Cultura

Bike tour a Lapio nel borgo del Fiano

Un’insolita full immersion nel cuore dell’Irpinia, per tutti gli amanti della bici e del buon vino. Sarà Lapio, antico borgo in provincia di Avellino, a dare il via, domenica 17 ottobre, a “Fiano in Bike”, evento che punta a far conoscere al meglio le tante bellezze e le specialità della zona.

Il raduno è previsto per le 9 in piazza Sant’Antonio, dove i partecipanti avranno modo di conoscersi e di ritirare le e-bike a noleggio.

Bike tour a Lapio, nel borgo del Fiano,

Bike tour a Lapio, nel borgo del Fiano,

Bike tour a Lapio: le tappe

Alla 9.30, si parte. L’“inebriante” tour guidato, si svilupperà lungo un percorso di circa 16 km, facilmente percorribili per gli appassionati di bici, ed attraverserà, oltre al borgo di Lapio, le principali vie del Fiano, pregiato vino DOCG tipico dell’avellinese, toccando, in 10 tappe, numerosi punti di interesse storico, paesaggistico e culturale.

Bike tour a Lapio

Bike tour a Lapio

Previsto intorno alle 12.30, l’arrivo alla cantina Rocca del Principe di Lapio, per un gustoso aperitivo e la visita all’azienda vitivinicola, mentre il tour si concluderà alle 13.30, con il rientro al borgo.
L’evento cicloturistico, alla scoperta delle bellezze architettoniche ed enogastronomiche irpine, avrà una durata complessiva (soste comprese) di 4 ore e vede come partner: Land_of_Hirpinia, Linea Bici, Lapio Experience, Rocca del Principe, Comune di Lapio e Spazio cultura.
Quota di partecipazione: 10 euro; noleggio bike 20 euro con prenotazione obbligatoria.

La Dinastia Ulmo di Riccardo Riccardi al Salone del Libro

Sabato 16 ottobre, alle ore 17, il Salone del Libro di Torino-Lingotto Fiere  – Regione Puglia/Stand H34 pad.3 – ospita lo scrittore e giornalista Riccardo Riccardi per la discussione del suo saggio “La Dinastia Ulmo – Un viaggio sospeso nel tempo tra Matera, Taranto, Martina Franca, Castellaneta, Ottaviano e Napoli”(Edizione dal Sud); lavoro patrocinato dal “Consiglio Regionale della Puglia”. Con l’autore dialogherà il docente universitario Donato Firrao.  

La Dinastia Ulmo: libro

L’ultimo saggio dell’autore.

La Dinastia Ulmo: trama

Predomina in questa storia il biancore di una colomba e  il verde lussureggiante del fogliame di un olmo, emblemi della buona tradizione familiare come quello dell’amore e della giustizia.

Riccardo Riccardi, autore di numerose biografie, ricostruisce le linee guida degli Ulmo a ritroso nel tempo, partendo da figure leggendarie vissute sin dal lontano Medioevo in Basilicata per spargersi, nel corso dei secoli, prima nella limitrofa Puglia e poi nel napoletano, all’ombra di una società civile tutt’altro che periferica come il Mezzogiorno d’Italia,  dimostrando uno straordinario dinamismo militare prima e imprenditoriale poi.

Il saggio, diviso in più parti per delineare le vicende dei vari rami degli Ulmo − quello di Matera prima da cui una linea passò a Taranto, tessendo rapporti familiari e lavorativi con città come Martina Franca, Locorotondo e Castellaneta, per giungere con i Rizzi-Ulmo a Napoli e Ottaviano  −, snoda una storia di trasformazioni sociali, di organizzazioni amministrative, di difesa dei patrimoni e del prestigio del nobile lignaggio, ma anche di storie «private», di intrighi, di grandezze e miserie umane.

L’autore, attento a intrecciare la narrazione dei fatti con la descrizione dei protagonisti, tratteggia profili di personaggi noti e meno noti: ne emergono figure moderne come Porzia Ulmo di Matera, irrequiete come Nicola Ulmo di Taranto,  romantiche e passionali come Scolastica Rizzi Ulmo che con il suo inusitato charme   ospitò nella sua dimora ad Ottaviano Giuseppe Bonaparte, Vincenzo Monti, Vincenzo Bellini e il nipote Sigismondo Castromediano, una delle personalità più illustri del Risorgimento italiano.

La Dinastia Ulmo è una saga familiare che si propone al lettore con l’interesse di un’affascinante narrazione e che, grazie alle loro vicende nell’ambito dell’amministrazione locale, le professioni religiose e la vita culturale, ha costruito una spettacolare vicenda di mobilità della ricchezza e di formazione dello Stato borghese meridionale.

