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L’ineffabile sapore della dignità di Anna Giancontieri Mele

L’ineffabile sapore della dignità (2021) è un romanzo di Anna Giancontieri Mele, pubblicato da Pegasus Edition, che è stato candidato al Premio Campiello 2021.

La scrittrice commenta cos’ riguardo la candidatura:

Partecipare al Premio Campiello è prestigioso. Arrivare fra i prim cinque sarebbe il riconoscimento della bontà del mio lavoro e dell’egregio supporto dell’Editore che si è fatto, senza risparmio alcuno, parte attiva in prima persona.

L’ineffabile sapore della dignità è un libro che affronta la problematica comune che abbraccia i rapporti sentimentali e coniugali: l’appiattimento che spesso trova come unica soluzione la conoscenza extraconiugale, per ritrovare una parvenza di  equilibrio perduto e il problema di affrontare i pregiudizi di ciascuno.

'ineffabile sapore della dignità: trama

Un romanzo che affronta la problematica dell’appiattimento del rapporto di coppia

L’ineffabile sapore della dignità: trama

Protagonista del romanzo di Anna Giancontieri Mele è Denise, una donna colta e raffinata che divide la sua vita tra la famiglia e la passione per la scrittura. La sua vita procede tranquilla fino a quando Carlo, uno dei suoi due figli, si innamora perdutamente di Maria, donna particolarmente seducente e affascinante.

La famiglia di stampo classico-borghese scopre che Maria è stata un uomo prima, una notizia che in loro crea forte imbarazzo perché non riescono a vedere la normalità di una storia come le altre.

Tema principale de L’ineffabile sapore della dignità è l’omosessualità, il difficile rapporto genitori-figli  e i pregiudizi che, in molti, nascono inevitabilmente davanti a qualcosa che non si conosce.

Spesso i pregiudizi si nascondono dietro la presunzione di voler dare un consiglio quando ciò che si sta facendo, in realtà, è quello di dare un imperativo morale a chi non lo ha mai chiesto. In breve, le storie considerate non convenzionali, per molti, perché si ama una persona dello stesso sesso chiedono di essere accettate al pari di altre, in primis nella propria famiglia. Il sentimento dell’amore è universalmente valido per tutti ed è un sentimento intimo, spesso, difficile da far capire per chi nella vita ha un limite mentale e culturale che non deriva solo da una provenienza sociale e culturale medio-bassa, per intenderci.

La difficoltà di accettare ciò che è diverso da noi, di giudicarlo negativamente e di opporci dipende da diversi fattori che esulano dallo spessore culturale e dal concetto di valori che risulta, mai come oggi, essere completamente soggettivo. La paura nasce da una mancata confidenza con una realtà che socialmente è stata sempre negata, fino a qualche decennio fa, soprattutto se si pensa all’omosessualità e alle battaglie che tutt’ora si fanno per affermare il semplice diritto di essere ciò che si è senza aver paura.

Purtroppo ci sono stati inculcati falsi miti e credenze come la più sempliciotta che è quella che l’uomo debba essere più grande della donna o coetaneo al massimo, per essere considerato un rapporto normale e accettabile socialmente. Questa tipologia di pensiero, in molti, è stanziata ed è un dogma che diventa insuperabile quando all’interno della cerchia affettiva e familiare si disattendono questi pseudo dogmi che sono invece semplicemente preconcetti senza fondamenta e soprattutto privi di senso.

Per rendere più chiaro ciò che abbiamo detto, riportiamo un passo de L’ineffabile sapore della dignità:

I problemi non erano arrivati dal piccolo, Paolo, che ora sembrava voler mettere un punto al suo svolazzare con una ragazza più giovane di lui di dodici anni, ancora studentessa liceale, ma dal nostro primogenito Carlo che, dopo la prima storia d’amore, da noi condivisa, ed altre di minore importanza, si era innamorato di una persona inadeguata, dando un duro colpo al suo e al nostro equilibrio.

Carlo, invece, viveva l’amore più sbagliato che potesse capitargli con una persona più grande di ventitré anni e, pur di n sentirselo ripetere, aveva rinunciato persino a vederci, ergendo fra lui e noi un muro, come se continuare a rispettare i vecchi affetti, ascoltarne i consigli, significasse soggiacere ad insegnamenti cui non voleva più piegarsi.

E ancora:

Non era facile per noi accettare che Carlo, l’orgoglio della casa, l’esempio prezioso per il fratello minore, proponesse di avere al suo fianco una donna più vecchia di lui, una donna della stessa età di sua madre.

Ma non era tutto! La verità, quella tragica, distruttiva, annientante, l’avremmo appresa successivamente: quella donna non era solo più vecchia, era… era un transessuale. Un uomo bugiardo e meschino che non aveva avuto il coraggio di confessare a Carlo il proprio stato.

Quell’uomo, la cui identità avevamo scoperta tramite amici, aveva infinocchiato nostro figlio, facendogli credere di essere femmina.

Con questi pochi passi riportati la scrittrice coglie in pieno l’assurdità dei luoghi comuni e dei pregiudizi verso ciò che non si riconosce come simile. La normalità non segue dettami, se non quelli basici che non consentono comportamenti lesivi o mortali nei confronti di altri. Il resto non lo si può catalogare con la parola normale o con il suo opposto.

Normale è ciò che ci fa stare bene, normale è ciò che per noi è giusto, normale è la modalità con cui si sceglie di vivere la propria vita, l’unica che abbiamo e che per diritto naturale appartiene esclusivamente a noi e alla nostra volontà di agire per come meglio riteniamo per noi stessi.

Per approfondire da un’altra prospettiva questo delicato argomento vi consigliamo la lettura di Senza rosa né celeste. Diario di una madre sulla transessualità della figlia di Mariella Fanfarillo.

