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Premiazione del XXVII Trofeo RiLL per il miglior racconto fantastico

Domenica 31 ottobre, alle 13:00, si svolgerà la premiazione del XXVII Trofeo RiLL per il Miglior Racconto Fantastico, concorso letterario bandito dall’associazione RiLL – Riflessi di Luce Lunare.

La cerimonia avrà luogo nell’ambito del festival internazionale Lucca Comics & Games, presso la sala convegni della Fondazione Banca del Monte di Lucca, in piazza San Martino 7 (davanti al Duomo).

Il Trofeo RiLL è uno dei più longevi e famosi concorsi letterari italiani per racconti fantastici. Possono partecipare al premio storie fantasy, horror, di fantascienza e, in generale, ogni racconto sia (per trama e/o personaggi) “al di là del reale”. I testi partecipanti sono oltre 300 a edizione, ma nel 2021 i racconti ricevuti sono stati addirittura 522, scritti da più di 400 autori e autrici, residenti in Italia e all’estero.

Il Trofeo RiLL è patrocinato da Lucca Comics & Games, che da sempre ospita la premiazione.

Durante la premiazione sarà presentata l’antologia IL BAR SUBITO DOPO e altri racconti dal Trofeo RiLL e dintorni: la nuova uscita della collana “Mondi Incantati”, che pubblica annualmente i migliori racconti del Trofeo RiLL e di SFIDA (altro concorso organizzato da RiLL). Il libro, curato da RiLL, è edito da Acheron Books. La copertina è firmata dall’illustratrice Valeria De Caterini.

IL BAR SUBITO DOPO e altri racconti dal Trofeo RiLL e dintorni contiene anche la sezione RiLL World Tour, che dal 2013 propone i racconti fantastici vincitori dei concorsi letterari esteri con cui il Trofeo RiLL è gemellato: il premio Visiones (Spagna); la NOVA Short-Story Competition (Sud Africa); la Horror Short-Story Competition (Australia).

27esimo Trofeo RiLL

27esimo Trofeo RiLL

IL BAR SUBITO DOPO e altri racconti dal Trofeo RiLL e dintorni è un’antologia di dodici racconti.

Ad aprire il volume sono i cinque racconti premiati del XXVII Trofeo RiLL, scelti dalla giuria del concorso, formata da scrittori, giornalisti, accademici, esperti e autori di giochi:

Vincitore del XXVII Trofeo RiLL: Il Bar Subito Dopo, di Nicola Catellani (Carpi, Modena)

Un racconto che sembra basato sulla pura suspense, ma che diventa di fantascienza. L’autore coinvolge il lettore scegliendo una narrazione in seconda persona singolare e lo conduce con efficacia e senza sbavature al finale a sorpresa.

Secondo Classificato: Urne elettorali, di Nicola Catellani (Carpi, Modena)

Un racconto fantapolitico su un’Italia fatta “necrocrazia”, in cui votano anche i morti. Lo spunto surreale e il tono ironico permettono di affrontare con leggerezza un tema serio (e di grande attualità) come quello della partecipazione popolare alla vita democratica.

Terzo Classificato: Tunnel, di Elia Gonella (Milano)

Un viaggio allucinato nelle profondità della follia, ambientato nelle profondità di una città. Traccia un percorso circolare che riecheggia e mischia Borges con le storie di genere post atomico, toccando il lettore con una scrittura coinvolgente e una narrazione malinconica.

Quarto Classificato: Pollice Verde, di Cristina Amerio (Prato)

Un racconto leggero e spumeggiante, sostenuto da un gran ritmo e dall’abilità dell’autrice di giocare con gli stilemi delle storie alla “Mission: Impossibile”. Si crea subito la giusta sintonia con i due protagonisti, assolutamente improbabili e sempre impegnati in serrate, divertenti schermaglie.

Quinto Classificato: Malarazza, di Luca Notarianni (Itri, Latina)

Una distopia disturbante al punto di essere coraggiosa. Svela il tessuto dell’organizzazione sociale, dando forma concreta all’orrore e rendendo manifesta una verità dura come un pugno nello stomaco.

Sempre durante la premiazione, sarà consegnato il premio speciale Lucca Comics & Games per SFIDA 2021, il concorso che  riserva agli autori/ autrici arrivati una o più volte in finale al Trofeo RiLL. Il concorso prende il nome dalla SFIDA che RiLL lancia con ogni edizione: scrivere una storia che rispetti uno (o più) vincoli, che cambiano ogni anno.

La SFIDA 2021 consisteva nello scrivere un racconto fantastico che contenesse la frase “per favore, non leggermi nel pensiero”.

I quattro racconti vincitori di SFIDA 2021, selezionati da RiLL, sono pubblicati nell’antologia IL BAR SUBITO DOPO e altri racconti dal Trofeo RiLL e dintorni. Uno di essi sarà insignito con il premio speciale Lucca Comics & Games.

Si tratta di:

– “Il liuto e l’arpa”, di Giorgio Smojver (Padova), un fantasy liberamente ispirato a due ballate medievali danesi e che ha per protagonista Astolfo di Anglia, cavaliere di Carlo Magno e personaggio di celebri poemi rinascimentali (fra cui l’Orlando Furioso);

– “L’amore è una rockstar vecchio stile”, di Marco Cesari (Botticino, Brescia), una storia di fantascienza che immagina un mondo in cui la telepatia è divenuta diffusissima, e racconta gli effetti di questo sulla vita delle persone;

– “L’impostore”, di Saverio Catellani (Carpi, Modena), una storia narrata con gli occhi e le emozioni del bambino protagonista, e che lega sorprendentemente il dono della telepatia al dramma della Shoah;

– “Regola 37D”, di Francesca Cappelli (Firenze), un fantasy che racconta di telepati e Tornei di Magia Emotiva, ma che è anche una riflessione sulla forza (e la violenza) delle parole che usiamo.