Riccardo Riccardi: biografia 

Riccardo Riccardi, di antica dinastia materana per parte di padre, scrittore, giornalista e studioso di storia economica e sociale del Mezzogiorno in età moderna e contemporanea; da anni si occupa degli aspetti meno indagati della storia meridionale.

Ha pubblicato: I Pomarici – Storia di un’antica famiglia meridionale (edizioni del 2003 e 2006) per i tipi Levante Editore; L’impresa di Felice Garibaldi e il Risorgimento in Puglia (1835-1861) (pubblicazioni 2007 e 2010) per Congedo Editore; Album Lucano – Famiglie, personaggi e immagini ritrovate (2008) per Antezza Editore; Una famiglia borghese meridionale – I Porro di Andria (2013), per Rubbettino Editore; Spezierie e Farmacie in Terra di Bari per Adda Editore (2015); Riscatto materano – La vocazione del fare della borghesia cittadina, Les Flaneurs Edizione, Bari 2018; Breve Storia di Matera,  Les Flaneurs Edizione, Bari 2019; Lucania Felix, Lilit Books, Montescaglioso, 2021.

Collabora con le riviste storiche ed economiche: Risorgimento e Mezzogiorno del Comitato di Bari dell’Istituto per la Storia del Risorgimento; Basilicata – Regione Notizie del Consiglio Regionale della Basilicata; il magazine dell’associazione internazionale “Wine Fashion Europe” e con il quotidiano La Gazzetta del Mezzogiorno.

Il Trianon Viviani inaugura la “Stanza delle Meraviglie”

Con l’avvio della Stagione 2021/2022 il teatro della Canzone napoletana ha aperto uno speciale spazio “immersivo” per rivivere emozionalmente la tradizione musicale partenopea con l’ausilio delle nuove tecnologie.

Al Trianon Viviani inaugurata il 14 ottobre l’attesa Stanza delle Meraviglie.

A tagliare il nastro di questo spazio tecnologico di realtà immersiva Vincenzo De Luca, presidente della Regione CampaniaGiovanni Pinto e Marisa Laurito, rispettivamente presidente e direttore artistico del teatro della Canzone napoletana.

Inaugurazione della Stanza delle Meraviglie

La Stanza delle Meraviglie

Disegnata da Bruno Garofalo da un’idea di Marisa Laurito, la Stanza intende offrire al pubblico la possibilità di un’«immersione» nel ricco panorama musicale che si è sviluppato tra i vicoli di Napoli e le emozioni che i grandi classici napoletani sanno evocare, grazie alla realizzazione di un progetto unico e innovativo nel panorama italiano e internazionale, inserito nell’Ecosistema Digitale Cultura CampaniaProgetto ArCCaArchitettura della Conoscenza Campana – Contesto Musica (Por Campania Fesr 2014-2020 – assi 1 e 2). Il progetto è stato promosso dalla Regione Campania e attuato dalla Scabec, società in house della Regione per i beni culturali.

Grazie all’utilizzo di impianti digitali, i visitatori potranno entrare virtualmente in una Napoli di altri tempi, potendo rivivere attraverso la storia della canzone napoletana un’esperienza multisensoriale.

La Stanza delle Meraviglie prevede una “passeggiata immersiva” – della durata di trenta minuti – nei suoni, colori e immagini in movimento: il periodo considerato va dalla fine dell’Ottocento fino al 1940, arco temporale in cui si concentra il maggior numero di musicisti e poeti impegnati nella produzione della canzone cosiddetta “classica”. I documenti d’epoca saranno inframezzati da reinterpretazioni contemporanee della musica scelta, nel rispetto filologico sia delle partiture che dei testi.

La passeggiata è scandita in alcuni percorsi tematici. Il primo è dedicato al mercato, che corrisponde alla dinamicità del popolo per strada, per cui sono state scelte canzoni ispirate ai venditori; il secondo è dedicato al mare, altro tema peculiare della canzone napoletana classica, in cui il visitatore può immergersi tra scenarî marini e serenate; il terzo è un percorso paesaggistico in Campania, dalla Costiera Amalfitana fino all’entroterra.

Foto e dipinti d’epoca, e una ricostruzione ambientale in costume, consentiranno un viaggio nel tempo e nello spazio in uno dei contesti più ricchi della storia della canzone.

Il direttore artistico del Trianon Viviani presenta la nuova stagione teatrale

A tutto teatro è il nome della prossima rassegna teatrale del Trianon Viviani

Commenta con orgoglio Marisa Laurito:

Con il Trianon Viviani, Napoli ha finalmente un tempio, che racchiude, protegge e diffonde anche all’estero la nostra grande tradizione musicale.

La Stanza delle Meraviglie sarà visitabile tutti i giorni, con ingresso gratuito fino a novembre, previa prenotazione sul sito del teatro o al botteghino del teatro. In ottemperanza alle norme anti-covid19, è obbligatorio il possesso del green pass e l’uso della mascherina.