Premio Strega 2021: alcune proposte che concorreranno al premio letterario

Tra le proposte presentate per concorrere al Premio Strega 2021 troviamo:

  1. La sirena dei mari freddi di Roberto Michilli, proposto da Francesca Pansa
  2. Al passato si torna da lontano di Claudio Panzavolta, proposto da Enrico Deaglio
  3. Stjepan detto Jesus, il figlio di Maria Rita Parsi, proposto da Gianpiero Gamaleri
  4. La vera storia di Martia Basile di Maurizio Ponticello, proposto da Maria Cristina Donnarumma
  5. Non dipingerai i miei occhi di Grazia Pulvirenti, proposto da Massimo Onofri
Premio Strega 2021: alcune proposte dei libri

Ecco alcune proposte che sono state presentate per il Premio Strega 2021

Premio Strega 2021: alcune delle proposte letterarie che concorreranno

1. La sirena dei mari freddi di Roberto Michilli

La sirena dei mari freddi: la recensione

Un romanzo psicologico intenso e con una sapiente costruzione narrativa

La sirena dei mari freddi (2020) di Roberto Michilli è un romanzo che parla dell’incontro tra una giovane donna sprofondata nella depressione, per alcuni episodi che le sono accaduti durante la sua esistenza, e di un anziano professore che le offre un appoggio materiale e affettivo.

Il romanzo è stato proposto da Francesca Pansa con la seguente motivazione:

La sirena dei mari freddi si impone alla lettura per la sapiente costruzione narrativa che mostra in Roberto Michilli uno scrittore di storie e di armosfere, ben rodato anche dalla rigorosa carriera di traduttore di classici di Lermontov a Flaubert, Mallarmé, Verlaine, Byron, Keats, Goethe, Heine.

L’atmosfera è quella di un racconto dalla forte coloritura psicologica, con nuove comparse a infittire la scena, qualche rivelazione, qualche sorpresa e uno strategico flashback che portano alle pagine finali.

2. Al passato si torna da lontano di Claudio Panzavolta

Al passato si torna da lontano: recensione

La famiglia Castellari è intrisa di vicissitudini sentimentali

Al passato si torna da lontano (2020) di Claudio Panzavolta è una sorta di manifesto della memoria in cui lo scrittore è tornato al suo passato familiare.

Mio babbo è arrivato a casa poco dopo la fine della guerra. Si è fatto tutta la strada da solo, un po’a piedi e un po’ in bicicletta, dalla GErmania al paese. Lo avevano messo in un campo di lavoro. A dormire stavano dentro delle baracche, come in un lager, e di giorno i tedeschi li portavano fuori, per accompagnarli alle fabbriche. Quando me lo sono ritrovato davanti, ci ho messo un po’ prima di riconoscerlo. Dovevi vedere com’era ridotto. Tutti quei chilometri… Non abbiamo mai fatto il conto, ma dovevano essere tanti. Aveva i calzoni che ci mancava mezza gamba, e una camicia sbrindellata; sembrava uno straccione, secco come un chiodo, lordo.

Enrico Deaglio spiega così la sua proposta:

Le zolle di terra sono quelle che Pascoli, Bertolucci e Fellini hanno arato con epica e dolcezza: i campi, e i borghi, della Romagna da cui è passata una Storia violenta. Se si scava ancora si scopre che quella terra non ha prodotto solo bandiere rosse e divise nere, ma anche due sorelle normali (e quindi geniali). Anita e Edda crescono tra madri uccise e padri distrutti; vanno a lavorare in fabbrica e sono felici, come quando vanno al cinema o in bicicletta.

3. Stjepan detto Jesus, il figlio di Maria Rita Parsi

Stjepan detto Jesus, il figlio: la recensione

Un romanzo che racconta di una storia causata dagli stupri durante la guerra nei Balcani

Stjepan detto Jesus, il figlio (2020) di Maria Rita Parsi è un romanzo che ha come protagonista un bambino chiamato Jesus perché è nato a mezzanotte nel giorno di Natale. Lui è il figlio di una violenza di un soldato su una giovane donna durante la guerra dei Balcani. Stjepan è stato abbandonato dalla madre che non sapeva amarlo e non voleva odiarlo e viene affidato alla bisnonna che non gli nasconde la verità. Il bambino scoperto questo sulla sua vita decide di partire in cerca della madre accompagnato dalla sua tartaruga.

Il romanzo si apre con la storica decisione dell’Onu, 23 settembre 2019, in cui stabilisce che la Bosnia dovrà risarcire le donne vittime degli stupri di massa durante la guerra nei Balcani. Una decisione destinata a fare la storia.

4. La vera storia di Martia Basile di Maurizio Ponticello

La vera storia di Martia Basile: recensione

La storia di una sposa bambina

La vera storia di Martia Basile (2020) di Maurizio Ponticello ci conduce all’interno di una Napoli inconsueta tra il ‘500 e il ‘600 dove una donna viene ceduta in moglie a un commerciante.

Martia aveva sollevato il velo sul capo e sorrideva, gli occhi le brillavano per la felicità e spandevano risolini come se fosse ad andar su e giù sopra un’altalena innocente: da sotto la coroncina di fiori innervata con primizie di stagione e tralci d’uva, spartiva occhiate ingenue con lampi di giubilo.

Il viso del padre che l’accompagnava verso l’altare offriva la medesima sensazione di compiacenza: dal momento in cui i suoi traffici erano stati risucchiati dai debiti, quella cerimonia nuziale era la prima boccata d’ossigeno. Il resto non contava, E poi, piazzare una figlia a quele condizioni, e scrollarsela dal groppone delle spese così anzitempo, non erano cose che capitavano ogni giorno della settimana. Aveva pure pensato di fare entrare Martia in un monastero ma, alla fine, questa soluzione l’aveva considerata sterile se non addirittura controproducente per le proprie tasche: belisario Basile aveva investito nella sua piccola, l’aveva affidata alle cure di una suora orsolina che le aveva insegnato a cucire, a leggere e a scrivere, la religione e le buone maniere.

Quella di Martia Basile è una storia struggente e affascinante che è ancora molto attuale ai nostri giorni se pensiamo alle donne vittime di violenza che sono costrette a subire soprusi o che vengono uccise, spesso, per un puro desiderio di possesso o sopraffazione.

