Cultura

Nocera Superiore: un esempio concreto di come politica e cultura possono coesistere

Colapesce e Dimartino hanno inaugurato la prima edizione della rassegna Nuceria Music Fest, un festival promosso e finanziato dalla Regione Campania attraverso Scabec (Società impegnata nella promozione del patrimonio culturale campano) in collaborazione con il Comune di Nocera Superiore. Un’iniziativa culturale che ha avuto come scopo quello di dedicare un’intera giornata alla valorizzazione del territorio attraverso visite guidate, degustazioni e con il concerto dei due artisti che si sono esibiti in una location suggestiva e piena di storia.

Si sente parlare molto spesso di valorizzazione del territorio, soprattutto tra politici, politicanti o aspiranti tali, ma quando si devono mettere in pratica le parole, trasformandole in fatti ciò non accade. Le motivazioni che vengono date sono le più fantasiose: dalla mancanza di fondi alle restrizioni dovute alla pandemia.

la Necropoli di Pareti, la più importante di Nuceria, ai piedi del monte Albino

la Necropoli di Pareti, la più importante di Nuceria, ai piedi del monte Albino

Per quanto riguarda la mancanza di fondi messi a disposizione la scusa viene a cadere facilmente perché sono stati stanziati finanziamenti dedicati a proposte culturali proprio per poter incentivare il settore culturale, che è quello che ha vissuto maggiormente le limitazioni dovute alla pandemia con uno stop iniziato da marzo 2020. A questi fondi hanno potuto accedere sia i Comuni che associazioni o singole imprese e se non è stato fatto è perché non c’è stata la volontà. Sicuramente organizzare eventi in questo periodo non è semplice logisticamente ma non è impossibile da mettere in pratica. Lo hanno dimostrato diverse realtà campane che avevano realmente voglia di fare. Lo hanno dimostrato il Comune di Nocera Superiore, Ricreazione al Vigneto ad Avellino o Caserta con il live di Apparat, giusto per fare qualche esempio di enti, amministrazioni o privati che la cultura hanno voglia di diffonderla davvero ma la lista è davvero lunga.

Si parla spesso della valorizzazione dell’entroterra campano, sconosciuto a molti, attraverso la valorizzazione del territorio ma molte realtà che hanno potenziali nascosti continuano restare tali perché non c’è voglia di fare o perché è più facile lasciar agire le imprese del luogo, che sicuramente sono più motivate nel fare. Spesso infatti ci si affida a ciò che riescono a fare alcune attività commerciali legate al terzo settore che nel loro piccolo riescono a muovere le masse e creare dei punti d’incontro e del movimento.

Nonostante il movimento sociale, che di culturale ha ben poco se non l’amore per l’enogastronomia, si nota l’abbandono delle relative amministrazioni che non controllano o sorvegliano in modo adeguato le aree, lasciando avventori e cittadini nella completa anarchia e inciviltà.

Da questa incuria si evince l’amore per il proprio territorio e per la cittadinanza tutta che è meno di zero.

Parco Archeologico Nocera Superiore

Parco Archeologico Nocera Superiore

Il Comune di Nocera Superiore ha dimostrato sensibilità verso la valorizzazione territoriale e culturale del proprio patrimonio, organizzando in prima linea un evento che ha catalizzato l’attenzione di avventori provenienti da diverse parti della Campania, che hanno scoperto grazie alla popolarità di Colapesce e Dimartino un Parco Archeologico degno di nota.

Cosa manca agli altri Comuni che restano immobili e continuano a far pseudopolitica, sollevando polemiche sterili e problemi altrettanto inutili quando la comunità viene abbandonata a se stessa quotidianamente a Km0 e a 360°? Risulta, da sempre, più semplice creare problemi senza trovare soluzioni o sollevare polemiche sterili che devono risolvere terzi. Bisognerebbe iniziare dal proprio giardino incolto prima di osservare i giardini altrui e Nocera Superiore lo ha dimostrato ampiamente.

Lanciata la quinta edizione del concorso di fotografia ispirato a Frank Cancian

Lanciata la quinta edizione del concorso di fotografia documentaria “1801 passaggi” sul tema “Un paese italiano, 2021”, ispirato al ritratto fotografico della comunità di Lacedonia (Av) realizzato nel 1957 Frank Cancian e custodito dal MAVI.
Le opere devono essere realizzate a partire dall’1 gennaio 2021. Scadenza del bando 31 dicembre 2021.
Il concorso è stato lanciato a Luzzara (Re) nel corso di un incontro fra i progetti nati a Lacedonia in merito al fondo Cancian e a Luzzara a partire da “Un paese” di Paul Strand e Cesare Zavattini.

