Cultura

Strane Coppie: Manuel Puig e Pier Vittorio Tondelli

Saranno Manuel Puig, Pier Vittorio Tondelli, la musica e il cinema i protagonisti dell’incontro “L’altro è un dono” di Strane Coppie, giovedì 28 ottobre alle 18.30 al Monastero delle Trentatré a Napoli (via Armanni,16) e in streaming.

La rassegna di letteratura internazionale ideata e condotta da Antonella Cilento ospiterà, in questa occasione, Vittoria Martinetto, docente universitaria e traduttrice di grandi autori di lingua spagnola, portoghese, inglese e francese per le maggiori casa editrici italiane, e lo scrittore e critico letterario Mario Fortunato, con le letture d’attore di Fabio Cocifoglia e le musiche live di Paolo Coletta.

Le opere del grande scrittore e sceneggiatore argentino Puig (Il bacio della donna ragno) e del nostro Tondelli (Altri libertini) ricche di continui riferimenti al cinema e alla musica, saranno le basi su cui poggerà anche un altro racconto: quello sulla letteratura e la musica, attraversando un lungo periodo dagli anni Trenta ai Cinquanta e i prolifici anni Ottanta, con i relativi fermenti sociali, culturali e politici. Nell’occasione sarà proiettato Work in progress Ciao Libertini! Gli anni Ottanta secondo Pier Vittorio Tondelli (15”) – Outtakes dal film di Stefano Pistolini, produzione Sky Arte.

Strane Coppie: Manuel Puig e Pier Vittorio Tondelli

Strane Coppie: Manuel Puig e Pier Vittorio Tondelli

Anche questo appuntamento di Strane Coppie, in presenza con prenotazione obbligatoria, sarà trasmesso in diretta sulla pagina Facebook di Lalineascritta Laboratori di Scrittura, organizzatrice della rassegna con il sostegno di Banco BPM e la collaborazione di Instituto Cervantes Napoles, libreria Ubik di Napoli, Onlus L’Atrio delle Trentatré, strutture ricettive Chiaja Hotel e B&B Dei Decumani.

Tutti gli incontri della kermesse saranno successivamente editati in LIS Lingua Italiana dei Segni e resi disponibili online.

Strane Coppie proseguirà con altri tre appuntamenti a novembre a dicembre.

Per partecipare in presenza è necessaria prenotazioneinfo@lalineascritta.it

Gli incontri si terranno nel rispetto delle normative anti Covid vigenti.

Date: 14 e 28 ottobre; 11 novembre; 2 e 16 dicembre 2021

Orario: 18.30

Luogo: Monastero delle Trentatré – Sala Maria Lorenza Longo – Via Armanni, 16 – Napoli

Ingresso: gratuito fino ad esaurimento posti consentiti

Appuntamento con il regista di Ariaferma al Movieplex di Avellino

Stasera al Movieplex alle ore 21:00 per il ciclo La voce dell’autore promosso da Zia Lidia Social Club è previsto l’incontro  con il regista Leonardo Di Costanzo autore di Ariaferma.

La pellicola ha esordito alla recente edizione del Festival di Venezia ed è stato acclamato dal pubblico e dalla critica.

Seguirà alla visione del film l’incontro dell’autore con il pubblico.

Ariaferma

Ariaferma

Ariaferma è un film  che parla di uomini, di vite e di esistenze a confronto. Né guardie né ladri ma semplicemente uomini affamati che scelgono per un attimo  e per ragioni non rivelate di rendersi accessibili agli altri. Come ha dichiarato Leonardo Di Costanzo:

Il carcere di Mortana nella realtà non esiste: è un luogo immaginario, costruito dopo aver visitato molte carceri. Quasi ovunque abbiamo trovato grande disponibilità a parlare, a raccontarsi; è capitato che gli incontri coinvolgessero insieme agenti, direzione e qualche detenuto. Allora era facile che si creasse uno strano clima di convivialità, facevano quasi a gara nel raccontare storie. Si rideva anche. Poi, quando il convivio finiva, tutti rientravano nei loro ruoli e gli uomini in divisa, chiavi in mano, riaccompagnavano nelle celle gli altri, i detenuti.

Di fronte a a questo drastico ritorno alla realtà, noi esterni avvertivamo spaesamento. E proprio questo senso di spaesamento ha guidato la realizzazione del film: Ariaferma non racconta le condizioni delle carceri italiane. È forse un film sull’assurdità del carcere.

È prevista una riduzione per i soci dello Zia Lidia Social Club pari a 4 euro sul biglietto d’ingresso.

Sud Top Wine: premiati a Taormina Gourmet i migliori vini del Sud Italia

Sono i migliori vini del Sud Italia secondo la giuria internazionale di “Sud Top Wine”. Si è chiusa a Taormina Gourmet con l’ufficializzazione dei vincitori la terza edizione del concorso enologico che premia i migliori vini provenienti da sei regioni del Sud Italia – Campania, Basilicata, Puglia, Calabria, Sicilia e Sardegna – ideato e organizzato da Cronache di Gusto.

