Cultura

Le azzurre braccia della luna: il programma del reading poetico

Quest’anno il reading poetico della comunità poetica Versipelle fa triplete.
Nelle serate del 5, 16 e 23 gennaio 2022 alle ore 21:00, in diretta sulla Pagina Facebook Versipelle, si terrà una nuova edizione del reading poetico “Le azzurre braccia della luna”. Lo spirito dell’evento sarà quello di sempre, offrire letture allo scopo di diffondere e promuovere la nobile arte della poesia.
“Le azzurre braccia della luna”, immaginato per essere proposto dal vivo, anche quest’anno troverà sede on-line per questioni dovute alla situazione pandemica. L’evento è già alla terza edizione, dopo l’appuntamento tenutosi il 28 dicembre 2019 presso la Chiesa San Nicola da Tolentino di Atripalda (AV) e quello svoltosi on-line il 5 gennaio dello scorso anno, sulla pagina Facebook Versipelle.
Lo scopo del reading è quello di socializzare la poesia attraverso la voce dei protagonisti che animeranno gli incontri in programma.
Ogni poeta leggerà due poesie, una propria e un’altra scritta da un autore, noto o della tradizione letteraria, a cui è legato particolarmente. Ogni intervento verrà corredato da una breve introduzione per offrire al pubblico ulteriori spunti di riflessione.
L’evento, il cui progetto grafico sin dalla prima edizione è stato realizzato da Chiara Elia, si inserisce nel solco delle attività poetiche nate all’interno della comunità poetica Versipelle, i gruppi Facebook Poienauti e Poeti italiani del ‘900 e contemporanei, e coinvolge poeti che collaborano e fanno parte di realtà culturali locali, nazionali e internazionali.
Si esprime così il portavoce della comunità poetica Versipelle, Federico Preziosi:
L’anno scorso avevamo organizzato “Le azzurre braccia della luna” on-line per dare un messaggio di speranza in una situazione sanitaria abbastanza critica. È stato un evento molto positivo, emotivamente coinvolgente, capace di generare un grande interesse per la nostra proposta culturale. Quest’anno avremmo potuto azzardare una presenza in loco, ma la gestione della pandemia appare tutt’altro che semplice, in quanto connotata da decisioni imprevedibili e repentine. Pertanto abbiamo deciso di riproporci on-line rilanciando la nostra azione divulgativa con ben tre serate. Di certo la diretta Facebook ci consente di concentrare un gran numero di partecipanti con una certa facilità. Tuttavia non nascondiamo la nostra intenzione di riportare il reading ad Atripalda, nel luogo in cui è stato lanciato, in tempi più sereni, magari con un’edizione estiva.
Le azzurre braccia della luna

Le azzurre braccia della luna

Le azzurre braccia della luna: programma

Di seguito il programma delle tre serate:

5 gennaio 2022:

• Joan Josep Barceló legge Ezra Pound

• Mariateresa Bari legge Paul Verlaine

• Antonio Califano legge Alfonso Gatto

• Andrea Casoli legge Francesco Scarabicchi

• Matilde Cesaro legge Wislawa Szymoborska

• Floriana Coppola legge Anne Carson

• Silvia Cozzi legge Trilussa

• Davide Cuorvo legge Mariangela Gualtieri

• Paola D’Agnese legge Antonella Anedda

• Raffaele Ferrari legge Cristina Campo

• Simona Garbarino legge Roger McGough

• Costanzo Ioni legge Raffaele Rizzo

• Francesca Luzzio legge Eugenio Montale

• Andrea Magno legge Dan Fante

• Lara Pagani legge Umberto Saba

• Armando Saveriano legge Aldo Nove

• Andrea Sponticcia legge Orso Tosco

• Lucia Triolo legge Ocean Vuong

16 gennaio 2022:

• Letizia Barbatelli legge Amelia Rosselli

• Fabio Barissano legge Franco Pistoni

• Roberto Batisti legge Massimiliano Marrani

• Andrea Burato legge Andrea Zanzotto

• Giuseppe Cerbino legge Giuseppe Piccoli

• Maria Gabriella Cianciulli legge Iosif Brodskij

• Angelo Curcio legge Sergeij Esenin

• Elena Deserventi legge Sandro Penna

• Alessandro Fiori legge Antonia Pozzi

• Oana Lupascu legge Eugène Ionesco

• Agnès MK legge Alfonso Brezmes

• Flavio Malaspina legge Thomas Bernhard

• Sonia Marinette legge Chandra Livia Candiani

• Ketti Martino legge Mark Strand

• Gelsomina Massaro legge Franco Fortini

• Giovanni Sepe legge Eduardo De Filippo

• Maurizio Tolotti legge Nazim Hikmet

23 gennaio 2022:

• Maria Consiglia Alvino legge Umberto Piersanti

• Marco Bisanti legge Franca Mancinelli

• Paola Casulli legge Rossana Ombres

• Carmina Esposito legge Rocco Scotellaro

• Carmela Laratta legge Giuseppe Ungaretti

• Salvatore Leone legge Payam Feili

• Nicola Manicardi legge Paul Celan

• Emanuela Mannino legge Pierluigi Cappello

• Beatrice Orsini legge Alejandra Pizarnik

• Francesco Papallo legge Alessandro Celani

• Silvana Pasanisi legge Pier Paolo Pasolini

• Federico Preziosi legge Beppe Salvia

• Angela Schiavone legge Nedda Falzolgher

• Antonella Sica legge Marina Cevtaeva

• Anna Spissu legge Anne Sexton

• Carla Viganò legge Raymond Carver

Il Trianon Viviani inaugura “Conferenze cantate”

Per la settimana di avvio del 2022, il Trianon Viviani inaugura “Conferenze cantate”, un ciclo articolato di tre serie di incontri di approfondimento sulla Canzone napoletana (giovedì 6 gennaio).

Mauro Gioia apre “Conferenze cantate”, il ciclo di incontri di approfondimento sulla Canzone napoletana che si terranno, fino a maggio, tutti i giovedì alle 20.

Conferenze cantate

Conferenze cantate

Nei suoi appuntamenti, raccolti sotto il titolo “Parla Napoli, la canzone in cattedra” e curati con Giuditta BorelliAntonio Pascale e Anita Pesce, Gioia racconta le innovazioni discografiche, il talento di alcuni cantanti, il clima dell’epoca, a volte violento, a volte velato dalla nostalgia. Saranno così analizzate e cantate le storie di canzoni e cantanti (geniali, sporchi, maschilisti, poetici) e si ascolteranno rarissimi dischi, che raccolgono stili di canto dimenticati e modi di cantare che sentiremo nel futuro.

Spiega Mauro Gioia:

Questo primo dei miei cinque appuntamenti, che si terranno fino al 23 aprile è una “conferenza cantata” (sì cantata) in tre movimenti, dedicata a tre dei massimi esponenti della cosiddetta “Canzone d’arte napoletana” e ai loro rapporti con le avanguardie napoletane: Raffaele Viviani, al quale è intitolato il teatro Trianon, Roberto Bracco, il grande drammaturgo emarginato per il suo antifascismo, e Salvatore Di Giacomo, il maggiore poeta napoletano a cavallo tra ‘800 e ‘900.

Parla Napoli, la canzone in cattedra è prodotto da Musica per Roma. Gli arrangiamenti sono di Gigi De Rienzo. Al pianoforte Giuseppe Burgarella. Il visual è di Giovanni Ambrosio.

Le altre serie di incontri programmati delle Conferenze cantate sono “Le mille e una Napoli”, con Francesca Colapietro e Mariano Bellopede, dal 13 gennaio al 26 maggio, e “Città cantante”, con Pasquale Scialò, dal 3 al 31 marzo.

Napoli, prolungata l’esposizione dedicata a Frida Kahlo

Prorogata la mostra napoletana dedicata a Frida Kahlo. L’esposizione multimediale dedicata alla vita e all’arte della grande pittrice messicana, in corso a Palazzo Fondi a Napoli, dal titolo Frida Kahlo – Il Caos Dentro, resterà aperta sino al 23 gennaio 2022.

A darne l’annuncio è la stessa società organizzatrice della mostra, Navigare srl, che ha deciso di lasciare la mostra a Napoli in virtù dell’alta partecipazione di pubblico. Sono stati oltre 55mila i biglietti venduti, da settembre ad oggi, per visionare questo racconto multimediale dedicato all’icona femminile dell’arte messicana e donna di indiscusso valore mondiale.

Per rispondere alle numerose richieste giunte da turisti stranieri e italiani Navigare srl ha così deciso di prorogare di 15 giorni la mostra a Palazzo Fondi, visitabile tutti i giorni dalle 9.30 alle 20.30 (sabato e domenica sino alle 21). L’accesso all’esposizione non prevede prenotazione ma, seguendo le nuove regole di prevenzione volute dal Governo, ricorda a tutti che è obbligatorio l’uso della mascherina FPP2.

La signora con il cagnolino di Anton Cechov: la recensione

La signora con il cagnolino è stato pubblicato per la prima volta nel 1899 ed è uno dei più celebri racconti di Anton Cechov, noto scrittore e drammaturgo russo, che scrive quest’opera nel pieno della sua maturità letteraria.

