Cultura

Il sorriso di San Giovanni di Ruggero Cappuccio

Concepito da prima come un progetto di allestimento teatrale, a causa delle restrizioni derivate dall’emergenza Covid, Il sorriso di San Giovanni, scritto da Ruggero Cappuccio è diventato un film.

Con la regia di Ruggero Cappuccio e Nadia Baldi, il film verrà presentato in anteprima nazionale a Napoli, al Cinema Academy Astra di via Mezzocannone 109, martedì 12 aprile alle 21.00 in presenza dei registi e del cast. Interpreti della pellicola gli attori Claudio Di PalmaGiovanni EspositoAlfonso Postiglione con Franca Abategiovanni, Marina Sorrenti e Simona Fredella, Enzo Mirone, Francesca Morgante, Rossella Pugliese, Piera Russo.

Il sorriso di San Giovanni di Ruggero Cappuccio

Il sorriso di San Giovanni di Ruggero Cappuccio

Il sorriso di San Giovanni: trama

Ambientato nel 1943, Il sorriso di San Giovanni racconta il passaggio tra due epoche, quella del bello e quella dell’utile. La storia si svolge in un paese del sud Italia che viene abbandonato da tutti gli abitanti a causa dei bombardamenti, tranne che dalla famiglia dei Valguarnera, composta da due fratelli e cinque sorelle nubili. In realtà chi vuole rimanere è solo il primogenito Giacinto, convinto che l’unico significato profondo dell’esistenza sia legato alla memoria.

Giacinto è metaforicamente il detentore di una lunga pellicola di famiglia che proietta continuamente dentro di sé con la pretesa che anche gli altri fratelli la vivano. Mentre tutte le sorelle premono per abbandonare il paese e aprirsi ad un nuovo mondo, lui vuole rimanere nella sua terra e nella casa settecentesca dei suoi antenati.

È una guerra familiare sul superamento della memoria o sulla sua conservazione. In una notte d’estate nell’affascinante palazzo Valguarnera arrivano Marino di Pietratagliata e Cipriano Montella. Si tratta di due misteriosi viaggiatori giunti per rivelare a Giacinto Valguarnera un bruciante segreto sull’arte poetica.
L’irruzione di queste ambigue creature nasconde però una missione occulta destinata a svelarsi. Nella pellicola esplode il conflitto tra rituali umani al tramonto e la ricerca di un senso della vita che si elevi al di sopra di piccole e disperate quotidianità. Il film ha due registri: uno estremamente malinconico, uno sorridente, perfino comico. 

Performance itineranti al Teatro San Ferdinando

Da sabato 9 aprile  avrà inizio un percorso, inedito e originale, per raccontare e far scoprire il Teatro San Ferdinando coinvolgendo i diversi spazi, dal Foyer al sotto palco, fino al camerino di Eduardo. Una vera e propria performance artistica itinerante che parte dai luoghi per raccontare il rapporto inscindibile che lega il teatro San Ferdinando, il suo fondatore Eduardo e la città.

Performance itineranti al Teatro San Ferdinando

Performance itineranti al Teatro San Ferdinando

Un laboratorio creativo coordinato da Antonello Cossia in cui gli ex allievi, oggi attori, diplomati alla Scuola del Teatro di Napoli – triennio 2018 – 2021, hanno partecipato attivamente alla fase di elaborazione del progetto, scegliendo insieme i testi ed elaborandoli per immaginare una performance originale a metà tra visita guidata e teatro.

Le performance itineranti si terranno sabato e domenica nelle seguenti date:

9 e 10 aprile – 23 e 24 aprile – 7 e 8 maggio – 14 e 15 maggio ore 11,00

Performance itinerante tra apparizioni, illusioni, citazioni e fantasie per far vivere, raccontare, animare i luoghi del Teatro con gli attori diplomati alla Scuola del Teatro di Napoli, Triennio 2018 -2021.

Il genio artistico di Warhol rivive a Napoli con Andy is back

Al Palazzo delle Arti di Napoli, dal 16 aprile al 31 luglio, la mostra Andy is backprodotta da Navigare srl e curata da Edoardo Falcioni per Art Motors con il patrocinio del Comune di Napoli, che propone un’esposizione ricca di oltre 130 tra disegni, oggetti autografati, serigrafie, fotografie, provenienti da collezioni private, oltre alla ricostruzione della celebre Silver Factory newyorkese.

