Economia

Comune di Grottaminarda: selezione pubblica per addetto stampa e social media manager

Il comune di Grottaminarda ha indetto una selezione pubblica per l’affidamento del servizio delle attività di informazione e comunicazione della pubblica amministrazione di addetto stampa e social media manager. È possibile presentare la domanda di partecipazione redatta in carta semplice entro le ore 10:00 del giorno 27 ottobre 2020 attraverso la propria personale casella di posta elettronica certificata (PEC) all’indirizzo PEC:strutt.inter@pec.comune.grottaminarda.av.it. L’oggetto della PEC dovrà indicare nome e cognome del candidato e la dicitura “Domanda per l’affidamento a figura professionale esterna del servizio di attività di informazione e di comunicazione della pubblica amministrazione con le funzioni di addetto stampa stampa e social media media manager.

Il compenso annuo è di 8,736,00 euro pari a 728 euro mensili comprensivo di tutti gli oneri previsti per legge. All’interno della cifra stabilita sono compresi tutti gli oneri e le spese inerenti l’accesso con proprio mezzo o mezzo pubblico di trasporto sia alla sede dell’Ente che ai luoghi individuati per lo svolgimento degli incontri e delle manifestazioni cui il professionista dovrà partecipare.

Per poter scaricare la domanda e controllare attentamente le modalità di partecipazione è possibile consultare il seguente link: http://www.comune.grottaminarda.av.it/index.php?option=com_docman&task=cat_view&gid=158&Itemid=290

il comune di Grottaminarda cerca un addetto stampa e un social media manager

Posizione aperta di addetto stampa e social media manager presso il Comune di Grottaminarda

Addetto stampa e social media manager presso il comune di Grottaminarda: i requisiti

Possono partecipare alla selezione i singoli professionisti che, alla data di scadenza del termine per la presentazione delle domande, siano in possesso dei seguenti requisiti:

  • Iscrizione all’Ordine dei Giornalisti – Elenco Pubblicisti o Professionisti
  • Assolvimento obbligatorio crediti formativi triennio 2017-2019 S.I.Ge. F. – Ordine dei Giornalisti
  • Possesso di una comprovata esperienza e specializzazione nel settore dei social media
  • Esperienza redazionale in testate giornalistiche
  • Esperienza nella gestione di uffici stampa per conto di Amministrazioni Comunali
  • Possesso di una comprovata esperienza nel montaggio di video professionali, videoclip, videomaker
  • Cittadinanza italiana o in alternativa appartenenza ad uno stato membro dell’Unione Europea alle condizioni di cui all’art. 3 del DPCM n.174/1994
  • Godimento dei diritti civili e politici
  • Assenza di condanne penali che impediscano, ai sensi delle vigenti disposizioni in materia, la costituzione di rapporti di collaborazione con la pubblica amministrazione
  • Non essere destinatario di provvedimenti che riguardano l’applicazione di misure di prevenzione, di decisioni civili o di provvedimenti che riguardano l’applicazione di misure di prevenzione, di decisioni civili e di provvedimenti amministrativi iscritti nel casellario giudiziale
  • Assenza di procedimenti penali in corso
  • Insussistenza di situazioni, anche potenziali di conflitto di interesse con l’Ente
  • Non essere stati destituiti o dichiarati decaduti dall’impiego presso una Pubblica Amministrazione
  • Essere titolare di Partita Iva (o impegnarsi ad attivare Partita Iva in caso di conferimento dell’incarico) e impegno ad operare in qualità di libero professionista
  • Possesso di idonea copertura assicurativa per la responsabilità civile derivante dall’esercizio dell’attività professionale
  • Approfondita conoscenza della lingua italiana
  • Adeguata conoscenza della lingua inglese
  • Non avere contenziosi in corso con l’Ente
Il comune di Grottaminarda apre le selezioni per addetto stampa e social media manager

Il comune di Grottaminarda apre le selezioni per addetto stampa e social media manager

Addetto stampa e social media manager presso il comune di Grottaminarda: alcune delle mansioni da svolgere

L’addetto stampa e social media manager che andrà a ricoprire questa posizione all’interno del comune di Grottaminarda dovrà svolgere le seguenti attività:

  • Stesura e diffusione di comunicati stampa
  • Organizzazione di conferenze stampa su argomenti segnalati dall’Amministrazione
  • Gestione della comunicazione istituzionale
  • Predisposizione ai servizi redazionali
  • Mantenimento dei rapporti continuativi e diretti con gli organi di informazione
  • Direzione e cura della redazione di un periodico, anche online, che sarà istituito dall’Amministrazione Comunale
  • Creazione e gestione di pagine ufficiali e di account del Comune sui più importanti social network attualmente in uso in Italia (Facebook, Twitter, Google+, YouTube, Flickr, TikTok etc.)
  • Produzione contenuti appositamente diversificati per ciascun canale social, utilizzando per ogni strumento digitale i linguaggi specifici più opportuni per aggiornare in tempo reale i cittadini sulle ultime novità dal Comune e sugli eventi in programma

Queste riportate sono solo alcune delle mansioni richieste ma è possibile consultare nel dettaglio tutte le informazioni necessarie per poter partecipare alla selezione, consultando il sito del comune di Grottaminarda all’interno della sezione Atti Pubblici e selezionando la categoria Albo Pretorio online all’interno è possibile scaricare anche la domanda di partecipazione da inviare.

Fondi per le mense scolastiche biologiche a tutte le Regioni italiane

Sono stati stanziati e distribuiti 5 milioni di euro a tutte le Regioni italiane per sostenere le mense scolastiche biologiche per l’anno 2020. Il fondo messo a disposizione serve anche per ridurre i costi a carico delle famiglie oltre che per promuovere la sana alimentazione.

Teresa Bellanova, ministra delle Politiche agricole afferma:

La dotazione del Fondo contribuirà anche quest’anno a rendere più accessibili i servizi e a proseguire le azioni di sana educazione alimentare, stimolando la diffusione dell’agricoltura biologica nel nostro Paese.

Fondi stanziati e distribuiti per mense biologiche scolastiche

Fondi stanziati e distribuiti per mense biologiche scolastiche

La ripartizione delle risorse è la seguente:

  • 1,5 milioni di euro all’Emilia Romagna
  • 821 mila euro alla Liguria
  • 816 mila euro alla Lombardia
  • 275 mila euro alla Toscana
  • 268 mila euro alle Marche
  • 240 mila euro al Veneto
  • 204 mila euro alla Puglia
  • 192 mila euro all’Umbria
  • 149 mila euro al Piemonte
  • 127 mila euro al Friuli Venezia Giulia
  • 105 mila euro al Lazio.

La restante somma è stata distribuita tra le altre Regioni italiane in misura inferiore. Il settore biologico rappresenta un segmento del mercato  in costante crescita infatti l’Italia è il Paese con il maggiore numero di produttori biologici in Europa.

Edoardo Capraro, wedding planner e flower designer, ci parla delle problematiche di una Partita Iva

Edoardo Capraro è un wedding planner e flower designer ed è il titolare di un’azienda che si occupa di eventi a 360 gradi, per quanto concerne l’allestimento e la cura dei dettagli che rendono unica e speciale un’occasione da condividere e ricordare nel tempo.

Il suo obiettivo è quello di crescere sempre di più, ampliando la sua attività che appartiene alle giovani Partita Iva perché aperta da due anni. Anche per lui quello trascorso è stato un periodo periodo buio, causato dall’emergenza sanitaria, che ha bloccato per un lungo periodo la sua attività.

Edoardo Capraro infatti descrive con queste parole il periodo appena trascorso:

 Il lockdown ha spezzato le ali un po’ a tutti ma i nostri obiettivi e la dedizione che abbiamo per il nostro lavoro ci conducono ad andare avanti e a non fermarci.

Locanda delle carrozze Carano

Locanda delle carrozze Carano

Le difficoltà che ha riscontrato e che riscontra il giovane imprenditore sono diverse e ciascuna difficoltà porta con sé un lato positivo e uno negativo e il segreto è quello di trasformare, attraverso il lavoro, gli aspetti negativi in obiettivi e scogli da superare, senza lasciarsi abbattere dalle difficoltà.

Per aprire una Partita Iva, Secondo Edoardo Capraro, oltre alla gestione burocratica che non è sempre semplice  perché richiede l’aiuto di un consulente c’è bisogno di una mente che abbia idee per poter portare avanti l’impresa e il coraggio di intraprendere questa strada ricca di responsabilità e di difficoltà quotidiane.

