Cultura

Frank Cancian in mostra a Roma ultima settimana

Martedì 30 novembre, l’ultima settimana di apertura della mostra “Frank Cancian.

Un paese del Mezzogiorno italiano. Lacedonia, 1957”, inaugurata al Museo delle Civiltà di Roma il 10 ottobre 2020 e più volte prorogata.
Si tratta di un evento di eccezione, da non perdere, poiché per la prima volta è stata esposta in sede nazionale una significativa selezione delle immagini in bianco e nero scattate a Lacedonia (Avellino) nel 1957 da Frank Cancian, noto antropologo americano figlio di genitori italiani che ha alternato la sua professione di scienziato sociale con la passione per la fotografia, scomparso in California il 24 novembre scorso. Le fotografie esposte, oltre un centinaio, sono stampate dai negativi originali su carta fotografica in alta qualità.
Le immagini raccontano, con straordinario vigore, la realtà sociale e culturale del piccolo paese irpino nel 1957, anno del soggiorno in Italia del giovane studioso, all’epoca poco più che ventenne, come borsista Fulbright. Esse fanno parte di un fondo composto da 1801 negativi, con relativi provini a contatto, più le note di campo originali redatte tra gennaio e luglio del 1957, che Frank Cancian ha donato alla comunità lacedoniese e che vengono custoditi ed esposti nel MAVI Museo Antropologico Visivo Irpino, fondato a Lacedonia nel 2017 per iniziativa della Pro Loco “Gino Chicone”, con il sostegno dell’Amministrazione comunale e la collaborazione dell’associazione LaPilart.

Accompagna la mostra romana un volume realizzato in doppia tiratura italiana e inglese da Postcart per la cura di
Francesco Faeta: “Un paese del Mezzogiorno italiano. Lacedonia (1957) nelle fotografie di Frank Cancian – A Town in Southern Italy. Lacedonia (1957) in Frank Cancian’s photographs”.
Quello che Frank Cancian realizzò a Lacedonia rappresenta secondo il prof. Faeta «uno straordinario studio di comunità attraverso la fotografia, che resta uno dei più rilevanti frutti dell’impegno delle scienze sociali americane, particolarmente negli anni Cinquanta e Sessanta, nel nostro Paese». «Nessun antropologo che abbia studiato il Mezzogiorno d’Italia in quegli anni – sintetizza Faeta nel volume sopra citato – ci ha lasciato un più vivido e completo ritratto di comunità».

Nello spazio espositivo vengono inoltre proiettati il documentario pluripremiato “5×7 – il paese in una scatola” di Michele Citoni, che ricostruisce il viaggio in Italia di Cancian nel 1957 e il suo nuovo incontro con la comunità lacedoniese avvenuto 60 anni dopo, e una lunga intervista all’antropologo.
La mostra è realizzata dal Museo delle Civiltà (MuCiv) di Roma e dall’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale (ICPI) del Ministero della Cultura in collaborazione con il Comune di Lacedonia (Av), il MAVI – Museo Antropologico Visivo Irpino, la Proloco “Gino Chicone”, LaPilart e il Museo etnografico di Morigerati (Sa).

Hanno dato il loro patrocinio scientifico e culturale: The Fulbright Program, SIAC – Società Italiana di Antropologia Culturale, SISF – Società Italiana per lo studio della Fotografia, Dipartimento di Scienze Politiche – Università degli Studi Roma Tre, Fondazione Un Paese.
Il progetto è promosso e coordinato da Francesco Aquilanti e Luciano Blasco e curato da Francesco Faeta.

Orari dell’ultima settimana:
Da martedì 30/11 a venerdì 3/12 ore 8.00-19.00
Sabato 4/12 apertura straordinaria ore 11.00-19.00
Domenica 5/12 ore 8.00-19.00 su prenotazione
Altri dettagli sul sito del Museo delle Civiltà.
Tel.: 06549521

Al Trianon Viviani, Natale con l’albero della rete di Forcella

Un particolare albero di Natale campeggia nell’atrio del Trianon Viviani.

Questo popolare simbolo, che racchiude i sentimenti di pace e solidarietà del Natale e di prosperità per il nuovo anno – quanto più vivi e sentiti in questo momento cruciale per l’atteso superamento della crisi sociale ed economica dovuta alla pandemia – è la tangibile testimonianza voluta da A’Forcella e Arte presepiale san Gregorio Armeno.

Marisa Laurito al Trianon Viviani

Marisa Laurito al Trianon Viviani

Le due associazioni dei commercianti del Centro storico sono da tempo impegnate nel programma di rilancio del territorio di Forcella insieme ad altre realtà. Con i colori, le luci e i fiocchi imbiancati dell’albero, allestito da Uanema di Samuele e Giusy, i due sodalizî e il teatro della Canzone napoletana , diretto artisticamente da Marisa Laurito, intendono dare la cifra della forza del “fare sistema”, di quello che insieme si può fare per Forcella, il Centro storico e la città di Napoli.

Ferite a morte di Serena Dandini diventa una rappresentazione teatrale

Ferite a morte (2013) di Serena Dandini edito da Rizzoli è un libro che l’autrice ha pensato e presentato in diversi programmi televisivi e racconta, dando voce, alle vittime di femminicidio come se potessero parlare in prima persona, dopo essere state ammazzate. Il testo è ancora attuale perché tra le mura delle case italiane e nel resto del mondo si nasconde una sofferenza silenziosa che risponde al nome di violenza domestica.

Una condizione che è stata esasperata, soprattutto, durante il lockdown e la pandemia che ha costretto ad una convivenza senza via d’uscita per molte donne.