In programma anche l’inaugurazione della Stanza della Memoria

Entro la fine dell’anno il Trianon Viviani aprirà anche la Stanza della Memoria, uno spazio pubblico, curato da Pasquale Scialò, per accedere a una fruizione completa del patrimonio della canzone napoletana e delle culture musicali della Campania attraverso il portale SoNa, Contesto Musica dell’Ecosistema Digitale Cultura Campania Progetto ArCCa, promosso dalla Regione Campania e attuato dalla Scabec.

In questa Stanza, su tavoli aptici e teche olografiche, sarà possibile fruire contenuti digitalizzati dall’âge d’or dell’Ottocento ai giorni nostri: registrazioni audio, spartiti a stampa, manoscritti autografi, locandine, manifesti, programmi di sala, fotografie, caricature e filmati.

Intanto cresce l’attesa per l’inaugurazione della prima stagione “in presenza” firmata da Marisa Laurito, con Adagio Napoletano. Cantata d’ammore, il musical con la compagnia Stabile della Canzone napoletana scritto e diretto da Bruno Garofalo. Lo spettacolo, già presentato con successo di pubblico in streaming nel periodo più critico della pandemia, è la maggiore produzione del teatro della Canzone napoletana, con un ricco cast di attori, cantanti, danzatori e musicisti. Adagio Napoletano è un viaggio nelle melodie partenopee del Novecento, un susseguirsi di quadri singoli e indipendenti che spaziano tra varie stagioni ed emozioni in uno scenario altamente evocativo delle atmosfere, dei luoghi e delle immagini che costituiscono la componente estetica della città. Una produzione significativa, insomma, che, valorizzando il maggiore bene culturale endogeno, ovvero il nostro patrimonio musicale, mira anche a contribuire al potenziamento dell’offerta turistica partenopea. Per questo motivo, lo spettacolo sarà riproposto periodicamente nel teatro storico di Forcella.

Adagio Napoletano inaugura la nuova stagione teatrale

Adagio Napoletano. Cantata d’ammore andrà in scena da venerdì 15 a domenica 17 ottobre da venerdì 22 a domenica 24 ottobre, il venerdì e il sabato alle 21 e la domenica alle 18.

I biglietti sono acquistabili presso il botteghino del teatro, le prevendite autorizzate e online. Il botteghino è aperto dal lunedì al sabato, dalle 10 alle 13:30 e dalle 16 alle 19; la domenica dalle 10 alle 13:30.

Posta sotto il controllo e la vigilanza della Regione Campania, la fondazione Trianon Viviani si avvale del contributo del Programma operativo complementare della Regione Campania (Poc Campania 2014-2020).

Trianon Viviani: Adagio Napoletano inaugura la stagione di Marisa Laurito

Dal 15 ottobre il musical di Bruno Garofalo e l’apertura dell’innovativa “Stanza delle Meraviglie”
per un’“immersione” emozionale nella Canzone napoletana.

Doppia inaugurazione al Trianon Viviani – teatro della Canzone napoletana per la prima stagione “in presenza” firmata dal direttore artistico Marisa Laurito.

Il direttore artistico del Trianon Viviani presenta la nuova stagione teatrale

A rurro teatro è il nome della prossima rassegna teatrale del Trianon Viviani

Venerdì 15 ottobre, alle 21, ci sarà l’attesa prima teatrale assoluta dello spettacolo che apre il cartellone 2021/2022: Adagio Napoletano.
Cantata d’ammore, il musical con la compagnia Stabile della Canzone napoletana scritto e diretto da Bruno Garofalo.
Nello stesso giorno sarà inaugurata la Stanza delle Meraviglie, uno spazio virtuale, unico e innovativo nel panorama italiano e internazionale, disegnato dal regista Bruno Garofalo da un’idea di Marisa Laurito, che offrirà al pubblico, con una fruizione multisensoriale, la possibilità di immergersi nella storia della Canzone napoletana grazie al progetto di digitalizzazione promosso dalla Regione Campania e attuato da Scabec, la società in house della Regione per i beni culturali.

Cantata d’ammore di Bruno Garofalo – ph©Pino Miraglia

Un viaggio nelle melodie partenopee

Adagio Napoletano, già presentato con successo di pubblico in streaming nel periodo più critico della pandemia, è la maggiore produzione del teatro della Canzone napoletana. L’allestimento prevede il ricco cast di attori, cantanti, danzatori e musicisti della compagnia Stabile della Canzone napoletana, che Marisa Laurito definisce:

La spina dorsale portante del teatro.