Del racconto esiste anche una trasposizione cinematografica del 1960 di Iosif Kheifits, considerata dagli esperti del settore una delle migliori trasposizioni su pellicola dell’autore russo.

La signora con il cagnolino descrive la storia di un rapporto adulterino ma la particolarità del testo è l’interruzione brusca e volontaria. Sembra che lo scrittore voglia lasciare ai propri lettori il compito di trarre le conclusioni. Per chi conosce lo scrittore la sospensione e l’interruzione delle azioni non è altro che il tema di fondo che accompagna le opere dello scrittore perché ciò che caratterizza l’essere umano, a suo avviso, sono le azioni insensate provocate dalle emozioni da cui scaturiscono i grandi drammi esistenziali della vita.

Girava voce che sul lungomare fosse spuntata una faccia nuova: una signora con un cagnolino.

Questo è l’incipit pieno di mistero del racconto, per dare l’idea del mood del testo.

La signora con il cagnolino: trama

Dmitrij Dmitrič Gurov, chiamato semplicemente Gurov, è un banchiere moscovita di quarant’anni, nonostante la giovane età è padre di tre figli. Un giorno, per caso, conosce Anna Sergeevna, sono entrambi in vacanza a Jalta, città dell’Ucrania nella Repubblica autonoma di Crimea.

Ciò che sembra un incontro casuale e banale si trasforma in un episodio che diventerà cruciale per entrambi perché i due diventeranno amanti.

I due si incontrano, per la prima volta, a cena e Gurov affascinato da Anna inizia subito a corteggiarla, ottenendo ottimi risultati. L’uomo era intrigato dall’idea di poter avere un’avventura romantica con una sconosciuta di cui non sapeva nulla, nome compreso.

Le aspettative dell’uomo vengono disattese perché l’avventura non si consuma quella sera, tra i due si instaura un rapporto più profondo da cui nasce una relazione romantica, fatta di passeggiate al mare, giri in carrozza e baci furtivi.

Questi baci alla luce del giorno, sempre all’erta nel timore che qualcuno li vedesse.

Anna Sergeevna, inizialmente era restìa nell’intraprendere questa relazione perché sposata e attanagliata dai sensi di colpa. A mettere fine a questa relazione clandestina ci pensa la vita: la donna è costretta a rientrare dal marito a San Pietroburgo a causa di un suo improvviso .

C’era anche quest’altra storia nella sua vita, che era finita pure questa e ora non restava che il ricordo…

Gurov invece è un incorreggibile adultero, Anna gli sembrava semplicemente una delle tante ma rientrato a Mosca e ripresa la vita di tutti i giorni nella sua mente si fa sempre più insistente e ricorrente l’immagine di quella signora con il cagnolino e lui non riesce a pensare ad altro.

In strada seguiva le donne con lo sguardo per cercarne qualcuna che assomigliasse a lei…

Gurov era come ossessionato e voleva rivivere ciò che aveva provato a Jalta, dunque decide di partire alla volta di San Pietroburgo, dove riesce ad incontrare Anna e a strapparle una promessa quella di rivedersi a Mosca.

Da questa promessa i due iniziano a vedersi con una cadenza mensile nella città moscovita, che da il via alla loro storia clandestina.

Erano due le vite che viveva: una ufficiale che vedevano e conoscevano tutti quelli che ne avevano bisogno, piena di verità conformiste e bugie del tutto simile alla vita dei suoi amici e conoscenti; e poi un’altra vita – condotta in segreto.

E per qualche bizzarra coincidenza di eventi, forse per un caso, tutto quello che considerava importante, interessante, necessario, quanto c’era di vero e non lo portava a rinnegare se stesso, quello che dava sapore alla sua vita accadeva di nascosto a tutti, invece quello che era menzogna, la facciata dietro cui si nascondeva per coprire la verità accadeva alla luce del sole.

Così Anton Cechov descrive la relazione tra i due amanti, quasi al termine del racconto, come un’istantanea che nella sua semplicità definisce la particolarità e profondità del rapporto intimo tra i due.

Gurov decide di andare a trovare Anna nella sua stanza d’hotel e improvvisamente viene assalito dai dubbi: per la prima volta nella sua vita prova un sentimento così forte e autentico per una donna, è di una tale purezza ciò che prova che gli sembra l’unico appiglio rimasto nella sua vita. L’uomo però allo stesso tempo è logorato dalla condizione di clandestinità della sua relazione con Anna e dall’idea che, forse, la sua amata non prova gli stessi sentimenti per lui, soprattutto nei confronti del vero Gurov. La sua paura più grande paura è che Anna sia invaghita dell’idea di un uomo frutto della sua immaginazione perché non le aveva rivelato tutti i dettagli della vita che conduce alla luce del sole.