Lo stand di RiLL a Lucca Comics & Games 2021 è il numero SMT 147 del padiglione Luk for Fantasy, a piazza San Martino (davanti al Duomo).

L’antologia IL BAR SUBITO DOPO e altri racconti dal Trofeo RiLL e dintorni sarà disponibile presso lo stand RiLL, insieme agli altri libri curati da RiLL.

Strane Coppie: Manuel Puig e Pier Vittorio Tondelli

Saranno Manuel Puig, Pier Vittorio Tondelli, la musica e il cinema i protagonisti dell’incontro “L’altro è un dono” di Strane Coppie, giovedì 28 ottobre alle 18.30 al Monastero delle Trentatré a Napoli (via Armanni,16) e in streaming.

La rassegna di letteratura internazionale ideata e condotta da Antonella Cilento ospiterà, in questa occasione, Vittoria Martinetto, docente universitaria e traduttrice di grandi autori di lingua spagnola, portoghese, inglese e francese per le maggiori casa editrici italiane, e lo scrittore e critico letterario Mario Fortunato, con le letture d’attore di Fabio Cocifoglia e le musiche live di Paolo Coletta.

Le opere del grande scrittore e sceneggiatore argentino Puig (Il bacio della donna ragno) e del nostro Tondelli (Altri libertini) ricche di continui riferimenti al cinema e alla musica, saranno le basi su cui poggerà anche un altro racconto: quello sulla letteratura e la musica, attraversando un lungo periodo dagli anni Trenta ai Cinquanta e i prolifici anni Ottanta, con i relativi fermenti sociali, culturali e politici. Nell’occasione sarà proiettato Work in progress Ciao Libertini! Gli anni Ottanta secondo Pier Vittorio Tondelli (15”) – Outtakes dal film di Stefano Pistolini, produzione Sky Arte.

Strane Coppie: Manuel Puig e Pier Vittorio Tondelli

Strane Coppie: Manuel Puig e Pier Vittorio Tondelli

Anche questo appuntamento di Strane Coppie, in presenza con prenotazione obbligatoria, sarà trasmesso in diretta sulla pagina Facebook di Lalineascritta Laboratori di Scrittura, organizzatrice della rassegna con il sostegno di Banco BPM e la collaborazione di Instituto Cervantes Napoles, libreria Ubik di Napoli, Onlus L’Atrio delle Trentatré, strutture ricettive Chiaja Hotel e B&B Dei Decumani.

Tutti gli incontri della kermesse saranno successivamente editati in LIS Lingua Italiana dei Segni e resi disponibili online.

Strane Coppie proseguirà con altri tre appuntamenti a novembre a dicembre.

Per partecipare in presenza è necessaria prenotazioneinfo@lalineascritta.it

Gli incontri si terranno nel rispetto delle normative anti Covid vigenti.

Date: 14 e 28 ottobre; 11 novembre; 2 e 16 dicembre 2021

Orario: 18.30

Luogo: Monastero delle Trentatré – Sala Maria Lorenza Longo – Via Armanni, 16 – Napoli

Ingresso: gratuito fino ad esaurimento posti consentiti

Cesare Carpenito presenta Sulphur al Castello D’Aquino caffè letterario

Sulphur è il primo romanzo di Cesare Carpenito, edito da Il Papavero edizioni.

Il romanzo fonde antichi saperi, mestieri di un tempo, amicizia, credenze popolari in una storia che ha come protagonisti Enea e Ninetto, apparentemente diversi eppure umanamente molto simili.

Ci troviamo negli anni’50 nel piccolo Borgo di San Michele dove il tempo scorre lento, seguendo un suo moto fatto di calma e ripetizione statica che forse appesantisce e crea un vuoto interiore a tutti giù in paese.

Questo sentire privato e collettivo in Sulphur diventa il protagonista insieme ai personaggi. Chi vive tutt’oggi le dinamiche dei piccoli paesi riesce a comprenderlo meglio, con un sorriso amaro.

La gente ama le cattiverie, ama sputare veleno sulle vite degli altri e, magari fa bene. Magari tutto quel veleno, tenuto dentro, ci avvelenerebbe le viscere fino ad ucciderci nel silenzio più assordante. Allora meglio parlare, meglio tirare giù, nel baratro, il mondo insieme a noi. Forse sputare il nostro odio, le nostre paure, i nostri segreti, le nostre vergogne più nascoste sulle vite degli altri può aiutare. Può aiutare a sentirsi migliori. Può aiutare a non sentirsi i peggiori. Forse.

Questo lo sa bene Ninetto, figlio di Annina la sartina, vedova di nessun morto, secondo le voci maligne degli abitanti di Borgo di san Michele. Lui da sempre abituato a crescere con lo sguardo inquisitore del prossimo e sorrisi beffardi che, nel tempo, gli hanno traforato l’anima, cambiandola in modo drastico.