Lo spettacolo è un viaggio nelle melodie partenopee del Novecento, un susseguirsi di quadri singoli e
indipendenti che spaziano tra varie stagioni ed emozioni in uno scenario altamente evocativo delle atmosfere, dei luoghi e delle immagini che costituiscono la componente estetica della città. Una produzione significativa, insomma, che, valorizzando il maggiore bene culturale endogeno, ovvero il nostro patrimonio musicale, mira anche a contribuire al potenziamento dell’offerta turistica partenopea. Per questo motivo, lo spettacolo sarà riproposto periodicamente nel teatro storico di Forcella.

Cantata d’ammore di Bruno Garofalo – ph©Pino Miraglia

Adagio Napoletano spiegato dall’autore

Racconta l’autore, scenografo e regista Bruno Garofalo:

In Adagio Napoletano non c’è un filo conduttore o delle sequenze temporali: gli interpreti e i personaggi in costume novecentesco rievocano alcuni riferimenti canonici delle nostre infinite “collezioni” di melodie (maggio e le rose, gli emigranti, la strada, le tammurriate, i pescatori, il mercato e il varieté), alcune immortalate nel Novecento, altre recuperate e inedite in questo contesto, ma che rappresentano sempre una sostanziale importanza per il nostro discorso che spazia dal recupero filologico allo spettacolo puro.

Carnevale Globale: al via il progetto di mappatura mondiale dei Carnevali

Un progetto ambizioso oltre che innovativo. E che mette insieme cultura, antropologia, tradizioni e turismo. Da un’idea di Roberto D’Agnese, il “Carnevale Globale ovvero la prima mappatura mondiale” è un progetto – aperto a tutti i Carnevali che volessero prenderne parte – che intende catalogare e far dialogare le iniziative legate al Carnevale diffuse in Italia e nel mondo.

L’iniziativa è supportata dal Museo Campano di Capua. È in programma per sabato, 16 ottobre, con inizio alle 17.00, presso il Museo Campano di Capua, il primo incontro di presentazione del progetto che vede la collaborazione di Carnevale Princeps Irpino, del Carnevale di Acireale, del Carnevale di Capua, del Carnevalone Poggiano, del Carnevale di Fano, di Academicos do Salgueiro di Rio de Janeiro, del Carnevale di Putignano, del Carnevale di Cento, del Carnevale di Veracruz, con il contributo della Regione Campania, con il patrocinio della Provincia di Caserta e della Città di Capua.

Afferma la presidente del Museo Campano di Capua, Rosalia Santoro:

Sono davvero orgogliosa di poter ospitare al Museo Campano di Capua Il meeting Carnevale Globale, fortemente voluto dal Cda. Capua è tradizionalmente legata al Carnevale e aver potuto portare in città, in uno dei luoghi simbolo, questo meeting ci rende davvero felici. Il Museo Campano ha finalmente ricominciato a vivere, diventando luogo di grandi manifestazioni e non poteva mancare un meeting sul Carnevale che coinvolgerà l’intero territorio e non solo. Abbiamo preparato anche delle piccole mostre e laboratori didattici per i bimbi il tutto a tema Carnevale, legate all’evento che di certo avranno una grande risonanza e attrattiva territoriale. Quindi ci aspettiamo numerosissimi visitatori ricordando che il Cda ha deliberato il tutto gratuito fino al 31 dicembre.

Afferma l’ideatore Roberto D’Agnese:

Ci accingiamo a iniziare questo nuovo progetto  con l’obiettivo di creare una mappatura mondiale dei Carnevali e di globalizzare le tradizioni nel senso della conoscenza, ma preservando l’individualità di ogni tradizione popolare. Diamo così l’opportunità di portare agli occhi del mondo anche i Carnevali minori, che hanno una potenza di tradizione e spettacolo, insieme ai più conosciuti. Gli interlocutori e i partner di questo progetto sono Carnevali importantissimi nel panorama italiano e internazionale, come Vera Cruz e Rio de Janeiro, i più grandi Carnevali al mondo. Grazie al Museo Campano che ci ha dato questa opportunità e a tutti coloro che collaborano alla realizzazione di questo progetto, aperto a tutti i Carnevali. Attendiamo le adesioni di tante realtà, per portare a termine questa impresa.

L’incontro si aprirà con i saluti istituzionali e l’introduzione di Rosalia Santoro, Presidente del Museo Campano di Capua. Interverranno Maria Flora Giammarioli, presidente dell’Ente carnevalesca di Fano, Gaetano Cundari, presidente della Fondazione Carnevale di Acireale, Beniamino Palmieri, sindaco del Comune di Montemarano, Luis Antonio Perez Fraga, Presidente del Carnevale di Veracruz (Messico), Mario Gordillo, direttore artistico del Carnevale di Veracruz nel Messico, Marcelo Pires degli Academicos do Salgueiro (Rio de Janeiro), Maurizio Verdolino, presidente della Fondazione Carnevale di Putignano, Pompeo Pelagalli, storico del Carnevale di Capua, Nello Nunziata del Carnevale storico di Palma Campania, Mariangela Sorice, presidente della Pro loco Clanis, Stella Valzecchi del Carnevale di Talocci e Poggio Mirteto, Ugo Vuoso, antropologo, Rocco Franciosa, Presidente Pro Loco Unpli Basilicata, Rocco Stasi, Presidente Rete Carnevali e Maschere della Lucania. L’incontro sarà moderato da Roberto D’Agnese, ideatore del Progetto Carnevale Globale.