Mariangela Merola, candidata alle prossime Regionali in Campania per la circoscrizione di Caserta e Provincia – Napoli e Provincia, ha chiesto all’imprenditore cosa si aspetta dalla politica regionale ed Edoardo Capraro ha risposto così:

Alla politica regionale chiedo che venga data luce a queste piccole borgate come quella di Carano. Nel mio lavoro, ad esempio, trovo alcune difficoltà legate alla logistica di un territorio, che sono la conseguenza di questa marginalità in cui vengono relegate dalle istituzioni politiche luoghi piccoli ma che hanno grandi potenzialità.

Non sappiamo spesso a chi rivolgerci e quando ci rechiamo negli uffici pubblici di competenza non troviamo le risposte adeguate. C’è bisogno di capire chi è il referente per risolvere problematiche e, soprattutto, c’è bisogno di non far trascorrere del tempo perché per la nostra attività che è dinamica e programmata da date prestabilite e da scadenze un giorno di attesa senza ottenere una risposta precisa equivale a tempo sprecato.

C’è bisogno di far vivere la nostra terra, offrendole la dignità e il rispetto che merita. Io credo molto nelle location presenti nel mio territorio ma c’è bisogno che venga valorizzato in primis dalle istituzioni politiche regionali e locali.

Edoardo Capraro e Mariangela Merola

Edoardo Capraro e Mariangela Merola

Basterebbero piccole attenzioni come quella di tenere pulite le strade dei piccoli centri rurali perché una persona che ha scelto, ad esempio, di festeggiare un matrimonio nelle zone del casertano possa vedere che anche il tragitto è decoroso al pari delle location private messe a disposizione.

La collaborazione tra imprenditori e istituzioni politiche è fondamentale.

Per Antonio Caggiano bisogna guardare all’Irpinia con gli occhi del visitatore

Antonio Caggiano, è uno tra più noti produttori di vino in Irpinia, tra i primi che ha dato valore al Taurasi e che ha creato una cantina simile ad un museo della cultura contadina e artigianale. Simili ricercatezze le possiamo trovare solo visitando cantine non a Km 0.

Durante un convegno al Castello di Taurasi alcuni imprenditori noti nel settore enogastronomico e agroalimentare sono stati invitati per parlare delle loro esperienze, del loro successo, ma anche delle loro difficoltà, legate al territorio e alle politiche locali, che però non hanno rappresentato un solco invalicabile ma sono servite a stringere i denti, continuando a credere ciascuno nel proprio sogno fino a raggiungere il loro obiettivo e a concretizzarlo.

Antonio Caggiano

Antonio Caggiano

Antonio Caggiano era presente al dibattito e iniziamo proprio dal suo intervento e dalla sua storia che, oltre a rappresentare un esempio di chi è riuscito con sacrificio a ritagliarsi uno spazio nella sua terra e oltre confine, ci mostra soprattutto come bisogna guardare all’Irpinia e come intervenire per dare importanza al territorio e a ciò che si vuole fare.

Le istituzioni politiche ovviamente non possono restare a guardare inermi e appoggiare le idee imprenditoriali della grande filiera ma devono dare spazio e dignità soprattutto a quelle piccole realtà che devono affermarsi e che rispetto alle più note non hanno a disposizione le risorse economiche di chi può affermare di avercela fatta.

I vigneti della Cantina Caggiano

I vigneti della Cantina Caggiano

Antonio Caggiano consiglia a guardare l’irpinia con gli occhi dei visitatori

Antonio Caggiano ha spiegato ai presenti cosa lo ha spinto a fare la differenza e cosa lo spinge ancora oggi a migliorarsi giorno dopo giorno. Dalle parole del produttore capiamo che per realizzare la sua realtà imprenditoriale oltre all’amore per la sua terra e per il vino c’è stata la curiosità di viaggiare e di visitare altri posti e luoghi in cui la vocazione enologica dovuta al terroir è diventata un’idea fiorente di commercio e quindi di sviluppo.

Queste sono le parole del produttore:

Io ho cercato sempre di guardare Taurasi e il nostro territorio con gli occhi del visitatore perchè se noi guardiamo solo con i nostri occhi non facciamo altro che appagare il nostro piacere ma noi dobbiamo imparare a vedere ciò che vedono gli altri che non vivono la nostra terra e i nostri paesi.