Dopo la degustazione di oltre 600 vini – avvenuta sull’Etna presso Villa Neri Resort & Spa di Linguaglossa – la giuria guidata da Daniele Cernilli e composta da Wojciech BońkowskiDaniela DejnegaJean Charles ViensAnthony Rose e Federico Latteri – ha assegnato un primo posto e due Winners per ciascuna delle 21 categorie in concorso.

Afferma Fabrizio Carrera, ideatore di Sud Top Wine e Taormina Gourmet e direttore di Cronache di Gusto.:

Registriamo una qualità crescente nei vini del Sud Italia. Ora continueremo nel lavoro di promozione all’estero dei vini premiati, perché la caratteristica di Sud Top Wine è proprio questa: il lavoro comincia proprio ora, con la cerimonia di premiazione.

Daniele Cernilli ha sottolineato come spesso i Paesi esteri sottovalutino alcune regioni italiane:

Mentre i vini mediterranei stanno decisamente progredendo, in Italia e in particolare al Sud, dove c’è grande biodiversità e una grande presenza di vitigni autoctoni.

Tante conferme ma anche tante sorprese sono emerse dalla degustazione come ha spiegato Federico Latteri, così come molte nuove realtà che hanno partecipato per la prima volta a Sud Top Wine, a testimonianza della crescita del concorso. Importante il segnale che arriva dagli Usa, come ha spiegato Gino Colangelo, presidente di Colangelo & Partners, dove il vino italiano sta affermandosi molto bene nonostante l’emergenza Covid-19.

Ha spiegato Colangelo:

Il mercato si sta riaprendo e c’è tanto spazio per le cantine nuove che vogliano inserirsi. Sud Top Wine è importante proprio per favorire la conoscenza dei vini del Sud Italia, meno noti rispetto ad altre denominazioni italiane. Oggi il wine lover americano è più sofisticato e approfondisce più di prima ma è sicuramente più istruito sul nord Italia vinicolo. C’è tanto spazio, quindi, per far conoscere i vini del Sud e lo dico da italoamericano di terza generazione, primo fan dei vini del Sud.

Sud Top Wine: vini premiati 2021

Sud Top Wine

Vini Premiati

Ecco i vini premiati nella terza edizione di Sud Top Wine

Vini rossi siciliani da Nero d’Avola

1º Posto

Sicilia Doc Cembali 2016

Baglio di Pianetto

 

Winner

Sicilia Doc 16 Filari 2019

Case Alte

 

Winner

Monreale Doc Vuarìa 2015

Feudo Disisa

 

Sicilia Doc Grillo e Sicilia Doc Catarratto

1º Posto

Sicilia Doc Grillo Mozia 2020

Tasca d’Almerita

 

Winner

Sicilia Doc Grillo Lalùci 2020

Baglio del Cristo di Campobello

 

Winner

Sicilia Doc Grillo 204 N 2020

Salvatore Tamburello

Altri vini rossi siciliani Doc, Docg e Igt

1º Posto

Terre Siciliane Igp Schietto Nero d’Avola 2014

Dei Principi di Spadafora

 

Winner

Sicilia Contea di Sclafani Doc Rosso Riserva Riserva del Conte 2016

Tasca d’Almerita

 

Winner

Faro Doc Oblì 2016

Tenuta Enza La Fauci

 

Altri vini bianchi siciliani Doc e Igt

1º Posto

Monreale Doc Catarratto Lu Bancu 2020

Feudo Disisa

 

Winner

Terre Siciliane Igp Insolia 2020

Curatolo Arini

 

Winner

Sicilia Doc Insolia Serò 2016

Principi di Butera

 

Taurasi Docg

1º Posto

Taurasi Docg Sant’Eustachio 2015

Boccella

 

Winner

Taurasi Docg Riserva 2009

Case d’Alto

 

Winner

Taurasi Docg Renonno 2015

Salvatore Molettieri

 

Greco di Tufo Docg

1º Posto

Greco di Tufo Docg Riserva Vittorio 2008

Di Meo

 

Winner

Greco di Tufo Docg Riserva Vigna Laure 2019

Cantine Di Marzo

 

Winner

Greco di Tufo Docg Riserva Vigna Serrone 2019

Cantine Di Marzo

 

Fiano di Avellino Docg

1º Posto

Fiano di Avellino Docg 2019

Guido Marsella

 

Winner

Fiano di Avellino Docg Il Cavaliere 2020

D’Antiche Terre

 

Winner

Fiano di Avellino Docg 2020

Terre d’Aione

 

Vini bianchi campani a base Falanghina

1º Posto

Campi Flegrei Dop Falanghina Vigna Astroni 2017

Cantine Astroni

 