Andy is back

Andy is back

La mostra antologica allestita al PAN, in via dei Mille, presenterà un percorso suddiviso per aree tematiche, per approfondire l’intensa attività del poliedrico padre della Pop Art in diversi ambiti: dall’arte alla moda, dalla musica al cinema, dalla fotografia all’editoria. L’esposizione ricreerà le atmosfere degli anni ’50, ’60, ’70 e ’80, tracciando la storia delle intuizioni e dei progetti dell’artista, anticipatore di importanti fenomeni culturali e artistici e di cui, 35 anni dopo la sua morte, è ancora forte l’eco.

Accanto a serigrafie, litografie, copertine di riviste e vinili, oggetti di culto autografati e fotografie, mai o raramente esposte al pubblico prima di questa mostra, Andy is back presenterà anche la ricostruzione in dimensioni reali della celebre Silver Factory. Era questo, infatti, il cuore pulsante della vita e del percorso artistico di Andy Warhol, attorno al quale, nella New York negli anni ’60, gravitarono tantissimi personaggi dello star system, della moda, artisti, musicisti, attori entrati poi nel mito.

Il cinema di Andy Warhol di Adriano Aprà ed Enzo Ungari

Il cinema di Andy Warhol di Adriano Aprà ed Enzo Ungari

La mostra vuole essere, sin dal titolo, anche un omaggio al passionale rapporto che legò l’artista americano alla città di Napoli in cui torna e dove, grazie alla collaborazione con il gallerista Lucio Amelio, soggiornò in diverse occasioni cogliendone l’energia esuberante e traboccante, pienamente raffigurata nella celebre produzione di dipinti e serigrafie dedicata al Vesuvio, realizzata negli anni ’80.

Miracoli e Rivoluzioni in uscita il nuovo album dei Foja

Venerdì 8 aprile esce “Miracoli e Rivoluzioni” il nuovo disco dei Foja.

È l’album della maturità artistica di questa band, napoletana per nascita, lingua e passione, ma aperta al mondo per vocazione. Dodici tracce dove i “Miracoli” e le “Rivoluzioni” scandiscono lo svolgersi di un disco che si muove con temperamenti diversi su binari che vanno dal rock al blues, alla canzone d’autore, all’elettronica, alle incursioni rap, a ballate acustiche e cavalcate up-tempo elettriche, con testi che raccontano storie di alienazione e di riscatto, di dolore e di necessità di rivoluzione di noi stessi e infine di Amore, quello vero, universale, a fare da sfondo a un lavoro corale e magnetico.

L'ultimo album dei Foja

Foja

Foja: i prossimi showcase

07/04/22 – Feltrinelli Napoli – Piazza dei Martiri – Ore 18:30

09/04/22 – Phlegraea Social Bookbar – Pozzuoli (NA)  – Corso della Repubblica 114 – Ore 18:30

10/04/22 – Accademia Cimarosa al Lido Varca d’Oro – Giugliano in Campania (NA) – Via Orsa Maggiore 13 – Ore 12:00

17/04/22Castello Marchionale – Principe dei Musici – Taurasi (AV) – Largo Duomo – Ore 19:00

28/04/22 – Villa Fiorentino Fondazione Sorrento – Sorrento (NA) – Corso Italia 53 – Ore 18:30

06/05/22 – Libreria Mondadori – Pontecagnano (SA) – Via Marconi, 45 – Ore 19:00

07/05/22 – Chiostro degli Eremitani di Sant’Agostino – Buccino (SA) – Via Oleiros 24 – Ore 19:30

I Foja sono fra i principali esponenti di un nuovo sound che, partendo da un forte legame con la tradizione folk napoletana, si arricchisce di contenuti e suoni contemporanei. Hanno realizzato tre album in studio e partecipato a diverse colonne sonore di lungometraggi di animazione, fra cui spiccano le canzoni realizzate per “L’Arte della felicità” e “Gatta Cenerentola”, entrambe candidate al David di Donatello come migliore canzone originale. Hanno suonato al Teatro San Carlo, diretti da Franco Dragone del Cirque du Soleil, e portato seimila persone a Castel Sant’Elmo. Vantano collaborazioni con artisti internazionali come Pauline Croze, La Pegatina, Shaun Ferguson, Weslie, Black Noyze, Alejandro Romero.