Ferite a morte di Serena Dandini

Ferite a morte di Serena Dandini diventa una rappresentazione teatrale rivisitata

Ferite a morte è un libro necessario perché da’ voce a tutte quelle donne che non sono state ai patti e che hanno pagato con la vita il prezzo della loro “disobbedienza”.

Mentre la televisione ha il diavolo della velocità e del consumo immediato, i libri possiedono ancora quei ritmi lenti che aiutano i pensieri e soprattutto i ripensamenti. Ma nel caso di questo libro è stato tutto accelerato da una forte urgenza, quasi una necessità impellente di condividere rabbia e tenerezza, indignazione e mille altri sentimenti tumultuosi che sono scaturiti dall’esperienza di questa strana adunata che è stata e continua a essere Ferite a morte.

Il 25 novembre ricorre la giornata mondiale contro la violenza sulle donne, una giornata importante che dovrebbe servire a far riflettere su questo tema delicato su cui, molto spesso, si specula senza fare i dovuti approfondimenti e senza dedicargli il giusto valore. Ci sono eventi culturali che non hanno solo come scopo l’intrattenimento ma la divulgazione di un tema che va affrontato con la parola e non con semplici panchine rosse sparse qua e là, che comunicano senza profondità.

È nella comunicazione, nella condivisione e nello scambio di opinioni continui che si ottengono piccoli traguardi che potrebbero segnare un cambiamento, anche piccolo.

Ferite a morte diventa una rappresentazione teatrale rivisitata da Giulia Casella

Ferite a morte diventa una rappresentazione teatrale rivisitata da Giulia Casella

Ferite a morte grazie alla sensibilità di Giulia Casella diventa una rappresentazione teatrale rivisitata grazie alla partecipazione di altre donne non attrici professioniste che diventano le voci narranti di uno spettacolo che non sembra per nulla amatoriale ed è estremamente toccante e profondo.

Ciascuna donna si alterna nelle letture di alcuni passi tratti dal libro e reinterpretati, mostrando le diverse tipologie di donne che possono essere vittime di un destino che con la libertà e la democrazia non hanno nulla in comune.

Le storie non provengono solo dal passato ma dal nostro tempo e dalla nostra società moderna. Ciascuna storia letta di Ferite a morte lascia un magone perché non si può parlare di emancipazione quando mancano le basi culturali.

Sono morti annunciate, che tutto il vicinato aveva previsto ma nessuno ha mosso un dito perché ognuno a casa sua fa come gli pare; sono casi giudiziari che vengono liquidati come inevitabili conseguenze di un “improvviso raptus di follia” e invece sono la coerente conclusione di violenze durate a volte un’intera vita: sono sentenze eseguite davanti agli occhi di una società incapace di riconoscere questo dramma antico, una platea che ha perso la forza di indignarsi quando le storie con le protagoniste più giovani e piacenti sono trasformate in telenovelas nei programmi di “approfondimento giornalistico”.

Viviamo in un mondo che è arcaico e retrogrado in cui le violenze domestiche e le donne che muoiono sono la dimostrazione lampante di ciò che eravamo, di ciò che siamo e di ciò cui dovremmo aspirare.

Il potere della condivisione che nasce da diverse donne, tutte diverse tra loro, ma che hanno in comune la voglia di sensibilizzare il mondo, cercando di dare il loro contribuito e mettendo a disposizione il proprio tempo per qualcosa d’importante.

A Mondragone, una piccola comunità, si è celebrato il 25 novembre con grande dignità e sensibilità. Uno spettacolo teatrale fuso con la musica del Quintetto Oka e Monica Vellucci che hanno contribuito a rendere ancor più incisive e caratteristiche le letture di Ferite a morte.

Un intrattenimento pensante, di quelli che si fa’ fatica a trovare nelle piccole comunità dove basta ricordare giornate importanti come quella del 25 novembre con un post condiviso sui social che lascia il tempo che trova e che sembra sabbia negli occhi, per chi crede che bisogna fare altro e che basterebbe davvero poco per dimostrare impegno maggiore e maggiore sensibilità.

Non è in questo modo che si fa’ la cultura e che si scuotono le coscienze.

Angelo Vassallo arriva sui banchi di scuola e tra la società civile.

Un dialogo con i giovani, le associazioni e la comunità sulla figura e l’eredità morale del Sindaco Pescatore, suddivisa in tre distinti momenti, dalla scuola alla società civile – Sabato 27 Novembre start ore 11.

I giovani si confrontano sulla figura di Angelo Vassallo Sindaco Pescatore, oggi simbolo di legalità e di cultura amministrativa. Un’intera giornata, che si articolerà in tre momenti differenti, preceduta da una fase di elaborazione e di approfondimento, a partire dalla lettura dei libri che raccontano l’esperienza amministrativa e la visione.

Si parte dalle ore 11 presso la Scuola Besta di Battipaglia con la Presentazione del Libro “Il Sindaco Pescatore”. “Chissà cosa mi ha spinto venti giorni dopo a tornare su questa strada troppo stretta e in salita. La fame di verità totale o piuttosto una rabbia feroce, insopprimibile, il rifiuto della realtà. Per questo adesso prendo a calci il muretto vicino al quale hanno ammazzato mio fratello. Sono come imprigionato dentro la gabbia dei ricordi, provo a ribellarmi ma inutilmente: è una sensazione che non riesco a definire. Pensare ad Angelo mi aiuta a sopravvivere al dolore.

Angelo Vassallo: il Sindaco Pescatore

Angelo Vassallo: il Sindaco Pescatore

 Il 5 settembre 2010 nove colpi di pistola a bruciapelo hanno posto fine alla vita di Angelo Vassallo, il primo cittadino di Pollica, in provincia di Salerno, conosciuto da tutti come il sindaco pescatore. Interverranno la Sindaca di Battipaglia Cecilia Francese, la Dirigente Iss Besta Gloriosi Carmen Miranda, le associazioni I Libronauti, Libera, l’autore del libro Dario Vassallo e a moderare saranno Barbara Landi e Mariateresa Conte giornaliste Fondazione Vassallo.