Sulphur di Cesare Carpentino: la recensione

Cesare Carpentino vi aspetta al Castello d’Aquino caffè letterario di Grottaminarda

Come la maggior parte degli abitanti, anche Ninetto, nutre la passione della miniera, che tanto passione in fondo non è perché essendo l’unica alternativa per chi come lui non ha studiato, diventa l’unica alternativa per poter guadagnare qualcosa. In luoghi in cui non c’è molta scelta, forse, ci ritrova inconsapevolmente a farsi piacere solo ciò che si conosce e che è familiare.

Ci era sceso la prima volta a sei anni, insieme al padre e al caporale: quasi una gita. per i primi tempi, infatti, il lavoro dei ragazzini era lo stesso di quello delle donne: venivano impiegati al Mulino e insaccavano per giorni interi, finché le loro manine morbide non si coprivano dei calli spessi e senz’anima dei loro padri, dei loro nonni e così via.

E così sempre. E così per sempre.

Poi c’è la banda del paese che legava davvero la gente del luogo allo stesso modo della puzza dello zolfo ma in modo diverso. La musica, infatti, rappresenta una via di fuga per molti giovani e l’opportunità di scoprire il mondo esterno, scoprendo qualche Madonna dal volto nero con un altro nome ma sempre la stessa.

Sulphur è un romanzo che parla del Sud negli anni ’50, facendoci riflettere sul nostro tempo e sul nostro Sud di oggi. Un romanzo che prende l’incipit da un ricordo, ricavandone una narrazione acuta, realistica e a volte cinica proprio perché il tempo in alcuni luoghi dell’entroterra sembra avere la stessa cadenza di quegli anni. Il romanzo ci parla di una realtà che non esiste più ma che si palesa in altre forme oggi, ritornando ad essa.

Per scoprire il resto non vi resta che partecipare alla presentazione del libro, prevista il 24 ottobre al Castello D’Aquino caffè letterario di Grottaminarda alle ore 18:00 per scambiare quattro chiacchiere con Cesare Carpentino o semplicemente ascoltare questa storia.

Uno svizzero napoletano. L’orgoglio di una grande azienda italiana di Ciro Thierry Perrella

Uno svizzero napoletano. L’orgoglio di una grande azienda italiana, edito Graus Edizioni,  è il racconto di una storia intima, coraggiosa, sincera, semplice, appassionata. L’obiettivo del suo autore, Ciro Thierry Perrella, è chiaro: raccontare non solo i dati positivi, forse già evidenti, ma soprattutto i dolori, le difficoltà, le esperienze che lo hanno formato e i tanti incontri fondamentali che lo hanno portato ad essere l’uomo, il padre e l’imprenditore che è oggi.

Dettagliando il percorso straordinario di un’azienda che ha mosso passi da giganti dal sud dell’Italia in tutto il Paese, con il marketing messo in campo, intuitivo e strategico, l’autore si sofferma doverosamente sull’altro grande protagonista del libro, suo padre Raffaele, allargando il racconto alla famiglia con tante memorie e aneddoti, talora lieti e sempre di forte impatto.

Con un pizzico di sana nostalgia e di amarcord per gli anni dell’adolescenza e per i favolosi anni ’90, il libro racconta per capitoli le difficoltà della pandemia da Covid 19, i progetti futuri, gli investimenti e soprattutto le passioni: il calcio, i viaggi, la musica, il valore dell’amicizia e quello della gratitudine. La forza della fede.Non potevano mancare le note storiche e sentimentali che hanno portato alla creazione di un complesso aziendale, architettonico e paesaggistico, ancora oggi unico nel suo genere – la Fiera del Mobile di Riardo – costruito, in anticipo sui tempi, con una grande sensibilità per l’ambiente e la sostenibilità.

Il percorso di vita di Ciro/Thierry esprime oggi fortemente, nelle sue azioni quotidiane così come attraverso le pagine di questo libro, il concetto di “squadra” vincente che, nelle aziende contemporanee, specialmente in quelle che fanno capo ad una consolidata tradizione familiare, è di profonda importanza.

Uno svizzero napoletano. L’orgoglio di una grande azienda italiana di Ciro Thierry Perrella

Uno svizzero napoletano. L’orgoglio di una grande azienda italiana di Ciro Thierry Perrella

Ciro Thierry Perrella: biografia

Ciro Thierry Perrella, è un “ragazzo” del Sud, nato in Svizzera esattamente 50 anni fa e cresciuto nella sua “Terra”, tra Riardo, Caserta e Napoli. Padre attento e amorevole di tre figli, grande appassionato di calcio, dopo un lungo percorso di ricerca e di crescita personale e professionale è amministratore della Fiera del Mobile di Riardo nonché, dal 2017, Ceo & Founder di Thierry House.

La Dinastia Ulmo di Riccardo Riccardi al Salone del Libro

Sabato 16 ottobre, alle ore 17, il Salone del Libro di Torino-Lingotto Fiere  – Regione Puglia/Stand H34 pad.3 – ospita lo scrittore e giornalista Riccardo Riccardi per la discussione del suo saggio “La Dinastia Ulmo – Un viaggio sospeso nel tempo tra Matera, Taranto, Martina Franca, Castellaneta, Ottaviano e Napoli”(Edizione dal Sud); lavoro patrocinato dal “Consiglio Regionale della Puglia”. Con l’autore dialogherà il docente universitario Donato Firrao.  

La Dinastia Ulmo: libro

L’ultimo saggio dell’autore.