Saranno presenti i rappresentanti dei Carnevali di Montemarano, di Paternopoli, di Castelvetere sul Calore, della Mascarata di Serino, della Zeza di Mercogliano, del Ballo o Ntreccio di Forino, del Carnevale di Lauro e di Pago Vallo Lauro.

Dinner Club: un viaggio per scoprire gli antichi saperi e sapori

Dinner Club è una docu-serie Amazon Prime Video che ha come protagonista la cucina italiana, quella legata alla territorialità di un luogo e alle sue tradizioni.

A guidare lo spettatore nei diversi luoghi d’interesse gastronomico c’è Carlo Cracco accompagnato nella scoperta delle meraviglie culinarie da: Fabio De Luigi, Luciana Littizzetto, Diego Abatantuono, Valerio Mastandrea, Sabrina Ferilli e Pierfrancesco Favino. Al termine di ogni viaggio lo chef e il suo compagno di viaggio prepareranno una cena per raccontare, attraverso il palato e la parola, agli altri cosa hanno scoperto ciascuno lungo il proprio percorso.

In un clima conviviale si riscopre anche il piacere di stare insieme, condividendo esperienze personali e risate. Mangiare insieme è un atto intimo che porta chiunque ad un livello di confidenza e familiarità più alti, permettendo di aprirsi in modo più semplice e naturale verso gli altri commensali.

Con ciascuno dei volti noti citati lo chef intraprenderà un viaggio, con diversi mezzi di trasporto, in Italia tra entroterra e città di mare, dando valore a luoghi poco noti ma intrisi di bellezza e cultura.

Il format risulta convincente e interessante per diverse ragioni: è una docu-serie culinaria diversa dalle solite e Carlo Cracco sveste, finalmente, i panni dello chef superbo ed altero, con l’aiuto dei preziosi compagni di viaggio scelti, diventando una guida fondamentale per poter comprendere alcune sfumature sulle pietanze, sulle materie prime e sulla loro storia.

Dinner Club: recensione

Un viaggio diviso in sei tappi per scoprire i sapori di un tempo

Dinner Club: un viaggio per riscoprire la semplicità

Altro aspetto importante è la riscoperta dei sapori di un tempo e della cucina povera, nata dalla mancanza ma ricca di sapore e di equilibri interessanti.

Tra gli esperti di alta gastronomia si sente parlare spesso dell’equilibrio tra i sapori ovvero la capacità di utilizzare diversi ingredienti, facendo in modo che ciascuno possa avere la giusta voce a livello gustativo, senza mettere in second’ordine gli altri. In Dinner Club vediamo che l’equilibrio gustativo lo si ritrova nella semplicità dei piatti, che può solo dare insegnamento alle nuove forme di cucina sperimentale. Proprio la cucina tradizionale, la semplicità degli accostamenti e la freschezza e genuinità delle materie prime impiegate offrono numerosi spunti alla sperimentazione culinaria stellata o a quella molecolare.

Dinner Club: la recensione

Lo chef e l’attore durante il viaggio culinario

Dinner Club ridimensiona il tiro del panorama gastronomico di oggi e della figura di Carlo Cracco, contrapponendosi e distaccandosi dalla sua cucina gourmet. Lo spettatore viene condotto dal noto chef in luoghi ameni e sconosciuti, magari su un porticciolo a mangiare interiora di pesce insieme ai pescatori che raccontano la storia di un luogo o il perché sia nato quel particolare piatto e perché abbia un sapore perfetto.

Un viaggio, in sei tappe, alla coperta degli antichi saperi e sapori da vedere assolutamente!

Dante per tutti al Castello D’Aquino con il III Canto del Purgatorio

Ritorna l’appuntamento con Dante per tutti, curato da Luca Maria Spagnuolo, al Castello D’Aquino caffè letterario di Grottaminarda.

Concluse le letture e gli approfondimenti relativi all’Inferno di Dante, ci addentriamo nel Purgatorio e più precisamente nel Canto III, dedicato a Manfredi di Svevia.

L’appuntamento è previsto il 14 ottobre alle ore 20:30, previa prenotazione al seguente recapito telefonico: 320 96 48 749.

Dante per tutti: terzo Canto del Purgatorio

Il format culturale continua al Castello D’Aquino caffè letterario di Grottaminarda

Purgatorio: introduzione

La struttura materiale, morale ed escatologica del secondo regno si presenta molto diversa da quella che Dante ha voluto dare all’Inferno.