in uscita il nuovo album dei Foja

I Miracoli, come l’amore, vanno oltre la comprensione umana, hanno a che fare con il sovrannaturale, le Rivoluzioni, interiori e non, invece richiedono l’intervento dell’uomo per trasformare gli eventi.
“Miracoli e Rivoluzioni” è un disco con due anime, due atti in cui si indagano tematiche legate alla sfera sentimentale da un lato e questioni esistenziali e sociali dall’altro, miscelando tradizione e modernità musicale.
Ogni canzone ha un suo vestito realizzato su misura, un suo sound, che rende l’album un mix di rock, blues, canzone napoletana classica, pop con incursioni elettroniche senza mai tradire l’identitá della band e la forma canzone.
Ogni giorno è un Miracolo.
Ogni giorno può essere una Rivoluzione.

In questo ultimo lavoro sono molte le collaborazioni con ospiti che hanno condiviso con i Foja il miracolo di un frammento, di una scintilla creativa: Enzo Gragnaniello, voce e anima inconfondibile, presente in una profondissima “’Nmiezo a Niente”; Davide Toffolo dei Tre Allegri Ragazzi Morti, voce e autorevolezza nell’ironica e riflessiva “A cosa stai pensando?”; Clementino, che mette il suo flow al servizio di una ballad struggente come “Santa Lucia”; il pianoforte di Lorenzo Hengeller che libera dieci dita cariche di swing nell’intensa “Stella”; la poesia di Alessio Sollo ne “L’Urdema Canzone”; Alejandro Romero, guest internazionale nella rilettura in napoletano di un classico come “A mano ‘e D10S”, dedicato anima cuore e bandoneón a Diego Armando Maradona, alla sua rivoluzione sportiva e umana.

E infine Alessandro Rak e le sue illustrazioni, la genialità poetica di storie come “Yaya e Lennie – The Walking Liberty”, il lungometraggio di animazione della Mad Entertainment da cui è tratta “Duje comme nuje”, canzone dell’amore assoluto inserita nella colonna sonora dell’ultima fatica del regista napoletano, legato al leader dei Foja Dario Sansone da amicizia e collaborazione decennale. Il brano è candidato ai David di Donatello 2022 nella categoria ‘Miglior Canzone’.

 

Miracoli e Rivoluzioni” è sensibilità, impegno, passione allo stato puro, un progetto che consegna un immaginario che va solo vissuto, con quella libertà e creatività che fanno dei Foja una delle band napoletane più importanti degli ultimi venti anni, autori di una rivoluzione stilistica che ha elevato la nuova musica napoletana mettendola in relazione con i suoni dell’oggi e la visione del domani.

Lamb di Valdimar Jóhannsson: l’attesissima fiaba nordica

Dalle brume islandesi, una fiaba dark ispirata ai miti del profondo Nord. Una storia sorprendente e misteriosa firmata dalla casa din produzione A24. Tra fantasy e dramma sentimentale, una visione seducente e perturbante.
Lamb è entrato nella shortlist degli Oscar per il Miglior Film Internazionale, ha giustamente vinto il Premio Originalità al Festival di Cannes 2021: LAMB ti aspetta al cinema da domani 31 marzo.