Quando io andavo ad Avellino e scendevo da Lapio verso Taurasi e avevo già visitato le Langhe e la Toscana, un giorno capì che dovevo iniziare a cambiare qualcosa.

Dopo quel giorno acquistai un terreno e iniziai a piantare delle vigne che sono uno spettacolo da guardare a livello paesaggistico.

Dobbiamo fare le cose non per noi ma per gli altri.

Taurasi avrebbe bisogno di una bella sistemata. Noi abbiamo le cantine del centro storico che sono di una bellezza indescrivibile e infatti ho proposto al Sindaco  di Taurasi di realizzare un grande progetto in cui tutte queste cantine possano essere collegate tra loro attraverso un percorso sotterraneo. Questo progetto dovrebbe essere affiancato ad una strada panoramica da realizzare al di sotto del centro storico così da dare spazio alla storia architettonica della nostra terra e dare anche possibilità di ammirare i nostri vigneti che ci rappresentano.

Interno cantine Cantine Caggiano Taurasi

Interno cantine Cantine Caggiano Taurasi

 

Lo stesso discorso Antonio Caggiano lo ha affrontato quando ha costruito la propria cantina che è di una bellezza suggestiva e dove all’interno possiamo trovare cavatappi storici da collezione e pezzi di vite che sono diventati oggetti di arte ornamentale. La sua è una storia che emoziona perché dalle sue parole si comprende il sacrificio affrontato un tempo dal quale però è scaturito un grande successo e una grande gioia.

Il problema regionale legato alle infrastrutture e ai trasporti limita lo sviluppo economico in Campania

Il problema regionale in Campania relativo alle infrastrutture e ai trasporti è una grave pecca della nostra terra perché limita l’ascesa di uno sviluppo economico globale del territorio.

Le infrastrutture sono carenti o mal funzionanti in tutte le zone campane sia che si pensi a centri urbani o a zone rurali. Questo settore potrebbe essere migliorato dalle istituzioni politiche.

Nicola Viola, responsabile del controllo qualità del Caseificio Prati del Volturno, ci spiega le difficoltà economiche che scaturiscono da una non fluente rete di trasporti presente sul territorio casertano.

Nicola Viola: video

Il responsabile del controllo qualità del Caseificio Prati del Volturno lamenta la poca attenzione alle infrastrutture in Campania da parte della politica locale

La criticità spiegata nel video da Nicola Viola non deve essere circoscritta solo al suo territorio di appartenenza ma all’intera Campania perché una maggiore agevolazione nel settore delle infrastrutture potrebbe creare una crescita economica non di poco valore sia alle imprese che alla Regione.

La produzione di mozzarella di bufala DOP, infatti, rappresenta un settore fiorente dell’economia campana oltre ad essere un’eccellenza regionale conosciuta oltre confine.

Le difficoltà incontrate sul territorio sono molteplici: il primo è quello che riguarda le vie di comunicazione che negli ultimi tempi sono state chiuse. Nel casertano come sottolinea Nicola Viola molti ponti e passaggi sono stati chiusi è stata conseguente una difficile viabilità che insieme alle problematiche inerenti il settore di consegna per quanto riguarda il caseificio di Cancello ed Arnone complicano la vita delle imprese produttive.

Caseificio Prati del Volturno Cancello ed Arnone

Caseificio Prati del Volturno Cancello ed Arnone

Le amministrazioni regionali e nazionali non sembrano interessarsi alla cosa e sentirsi abbandonati è una lamentela comune in Campania da parte dei molteplici imprenditori che abbiamo intervistato insieme a Mariangela Merola, candidata per le prossime Regionali per le circoscrizioni di Caserta, Napoli e Province.

Le aspettative nutrite dal responsabile del controllo qualità del caseificio casertano sono quelle di una maggiore vicinanza da parte delle istituzioni politiche regionali soprattutto nei confronti degli imprenditori. I problemi dovrebbero essere affrontati insieme perché la collaborazione reciproca potrebbe sicuramente portare ad un miglioramento economico.

Il Mulino della Signora riceve il riconoscimento Amira di Locale del Cravattino d’Oro

Il Mulino della Signora è un ristorante e resort situato nel cuore dell’Irpinia, a Sturno. Il casale è circondato da uliveti ed è l’ideale per chi ama rifugiarsi nella natura senza rinunciare ai piaceri della tavola.