Ma come faceva ad amarlo così tanto. Le donne lo avevano creduto sempre diverso da com’era, e quindi non avevano amato lui bensì un uomo creato dalla loro immaginazione che avevano inseguito per tutta la vita.

Il racconto si conclude con l’immagine dei due amanti abbracciati nella stanza d’albergo felici di essersi ritrovati, ma allo stesso tempo straziati dalla impossibilità di poter venire fuori allo scoperto e condannati quasi per un sadico scherzo del destino a vivere in clandestinità il loro primo vero autentico amore.

La signora con il cagnolino di Anton Cechov

La signora con il cagnolino di Anton Cechov

La capacità di Cechov sta nel raccontare i fatti in maniera del tutto impersonale senza giudicare i personaggi, da perfetto osservatore esterno si limita ad osservare e narrare i vizi e i difetti dell’uomo. Anche se l’intera storia è segnata quasi da un totale mancanza di azione dei personaggi , la descrizione degli stati d’animo e di tensione dei due amanti sono perfettamente descritti da Cechov, talmente bene da far provare in prima persona tutte le emozioni e i tormenti della coppia.

Leggendo il finale de La signora con il cagnolino sembra quasi di trovarsi di fronte ad un finale sospeso, non risolto che grazie alla grande capacità dell’autore di scavare nella psiche dei personaggi, lascia libero il lettore di immaginare il finale più giusto per loro, in quanto le storie dei protagonisti sono molto simili alle vicende di ognuno di noi.

Anton Pavlovič Čechov

Anton Cechov

Anton Cechov: biografia

Anton Cechov è uno scrittore e drammaturgo russo nato il 29 gennaio 1860 a Taganrog, nella Russia meridionale, da genitori molto poveri. A 19 anni si trasferisce a Mosca e si iscrive alla facoltà di medicina. Durante gli studi mantiene se stesso e la sua famiglia pubblicando racconti umoristici su alcune riviste. Nel 1884 si laurea e comincia a praticare la professione medica. Ma la scrittura resta la sua grande passione: di giorno lavora, e di notte continua a scrivere.

La medicina è sua moglie e la scrittura la sua amante dove rifugiarsi.

Nei suoi lavori fotografa le debolezze e le contraddizioni della borghesia russa di fine ‘800. Col successo delle sue opere e col passare degli anni seguenti Cechov inizia a soffrire di tubercolosi. Malgrado ciò, non rinuncia a scrivere: risalgono a questo periodo alcuni dei suoi racconti più famosi, come Corsia n. 6 e La signora con il cagnolino. Nel 1896 va in scena Il gabbiano, un dramma che racconta un amore infelice. In questo lavoro lo scrittore anticipa alcuni temi del teatro del ‘900: la difficoltà di comunicazione tra gli esseri umani e la solitudine esistenziale che ne deriva.

La produzione di Cechov  incontra un grande successo di pubblico, soprattutto negli ultimi anni. Lo scrittore devolve una parte dei suoi guadagni a opere di carità: finanzia alcuni istituti scolastici e offre cure mediche gratuite ai più poveri. Nel 1904, all’apice della fama, si trasferisce in una clinica in Germania, dove spera di guarire dalla tubercolosi. Ma le sue condizioni peggiorano in fretta: muore il 15 luglio, all’età di soli 44 anni. Ancor oggi le sue opere teatrali sono tra le più rappresentate al mondo, e i suoi racconti sono un modello di narrativa.

Ottavio Di Paola

La Verità Negata, chi ha ucciso Angelo Vassallo il Sindaco Pescatore

Lunedì 3 gennaio 2022 alle ore 18:00, presso l’aula del Consiglio comunale di Sapri, la presentazione del libro “La Verità Negata, chi ha ucciso Angelo Vassallo il Sindaco Pescatore” edito dalla casa editrice Paper First e scritto da Dario Vassallo, fratello del sindaco e presidente della Fondazione “Angelo Vassallo, Sindaco Pescatore”, e dal giornalista campano Vincenzo Iurillo.

Con Angelo Vassallo muore il sogno di un territorio libero dalla criminalità organizzata, dal traffico di stupefacenti, dagli abusi edilizi. Undici anni all’instancabile ricerca della verità raccontati dalla viva voce di Dario Vassallo, che nel volume ha raccolto frammenti di verità, ha ricomposto i pezzi. Un libro che vuole essere allo stesso tempo un diario e un atto di accusa, un documento storico e un muro della vergogna.

Sottolinea Dario Vassallo:

La verità negata è un grimaldello che apre tante porte. Siamo a Sapri per aprire la porta dell’indifferenza e per accorciare quella “sindrome della distanza” che ormai tutti gli italiani conoscono. C’è ancora vita nel Cilento.