Lamb: la trama

Lamb, film diretto da Valdimar Jóhannsson, racconta la storia di una coppia, formata da María (Noomi Rapace) e Ingvar (Hilmir Snaer Gudnason), che vivono in una remota fattoria immersa nella fredda natura islandese, dove accudiscono il loro gregge e lavorano la terra.
Un giorno i due rinvengono un neonato in un loro campo agricolo e non sanno come mai si trovi lì da solo. Non avendo figli, ma allettati dalla prospettiva di una vita familiare, Maria e Ingvar decidono di tenere il piccolo con loro. Non sanno che il loro momento di gioia è destinato a finire e li porterà alla completa distruzione…
La protagonista è una straordinaria Noomi Rapace (Uomini che odiano le donne; Passion). Lamb racconta la storia di una giovane coppia, María e Ingvar, che vive in una remota fattoria immersa nella fascinosa natura islandese.
I due accudiscono il loro gregge, lavorano la terra e ricevono rare visite.
Ma un giorno Madre Natura regala loro una creatura magica e tenerissima, che rinsalda l’amore e crea una apparente serenità “familiare”.
Destinata purtroppo a non durare a lungo…
Un imprevedibile e sconvolgente epilogo cambierà per sempre le loro vite. Uno dei film più attesi e strabilianti dell’anno.
La pellicola di Valdimar Jóhannsson

Lamb: programmazione nei cinema

Venerdì 1 aprile, ore 21:30, al Cinema Beltrade di Milano per un esclusivo Q&A con il regista Valdimar Jóhannsson in collegamento Skype
Sabato 2 aprile, ore 21:30, al Cinema Troisi di Roma con introduzione a cura di FilmIsNow e dibattito in collegamento con il regista Valdimar Jóhannsson.
Domenica 3 aprile, ore 21:50, al Palazzo del Cinema Anteo di Milano in partnership con FilmIsNow e HorrorItalia24.

Consorzio Tutela Nebbioli: scoprendo i vini dell’Alto Piemonte

Il Consorzio Tutela Nebbioli dell’Alto Piemonte dal 1999 valorizza e promuove i vini delle province di Biella, Novara, Vercelli e Verbano Cusio Ossola, diffondendo le due Docg (Gattinara e Ghemme) e le 8 Doc (Boca, Bramaterra, Colline Novaresi, Coste della Sesia, Fara, Lessona, Sizzano e Valli Ossolane.

Le aziende che aderiscono al Consorzio Tutela Nebbioli rappresentano la quasi totalità della produzione, in cui sono presenti aziende di antichissima tradizione locale e altre realtà più recenti.

In occasione dell’evento Taste Alto Piemonte, organizzato da Ais Piemonte e Ais Campania, è stato possibile conoscere 20 produttori della zona e capire il perché questi vini siano diventati sempre più importanti  sia nel panorama nazionale che internazionale.

L’Alto Piemonte prima del Dopoguerra era un fittissimo vigneto che si è ridotto via via per l’industrializzazione. Il territorio ha una conformazione collinare che da sempre lo rende perfetto per la viticoltura soprattutto per le condizioni dovute al microclima.

Il Monte Rosa, infatti, protegge questi territori dai venti freddi del Nord mentre durante le stagioni più calde i venti freschi dei ghiacciai e delle valli portano ventilazione e frescura notturna. Oltre ad avvalersi di un’ottimale posizione dovuta a fattori naturali e di terroir, ciò che caratterizza i vini di questo territorio è una cultura storica e un’attenzione radicata che tende alla salvaguardia e alla valorizzazione dei viticoltori di ciascun territorio.

Alto Piemonte

Alla scoperta dei vini dell’Alto Piemonte

I vini si caratterizzano per la loro complessità olfattiva, per la loro eleganza organolettica ma soprattutto per essere diversi nelle loro caratteristiche. Non si troverà o assaggerà mai un Nebbiolo che ne ricorda un altro e ciò è dovuto all’amore e alla dedizione di ciascun viticoltore che preserva le naturali ed intrinseche caratteristiche del proprio terroir, facendone un vanto perché ciò che è importante è l’unicità e la diversità non l’omologazione ed è questo il vero segreto che ha condotto questo territorio a ricavarsi una posizione speciale e privilegiata all’interno di un mondo in cui troppo spesso si pensa alla standardizzazione del gusto finalizzata alla vendita, a discapito della materia prima.

Ciò che affascina di ciascuna cantina e di ciascun produttore è l’amore per il territorio e l’orgoglio con cui si descrivono i propri prodotti perché c’è la consapevolezza di lavorare una materia viva, mantenendola fedele alla propria natura, anche quando si decide di sperimentare, offrendo al cliente una versione rosata di Nebbiolo spumantizzato.