5. Non dipingerai i miei occhi di Grazia Pulvirenti

Non dipingerai i miei occhi

Il romanzo sulla modella e compagna di Modigliani

Non dipingerai i miei occhi (2020) di Grazia Pulvirenti ha come protagonista Jeanne, compagna e modella di Modigliani, che si suicidò dopo la morte dell’amato. Una figura che è sempre comparsa in modo marginale tra le diverse biografie dedicate al pittore. Lei era una donna audace, disinibita, ribelle e anticonformista.

Sai tutto di me, Jeanne, delle notti randagie nel silenzio di Parigi, della lotta contro i miei demoni, dello sfinimento della carne, del buio che si popola di cammelli e cariatidi dai mille occhi, di donne nubiane che ancheggiano lascive… dee… chimere… del vuoto nella mia anima.

Non dipingerai i miei occhi ci mostra più da vicino l’identità di una donna affidata da voci che appartengono a quadri anche se le vicende della vita di Jeanne sono fonti documentarie che sono state trascritte in corsivo.

Ecco a voi altre proposte presentate per il Premio Strega 2021. Voi avete letto qualcuno dei libri che sono stati proposti per concorrere al premio letterario?

Premio Strega 2021: altre cinque proposte

Le proposte per presentare nuovi autori per concorrere al Premio Strega 2021 sono terminate il 5 marzo. Scopriamo altri cinque libri che potrebbero aggiudicarsi l’ambito premio letterario italiano.

  1. Lettere alla moglie di Hagenbach di Giuseppe Aloe, proposto da Corrado Calabtò
  2. Contorni opachi di Anthony Caruana, proposto da Vito Bruschini
  3. Non è di maggio di Luigi Romolo Carrino, proposto da Wanda Marasco
  4. Il maragià di Firenze di Paolo Ciampi, proposto da Giuseppe Conte
  5. La modella di Klimt di Gabriele Dadati, proposto da Gian Arturo Ferrari
Premio Strega 2021: le ultime proposte

Ecco alcune proposte che concorreranno al Premio Strega 2021

Premio Strega 2021: alcune proposte

1. Lettere alla moglie di Hagenbach di Giuseppe Aloe

Lettere alla moglie di Hagenbach: recensione

Un romanzo che affronta il senso del mondo che precipita

Lettere alla moglie di Hagenbach (2020) di Giuseppe Aloe è un romanzo che ha come protagonista Flesherman, criminologo di fama internazionale, cui viene diagnosticata una forma di demenza senile.

Una volta ero Flesherman. Per la verità lo sono ancora. Ma una parte di me sta franando in me stesso. È come se ai piedi della mia identità si fosse spalancato un sottoscala profumato di ruggine, dove ampie sezioni della mia vita scivolano e si cancellano definitivamente. Non è un processo rapido. Tutt’altro. È indolente e penoso. Una caduta rallentata. Uno smottamento che guadagna pochi centimetri al giorno. Lento ma inesorabile.

Il criminologo decide nonostante tutto di continuare il suo lavoro, recandosi a Berlino sulle tracce del cadavere di Rosa Luxemburg, dove apprende la scomparsa dello scrittore Hagenbach cercando una linea geografica scomposta che lo possa avvicinare a una specie di morbidezza della vita.

2. Contorni opachi di Anthony Caruana

Contorni opachi: recensione

Uno dei libri proposti per concorrere al Premio Strega 2021

Contorni opachi (2020) di Anthony Caruana ha come protagonista Augusto, un uomo, che vive la vita al limite della follia e di una solitudine che è divenuta la sua prigione. Poi ci sono Matilde ed Elide, due madri, che hanno modi di amare differenti.

Il romanzo è stato proposto da Vito Bruschini con la seguente motivazione:

È un romanzo che parla di solitudine, di vite spezzate e di odio che cova nascosto sotto un’apparente normalità. I contorni delle cose sono davvero molto evanescenti e opachi in questo romanzo, dove però la potenza vitale dei personaggi si esprime in modo magistrale arrivando a farci sentire persino gli odori della loro adrenalina e a emozionarci con una colonna sonora che insegue la vita disperata del nostro protagonista.

3. Non è di maggio di Luigi Romolo Carrino

Non è di maggio: recensione

Un romanzo che parla dell’inadeguatezza di stare al mondo

Non è di maggio (2021) di Luigi Romolo Carrino ha come protagonista Salvo, un bambino, che cova dentro di sé un senso di inadeguatezza nello stare al mondo unito alla sua incapacità di accettare le persone. Lui è nato a Procida e possiede diversi poteri: telecinesi, telepatia uniti all’abilità di curvare il tempo. È convinto di essere il figlio del cielo causato dal parto di una stella e per questo motivo crede che il suo scopo sulla Terra sia quello di cambiare il mondo.

Il romanzo è stato proposto per il Premio Strega 2021 da Wanda Marasco con la seguente motivazione:

Non   è di maggio è il racconto dell’inadeguatezza di stare al mondo. Con una sapiente mescolanza di italiano e dialetto napoletano, Carrino scarnifica la morfosintassi e trasmette l’autenticità del pensiero primigenio, una comunicazione dell’anima senza filtri.

4. Il maragià di Firenze di Paolo Ciampi

Il maragià di Firenza: recensione

Un romanzo che parla del rapporto tra diverse civiltà

Il maragià di Firenze (2020) di Paolo Ciampi è un romanzo che parla del primo maragià che dall’India arriva in Europa ed è poco più di un adolescente, ancora prigioniero dei suoi sogni. Giunto a Firenze insegue un nuovo sogno, quello della bellezza, ma quì all’improvviso muore.

Il romanzo crea un ponte tra Oriente e Occidente, tra poeti romantici ed eccentrici studiosi. Un libro che ci porta a riflettere su quanto, a prescindere dalle differenzi culturali, siamo in fondo tutti simili.