La Dinastia Ulmo: trama

Predomina in questa storia il biancore di una colomba e  il verde lussureggiante del fogliame di un olmo, emblemi della buona tradizione familiare come quello dell’amore e della giustizia.

Riccardo Riccardi, autore di numerose biografie, ricostruisce le linee guida degli Ulmo a ritroso nel tempo, partendo da figure leggendarie vissute sin dal lontano Medioevo in Basilicata per spargersi, nel corso dei secoli, prima nella limitrofa Puglia e poi nel napoletano, all’ombra di una società civile tutt’altro che periferica come il Mezzogiorno d’Italia,  dimostrando uno straordinario dinamismo militare prima e imprenditoriale poi.

Il saggio, diviso in più parti per delineare le vicende dei vari rami degli Ulmo − quello di Matera prima da cui una linea passò a Taranto, tessendo rapporti familiari e lavorativi con città come Martina Franca, Locorotondo e Castellaneta, per giungere con i Rizzi-Ulmo a Napoli e Ottaviano  −, snoda una storia di trasformazioni sociali, di organizzazioni amministrative, di difesa dei patrimoni e del prestigio del nobile lignaggio, ma anche di storie «private», di intrighi, di grandezze e miserie umane.

L’autore, attento a intrecciare la narrazione dei fatti con la descrizione dei protagonisti, tratteggia profili di personaggi noti e meno noti: ne emergono figure moderne come Porzia Ulmo di Matera, irrequiete come Nicola Ulmo di Taranto,  romantiche e passionali come Scolastica Rizzi Ulmo che con il suo inusitato charme   ospitò nella sua dimora ad Ottaviano Giuseppe Bonaparte, Vincenzo Monti, Vincenzo Bellini e il nipote Sigismondo Castromediano, una delle personalità più illustri del Risorgimento italiano.

La Dinastia Ulmo è una saga familiare che si propone al lettore con l’interesse di un’affascinante narrazione e che, grazie alle loro vicende nell’ambito dell’amministrazione locale, le professioni religiose e la vita culturale, ha costruito una spettacolare vicenda di mobilità della ricchezza e di formazione dello Stato borghese meridionale.

Riccardo Riccardi: biografia 

Riccardo Riccardi, di antica dinastia materana per parte di padre, scrittore, giornalista e studioso di storia economica e sociale del Mezzogiorno in età moderna e contemporanea; da anni si occupa degli aspetti meno indagati della storia meridionale.

Ha pubblicato: I Pomarici – Storia di un’antica famiglia meridionale (edizioni del 2003 e 2006) per i tipi Levante Editore; L’impresa di Felice Garibaldi e il Risorgimento in Puglia (1835-1861) (pubblicazioni 2007 e 2010) per Congedo Editore; Album Lucano – Famiglie, personaggi e immagini ritrovate (2008) per Antezza Editore; Una famiglia borghese meridionale – I Porro di Andria (2013), per Rubbettino Editore; Spezierie e Farmacie in Terra di Bari per Adda Editore (2015); Riscatto materano – La vocazione del fare della borghesia cittadina, Les Flaneurs Edizione, Bari 2018; Breve Storia di Matera,  Les Flaneurs Edizione, Bari 2019; Lucania Felix, Lilit Books, Montescaglioso, 2021.

Collabora con le riviste storiche ed economiche: Risorgimento e Mezzogiorno del Comitato di Bari dell’Istituto per la Storia del Risorgimento; Basilicata – Regione Notizie del Consiglio Regionale della Basilicata; il magazine dell’associazione internazionale “Wine Fashion Europe” e con il quotidiano La Gazzetta del Mezzogiorno.

Dante per tutti al Castello D’Aquino con il III Canto del Purgatorio

Ritorna l’appuntamento con Dante per tutti, curato da Luca Maria Spagnuolo, al Castello D’Aquino caffè letterario di Grottaminarda.

Concluse le letture e gli approfondimenti relativi all’Inferno di Dante, ci addentriamo nel Purgatorio e più precisamente nel Canto III, dedicato a Manfredi di Svevia.

L’appuntamento è previsto il 14 ottobre alle ore 20:30, previa prenotazione al seguente recapito telefonico: 320 96 48 749.

Dante per tutti: terzo Canto del Purgatorio

Il format culturale continua al Castello D’Aquino caffè letterario di Grottaminarda

Purgatorio: introduzione

La struttura materiale, morale ed escatologica del secondo regno si presenta molto diversa da quella che Dante ha voluto dare all’Inferno.

Contrariamente alla tradizione teologica e letteraria, Alighieri pone il Purgatorio all’aria aperta e non nel sottosuolo, evidenziando la differenza con il regno dei dannati.

Il Purgatorio è una montagna a forma di cono che termina con una pianura e con con una vetta aguzza: il monte è alto, il più alto di tutte le montagne del mondo.

Il Purgatorio inizia solo ad una certa altezza: la parte inferiore e la spiaggia (il monte del Purgatorio si trova su un’isola) formano l’Antipurgatorio, dove si trovano coloro che si sono pentiti all’ultimo momento, o meglio, quelli che si pentirono quando, per loro, non era più possibile peccare.

Qui le anime aspettano un periodo più o meno lungo prima di accedere al Purgatorio vero e proprio, diviso in sette gironi. In ognuno di questi, come nell’Inferno, si trova una serie di peccatori che espiano uno dei sette peccati capitali in ordine decrescente di gravità dal basso verso l’alto.