Contrariamente alla tradizione teologica e letteraria, Alighieri pone il Purgatorio all’aria aperta e non nel sottosuolo, evidenziando la differenza con il regno dei dannati.

Il Purgatorio è una montagna a forma di cono che termina con una pianura e con con una vetta aguzza: il monte è alto, il più alto di tutte le montagne del mondo.

Il Purgatorio inizia solo ad una certa altezza: la parte inferiore e la spiaggia (il monte del Purgatorio si trova su un’isola) formano l’Antipurgatorio, dove si trovano coloro che si sono pentiti all’ultimo momento, o meglio, quelli che si pentirono quando, per loro, non era più possibile peccare.

Qui le anime aspettano un periodo più o meno lungo prima di accedere al Purgatorio vero e proprio, diviso in sette gironi. In ognuno di questi, come nell’Inferno, si trova una serie di peccatori che espiano uno dei sette peccati capitali in ordine decrescente di gravità dal basso verso l’alto.

Coloro che si sono macchiati dei peccati di superbia, invidia e ira pagano la pena per aver amato il male del prossimo.

Lo scarso amore verso Dio espiato nella fascia centrale, dove ci sono gli accidiosi.

Un altro gruppo di peccatori unisce altre tre tipologie di peccato: avarizia e prodigalità, gola e lussuria. Questi sono accomunati dall’amore eccessivo per i beni terreni.

Agli antipodi di Gerusalemme, sulla pianura al culmine del monte Purgatorio è collocato il Paradiso terrestre, l’Eden.

Il Purgatorio non osserva la sottile ripartizione dei peccatori che è tipica dell’Inferno perché mentre lì i peccatori venivano collocati nel cerchio dove si puniva il peccato da loro commesso, i penitenti devono attraversare tutti i gironi ed espiare non un peccato, ma la generale propensione ad un peccato.

Dante, tuttavia, presenta le anime purganti nella balza dove si espia il loro più caratteristico peccato.

Purgatorio: i gironi

Nel primo girone i superbi vanno sotto il peso di enormi massi, che curvano al suolo il loro orgoglioso capo.

Nel secondo gli invidiosi sono seduti, coperti di cilicio e con gli occhi cuciti con filo di ferro.

Nel terzo gli iracondi sono avvolti in una coltre molto densa di fumo.

Nel quarto girone gli accidiosi corrono senza sosta.

Nel quinto gli avari e anche i prodighi sono legati per le mani e piedi, distesi proni a terra.

Nel sesto i golosi soffrono tremenda fame e sete, che si acuiscono alla vista di pomi che pendono da vari alberi e di acqua che cade dall’alto sui rami.

Nel settimo i lussuriosi si purificano camminando tra le fiamme.

A sorvegliare ciascun girone c’è un Angelo, collocato su una scala che conduce a quello successivo.

La speranza sembra essere la condizione esistenziale più diffusa nel secondo regno: è una dimensione molto più “umana” alla dannazione eterna dell’Inferno.

Per poter approfondire molti aspetti del Purgatorio, soprattutto del Canto III, non vi resta che prenotare l’appuntamento con Dante per tutti.

Little free library: la cultura a costo zero

Molto spesso si sente parlare della difficoltà che, oggi,  hanno i giovani nell’approcciarsi alla lettura, hobby impegnativo, individuale e faticoso che a lungo termine lascia benefici per la mente e per un bagaglio culturale non a breve termine. Si può tranquillamente affermare che oggi nell’era dei social, delle Serie Tv la nuova generazione è sempre più attratta e, probabilmente, più predisposta ad un apprendimento veloce, in cui l’assimilazione, la comprensione e l’interpretazione sono prima di tutto visive e poi intellettuali.

Un vero e proprio mea culpa è doveroso farlo in generale a tutti: l’Italia nelle diverse classifiche annuali che vengono stilate sui Paesi che leggono maggiormente, si ritrova sempre a far parte tra gli ultimi posti.

Little free library un modo alternativo per incentivare la lettura

Giovane donna seduta in una libreria che legge

Non è un caso che, soprattutto durante il primo lockdown, le attività commerciali legate all’attività editoriale e di commercio relative ai libri abbiano subìto una vera propria crisi anticipata, obbligando molti imprenditori a chiudere i battenti definitivamente. Non è solo colpa di Amazon e della sua politica commerciale altamente competitiva. Il problema è che si legge poco in generale perché questo tipo di attività richiede tempo e concentrazione individuale.

Cosa si può fare per orientare i giovani alla lettura?

