Cultura

Covid-19: la paura e l’ignoranza

Il Covid-19 ha cambiato, trasformato e plasmato le nostre vite perché siamo limitati nella nostra libertà e nei rapporti interpersonali. L’ansia di dover combattere con questo virus che non ha un volto a noi percepibile alimenta la paura verso qualcosa che è più forte di noi e non siamo abituati a toccare la nostra inconsistenza e fragilità in questo modo così spietato, crudo e brutale.

Siamo abituati a manipolare il mondo, cambiandolo per come ci può essere più congeniale. Lo abbiamo sempre fatto e continueremo a farlo ma, fino a quando non sarà possibile fare il vaccino, dobbiamo continuare a confrontarci con questa impotenza e fragilità.

La paura non è un sentimento costruttivo quando ci si lascia avvolgere completamente da questo senso di smarrimento ma deve essere accompagnata da pensieri costruttivi e pensanti. La paura, ad esempio, dovrebbe essere uno sprone per cercare di adottare comportamenti responsabili in modo da affrontare più serenamente la nostra vita e il nostro tempo perché inevitabilmente fluiscono e passano. Con questo non dico di vivere la vita con leggerezza, facendo finta che il Covid-19 non esista ma dico semplicemente di sfruttare la paura e trasformarla in qualcosa di positivo.

Covid-19 e la paura

Covid-19 e la paura

La paura non costruttiva aiutata dalla comunicazione, ad esempio, ci sta portando a perpetrare una caccia agli untori come se sapere il nome di un caso positivo possa far sparire il virus o migliorare la situazione attuale. Questo sta innescando un volano deleterio che porta molti ad aver paura di dire che si è stati positivi o che ancora lo si è, ad avere vergogna di uscire nonostante si sia ritornati negativi e ciò non serve a nulla se non ad inasprire ulteriormente questa situazione che è già di per sé infelice.

Tutto ciò che ho appena descritto parte da un’ignoranza di fondo, da una mancanza di empatia e di solidarietà che dovrebbe ricordarci, in un certo qual modo, che nonostante tutto siamo esseri umani che vivono all’interno di uno spazio che si chiama mondo ma anche comunità.

Conoscere l’identità di una persona che è stata positiva non vuol dire che questa persona debba essere messa in isolamento a vita dalla comunità qualora questa esca quando il pericolo è passato. Fare il mormorio e il gossip rurale che tanto piace, in questo caso, è semplicemente stupidità celata da finta curiosità e apprensione.

A chi si sente in colpa nell’aver preso il Covid-19 senza aver vissuto con leggerezza mi sento di dire che non c’è nessuna colpa perché potrebbe accadere a tutti, anche a coloro che credono di essere i più attenti al mondo e che credono di stare sul piedistallo e puntare il dito in queste situazioni.

Questo periodo dovrebbe insegnarci ad essere persone migliori proprio per il fatto che è palese che non siamo altro che una parte infinitesimale di un mondo e di un universo che può molto di più rispetto a noi.

Rispettiamo il distanziamento, stiamo attenti ai nostri cari o chi potrebbe essere più fragile ma restiamo esseri pensanti e soprattutto umani.

Slow Food Avellino: lettera aperta agli operatori Ho.re.ca

Slow Food Avellino scrive una lettera aperta indirizzata a tutti gli operatori Ho.re.ca per manifestare loro solidarietà per la riduzione dell’operatività nel lavoro.

Nel labirinto di Altacauda: tra sacro e profano è un'iniziativa slow food

Nel labirinto di Altacauda: tra sacro e profano

La lettera aperta:

Da appassionati della ristorazione e della gastronomia di qualità, ci sentiamo altrettanto frustrati dagli impedimenti che non ci consentono di frequentarli come vorremmo.

Siamo nati più di trent’anni fa, proprio per affermare la convinzione che riunirsi intorno intorno alla tavola e accompagnare il pasto con i vini e le birre del nostro territorio, o al bancone, sorseggiando una bibita artigianale e un buon caffè, sia un aspetto fondamentale delle relazioni umane e dell’attivismo civico nelle scelte di consumo consapevole.

L’associazione internazionale Slow Food è artefice, peraltro, del progetto dell’Alleanza dei Cuochi, che lavora per mettere in rete i locali che prediligono il cibo sano, buono, pulito e giusto, prodotto nella filiera corta agricola e agroalimentare.