Winner

Falanghina del Sannio Dop

I Mille per la Falanghina 2016

La Guardiense

 

Winner

Campi Flegrei Doc Falanghina 2020

Le Vigne di Parthenope

 

Cirò Doc Rosso

1º Posto

Cirò Doc Rosso Classico Superiore “Vintage Edition” 2018

Caparra & Siciliani

 

Winner

Cirò Doc Rosso Classico Superiore Riserva Volvito 2018

Caparra & Siciliani

 

Winner

Cirò Doc Rosso Classico Superiore Riserva Ripe del Falco 2013

Ippolito 1845

 

Altri vini rossi calabresi Doc e Igt

1º Posto

Calabria Igp ‘A Batia 2017

Casa Comerci

 

Winner

Calabria Igp Mastrogiurato 2019

Caparra & Siciliani

 

Winner

Calabria Igt Megonio 2018

Librandi

 

Vini bianchi calabresi Doc e Igt

1º Posto

Calabria Igp Neostòs 2020

Spiriti Ebbri

 

Winner

Calabria Igp Rèfulu 2020

Casa Comerci

 

Winner

Calabria Igt Pecorello 2020

Ippolito 1845

 

Aglianico del Vulture Doc e Aglianico del Vulture Superiore Docg

1º Posto

Aglianico del Vulture Doc Titolo 2019

Elena Fucci

 

Winner

Aglianico del Vulture Superiore Docg Daginestra 2017

Grifalco

 

Winner

Aglianico del Vulture Superiore Docg Damaschito 2017

Grifalco

 

Vini rossi pugliesi a base Primitivo

1º Posto

Salento Igt Primitivo Visellio 2016

Tenute Rubino

 

Winner

Puglia Igt Primitivo Vriccio 2019

Antica Enotria

 

Winner

Primitivo di Manduria Dop Riserva Pezzale 2015

Trullo di Pezza

 

Vini rossi pugliesi a base Negroamaro

1º Posto

Copertino Dop Riserva Divoto 2012

Apollonio

 

Winner

Salento Rosso Igp Terragnolo 2017

Apollonio

 

Winner

Salento Rosso Igt Graticciaia 2016

Vallone

 

Altri vini rossi pugliesi

1º Posto

Salento Igp Susumaniello Arlati 2020

Trullo di Pezza

 

Winner

Castel del Monte Rosso Riserva Docg Il Falcone 2015

Rivera

 

Winner

Brindisi Doc Susumaniello Torre Testa 2017

Tenute Rubino

 

Vini bianchi sardi a base Vermentino

1º Posto

Vermentino di Sardegna Doc Su’orma 2018

Su’entu

 

Winner

Vermentino di Sardegna Doc Giunco 2020

Mesa

 

Winner

Vermentino di Gallura Docg Superiore Bèru 2016

Siddura

 

Vini rossi sardi a base di Cannonau

1º Posto

Cannonau di Sardegna Doc Nepente di Oliena Riserva Pro Vois 2016

Fratelli Puddu

 

Winner

Cannonau di Sardegna Doc 2019

Cherchi

 

Winner

Cannonau di Sardegna Doc Mamuthone 2019

Giuseppe Sedilesu

 

Vini Rosati

1º Posto

Etna Doc Rosato 2020

Travaglianti

 

Winner

Calabria Igp Gaglioppo Ligrezza 2020

Terre di Balbia

 

Winner

Etna Doc Rosato Scalunera 2020

Torre Mora

 

Vini Spumanti

1º Posto

Sicilia Doc Metodo Classico Extra Brut Contessa Franca 2014

Tasca d’Almerita

 

Winner

Salice Salentino Doc Brut Rosè Five Roses Anniversario 2016

Leone de Castris

 

Winner

Etna Doc Spumante Sosta Tre Santi Brut 2017

Nicosia

 

Etna Doc Bianco

1º Posto

Etna Doc Bianco a’ Puddara 2019

Tenuta di Fessina

 

Winner

Etna Doc Bianco Trainara 2019

Generazione Alessandro

 

Winner

Etna Doc Bianco Enrico IV Contrada Santo Spirito 2018

Valenti

 

Etna Doc Rosso

1º Posto

Etna Doc Rosso Passorosso 2019

Passopisciaro Vini Franchetti

 

Winner

Etna Doc Rosso 2016

Irene Badalà

 

Winner

Etna Doc Rosso Regalis 2014

Re Ruggero

 

Tutto Sposi: eventi interattivi nel Giardino dell’amore

L’edizione della Ripartenza di Tutto Sposi, in corso alla Mostra d’Oltremare di Napoli, si avvia alla conclusione con l’ultimo fine settimana espositivo registrando due aspetti positivi. Da un lato, confermato il trend di evento business internazionale che favorisce l’incoming regionale, anche alla luce di oltre 15mila coppie di futuri sposi che hanno visitato il salone a Napoli.