Sono in molti che con leggerezza scaricano questo arduo compito alla scuola e, dunque, al sistema organizzato che pecca sempre e non spicca mai. Uno scarica barile, questo, molto semplicistico che aiuta le coscienze di chi qualcosa potrebbe farla davvero per tentare di cambiare queste sorti. Non è plausibile del tutto neanche la “scusa” che dovrebbe essere il contesto familiare. Partiamo dal presupposto che i lavori svolti sinergicamente su diversi fronti sono quelli che riescono ad ottenere maggiori risultati. In breve, più input si ricevono più questi possono rappresentare un modo per stimolare la curiosità di un giovane che, inevitabilmente, è pieno di curiosità verso il mondo e le novità.

Se scuola, famiglia, amministrazioni, librerie e centri culturali ricreativi lavorassero insieme, unendo le forze, forse, qualche seme si riuscirebbe a piantare, facendolo germogliare.

Little free library

Come trasmettere la cultura a costo zero

L’importanza di una little free library

Basterebbe partire dalle piccole cose e dal proprio territorio, iniziando a pensare a semplici catalizzatori d’attenzione che potrebbero colpire l’occhio come la comparsa in vari spazi ricreativi in cui possano essere presenti delle little free library, piccoli contenitori  sparsi in punti diversi di un paese e di un luogo d’attrazione, che contengono libri messi a disposizione per chi ne abbia voglia. Non ci sono leggi ma regole morali e di rispetto civico: chiunque può prendere un libro, leggerlo e restituirlo o lo si può sostituire con un altro.

Le little free library nascono con un codice comportamentale e con un senso civico che si addice più a quei Paesi del Nord Europa che hanno un modus vivendi improntato al rispetto e alla civiltà, caratteristiche che per molti sembrano appartenere più agli alieni che al nostro mondo eppure esistono e vivono insieme a noi.

Queste casette contenenti libri, spesso, si trovano nelle grandi città o in quei luoghi in cui le amministrazioni o centri culturali hanno davvero voglia di prendersi cura della propria collettività anche a costo zero. A volte per fare qualcosa non c’è bisogno di progetti o eventi di ampio risalto che nascono e muoiono nel lasso di tempo della loro durata, senza volerli svalutare. Anche queste tipologie di attività sono importanti e fondamentali per la comunità, soprattutto, quando hanno una cadenza frequente, magari mensile, piacevole per i fruitori. Quest’ultimo elemento verrà valutato dai partecipanti e dalla loro risposta al successivo incontro.

Le little free library sono un’arma a doppio taglio perché qualora venissero proposte in comunità che a civiltà e senso civico di base risultano essere molto carenti, ci si potrebbe trovare di fronte ad atti vandalici, che farebbero da specchio all’intera comunità di un luogo, a meno che queste non vengano sorvegliate per evitarne la distruzione o il saccheggio. Bisogna rischiare soprattutto quando si va fieri della propria comunità e della propria città perché una little free library potrebbe dare la risposta sperata.

La popolazione di un luogo riflette completamente l’amministrazione che la gestisce.

Little Free Library a Roccamonfina

Little Free Library a Roccamonfina

Pro e contro

Ad esempio, la little free library pensata e voluta da Giovanna Prata, assessore alla Cultura nel Comune di Roccamonfina è un gesto forte, pieno d’amore verso i cittadini della sua comunità.

Tale gesto, infatti, ha dimostrato da parte dell’Assessore, voglia di trasmettere cultura attraverso un regalo permanente e gratuito offerto alla sua comunità. C’è bisogno di conoscenza sui nuovi modi per poter fare cultura altra, creando una curiosità e stimoli in chi deciderà di fare una passeggiata nel parco che, magari preso dalla noia, forse un libro lo sfoglierà. Questo lo sanno molto bene i giovani che hanno studiato fuori dal proprio territorio, assorbendo le novità culturali metropolitane e che sono stati sempre sensibili alla cultura non statica.

Le little free library accendono un’idea per trascorrere un momento piacevole in uno spazio verde collettivo magari ben tenuto e incentivando la valorizzazione dello stesso senza fare cose plateali o sfarzose. La semplicità, quella non enfatizzata perché fatta col cuore, resta sempre la qualità più apprezzata perché sincera, dritta e schietta.

L’Assessore, inoltre, ha dimostrato di nutrire ampia fiducia, conoscenza e rispetto nei confronti della sua comunità che evidentemente merita questo semplice gesto stracolmo di contenuti. Un regalo a costo zero ma extralusso per quei luoghi che non hanno il senso civico e il rispetto per gli spazi pubblici.

Ci auguriamo che anche in Irpinia possano spuntare all’improvviso delle little free library, magari davanti a spazi verdi praticabili e utilizzabili ma ci auguriamo che abbiano, soprattutto, lunga durata.