Coloro che si sono macchiati dei peccati di superbia, invidia e ira pagano la pena per aver amato il male del prossimo.

Lo scarso amore verso Dio espiato nella fascia centrale, dove ci sono gli accidiosi.

Un altro gruppo di peccatori unisce altre tre tipologie di peccato: avarizia e prodigalità, gola e lussuria. Questi sono accomunati dall’amore eccessivo per i beni terreni.

Agli antipodi di Gerusalemme, sulla pianura al culmine del monte Purgatorio è collocato il Paradiso terrestre, l’Eden.

Il Purgatorio non osserva la sottile ripartizione dei peccatori che è tipica dell’Inferno perché mentre lì i peccatori venivano collocati nel cerchio dove si puniva il peccato da loro commesso, i penitenti devono attraversare tutti i gironi ed espiare non un peccato, ma la generale propensione ad un peccato.

Dante, tuttavia, presenta le anime purganti nella balza dove si espia il loro più caratteristico peccato.

Purgatorio: i gironi

Nel primo girone i superbi vanno sotto il peso di enormi massi, che curvano al suolo il loro orgoglioso capo.

Nel secondo gli invidiosi sono seduti, coperti di cilicio e con gli occhi cuciti con filo di ferro.

Nel terzo gli iracondi sono avvolti in una coltre molto densa di fumo.

Nel quarto girone gli accidiosi corrono senza sosta.

Nel quinto gli avari e anche i prodighi sono legati per le mani e piedi, distesi proni a terra.

Nel sesto i golosi soffrono tremenda fame e sete, che si acuiscono alla vista di pomi che pendono da vari alberi e di acqua che cade dall’alto sui rami.

Nel settimo i lussuriosi si purificano camminando tra le fiamme.

A sorvegliare ciascun girone c’è un Angelo, collocato su una scala che conduce a quello successivo.

La speranza sembra essere la condizione esistenziale più diffusa nel secondo regno: è una dimensione molto più “umana” alla dannazione eterna dell’Inferno.

Per poter approfondire molti aspetti del Purgatorio, soprattutto del Canto III, non vi resta che prenotare l’appuntamento con Dante per tutti.

Little free library: la cultura a costo zero

Molto spesso si sente parlare della difficoltà che, oggi,  hanno i giovani nell’approcciarsi alla lettura, hobby impegnativo, individuale e faticoso che a lungo termine lascia benefici per la mente e per un bagaglio culturale non a breve termine. Si può tranquillamente affermare che oggi nell’era dei social, delle Serie Tv la nuova generazione è sempre più attratta e, probabilmente, più predisposta ad un apprendimento veloce, in cui l’assimilazione, la comprensione e l’interpretazione sono prima di tutto visive e poi intellettuali.

Un vero e proprio mea culpa è doveroso farlo in generale a tutti: l’Italia nelle diverse classifiche annuali che vengono stilate sui Paesi che leggono maggiormente, si ritrova sempre a far parte tra gli ultimi posti.

Little free library un modo alternativo per incentivare la lettura

Giovane donna seduta in una libreria che legge

Non è un caso che, soprattutto durante il primo lockdown, le attività commerciali legate all’attività editoriale e di commercio relative ai libri abbiano subìto una vera propria crisi anticipata, obbligando molti imprenditori a chiudere i battenti definitivamente. Non è solo colpa di Amazon e della sua politica commerciale altamente competitiva. Il problema è che si legge poco in generale perché questo tipo di attività richiede tempo e concentrazione individuale.

Cosa si può fare per orientare i giovani alla lettura?

Sono in molti che con leggerezza scaricano questo arduo compito alla scuola e, dunque, al sistema organizzato che pecca sempre e non spicca mai. Uno scarica barile, questo, molto semplicistico che aiuta le coscienze di chi qualcosa potrebbe farla davvero per tentare di cambiare queste sorti. Non è plausibile del tutto neanche la “scusa” che dovrebbe essere il contesto familiare. Partiamo dal presupposto che i lavori svolti sinergicamente su diversi fronti sono quelli che riescono ad ottenere maggiori risultati. In breve, più input si ricevono più questi possono rappresentare un modo per stimolare la curiosità di un giovane che, inevitabilmente, è pieno di curiosità verso il mondo e le novità.

Se scuola, famiglia, amministrazioni, librerie e centri culturali ricreativi lavorassero insieme, unendo le forze, forse, qualche seme si riuscirebbe a piantare, facendolo germogliare.

Little free library

Come trasmettere la cultura a costo zero

L’importanza di una little free library

Basterebbe partire dalle piccole cose e dal proprio territorio, iniziando a pensare a semplici catalizzatori d’attenzione che potrebbero colpire l’occhio come la comparsa in vari spazi ricreativi in cui possano essere presenti delle little free library, piccoli contenitori  sparsi in punti diversi di un paese e di un luogo d’attrazione, che contengono libri messi a disposizione per chi ne abbia voglia. Non ci sono leggi ma regole morali e di rispetto civico: chiunque può prendere un libro, leggerlo e restituirlo o lo si può sostituire con un altro.

Le little free library nascono con un codice comportamentale e con un senso civico che si addice più a quei Paesi del Nord Europa che hanno un modus vivendi improntato al rispetto e alla civiltà, caratteristiche che per molti sembrano appartenere più agli alieni che al nostro mondo eppure esistono e vivono insieme a noi.