L’incontro avrà lo scopo di ricordare la figura del Sindaco Pescatore, Angelo Vassallo, barbaramente trucidato da nove colpi di pistola la sera del 5 settembre 2010, ma soprattutto raccontare e far conoscere tutto l’impegno profuso dalla Fondazione Vassallo affinché gli esempi della buona politica, lasciati in eredità da Vassallo, non siano dimenticati ma seguiti da parte degli amministratori del territorio e non solo. Sarà anche l’occasione per capire di più in merito allo stato delle indagini che ancora oggi, a quasi 11 anni di distanza dall’assassinio, non hanno ancora condotto agli esecutori e ai mandanti.

Dario non solo ha scritto il libro “Il sindaco pescatore”, da cui sono stati tratti uno spettacolo teatrale e una fiction televisiva che hanno toccato al cuore tutta l’Italia, ma tramite la Fondazione Angelo Vassallo ha percorso in lungo e in largo la nostra penisola, raccontando la vicenda umana e politica del fratello, generando ovunque una “grande onda” di commozione e cultura della legalità.

Nel libro Dario Vassallo scrive:

Vincere non è certo cambiare il paese, non tocca a noi farlo, ma con la nostra azione siamo riusciti ad arrivare alla coscienza di milioni di italiani e, attraverso questa grande onda di legalità, arriveremo a chi ha ucciso Angelo. Vinceremo.

Scade il 31 dicembre a mezzanotte il bando del concorso di fotografia documentaria “1801 passaggi”

Scade alla mezzanotte del 31 dicembre il bando della quinta edizione del concorso nazionale di fotografia documentaria “1801 passaggi”, iniziativa legata a un progetto museale nato in un piccolo paese del sud interno che si sta facendo conoscere di fronte a una platea ormai internazionale. Il concorso è ispirato al fondo fotografico di Frank Cancian custodito a Lacedonia (Av) nel MAVI-Museo Antropologico Visivo Irpino. Il tema di quest’anno è “Un paese italiano, 2021” e i partecipanti dovranno inviare opere realizzate a partire dall’1 gennaio 2021 e fino al 31 dicembre 2021, data di scadenza del bando.

Nel piccolo borgo rurale irpino, nel 1957, il giovane fotografo e antropologo in formazione 
Frank Cancian, statunitense di origini venete, realizzò uno straordinario ritratto fotografico della comunità: 1801 scatti i cui negativi e provini sono stati donati 60 anni più tardi alla Pro Loco “Gino Chicone” di Lacedonia. Quest’ultima, in collaborazione con l’associazione LaPilart e con il sostegno dell’Amministrazione comunale, ha fondato un piccolo museo, il MAVI, che custodisce ed espone questo patrimonio.

Frank Cancian

Frank Cancian

Una serie di 20 foto di Frank Cancian costituisce la base del concorso, nel quale gli autori vengono chiamati a presentare proprie foto scattate in Italia che trovino riferimento nelle foto di Cancian realizzate a Lacedonia e che propongano una libera reinterpretazione attualizzata di quelle immagini. Così come Cancian si recò a Lacedonia “per capire come le persone vivevano e per fotografarne la quotidianità”, allo stesso modo la richiesta ai nuovi autori è quella di prendere spunto dai temi e dai soggetti del 1957 per raccontare la realtà di oggi le nuove sfide che la società è chiamata a vivere.

Frank Cancian: foto

Foto d’epoca del fotografo statunitense



Con il concorso annuale – 
organizzato dall’associazione LaPilart e dalla Pro Loco “Gino Chicone”, con il sostegno del Comune di Lacedonia e in partnership con Museo delle Civiltà (Roma, Ministero della Cultura) e Fondazione Un Paese (Luzzara) – vengono selezionate dalla giuria 20 opere fotografiche particolarmente meritevoli, che vengono esposte in una mostra conclusiva annuale inaugurata nell’ambito dell’evento “1801 passaggi”, nel corso del quale vengono premiate le opere vincitrici. Dopo lo svolgimento del concorso, la mostra fotografica presenta quindi la serie di 20 foto di Cancian posta a base del contest e i 20 scatti selezionati dalla giuria fra tutti quelli presentati dai partecipanti.

Anche per l’edizione 2021 
la scelta delle foto finaliste e vincitrici spetta a una giuria di esperti di primo piano, costituita da: Simona Guerra (coordinatrice), esperta in ordinamento e valorizzazione di archivi fotografici, autrice di biografie di fotografi e saggi di fotografia; Massimo Cutrupi, fotografo dell’ICPI-Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale del Ministero della Cultura e docente; Francesco Maranoantropologo e artista, professore associato dell’Università della Basilicata, direttore della rivista peer reviewed “Visual Ethnography”. Anche quest’anno, inoltre, la famiglia del fotografo e antropologo Frank Cancian, scomparso il 24 novembre 2020, assegnerà il premio speciale Frank Cancian a una delle 20 fotografie selezionate dalla giuria.

