Economia

Proposte di rilancio per l’agricoltura irpina

Maurizio Petracca, presidente della Commissione Agricoltura della Regione Campania, ha ritenuto opportuno avviare un confronto con tutti i settori e le categorie legate all’agricoltura campana, per cercare di comprendere lo stato della situazione attuale.

Con un documento di proposte indirizzato a Nicola Caputo e Vincenzo De Luca si intende delineare un masterplan di rilancio dell’agricoltura in Campania a sostegno della commercializzazione e della promozione nonché della valorizzazione agroalimentare regionale.

La Regione Campania ha messo in campo il Piano Socio-Economico che ha previsto di impegnare risorse economiche di 1 miliardo di euro rivolto al tessuto produttivo regionale.

Ad oggi la Campania è l’unica Regione ad avere misure di sostegno specifiche per il settore agroalimentare ma c’è bisogno di pensare ad un progetto che duri in prospettiva.

Maurizio Petracca: proposte post covid-19 alla Regione Campania

Proposte per risollevare il settore agroalimentare in Irpinia e in Campania

Le parole di Maurizio Petracca sono le seguenti:

Siamo in avvio della fase di stesura della nuova programmazione comunitaria. Abbiamo modo di orientare la strategia indirizzandola verso una necessaria semplificazione con la riduzione del numero delle misure, con una sburocratizzazione e una netta distinzione tra gli iter destinati alle grandi aziende dell’agricoltura e quelli per le piccole realtà aziendali.

Oggi abbiamo la possibilità, e direi il dovere, di avviare un’interlocuzione serrata con l’Europa perché si tenga conto delle esigenze legate a questa fase così incerta che deve poter diventare un’opportunità per il made in Campania.

Si attendono riscontri e provvedimenti concreti.

Approvato in via definitiva il piano per il rilancio dell’economia in Irpinia

La Camera di Commercio di Avellino ha approvato la variazione di bilancio, destinando quasi 7 milioni di euro per il rilancio dell’economia irpina.

Come ha affermato Oreste La Stella:

Sono misure straordinarie, è il momento di agire con decisione perché le imprese hanno bisogno di liwuidità e di risorse da investire per la riorganizzazione aziendale e per la promozione delle proprie produzioni in modo innovativo sui mercati nazionali ed esteri.

L’obiettivo generale è quello di generare e moltiplicare investimenti per supportare tutti i settori: dal commercio all’artigianato e ai servizi. E ancora dal manifatturiero all’enogastronomia e al turismo.

Il principio che muove il piano straordinario è mosso da cinque punti cardine:

  • Sostegno alla liquidità
  • Innovazione
  • Digitalizzazione
  • Promozione del turismo
  • Internazionalizzazione
  • Formazione
  • Lavoro

La Camera di Commercio di Avellino ha attivato un primo bando per l’abbattimento del tasso d’interesse sui finanziamenti che prevodono l’erogazione anticipata del contrubito. Ad oggi sono state ammesse al beneficio 34 imprese e 18 hanno già ricevuto la somma spettante per un totale di 40 mila euro.

Il bando resta aperto fino al 16 ottobre e in caso di esaurimento sarà rifinanziato.

Per agevolare la fase 2 e la riapertura delle aziende l’Ente camerale ha previsto un contributo a fondo perduto di 2 mila euro per le spese di sanificazione dei locali, aggiornamento del DVR, l’acquisto dei DPI  e l’installazione di barriere e divisori.

Camera di commercio Avellino

7 milioni di euro per il rilancio dell’economia in Irpinia

Il bando resterà aperto fino al 30 settembre. Ad oggi sono state inoltrate già oltre 200 domande.

Verrà emanato a breve un nuovo bando di contributi per la digitalizzazione delle imprese mediante la concessione di voucher per favorire lo smart working e l’e-commerce, che nella fase di emergenza sanitaria si sono rivelate modalità di lavoro e di commercializzazione imprescindibili per quasi tutte le aziende.

Attraverso il piano di rilancio la Camera di Commercio segue l’obiettivo di promuovere lo sviluppo turistico del territorio attraverso azioni mirate ad attivare sinergie tra le realtà di eccellenza del settore enogastronomico, le strutture ricettive e tutti gli operatori e le associazioni impegnate a vario titolo per la promozione dell’Irpinia.

Un programma di aiuti e contributi per promuovere gli insediamenti abitativi nelle zone montane

Maurizio Petracca, consigliere regionale, ha pensato ad una proposta operativa ovvero un programma di aiuti e sostegno per la promozione di insediamenti a scopo abitativo nelle zone montane della nostra Regione.