I vini affascinano per la loro intensità, per i loro profumi e per la propria personalità. La loro eleganza è caratterizzata da una particolarità avvolgente.

Parlando con ciascun produttore Consorzio Tutela Nebbioli dell’Alto Piemonte si comprende parte di una storia, di un terreno, di una vigna e si riesce ad apprezzare maggiormente il prodotto finito.

Consorzio Tutela Nebbioli dell'Alto Piemonte

Consorzio Tutela Nebbioli dell’Alto Piemonte

Consorzio Tutela Nebbioli: curiosità sulle dominazioni

Per poter comprendere meglio ciò che abbiamo detto, è necessario fare una breve descrizione delle denominazioni che caratterizzano questo territorio.

Boca: è un vino dalle origini molto antiche, sono numerose le testimonianze di cui si parla di forniture di Boca alle armate spagnole che dal Piemonte si spostavano per occupare la Lombardia. La natura dei terreni è particolare perché permette ottime condizioni ambientali sia per il Nebbiolo ma anche per la Bonarda novarese e la Vespolina.

Bramaterra: viene prodotto nel territorio di 7 paesi della zona collinare sopra le Baragge, protetta dal Monte Rosa. La sua origine deriva dall’affrancamento dei servi della gleba che si stabilirono lungo questo territorio, iniziando a coltivare la vite.

Colline Novaresi: la denominazione è stata riconosciuta nel 1994. L’area di produzione comprende le colline tra il fiume Sesia e Ticino, dove la coltivazione è presente dall’epoca preromana.

Coste della Sesia: la Doc è stata nel 1996 e viene prodotta sulle colline che si affacciano tra la Dora Baltea e il fiume Sesia, tra i paesaggi naturali più belli e di valore.

Fara: molto apprezzato in età medievale dagli abati, che si dedicavano alla sua coltura non solo per fini liturgici ma per assicurarsi una rendita indispensabile per il sostentamento della comunità ecclesiastica.

Gattinara: vino dalle origini antiche, i cui vigneti furono impiantati dai romani nel II secolo a.C. Il Cardinale Mercurino Arborio, marchese di Gattinara e Cancelliere di Carlo V, lo presentò alla Corte del Re di Spagna, facendolo conoscere alla nobiltà europea. La Docg è stata riconosciuta nel 1990.

Ghemme: storico vino del Piemonte la cui origine risale al IV-V millennio a.C. Si narra che in epoca romana, tanto copiosa fosse la produzione che la città di Agamium, oggi Ghemme, avesse come simbolo un grappolo d’uva e un mazzo di spighe di grano.

Lessona: con questo vino Quintino Sella brindò al primo governo dell’Italia unita. Nel 1976 è diventata Doc.

Sizzano: vino con profonde radici storiche, molto amato da Camillo Benso Conte di Cavour che paragonò il suo bouquet floreale a quello della Borgogna. Riconosciuto Doc nel 1969.

Valli Ossolane: La presenza del Prunent (Nebbiolo) in Ossola è accertata da più di 700 anni.

 

Napoli with love, concerto speciale di Noa, con Gil Dor e il Solis string quartet

Achinoam Nini Barak, in arte Noa, cantante israeliana da tempo regina di una musica senza più confini, Gil Dor da sempre suo chitarrista e direttore musicale, il Solis string quartet, affermato ensemble di archi che con i due collabora attivamente da più di quindici anni, presentano questo concerto inedito, dalla scaletta creata ad hoc per l’occasione.

Una serata dove l’arte e lo spessore di Noa si fondono con la maestria e la visione degli archi del Solis string quartet, con arrangiamenti raffinati e originali, in cui il rispetto delle tradizioni si coniuga alla ricerca musicale.

Napoli with love al Trianon Viviani

Napoli with love

Il concerto di Napoli sarà diverso rispetto alle altre tappe del tour, che andrà oltre i confini di genere musicale e della lingua, capace di parlare al cuore delle persone e di emozionarle, creando un punto di contatto tra di loro. Un omaggio alla Canzone partenopea unita alla capacità di sperimentare di un’artista che, in trenta anni di attività, ha saputo attraversare stili e argomenti, sempre in perfetta armonia tra di loro.