Camminando verso l’Oceano di Domenico Scialla

“Camminando verso l’Oceano” è il nuovo libro dello scrittore e giornalista Domenico Scialla, distribuito su YouTube, Storytel e sulle principali piattaforme audio. Il formato cartaceo ed ebook è disponibile nei principali store, l’audiolibro è letto da Massimo D’Onofrio.

Già tradotto in quattro lingue, tra mistero e realtà, questo romanzo, dove l’elemento visionario metafisico si intreccia col quotidiano, nasce da un’avventura on the road e mentale; un cammino che l’autore e l’amica Gabriella, zaini in spalla e tanta voglia di natura, hanno fatto lungo un percorso di trekking di circa 900 chilometri.

Racconta l’autore:

Vorrei che Camminando verso l’Oceano fosse soprattutto espressione di culture e di autenticità.  Nasce sicuramente dal cammino che io e Gabriella abbiamo fatto per motivi naturalistici tra la Francia e la Spagna fino all’Oceano di Finisterre, ma soprattutto nasce da un’esperienza mentale perché quando sei a contatto con tanta natura e storia inevitabilmente ti distacchi dal quotidiano e vivi un’esperienza che oserei definire quasi onirica dove ogni logica, spazio e tempo si annullano e quindi ti trovi a contatto non solo con quello che ti circonda ma anche con l’anima di chi incontri lungo il percorso e con qualcosa di superiore. Ecco, il romanzo soprattutto parla di questo, non solo del cammino in sé.

Camminando verso l’Oceano di Domenico Scialla

Camminando verso l’Oceano di Domenico Scialla

Con il sole, il vento e la pioggia, i due protagonisti avanzano calpestando erba e pietre, terreni aridi e fangosi, strade asfaltate che attraversano paesi e città. Vivono situazioni, sia quotidiane che speciali, incontrando ogni genere di persona, dalla più comune alla più stravagante. E in un continuo confronto maturano passo dopo passo. Visioni, fantasie. Ricordi di altre vite? Un testo questo carico di attualità che agile si muove tra il tempo e lo spazio, superandone i confini.

Domenico Scialla: biografia

Domenico Scialla, è scrittore e giornalista. Nasce nel 1972. Conseguita la maturità scientifica, si trasferisce a Bologna e si dedica all’informatica, lettura e scrittura; poi inizia a lavorare come programmatore elettronico in una nota azienda di software. Ha pubblicato nel 1997 la sua prima raccolta di racconti Le mie prime… anta… pagine; sono usciti poi Lettere a Bruno Pietro e A Ruota Libera, entrambi editi da Boopen.

Nel 2010 pubblica Insieme edito da Gruppo Albatros, di cui Camminando verso l’Oceano è la versione riveduta e ampliata. Come giornalista pubblicista ha al suo attivo collaborazioni per le pagine di musica, spettacolo e letteratura con la rivista Orizzonti e il gazzettino I Popolari; ha intervistato anche nomi noti del panorama artistico italiano. Attualmente, impiegato amministrativo, intende dedicare il suo tempo libero ai viaggi, ricerca interiore e scrittura.

Trianon Viviani, benvenuto al 2022 con la serata/evento tv su Sergio Bruni e il concerto di Rosa Chiodo

Il Trianon Viviani dà il benvenuto al nuovo anno con una serata/evento su Rai 1 a Capodanno e un concerto in teatro di Rosa Chiodo il 2 gennaio.

In tv, su Rai 1, Serata d’Onore Sergio Bruni – Sabato 1° gennaio, in seconda serata, la rete ammiraglia della Rai trasmetterà la Serata d’Onore dedicata a Sergio Bruni, condotta da Marisa Laurito, recentemente registrata nel teatro della Canzone napoletana.

Omaggio a Sergio Bruni

Omaggio a Sergio Bruni

Definito «‘a Voce ‘e Napule» da Eduardo De Filippo, Bruni è un artista assolutamente centrale in tutta la storia della canzone napoletana. Scritta da Marisa Laurito, Salvatore Palomba e Giorgio Verdelli, con la consulenza di Massimo Andrei, la Serata ricorda e racconta l’Artista anche a un pubblico meno attento alla grande storia della canzone napoletana.