L’idea è stata già proposta attraverso una nota inviata al Presidente della Regione Campania.

Maurizio Petracca infatti sostiene:

Come per ogni crisi ci sono opportunità da cogliere, anche in questo caso potremo far fruttare il cambiamento che il virus ci ha imposto per dare nuove prospettive a quei territori che vivonmo condizioni di marginalità considerate finora come limiti ma che oggi diventano al contrario, punti di forza, valore aggiunto, tasselli importanti per un nuovo sviluppo ed una nuova crescita.

L’idea sarebbe quella di prevedere un programma di incentivi per promuovere gli insediamenti abitativi in aree montane. Un intervento regionale sul modello del programma di aiuti e delle forme di sostegno previste dalla legge nazionale sul modello del programma di aiuti e delle forme di sostegno previso dalla legge nazionale dei piccoli comuni. Ciò permetterebbe di di valorizzare e dare indentità a quei borghi dimenticati che caratterizzano le nostre zone rurali.

Maurizio Petracca scrive a Vincenzo De Luca

Maurizio Petracca propone un piano per rilanciare le zone interne.

Maurizio Petracca afferma:

La mia idea prevede aiuti e contributi per l’acquisto o la ristrutturazione di immobili da destinare a fissa dimora, a prima abitazione in Comuni che presentano specifiche caratteristiche demografiche, orografiche e morfologiche.

Lo smart working di queste settimane resterà senza dubbio una pratica utilizzata anche fuori dall’emergenza Covid-19. Questo determinerà nuova centralità per quei territori che fino ad oggi hanno patito una posizione periferica.

Si potrebbe pensare, inoltre, anche a forme di agevolazioni fiscali per le imprese che sceglieranno questi territori come luoghi dove dare dimora alla propria intrapresa.

Ristorazione al tempo del Covid-19: un’analisi economica in vista delle riaperture

È cambiata radicalmente la cultura della ristorazione che deve far fronte a tutte le normative vigenti. Le restrizioni sono maggiori in questo settore e gli introiti, quasi sicuramente, non saranno quelli di prima. Questi ultimi andranno a sommarsi ai mesi di stop quindi ciò che si prospetta in questo futuro prossimo sembra tutto tranne che roseo e rassicurante per gli imprenditori coinvolti in questo settore.

Luigi Snichelotto, presidente dell’Associazione AssoMiMe (Associazione Mezzogiorno Italia Mediterraneo Europa) prospetta un’analisi economica in vista della riapertura, dicendo:

Quale futuro? Sarà indispensabile pensare ad una nuova frontiera della ristorazione. Il problema oggi è capire cosa fare. Troppi consulenti, troppe task force, associazioni di categoria da rivisitare perché il settore è troppo frammentario: occorre fare sistema.

La ristorazione, classificata come fuori casa, include al suo interno un’offerta così variegata, che necessita di una conoscenza approfondita. L’incognita della prospettiva temporale, su cui è difficile fare previsioni, è il vero rebus: quando usciremo fuori dall’emergenza? In estate, a dicembre o il prossimo anno?

Il futuro di tutti noi è incerto è rischioso. Manca la capacità di ipotizzare un modello, in una visione più ampia e in prospettiva.

Cambierà il nostro modo di vivere, le abitudini. L’uomo però è un essere flessibile e dalle grandi capacità di adattamento. Sarà necessario rivedere i processi e le procedure, per vivere in protezione sia il lavoro che lo svago. Ricordando che la sicurezza rappresenta il valore assoluto, il bene più prezioso.

Cosa bisogna fare per incrementare il settore della ristorazione durante questo periodo di crisi causato da Covid-19

La ristorazione al tempo del Covid-19

Quanto pesa il food in termini economici?

Il settore legato al food è sempre stato molto dinamico ed è un segmento che, nello scorso anno, ha prodotto circa tra gli 80/85 miliardi di euro con un totale che coinvolge 350 mila aziende di cui il 40% sono a conduzione familiare.

Non è, dunque, difficile dedurre che questo settore rappresenta un grande volano dell’economia. Il costo della burocrazia nella ristorazione si aggira tra i 55-60 milioni di euro. Oggi con l’emergenza Covid-19 ci sono circa 250 provvedimenti in Talia, tra i regionali e i nazionali.