Al via la quinta edizione del concorso di fotografia documentaria “1801 passaggi”, un’iniziativa legata a un progetto museale nato in un piccolo paese del sud interno che si sta facendo conoscere di fronte a una platea ormai internazionale. Il concorso è legato al fondo fotografico dello statunitense Frank Cancian (www.frankcancian.net) custodito a Lacedonia (Av) nel MAVI / Museo Antropologico Visivo Irpino. Il tema di quest’anno è “Un paese italiano, 2021” e i partecipanti dovranno inviare opere realizzate a partire dall’1 gennaio 2021 e fino al 31 dicembre 2021.

quinta edizione del concorso di fotografia ispirato a Frank Cancian

quinta edizione del concorso di fotografia ispirato a Frank Cancian

Il lancio è stato effettuato quest’anno a Luzzara (Re), dove è in corso un evento di tre giorni denominato “Un paese ci vuole – Territori fotografici” nel quale una delegazione della Pro loco “Gino Chicone” e dell’associazione LaPilart per il MAVI di Lacedonia è ospite della Fondazione Un Paese di Luzzara per un gemellaggio culturale tra due paesi che sono stati oggetto di approfondita osservazione fotografica: Luzzara con il progetto “Un paese” di Paul Strand e Cesare Zavattini, pubblicato nel 1955, e con le successive stratificazioni di ritratti fotografici della comunità realizzati da grandi fotografi (tra cui Gianni Berengo Gardin e Steven Shore); Lacedonia con i 1801 scatti a forte impronta etnografica realizzati dal ventiduenne Frank Cancian nel 1957 grazie a una borsa di studio Fulbright, che saranno oggetto di studio e divulgazione solo molti decenni più tardi con le iniziative della Pro Loco di Lacedonia,
dell’associazione LaPilart e dell’amministrazione comunale con la nascita del MAVI, nonché del Museo delle Civiltà e dell’ICPI (Ministero della Cultura).

Con il concorso annuale – organizzato da LaPilart in collaborazione con la Pro Loco “Gino Chicone” e il sostegno del Comune di Lacedonia – vengono selezionate da una giuria di alto livello tecnico 20 opere fotografiche più meritevoli, che vengono esposte in una mostra conclusiva annuale inaugurata nell’ambito dell’evento “1801 passaggi”. Durante l’evento vengono proclamate e premiate tre
opere vincitrici. Anche quest’anno, inoltre, la famiglia del fotografo e antropologo Frank Cancian, scomparso il 24 novembre 2020, assegnerà il premio speciale Frank Cancian a una delle 20 fotografie finaliste selezionate dalla giuria.
Una serie di 20 foto di Frank Cancian costituisce la base del concorso, nel quale gli autori vengono chiamati a presentare proprie foto scattate in Italia che trovino riferimento nelle foto di Cancian realizzate a Lacedonia nel 1957 e che propongano una libera reinterpretazione attualizzata di quelle immagini.

Così come Cancian si recò a Lacedonia “per capire come le persone vivevano e per fotografarne la quotidianità”, allo stesso modo la richiesta ai nuovi autori è quella di prendere spunto dai temi e dai soggetti del 1957 per raccontare come tutto questo possa essere tradotto nell’oggi. Una traduzione – e in certi casi un cambio di senso – dato alle azioni, ai gesti quotidiani e ai luoghi che ovviamente non sia conseguenza soltanto del naturale cambiamento che il trascorrere del tempo impone, ma costituisca anche una riflessione sulle nuove sfide che la società odierna è chiamata a vivere.

Frank Cancian

Frank Cancian

Dopo lo svolgimento del concorso, la mostra fotografica presenta quindi la serie di 20 foto di Cancian posta a base del concorso e i 20 scatti selezionati dalla giuria fra tutti quelli presentati dai partecipanti.
Anche per l’edizione 2021 la selezione delle foto finaliste e vincitrici spetta a una giuria di esperti di primo piano, costituita da:

Simona Guerra (coordinatrice): esperta in ordinamento e valorizzazione di archivi fotografici, autrice di biografie di fotografi e saggi di fotografia;
Massimo Cutrupi: fotografo dell’ICPI – Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale del Ministero della Cultura.
Francesco Marano: antropologo e artista, professore associato dell’Università della Basilicata, direttore della rivista peer reviewed Visual Ethnography.
Il progetto “1801 passaggi” è ideato e realizzato dall’associazione LaPilart in collaborazione con la Pro Loco Gino Chicone.
Mediante questa iniziativa, alla creazione dell’archivio fotografico dell’opera di Frank Cancian presso il MAVI di Lacedonia si affianca un concorso-mostra con cadenza annuale. “1801 passaggi” è un percorso/confronto tra passato e presente che, proiettato negli anni a venire, coniugando lo sguardo etnografico con la fotografia e indagando l’evoluzione dell’essere umano, si propone un duplice obiettivo:
da una parte quello di divulgare il lavoro fotografico di Cancian come documento storico-etnografico relativo al passato di una comunità e, più in generale, di una forma di vita come quella dei piccoli borghi rurali del Meridione italiano; dall’altra, acquisire all’archivio del MAVI nuove immagini fotografiche selezionate utilizzando le fotografie di Cancian come chiave di lettura di piccole realtà sociali nelle loro trasformazioni contemporanee, raccogliendo in questo modo una testimonianza dinamica dei cambiamenti della persona e della società e dell’evoluzione dello sguardo fotografico su di esse.

Ultimo appuntamento estivo per IZimbra Music Fest con Alessia Tondo

Ultimo appuntamento estivo per IZimbra Music Fest rassegna musicale dedicata alla world music, contaminazione e condivisione di tradizioni popolari e culture mediterranee.
Ancora una volta nel cartellone “Estate a Napoli 2021” promosso dall’Assessorato all’Istruzione, alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli, si svolge il concerto di Alessia Tondo voce del Canzoniere Grecanico Salentino, una delle più significative del panorama pugliese.