Il canale Ho.re.ca rappresenta, in tal senso, uno dei principali sbocchi per raggiungere i cittadini più sensibili alla genuinità a al piacere del cibo e per condividerne il gusto con amici e parenti, cosa alla quale in questo brutto periodo bisogna rinunciare.

Desideriamo invitare, con la cautela dovuta alla necessità di tutelare la nostra incolumità, i soci e in generale tutta la cittadinanza, ad usufruire, anche nelle forme dell’asporto e della consegna a domicilio, dei beni e servizi offerti da piccoli bistrot, gastronomie, ristoranti, forni e panifici, pasticcerie, pastifici, bar, enoteche, continuando a sostenere coloro che abbiamo sempre conosciuto e stimato come professionisti, nonché tutto il comparto annesso.

A nome dei Soci della Condotta, ci stringiamo idealmente intorno a costoro, auspicando che si possa presto tornare alle abitudini tanto care a ognuno di noi.

E un pensiero ancora più accorato lo rivolgiamo a coloro che, purtroppo, hanno dovuto fermarsi del tutto per l’impossibilità di proseguire in modo dignitoso.

Che la vostra resilienza sia di esempio a tutti, che la vostra rinomata creatività possa uscire rafforzata dalle vicende attuali, che le istituzioni possano e sappiano sempre tutelarvi come meritate, e che ognuno di noi riscopra comportamenti sociali più civili e rispettosi della salute pubblica e dell’ambiente, per ritrovarci un giorno in una rinnovata atmosfera di convivialità.

Auguri sinceri a tutti.

Slow Food Avellino APS

Fiduciaria Maria Elena Napodano

Prorogata la scadenza del bando per il concorso fotografico del MAVI

La scadenza del concorso fotografico Un paese italiano 2020 è stata prorogata al 31 gennaio 2021. Dunque ci sono tre mesi in più per partecipare al contest.

Il concorso fotografico trae spunto dal legame che ha avuto Frank Cancian e invita i partecipanti ad inviare opere scattate dal 10 marzo 2020, inizio del lockdown. Il nuovo termine per presentare le fotografie nasce sia dalla limitazione della libertà di movimento dei fotografi e quindi dall’impossibilità di produrre immagini ma anche  dal peggioramento della situazione che stiamo rivivendo.

La scadenza di Un paese italiano 2020, infatti, dovrebbe coincidere con il termine previsto di questo nuovo stato di emergenza.

Frank Cancian

Frank Cancian

Un paese italiano 2020 ha selezionato 20 scatti del fotografo statunitense, Frank Cancian che realizzò in Irpinia nel 1957. I partecipanti del concorso dovranno presentare degli scatti personali che propongano una libera interpretazione delle foto selezionate. È possibile infatti prendere spunto da soggetti, luoghi e gesti quotidiani che richiami al passato ma con la consapevolezza del cambiamento sociale quotidiano.

Per maggiori informazioni e per scaricare tutta la documentazione per poter partecipare al concorso ecco il link di riferimento: https://www.museomavi.it/site/wp-content/uploads/2020/07/Bando-concorso-1801-ediz.-2020.pdf.

Killer Tattoo: la strana coppia il romanzo noir di Daniela Schembri Volpe

Killer Tattoo: la strana coppia è il nuovo romanzo di Daniela Schembri Volpe pubblicato da Castelvecchi editore all’interno della collana Tasti. Protagonista del libro è Dafne Volpi, una guida turistica, che si troverà ad indagare sulla sparizione di alcuni adolescenti.

A fare da cornice al romanzo c’è il mondo dei tattoo e l’esoterismo che saranno gli elementi cardine per scoprire un raccapricciante segreto.

Daniela Schembri Volpe spiega con queste parole il suo libro:

Mi sono divertita a scrivere e a incastrare i tasselli di un thriller, cosa non semplice, mi ha sempre attratto il mondo dei tatuaggi insieme all’esoterismo ma anche semplicemente lo humor un pò british che amo.

 

Killer Tattoo: la strana coppia di Daniela Schembri Volpe

Killer Tattoo: la strana coppia di Daniela Schembri Volpe

Trama di Killer Tattoo: la strana coppia

Dafne è una guida turistica che vive a Torino. Un giorno suo figlio Manuel viene rapito e le autorità pensano che il motivo della misteriosa scomparsa sia legato ad un tatuaggio, di cui lei era all’oscuro.

Dafne immaginò il figlio come un evergreen che si stagliava forte contro il cielo azzurro, con radici profonde nella terra imbiancata dalla neve, resa ancora più abbagliante dalla luce di un sole d’altitudine.

