso al Palazzo delle Arti Napoli sino a domenica 31 luglio, ha registrato un interesse notevole.

Ma questa volta, oltre ai turisti, ad accorrere sono stati anche molti napoletani che hanno potuto rivedere, insieme a cimeli e opere, le foto dello stravagante artista durante le sue lunghe permanenze in città negli anni Ottanta.

David Bowie

Ora la società Navigare srl è pronta a portare a Napoli l’esposizione dedicata al Duca Bianco, che dovrebbe arrivare già a settembre.

Dichiara il produttore della società, Salvatore Lacagnina:

Napoli aveva già risposto bene alla nostra prima mostra dedicata a Frida Kahlo proprio a Palazzo Fondi .

La centralità della location è risultata vincente tanto da esporre anche la mostra su van Gogh, un peccato che ora la struttura chiuda per altre destinazioni d’utilizzo. Al PAN Andy is back ha scontato qualche defaillance con l’arrivo del gran caldo, ma i numeri sono stati comunque vincenti.

A settembre, dal 24, sarà proprio il PAN, per accordo con il sindaco Manfredi, lungimirante e attento valutatore dei progetti che gli abbiamo illustrato, ad ospitare la mostra dedicata a David Robert Jones che fu, non solo stupefacente cantautore con i suoi 140 milioni di album venduti, ma anche attore di ottimo livello. Tutti a Napoli ricordano ancora il suo concerto del 1997 nell’area dell’ex Italsider.

All the Streets are Silent: Skateboarding & Hiphop in una indimenticabile New York anni ’80!

All the Streets are Silent (2021) è un docu-film che racconta le origini dell’Hip-hop e la sua integrazione con la scena skate.

Una New York di fine anni ’80, i suoi protagonisti che vivono in simbiosi con la città, con la musica, con i trend, la politica e lo stile di quel tempo.
Una raccolta di girati amatoriali, testimonianze, interviste e rivelazioni.
Un racconto intimo che ha cambiato una generazione e coinvolto i protagonisti della scena street che noi tutti oggi acclamiamo.
All the Streets Are Silent è anche una lettera d’amore a New York che analizza la società di allora e la convergenza tra due culture di strada che avrebbero avuto una eco planetaria, gettando le basi del moderno street style.
All the Streets are Silent: la locandina

All the Streets are Silent: trama

Il documentario descrive come un’ampia varietà di leggende abbia avuto il via su Marte o abbia semplicemente frequentato lo spot: black sheep, Puff Daddy, Jay-Z, Run DMC, KRS One, Ice Cube, DeLa Soul, a Tribe Called Quest, Queen Latifah e altro ancora. Moby è stato uno dei primi DJ su Marte.

Marte e le strade di New York durante il periodo erano il terreno fertile perfetto non solo per l’intersezione tra hip-hop e cultura dello skateboard, ma anche per l’intersezione tra arte e commercio.

Anche se Mars ha chiuso poco dopo la sua apertura, le connessioni fatte e la cultura che si è sviluppata da esso hanno portato alla prima linea di abbigliamento hip-hop, Phat Farm, che è stata descritta come una collaborazione tra Russell SImmons e “tre skateboarder”. Anche Zoo York, Supreme e altri marchi locali sono cresciuti dall’influenza del gruppo principale.

Darryl McDaniels di Run DMC spiega nel documentario come Marte fosse:

il luogo in cui tutte le persone avrebbero conservato prima dell’esplosione di opportunità per tutti noi – le grandi linee di abbigliamento, le grandi etichette, i grandi musicisti – tutto è iniziato con Marte.

Utilizzando filmati d’archivio e interviste, il documentario dà vita alla magia del periodo di tempo e alla convergenza che ha creato uno stile e un linguaggio visivo che avrebbero avuto un effetto culturale fuori misura e duraturo che esiste ancora oggi. Dalle cabine DJ e piste da ballo della discoteca Mars alla fondazione di marchi come Supreme, questa convergenza getterebbe le basi per lo street style moderno.

Scroll to top