Garantire i livelli della sicurezza attraverso la nuova cultura della ristorazione

Gli imprenditori attivi nel settore della ristorazione e dell’ospitalità dovranno puntare tutto sulla sicurezza della propria clientela e dei lavoratori e tutto l’environment che gli ruota intorno. Dovranno essere garantiti spazi che andranno rimodulati attraverso uno schema e delle disposizioni che siano efficaci per poter limitare il contagio e i contatti tra i presenti all’interno di uno tesso ambiente. Per fare ciò c’è bisogno di una ridefinizione degli spazi e degli aspetti ergonomici del lavoro e di apparecchiature e linne di preparazione che riguardano la lavorazione delle materie prime e del prodotto finito.

La nuova della cultura della ristorazione dovrà affidarsi all’ausilio dell’intelligenza artificiale e robotica ma l’uomo non dovrà scomparire.

Per Luigi Snichelotto:

L’innovazione non dovrà riguardare necessariamente l’offerta del food che si tenderà a prediligere in base ai prodotti d’eccellenza e alle peculiarità territoriali ma, soprattutto, alla capacità creativa degli chef capaci di intercettare e interpretare le nuove tendenze del gusto.

Ci sarà bisogno di formare risorse umane, mano d’opera specializzata che sia capace di interagire con i meccanismi di automazione e con una rieducazione che dovrà tener sempre presente igiene e sicurezza.

Luigi Snichelotto e la sua analisi economica akll'interno del settore food

La ristorazione e il nuovo concetto del food

Quali sono i fattori vincenti della nuova frontiera?

Accoglienza e standard continuativo di servizio che insieme alla tracciata e certificata qualità del cibo offerto dovrà avere un ottimale rapporto qualità prezzo, per non creare crash all’interno delle attività. Le strutture dovranno essere adeguate e fornite di arredi coerenti con la tipologia offerta, individuando una location che sia in grado di offrire parcheggi e aree di svago.

Ci sarà bisogno di un’azione imprenditoriale di marketing, di una reputazione sociale e di una forte e solida identità nell’immaginario collettivo, rappresentata spesso dal marchio e dalla storia di un’attività ben consolidata.

Bisognerà intensificare il rapporto con i clienti e con il territorio attraverso cooperazione e affiliazione.

Secondo Luigi Snichelotto, la figura dell’imprenditore, dovrà adeguarsi allo scenario mutato, acquisendo capacità di un gestore d’impresa in un settore che è costantemente in evoluzione.

L’analisi che vi abbiamo illustrato è interessante e può essere un prospetto realistico per quella fetta che compone la maggioranza della fetta del mercato ovvero quel 60% delle imprese legate al food e alla ristorazione, che non sono a gestione familiare.

Noi crediamo, sarà per la zona in cui operiamo dove ci sono molte aziende a gestione familiare, molte delle quali rischiano di fallire, che questo prospetto sarebbe fallimentare per il settore del food a gestione familiare.

Qualora il piccolo imprenditore decidesse di affidarsi all’intelligenza artificiale, taglierebbe una fetta importante e attiva all’interno dell’economia. Sicuramente avvalendosi dell’intelligenza artificiale, il piccolo imprenditore, andrebbe a colmare le carenze economiche derivanti dai pochi coperti e tavoli disponibili ma andrebbe, soprattutto, ad impoverire l’economia di un territorio rurale e di tutte le risorse umane impiegate. Ciò comporterebbe, secondo noi, a creare un vero e proprio collasso economico in zone come la nostra.

Inoltre l’impiego dell’intelligenza artificiale, può effettivamente servire per rendere più sicura la preparazione e lavoro delle materie prime? Se parliamo di imprese a gestione familiare, generalmente, ci riferiamo ad attività commerciali che non hanno nulla a che vedere con quelle legate al franchising e quindi facciamo riferimento a numeri e produttività diverse.

Le piccole realtà legate al food e all’ospitalità dovranno reinventarsi, stringere i denti e capire, una volta attivata la nuova macchina, come porre riparo e cosa mettere in gioco, basandosi sulle nuove esigenze del consumatore che, sicuramente, sono cambiate e che oggi, rispetto a ieri, ha a disposizione molte meno risorse.

L’anello più debole di questo settore è proprio quello che sul mercato dei numeri rappresenta il 40% ed è a quello che bisognerebbe pensare con più attenzione.

Firma digitale completamente online!

La Camera di Commercio di Avellino ha reso disponibile un servizio interamente digitale, per agevolare imprenditori e tutti i cittadini, con l’obiettivo di assicurare il distanziamento sociale imposto dalle nuove norme.

È infatti disponibile una nuova modalità di rilascio dei dispositivi di Firma Digitale che è l’equivalente informatico di una firma autografa su carta e che ha la stessa valenza legale.

È possibile richiedere la smart card da remoto o si potrà richiedere online un token wireless di ultima generazione che è associata ad un’app che servirà per firmare i documenti in autonomia.