Amira (Associazione Maîtres Italiani Ristoranti e Alberghi) ha assegnato il prestigioso riconoscimento di Locale del Cravattino d’Oro. Questo premio viene destinato a quei locali che mettono al primo posto il cliente, offrendo un’accoglienza lontana dai classici standard e che mira, soprattutto, a fare la differenza attraverso la cura per i dettagli. L’attenzione verso il cliente si ha offrendo il giusto rapporto tra qualità della ristorazione, del servizio e del prezzo.

Il Mulino della Signora entra così nel ristretto numero dei locali col Cravattino, in Campania ce ne sono solo altri 4 cui è stato assegnato questo riconoscimento.

Il titolare de Il Mulino della Signora

Gianfranco Testa

Gianfranco Testa, titolare del ristorante e resort Il Mulino della Signora commenta con queste parole l’assegnazione:

Un riconoscimento che, in questo particolare momento, acquista un valore diverso: rappresenta un segnale di incoraggiamento, un simbolo di speranza di un’imminente ripresa per tutte quelle attività ricettive, connesse alla ristorazione e all’enogastronomia, che, come tante altre, hanno attraversato un periodo molto difficile e che oggi facendo tesoro dell’esperienza maturata, sono ripartite, dando anche un senso diverso e forse più giusto alle bellezze della natura e ai sapori della tavola.

Il Mulino della Signora a Sturno

Il Mulino della Signora a Sturno

Il Mulino della Signora: la cerimonia di premiazione

Per dare il dovuto risalto alla cerimonia di premiazione, Gianfranco Testa ha organizzato una serata speciale. Giovedi 30 luglio Il Mulino della Signora apre le sue porte ai dirigenti dell’Amira e ai cari amici per poter condividere questo step.

Si inizierà alle ore 17:00 nella piazzetta della struttura con un aperitivo a buffet e con la degustazione di prodotti tipici locali: dal pecorino di Carmasciano al caciocavallo podolico fino ad arrivare ai salumi tipici irpini. Il tutto accompagnato da birre artigianali locali e dal Greco di Tufo.

Si proseguirà con la presentazione della struttura che verrà dichiarata sede dell’Amira del territorio irpino. Si passerà alla consegna della targa che rappresenta un riconoscimento simbolico di Locale del Cravattino d’Oro.

A chiudere la sewrata ci saranno le musiche di Alfredo Intagliato (sax), Vincenzo Di Somma (basso) e Gianluca Marino (chitarra).

La cena ha un menù a sorpresa preparato e curato dallo chef Antonio Guacci e dai suoi collaboratori: Antonio Guacci jr e Christian Altruda.

Gal Partenio propone un webinar per parlare di economia circolare

Gal Partenio propone un webinar per parlare dell’economia circolare nel settore vitivinicolo. L’appuntamento è previsto per giovedì 30 luglio dalle ore 10:00 alle 12:00.

L’argomento principale riguarderà come riconvertire la propria impresa attraverso finanziamenti e sinergie per l’ecoinnovazione.

L’intento di questo incontro è quello di offrire in modo pratico esempi da adottare in agricoltura che possono essere sviluppati attraverso forme di agevolazione fiscale. Il webinar vuole offrire ai partecipanti una panoramica complete sulle offerte e le opportunità presenti oggi.

Gal Partenio: webinar

Gal partenio organizza un webinar per parlare di economia circolare nel settore vitivinicolo

A chi sai rivolge il webinar organizzata da Gal Partenio

Il webinar è rivolto a coloro che si occupano di economia del territorio, operatori della ricerca e dello sviluppo, a consultenti e liberi professionisti coinvolti nel processo della distribuzione e della produzione all’interno della filiera vitivinicola.

L’appuntamento si svolgerà gratuitamente sulla piattaforma webv del progetto Embrace e inizierà alle 10:30 con i saluti di benvenuto e una breve presentazione di Luca Beatrice, Presidente del Gal Partenio insieme a Maurizio Reveruzzi, Coordinatore del Gal Partenio.

A seguire si parlerà di come creare modelli di business circolari e di nuovi materiali alternativi per un’agricoltura economicamente sostenibile.

Inoltre verrà affrontato l’argomento sugli interventi a favore delle imprese attraverso il credito d’imposta e delle azioni previste dal 2021 al 2027 dalla Regione Campania.