Manuel è un ragazzo allegro, dinamico, amico di tutti ma al contempo riservato. Un teenager che vive la propria età come un qualsiasi coetaneo, scuola, famiglia, amici, sport. Un adolescente come tanti, che sta iniziando ad annusare il mondo nella versione reale oltre che virtuale.

È affezionato a me, al padre e ai nonni, è figlio unico; per me è un ragazzo speciale, ovviamente, è mio figlio.

Perché Manuel è stato rapito? Cosa si nasconde dietro al tatuaggio? Dafne conosce davvero Manuel o probabilmente scoprirà un lato del figlio che non avrebbe mai pensato gli potesse appartenere?

Per scoprirlo non vi resta che leggere Killer Tattoo: la strana coppia. Se siete affascinati dal genere noir ma da un punto di vista più leggero vi consigliamo l’ultimo romanzo di Chiara Moscardelli: Teresa Papavero e la maledizione di Strangolagalli.

Adelaide è il nuovo romanzo di Antonella Ferrari

Adelaide è il nuovo romanzo di Antonella Ferrari pubblicato da Castelvecchi Editore. Il libro è ambientato nella città di Chieti alla fine dell’800.

La scrittrice spiega con queste parole Adelaide:

Quando ho iniziato a scrivere Adelaide pensavo a un romanzo sulle vicende della Carboneria e dei suoi affiliati. Man mano che mi documentavo sul periodo, ho iniziato a fantasticare storie d’amore tra i vari personaggi, lasciando in secondo piano le vicende propriamente storiche. Quello che arriva è un messaggio d’amore universale, molto trasversale, che abbraccia tutti.

Adelaide di Antonella Ferrari

Adelaide di Antonella Ferrari

Adelaide: la trama

Protagonisti del libro sono la nobile famiglia Mayo. Adelaide, protagonista del romanzo, ha la mentalità e la spregiudicatezza di una donna dei nostri giorni. È libera di pensare e agire per come ritiene più opportuno e insieme ai fratelli e ad alcuni suoi amici aderisce alla Carboneria, gettandosi nella lotta politica.

Adelaide nasce nel 1808 ed è la primogenita di sei figli, non è bella ma il fascino del suo nome riesce a conquistare.

Non ho mai imparato a suonare il piano e nessun altro strumento, esibirmi come una scimmietta ammaestrata, imbellettata di pizzi e crinoline davanti a possibili pretendenti e rispettive famiglie, mi ripugnava, in me ardeva il fuoco della lotta e del comando, nonché un’estrema esigenza di libertà, di agire secondo il mio pensiero, senza rendere conto ad alcuno, e in fondo così si è svolta la mia fortunata esistenza.

La vita di Adelaide è stata una vita splendida, privilegiata. Per quanto riguarda la sua adesione alla Carboneria, lei era l’unica donna del gruppo insieme ad un’altra di un rango inferiore al suo.

La situazione sentimentale di Adelaide è stata piena di amori proibiti. Ha avuto molte occasioni più per il suo rango sociale che per la sua avvenenza perché mortificava la sua femminilità  vestendosi e comportandosi da maschiaccio.

Le mie coetanee giravano con l’ombrellino, riparandosi il viso che doveva rimanere bianco come una porcellana. Non parevo una gran dama, ma neanche una contadina, e se alcuni sprezzavano questa mescolanza di stili, altri trovavano molto eccitante il mio aspetto ribelle, decisamente fuori dagli schemi.

Adelaide ha avuto molte passioni e pochi amori, avrebbe potuto avere un amante diverso ogni notte e un pò ne ha approfittato, godendo di tutta la libertà a suo favore.

Per scoprire in che modo non vi resta che leggere il romanzo di Antonella Ferrari.

Banksy, l’arte della ribellione: il trailer

Banksy, l’arte della ribellione è un docufilm di Elio Espana sullo street artist inglese più talentuoso e ribelle del nostro tempo. La sua popolarità non nasce solo dalla bravura dell’artista ma dal modo sovversivo e di denuncia che lo caratterizzano da sempre.

Ricordiamo, ad esempio, quando l’artista ha sostituito dei dipinti in un museo con i suoi o il clamore di quando una sua celebre opera, Girl with Balloon, viene battuta all’asta per 1 milione e 42 mila sterline. Nel momento stesso in cui l’opera è stata venduta e doveva essere tolta dalla sua cornice, la tela ha iniziato ad autodistruggersi perché vi era un meccanismo inserito nel retro che, probabilmente è stato attivato da Banksy stesso.