Martedi 28 Settembre, alle ore 21:00 
presso il cortile del Maschio Angioino (Piazza Municipio),
Ingresso: biglietto euro 8,00 al botteghino oppure euro € 9,74 comprensivi di d.p. al seguente link.
IZimbra Music Fest

IZimbra Music Fest

 

Dopo gli eventi di maggio, luglio e agosto con i concerti di PS5Gnawa BambaraCantiga de la SerenaArs Nova NapoliRachele Andrioli/Redi Hasa/Rocco Nigro ed Elettro-Mascariminì l’Associazione IZimbra Culture torna a proporre world music al centro di Napoli.

La rassegna, curata da Chiara Savelli e Marcello Squillante, ha l’obiettivo di proporre attività musicali dedite alla contaminazione artistica, lo scambio culturale e l’interazione tra musicisti di estrazione diversa ma accumunati dallo spirito migrante che vede Napoli come baricentro grazie al ruolo strategico al centro del Mediterraneo con l
e sue molteplici sonorità.
Alessia Tondo

Alessia Tondo

Alessia Tondo: biografia

Dall’infanzia nel gruppo Mera Menhir alla popolarità internazionale con il Canzoniere Grecanico Salentino, lanciata dai Sud Sound System, a soli tredici anni è diventata la voce solista dell’Orchestra della Notte della Taranta (ha duettato con tutti gli ospiti e con i maestri come Mauro Pagani, Goran Bregovic, Giovanni Sollima, Phil Manzanera, Carmen Consoli, Raphael Gualazzi), ha collaborato con l’Orchestra Popolare Italiana di Ambrogio Sparagna, i Radiodervish, Michele Lobaccaro, Ludovico Einaudi (per il quale ha scritto il testo della fortunata Nuvole bianche) e Admir Shkurtaj.



A IZimbra Music Fest Alessia Tondo presenta il suo primo lavoro da solista “Sita”, pubblicato il 24 settembre per l’etichetta Ipe Ipe Music nell’ambito della Programmazione Puglia Sounds Record 2020/2021. U
n’opera in otto tracce scritte interamente da Alessia – con la partecipazione del violino di Mauro Durante del Canzoniere Grecanico Salentino e del violoncello di Redi Hasa – e caratterizzate da un’ampiezza di elementi, dall’acustico all’elettronico, tra ballate arcane, intrecci vocali antichi che grazie a loop e pattern diventano contemporanei. Concepito e sviluppato come la sua personale narrazione di un rito di guarigione, Sita personalizza e trasfigura in chiave visionaria la cultura popolare, nello specifico quella del Salento da cui Alessia proviene.

Gusto Italia in tour: prossima tappa a Cava dei Tirreni

Gusto Italia in tour giovedì arriverà a Cava dei Tirreni, nel centralissimo Corso Mazzini, per la tredicesima ed ultima tappa di questa stagione.
Da venerdì primo ottobre a domenica 3 ottobre sarà possibile vivere il percorso di Gusto Italia in tour: degustare, conoscere dal vivo i produttori, confrontarsi e fare una spesa consapevole.
L’evento, organizzato e promosso dall’Associazione Italia Eventi, è patrocinato dall’UNOE Unione nazionale Organizzatori di eventi e realizzato in collaborazione con il Comune di Cava dei Tirreni.
All’inaugurazione prenderanno parte il sindaco Vincenzo Servalli, l’assessore al bilancio Antonella Garofalo, l’assessore alle attività produttive Giovanni Del Vecchio ed il presidente di Italia Eventi, Giuseppe Lupo.
Aggiunge Lupo:
Cava dei Tirreni segnerà la tappa di chiusura per questa edizione di Gusto Italia in tour 2021, di conseguenza sarà ancora più emozionante e carica di cose buone da condividere. Sono state tredici tappe che hanno segnato una geografia del buon gusto e della migliore artigianalità del centro Sud Italia, con eccellenze giunte da tante regioni, tra cui Abruzzo, Lazio, Molise, Basilicata, Puglia, Calabria e Sicilia, oltre che dalla Campania.
Sottolinea l’assessore Del Vecchio:
È motivo di grande vanto e soddisfazione ospitare nella nostra città una delle tappe itineranti del prestigioso evento Gusto Italia in tour. Si tratta di una vetrina importante che ha una valenza rilevante nel variegato mondo del commercio alimentare dove trovano valorizzazione e promozione tutte le eccellenze del gusto campano e di altre regioni. E non solo, anche del mondo dell’artigianato in generale che racchiude altre categorie come quella della lavorazione della ceramica, del cuoio, legno e altro. In un momento così particolare di grave crisi economica originata dall’emergenza sanitaria queste iniziative attuate, nel rispetto della normativa anti COVID, vanno stimolate sempre in un’ottica di un positivo rilancio e promozione del settore delle attività produttive.
Gusto Italia in tour a Cava dei Tirreni

Gusto Italia in tour a Cava dei Tirreni

Gusto Italia in tour: le aziende

Prezioso il sostegno della Cantina di Solopaca, realtà vitivinicola di rilievo a rappresentanza delle produzioni di eccellenza del Sannio.
Durante tutto il tour i suoi vini hanno avuto un notevole successo, tanto da superare le 700 bottiglie vendute.
Tante le aziende e gli artigiani dell’edizione 2021 di Gusto Italia in tour:

Dal Lazio arriveranno originalissimi foulard in bamboo firmati da Innbamboo.
Dalla Campania Gioie di Damiano di Ariano Irpino porterà gioielli e borse artigianali, non mancheranno i salumi ed i formaggi dei fratelli Zuccardi Di Morra De Sanctis, il cioccolato di Cioccolato Bontà di Mirabella Eclano.
I biscotti artigianali, il miele ed i cosmetici al miele dell’Apicoltura Mucciolo di Capaccio, i liquori artigianali ed alla cannabis del liquorificio Tentazione di San Cipriano Picentino.
I tartufi e i fichi del Cilento verranno dall’Azienda Agricola Vincenzo Mautone di Rutino, mentre i sott’oli sono dell’Azienda Colline Cilentane di Rutino.
Kaos Cosmetics, da Bonito, porterà profumi e creme artigianali, mentre da Giffoni Sei Casali arriverà l’Azienda Agricola Nobile con un carico di nocciole di Giffoni, creme spalmabili, croccanti e torroncini realizzati al momento.
Le composte di frutta, gli elisir digestivi, l’olio e la cosmetica naturale saranno di Essenza Nativa, azienda agricola di Sturno.
Per i piccoli golosi Momenti Gommosi giungerà, da Napoli, con un carico di caramelle e lecca lecca, mentre da Nocera Inferiore arriveranno originali marmellate e confetture, anche al peperoncino, firmate dall’azienda Teorema.
Il caffè sarà firmato dalla torrefazione di Angri Caffè Edor, mentre i cristalli profumati per l’aromaterapia giungeranno da Poggiomarino.
Dalla Puglia arriveranno un carico di sott’oli, olive, frutta secca e disidratata dell’azienda I Gustosi di Puglia di Noicottaro, una varietà di prodotti della Casa del Tarallo di Zuccardi.
Da Ostuni La Bottega dei liquori e dei sapori ed anche l’Azienda Agricola Sgrura Lorenzo con olio extravergine di oliva.
Dal Molise arriverà Il cibo degli dei, un’azienda che produce cioccolato artigianale e dolci.
Dalla Basilicata il Parco Verde Food and Beverage di Sarconi proporrà un ricco di paniere di salumi, formaggi, olio evo, vino medievale, pasta artigianale, fagioli di Sarconi e Canestrato Di Moliterno.
Dalla Calabria giungerà un carico di liquirizia calabrese.
Dalla Sicilia pasta di mandorle e cassate siciliane saranno firmate da Sapori di Palermo.
Aperto tutti i giorni e ad ingresso gratuito, a partire dalle ore 10 alle ore 24, l’iniziativa permette un viaggio virtuale attraverso le regioni del centro sud Italia.

Il ballo delle pazze: il film di Mélanie Laurent

Il ballo delle pazze (2021) è un film di Mélanie Laurent ispirato dall’omonimo romanzo di Victoria Mas.

Il lungometraggio mostra la situazione dei manicomi in Francia durante il XIX secolo, periodo in cui la medicina iniziava a muovere i primi passi verso lo studio dei disturbi legati alla pazzia e collegati ad un mal funzionamento neurologico.

Il luogo in cui si svolge la pellicola è la Salpetriere, progettato nel 1656 dall’architetto Liberal Bruant su incarico del re di Francia Luigi XIV, che oggi è un rinomato centro ospedaliero universitario di Parigi.

Il ballo delle pazze: la recensione del film

Il film tratto dall’omonimo romanzo di Victoria Mas

La Salpetriere inizialmente era nata per altri scopi: era più precisamente una prigione, nel tempo si è trasformata in un manicomio in cui venivano rinchiusi coloro che potevano nuocere alla società e alla politica del tempo.

Molte delle persone che vi albergavano non erano realmente affette da disturbi mentali, erano semplicemente esseri umani che vivevano male e mal tolleravano i costumi del tempo e i codici comportali da seguire per “il quieto vivere” sia privato che pubblico.

Non era difficile trovare all’interno di questa struttura donne che volevano vivere più liberamente la propria vita non sposandosi o non potendo godere della stessa parità e dignità sociale al pari di un qualsiasi uomo, che decideva di intraprendere lo stesso percorso. Tali desideri, al tempo, venivano considerati folli.

Una malattia spesso diagnosticata, a quel tempo, era la malinconia, una follia senza febbre o furore, accompagnata da timore e da tristezza. Su questo periodo storico, sul concetto di follia, di malinconia e sul ruolo sociale e politico della Salpetriere ne ha parlato in modo dettagliato Michel Foucault, noto filosofo e storico della filosofia, nel suo libro Storia della follia nell’età classica (1961).

Ecco come descriveva il filosofo questo disturbo mentale nel suo libro:

Le cause evidenti della malinconia sono tutto ciò che fissa, esaurisce e turba gli spiriti; grandi e improvvise paure, violente emozioni dell’anima causate da trasporti di gioia o da violente emozioni dell’anima causate da trasporti di gioia o da vive impressioni, lunghe e profonde meditazioni su uno stesso oggetto, un amore violento, le veglie, e ogni veemente esercizio dello spirito, soprattutto se impegnato di notte; la solitudine, il timore, l’isterismo, tutto ciò che impedisce la formazione, la rigenerazione, la circolazione, le diverse secrezioni ed escrezioni del sangue, particolarmente nella milza, nel pancreas, nell’epiploo, nello stomaco, nel mesenterio, negli intestini, nelle mammelle, nel fegato, nell’utero, nei vasi emorroidali; per conseguenza, il male ipocondriaco, certe malattie acute mal guarite, soprattutto la frenesia, tutte le medicazioni o le escrezioni troppo abbondanti o soppresse, e quindi il sudore, il latte, le mestruazioni, i lochi, il ptialismo e la rogna.