Alle ore 16:00, il programma prosegue con l’incontro con il clan “Castelluccio” del gruppo scout Agesci Battipaglia 1, presso la sede del gruppo alla Chiesa Santa Maria della Speranza con Adolfo Ricci – Libera con lo scrittore Dario Vassallo

Alle ore 18:00 presso il Bar Capri presentazione del libro “La Verità Negata” interverranno l’associazione i Libronauti il giornalista del Quotidiano del Sud Oreste Mottola, l’autore del libro Dario Vassallo, con gli Intervalli musicali a cura della pianista Caterina Picaro. «No, non ho paura. Voglio vivere da uomo libero e spero di non morire cercando ancora la verità – si legge in un estratto del libro – Con la mia macchina ho percorso oltre 200.000 chilometri, che sommati a quelli percorsi con la macchina di mio suocero, a quelli fatti in treno e in aereo, a quelli compiuti da mio fratello Massimo, assommano sicuramente a più di un milione. Di questo milione di chilometri, ogni centimetro è servito per cercare la verità».

Fabiana Martone: un viaggio jazz per la voce dei Nu Genea

Tratto dall’album “The Hissing of Summer Lawns”, pubblicato da Joni Mitchell nel 1975, “In France they kiss on main street” di Fabiana Martone ci introduce nel magnifico mondo jazz-cantautorale della voce dei Nu Genea.
Grazie alla passione per la cantante canadese, che Fabiana ha sviluppato nel corso della sua formazione musicale che passa dal jazz al blues, passando per il folk americano, nasce l’idea di renderle omaggio con una pubblicazione interamente dedicata alla cantautrice più importante e influente della storia del folk e rock.

Il sound del brano della Martone si distacca dall’avant pop elaborato in quegli anni dalla Mitchell, tra l’altro con l’ausilio di musicisti eccezionali come Robben Ford, James Taylor e Larry Carlton. Il suo suono invece riprende sonorità soffuse e dal dinamismo pop che rendono la cover personale che si completa della straordinaria voce della nostra musa.
Ad accompagnare Fabiana in questo viaggio fatto di suoni e ricerca ci sono: Luigi Esposito al piano, Francesco Fabiani alle chitarre, Umberto Lepore al contrabasso e Marco Castaldo alla batteria.

“In France they kiss on main street” anticipa di alcuni giorni la pubblicazione del disco di sette brani intitolato “Living in shadows and light” che viene pubblicato world wide dall’etichetta discografica newyorkese Inner Circle Music.
Il mini album – che verrà pubblicato il 10 dicembre – è interamente dedicato a Joni Mitchell e alla sua produzione di fine anni Settanta, periodo in cui la cantante canadese si avvicina alla fusion e al jazz suonando con musicisti come Jaco Pastorius, Wayne Shorter, Peter Erskine e Herbie Hancock.


(Fabiana Martone – foto credit Gennaro Cimmino)

Fabiana Martone: biografia

Fabiana Martone, cantante e compositrice napoletana, ha all’attivo quattro lavori discografici. Insieme al  violinista e compositore Lino Cannavacciuolo è co-produttrice di un nuovo progetto discografico, nato a seguito di una brillante collaborazione per la realizzazione di brani per colonne sonore di produzioni Rai. Contestualmente lavora alle produzioni da solista, è la cantante della Uanema Swing Orchestra ed è -con Brunella Selo, Annalisa Madonna e Elisabetta Serio – membro fondatore ed autrice di testi e musiche delle SeSèMaMà. Nel 2018 è tra i finalisti del Festival Musicultura ma nello stesso anno entra a far parte del collettivo Nu Genea (ex Nu Guinea), Fabiana è stata fortemente influenzata dalla musica jazz avendo studiato musica con alcuni dei più noti nomi della scena jazz napoletana.

Ha condiviso il palco con importanti artisti dell’ambiente jazz nazionale e internazionale (Famoudou Don Moye degli art ensemble of chicago, Renato Sellani, Aldo Vigorito, Dario Deidda, Baba Sissoko, Maurizio Capone, Piero de Asmundis, Amedeo Tommasi, Marco Pezzenati… ); e ha avuto esperienze in molti altri ambiti musicali: dal gospel al folk, dalla classica napoletana alla musica sperimentale. Degni di nota sono anche i suoi lavori teatrali come attrice e cantante al fianco di Nino D’Angelo, Carlo Croccolo, G. Miale di Mauro, N. di Pinto, T. Femiano, e molti altri.

Trianon Viviani: la ricca offerta di spettacolo di dicembre

Al Trianon Viviani, musica, teatro musicale, serate/evento e una speciale rappresentazione eduardiana di teatro di figura caratterizzano la programmazione di dicembre.

Nel ricco cartellone del mese, curato da Marisa Laurito, spazio a concerti di noti cantautori partenopei e giovani cantanti già affermati sul panorama nazionale, con rivisitazioni di brani famosi in chiave napoletana e alcuni rilevanti omaggi: il tributo a Enrico Caruso e Sergio Bruni, due grandi figure artistiche del Novecento apprezzate internazionalmente, rispettivamente nel centenario della scomparsa del primo e dei cento anni dalla nascita del secondo, nonché i novant’anni della commedia Natale in casa Cupiello.

Tommaso Primo Favola nera in concerto

Tommaso Primo
Favola nera in concerto

La programmazione si dipana da venerdì 3 dicembre, alle 21, con il recital, già sold out da giorni, di Tommaso Primo che presenta, con Favola nera in concerto, il suo ultimo album. «È un concept album – spiega il cantautore partenopeo – che vuole fotografare la parte oscura dell’essere umano nello sfondo del ventre partenopeo».