Buoni fruttiferi postali: le controversie spiegate da Paolino Salierno

I buoni fruttiferi postali sono finiti all’interno di un vero e proprio polverone perché Poste Italiane ha agito modificando i tassi d’interesse in senso peggiorativo.

Riguardo a ciò c’è molta confusione ed è per questo motivo che l’avvocato Paolino Salierno ha deciso di parlarci di alcune controversie che riguardano i buoni fruttiferi postali che sono stati emessi dal 1989 al 1999.

Paolino Salierno: video buoni fruttiferi

L’avvocato ci spiega alcune cose che dobbiamo sapere

Buoni fruttiferi postali: cosa sta accadendo

I buoni fruttiferi emessi a decorrere da luglio 1986 e prima del 1999, nonostante sul retro riportino un prospetto degli interessi maturati dalla data di emissione, vengono rimborsati da Poste Italiane con una cifra inferiore rispetto a quella indicata.

Dopo l’entrata in vigore del decreto del 13 giugno 1986 le Poste Italiane avrebbero dovuto emettere buoni fruttiferi postali della serie Q invece, per un pò di tempo, hanno continuato ad utilizzarfe i moduli delle serie O e P che indicavano tassi superiori ma non applicabili.

La legge infatti consentiva alle Poste di utilizzare, fino a esaurimento, solo buoni della serie P e non quelli della serie O a patto che venissero apposti due timbri: uno sul fronte e uno sul retro.

Poste Italiane continua a rimborsare importi inferiori rispetto a quelli spettanti, nonostante l’intestatario del buono non abbia mai ricevuto alcuna comunicazione sul presunto e diverso rendimento degli interessi, originariamente sottoscritte e unilaterlamente modificate.

Paolino Salierno: video

L’avvocato di parla dei buoni fruttiferi postali emessi dal 1986 al 1999

Paolino Salierno ci spiega quali sono i margini per poter chiedere un eventuale rimborso

C’è un modo per poter recuperare gli interessi che non si sono avuti?

Paolino Salierno ci spiega che se si è acquistato un buono fruttifero postale tra il 1986 e il 1999 e gli interessi incassati sono stati inferiori rispetto ai tassi previsti è possibile avere diritto ad un rimborso, che riguarderebbe cifre abbastanza importanti.

Prima di iniziare qualsiasi strada bisogna controllare la data di emissione del buono fruttifero postale e la serie. Se la data di emissione è anteriore al 1986 le possibilità di ottenere un rimborso sono scarse se la data è invece posteriore bisogna verificare la serie.

Se risulta appartenere alla serie rarissima O è molto probabile che, in caso di contenzioso, si abbia ragione. Riguardo alle serie P bisogna verificare che siano stati apposti due timbri.

Lo studio legale Salierno sito ad Avellino Corso Vittorio Emanuele II n. 359 offre una prima consulenza gratuita sull’argomento. Per maggiori informazioni e per prenotare un appuntamento è possibile contattare i seguenti recapiti telefonici:

  • 0825 51 64 28 90
  • 340 59 36 088

Per scoprire maggiori dettagli non vi resta che guardare il video in home.

In viaggio con i Mesali per scoprire l’Irpinia autentica

Mesali è un’associazione formata da persone che amano il proprio territorio e che vogliono farlo conoscere e scoprire in modo autentico e diverso, fondendo varie attrattive culturali e territoriali.

Non è un caso la scelta del nome: mesali, infatti, nel dialetto locale significa tovaglie dunque l’intento degli associati, gruppo di ristoratori irpini, è quello di guidare gli avventori attraverso un percorso fatto di convivialità, ospitalità, conoscenza e transumanza gastronomica.

L’Irpinia è un posto ricco di storia, cultura e tradizioni che però manca di strutture, progetti e itinerari che possano guidare un turista che decide di visitare questi luoghi. Da irpinia molte volte mi sono chiesta come sia possibile che un territorio vocato al vino non abbia, ad esempio, un itinerario del vino ufficiale che possa essere in grado di far conoscere la realtà enologica di un territorio che, in potenza, ha le stesse caratteristiche e attrattive della Toscana.