A introdurla Vince Tempera, con una fantasia di celebri canzoni di Bruni (da Il mare a Vieneme ‘nzuonno), mentre scorrono immagini pubbliche e private dell’artista. Marisa Laurito, che fu una sua allieva, conduce il racconto tra documenti d’epoca, fotografie, filmati e una serie di esibizioni del repertorio più interessante di Bruni. Ecco, quindi, Andrea Sannino, che interpreta Maruzzella e Amaro è ‘o beneRaiz canta PalcoscenicoTosca si esibisce in Graziella; ed Enzo Gragnaniello in Indifferentemente.

Tony Esposito con la compagnia Stabile della Canzone napoletana si produce in una versione spettacolare della celebre Rumba scugnizza di Raffaele Viviani, con l’arrangiamento e la direzione di Pino Perris. Quindi il ricordo del musicologo Pasquale Scialò e di Adriana Bruni, figlia del Maestro. Altre interpretazioni dal vivo quelle di Irene Scarpato in Scètate, Tony Esposito e Nello Daniele per Notte napulitana, e di Raiz e Fausta Vetere della Nccp, con la partecipazione di Lino Vairetti, in Napule doceamara, l’ultima canzone scritta da Bruni. Tra le testimonianze che contrappuntano la narrazione, quelle di Renzo ArboreEnzo Avitabile, che racconta l’incontro con Bruni ed esegue un’esclusiva versione di Carmela, e Massimo Ranieri.

Con la produzione delegata Rai di Eleonora Iannelli, la regia teatrale della Serata d’Onore è di Bruno Garofalo, quella televisiva di Barbara Napolitano.

Rosa Chiodo in “Cenerentola è nata a Napule”

Rosa Chiodo in “Cenerentola è nata a Napule”

In teatro, Rosa Chiodo in “Cenerentola è nata a Napule” – Domenica 2 gennaio, alle 19, Rosa Chiodo dà il benvenuto al nuovo anno con un concerto teatrale dedicato alla figura di Cenerentola. Per la giovane e brava interprete la favola popolare rimanda pienamente a Napoli, che per l’artista è «una città bella, romantica e spesso maltrattata».

Spiega il regista Paolo Caiazzo, che ha scritto per l’occasione alcuni testi che contrappuntano il concerto:

La figliastra più famosa al mondo ha forse origini partenopee perché prima, ma molto prima di Walt Disney, il nostro Gianbattista Basile parlò di lei in una sua fiaba e, allora, “Cenerentola è nata a Napule”, o forse Cenerentola è Napoli, ma la cosa certa è che in molte donne di Napoli c’è il sogno, la forza e la magia di Cenerentola.

Con la sua intensa voce, Rosa Chiodo racconterà la sua lettura della celeberrima favola musicale, accompagnata da Lorenzo Maffia alle tastiere, Franco Ponzo alla chitarra, Emidio Ausiello alle percussioni, Davide Frezza alla batteria, Roberto De Rosa al basso e Sasà Piedepalumbo alla fisarmonica. La direzione artistica è di Pippo Seno.

Il teatro della Canzone napoletana propone ancora la sottoscrizione di una card, con la quale lo spettatore potrà assistere a sei spettacoli, al prezzo speciale di 90 € in poltrona e di 60 € in palco, scegliendoli liberamente dal cartellone. Inoltre, per il pubblico giovanile, ovvero “under 30”, il teatro rende disponibile, per ogni spettacolo, cento ingressi a 10 €.

I miniabbonamenti e i biglietti sono acquistabili presso il botteghino del teatro, le prevendite autorizzate e online sul circuito AzzurroService.net. Il botteghino è aperto dal lunedì al sabato, dalle 10 alle 13:30 e dalle 16 alle 19; la domenica e i giorni festivi dalle 10 alle 13:30.

Per accedere in teatro è obbligatorio il possesso del super green pass (detto anche “green pass rafforzato”) e l’uso della mascherina.

Soul Six feat. Nino Buonocore. A 30 anni dalla pubblicazione rifanno “Scrivimi”

Nel trentennale della sua uscita, i Soul Six fanno propria Scrivimi”, una delle poesie musicali più intense della storia della Canzone Italiana. E lo fanno con lintensità, loriginalità e lidentità espressiva che ormai li contraddistingue come una delle realtà musicali più interessanti degli ultimi anni.

Dopo le straordinarie reinterpretazioni di Laura Pausini, Mango, Fabio Concato, Bruno Lauzi e Anna Oxa, e versioni in spagnolo e portoghese, arriva la nuova versione firmata dai Soul Six e che coinvolge lo stesso Nino Buonocore nella celebrazione del trentennale di questo classico della canzone italiana.
Nino Buonocore

Nino Buonocore


Dichiara Nino Buonocore:

Quando mi è stato proposto questo progetto ne ho subito apprezzato loriginalità”  Tra le tante versioni di Scrivimi” credo sia la più particolare. Non è facile trattare” una canzone di successo sebbene conti già decine di versioni. I Soul Six credo siano riusciti a renderla unica tra le tante, donandole tanta freschezza e gioia, pur conferendole tanta eleganza. Grazie Soul Six!