Dieci racconti forti dove la provocazione è l’ingrediente principale, storie di strada e di sessualità, ma anche di fiori che sbocciano nel cemento, di angeli che diventano demoni e viceversa. Ospiti della serata Roberto Colella della Maschera con Antonio Gomez Caddeo e Vincenzo Capasso, Dario Sansone dei Foja, il Cile e Pasquale Palma.

Sabato 4, alle 21, ritorna nel teatro della Canzone napoletana Peppe Barra. L’artista propone brani che partono dalla contaminazione di brani della tradizione, con autori come Giambattista Basile, E. A. Mario, Leonardo Vinci e Ferdinando Russo, a composizioni di musicisti contemporanei, come Pino Daniele, Bob Marley ed Enzo Gragnaniello. I testi costruiscono, con la musica, architetture sonore, riuscendo a far convivere suoni antichi e moderni, tammurriate, echi di canzone francese e arie del Settecento.
Domenica 5, alle 19, è la volta delle EbbaneSis con Transleit, un concerto nel quale le due musiciste, Viviana Cangiano e Serena Pisa, interpretano i brani del recente e omonimo album. Il duo, il cui sodalizio è ormai affermato sulle scene e da una grande amicizia, si contraddistingue per l’originalità degli arrangiamenti per voci e chitarra, caratterizzati da singolari contaminazioni linguistiche, e per la fusione delle voci. Tra i brani proposti, nella loro chiave originale, classici come Reginella, ‘O sarracino, Rundinella, ‘O zappatore, ‘A rumba d’ ‘e scugnizze e ‘O sole mio, alternati a brani internazionali tradotti in napoletano come Bohemian rhapsody dei Queen.

Giovedì 9, alle 21, Serata d’Onore Enrico Caruso, manifestazione/evento, in occasione del centenario della scomparsa, registrata per Rai1. La Serata intende essere una sorta di “compendio” della figura del celebre tenore, del quale racconta le vere storie e fa giustizia di alcune leggende che sono fiorite sul conto di una figura così carismatica e popolare. Ne sono autori Massimo Andrei, Mauro Gioia, Marisa Laurito e Giorgio Verdelli, con la consulenza di Giuliana Muscio. La stessa Laurito conduce il racconto dal palco del teatro, dove è allestita una scenografia di Bruno Garofalo ispirata alla hall di un grande albergo dei primi anni del ‘900, con un grande piano a coda, poltrone e stampe d’epoca. Da New York Mauro Gioia ci condurrà nei “luoghi” americani del grande tenore.

Il racconto si dipana tra riprese e documenti d’epoca, fotografie, filmati di grandi tenori alle prese col repertorio di Caruso e una serie di esibizioni, tra cui quelli di Lina Sastri, Nicholas Ceragioli, il talento quindicenne speranza della lirica.

Tra le testimonianze, Jonas Kaufmann e Cecilia Gasdia, Andrea Bocelli, Vittorio Grigolo e Daniel Oren, Ron, che racconta Lucio Dalla e la genesi della sua celeberrima Caruso; il Volo; il critico musicale Francesco Canessa, già sovrintendente del San Carlo; il regista Riccardo Canessa; e Giuliana Muscio. Regia teatrale di Bruno Garofalo. Regia televisiva di Barbara Napolitano.

Da venerdì 10 a domenica 12 (venerdì e sabato alle 21; domenica alle 18) Marco Simeoli è il protagonista di Musica Simeoli… manca solo Mozart, atto unico tratto da una storia vera scritto e diretto da Antonio Grosso. Il protagonista racconta Napoli e la sua musica attraverso spartiti, nonché aneddoti dello storico negozio musicale di famiglia, nel quale sono passati tanti musicisti internazionali, tranne il compositore di Salisburgo.

Giovedì 16, alle 21, Serata d’Onore Sergio Bruni, in occasione del centenario della nascita dell’artista definito «’a Voce ‘e Napule» da Eduardo De Filippo. La manifestazione, registrata per Rai1, è scritta da Marisa Laurito, Salvatore Palomba e Giorgio Verdelli. La stessa Laurito, allieva di Bruni, conduce il racconto tra documenti d’epoca, fotografie, filmati e una serie di esibizioni del repertorio del cantautore: Tony Esposito con la compagnia Stabile della Canzone napoletana, Pino Perris, Raiz, Andrea Sannino, Irene Lupe Scarpato, Tosca e Fausta Vetere della Nccp. Tra le testimonianze, Enzo Avitabile, che racconta l’incontro col Maestro ed esegue un’esclusiva versione di Carmela, Roberto
De Simone e quella familiare della figlia Adriana Bruni.

Sabato 18 e domenica 19 (sabato alle 20:30 e alle 22; domenica alle 18 e alle 19:30), Colapesce, oltre la leggenda, una commedia musicale di Pietro Pignatelli con le musiche dei Baraonna.

Il racconto della leggenda è accompagnato dalla mostra dell’artista livornese Stefano Pilato, che realizzerà live in teatro un’opera, dedicata a Colapesce e al mare, utilizzando i rifiuti raccolti sul litorale napoletano e puteolano, e l’associazione Plastic free sensibilizzerà il pubblico sul diritto all’accesso all’acqua e all’ambiente come beni comuni e diritti universali e inderogabili.

Giovedì 23, alle 21, il Trianon Viviani ospita un allestimento singolare di teatro di figura di Natale in casa Cupiello, una delle più conosciute commedie di Eduardo, a novant’anni dalla sua scrittura. Con il sottotitolo “Spettacolo per attore cum figuris”, questa produzione di Interno 5 e Teatri associati di Napoli, che si avvale del sostegno della fondazione De Filippo, vede protagonista Luca Saccoia e i le figure animate che lui stesso manovra nell’ambientazione di un grande presepio.