Un mare di musica e di sogni, un mare di speranze e suggestioni, un concerto di forti emozioni che lascia spazio a tutte le passioni.

Compongono il Solis string quartet i violinisti Vincenzo Di Donna e Luigi De Maio, il violista Gerardo Morrone e il violoncellista Antonio DI Francia.

Sabato 2 aprile, alle 21, il Trianon Vivianiteatro della Canzone napoletana ospita una speciale serata di musica di Noa in To Napoli with love.

Stefano Gallone torna in libreria con “Il Confine”

Otto testi di canzoni che ispirano altrettanti racconti, nei quali prendono vita personalità solo apparentemente lontane tra loro, in realtà unite da una visione del mondo diversa da quella fornita dalle ideologie dominanti.

Con il suo nuovo libro Il Confine, edito da Alter Ebus, l’autore avellinese Stefano Gallone torna alla narrativa, e ci fa navigare tra derive intellettuali in cerca di un recupero emozionale e creativo. Psicologie incluse in contesti tradizionali ma cariche di spiritualità pericolose, fughe da o verso qualcosa, soliloqui autoindulgenti che sfociano in gesta definitive, deliri anticonformisti non migliori della realtà che li ha causati, realtà e sogni che determinano o si adeguano a un vissuto.
Tutti sono sulla linea di un confine che separa la prassi dal desiderio di redenzione. Devono solo scegliere se oltrepassarla e, in tal caso, come proseguire il cammino.

Stefano Gallone

Stefano Gallone

Stefano Gallone: biografia

Stefano Gallone, classe 1984, è musicista, scrittore, e giornalista musicale e cinematografico. Laureato in Arti e Scienze dello Spettacolo all’Università La Sapienza di Roma, ha all’attivo diversi progetti in campo sia musicale che letterario.

“Il Confine” arriva dopo il saggio cinematografico L’Apocalisse fuori campo – Relazioni umane e configurazioni visive (Crac Edizioni – 2021), la prima raccolta di racconti In un’espressione di niente (2014) e altre pubblicazioni tra saggi critici, poesie ed antologie.

Con il duo di musica elettronica ambient sperimentale Agate Rollins, ha recentemente composto la colonna sonora del film Il paese interiore di Luca Calvetta, ispirato alla biografia e alle opere dell’antropologo Vito Teti, con la voce narrante di Ascanio Celestini. L’ultimo album del gruppo – Meantime/Elsewhere – ha visto la luce proprio nel Gennaio 2022 sotto l’egida dell’etichetta tedesca Midira Records.

Si aggiungono alla sua esperienza di autore anche percorsi di critica analitica ed esperienziale che sviluppa su due blog (“La Seconda Visione” per il cinema e “Motel Wazoo” per la musica).

Comicon 2022: il programma musicale

Seguendo l’ispirazione del Magister Toffolo, fumettista e frontman della band Tre Allegri Ragazzi Morti, COMICON 2022 dedica spazio alla musica live come mai era accaduto. La sezione “Live Music” diventa quasi un festival nel festival, con quattro giorni di musica dal vivo non-stop e artisti quali Tre Allegri Ragazzi Morti, Cor Veleno, Giancane, Gli Ultimi, molti altri e la novità dei “Music Talk”.  Una ricca programmazione che si svolgerà tra Main Stage e Asian Village e che mescola rock, rap, blues, elettronica, kpop oltre alle consolidate cover band di sigle televisive. Un vero e proprio festival musicale, per accompagnare l’esperienza dei visitatori!