In breve la malinconia era ovunque.

Il ballo delle pazze di Mélanie Laurent

Il lungometraggio che affronta la tematica dei manicomi nel XIX secolo

Il ballo delle pazze di Mélanie Laurent: trama del film

Protagonista della pellicola è Eugénie (Lou de Laâge), una giovane donna borghese, radiosa, piena di vita e di curiosità verso il mondo.

Sin da piccola scopre di avere una connessione speciale con il mondo metafisico: sente e vede gli spiriti dei defunti. Eugénie riesce a tenere nascosto il segreto fin quando una sera mentre sta spazzolando i capelli alla nonna, come è solita fare tutti i giorni, all’improvviso entra in trance e con sguardo assente inizia ad aprire dei cassetti, trovando un antico monile di famiglia.

Il gioiello era della nonna, che credeva di averlo perso da oltre quarant’anni, era un pegno d’amore che il marito le aveva regalato in gioventù. Quando la donna chiede alla nipote come avesse fatto a trovarlo, Eugénie risponde che gli ho la detto il nonno, morto da ormai tanti anni.

Da qui la decisione del padre di rinchiuderla a la Salpetriere soprattutto a fronte di richieste passate della figlia, che voleva frequentare caffè letterari e uscire da sola per la città. Atteggiamenti poco convenevoli per la società del tempo e che avrebbero potuto pregiudicare il buon nome dell’intera famiglia.

All’interno di questo manicomio la giovane entra in contatto con molte donne che come lei, che di insano hanno ben poco e inizia a rendersi conto che molte degenerazioni mentali sono causate stesso dalle “cure” che i medici assegnano. Molte donne recluse diventano delle cavie che vengono mostrate dai medici solo per alimentare un lustro accademico, come fossero animali da circo.

Questo messaggio è reso più chiaro durante il ballo che, una volta all’anno, si organizza alla Salpetriere in cui sani e folli si mascherano e si uniscono, confondendosi. Un’immagine che rende chiaro il confine labile, sottile e a volte impercepibile che intercorre tra normalità e pazzia.

Per scoprire il resto non vi resta che guardare Il ballo della pazze di Mélanie Laurent su Amazon Prime Video.

Wine Art Contest e GreenPrix: si concludono le iscrizioni

Si chiudono con un rilevante successo di partecipazione, anche su scala internazionale, le iscrizioni al Wine Art Contest e il GreenPrix.

I due concorsi lanciati dal MAVV, il Museo dell’Arte, del Vino e della Vite, sono dedicati all’arte, alla cultura, all’innovazione e alla sostenibilità della filiera del vino, del wine&food, dell’enoturismo e dell’industria creativa.

Sostenute, tra gli altri, dal Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali, e dalla Regione Campania, le due iniziative sono volte a coinvolgere, valorizzare e promuovere i giovani talenti artistici e i neoimprenditori per l’innovazione della filiera del vino. Presidente d’onore il ministro Stefano Patuanelli.

Il Wine Art Contest, concorso di creatività artistica ispirata dal mondo del vino, ha visto la candidatura di oltre duecento giovani artisti, non solo italiani, ben oltre la soglia inizialmente fissata a 120 partecipanti. Dei 25 i finalisti preselezionati (19 per le arti visive e 6 per le arti performative), una giuria di nomi noti del panorama culturale e artistico italiano sceglierà tre opere da premiare. Saranno conferiti assegni e riconoscimenti anche al secondo e terzo classificato, nonché premi speciali (canzone, fotografia e video, pittura). Gli artisti selezionati saranno coinvolti in workshop ed eventi del MAVV Wine Art Museum e dei partner del concorso.

Dieci le candidature selezionate al GreenPrix, un riconoscimento conferito a giovani imprese e startup innovative operanti nel settore dell’enologia che si distinguono per idee e progetti nuovi e competitivi.

I riconoscimenti verranno consegnati il prossimo 30 settembre, alle 16, nel corso di una manifestazione che si terrà nel Galoppatoio della Reggia di Portici, concesso dal Dipartimento di Agraria della Federico II, guidato dal direttore Danilo Ercolini, in collaborazione con l’Amministrazione comunale di Portici.

Con il saluto del ministro Stefano Patuanelli e l’attrice Marisa Laurito, che hanno personalmente sostenuto dal primo momento l’ideazione del contest e del premio, nell’occasione verranno anche consegnati i riconoscimenti del MAVV In Vino Veritas e Dea Vite, giunti alla terza edizione, conferiti a personalità del mondo scientifico, accademico, sociale e dello spettacolo per i loro meriti.

La serata sarà presentata da Noemi Gherrero, con la direzione artistica curata da Carmine AymoneClaudio Niola e Luciano Ruotolo.

A seguire, alle 20:45, nell’area esterna al Galoppatoio, il Wine Art Fest, una serata animata dal concerto di una jazz band internazionale, aperta da una degustazione di vini di eccellenza del territorio, curata dai sommeliers professionisti dell’Ais.