Dall’altro, l’affluenza del pubblico che ha particolarmente apprezzato la svolta organizzativa realizzando eventi interattivi in alternativa alle sfilate serali evitando assembramenti pericolosi. Intanto nell’ultimo fine settimana atteso l’arrivo di altre 12mila coppie accreditate sin da settembre sul sito della manifestazione.

Il palcoscenico delle consuete sfilate ha dunque lasciato il posto al “Giardino dell’Amore”, allestito all’aperto e con una multifunzionalità che ha favorito la realizzazione di numerosi eventi, favorendo così il rispetto delle norme di gestione del protocollo anti Covid.

Le Capsule interattive, basate su sfilate, musica, free-bar cocktail, esibizioni di artisti, hanno riscontrato non solo l’interesse e la partecipazione dei visitatori della fiera, ma anche la possibilità di effettuare appuntamenti d’intrattenimento durante l’intera giornata espositiva, evitando concentrazioni di pubblico.

Tutto Sposi

Tutto Sposi

L’idea strategica ideata da Martina Ferrara, presidente di Tutto Sposi, interpreta così l’evoluzione espositiva di un salone che cambia formula e si adatta ai nuovi tempi che determinano modalità diverse di gestione per gli eventi fieristici.

Conferma Martina Ferrara:

Era da tempo che pensavo ad un evento più smart ed interattivo per coinvolgere il nostro numeroso pubblico  sostituendo le sfilate che, tra l’altro, non si sarebbero potute più effettuare visto l’assembramento in sala che si creava durante le passerelle di Tutto Sposi. Inoltre con le capsule riusciamo a coinvolgere il pubblico durante l’intera giornata espositiva evitando un solo appuntamento serale ma di presentare gli show durante l’intera settimana e non solo nei weekend.

Sabato sera le performance di artisti in arrivo da Londra animeranno le capsule di giornata del Giardino dell’amore con le scenografie realizzate dalla società This is love, del manager napoletano Nando Schiattarella. Le capsule di Tutto Sposi hanno un fitto cast di operatori, dal flower design, a cura della società L’eleganza dei Fiori, agli spettacoli, a cura di Gp Entertainment Agency di Priscilla Avolio; con il coinvolgimento degli effetti musicali della Ideal Music di Alessandro De Angelis, sino a quelli speciali di Fuochi d’artificio Varcaturo, mentre il progetto d’illuminazione è della struttura Accendi un sogno.

Torna l’Irpinia Express, per inebrianti full immersion tra escursioni ed assaggi

Torna, finalmente, sui binari l’Irpinia Express, il treno storico che rievoca i fasti della linea Avellino-Rocchetta, riaperta all’esercizio per finalità turistiche, grazie all’intervento della Fondazione FS e della Regione Campania, in collaborazione con l’Associazione InLocoMotivi.  

Si riparte dal prossimo 30 ottobre: in programma, 8 viaggi nella stagione autunnale per un’inebriante full immersion tra escursioni, degustazioni e brindisi, alla scoperta dell’Irpinia più genuina e sorprendente.

Il progetto di recupero del patrimonio ferroviario da parte della Fondazione FS, si sposa perfettamente con la valorizzazione delle aree interne e questi 8 viaggi proseguono sul percorso tracciato anche da InLocoMotivi APS da 12 anni a questa parte.

Irpinia Express Treno del paesaggio

Irpinia Express Treno del paesaggio

A bordo delle caratteristiche automotrici vintage ALn668 serie 1800, si partirà alla scoperta del territorio.

Il 30 ottobre il treno viaggerà alla volta del borgo storico di Castelvetere. Tra le chicche da non perdere: il castello medievale, il santuario di Santa Maria delle Grazie, contenente un interessante trittico del ‘400 e la chiesa di Santa Maria Assunta col suo campanile del ‘700.

Pranzo a sacco libero o, in al nei ristoranti del borgo (dove è consigliato prenotare). In programma, nel pomeriggio, visita libera o guidata al borgo (obbligatoria la prenotazione per il rispetto delle misure anti-covid19).

Prima di giungere a Castelvetere, il treno sosterà brevemente a Montefalcione, dove i viaggiatori potranno raggiungere una cantina dove è prevista una degustazione di vini e gastronomia tipica dei produttori locali.

Per le misure anti-covid19, è obbligatoria la prenotazione dell’evento sul sito o inviando una email all’indirizzo info@irpiniaexpress.com; l’acquisto del ticket treno, esclusivamente per la giornata del 30 ottobre, sarà possibile presso la Stazione di Avellino a bordo treno e fino ad esaurimento posti, facendo riferimento al personale di bordo Trenitalia (ulteriori info sui titoli di viaggio su www.fondazionefs.it ).