Marisa Laurito presenta la stagione 202172022

A tutto teatro è il titolo della nuova stagione teatrale del Trianon Vivianiq

Trianon Viviani: programmazione natalizia

Ritorna in scena nei giorni di festa la produzione del Trianon Viviani dedicata alla Canzone napoletana.
Sabato 25, alle 21, domenica 26, alle 18, e giovedì 30, alle 21, va in scena Adagio Napoletano.

Cantata d’ammore di Bruno Garofalo che cura la regia e le scene.

Il musical di melodie partenopee vede la partecipazione dei musicisti, cantanti e ballerini della compagnia Stabile della Canzone napoletana. con protagonisti Lello Giulivo, Susy Sebastiano, Francesco Malapena e la partecipazione straordinaria di Gigio Morra.

Tra i vicoli della città rivivono le storie delle canzoni classiche napoletane, tra scene di strada, di mare e paesaggi di Napoli e della Costiera.

Trianon Viviani

Trianon Viviani

Promozioni

Il teatro della Canzone napoletana propone la sottoscrizione di una card, con la quale lo spettatore potrà assistere a sei spettacoli, al prezzo speciale di 90 € in poltrona e di 60 € in palco, scegliendoli liberamente dal cartellone.

Per il pubblico giovanile, ovvero “under 30”, il teatro rende disponibile, per ogni spettacolo, cento ingressi a 10 €.
I miniabbonamenti e i biglietti sono acquistabili presso il botteghino del teatro, le prevendite autorizzate e online sul circuito AzzurroService.net. Il botteghino è aperto dal lunedì al sabato, dalle 10 alle 13:30 e dalle 16 alle 19; la domenica e i giorni festivi dalle 10 alle 13:30.
Per accedere al teatro è obbligatorio il possesso del green pass e l’uso della mascherina.

Sine Diez. Musica per piedi innamorati al Trianon Viviani

Un omaggio musicale a Diego Armando Maradona e il ritorno sulla scena dello spettacolo Adagio Napoletano sono gli appuntamenti della prossima settimana del Trianon Viviani.

Giovedì 25 novembre, alle 21, a un anno esatto dall’improvvisa scomparsa del Pibe de Oro, il teatro della Canzone napoletana, diretto artisticamente da Marisa Laurito, ospita Sine Diez. Musica per piedi innamorati. Mentre, da venerdì 26 a domenica 28 novembre, torna in scena lo spettacolo che ha inaugurato la stagione teatrale 2021/2022: Adagio Napoletano. Cantata d’ammore, il musical con la compagnia Stabile della Canzone napoletana scritto e diretto da Bruno Garofalo.

I biglietti sono acquistabili presso il botteghino del teatro, le prevendite autorizzate e online sul circuito AzzurroService.net. Il botteghino è aperto dal lunedì al sabato, dalle 10 alle 13:30 e dalle 16 alle 19; la domenica dalle 10 alle 13:30. Informazioni: sito istituzionale teatrotrianon.org, tel. 081 2258285. È obbligatorio il possesso del green pass e l’uso della mascherina. Il botteghino del teatro è aperto, da lunedì a sabato, dalle 10 alle 13:30 e dalle 16 alle 19; domenica e festivi, dalle 10 alle 13:30.

Sine Diez. Musica per piedi innamorati

Sine Diez. Musica per piedi innamorati

Sine Diez. Musica per piedi innamorati

Sine Diez. Musica per piedi innamorati – Scritto da Stefano Valanzuolo in forma di racconto con musica, Sine Diez è un tributo accorato al grande calciatore argentino, la narrazione a ritmo di jazz della storia d’amore senza fine tra la figura del Mito del calcio e Napoli, in una dimensione nostalgica e al tempo stesso eroica, fuori da ogni retorica che non sia, semplicemente, quella sana e incrollabile della passione.

Con il contrappunto di musiche di Astor Piazzolla, Bill Evans, Lucio Dalla, Enrico Valanzuolo e standard della tradizione argentinaSine Diez ci racconterà sette anni di storia di tifo, di amore spudorato nei confronti del giocatore più forte di sempre, di un amore nato sul campo e accudito anche altrove. Sette anni di emozione, amore, speranza, rabbia e gioia. Sette anni di calcio, ma non solo.

Spiega l’autore Valanzuolo:

Tra Maradona e Napoli  c’è un rapporto che neppure la morte è riuscita a scalfire. Sarebbe stato impossibile descrivere una storia così intensa solo con le parole: per fortuna, allora, che esiste la musica.

Prodotto da Maggio della MusicaSine Diez vede in scena Paolo Cresta, recitante, Nino Conte, alla fisarmonica, André Ferreira, al contrabbasso, ed Enrico Valanzuolo, alla tromba, che firma anche gli arrangiamenti.

Paolo Cresta – Si è formato all’Accademia d’Arte drammatica del teatro Bellini di Napoli. Collabora in teatro con diversi registi tra cui Renato Carpentieri, Claudio Di Palma, Luca De Fusco e Arturo Cirillo. Ha lavorato in radio con Rai International ed è stato, per Rai Educational, protagonista di varie sitcom per ragazzi e voce narrante della serie di documentari Gate C. Per la Emons sta incidendo gli audiolibri della serie del commissario Ricciardi di Maurizio de Giovanni. È docente di Recitazione presso la Bellini teatro factory e di Dizione presso la scuola del teatro Mercadante – teatro Nazionale.