5.  La modella di Klimt di Gabriele Dadati

La modella di Klimt: recensione

Un romanzo che parla di arte da una prospettiva diversa

La modella di Klimt (2020) di Gabriele Dadati è un romanzo dedicato all’arte, è una storia che ha tanti possibili inizi e che, ancora non è finita. Sono trascorsi dieci anni da quando è morto Stefano Fugazza, il direttore della Galleria d’arte moderna Ricci Oddi. A curare i preparativi per la mostra che celebrerà la scomparsa decennale del direttore è stato chiamato Gabriele Dadati, il suo più stretto collaboratore dello studioso nel suo ultimo periodo di vita.

Quando l’allestimento si è concluso a distanza di ventitré anni dal furto ricompare il Ritratto di signora di Gustav Klimt.

Come suggeriva l’assessore, la ricomparsa della tela in effetti costituiva un lancio straordinario per la mostra. Non era difficile immaginare lo spazio che i quotidiani, così come i principali siti d’informazione e magari qualche telegiornale, avrebbero riservato alla notizia. Certo, l’autenticità era tutta da provare, ma il Ritratto di signora si era reso protagonista di un’esistenza particolarmente avventurosa e aveva abituato l’opinione pubblica a seguire le sue peripezie.

Gian Arturo Ferrari spiega così la sua motivazione nel proporre per il Premio Strega 2021 La modella di Kimt:

Gabriele Dadati ha scritto un romanzo sorprendente. Ruota intorno a un’opera d’arte, ma l’arte è qui vista con un’angolatura bassa, umile, lontana da ogni titanismo. La povera ragazza del ritratto è il contrario del fasto dorato e inquietante che siamo soliti associare a Klimt. Tutta questa cornice dismissiva è fatta in realtà per esaltare il mistero di cui il libro parla senza mai enunciarlo apertamente: quello della creazione artistica, unico riscatto dalla desolazione e dall’angustia della vita.

Questi libri che vi abbiamo presentato fanno parte delle proposte presentate per concorrere al Premio Strega 2021.

Premio Strega 2021: altre proposte per concorrere all’ambito concorso

Si aggiungono altri nomi per concorrere all’ambito Premio Strega 2021.

I libri proposti sono i seguenti:

  • Disordini di Michele Ainis, proposto da Sabino Cassese.
  • Nuovissimo testamento di Giulio Cavalli, proposto da Filippo La Porta.
  • Sembrava bellezza di Teresa Ciabatti, proposto da Sandro Veronesi.
  • Scacco all’isola di Alessandra Fagioli, proposto da Paolo Ferruzzi.
  • Mia sconosciuta di Marco Albino Ferrari, proposto da Paolo Cognetti.

Scopriamo qualcosa in più sui libri proposti per l’ambito premio letterario.

Premio Strega 2021: i libri che si aggiungono alla lista per partecipare al concorso

1. Disordini di Michele Ainis

Disordini: la recensione

Un romanzo che è una metafora del tempo che stiamo vivendo

Disordini (2021) di Michele Ainis è un romanzo che ha come protagonista Oscar, un professore associato di Giurisprudenza, che all’improvviso guardandosi allo specchio si accorge di essere diventato un altro.

Quella mattina si è consegnato allo specchio del bagno, impugnando il suo vecchio rasoio. Si è guardato, o meglio ha guardato l’immagine riflessa sulla superficie dello specchio: non era lui, non più. Cosa può mai provare che, al risveglio, scopra che un dio malevolo gli ha cambiato i connotati?

Per cercare di ritrovare se stesso decide di partire per il mare ma non sceglie un luogo qualsiasi ma il posto in cui trascorreva l’estate da ragazzo. Qui incontra la sua vecchia fidanzata, insieme ad altri personaggi sui generis e durante questo viaggio, Oscar, scopre che non è il solo ad essere cambiato.

2. Nuovissimo testamento di Giulio Cavalli

Nuovissimo testamento tra i libri scelti per concorrere al Premio Strega

Un romanzo sull’amore

Il secondo libro proposto per concorrere al Premio Strega 2021 è Nuovissimo testamento (2021) di Giulio Cavalli ha come protagonista Fausto Albini, che un giorno all’improvviso dopo aver disegnato un cerchio sulla sabbia si sente male. L’uomo viene portato d’urgenza al Pronto Soccorso e viene ricoverato nel reparto dei Disturbi affettivi, il reparto destinato ad accogliere i cittadini con problemi di rotondità sentimentale.

Nel reparto Fausto Albini incontra la dottoressa Anna Cordio per la quale inizierà a provare un sentimento proibito: l’amore.

Perché tutti soffrono di mancanza di empatia? Probabilmente ciò è causato da un disegno politico e proprio dall’ospedale partirà il nucleo della resistenza che avrà come scopo quello di liberare le emozioni, dando vita a un nuovissimo testamento.

3. Sembrava bellezza di Teresa Ciabatti

Sembrava bellezza: recensione

Un romanza che parla dello scorrere del tempo

Sembrava bellezza (2021) di Teresa Ciabatti è un romanzo che si basa su episodi accaduti e racconta un pezzo di storia della scrittrice. Oltre alle vicissitudini familiari dei suoi avi, Teresa Ciabatti racconta com’è cambiata la sua vita da quando è diventata una scrittrice famosa e affermata.

Se avessi vent’anni. Se il successo fosse arrivato a vent’anni mi sarei ubriacata, drogata, avrei illuso ragazzi, usandoli per brevi periodo allo scopo di accrescere la mia vanità. Sarei stata rincorsa da giovani maschi. Tutti a desiderarmi.

Invece no ho quarantasette anni e a cercarmi sono cinquantenni alle prese con genitori in fin di vita, se non morti. Gente a cui si infiammano gomiti, bloccano schiene, adulti insoddisfatti, separati, intenzionati a rifarsi una seconda vita, figli a cinquant’anni. Sotto psicofarmaci, stressati come me che perdo sangue.

Il romanzo ci conduce all’interno di uno spazio intimo che, ciascuno, vive a suo modo ma tutti in qualche modo e per qualche ragione con nostalgia.