“Non perdete l’occasione di conoscere l’Irpinia più affascinante, quella dei vigneti, delle valli fluviali e dei boschi, dei borghi arroccati, della cultura materiale e dell’enogastronomia tradizionale. Vi aspettiamo a bordo dell’Irpinia Express”, è l’invito dell’Associazione InLocomotivi.

Programma dettagliato

09:00: partenza dalla stazione di Avellino
09:40: arrivo alla stazione di Montefalcione.
Incontro con i viticoltori, passeggiata in cantina e degustazione vini.
11:00: partenza dalla stazione di Montefalcione
12:00: Arrivo alla stazione di Castelvetere. Spostamento in navetta al borgo (15’-20’).
12:20: Arrivo al borgo, in P.zza Monumento.
I viaggiatori saranno liberi di passeggiare per le strade del centro storico, in un percorso articolato, organizzato dalla Pro Loco Castelvetere, dove potranno degustare, in locali dedicati alle cantine le pregiate varietà del vino locale. Il percorso si snoda all’interno del centro storico e del borgo medievale, recuperato ed oggi divenuto una delle prime realtà a livello nazionale aderente al circuito degli Alberghi diffusi. Oltre alla struttura del vecchio castello, oggi albergo diffuso, sarà possibile visitare le bellezze architettoniche presenti.
Pranzo libero a sacco o nelle strutture presenti nel borgo (consigliato prenotare), dove sarà possibile gustare la famosa maccaronara. Nel pomeriggio visita libera o guidata al borgo condotta da guide certificate (è obbligatoria la prenotazione per il rispetto delle misure anti-covid19).

16:30: Raduno in piazza, navetta per la stazione
16:50: Partenza dalla stazione di Castelvetere per rientro.
18:20: Arrivo alla stazione di Avellino

Premio Incique Jewels 2021: i vincitori

La seconda edizione del Premio Incinque Jewels, diretto, curato e ideato dall’architetto Monica Cecchini e promosso dall’Associazione Incinque Open Art Monti, è andata in scena dal 15 al 17 ottobre per la prima volta durante la prima edizione della Roma Jewelry Week e nell’inedita location Auditorium di Mecenate.

“Gioia” è stato il tema dell’edizione 2021 e ha invitato i creativi a progettare un’opera che tentasse di recuperare i gesti e gli animi di convivialità per una rigenerazione sociale: convivialità intesa come allegria, spensieratezza e leggerezza, voglia di condividere stati d’animo e di lasciarsi alle spalle ricordi negativi.

Premio Incique Jewels 2021

Premio Incique Jewels 2021

La Commissione del Premio Incinque 2021, incaricata di assegnare importanti riconoscimenti, è stata composta da Laura Astrologo Porché, jewelry journalist per il gruppo Celebre Magazine World e titolare della pagina Instagram @journaldesbijoux, Barbara Brocchi, Creative Manager, Illustratrice, Scrittrice, Designer, Docente IED, Bianca Cappello, storica e critica del gioiello, curatore, docente e autrice di diverse mostre e pubblicazioni sul gioiello, Eugenia Gadaleta, consulente e docente di comunicazione, fondatrice del progetto Milano Jewellery Tour, Emanuele Leonardi, art director Jewelry del Premio Incinque Jewels, artista orafo del “Gioiello Narratore”, Matilde Pavone, Maestro orafo specializzato in Alta gioielleria, coordinatore e docente del corso in design del gioiello di Accademia Italiana Roma, Marina Valli, Designer del gioiello, presidente dell’associazione romana Officine di Talenti Preziosi OTP e docente in Design del Gioiello, Jonathan Giustini scrittore e giornalista e Monica Cecchini, architetto, designer e curatrice di eventi d’arte presidente dell’Associazione Culturale Incinque Open Art Monti e fondatrice del progetto Roma Jewelry Week.

Alberto Milani, presidente della Camera di Commercio Italo-americana a New York, ha premiato la giovane diplomata dello IED Roma Claudia Civitarese, la quale ha presentato il bracciale Rinascita che racconta il rapporto della designer con l’acqua attraverso quattro fasi: la vista dall’alto, l’impatto, l’immersione e l’uscita dall’acqua. La creazione sarà protagonista di un progetto speciale e da Roma approderà sulla nuova piattaforma americana di gioielli Jedora.com

Un premio alla carriera è stato conferito a Davide Maule, autore orafo italiano, per essersi contraddistinto con la sua attività artistica nel panorama dell’alta gioielleria.

 Lokta Art di Vasiliki Merianou, prima classificata Premio Incinque Jewels 2021

Lokta Art di Vasiliki Merianou, prima classificata Premio Incinque Jewels 2021

La giuria ha assegnato il primo premio alla jewelry designer greca Vasiliki Merianou, mente creativa di Lokta Art. L’intera commissione ha apprezzato la sua collana Nido in giornale riciclato, vero nido d’api e polvere dorata che racconta la capacità di adattamento dell’uomo e della natura alle circostanze della vita. L’autrice si è aggiudicata una mostra personale presso la Galleria Incinque Open Art Monti di Roma.