Nino Conte – È nato a Napoli, nel 1997. Studia fisarmonica presso il conservatorio di san Pietro a Majella. Inizia gli studî, all’età di undici anni, con Antonio Sorrentino. Prosegue, negli anni, con Walter Di Girolamo e Francesco Gesualdi. Membro attivo del gruppo di musica balcanica ‘O Rom, vanta diverse collaborazioni, tra cui quelle con ‘E Zezi, Marcello Colasurdo e Daniele Sepe, con il quale partecipa all’incisione dell’album Le nuove avventure di Capitan Capitone.

André Ferreira – Contrabbassista portoghese, il suo percorso accademico e professionale si è sviluppato a Lisbona, dove ha conseguito nel 2013 la laurea in Jazz e Musica moderna presso l’università Lousiada. Nel 2015 si è trasferito per studio all’Aia, in Olanda. È membro stabile di alcuni progetti musicali rilevanti nel panorama jazz portoghese, come quello del pianista Diogo Santos e del chitarrista spagnolo Javier Alcantara, con il quale ha registrato diversi dischi, nel corso degli anni. Si è trasferito a Napoli nel 2020, acquisendo presto una buona notorietà sulla scena jazzistica.

Enrico Valanzuolo – Trombettista, compositore e arrangiatore, è diplomato in Musica e Tromba Jazz presso il conservatorio di san Pietro a Majella. Studia con Giulio Martino, Marco Sannini, Umberto Muselli e Pietro Condorelli. Ha partecipato a masterclass tenute da Barry Harris, Fabrizio Bosso, Daniel Rotem e Roberto Giaquinto. Suona in formazioni jazz ed è membro del gruppo di world music Azul. È stato ospite, come solista, di sale importanti e varie rassegne musicali e teatrali (Campania teatro festival Italia, Maggio della Musica, Il canto delle sirene, Casa del Jazz di Roma). Nel 2020 ha formato un quintetto a suo nome, incidendo l’album Live in Macondo, in uscita a dicembre 2021.

Cantata d’ammore di Bruno Garofalo – ph©Pino Miraglia

Adagio Napoletano. Cantata d’ammore – Già presentato con successo di pubblico in streaming nel periodo più critico della pandemia, da venerdì 26 a domenica 28 novembre (il venerdì e il sabato alle 21 e la domenica alle 18), ritorna la produzione più significativa del teatro della Canzone napoletana. L’allestimento prevede il ricco cast di attori, cantanti, danzatori e musicisti della compagnia Stabile, che Marisa Laurito definisce «la spina dorsale portante del teatro». Lo spettacolo è un viaggio nelle melodie partenopee del Novecento, un susseguirsi di quadri singoli e indipendenti che spaziano tra varie stagioni ed emozioni in uno scenario altamente evocativo delle atmosfere, dei luoghi e delle immagini che costituiscono la componente estetica della città. Una produzione significativa, insomma, che, valorizzando il maggiore bene culturale endogeno, ovvero il nostro patrimonio musicale, mira anche a contribuire al potenziamento dell’offerta turistica partenopea. Per questo motivo, lo spettacolo sarà riproposto periodicamente nel teatro storico di Forcella.

 Racconta l’autore, scenografo e regista Bruno Garofalo:

In Adagio Napoletano non c’è un filo conduttore o delle sequenze temporali: gli interpreti e i personaggi in costume novecentesco rievocano alcuni riferimenti canonici delle nostre infinite “collezioni” di melodie (maggio e le rose, gli emigranti, la strada, le tammurriate, i pescatori, il mercato e il varieté), alcune immortalate nel Novecento, altre recuperate e inedite in questo contesto, ma che rappresentano sempre una sostanziale importanza per il nostro discorso che spazia dal recupero filologico allo spettacolo puro.

In scena Lello Giulivo, Susy Sebastiano, Francesco Malapena e la partecipazione di Gigio Morra. Con loro Laura Lazzari, Matteo Mauriello, Salvatore Meola, Gennaro Monti, Nadia Pepe e Fernanda Pinto. Costumi di Mariagrazia Nicotra, arrangiamenti di Tonino Esposito, movimenti coreografici di Enzo Castaldo e immagini videoscenografiche di Claudio Garofalo.

La direzione musicale è di Pino Perris, che ha anche curato le rielaborazioni delle canzoni. Disegno delle luci di Gianluca Sacco. Suono di Daniele Chessa. La musica è eseguita dal vivo da Gaetano Campagnoli (clarinetto e sax soprano), Ciro Cascino (tastiere), Gennaro Desiderio (violino), Luigi Fiscale (batteria), Gaetano Carmine Marigliano (flauto e ottavino), Stefano Minale (tromba e flicorno), Pino Perris (pianoforte), Claudio Romano (chitarra e mandolino), Luigi Sigillo (contrabbasso) e Alessandro Tedesco (trombone).

Con la collaborazione della scuola Essenza danza, diretta da Emanuela Ritondale e Raffaele Speranza, il balletto è composto da Federica Avallone, Priscilla Avolio, Andrea Cosentino, Martina Del Piano, Alex Di Francesco, Alberto Esposito, Olimpia Graziosi e Carmine Rullo.

Foja e Diego Armando Maradona Jr. a Nisida per consegnare strumenti musicali e maglie da calcio ai ragazzi

I Foja si sono recati a Nisida per portare a conclusione l’iniziativa annunciata lo scorso 22 giugno in occasione dell’uscita della versione in napoletano de “La Mano de Dios”, brano di Alejandro Romero portata al successo mondiale da Rodrigo e tradotta per l’occasione dai Foja.
Lo scopo era quello di dare un contributo concreto alle attività dei giovani in difficoltà attraverso il sentimento di rivalsa sociale che ha accompagnato la figura di Diego Armando Maradona, sempre vicino agli ultimi, in questo caso accomunando musica e sport. L’evento è stato realizzato nella settimana di celebrazione del primo anniversario dalla scomparsa del campione argentino, avvenuta il 25 novembre 2020.
 