Hanno concesso il patrocinio all’iniziativa: Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestaliIsmeaCreaDatabencEnte nazionale per il MicrocreditoInvitaliaUniversità degli studi di Napoli Federico IIAccademia dei Georgofili di Firenze, Accademia di Belle arti di Napoli, Conservatorio San Pietro a MajellaFondazione ente ville VesuvianeUnione degli Industriali della provincia di Napoli, Consiglio regionale della CampaniaCittà metropolitana di NapoliComuni di Napoli, Ercolano e Portici e il Sindacato unitario dei Giornalisti della Campania.

Wine Art Contest

Wine Art Contest

Wine Art Contest: giurie

Tra i componenti della giuria del Wine Art Contest, oltre ai docenti universitari Francesca FarielloLello Savonardo e Isabella Valente, i maestri Gerardo Di LellaTony Esposito e Peppe Vessicchio, il regista e produttore Stefano Veneruso, i curatori d’arte Emanuele Leone Emblema e Cynthia Penna, il manager Gennaro Di Cello e le giornaliste Licia Granello e Geppina Landolfo.

Per il GreenPrix la giuria è composta da Marisa Laurito, direttore artistico della Fondazione Trianon VivianiMaurizio Bellavista, CEO di Keyone Consulting – Partiagevolato, Francesco Castagna, imprenditore e CTS dell’Unione Italiana Vini, Angelo Chianese, docente di Sistemi informativi alla Federico II, Paolo Ciaccio, COO di Entopan Innovation, Annamaria Colao, titolare della cattedra Unesco “Educazione alla salute e Sviluppo sostenibile” alla Federico II, Valentina Della Corte, coordinatrice del corso di laurea Hospitality management alla Federico II, Stefania De Pascale, vicepresidente di Crea, Enzo d’Errico, direttore responsabile del Corriere del Mezzogiorno, Danilo Ercolini, direttore del Dipartimento di Agraria della Federico II, Roberta Garibaldi, presidente dell’Associazione italiana Turismo enogastronomico, Eugenio Gervasio, CEO del MAVV, Alfonso Pecoraro Scanio, presidente della Fondazione UniVerde, e Daniela Savy, docente di Diritto europeo dei beni culturali alla Federico II.

MAVV incontra giovani

MAVV incontra giovani

Wine Art Contest: sostenitori

Il Wine Art Contest e il GreenPrix si avvalgono del sostegno di Webgenesys e della sua start up innovativa Seeds, il cui intento è quello di investire sulle idee, sul capitale umano che con spirito creativo interpreta le risorse dei territori per generare soluzioni innovative e di sviluppo nel settore ICT con un focus particolare per la blockchain nel settore agroalimentare.

Spiega Raffaele Primo, CEO dell’importante gruppo leader dell’innovazione:

La nostra partecipazione ha il duplice obiettivo di sostenere l’impostazione culturale e imprenditoriale del MAVV e di contribuire, sostenendo iniziative uniche e di qualità, l’innovazione di prodotto e di processo anche nella P.A..

Sostengono l’iniziativa anche BPER Banca, Entopan Innovation, Partiagevolato – Keyone Consulting, Alma Seges e Agilae.

Collaborano, come media partner, Arga CampaniaCorriere del MezzogiornoMiutifinNomeaMultiMediaNetRAI Campania e Tips on Naples.

MAVV ringrazia per la collaborazione le Fondazioni Ampioraggio e UniVerde; le imprese 30 Miles FilmConsorzio ALI (Aerospace Laboratory for Innovative components), Consorzio Costa del VesuvioLa Dispensa del ReProduzione EngageEvetimes ProduzioniNunneri PianofortiPalazzo del corallo – Russo cammeiSkill FactoryLa Tonnellerie di EpistolatoVacanze Campane; gli istituti di istruzione e ricerca liceo artistico statale Giorgio De Chirico di Torre Annunziata, Dipartimento di AgrariaOsservatorio Giovani – Dipartimento Scienze sociali cattedra Unesco “Salute e Sostenibilità” dell’Università degli studi di Napoli Federico II; le associazioni AmiraArtis SuavitasAngi – Giovani innovatoriART1307AssinreteDiaphoniaElea AcademyMacsMuseo EmblemaPortici BorbonicaSuoni del Sud, Vida Motors e Vinthropology.

MAVV – Museo dell’Arte, del Vino e della Vite

È un’impresa culturale nata per far conoscere in modo diffuso il mondo del Vino anche come patrimonio artistico, scientifico e storico del territorio. La mission è quella di promuovere il settore della cultura legato all’enologia come risorsa dello sviluppo economico e del “made in Italy”. Il MAVV è ospitato nella Reggia di Portici, dal Centro Musa del Dipartimento di Agraria dell’Università degli studi di Napoli Federico II, dove gestisce un’esposizione multimediale e interattiva sulla cultura del Vino. Le attività museali, culturali, divulgative e formative del MAVV fondano sullo stretto rapporto con l’arte e la cultura.

Illustra Eugenio Gervasio, fondatore del MAVV:

Attraverso eventi, nel nome del gusto e del bello, colleghiamo il mondo del nettare degli Dei alle arti visive, alla cultura, alla storia, all’archeologia il tutto, con un format che coniuga innovazione e tradizione, attraverso exhibit multimediali, laboratori e percorsi sensoriali.

Il MAVV è una start up, unica e singolare nel panorama delle iniziative dell’industria culturale e turistica esperienziale, che intende diventare protagonista dell’era digitale, promuovere e sostenere le nostre eccellenze e il Made in Italy.