4. Scacco all’isola di Alessandra Fagioli

Scacco all'isola: recensione

Un romanzo che si snoda in luoghi fascinosi del crimine

Scacco all’isola (2020) di Alessandra Fagioli ha come protagonista Anna Tesei che ha l’incarico di fare luce su le morti strani che si stanno verificando in un’isola apparentemente tranquilla. Ogni volta che la donna si interfaccia con la sua amica Emma Lamon, celebre autrice di gialli, le offre preziosi consigli per lo sviluppo delle sue indagini.

A proporre questo libro per il Premio Strega 2021 è stato Paolo Ferruzzi che spiega così la sua motivazione:

Propongo il libro Scacco all’isola perché è un romanzo che intreccia indagini criminali a relazioni interpersonali e immortala un’isola facendola diventare a più riprese un teatro del crimine.

Un libro dotato di una narrazione asciutta, severa, incalzante, più generosa con i luoghi che non con le persone.

5. Mia sconosciuta di Marco Albino Ferrari

Mia sconosciuta: la recensione

Lo scrittore racconta la vita ribelle della madre

Mia sconosciuta (2020) di Marco Albino Ferrari è un romanzo che racconta la vita della madre morta dodici anni fa. Da quel giorno la donna ha continuato a far visita a suo figlio nei suoi sogni.

Lei è stata per me madre, padre, e forse qualche cosa di più, una compagna indivisibile. Ero ancora piccolo quando chiuse sbrigativamente la questione dell’assenza di mio padre. Senza scendere in particolari, mi raccontò chi era o, forse, chi era stato, perché nel frattempo poteva essere anche morto e lei non lo sapeva.

Nonostante il loro vissuto così stretto, lo scrittore non è riuscito a carpire fino in fondo tutto di lei e, probabilmente, con questo romanzo Marco Albino Ferrari cerca di creare una sequenza di ricordi che gli consenta di avere un quadro globale di sua madre.

Ecco gli altri nomi proposti per concorrere al premio letterario italiano. La lista completa la scopriremo il 5 marzo.

Premio Strega 2021: i primi 5 candidati ufficiali

È partita ufficialmente la scelta per l’assegnazione del Premio Strega 2021, il noto concorso letterario dedicato agli scrittori italiani. I primi libri 5 libri segnalati per concorrere sono i seguenti:

  • Noi di Paolo Di Stefano, proposto da Luca Serianni.
  • Questo giorno che incombe di Antonella Lattanzi, proposto da Domenico Starnone.
  • La notte si avvicina di Loredana Lipperini, proposto da Romana Petri.
  • I divoratori di Stefano Sgambati, proposto da Daria Bignardi.
  • Due vite di Emanuele Trevi, proposto da Francesco Piccolo
Premo Strega 2021: i primi 5 nomi candidati

Ecco i primi cinque nomi candidati al Premio Strega 2021

Premio Strega 2021: i primi cinque libri candidati

1. Noi di Paolo Di Stefano

Noi: il romanzo

Un romanzo che racconta un periodo intimo dello scrittore

Noi (2020) di Paolo Di Stefano è un romanzo che attinge alle vicende di una famiglia del ‘900 in cui accadono eventi storici universalmente noti in cui si snoda la saga familiare che attraversa quattro generazioni di uomini, vivi e defunti.

Nel suo libro in cui microstoria e macrostoria vanno di pari passo c’è spazio per raccontare la storia generazionale familiare a lui molto cara come la morte prematura del fratello causata dalla leucemia. Noi parla di rapporti familiari complessi che non riescono a risolversi del tutto per diverse cause.

A volte penso che nostra madre, dietro quella devozione verso il passato, non veda l’ora di liberarsi del magazzino di cianfrusaglie accumulate in sessant’anni di matrimonio, come se preferisse affrontare più leggera quel che le resta da vivere.

Quante volte, come davanti a un altare, sono rimasto immobile a guardare la scrivania massiccia e strabordante di carte su cui nostro padre aveva corretto tutti i compiti in classe della sua carriera, di certo qualche migliaio di versioni dal latino e dal greco fino al 1992, anno in cui, appena superati i sessantadue, dovette andare in prepensionamento per un infarto.

Noi, oltre ad essere un romanzo storico, è un racconto intimo e autobiografico che ci porta a riflettere sul senso strano che hanno i ricordi. Ci sono cose che sembrano irrilevanti inerenti il passato e, nonostante ciò, ci formano e ci accompagnano tutta una vita.

2. Questo giorno che incombe di Antonella Lattanzi

Questo giorno che incombe: recensione

Un romanzo che si ispira a un episodio di cronaca avvenuto a Bari

Questo giorno che incombe (2021) di Antonella Lattanzi è un romanzo ispirato liberamente a un episodio di cronaca avvenuto a Bari, nel palazzo in cui la scrittrice è cresciuta. Il romanzo ci conduce all’interno di un contesto familiare in cui un episodio di cronaca se da una parte fa da sfondo dall’altro scandisce un tempo intimo composto di cose che non si possono chiedere, altrimenti ti distruggono.

Nessuno può restare incolume sotto gli attacchi implacabili della realtà.

Ci pieghiamo, controvento, e continuiamo a camminare. Alcuni di noi non ce la fanno più. A un certo punto, come colti di sorpresa, cadono. Altri continuano, la testa bassa nella tempesta, intirizziti si stringono nei cappotti e non si fermano. Altri ancora imparano. A vedere il sole anche quando non c’è, o a spiare le nuvole per spostarsi al momento giusto, pronti a cogliere il primo raggio di luce. A riscaldarsi.

Questo giorno che incombe ci porta a fare i conti con il nostro passato perché quest’ultimo ci trova e ci stana sempre.

3. La notte si avvicina di Loredana Lipperini

La notte si avvicina: recensione

Il romanzo Loredana Lipperini

La notte si avvicina (2020) è un romanzo di Loredana Lipperini che ci parla di pandemia ma non della nostra. Siamo in un paese situato ai piedi delle montagne che è stato già segnato dal terremoto e si ritrova a fare i conti con una peste che dilaga e non perdona.