Sono stati consegnati ai ragazzi dell’istituto penale minorile di Nisida strumenti musicali tra cui chitarre, ukuleli, bonghetti, tammorre e tarabuka, e abbigliamento e accessori sportivi (completini di calcio personalizzati, palloni, guanti, casacche, etc.).
 
Questa iniziativa sociale dal fortissimo significato ha trovato in Diego Armando Maradona Jr. un supporto entusiasta sin dall’inizio. Alla giornata, infatti, sono stati presenti sia lui, nella doppia veste di figlio di Maradona e di allenatore del Napoli United, il progetto calcistico del presidente Antonio Gargiulo dai forti connotati di inclusione e integrazione sempre attento ai temi sociali, sia il Direttore Generale della squadra Pietro Foderini, e il dirigente del settore giovanile Salvatore Sansone con una delegazione di giocatori del club.
 
Diego Armando Maradona Jr ha affermato:
Voglio ringraziare i Foja e Napoli United per averci dato l’opportunità per essere oggi qui, perché è sempre un’esperienza formativa, anche per noi. È bello sapere che ‘A Mano ‘E Dios sia arrivata a Nisida con un progetto senza scopo di lucro.
 
Dario Sansone, frontman dei Foja, nell’incontro con i ragazzi ha detto:
In linea con i valori che Diego Armando Maradona ci ha passato, pensavamo che questa iniziativa dovesse portare a qualcosa di concreto e di utile, e così è stato.
Importanti sono stati i due sponsor, la Givova che ha donato le mute calcistiche poi personalizzate grazie ai ricavi maturati dalla vendita del merchandising, e Antonio Miletti della Eredi Miletti Giuseppe, per le condizioni agevolate offerte relativamente all’acquisto degli strumenti musicali.

Foja: biografia

I Foja hanno all’attivo tre album in studio, ‘Na Storia Nova, Dimane Torna ‘O Sole, e ‘O Treno Che Va. Con gli ultimi due ottengono un posizionamento nella cinquina finale delle Targhe Tenco nella categoria miglior album in dialetto. Girando l’Italia per anni, hanno calcato palchi prestigiosi, registrando sempre il sold-out, tra gli altri quello del Teatro di San Carlo con uno show diretto da Franco Dragone (Cirque du Soleil), dell’Arena Flegrea con uno speciale spettacolo che unisce musica e illustrazione dal vivo, del Cortile della Reggia di Capodimonte, del Palazzo Reale e di Castel Sant’Elmo a Napoli davanti ad un pubblico di oltre seimila persone.

La loro musica è stata utilizzata con successo in diversi film come L’arte della felicità (EFA European Film Award) e Gatta Cenerentola, ottenendo la candidatura per la miglior canzone originale sia al David di Donatello con i brani “’A malia” e “A chi appartieni”, che ai Nastri d’Argento con “’A malia”.

Dal 2018 hanno inizio collaborazioni discografiche con artisti internazionali (Pauline Croze, La Pegatina, Shaun Ferguson, Weslie, Black Noyze, Alejandro Romero). Nel novembre del 2018 registrano il tutto esaurito nelle date del loro Tour Europeo nei migliori club delle principali capitali e, nel 2019, volano oltreoceano per il loro Tour Canadese e Statunitense tra club e grandi teatri.

Nel 2020 chiudono il loro primo decennio di attività discografica con lo speciale cofanetto “Dieci” che raccoglie l’intera produzione, compresi diversi brani fuori album e un inedito.

Nel 2021 inizia il nuovo progetto musicale, anticipato dalla pubblicazione in contemporanea di due nuovi singoli, “ADDÒ SE VA” e “TU”, che porterà alla pubblicazione del loro quarto album in studio.

Lo scorso 22 giugno è stata rilasciata ’A mano ’e D10S” versione napoletana di “(INRI) La mano de Dios” canzone scritta da Alejandro Romero e dedicata a un campione senza tempo, Diego Armando Maradona.

Del brano è stato pubblicato anche il videoclip con la regia di Michel Liguori e la produzione di Anartica Film, girato in parte all’interno dello stadio Ex San Paolo e ora rinominato Stadio Diego Armando Maradona.


Il 29 ottobre è uscito “Duje comme Nuje”, singolo e video presente nella colonna sonora di “Yaya e Lennie – The Walking Liberty”, nuovo film di animazione della Mad Entertainment diretto da Alessandro Rak nelle sale il prossimo 4 novembre e di cui Dario Sansone, leader dei Foja, è anche aiuto regista, direttore artistico e autore delle musiche insieme a Alessandro Rak e Enzo Foniciello.

Angela Procaccini presenta il suo nuovo libro Il silenzio degli adolescenti

Giovedì 25 novembre 2021, alle 18.00, nella suggestiva cornice dell’Istituto di Cultura Meridionale a Napoli (in via Chiatamone 63), Gennaro Famiglietti, console onorario di Bulgaria e presidente dell’Istituto, Mia Filippone, vice sindaco del Comune di Napoli, Lucia Fortini, assessore all’Istruzione della Regione Campania, e Gianluca Guida, direttore dell’Istituto Penale Minorile di Nisida, presentano il libro “Il silenzio degli adolescenti” di Angela Procaccini (Graus Edizioni).

L’incontro, arricchito dagli interventi musicali del maestro violinista Ciro Formisano, sarà condotto dal giornalista Ciro Cacciola.

L’ingresso è libero (fino ad esaurimento posti).

Green pass obbligatorio.