James Senese conclude l’ultimo appuntamento del Cilento Music Festival

Va in scena sabato 25 di settembre, nell’anfiteatro naturale di Laurino, l’ultimo appuntamento del Cilento Music Festival kermesse artistica ideata e diretta da Lillo De Marco.

Concerto da non perdere, inserito nella seguitissima tournée italiana, del sassofonista napoletano James Senese – con la storica band Napoli Centrale – a supporto della sua ultima fatica discografica dal titolo “James back” (Ala Bianca/Warner) e del docu-film “James” – di Andrea Della Monica – presentato con successo alla Mostra Internazionale del Cinema di Venezia 2020.

James Senese

James Senese

Dichiara James Senese:

Nella società attuale è diventato molto difficile far prevalere il bene sul male e ancora più complesso parlare alle persone per cercare di far capire loro quella che per me è la strada giusta dei sentimenti. Ogni persona ha un proprio credo, non siamo tutti uguali e ognuno costruisce il proprio mondo in modo differente. Ma uno dei problemi principale è che vi sono persone che hanno velleità dominanti. Per realizzare il mio ultimo lavoro discografico ho guardato un po’ dappertutto, per trovare una voce comune che potesse entrare nel cuore della gente. E’ un disco molto sofferto ma pieno d’amore ed è proprio l’amore quello che io cerco in ogni momento della mia vita e del mio lavoro. Il lavoro che ho fatto è stato di cercare un unico suono: quello della verità, il mio essere nero e bianco… per potermi ritrovare e ritrovare la mia identità. Sembrano canzoni ma sono al di sopra delle canzoni, sono lo specchio della mia vita, in questi brani si sente il soffio del mio cuore.

Romano Gregorio, il sindaco di Laurino nonché direttore del Parco Nazionale del Cilento afferma:

 Siamo stati tra i primi Comuni ad aderire al progetto CMF 2021 riuscendo, nel rispetto dei protocolli sanitari previsti, ad organizzare anche altri eventi (tra i quali la 19ma ed. del Laurino Jazz e tanti altri spettacoli tra Laurino e la frazione di Villa Littorio). La nostra comunità, assieme all’intero comprensorio andava animata e incoraggiata – dopo questo brutto periodo legato all’emergenza sanitaria mondiale – con appuntamenti artistici di rilievo, proprio come questo di James Senese sempre nell’ ottica di destagionalizzazione dei flussi turistici. Vi aspettiamo a Laurino per trascorrere l’intera giornata, non solo per il concerto,  per visitare il bellissimo borgo medievale definito “la perla del Calore”. Uno scrigno di tesori nascosti da riscoprire, enogastronomia di qualità da gustare e tante bellezze architettoniche, naturali e beni culturali da visitare.

Il tocco del piccolo angelo: il noir di Fiorenza Pistocchi

È disponibile in libreria e negli store online “Il tocco del piccolo angelo”, il nuovo romanzo giallo/noir di Fiorenza Pistocchi edito da Neos Edizioni. Con il talento che le è proprio di restituire l’umanità e le atmosfere delle situazioni, la scrittrice affronta la metropoli, le sue inquietudini e la molteplicità delle sue relazioni.

Dalla penna di Fiorenza Pistocchi nasce una nuova protagonista: Linette, giovane, capelli crespi e occhi abbaglianti, con un passato doloroso. Con lei, l’autrice regala ai suoi lettori una guida sensibile che avvince e scompagina le carte dei luoghi comuni.

Afferma la scrittrice:

Ho avuto occasione di visitare il settore femminile di San Vittore e anche la residenza protetta per le carcerate con figli. Ho visto molte detenute giovanissime, belle, a cui si fa fatica ad attribuire un passato criminale. Ho voluto narrare la storia di una di loro, alla ricerca di una redenzione, tra mille dubbi e incertezze… anche alle prese con un omicidio.

Il romanzo è ambientato nella città di Milano.

Conclude l’autrice:

Lambrate e Crescenzago sono due quartieri, una volta di estrema periferia, oggi inseriti nel tessuto urbano milanese, che hanno caratteristiche interessanti: Lambrate, persa l’identità industriale, è diventato un polo artistico/creativo, mentre Crescenzago, in alcune parti riqualificato, è multiculturale, con pregi e difetti, in cui si può vivere il clima della Milano affacciata sul Naviglio della Martesana. Ho vissuto e lavorato in entrambi. A Lambrate vive Linette, la protagonista femminile, a Crescenzago vive Diego Perego, il protagonista maschile.

Il tocco del piccolo angelo: recensione

L’ultimo romanzo della scrittrice

Il tocco del piccolo angelo: la trama

Lambrate, periferia di Milano. Il corpo di una donna viene trovato sotto il viadotto della tangenziale.

Inizia un’inchiesta lunga e problematica dalla quale faticano a emergere i moventi dell’assassinio. Fra un sopralluogo, un interrogatorio e una perquisizione, il commissario Perego si imbatte nell’inatteso: la giovane Linette, che sta tentando di imbastire una vita normale dopo vicende di droga e prostituzione.

Il suo passato e ciò che si percepisce di lei però non combaciano, gli occhi trasparenti e l’attenzione per gli altri raccontano di una storia che ha preso una via sbagliata. Diego Perego ne resterà irretito, soprattutto quando la fragilità di lei si esprimerà in premonizioni e intuizioni imprevedibili.