C’è bisogno di seguire 3 passaggi:

  1. Prenotare e pagare online
  2. Riconoscimento attraverso webcam
  3. Consegna a domicilio o in Camera di Commercio

Attraverso pochi click si potrà effettuare la prenotazione online da casa, attraverso la compilazione di un form, si potrà scegliere la data tra quelle disponibili, per concordare l’appuntamento online e per effettuare il riconoscimento.

Firma digitale completamente online

Firma digitale completamente online

Si sceglierà una password contenente almeno 10 caratteri e si pagherà il servizio online. L’utente verrà guidato da un operatore in tutti i passaggi e occorrerà munirsi, al momento dell’iscrizione, di un documento di riconoscimento in corso di validità, di tessera sanitaria e di uno smartphone su cui verranno inviati i codici via sms.

La consegna avverrà in un secondo momento, che verrà scelto, in fase di registrazione.

Il nuovo servizio online è fruibile anche per coloro che sono già in possesso di Firma Digitale, anche se in scadenza, e non ci sarà bisogno di effettuare in questo caso il riconoscimento da remoto ma si potrà ricevere il dispositivo direttamente a casa propria.

Per maggiori informazioni si può consultare il sito ufficiale della Camera di Commercio di Avellino.

L’Irpinia lasciata sola: la nuova delibera della Giunta della Regione Campania va rivisitata

È ormai conclamato l’impatto negativo che ha avuto il Covid-19 sull’economia nazionale, soprattutto nei Comuni interni come i nostri, che già erano provati prima dell’emergenza.

La filiera agroalimentare, in modo particolare, risulta avere enormi difficoltà, a causa della chiusura del settore Ho. Re. Ca che ha bloccato il commercio europeo e internazionale. Altro grave colpo ricevuto da questo settore è scaturito dalla chiusura di attività come bar, ristoranti, agriturismi, alberghi e paninoteche che ne hanno bloccato anche la vendita interna.

Il settore vitivinicolo è quello che risulta più provato all’interno della filiera agroalimentare irpina perché con la chiusura delle cantine, l’annullamento del Vinitaly, le difficoltà nel poter esportare i prodotti oltre confine non si è avuta la liquidità necessaria, per potersi occupare della cura dei vitigni ovvero quall’aspetto (l’uva e tutto ciò che ruota intorno al terroir) che è fondamentale per poter realizzare il prodotto finito.

Su questa situazione si è esposto il Presidente di AssoApi, Luigi Gaudiosi, che spiega così la situazione economica della filiera agroalimentare in Irpinia:

La produzione delle eccellenze irpine ora è vista con sospetto dai mercati esteri in quanto c’è diffidenza e paura per possibili contagi. Vanno tutelati i prodotti bio, a Km 0 e le eccellenze irpine che sono prodotte solo in alcune zone più interne e legate alle tradizioni di questa terra.

L’economia nelle zone interne, già in tempi normali è alquanto affossata, in una situazione di crisi mondiale come questa non possono che risentirne maggiormente.

Nella nuova delibera della Giunta della Regione Campania in materia di politiche agricole, mi riferisco alla n.211 del 5 maggio 2020 si è pensato solo alla provincia di Salerno e a Caserta, prevedendo 10 milioni di euro per il comparto bufalino, 10 milioni di euro per il settore florovivaistico e per le imprese della pesca e dell’acquacoltura… e l’Irpinia dov’è? Manca all’appello tutta la provincia di Avellino che è stata totalmente trascurata.

Eccellenze casearie irpine in crisi

Pecorino irpino

Luigi Gaudiosi non le manda a dire a Francesco Todisco, consigliere regionale addetto alle tematiche e alle questione delle aree interne, perché ha favorito solo il settore delle bufale non ricordando, forse, che in Irpinia abbiamo prodotti come il caciocavallo podolico, il carmasciano, la ricotta salata, il pecorino che insieme alla produzione di insaccati rappresentano una fonte economica importante per le nostre zone interne e che, senza i giusti interventi economici, rischia di sparire.

Perché tutelare solo l’economia della Costiera dimenticando le piccole realtà rurali?

Si attendono risposte ma soprattutto provvedimenti!

Invitalia: parte oggi il rimborso per mascherine e guanti alle imprese

Impresa SIcura è il nuovo bando attivato da Invitalia che ha come scopo quello di sostenere le imprese.

Il bando serve per ottenere un rimborso delle spese sostenute dalle aziende per l’acquisto di dispositivi e di altri strumenti che riguardano la protezione individuale, finalizzati al contenimento del contagio da Covid-19.