Ogni gesto, ogni graffito o dettaglio rappresentato da Banksy è una denuncia sociale e politica. Attraverso la sua arte lo street artist è riuscito, negli anni, a dare valore e una rapida evoluzione a questa forma d’espressione artistica, facendole avere un valore anche nel mercato dell’arte.

Banksy, l'arte della ribellione: il trailer

il docufilm sullo street artist

Banksy è l’artista di strada più conosciuto al mondo ma di cui non si conosce l’identità. È un artista capace di stupire e lanciare messaggi importanti, utilizzando la street art in un modo personale che ne ha confermato uno stile inimitabile.

I suoi temi ricorrenti sono topolini, poliziotti inglesi, bambine con palloncini, soldati che al posto delle arme lanciano fiori. Le sue opere sono tutte sparse per il mondo per raccontare e ricordare qualcosa a tutti.

Elio Espana con questo lavoro cinematografico scava nel profondo di questo artista, conducendo lo spettatore in quei luoghi e nel contesto culturale in cui è nato. Ciò che emerge dal lungometraggio è anche l’ispirazione da cui nasce la creatività di Banksy, riconducibile a New York negli anni ’70, il periodo in cui la street art viene riconosciuta come forma d’arte, e anche a quella dei rave degli anni ’90 per ciò che riguarda l’elemento di clandestinità.

Come molti personaggi noti Banksy  divide le opinioni: c’è chi lo ama e chi lo odia, chi ne apprezza il senso e chi pensa che sia solo un vandalo.

Banksy l'arte della ribellione

Banksy l’arte della ribellione

Banksy, l’arte della ribellione è un modo per farci conoscere meglio questo personaggio controverso e sovversivo. Il lungometraggio doveva essere proiettato nelle sale cinematografiche italiane dal 26 al 28 ottobre ma per le nuove disposizioni del nuovo Dpcm non è stato possibile.

Unfit di Dan Partland è un ritratto dell’inadeguatezza politica di Trump

Unfit: la psicologia di Donald Trump è un film di Dan Partland. Il regista, avvalendosi di esperti di salute mentale, offre un ritratto più approfondito e pericoloso di ciò che si cela dietro la comunicazione aggressiva e linguaggio rozzo del Presidente degli Stati Uniti d’America.

Unfit: la psicologia di Donald Trump

Unfit: la psicologia di Donald Trump

All’interno di Unfit: la psicologia di Donald Trump non si pone l’attenzione sulle politiche governative, sulle inchieste che sono attualmente in corso o sulle sue dichiarazioni dei redditi. Il regista studia i suoi comportamenti per partire da ciò che è concretamente sbagliato di questo politico.

Dan Partland usa queste parole per definire il suo lavoro cinematografico:

Mi sono detto: quali sono gli elementi psicologici che legano i principali autocrati della storia moderna e contemporanea? Sono le stesse caratteristiche che ha anche Donald Trump? Se sì, ho la risposta a tutti i miei dubbi.

Credo che questo documentario possa essere utile a tutti per capire veramente chi è Donald Trump. E ve lo garantisco: è assolutamente inadatto ad essere il Presidente degli Stati Uniti d’America.

Tra le caratteristiche emerse, lo psicologo e psicoterapeuta John Gartner, attribuisce a Donald Trump la sindrome di narcisismo maligno, definita con questo termine da Erich Fromm, che definisce una persona con disturbo antisociale di personalità e sadismo.

Il sintomo, non potendo essere dedotto o stabilito da un colloquio face to face, viene diagnosticato e valutato dall’osservazione a distanza del Presidente degli Stati Uniti d’America durante le azioni e affermazioni pubbliche.

Per alcuni esperti le origini di questi disturbi della personalità potrebbero risalire da un negativo esempio paterno.

Il trailer di Unfit: la psicologia di Donald Trump

Dan Partland mostra la psicologia di Donald Trump

Unfit: la psicologia di Donald Trump, oltre a mostrare la psicologia di un uomo al potere, getta le basi per un pensiero globale in cui lo spettatore dovrebbe e potrebbe chiedersi il perché tali soggetti possono e riescono a ricevere un tale consenso nella maggioranza che li porta ad avere posizioni di ruolo e determinanti.

Probabilmente c’è bisogno di una partecipazione collettiva e politica più consapevole? Probabilmente sì.