Una mostra di poesie per presentare Versi immersi di Graziella Di Grezia

Sabato 9 ottobre 2021 dalle 17:00 alle 20:00 e domenica 10:00 ottobre dalle 10:00 alle 12:00 si terrà la mostra di poesie per presentare Versi immersi di Graziella Di Grezia presso l’Università Irpina del Tempo Libero ad Avellino in via Olindo Preziosi, 8.

Versi Immersi è una raccolta di poesie scritta durante il periodo della pandemia e che purtroppo per motivi inerenti l’emergenza sanitaria non era stato ancora presentato ufficialmente al pubblico.

Nell’attesa la scrittrice ha sperimentato l’effetto positivo che hanno avuto sui lettori alcune sue poesie incorniciate e appese all’interno di una sala d’attesa. Da qui l’idea di organizzare una mostra di poesie tratte dalla raccolta in occasione della prima presentazione ufficiale che si terrà sabato 9 e domenica 10 ottobre presso l’Università Irpina del Tempo Libero.

Versi Immersi di Graziella Di Grezia

Versi Immersi di Graziella Di Grezia

Durante l’evento alcune poesie saranno protagoniste dell’esibizione di Pianoterraduo con la partecipazione straordinaria del flautista Filippo Staiano docente del Conservatorio di Napoli.

L’evento, organizzato nel rispetto delle normative anti-Covid, ha come partner l’Accademia dei Dogliosi di Avellino, l’Associazione Pabulum, Graus Editore e l’Università Irpina del Tempo Libero.

Graziella Di Grezia: biografia

Graziella Di Grezia è nata nel 1982, ha tre figli: Lycio, Gabriele e Annarita. Medico specialista in Radiodiagnostica, dottorata in Medicina Clinica e Sperimentale, si occupa di diagnostica senologica integrata. Ha conseguito il diploma di Pianoforte Principale presso il Conservatorio di Avellino. Questa è la sua quinta raccolta di poesie. Ha pubblicato Anima, 2000; CrisalideMonologhi di una gravidanza, 2015; Viva, 2016; Quest’anno non vado al mare, 2017.

Made in Cloister: arte e degustazione si fondono in un format

Domenica 10 ottobre 2021 si svolgerà il primo appuntamento di “Sunday at the Cloister” dalle 18.00 alle 23:30, presso il Chiostro di S. Caterina, Napoli.

Il Made in Cloister, esempio virtuoso di riqualificazione urbana della città di Napoli, ospiterà il nuovo format ideato da Morgan & Partners Production che, in collaborazione con la Fondazione Made in Cloister, AIS Napoli e Le Donne del Vino della Campania, ha dato vita a un nuovo progetto negli spazi del chiostro cinquecentesco.

Il nuovo format nasce nel segno della contaminazione tra arte, vino e musica in una location volta al recupero e alla valorizzazione di parte del patrimonio culturale della città.

Sarà un viaggio sensoriale attraverso l’incontro tra fotografia, degustazioni e musica in un esclusivo percorso di arte contemporanea con il progetto espositivo multimediale Pino Daniele Alive, la Mostra.

Le suggestioni musicali blues e jazz e la selezione di vinili firmata Dischic accompagneranno i protagonisti dell’evento in un’esperienza che coinvolgerà i cinque sensi con momenti di degustazione delle eccellenze del territorio campano.

Interessanti aziende vinicole condurranno gli ospiti alla scoperta dei grandi vini e del complesso mosaico dei territori campani dalle mille sfaccettature; Cantine Astroni, Cantine Carputo, Salvatore Martusciello Wines, Tenuta Cavalier Pepe e Terredora racconteranno con i loro vini storie di tradizione, amore e passione dai Campi Flegrei alle colline dell’Irpinia, passando per la Penisola Sorrentina.

Il viaggio tra le eccellenze campane continuerà alla ricerca dell’abbinamento perfetto tra mozzarella e vino con Le Perle di Bufala, la prima mozzarella prêt-à-porter, una preziosa luxury box con 150 grammi di bontà in perle di latte di bufala.

Made in Cloister

Made in Cloister

Made in Cloister

Made in Cloister è una Fondazione nata nel 2012 grazie a Davide de Blasio e Rosalba Improta il cui obiettivo è restaurare l’antico chiostro del ‘500 di Santa Caterina a Formiello e trasformarlo in un luogo di incontri e sperimentazioni. Un progetto di rigenerazione urbana che oggi è uno spazio espositivo per l’arte contemporanea nel cuore del centro storico di Napoli.

Costo ingresso evento: 25,00 euro (con degustazione dalle ore 18 alle 21.30 di cinque calici di vino)

Orario: dalle ore: 18:00 per terminare alle ore 23:30.

L’ingresso sarà esclusivamente consentito ai possessori di green pass che dovranno prenotarsi mezzo mail all’indirizzo di posta elettronica: event@musicclubradio.com specificando il numero dei partecipanti.

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