Impresa SIcura rimborsa l’acquisto di mascherine filtranti, chirurgiche, FFP1, FFP2 e FFP3. Vengono anche rimborsati gli acquisti di guanti in lattice, in vinile e in nitrile ma anche indumenti di protezione come tute e camici, dispositivi per misurare la temperatura corporea, dispositivi di protezione oculare e detergenti e soluzioni disinfettanti.

Invitalia: come chiedere il rimborso per l'acquisto di mascherine e guanti

Parte il riborso per l’acquisto di mascherine e guanti alle imprese

Impresa SIcura si compone di 3 fasi:

  1. Inviare la prenotazione del rimborso dall’11 al 18 maggio 2020. Lo sportello telematico è attivo dalle ore 09:00 alle ore 18:00 dal lunedì al venerdì.
  2. Seguirà la pubblicazione dell’elenco delle aziende ammesse in base all’ordine cronologico di arrivo delle domande pervenute.
  3. Compilazione della domanda dalle ore 10:00 alle ore 17:00 dal 26 maggio fino all’11 giugno.

Tutti i passaggi andranno fatti in via telematica sul sito Invitalia. I rimborsi verranno effettuati nel mese di giugno.

Tassa rifiuti: agevolazioni per le attività commerciali rimaste chiuse

La Provincia di Avellino, a seguito di un incontro svoltosi per definire alcune misure da mettere in atto per sostenere i Comuni e le attività commerciali che sono state costrette a chiudere a causa dell’emergenza Covid-19, hanno stabilito un percorso da seguire per agevolare gli esercenti.

Una di queste riguarda la tassa rifiuti: le attività commerciali che sono state costrette a chiudere e che, di conseguenza, non hanno prodotto rifiuti e non hanno beneficiato dei servizi non pagheranno.

Sospesa tassa rifiuti in Irpinia

La Provincia di Avellino pensa a delle misure economiche per aiutare le attività che durante l’emergenza sono rimaste chiuse

Domenico Biancardi afferma:

Come annunciato nelle scorse settimane e in linea con quanto sostenuto da tanti colleghi Sindaci, non bisogna far pagare ai titolari degli esercizi rimasti chiusi la tassa per l’intero periodo di stop. Oltre a non aver incassato nulla, non hanno ovviamente smaltito rifiuti. Una questione sollecitata anche dal presidente Valentino Tropeano e sulla quale ci siamo trovati pienamente d’accordo.

A maggio aumenta il bonus autonomi ma non per tutti

Nei prossimi giorni dovrebbe essere approvato il decreto di aprile e il bonus destinato ai lavoratori autonomi e ai possessori di partita Iva potrebbe essere aumentato fino a 1000 euro.

Nel nuovo decreto verranno introdotte alcune condizioni per poter accedere all’indennità. Si dovrà dimostrare che nei mesi di marzo-aprile si sia subita una perdita del fatturato del 33% a causa dell’emergenza Covid-19.

Condizioni nuove per il bonus di maggio

Bonus di maggio e le condizioni per poterlo richiedere

Per poter essere inclusi come destinatari del bonus di maggio non si dovrà essere titolari di pensioni o essere iscritti alla Gestione separata dell’Inps.

Possono invece richiedere il bonus i titolari di Co.co.co e gli autonomi iscritti alla gestione dell’Ago, che hanno cessato o sospeso le loro attività durante l’emergenza Covid-19.

Avranno diritto ai 1000 euro di bonus i lavoratori stagionali del settore del turismo e degli stabilimenti termali che hanno smesso di lavorare dal primo gennaio 2019 e il 23 febbraio 2020.

Per richiedere il bonus bisognerà inoltrare la domanda all’Inps, comunicare i dati necessari e attendere la verifica da parte dell’ente che in caso di veridicità degli elementi dichiari provvederà all’erogazione della somma.

Confcommercio Avellino ha previsto possibilità di ristoro per acquisto mascherine

Confcommercio Avellino ha previsto la possibilità di ristoro per l’acquisto e le giacenze di mascherina al prezzo bloccato di 0.50 centesesimi al netto dell’Iva.

Prezzo bloccato per mascherine

Confcommercio Avellino

Per poter usufruire di tale agevolazione è necessario che i rivenditori e i distributori siano soci di Confcommercio per l’Italia della Provincia di Avellino, inviando una mail con i propri dati al seguente indirizzo: segreteriaconfocommercioav@gmail.com

Per poter essere inserite nell’elenco previsto dall’accordo previsto bisognerà inviare tutti i dati entro le ore 09:00 del 7 maggio 2020.

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