L’ultimo sorriso di Sunder City è il romanzo d’esordio di Luke Arnold

L’ultimo sorriso di Sunder City è il primo libro di Luke Arnold, edito da Nua Edizioni il 10 settembre 2020. Il romanzo appartiene al genere fantasy con vaghe ispirazioni che richiamano il romanzo distopico in cui non mancano elementi che riportano al genere noir.

Protagonista de L’ultimo sorriso di Sunder City è Fetch Phillips, un investigatore dal passato misterioso.

Luke Arnold è conosciuto al grande pubblico italiano come attore e protagonista in Glitch ma è anche sceneggiatore, regista e scrittore.

L'ultimo sorriso di Sunder City : libro

Il romanzo d’esordio dell’attore australiano

L’ultimo sorriso di Sunder City di Luke Arnold

Sunder City in origine si chiamava Sunderia ed era un territorio inospitale senza popoli indigeni finché nel 4390 una banda di cacciatori di Draghi seguendo un balenio di fiamme all’orizzonte, pensando di avvicinarsi ad una preda, scoprirono una fossa di fuoco sotterraneo.

Sunder City cominciò la sua vita come una gigantesca fabbrica di proprietà dei suoi fondatori. Per i primi vent’anni, gli unici abitanti furono gli operai che passavano la giornata a fondere ferro, cuocere mattoni e scavare fondamenta.

Man mano che la città guadagnava stabilità, coloro che vedevano giungere al termine il loro contratto di impiego divennero più restii ad andarsene, quindi furono costruite case e negozi.

Alla fine, Sunder ebbe bisogno di una guida diversa da quella della fabbrica, perciò elesse il suo primo governatore: un muratore di nome Ranamak.

Ranamak era un Nano arrivato a Sunder per dare consigli sulla costruzione di edifici ma non era mai andato via. Era un uomo dotato di grande forza fisica, di esperienza e di affabilità. Una persona dai modi semplici ma che possedeva ampia conoscenza degli scavi nelle miniere e quindi tutti gli abitanti concordarono che fosse lui il leader perfetto.

Un giorno giunge Kingsley giunto nella città per diffondere poesie e idee ed era anche riuscito ad avvicinarsi al tavolo di Ranamak che, in breve tempo, lo aveva nominato Ministro delle Arti e del Teatro. Tutto questo fermento culturale ai cittadini di Sunder City non era gradito così un giorno decisero di assassinare entrambi.

Sunder City è un luogo abitato da umani e creature magiche e tra queste strade si aggira Fetch Phillips che, con il tempo si renderà conto di aver combattuto sempre dalla parte sbagliata. Per scoprire qual è questa parte non vi resta che leggere il libro!

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Luke Arnold: biografia dello scrittore

L’autore de L’ultimo sorriso di Sunder City nasce in Australia ed trascorre gli ultimi dieci anni viaggiando per il mondo, recitando ruoli come quello di Long John Silver nella serie tv vincitrice di tre Emmy, il ruolo di Michael Hutchence in Never Tears Us Apart, una miniserie dedicata agli INXS.

Quando non recita Luke Arnold fa lo sceneggiatore, il regista e lo scrittore oltre ad essere ambasciatore di Save the Children Australia.

Se siete incuriositi da romanzi ambientati in luoghi magici come quello di Sunder City vi consigliamo la lettura di Tettagna di Patrizia De Luca.

La foresta invisibile è il nuovo romanzo di Maria Elisabetta Giudici

La foresta invisibile è il nuovo romanzo di Maria Elisabetta Giudici pubblicato da Castelvecchi Editore all’interno della collana Tasti. Protagonista del libro è una preziosa collana nata da un ramo che è stato strappato via da una foresta sottomarina.

La collana è un prezioso dono d’amore di un pescatore siciliano alla sua donna che, dopo un viaggio di cento anni fatto in tutta Europa, giunge a Parigi. Giovanni è uno dei protagonisti de La foresta invisibile, è un uomo prigioniero delle sue indecisioni che si ritrova all’interno di un complotto.

Giovanni rimase qualche istante con il respiro sospeso e alzò gli occhi verso Shimon che l’osservava compiaciuto. Con un rapido gesto della mano, l’uomo scansò bracciali e spille e in silenzio estrasse dal fondo una collana di preziose sfere di corallo, tenute insieme da un sottile filo intrecciato.

Un cameo pendente e alle estremità due manine d’oro che si agganciavano tra loro, come in un’affettuosa stretta di mano, completavano quello splendido gioiello.