Queste casette contenenti libri, spesso, si trovano nelle grandi città o in quei luoghi in cui le amministrazioni o centri culturali hanno davvero voglia di prendersi cura della propria collettività anche a costo zero. A volte per fare qualcosa non c’è bisogno di progetti o eventi di ampio risalto che nascono e muoiono nel lasso di tempo della loro durata, senza volerli svalutare. Anche queste tipologie di attività sono importanti e fondamentali per la comunità, soprattutto, quando hanno una cadenza frequente, magari mensile, piacevole per i fruitori. Quest’ultimo elemento verrà valutato dai partecipanti e dalla loro risposta al successivo incontro.

Le little free library sono un’arma a doppio taglio perché qualora venissero proposte in comunità che a civiltà e senso civico di base risultano essere molto carenti, ci si potrebbe trovare di fronte ad atti vandalici, che farebbero da specchio all’intera comunità di un luogo, a meno che queste non vengano sorvegliate per evitarne la distruzione o il saccheggio. Bisogna rischiare soprattutto quando si va fieri della propria comunità e della propria città perché una little free library potrebbe dare la risposta sperata.

La popolazione di un luogo riflette completamente l’amministrazione che la gestisce.

Little Free Library a Roccamonfina

Little Free Library a Roccamonfina

Pro e contro

Ad esempio, la little free library pensata e voluta da Giovanna Prata, assessore alla Cultura nel Comune di Roccamonfina è un gesto forte, pieno d’amore verso i cittadini della sua comunità.

Tale gesto, infatti, ha dimostrato da parte dell’Assessore, voglia di trasmettere cultura attraverso un regalo permanente e gratuito offerto alla sua comunità. C’è bisogno di conoscenza sui nuovi modi per poter fare cultura altra, creando una curiosità e stimoli in chi deciderà di fare una passeggiata nel parco che, magari preso dalla noia, forse un libro lo sfoglierà. Questo lo sanno molto bene i giovani che hanno studiato fuori dal proprio territorio, assorbendo le novità culturali metropolitane e che sono stati sempre sensibili alla cultura non statica.

Le little free library accendono un’idea per trascorrere un momento piacevole in uno spazio verde collettivo magari ben tenuto e incentivando la valorizzazione dello stesso senza fare cose plateali o sfarzose. La semplicità, quella non enfatizzata perché fatta col cuore, resta sempre la qualità più apprezzata perché sincera, dritta e schietta.

L’Assessore, inoltre, ha dimostrato di nutrire ampia fiducia, conoscenza e rispetto nei confronti della sua comunità che evidentemente merita questo semplice gesto stracolmo di contenuti. Un regalo a costo zero ma extralusso per quei luoghi che non hanno il senso civico e il rispetto per gli spazi pubblici.

Ci auguriamo che anche in Irpinia possano spuntare all’improvviso delle little free library, magari davanti a spazi verdi praticabili e utilizzabili ma ci auguriamo che abbiano, soprattutto, lunga durata.

Una mostra di poesie per presentare Versi immersi di Graziella Di Grezia

Sabato 9 ottobre 2021 dalle 17:00 alle 20:00 e domenica 10:00 ottobre dalle 10:00 alle 12:00 si terrà la mostra di poesie per presentare Versi immersi di Graziella Di Grezia presso l’Università Irpina del Tempo Libero ad Avellino in via Olindo Preziosi, 8.

Versi Immersi è una raccolta di poesie scritta durante il periodo della pandemia e che purtroppo per motivi inerenti l’emergenza sanitaria non era stato ancora presentato ufficialmente al pubblico.

Nell’attesa la scrittrice ha sperimentato l’effetto positivo che hanno avuto sui lettori alcune sue poesie incorniciate e appese all’interno di una sala d’attesa. Da qui l’idea di organizzare una mostra di poesie tratte dalla raccolta in occasione della prima presentazione ufficiale che si terrà sabato 9 e domenica 10 ottobre presso l’Università Irpina del Tempo Libero.

Versi Immersi di Graziella Di Grezia

Versi Immersi di Graziella Di Grezia

Durante l’evento alcune poesie saranno protagoniste dell’esibizione di Pianoterraduo con la partecipazione straordinaria del flautista Filippo Staiano docente del Conservatorio di Napoli.

L’evento, organizzato nel rispetto delle normative anti-Covid, ha come partner l’Accademia dei Dogliosi di Avellino, l’Associazione Pabulum, Graus Editore e l’Università Irpina del Tempo Libero.

Graziella Di Grezia: biografia

Graziella Di Grezia è nata nel 1982, ha tre figli: Lycio, Gabriele e Annarita. Medico specialista in Radiodiagnostica, dottorata in Medicina Clinica e Sperimentale, si occupa di diagnostica senologica integrata. Ha conseguito il diploma di Pianoforte Principale presso il Conservatorio di Avellino. Questa è la sua quinta raccolta di poesie. Ha pubblicato Anima, 2000; CrisalideMonologhi di una gravidanza, 2015; Viva, 2016; Quest’anno non vado al mare, 2017.

Il segreto di Vivaldi di Luciano Varnadi Ceriello

Il segreto di Vivaldi, edito da Curcio Editore, dello scrittore Luciano Varnadi Ceriello. Il romanzo è il terzo della trilogia di Reinhard Friedmann, preceduto da “Il segreto di Chopin” e “Il segreto di Marlene”.