Francesco Ridolfi Premio Incinque Jewels 2021

Francesco Ridolfi Premio Incinque Jewels 2021

Secondo premio per Francesco Ridolfi, premiato grazie al suo anello La città nel cielo ispirato a una storia fantasy in cui una città, simbolo della resistenza, spiega le ali che nascono dalla montagna e inizia a fluttuare nel cielo.

Terzo premio a pari merito per gli artisti orafi romani Glauco Cambi ed Epifanio. Il primo ha presentato la collana Fuori dall’Eclissi che simbolizza il processo di elaborazione e superamento del dolore. Epifanio ha creato una collana, intitolata Emozioni, che esprime l’emozione della gioia di vivere, un’esplosione di colori che termina in una lacrima di felicità. I tre autori orafi esporranno una selezione di creazioni della loro produzione all’interno della Galleria Incinque Open Art Monti.

Un premio press kit di comunicazione, strumento fondamentale per comunicare le proprie creazioni ai giornalisti di settore, è stato assegnato all’autore orafo norvegese Vladyslav Kladko offerto dalla consulente e docente di comunicazione Eugenia Gadaleta.

Giorgia Zoppolato, fondatrice del blog MissGiò, realizzerà come premio speciale un servizio fotografico per le autrici orafe italiane Rosamaria Venetucci e Rossella Ugolini.

Le targhe di premiazione sono state realizzate dall’artigiano Stefano Antonelli, con il supporto dello sponsor dell’Ass.Cult. Arte e Mestieri Rione de Monti.

Anche all’interno dell’Auditorium di Mecenate è stato possibile vivere l’esperienza virtuale proposta dalla start up CULTT di Holger Lazzaro con voce narrante di Giacomo Buonafede.

I partecipanti del jewelry contest hanno potuto vivere una serata speciale grazie all’ospitalità dell’Ambasciata Georgiana sulla terrazza di Palazzo Grazioli, e hanno tutti ricevuto un regalo dall’alto valore simbolico da parte del consulente dell’ambasciata georgiana David  Gomarteli che ha presenziato all’evento. I vincitori e le autrici orafe georgiane che hanno partecipato al contest, Salome Kobulashvili e Pati Kakhniashvili, hanno esposto anche qui le loro creazioni.

FORMEDARTE di Rosamaria Venetucci

FORMEDARTE di Rosamaria Venetucci

Tutte le opere selezionate sono state protagoniste di uno shooting professionale prodotto da Alessandro Gionni e curato da Monica Cecchini. Le foto sono state pubblicate all’interno del catalogo della mostra insieme a scatti della città di Roma, sempre ad opera dello stesso autore.

Eccezionalmente, per l’intera durata dell’esposizione, il sito è stato aperto a tutti i visitatori gratuitamente.

Cesare Carpenito presenta Sulphur al Castello D’Aquino caffè letterario

Sulphur è il primo romanzo di Cesare Carpenito, edito da Il Papavero edizioni.

Il romanzo fonde antichi saperi, mestieri di un tempo, amicizia, credenze popolari in una storia che ha come protagonisti Enea e Ninetto, apparentemente diversi eppure umanamente molto simili.

Ci troviamo negli anni’50 nel piccolo Borgo di San Michele dove il tempo scorre lento, seguendo un suo moto fatto di calma e ripetizione statica che forse appesantisce e crea un vuoto interiore a tutti giù in paese.

Questo sentire privato e collettivo in Sulphur diventa il protagonista insieme ai personaggi. Chi vive tutt’oggi le dinamiche dei piccoli paesi riesce a comprenderlo meglio, con un sorriso amaro.

La gente ama le cattiverie, ama sputare veleno sulle vite degli altri e, magari fa bene. Magari tutto quel veleno, tenuto dentro, ci avvelenerebbe le viscere fino ad ucciderci nel silenzio più assordante. Allora meglio parlare, meglio tirare giù, nel baratro, il mondo insieme a noi. Forse sputare il nostro odio, le nostre paure, i nostri segreti, le nostre vergogne più nascoste sulle vite degli altri può aiutare. Può aiutare a sentirsi migliori. Può aiutare a non sentirsi i peggiori. Forse.

Questo lo sa bene Ninetto, figlio di Annina la sartina, vedova di nessun morto, secondo le voci maligne degli abitanti di Borgo di san Michele. Lui da sempre abituato a crescere con lo sguardo inquisitore del prossimo e sorrisi beffardi che, nel tempo, gli hanno traforato l’anima, cambiandola in modo drastico.