Il paese è lo stesso di sempre, una striscia che si allunga fra le montagne, la stessa strada lo percorre da nord a sud e i vicoli si arrampicano verso l’alto o scendono fino agli argini, come sempre. È facile circondarlo, è facile chiudere fuori chi vuole entrare, ancora più facile chiudere dentro chi vuole fuggire.

La notte si avvicina è un romanzo che mescola: storie, tradizioni e affronta lo stato di chiusura mentale che scaturisce dalla pandemia.

4. I divoratori di Stefano Sgambati

 

I divoratori: recensione

Un romanzo che parla delle ossessioni del nostro tempo

I divoratori (2020) di Stefano Sgambati ha come protagonisti Elena e Saverio che hanno deciso di trascorrere un fine settimana insieme, dopo essersi incontrati al funerale di un’amica comune. I due hanno deciso di cenare nel prestigioso Palazzo Senso, noto ristorante gourmet milanese, in cui quella stessa sera è presente la star mondiale Daniel William King. Tutti i presenti puntano gli occhi sul tavolo della star che è in compagnia della moglie e insieme rappresentano la perfezione estetica.

Il romanzo mostra le ossessioni del nostro tempo: l’apparire, il voler raggiungere la perfezione a tutti i costi facendo dimenticare che siamo tutti indistintamente e miserabilmente umani e quindi imperfetti.

Tutti erano pronti a ignorare o a minimizzare i molti ostacoli e le decine di fastidi che l’Unicorno aveva dovuto superare e ingoiare per poter essere seduto a quel tavolo, in quel ristorante, in quella città, perché molto più facile era fantasticare della sua Vita Perfetta piuttosto che ricostruirne i dettagli più faticosi e, per così dire, umani.

Nessuno che si fosse mai chiesto: sarà felice?

I divoratori ci mostra impietoso la liturgia dello spettacolo che, oggi, riguarda non solo chi dello spettacolo ne ha fatto il proprio lavoro ma tutti noi che ne prendiamo parte.

5. Due vite di Emanuele Trevi

Due vite: recensione

Un libro che racconta la storia di due amici

Due vite (2021) di Emanuele Trevi racconta la storia di due amici scrittori: Rocco Carbone e Pia Pera. Lo scrittore delinea le caratteristiche di ciascuno, sottolineando anche i tratti caratteriali divergenti e differenti tra i due. Nonostante le loro ossessioni differenti e inconciliabili Rocco e Pia sono legati indissolubilmente da un legame limpido, felice e trasparente: quello dell’amicizia.

L’infelicità. E i suoi gaddiani gomitoli di concause. Parlare della vita di Rocco significa necessariamente parlare della sua infelicità, e ammettere che faceva parte della schiera predestinata dei nati sotto Saturno. Ma come definire ciò di cui soffriva Rocco? Volendo far coincidere esattamente un nome alla cosa, alla fine bisognerebbe coniare un nuovo termine, tipo “rocchite”.

Ecco una summa dei primi cinque libri candidati al Premio Strega 2021. Attendiamo con ansia il resto dei nominativi che si saprà dopo il 5 marzo.

Nasce A tutto volume: il contest radiofonico/letterario firmato Graus Edizioni

Dal 15 febbraio è nato A tutto volume, prima edizione del contest radiofonico/letterario ideati da Graus Edizioni in collaborazione con Radio Punto Nuovo.

Il progetto è dedicato agli scrittori esordienti e prevede come primo premio la pubblicazione di un libro.

A tutto volume nasce con la voglia di stimolare il pensiero e la lettura sul territorio italiano e campano e fornisce l’opportunità agli autori che non sono ancora riusciti a pubblicare ma che hanno contenuti e punti di vista significativi e interessanti.

L’obiettivo è quello di ampliare l’abituale target di riferimento delle librerie fisiche e digitali, invitando alla lettura una audience più grande.

L’autore può presentare qualsiasi tipo di testo: saggio, romanzo, raccolta di racconti o di poesie, novella fantasy. Insomma, qualsiasi genere e forma letteraria, l’importante è che il testo abbia qualcosa da dire e che soprattutto lo dica in modo originale.

A tutto volume: il contest lettario

Graus Edizione lancia un contest letterario

A tutto volume: come si partecipa

Per partecipare al contest A tutto volume bisogna:

  • Essere autore certificato di un testo originale mai pubblicato
  • Fornire un’autodichiarazione nella quale l’autore dichiara di essere in possesso esclusivo dei diritti sul testo presentato.

La partecipazione dell’autore al contest implica la completa accettazione delle seguenti condizioni:

  • Il carattere inedito dell’opera e la titolarità esclusiva dei diritti di sfruttamento.
  • Che il testo non sia una copia, totale o parziale, di altra opera propria o altrui.
  • L’autore solleva la casa editrice Graus Edizioni e Radio Punto Nuovo da qualsiasi responsabilità.
  • Autorizza la casa editrice all’eventuale pubblicazione del testo e alla eventuale diffusione di estratti di esso su qualunque media e supporto cartaceo e telematico.
  • La partecipazione al contest implica che l’autore dell’opera vincitrice si impegni a partecipare, a titolo gratuito, ad almeno 3 attività promozionali di presentazione del libro sul territorio italiano nei 12 mesi successivi alla data di pubblicazione del libro, oltre ad altre eventuali attività promozionali che Graus Edizioni e/o Radio Punto Nuovo dovessero ritenere opportune come: interviste, ospitate, collegamenti telefonici etc.
  • Il testo deve essere sintetizzato in 300 battute, insieme ad una propria immagine e ad una foto che dovrebbe essere la futura copertina con o senza copyright.

Per presentare il testo c’è tempo fino al 31 maggio.

Casa è dove fa male di Massimo Cuomo: la recensione

Casa è dove fa male è un romanzo di Massimo Cuomo edito da e/o Edizioni. Lo scrittore affronta e descrive in modo lucido gli abitanti di un palazzo composto da sette piani nella periferia di Mestre.

Il libro ci rende spettatori delle paure, fissazioni e abitudini di coloro che vivono all’interno. Casa è dove fa male è un libro che, in qualche modo, riassume anche l’anno appena trascorso in cui siamo stati obbligati a vivere nel nostro perimetro e a sfruttare le zone comune che, forse, in circostanze di normalità non avremo mai apprezzato.