Comicon Napoli 2022

Comicon Napoli 2022

Music Talk Comicon

Nascono quest’anno i “Music Talk” di Comicon, incontri che si svolgeranno nella Sala Italia del Teatro Mediterraneo, nati per valorizzare il lavoro dei musicisti più ispirati dai mondi di fumetto, manga e animazione. Per questa prima tappa del percorso Music Talk, Comicon collabora con Carosello Records, pilastro della discografia italiana (gruppo editoriale Curci).
Si parte venerdì 25 aprile, alle 11:30, presso l’Asian Village con un talk a tre: Sick Luke (conosciuto come producer ufficiale della Dark Polo Gang, lavora alle produzioni di Sfera Ebbasta, Ghali, Guè Pequeno, Mecna, Emis Killa, Marracash, Fabri Fibra, Ariete, Paky che lo rendono uno dei producer più di successo e certificati d’Italia; ha recentemente pubblicato il suo primo album “X2” che in formato fisico è uscito anche in versione bundle con il manga in edizione limitata Sick Luke e il potere del farfastrello firmato da Andrea Aj Scanarini), Mandark (all’anagrafe Mattia Cesarini, voce libera e senza filtri della generazione Z, nella sua musica e nei suoi testi incanala pensieri, preoccupazioni e sentimenti dei giovanissimi; ha recentemente pubblicato l’EP Brividi nel quale emergono rock, emo e pop punk, come conferma il suo ultimo singolo Umano prodotto da Wepro) e Voodoo Kid (il suo sound si colloca tra R&B, urban e pop e gode delle produzioni di Renzo Stone, 2nd Roof, Mamakass, Dario Bass.
A ottobre è uscito il suo primo album amor, requiem). A fare da cornice al music talk ci sarà Caterina Rocchi, manga artist italiana e fondatrice della Lucca Manga School, che con un live drawing dei tre artisti li trasformerà in manga.

Caterina Rocchi sarà protagonista di un ulteriore “Music Talk” in compagnia dei Melancholia, band che ha conquistato il pubblico X-Factor. Insieme presenteranno  un progetto editoriale in collaborazione con BeccoGiallo.

 
Come da tradizione Comicon offrirà numerose occasioni per ascoltare e incontrare artisti musicali asiatici. Nella Meeting Hiroba, sala incontri dell’Asian Village, si va dall’incontro “Le idol giapponesi, successo globale”, che ci porta nel mondo delle giovanissime artiste nipponiche, ai momenti di dibattito sul successo della musica Kpop, con protagonisti influencer e scrittori che ci racconteranno come hanno conosciuto la musica pop coreana e perché se ne sono innamorati.

Inoltre, il 24 aprile sera, ci sarà Dino Erre, conosciuto anche come Carlos Valderrama della band Fitness Forever, con un dj set che spazierà tra le sonorità jazz-funk, soul e disco con riferimenti alla scena musicale napoletana anni Settanta. Evento su invito.

Poesie e pensieri di Giorgio Albertazzi

Le poesie di Giorgio Albertazzi si offrono come le sue interpretazioni a teatro: intime e pubbliche allo stesso tempo.

Un diario in versi che attraversa una vita.

L’infanzia evocata, la campagna fiorentina, i legami familiari, le relazioni sentimentali e professionali, la costante presenza della compagna e poi moglie Pia, le figure umane e gli animali della Pescaia emergono qui come un’enciclopedia delle emozioni.

Si compone così il ritratto di un uomo, e di un attore, contraddistinto dalla libertà intellettuale, dall’intensità delle sue passioni e del suo talento.

Giorgio Albertazzi

Giorgio Albertazzi: biografia

(Fiesole 1923 – Roccastrada 2016)

È stato un attore e regista di teatro, cinema e televisione.

Le sue interpretazioni hanno segnato la scena del ’900. Restano nella storia del teatro: I sequestrati di Altona (1960); Amleto (1963, regia di F. Hauser e poi di F. Zeffirelli); Re Nicolò (1980); Enrico IV (1981, regia di A. Calenda); Riccardo III (1983); Memorie di Adriano (1989, regia di M. Scaparro); Lezioni Americane (2000); Diario privato (2005, regia di L. Ronconi).

Per il cinema si ricordano: L’anno scorso a Marienbad di A. Resnais (1961); Ti ho sposato per allegria di L. Salce (1967); Gradiva (1970, con la sua regia); L’assassinio di Trotsky di J. Losey (1972); La nottata di T. Cervi (1974).

Per la televisione: L’idiota (1959), Philo Vance (1974) e, con la sua regia, Jekyll (1969), George Sand (1981), Gli angeli del potere (1988).

Ha diretto Taormina Arte, il Teatro Argentina di Roma e il Magna Graecia Teatro Festival.

Scroll to top