È il pezzo più economico che ho, anche se il corallo è purissimo e il cameo sembra uscito dalle mani di un artista. Non conosco la storia di questa collana né la provenienza ed è mia abitudine sbarazzarmi velocemente di oggetti di razza sconosciuta anche a costo di svenderli. Che io sappia  potrebbe essere portatrice di sventura o addirittura di morte… comunque devi avere un bel gruzzolo per portarla via, oppure possiamo fare un baratto.

La foresta invisibile

La foresta invisibile

La foresta invisibile: la trama

Intanto il 29 maggio del 1796 una corallina di tre fratelli stava procedendo lentamente nelle acque di Capo San Vito. Salvo, Alario e Pinuzzo Incandela tirarono una grande foresta di corallo dalle acque.

La grossa partita di corallo fu venduta ad un ricco corallaio Tano Giacalone, ericino di origine ma cittadino da anni di Torre del Greco.

Salvo si innamora di Immacolata Schiavone, una ragazza bruna e bellissima, fabbricava unguenti di bellezza per la pelle, sapone alle mandorle e polveri da trucco che vendeva alla prostitute del porto.

Tra i due nasce una forte passione che spinge Salvo a giurare amore eterno a Immacolata. Tornato a Torre del Greco il pescatore si reca dal corallaio Tano.

La piccola cassaforte di ferro si aprì con un giro di chiave. Tano ne estrasse un cofanetto di velluto rosso melograno.

Il filo di perle rosso aranciato che conteneva si chiudeva su se stesso con un fermaglio a forma di due manine d’oro.

Tano lo aveva reso ancor più prezioso con un pendente  di piccoli fiori di giglio dello stesso metallo. Vi aveva incastonato un magnifico cameo sfumato di arancione, con su inciso il profilo di Afrodite, stagliato su un panorama marino.

A causa di Rania, un’altra donna, Salvo lascia Immacolata gettandola nella disperazione più profonda. Quale sarà il ruolo della collana e del ruolo di Giovanni lo si potrà scoprire solo leggendo La foresta invisibile.

Il Castello D’Aquino caffè letterario di Grottaminarda: ieri e oggi

Eccoci con la prima puntata di cocktail e cultura al Castello D’Aquino, il caffè letterario di Grottaminarda. Insieme a Michelangelo Bruno, in questa prima puntata della rubrica, abbiamo deciso di parlarvi della storica e suggestiva location in cui si trova il caffè letterario e spiegarvi com’è nato questo luogo di ritrovo, cosa è diventato e cosa rappresenta per gli avventori di sempre e per quelli nuovi.

Castello D'Aquino caffè letterario Grottaminarda: video

Il caffè letterario di Grottaminarda

Castello D’Aquino caffè letterario: come nasce

Il Castello D’Aquino caffè letterario di Grottaminarda nasce tre anni fa, attraverso un bando indetto dal Comune di Grottaminarda in cui veniva affidato in gestione come caffè letterario la parte inferiore del Castello D’Aquino.

I Minichiello, esperti del settore bar industry da anni,  decidono di affrontare questa sfida prendendo in gestione il caffè letterario. La sfida si è rivelata un grande successo perché il Castello D’Aquino caffè letterario di Grottaminarda è diventato un luogo di ritrovo per tutti, riuscendo a sdoganare il luogo sia da un punto di vista culturale che di miscelazione.

Per quanto riguarda gli eventi culturali, in questo periodo al Castello D’Aquino caffè letterario, c’è in esposizione la personale artistica di un’artista di Grottaminarda che lavora la colla a caldo e si stanno svolgendo dei reading sulla Divina Commedia che prendono vita all’interno del progetto Dante per tutti.

La struttura in cui si trova il caffè letterario di Grottaminarda vanta quasi mille anni di storia, la location si presenta da sola per la sua straordinaria bellezza composta da varie sale spaziose all’interno in cui vi sono affreschi storici e da giardini che offrono la possibilità di osservare la valle in cui nasce la cittadina di Grottaminarda.

Castello D'Aquino caffè letterario Grottaminarda: ieri e oggi

Com’era il Castello D’Aquino caffè letterario di Grottaminarda e cosa è diventato oggi

Il caffè letterario di Grottaminarda è una sorta di laboratorio culturale che cerca di offrire uno scorcio sul passato ma lo rivisita in chiave moderna, proponendo eventi culturali di un certo spessore e livello artistico.

Per scoprire qualche dettaglio in più non vi resta che guardare il video in home!

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