Il libro è ambientato nei primi anni Cinquanta, tra l’esoterica Torino, la misteriosa Mantova e la Venezia carnascialesca, per poi concludersi in Polonia, nella Basilica di Santa Croce, dove tutto ha avuto inizio.

Riguardo al protagonista della trilogia, l’autore veneto-campano racconta:

Reinhard Friedmann è un soldato con l’anima di un prete. È figlio di un generale del Kaiser Guillermo e di una donna molto devota al cristianesimo, che a suo tempo ha instillato in lui un certo sentimento religioso. È stato colui che, durante una missione di sterminio del popolo polacco, ha scoperto le lettere di Apollonia Dabrowska, la donna amata in segreto dal compositore polacco Fryderyk Chopin e tale scoperta ha contribuito a cambiare per sempre la sua esistenza in nome dell’amore universale. Grazie a una lettera trovata nella tasca di una tunica ha poi intrapreso un viaggio nel sud dell’Italia nel quale ha imparato a decodificare dei codici segreti. Il suo è un continuo stato d’animo altalenante tra il soldato e il prete.

 “Il segreto di Vivaldi” è un romanzo che lo scrittore dedica al Nord dell’Italia.

Aggiunge Luciano Varnadi Ceriello:

Sono nato in Veneto, a Rovigo per la precisione, e vivo in Campania da quando ero bambino. Il secondo romanzo della trilogia è ambientato nel Sud dell’Italia ed è dedicato al meridione, Il segreto di Vivaldi è ambientato nel Nord Italia e per par condicio mi è sembrato più che giusto dedicarlo alla terra che mi ha dato i Natali, con la quale non ho mai tagliato il mio cordone ombelicale.

La creatività di questo romanzo spazia anche nell’arte e nella musica. La copertina del libro, realizzata dalla pittrice Amelia Musella, è un particolare estratto del quadro “Il canto della vita”, dipinto formato da tre tele unite tra loro con delle spille, che al suo interno contiene bulloni e foglie.

Aggiunge lo scrittore:

Amelia è mia moglie, stiamo insieme da quasi trent’anni, amo la sua arte e quando riusciamo a condividere progetti artistici, per me è il non plus ultra. Sono sue le copertine di tutte le mie opere.

L’autore, in veste di cantautore, ha anche composto un disco di prossima uscita dal titolo “VivaldInKanto – Opera POP” ispirato alle quattro stagioni di Vivaldi. Ha scritto i testi sulle linee melodiche dei 12 movimenti del compositore veneziano (A nota corrisponde sillaba) e li ha messi in canto. Gli arrangiamenti sono di carattere elettronico, moderni nelle sonorità, così come nella scelta dello strumentario.

La musica è fondamentale in ogni mia creazione. Non a caso la trilogia è imperniata su tre musicisti (Chopin, Mendelssohn e Vivaldi). Così come ho fatto per Chopin, ho accompagnato l’uscita del libro con l’uscita del disco “Oniric Chopin” (Prosimelometro N. 1) inciso insieme a Juri Camisasca, Vera Mignola e Giuseppe Giulio di Lorenzo. Il secondo romanzo “Il segreto di Marlene” doveva essere accompagnato da un secondo ProsiMeloMetro, l’amico Ivano Leva ha scritto gli arrangiamenti per quartetto d’archi per 12 Romanze senza parole di Mendelssohn che ho reso canzone (testi presenti anche nel romanzo), ma la pandemia ci ha costretti a congelare questo progetto per il momento. Nel terzo libro ho inserito i testi che ho scritto su Le quattro stagioni di Vivaldi e ho deciso di pubblicare anche il disco che li contiene.

Il segreto di Vivaldi di Luciano Varnadi Ceriello

Il segreto di Vivaldi di Luciano Varnadi Ceriello

Il segreto di Vivaldi: trama

Il romanzo, terzo della trilogia di Reinhard Friedmann, è ambientato nei primi anni Cinquanta, tra l’esoterica Torino, la misteriosa Mantova e la Venezia carnascialesca, per poi concludersi in Polonia, nella Basilica di Santa Croce, dove tutto ha avuto inizio.

Intento a leggere una lettera dei monaci dell’Eremo dei Camaldoli, il protagonista Reinhard Friedmann viene colpito alla testa e si ritrova ammanettato a un letto d’ospedale. I suoi carcerieri lo torturano per costringerlo a rivelare un codice segreto connesso in qualche modo alle passate vicende.

Reinhard riesce a fuggire a Torino, dove si imbatterà nel mondo sotterraneo di neonazisti e neofascisti, conoscerà l’onta del triangolo rosa degli omosessuali trucidati, fino a giungere, dopo un lungo viaggio, nella Basilica di Santa Croce dove gli verrà svelata la missione che è destinato a compiere.

Luciano Varnadi Ceriello: biografia

Luciano Varnadi Ceriello è laureato in Lettere moderne e svolge la professione di insegnante. Ha pubblicato per Armando Curcio Editore i primi due volumi della Trilogia di Reinhard Friedmann: Il segreto di Chopin (2017) vincitore di 22 premi letterari, risultato il quinto libro più bello d’Italia; Il segreto di Marlene – Viaggio alla ricerca del sé (2019) vincitore del Premio Etnabook. Nel 2020 gli è stato conferito l’Oscar della letteratura al Golden Book Awards. È Vincitore Assoluto del Rive Gauche Festival (2019) con l’album Oniric Chopin ProsiMeloMetro N° 1; del 2021 è il suo nuovo album Radio Varnadi 2.0 Family Edition ed è prossima l’uscita della sua rivisitazione cantata de Le quattro stagioni di Vivaldi, i cui testi sono pubblicati in questo volume. È risultato finalista e vincitore di diversi premi letterari e cantautorali tra i quali il Premio Tenco (2019).