L'Irpinia da conoscere insieme ai Mesali

L’Irpinia da conoscere insieme ai Mesali

Avventurarsi in Irpinia, se non si hanno amici del posto o non si prenota una visita organizzata qualora vi fosse, equivale ad addentrarsi in uno spazio disordinato, una sorta di “selva oscura”, in cui è facile perdersi e perdere aspetti importanti di questa meravigliosa terra.

Da oggi, fortunatamente, le cose cambiano perché i Mesali, con il progetto itinerante Sentieri d’Irpinia, hanno deciso di investire in un’idea che ha come mission lo sviluppo del territorio in un’ottica sostenibile e soprattutto aggregativa.

La loro idea d’Irpinia è aperta a chiunque, soggetti pubblici e privati, che condividono i loro stessi valori: amore per il territorio, appartenenza territoriale e resistenza nei confronti di ciò che eravamo e di ciò che siamo, a prescindere delle dinamiche di mercato e della grande distribuzione.

Il progetto, infatti, prevede la realizzazione di 11 percorsi, incentrato ciascuno intorno ad ogni ristorante facente parte dei Mesali. Il punto di partenza sono i ristoratori perché intorno a loro ruota tutto il mondo della filiera produttiva locale: i piccoli produttori, cantine e contadini che hanno abbracciato l’idea che può esistere ed esiste un mercato sostenibile.

In questa idea verranno coinvolte anche le realtà inerenti la realtà dell’ospitalità diffusa, come l’Albergo diffuso di Castelvetere sul Calore, per fare un esempio. Non sono escluse le associazioni, le Amministrazioni Comunali, Gal, Enti parchi e tutte quelle realtà che hanno come scopo la conoscenza del territorio e la crescita dello stesso.

Associazione i Mesali

I membri dell’associazione irpina

I Mesali: chi sono

I ristoranti che appartengono all’associazione Mesali sono luoghi composti da persone che, nel loro lavoro quotidiano, scelgono di presentare l’autenticità del loro territorio, preferendo materie prime a km 0 e piccoli produttori che non si lasciano intimorire dalle dinamiche del mercato globalizzato. Tutti i partecipanti, diretti e indiretti, sono animati da un ideale che non è solo conservativo ma di amore per la genuinità e i sapori di un tempo oltre all’orgoglio della propria identità rurale e lavorativa.

Il risultato finale degli associati presenta direttamente un prodotto finito, che mescola tradizione e innovazione: una nuova immagine che meglio rappresenta l’Irpinia di oggi.

L’Irpinia, oggi, è composta non solo da persone che sono sempre rimaste nella loro terra ma da giovani che hanno scoperto altre realtà. Uscendo fuori dai propri confini, hanno deciso, ugualmente, di tornare nella loro terra di orgine per rivalutare, sfidare e dare una nuova possibilità ad un territorio che ha molto da offrire ma che, purtroppo, non ha mai avuto una voce adeguata che potesse rappresentarlo a pieno.

I ristoratori che compongono i Mesali sono:

  • Oasis Sapori Antichi (Vallesaccarda, AV)
  • Osteria dei Briganti (Scampitella, AV)
  • Ristorante La Pignata (Ariano Irpino, Av)
  • Antica Trattoria Di Pietro (Melito Irpino, AV)
  • Villa Assunta (Mirabella Eclano, AV)
  • La Pergola (Gesualdo, AV)
  • La Ripa Ristorante Museo (Rocca San Felice, AV)
  • Antica Trattoria Martella (Avellino, AV)
  • Trattoria Valleverde Zi’ Pasqualina (Atripalda, AV)
  • La Corte dei Filangieri (Candida, AV)
  • Vecchio Mulino 1834 (Castelfranci, AV)
  • La Locanda della Luna (San Giorgio del Sannio, BN)
  • Veritas Restaurant (Napoli, NA)
Visitare l'Irpinia insieme ai mesali

Irpinia

I punti di forza del progetto Sentieri d’Irpinia

Per realizzare Sentieri d’Irpinia l’associazione dei Mesali ha condotto delle ricerche tecniche specifiche, avvalendosi del supporto The Data Appeal Company, compagnia che sfrutta le analisi e i dati, in base a studi approfonditi, che sono in grado di poter delineare i punti di forza di un progetto, le esigenze di mercato per poter realizzare un progetto vincente e destinato a durare nel tempo.