Sulphur di Cesare Carpentino: la recensione

Cesare Carpentino vi aspetta al Castello d’Aquino caffè letterario di Grottaminarda

Come la maggior parte degli abitanti, anche Ninetto, nutre la passione della miniera, che tanto passione in fondo non è perché essendo l’unica alternativa per chi come lui non ha studiato, diventa l’unica alternativa per poter guadagnare qualcosa. In luoghi in cui non c’è molta scelta, forse, ci ritrova inconsapevolmente a farsi piacere solo ciò che si conosce e che è familiare.

Ci era sceso la prima volta a sei anni, insieme al padre e al caporale: quasi una gita. per i primi tempi, infatti, il lavoro dei ragazzini era lo stesso di quello delle donne: venivano impiegati al Mulino e insaccavano per giorni interi, finché le loro manine morbide non si coprivano dei calli spessi e senz’anima dei loro padri, dei loro nonni e così via.

E così sempre. E così per sempre.

Poi c’è la banda del paese che legava davvero la gente del luogo allo stesso modo della puzza dello zolfo ma in modo diverso. La musica, infatti, rappresenta una via di fuga per molti giovani e l’opportunità di scoprire il mondo esterno, scoprendo qualche Madonna dal volto nero con un altro nome ma sempre la stessa.

Sulphur è un romanzo che parla del Sud negli anni ’50, facendoci riflettere sul nostro tempo e sul nostro Sud di oggi. Un romanzo che prende l’incipit da un ricordo, ricavandone una narrazione acuta, realistica e a volte cinica proprio perché il tempo in alcuni luoghi dell’entroterra sembra avere la stessa cadenza di quegli anni. Il romanzo ci parla di una realtà che non esiste più ma che si palesa in altre forme oggi, ritornando ad essa.

Per scoprire il resto non vi resta che partecipare alla presentazione del libro, prevista il 24 ottobre al Castello D’Aquino caffè letterario di Grottaminarda alle ore 18:00 per scambiare quattro chiacchiere con Cesare Carpentino o semplicemente ascoltare questa storia.

L’arte del vestire di Frida Kahlo

L’abbigliamento per Frida Kahlo era una forma di arte attraverso la quale esprimere non solo la propria personalità e femminilità, ma anche la storia, la tradizione, i valori e perfino l’amore per Diego.

La scelta degli abiti, come degli accessori e dei gioielli, aveva per Frida chiari riferimenti: per l’abbigliamento prediligeva i capi tipici della cultura tehuana messicana, mentre per i gioielli la scelta ricadeva soprattutto su elementi della natura, il tutto sempre rivisitato e riadattato al suo gusto personale e alle esigenze di un fisico ferito.

Gli elementi preponderanti della cultura tehuana messicana nella scelta dell’abbigliamento sono da ascriversi alle origini materne e non stupisce che una donna come Frida potesse amarla.

Quella tehuana, in Messico, fu l’unica cultura matriarcale, in cui le donne erano indipendenti e orgogliosamente lavoratrici. Dopo l’incontro con Diego Rivera, Frida unì allo stile tradizionale elementi della cultura precolombiana di cui il marito era appassionato.

Lo stile di Frida divenne così un melange di elementi in cui si fondavano il vintage con il moderno con un risultato inconfondibile di vivacità, carattere, originalità che non passavano inosservati e che l’hanno consegnata alla storia.

Numerosi anche gli stilisti internazionali che nel tempo le hanno reso omaggio con collezioni di abiti di successo, da Ricardo Tisci, Jean Paul Gaultier, Moschino, Dolce&Gabbana, Missoni, Givenchy, Valentino e Alberta Ferretti, solo per citarne alcuni.

Frida Kahlo autoritratto

Frida Kahlo autoritratto

Lo stile di Frida Kahlo esprimeva anche ideali politici, con la fierezza di indossare simboli di una cultura popolare. Allo stesso tempo, l’arte del vestire diventava elemento delle sue opere: negli autoritratti la simbologia della moda tehuana e dei colori trovava una corrispondenza nell’emozione rappresentata.

La mostra a Palazzo Fondi propone una ampia galleria di modelli ispirati al look di Frida, curata dalla fashion designer messicana Milagros Ancheita dopo un attento lavoro di ricerca su fonti testuali e fotografiche.

Si va dal completo in stile più casual, molto usato da Frida e indossato in numerose fotografie, ad abiti per occasioni più formali, fino alla mise indossata a New York, nella sessione fotografica del 1939 con il fotografo di moda e suo amante Nickolas Muray.  Di quel lavoro, nel 1992 la rivista Vogue Messico ripropose in una copertina celebrativa una delle fotografie in cui Frida indossava un abito floreale.

Mantelle, copricapi, cinture completavano sempre il look di Frida, insieme a gioielli e accessori di bigiotteria realizzati a mano, molto spesso con grandi pietre naturali e gemme preziose, combinate con oro o argento, altre volte con conchiglie, semi, legno e altri elementi della natura. Molti dei suoi gioielli erano realizzati con gemme o altri oggetti portati in dono da amici dopo qualche viaggio.