Il tocco misterioso del piccolo angelo accompagnerà le vicende alla soluzione.

Fiorenza Pistocchi: biografia

Nasce a Savona, ha vissuto per molti anni a Milano, attualmente risiede a Pioltello.

In passato ha scritto pubblicazioni per bambini a carattere didattico per Signorelli, Juvenilia, DeAgostini, Atlas. Neos Edizioni di Torino ha stampato la serie di suoi romanzi gialli ambientati in Liguria, a Noli, un antico borgo nel quale agisce il suo personaggio, un vigile impegnato a risolvere delitti e misteri: Il destino disegna paesaggi di mare, 2014; Appuntamento a San Paragorio, 2015; Il tesoro del Transylvania, 2016; Le perle portano lacrime, 2017; La madre nell’ombra, 2019; Ossa sotto il castello, 2020.

È curatrice per Neos Edizioni delle antologie Natale a Milano 2016, 2017, 2018, 2019, 2020 e 2021. Quest’ultima in collaborazione con lo scrittore Gian Luca Margheriti.

A settembre 2018 è uscito il suo primo romanzo a sfondo storico: Il cuore tenace della lavanda, ambientato negli anni della Prima Guerra Mondiale (Neos Edizioni) e a novembre 2019 è stato stampato il secondo, I colori del buio (Neos Edizioni), ambientato a Pioltello tra il 1943 e il 1945, quando dalla piccola stazione del paese transitavano i convogli carichi di persone destinate ai campi di concentramento e di sterminio.

Ha scritto molti racconti, che si trovano in antologie tematiche di Neos edizioni, tra le quali, nel 2020, Nulla più come prima sul dopo-Covid19 e TutTo SotTo-Sotto mentite spoglie, raccolta di racconti noir ambientati in Piemonte.

La sua ultima opera è il romanzo giallo/noir Il tocco del piccolo angelo, uscito nel giugno 2021 per Neos Edizioni, ambientato a Milano, nel quartiere di Lambrate-Città Studi, dove ha abitato.

Terrazze terapeutiche. Colori e profumi della salute: un libro sull’importanza del verde terapeutico

Un oncologo e un vivaista raccontano le loro esperienze sulle terapie diversionali e il verde terapeutico.

Terrazze terapeutiche. Colori e profumi della salute, il libro sulla prima ricerca italiana condotta da un oncologo e un vivaista sui benefici del verde terapeutico in oltre 200 pazienti oncologici dell’Ospedale di Carrara e l’impatto sulla “farmaco- economia”, pubblicato il 20 settembre.

Terrazze terapeutiche. Colori e profumi della salute

Terrazze terapeutiche. Colori e profumi della salute

Due amici con lo stesso nome, Maurizio, lo stesso anno di nascita, 1956, gli stessi “umani” orizzonti e lo stesso ”pensiero laterale”. Lo sguardo rivolto a percorsi diversi oltre la strada più battuta, verso impegni, obiettivi e realtà nuove, come la loro esperienza sulle terrazze terapeutiche, sui bisogni dei pazienti, oltre l’assunzione di una compressa, raccontata ora in un libro: il concreto sostegno che il Verde ha dato ai malati oncologici nell’angosciante attesa della chemioterapia o dell’esito di una TAC e il risultato sulla riduzione del consumo di farmaci ansiolitici e degli anti-dolorifici al bisogno.

L’oncologo ha messo a disposizione le due terrazze del suo reparto ospedaliero, il vivaista il loro completo allestimento a verde e, insieme ad un selezionato gruppo di paesaggisti urbani, agronomi, farmacisti, psicologi, biologi, vivaisti ed oncologi, hanno trasformato le terrazze terapeutiche in una ricerca scientifica.

I benefici prodotti sulla salute dalla presenza di piccoli spazi verdi, come i terrazzi allestiti con piante e fiori dell’Oncologia di Carrara, assumono una valenza sociale: gli effetti positivi agiscono infatti su qualsiasi persona che ha il privilegio di poter godere di un angolo verde, non solo sui malati.

Qualità dei vini rossi di pregio dell’area del Gal Partenio

Una giornata divulgativa sul progetto “E.CO.VINI” e sugli effetti delle pratiche colturali e di parametri tecnologici e microbiologici sulla qualità di vini rossi di pregio dell’area del Gal Partenio.

E.CO.VINI programma incontro

E.CO.VINI programma incontro

L’appuntamento, inserito nell’ambito della Strategia di Sviluppo Locale “Terra del Partenio” – PSR Campania 2014/2020 Misura 19 Tipologia di intervento 19.2.1 Misura 16 Tipologia di intervento 16.1.1 Azione 2 “Progetto E.CO.VINI”, è in programma mercoledì 22 settembre alle ore 11 a Sant’Angelo a Scala presso la Masseria Alfano (Via Toppe, 16).

Dopo i saluti del sindaco di Sant’Angelo a Scala, Carmine De Fazio, e del vice sindaco Paolo Ciriello, introdurrà il tema Francesco Acampora, presidente provinciale della Coldiretti. Quindi l’intervento di Giuseppe Blaiotta, docente di Microbiologia Agraria presso l’Università “Federico II” di Napoli e responsabile scientifico del progetto E.CO.VINI. Concluderà i lavori il presidente del Gal Partenio, Luca Beatrice.

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