L’analisi svolta con il supporto del programma UniCredit Made4Italy ha rilevato una grande visibilità dell’Irpinia per quanto riguarda il settore gastronomico e l’ospitalità. Bisogna rivolgere l’offerta al mercato inglese, francese e tedesco e intesificare la presenza online su più canali per poter valorizzare le risorse e le attrattive locali.

Altro fattore importante è quello di destagionalizzare la presenza del turismo in Irpinia perché ci può essere movimento durante l’arco dell’intero anno e non solo in determinati periodi, già di per sé inflazionati e dispersivi.

L’obiettivo di Mesali è quello non solo di creare un marchio di qualità ma la volontà di creare un’identità che abbia come scopo quello di trasmettere il senso di appartenenza territoriale, a prescindere dalle singole diversità.

Duomo di Avellino

Duomo di Avellino

Quali sono i punti d’interesse considerati nello studio?

Dall’analisi svolta i punti d’interesse sono diversi. Gli avventori sono attratti da:

  • Abbazia del Goleto di Sant’Angelo dei Lombardi
  • Museo degli Argenti di Ariano Irpino
  • Museo Civico e della Ceramica di Ariano Irpino
  • Sagra della castagna e del tartufo nero di Bagnoli Irpino
  • Sagra della castagna di Montella
  • ArianoFolkFestival
  • Castello di Gesualdo
  • Parco Archeologico di Mirabella Eclano

Qual è la sfida dei Mesali in collaborazione con UniCredit Made4Italy? È quella di potenziare i punti di forza dell’enogastromia e dell’accoglienza e realizzare nuovi progetti integrativi per realizzare nuovi servizi turistici e far scoprire altre attrattive esistenti ma sconosciute agli avventori.

In breve lo scopo è quello di dare finalmente un’identità collettiva ad un territorio che ha molto da offrire ma che non è stato adeguatammente valorizzato fino ad ora.

Le foto utilizzate nel presente articolo sono di Nico Boccia.

Il nuovo trend della cultura culinaria sono le cucine fantasma

Le cucine fantasma sono il nuovo trend culinario che si è sviluppato dopo il lockdown. Il ritorno alla normalità ha cambiato notevolmente le nostre abitudini quotidiane e sociali.

Se prima gli incontri conviviali o le pause pranzo lavorative si facevano in locali ristorativi ora, nella maggior parte dei casi, ci siamo orientati sul cibo da asporto.

Questo settore negli ultimi anni si era già molto diffuso grazie al social eating, una branca che unisce la consegna a domicilio sfruttando le nuove tecnologie. Se pensiamo all’enorme uso e utilizzo che facciamo di Jus Eat, Uber Eats e Glovo possiamo già avere un’idea di quello che stiamo dicendo.

Scegliere direttamente un piatto del nostro ristorante preferito, scrollando una pagina ed effettuando un click per molti rappresenta una vera e propria comodità. Questa visione del cibo da asporto, per molti, è diventata un vero e proprio stile di vita.

Ad esempio, se ho voglia di fare una cena tra amici ma non ho voglia di stare in un locale pieno di gente o non ho voglia di aspettare il mio turno in fila, basta un click e tutto ciò che desidero arriva direttamente a casa.

Cucine fantasma

Cucine fantasma

Cucine fantasma: cosa sono

Il nuovo step che si è sviluppato negli ultimi mesi è quello delle cucine fantasma e del delivery in generale. Molti ristoratori che stanno riscontrando difficoltà per riaprire al pubblico, continuano con il cibo da asporto.

Oltre a ristoranti e locali già esistenti stanno nascendo le cucine fantasma: strutture pensate solo per realizzare pietanze di vario genere e consegnarle direttamente a domicilio. Questi luoghi non hanno aree per mangiare e non sono organizzati per l’ospitalità. Questo non solo rende il lavoro più fluido ma ammortizza i costi di gestione e mantenimento di un locale ristorativo che, ad oggi, è in forte crisi. Gli ambienti non hanno bisogno di spazi spropositati e di arredamenti ammiccanti che dovrebbero far preferire quel luogo rispetto ad un altro.

Il biglietto da visita delle cucine fantasma è il cibo, la sua preparazione e il suo gusto. L’Euromonitor infatti ha considerato questa parte del settore ristorativo, composto dal delivery e dalle cucina da asporto, un settore in forte crescita in cui rientrano anche i ristoranti virtuali che esistono ma senza luoghi fisici.

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