Casa è dove fa male: trama

Entrando in ogni singolo appartamento si riesce a conoscere tutto degli abitanti: ossessioni, amori, difetti, frustrazioni e la noia che accompagna la maggior parte del quotidiano. A volte non ci accorgiamo che, a prescindere da noi e dai nostri comportamenti, la nostra abitazione, la disposizione dei mobili, i libri che abbiamo in bella vista negli scaffali di casa, gingilli che scegliamo per rendere un’abitazione più confortevole riescono a raccontare di noi più di ogni altra cosa.

L’abitazione del dottor Sbrogio è come una scatola di cartone riempita di emozioni consumate, consumabili, stipata di promesse fatte, mantenute, lasciate sospese. Un contenitore in cui si ripara dallo squallore della vita, dall’imbarazzo indefinibile, dall’imbarazzo indefinibile di un’esistenza vissuta senza lei, disgiunto dalla bellezza.

Casa è dove fa male è un affresco intimo dell’umanità e dei suoi peccati capitali poiché lo scrittore ci consente di varcare la soglia di ciascun appartamento e di trarre giudizi sulla natura imperfetta altrui.

Casa è dove fa male: la recensione

Un romanzo che palesa la nostra natura imperfetta

Le nostre abitazioni hanno diversi ruoli e funzioni: ci proteggono, ci osservano, ci rispecchiano e a volte sono la causa del nostro malessere. Ciascuna casa rappresenta il nostro micromondo, quello di cui abbiamo bisogno per trovare conforto, un luogo in cui in qualche si abbassano le nostre difese perché possiamo essere ciò che siamo e ciò che vogliamo.

Casa è dove fa male è un libro che dovremmo leggere tutti per comprendere i diversi aspetti imperfetti che ci definiscono e ci danno la nostra identità.

Buona lettura!

Belle di faccia: un romanzo che spiega come ribellarsi a un mondo grassofobico

Belle di faccia è un libro scritto a 4 mani da Chiara Meloni e Mara Mibelli, edito da Mondadori, che spiega alcune tecniche per ribellarsi a un mondo grassofobico.

Da tempo immemore ormai viviamo con target di bellezza più simili ad un mondo immaginario rispetto a quello reale.

Siamo bombardati costantemente da immagini di corpi rifatti, modellati e modificati dai mille trucchi e filtri che permettono di dare un’immagine altra o fasulla. Il corpo perfetto non esiste, il canone estetico perfetto non esiste e non potrebbe esistere perché siamo esseri umani e ciò che ci contraddistingue da sempre è la mutevolezza e l’imperfezione.

Irene Facheris nella sua prefazione al libro scrive presenta le due autrici così:

Chiara Meloni e Mara Mibelli sono passate dall’essere due donne con un corpo costantemente giudicato, che si deridevano da sole pur di evitare le prese in giro altrui e rischiare di stare ancora peggio, al diventare due attiviste con una voce, aprire un’associazione che si occupasse esattamente di questo problema e usare Instagram come piattaforma per fare divulgazione sull’argomento e creare uno spazio che prima non c’era.

Belle di faccia: il libro

Un romanzo che spiega come ribellarsi a un mondo grassofobico

Belle di faccia: la recensione

Il libro non è altro che un prolungamento dell’attivismo delle due scrittrici che hanno deciso di non essere accomodanti ma ringhiare tutto ciò che non è accettabile sulla grassofobia.

Ecco come si presentano Chiara Meloni e Mara Mibelli:

Siamo sincere, questo libro e il nostro attivismo non esisterebbero senza una sonora incazzatura che, a un certo punto, è diventata troppo grande e strutturata per rimanere confinata nelle nostre conversazioni telefoniche e nelle nostre app di messaggistica istantanea. Di solito non siamo presuntuose, ma entrambe siamo giunte alla conclusione che questo Frankenstein che avevamo generato con la potenza delle nostre imprecazioni non potesse rimanere confinato tra noi, che bisognasse parlarne con tutte.

Siamo due donne cresciute negli anni Novanta e chi ha vissuto quel periodo può capirci: non era un bel momento per essere grasse. Erano gli anni delle super top model, dell’heroin chic, di Kate Moss, e riguardando oggi le nostre foto, non solo perché ora siamo più indulgenti verso noi stesse, non abbiamo potuto fare a meno di notare che non eravamo neanche grasse come ci vedevamo.

Bella di faccia è il primo testo in italiano che ha deciso di occuparsi di grassofobia, fat acceptance e di body positivity. Il libro analizza molti termini e comportamenti che vengono utilizzati per sottolineare come un corpo non sia bello nel complesso.

Belle di faccia: il libro contro la grassofobia

Come ribellarsi ad un mondo mendace

Quando si specifica che solo il viso è bello, ad esempio, stiamo sottolineando che apprezziamo solo quel particolare estetico di quella persona. Non ci sarebbe nulla di male se normalmente ci esprimessimo con con complimenti del tipo: hai un malleolo bellissimo! o Che splendide nocche hai!

Belle di faccia ci porta a pensare non solo ai classici stereotipi sociali ma anche al marketing inverso perché oggi esistono brand che sponsorizzano le over size o curvy e che incentrano campagne pubblicitarie rivolte a determinati target.

Il libro scardina diversi stereotipi e modalità di pensiero poco sincere e trasparenti. Vi consigliamo di leggerlo per avere maggiore consapevolezza dei meccanismi sbagliati che ci risucchiano quotidianamente.

Se siete interessati a letture che vanno a demolire il linguaggio e le crepe della società in cui viviamo vi consigliamo la lettura di E finsero felici e contenti. Dizionario delle nostre ipocrisie.

Buona lettura!

Elbrus: il romanzo di Giuseppe Di Clemente e Marco Capocasa

Elbrus è un romanzo ambientale scritto a quattro mani da Giuseppe Di Clemente e Marco Capocasa edito da Armando Curcio Editore. Il libro ci mette di fronte ad un problema che da tempo affligge il nostro pianeta: il riscaldamento globale che sta producendo effetti devastanti.