Scrivimi è arrangiato e prodotto da Gianluca Marrazzo per i Soul Six. Il brano è stato realizzato presso gli studi di Hub55. La regia e la realizzazione del videoclip è di Mario Rea. Il video è stato girato nel centro storico di Angri (Sa), con la partnership dei locali notturni di Via Di Mezzo.
Soul Six

Soul Six


Con questo brano Soul Six si esprimono in una dimensione intima e sincera, un arrangiamento vocale che rivela sfumature inedite di un brano che ha fatto la storia. In unatmosfera che dimprovviso si rivela surreale, con un flashback il video racchiude lo stupore di un incontro tra passato e presente, labbraccio in una relazione interpersonale vera. La lentezza dello scrivere” i propri sentimenti, opposta alla distrazione digitale, conquista spazi e tempi comunicativi a dimensione finalmente umana.

 Soul Six: biografia

Attivi da 15 anni sulla scena soul e pop, i Soul Six si sono ormai affermati come una delle più significative e poliedriche band vocali campane, soprattutto per la loro capacità di rinnovarsi, di attraversare con disinvoltura una molteplicità di generi musicali. La formazione attuale dei Soul Six comprende Giusy Visconto, Carmine Granato, Angela Ruscio, Sarah Adamo e Gianluca Marrazzo.
I Soul Six hanno al loro attivo 4 singoli ed un disco (Sacro Profano) una intensa attività live tra teatri, club e Festival: Fondazione Ravello Festival, Amalfi in Jazz, Okdoria Fest, Summertime Jazz Festival, Tirreno Festival, Calici di Stelle, Luci in Jazz, Ottaviano Food Festival, VivaCultura, Giffoni Jazz Festival. Hanno condiviso il palco con Tullio de Piscopo, Stefano di Battista, James Senese, Valerio Scanu, Fabio Concato, Enzo Gragnaniello. Con Senese sono protagonisti del docufilm “Animasona”, uno special sul live in cui lo storico frontman dei Napoli Centrale ha sperimentato per la prima volta una trasposizione dei suoi brani per gruppo vocale.
 

Via d’uscita di Valentino Poppi

Via d’uscita di Valentino Poppi è 11esima antologia della collana Memorie dal Futuro, curata dall’associazione RiLL Riflessi di Luce Lunare ed edita da Acheron Books.

Memorie dal Futuro è una collana di antologie personali, dedicate ai racconti degli autori e delle autrici che più si sono distinti nei concorsi letterari organizzati da RiLL in particolare: nell’ambito del Trofeo RiLL, uno dei più importanti premi italiani per racconti fantastici, cui partecipano 350 testi all’anno.

Via d’uscita propone i racconti di Valentino Poppi: nato nel 1968 a Bologna, dove vive, è ingegnere elettronico e lavora nel settore delle telecomunicazioni.

Numerosi racconti di Valentino Poppi sono già usciti su riviste e antologie (e molti di tali racconti sono stati anche premiati in concorsi letterari); inoltre, il suo romanzo di fantascienza “Vizi e tentazioni” è stato finalista al premio Urania Short da Mondadori nel 2018 (e poi pubblicato da Robin Edizioni).

Via d'uscita di Valentino Poppi

Via d’uscita di Valentino Poppi

Via d’uscita è un’antologia di 11 racconti, fantastici e di fantascienza. Sono storie che spesso partono dal quotidiano, ma in cui ben presto la realtà viene contaminata dall’elemento fantastico, in modi inattesi e sorprendenti: perché l’insolito, l’imponderabile, il magico sono dietro l’angolo, e possiamo trovarli, inaspettati, in qualsiasi momento della vita.

L’antologia include anche storie strettamente di genere, ad esempio Questioni d’onore, racconto di fantascienza finalista al premio Urania Short.

Molti dei protagonisti dei racconti sono in cerca di una via d’uscita: da una prigione, da un incubo, dal loro quotidiano, da un labirinto, da un inseguitore o… da un semplice scocciatore. E questo, oltre a spiegare il senso del titolo del libro, crea un legame con i lettori/lettrici: perché leggere narrativa è, anche, un modo per isolarsi dal mondo e allontanarsi dalla realtà, specie quando si sceglie di leggere un racconto fantastico.

Via d’uscita è uscito a ottobre 2021 ed è stato presentato a cura RiLL nell’ambito del festival internazionale Lucca Comics & Games 2021.

Il volume è disponibile su Amazon e presso RiLL.

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