Dalila Morina Busto in gesso ispirato a Frida Kahlo

Dalila Morina Busto in gesso ispirato a Frida Kahlo

L’omaggio degli artisti contemporanei a Frida Kahlo: i busti 

La mostra Il Caos Dentro pone anche l’accento sulla fama e la vasta eco che Frida Kahlo ha tutt’oggi nel mondo. Tra le testimonianze raccolte, anche quelle di sette artisti contemporanei autori di altrettanti busti in gesso dipinti. Obbligata dalle condizioni fisiche, Frida dovette usare il busto per tutta la vita, per sostenere la colonna vertebrale. Tra i busti presenti in mostra, anche la riproduzione uno adornato con il motivo della falce e martello e il bambino in grembo.

Altri, invece, sono frutto di una libera interpretazione, come quello che celebra il legame tra Frida e Diego.

Tra storia e restauro, un progetto per San Pietro a Majella

Il Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli è testimone di una straordinaria vicenda musicale che ha rappresentato, nel corso dei secoli, un modello unico e fondamentale nel campo della formazione artistico- musicale. Oggi continua la sua missione di formare le generazioni future in uno straordinario luogo del
passato.

Sede non solo di una prestigiosa scuola, ma anche di un museo, una biblioteca ed un archivio storico (un patrimonio inestimabile di manoscritti musicali, stampe rare, libretti d’opera, lettere e documenti sono lì custoditi).

San Pietro a Majella

San Pietro a Majella

La mostra racconta la sua storia, passata e presente, e l’idea di progetto di restauro, messa in sicurezza e valorizzazione del Conservatorio di Musica San Pietro a Majella che porrà particolare attenzione al trattamento dei prospetti interni ed esterni del complesso monumentale, nel pieno rispetto delle
caratteristiche architettoniche, storico-artistiche e materiche dell’antica fabbrica.

Mostra programmata e finanziata dalla Regione Campania – assessorato e direzione generale governo del territorio / L.R. 19/19 sulla promozione della qualità in architettura, realizzata e promossa da Scabec con Conservatorio di musica San Pietro a Majella e Ministero della Cultura / Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per il comune di Napoli.

Uno svizzero napoletano. L’orgoglio di una grande azienda italiana di Ciro Thierry Perrella

Uno svizzero napoletano. L’orgoglio di una grande azienda italiana, edito Graus Edizioni,  è il racconto di una storia intima, coraggiosa, sincera, semplice, appassionata. L’obiettivo del suo autore, Ciro Thierry Perrella, è chiaro: raccontare non solo i dati positivi, forse già evidenti, ma soprattutto i dolori, le difficoltà, le esperienze che lo hanno formato e i tanti incontri fondamentali che lo hanno portato ad essere l’uomo, il padre e l’imprenditore che è oggi.

Dettagliando il percorso straordinario di un’azienda che ha mosso passi da giganti dal sud dell’Italia in tutto il Paese, con il marketing messo in campo, intuitivo e strategico, l’autore si sofferma doverosamente sull’altro grande protagonista del libro, suo padre Raffaele, allargando il racconto alla famiglia con tante memorie e aneddoti, talora lieti e sempre di forte impatto.

Con un pizzico di sana nostalgia e di amarcord per gli anni dell’adolescenza e per i favolosi anni ’90, il libro racconta per capitoli le difficoltà della pandemia da Covid 19, i progetti futuri, gli investimenti e soprattutto le passioni: il calcio, i viaggi, la musica, il valore dell’amicizia e quello della gratitudine. La forza della fede.Non potevano mancare le note storiche e sentimentali che hanno portato alla creazione di un complesso aziendale, architettonico e paesaggistico, ancora oggi unico nel suo genere – la Fiera del Mobile di Riardo – costruito, in anticipo sui tempi, con una grande sensibilità per l’ambiente e la sostenibilità.

Il percorso di vita di Ciro/Thierry esprime oggi fortemente, nelle sue azioni quotidiane così come attraverso le pagine di questo libro, il concetto di “squadra” vincente che, nelle aziende contemporanee, specialmente in quelle che fanno capo ad una consolidata tradizione familiare, è di profonda importanza.

Uno svizzero napoletano. L’orgoglio di una grande azienda italiana di Ciro Thierry Perrella

Uno svizzero napoletano. L’orgoglio di una grande azienda italiana di Ciro Thierry Perrella

Ciro Thierry Perrella: biografia

Ciro Thierry Perrella, è un “ragazzo” del Sud, nato in Svizzera esattamente 50 anni fa e cresciuto nella sua “Terra”, tra Riardo, Caserta e Napoli. Padre attento e amorevole di tre figli, grande appassionato di calcio, dopo un lungo percorso di ricerca e di crescita personale e professionale è amministratore della Fiera del Mobile di Riardo nonché, dal 2017, Ceo & Founder di Thierry House.

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