Pietà per l’esistente. Satire e poesie censurabili di Paolo Pera

È disponibile in libreria e negli store online Pietà per l’esistente. Satire e poesie censurabili Ensemble Edizioni di Paolo Pera, una variegata raccolta di testi critici (sferzanti, seppur ironicamente) verso la contemporaneità̀ politica, religiosa, estetica e umana.

L’io poetante è qui l’osservatore di un Occidente che ha smarrito gli argini logici, come pure il senso del bello. Tra invettive e pasquinate, il poeta si scopre sì capace di un’innata avversione per l’altrui «bruttezza desiderata» ma anche compassionevole nei confronti del dolore che instaura questa bruttezza, ossia quel perdimento che fa decadere l’uomo nella caotica boria relativista. 

Pietà per l’esistente. Satire e poesie censurabili: recensione

una raccolta di poesie di Paolo Pera

A proposito del libro, Paolo Pera, racconta:

La raccolta nacque come un unico grande libro – insieme a quella che ora sarà la seconda anta di un dittico, Pena di me stesso – queste due parti: la pietà per il mondo e quella per sé, in un certo qual modo volevano essere il mio omaggio al Pound giovanile (poeta da me sempre amato, e del quale conobbi pure la figlia Mary), quello del Mauberley, dove una voce poetante demolisce la propria contemporaneità – già in odore d’Usura – e nel mentre critica aspramente anche sé stessa in qualità di “poeta non indispensabile”; Pound infatti era tanto critico con sé da auto-sabotare il proprio lavoro, gettandolo magari nella laguna di Venezia, e io pure ma senza laguna (basta il cestino del desktop, ormai). – continua – «Questo grande libro – effettivamente abnorme, centosessanta pagine – è stato da me troncato a metà: oggi esordisce la “critica al mondo”, ossia la Pietà, che si trasforma però nella futura Pena attraverso la poesia conclusiva, Il compassionevole, nella quale la vena satirica si ritira a guardare le debolezze dell’io permettendogli così di comprendere che questo “gioco dell’attacco” (che sta nel libro) nasca comunque da un sentimento di commozione per lo svanire e il soffrire di tutte le cose.

La raccolta di poesie si sofferma sulla morale e l’intenzione di alcune istituzioni, soprattutto quella religiosa, in cui per il poeta alberga l’ipocrisia. Le parole pronunciate sono scisse dalle intenzioni e dai fatti perché non è la cura delle anime ciò che davvero conta.

Un esempio è la poesia  io e Benedetto che attraverso una metafora spiega il senso reale delle istituzioni tutte.

Io Benedetto

Se taglio in due la cattedrale

Entrambi avremo

Una Chiesa in cui giocare

A fingerci cristiani,

Come volle il Capitale…

I temi affrontati sono tra i più attuali e disparati: i migranti, l’accoglienza, la politica nazionale e internazionale che hanno il medesimo modus operandi. E ancora la pandemia e la società in cui universalmente ci muoviamo permeati dall’ignoranza e dalla saccenza priva di contenuti perché ciò che più conta è l’apparenza priva di contenuti.

Riportiamo un’altra poesia che spiega bene il mood delle poesie e il modo cinico in cui l’autore guarda il mondo.

L’ESTETICA DEL MANICHINO

Tu, ragazza, non sei grassa!
Perché vai a vomitare
Ogni yogurt che t’han dato
Da pappare? Temi forse
Di non starci nel vestito
Che vorresti acquistare?
T’ho vista di fronte alla vetrina:
Sognavi mica di sfilare
A Parigi o Nuova York,
Trovando un bell’Adone
Che ti faccia il paliatone
(Senza romperti le ossa…)?
Su, coraggio, dimmi adesso
Quanto credi nel tuo cuore!
Sei di carne o plasticume,
Tu che pari un manichino?

Conclude il poeta:

Pietà per l’esistente. Satire e poesie censurabili è una «critica sociale in versi» suddivisa in sette brevi sezioni. Ad abitare anzitutto questo libro è il rapporto con la temporalità, ancor più che con la realtà: a mio parere la disgregazione non è negli uomini, essi sono vittime nel tempo che stiamo abitando! Se queste poesiole saranno eventualmente in grado dare una o più chiavi di letture per intendere la contemporaneità non potrò che esserne lieto.

In alcune poesie ci sono rimandi a grandi intellettuali appartenenti a diversi settore della cultura, alcuni dei quali hanno fatto del dissacrare la critica maggiore del loro tempo come Carmelo Bene, ad esempio.

Paolo Pera: biografia

Paolo Pera (Alba, 1996) vive a Canale e studia Filosofia all’Università̀ di Torino. Ha pubblicato il romanzo La scuola attraverso i miei occhi (Vertigo, 2012) e la raccolta poetica La falce della decima musa (Achille e La Tartaruga ed., 2020). Nel 2021 pubblica Pierino Porcospino (Gian Giacomo Della Porta Editore), una rielaborazione del classico per l’infanzia di Heinrich Hoffmann. È anche fumettista, pittore e scultore. Collabora con diverse riviste online in qualità di critico letterario.

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