“Il silenzio degli adolescenti” di Angela Procaccini

“Il silenzio degli adolescenti” di Angela Procaccini

Il silenzio degli adolescenti: la trama

Il silenzio dei ragazzi: il filo conduttore di questi racconti, in cui si intrecciano profili emotivi singolari, unici, che trovano la forza di reagire alle ansie della vita, liberandosi dalle proprie paure. Le storie raccontate offrono spaccati di realtà quotidiane, e sottolineano il piacere e la sicurezza che trasmettono i luoghi d’origine, ma anche i limiti legati a vite di sacrifici, che diventano pesanti zavorre.

Da qui nasce il desiderio di evadere, di ascoltare le voci della natura che stimola l’immaginazione. Così, ad esempio, Gianni impara a prendersi cura degli altri e quindi anche di se stesso, Mimmo assaggia il sapore della speranza attraverso il fascino della musica, Fatima incarna la nostalgia per le proprie origini e l’importanza della cultura che rende liberi, Sibilla esprime il vuoto interiore che lacera dopo una scomparsa.

Tutti i personaggi sono particolari: attraverso le emozioni riescono ad andare oltre ciò che gli è concesso. Angela Procaccini racconta l’importanza del sogno, della speranza in qualcosa di nuovo che possa far dimenticare la sofferenza.

Il silenzio degli adolescenti è la voce degli adolescenti attraverso le parole di Angela.

Angela Procaccini: biografia

La vera natura di Angela Procaccini è quella di docente: laureatasi in Lettere classiche, ha ampliato le sue esperienze lavorative, collaborando con la Commissione per le Adozioni Internazionali e il Comune di Napoli. Dirigente di Istituti nautici, dal Mare ha tratto l’essenza per percorrere ancora le rotte della vita.

Infatti il mare, i giovani, la cultura sono stati da sempre il nutrimento della sua anima, la guida per andare avanti, il conforto della perdita di Simonetta, l’amata figlia uccisa per mano della camorra.

Nominata Ufficiale della Repubblica, preferisce comunque sentirsi la “Partigiana dei ragazzi”, come è stata definita per la sua propensione a ragionare con i giovani, e a creare in loro il “nucleo caldo” di valori e sentimenti. Scrittrice sensibile e raffinata, oggi dirige l’Istituto Bianchi, con lo sguardo sempre fisso all’orizzonte lontano. Ha pubblicato per Guida Editori e per Graus Edizioni numerosi libri di poesia e narrativa.

Neapolis Mantra con Enzo Gragnaniello e l’étoile Emanuela Bianchini

Neapolis Mantra è un’opera multidisciplinare, ideata dal regista e coreografo italo-africano Mvula Sungani, che vede sulla scena l’étoile Emanuela Bianchini, con la forza della sua physical dance, e il maestro Enzo Gragnaniello e la sua potente voce black.
Uno spettacolo globale di interazione e compenetrazione tra danza, musica live e parola, ispirato alla cultura partenopea contemporanea.
Lo spettacolo è prodotto da Arealive in collaborazione con Sorrento Incontra, MSPD Studios, Asi Nazionale, Calandra Institute – City University of New York e ILICA USA.
 
L’opera, ispirata dall’omonimo album inciso nel 1998 dal cantautore napoletano, omaggia il ventennale della canzone Donna interpretata dall’indimenticata Mia Martini; e indaga la ricerca dell’essenziale dove il corpo e la voce diventano ponte tra il reale e l’irreale permettendo, a chi assiste, di entrare in una dimensione onirica e tantrica. “Neapolis in Mantra” è un viaggio nelle origini più vere e viscerali di Napoli, città che nelle sue più profonde contraddizioni ama i suoi figli e come una madre li protegge e li custodisce gelosamente.
Neapolis Mantra

Neapolis Mantra

Un percorso emozionale che parte dall’intimo, e che entra in una narrazione astratta e visiva, nell’intento di evocare storie di donne, madri e figlie, di compagne amate, cercate, perdute, desiderate, donne fatte di terra, di aria, di emozioni, di aspettative e delusioni.
La regia, pensata per creare un’atmosfera essenziale, apparentemente scarna, vive di forti suggestioni visive all’interno dello spazio scenico che muta continuamente al passo con le costruzioni fatte di corpi in perfetta armonia con i testi e la musica, e sapientemente scolpiti da luci ed effetti visuali innovativi.
 
La physical dance, ideata da Mvula Sungani ed Emanuela Bianchini, peculiarità della loro compagnia e che sta ricevendo prestigiosi riconoscimenti nel mondo, alternerà costruzioni coreografiche evocative a momenti più etnici e spirituali.

La colonna sonora sarà affidata ai grandi successi di Enzo Gragnaniello, eseguiti live in versione acustica; brani che l’autore ha scritto per se stesso e per grandi interpreti quali Roberto MuroloMia MartiniAndrea BocelliDulce PontesOrnella VanoniArisa ed altri.

Il Cast di “Neapolis Mantra”

Danza
Emanuela Bianchini – étoile 
Damiano Grifoni – primo ballerino
I solisti della Mvula Sungani Physical Dance

Musica
Enzo Gragnaniello (voce e chitarra)
Pietro Gallo (mandolina)
Erasmo Petringa (violoncello)
Marco Caligiuri (batteria)
Antonio Maiello (chitarra)

Attrice: Federica Totaro
Musiche originali: Enzo Gragnaniello
Arrangiamenti: Erasmo Petringa
Costumi, scene e lighting: MSPD Studios
Testi Teatrali: Antonino Giammarino
Coreografie: Mvula Sungani ed Emanuela Bianchini
Regia: Mvula Sungani
Giovedi 02 dicembre 2021 presso Teatro Augusteo di Napoli Piazzetta Duca D’Aosta, 263 Napoli
Inizio ore 21:00 – Biglietto da 20€ / 25€ / 35€
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