I cambiamenti climatici prodotti dal riscaldamento globale hanno determinato nuovi equilibri geopolitici.

All’interno del romanzo ci troviamo nel 2113, gli abitanti soffrono il sovrappopolamento e le migrazioni di massa verso i paesi non più freddi sono parte di un problema più esteso. C’è scarsità di risorse che non consentono il sostentamento del genere umano. Intanto l’esplorazione spaziale ha fallito nel suo obiettivo perché non ci sono colonie autosufficienti in cui è possibile far emancipare l’essere umano.

Elbrus: recensione

Il riscaldamento globale dove ci porterà?

Elbrus: trama

Il tema del riscaldamento globale fa da sfondo al romanzo perché la sua trama è legata a doppio filo ai progressi della genetica e della geonomica umana. Il libro infatti guarda allo sviluppo delle biotecnologie e dei più moderni metodi di manipolazione genetica.

Nel costruire lo scenario apocalittico del romanzo gli autori si sono basati sui risultati dei più recenti studi di climatologia, in particolare sul lavoro di Patricia Nayna Schwerdle et al., Human mobility and health in a warming world, pubblicato nel gennaio 2019 sul Journal of Reavel Medicine.

L’ostacolo non dipende dalle tecnologie disponibili ma alla natura stesse della specie umana.

Il riscaldamento globale era stato largamente sottovalutato dai governi e dalla stessa opinione pubblica e aveva iniziato a compromettere seriamente la sopravvivenza dell’uomo e delle altre specie viventi.

La temperatura media del pianeta era aumentata di sei gradi Celsius negli ultimi centocinquanta anni a causa delle emissioni selvagge di gas serra, della deforestazione e delle pratiche di allevamento intensivo. Quest’incremento termico aveva provocato un significativo innalzamento del livello dei mari e lo scioglimento di gran parte delle calotte polari. Così, in un’infinità di luoghi in tutto il mondo, era stato necessario costruire monumentali infrastrutture per preservare lunghi tratti di costa dall’avanzamento dei mari.

Elbrus è un romanzo che porta a riflettere su tematiche fondamentali, catapultandoci in uno scenario che non è detto non possa verificarsi realmente.

Se il mondo dei romanzi ambientali vi affascina vi consigliamo la lettura di Terra di nessuno di Alberto Di Buono.

Arazzo familiare di Anna Cantagallo: la recensione

Arazzo familiare (2021) è un romanzo di Anna Cantagallo pubblicato da Castelvecchi Editore. Il libro ha come scopo quello di mettere in luce, attraverso storie di donne comuni che si imbattono in eventi eccezionali. Vivere nelle due guerre mondiali, ad esempio, rappresenta un evento fuori dalla norma.

Come afferma la scrittrice:

Ogni conquista personale e sociale ha la sua genealogia.

La premessa di Arazzo familiare ci offre una comprensione molto profonda del romanzo. Dalle prime pagine infatti leggiamo:

Sono al telaio. Tesso storie di donne per dar loro la voce, dopo che mi fu tolta la mia. Un vile, per non essere smascherato, mi tagliò la lingua. Da allora compongo arazzi, passando la spola sull’ordito del tempo. Ora voglio farne uno intrecciando fili d’oro, d’argento e di bisso. Sono fili preziosi: sono le vite di una madre, di una figlia e di una nonna. Costruisco gradualmente il disegno dell’arazzo familiare, lavorando anche dal retro. Inizia una narrazione che parte da lontano. Interseco i fili preziosi con quelli di altre vite, di tante vite, perché il disegno sia completo. Supero le dimensioni del tempo. Le mie mani volano sul telaio. Ritmicamente il pettine compatta la trama. Nulla è ancora visibile. Argutamente ho lasciato un sottile filo sospeso. Lo riprenderò alla fine e tutto sarà svelato.

“Filomela” mi chiama Procne, mia sorella. La ignoro. Sono catturata dalla tessitura. Sarà un lavoro lungo, difficile. Sarà bellissimo.

Arazzo familiare: il romanzo

Il romanzo della scrittrice che parla di donne e della loro consapevolezza

Arazzo familiare: la trama

Il romanzo di Anna Cantagallo racconta le vite di Maricò, Marilì e Marigiò (nonna, madre e figlia). Ciascuna si confronta, a suo modo, con la storia del ‘900 che è stata segnata dalle due guerre mondiali e dai moti del ’68. Gli eventi storici segnano la propria crescita personale, fortificandole verso un destino di amori e tradimenti che sembra ripetersi.

Per difendermi dalla malinconia della solitudine, mi ero immersa in un mondo fantastico, favorita dai racconti di mio padre che recitava a memoria alcuni brani di letteratura classica o stralci dei romanzi più importanti, condividendo con i personaggi sia i dolori che i desideri.

Mentre ero occupata a sfaccendare parlavo con loro. Oh, ero bravissima a interpretare più parti di quelle meravigliose storie. La mia memoria le aveva incamerate con facilità: ricordavo sia le parole che l’intonazione che mio padre usava per declamare.

Mi immedesimavo nei vari personaggi, sia maschili che femminili, in quelli che, di volta in volta, sento più vicini al mio animo. Nelle scene sentimentali, che raramente mio padre mi raccontava, mi baciavo il braccio, per ravvivare il ricordo di sentirmi amata. il mio braccio destro era il tesoro degli abbracci delle mie sorelle o addirittura dei baci di mia madre.

Le tre storie presenti all’interno di Arazzo familiare procedono autonomamente in un sapiente gioco di piani temporali, fino a fondersi nella lettura di un quaderno segreto lasciato dalla madre tra le ricette di cucina. Le vite delle tre donne protagoniste del libro raccontano gli albori dell’emancipazione femminile che rappresentano un lascito per le donne di oggi.

Se vi piacciono i romanzi che cavalcano il passato e la contemporaneità non potete non leggere Il palazzo delle donne di Laetitia Colombani.

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