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Quinto libello di pezzi tesotici di Giovanni Sollima

Quinto libello di pezzi tesotici (2020) di Giovanni Sollima è una raccolta di poesie edito da da Controluna edizioni. Il tempo che stiamo vivendo, negli ultimi tempi, scandito dal distanziamento interpersonale e dalla clausura degli animi e dell’umanità trovano un dialogo attraverso le parole in versi dell’autore del libro.

Quinto libello di pezzi tesotici di Giovanni Sollima

Quinto libello di pezzi tesotici di Giovanni Sollima

Giovanni Sollima descrive così Quinto libello di pezzi tesotici:

L’elemento scatenante è stato il movimento di ripresa con il progetto editoriale tesotico, che prende corpo dalla mia fonte lirica, rappresentata dalla raccolta cronologica madre del mio agire poetico, che è Tesos.

Questo è un mio termine originale, di classica risonanza, concepito dall’unione delle abbreviazioni di servizio “tes. os.”, tessuto osseo, che è immagine suggestiva e denominativa solidale con vissuti di studi biomedici, nonché evocativa di rimandi letterari.

La durezza viva della realtà, passata al vaglio interpretativo e rappresentativo del poeta, è continuità significativa del proprio spazio percepito, sintonia di coscienza e sinfonia del tempo.

Quinto libello di pezzi tesotici di Giovanni Sollima

Quinto libello di pezzi tesotici di Giovanni Sollima

Quinto libello di pezzi tesotici: due poesie di Giovanni Sollima

Per rendere più chiaro il contenuto della raccolta di poesie ve ne riportiamo due che, in qualche modo raccontano e descrivono il nostro ultimo anno.

La prima poesia che riportiamo si intitola Qualche domenica fa che descrive come una sorta di perifrastica attiva ciò che è cambiato poco prima dell’emergenza epidemiologica costretti attraverso un urlo silenzioso a prendere coscienza di una nuova storia e di una diversa ciclicità temporale.

Qualche domenica fa

Qualche domenica fa
era un’altra storia.
Qualche domenica fa
vocio di bimbi inscenava
la conquista dell’esterno,
l’incontro con un sereno
e ancor caldo sole.
Ogni altro rumore di fondo
era proiettato più in là,
nell’aia della vita.
Qualche domenica fa
non si sapeva cos’altro
ancora sarebbe avvenuto.
Distorsione di un tempo
interno ritira lo sguardo
ed urla il silenzio e dona
fremito di coscienza alla storia.

La seconda poesia che abbiamo scelto si intitola Slancio di vita si frappone.

Slancio d vita si frappone

Slancio di vita si frappone
tra armonie dei gesti
e movimento della natura.
Nascita degli eventi travolge
intimo apparente ordine
delle cose. È come
se la notte non dovesse
mai venire a lenire
sentenziate risposte
lungo le sponde
di un isolato cammino,
che circonda densità
dei giorni, che rapprende
narrabile profumo
all’angolo dell’esserci.

In modo delicato Giovanni Sollima affronta il tema del cambiamento, soprattutto visto dalla prospettiva dell’interiorità che modificato in primis noi stessi.

Se siete appassionati di poesia vi consigliamo la lettura di alcune poesie sull’amore di Juan Vicente.

Il ballo delle pazze di Victoria Mas: un inno alla libertà delle donne

Il ballo delle pazze è il primo romanzo di Victoria Mas ed è stato un successo letterario in Francia nel 2019. Il libro è stato tradotto in italiano da e/o edizioni e presto sarà disponibile nelle librerie.

Protagoniste del romanzo sono le donne anticonformiste dell’800 che hanno deciso di sottrarsi alle regole della società e che, rifiutando il codice comportamentale dell’epoca, sono state abbandonate in un noto manicomio di Parigi. Questo luogo è la Salpêtrière, citato e approfondito nel saggio Storia della follia (1961) di Michel Foucault:

Una data può servire come punto di riferimento: 1656, decreto di fondazione dell’Hopital général, a Parigi. A prima vista si tratta solo di una riforma: appena d’una riorganizzazione amministrazione. Diverse istituzioni già esistenti sono raggruppate sotto un’unica amministrazione: la Salpêtrière, ricostruita sotto il regno precedente per mettere al coperto un arsenale; Bicetre, che Luigi XIII aveva voluto dare alla commenda di Saint-Louis per farne una di riposo destinata agli invalidi dell’esercito.

Quando si è creato l’Hopital général di Parigi, si è pensato soprattutto ala soppressione della mendicità più che all’occupazione degli internati.

Nel saggio del filosofo si parla non solo della Salpêtrière ma del concetto e dell’evoluzione sociale, politica, medica e religiosa che ha dato vita alla catalogazione di pazzi, e dei significati dei termini follia e malinconia, a partire dal secolo XVII al XVIII.

Dietro la nascita dei manicomi, infatti, si nasconde una forma di controllo sociale perché, nella maggior parte dei casi, venivano internati personaggi scomodi politicamente o economicamente.

Nel XVII, ad esempio, venivano internate donne che non volevano sposarsi, che erano poco inclini alla vita domestica o semplicemente per salvaguardare un patrimonio familiare non destinato a tutti i figli di un nucleo familiare. Molte donne sposate invece venivano internate dai mariti solo per la volontà di questi ultimi di risposarsi con un’altra donna.

Il concetto di manicomio ha visto molte trasformazioni nei secoli, tutte strettamente collegate al cambiamento della società e connesso al significato di normalità e di pazzia.

Il ballo delle pazze si muove proprio in questo periodo storico, in cui bastava un nonnulla per essere rinchiuse in manicomio e dire addio alla propria vita, alla propria libertà e ai propri affetti.

Le pagine del romanzo di Victoria Mas ci fanno scoprire un periodo storico particolare attraverso le storie di alcune protagoniste presenti nel libro.Il ballo delle pazze di Victoria Mas

Il ballo delle pazze di Victoria Mas

Il ballo delle pazze: la trama

Siamo a Parigi ed è il 1885. Le protagoniste si trovano nel manicomio di Salpêtrière un luogo in cui si entra ma dal quale non si esce più. Le internate di questo periodo non sono incatenate come le ospiti del passato e vengono curate dal dottor Charcot con l’ipnosi. Ognuna di loro viene costantemente sorvegliata e nessuna ha contatti con l’esterno.

Le donne che vengono rinchiuse in questo manicomio sono donne scomode, che vengono abbandonate dalle loro famiglie per diverse ragioni eccetto che per motivazioni legate a problemi di salute mentale.

Alcune protagoniste del romanzo sono: Louise, un’adolescente che è stata internata a causa di alcune vicissitudini che hanno sconvolto la sua vita e la sua mente; Eugenie, una signorina di buona famiglia ma troppo anticonformista per i suoi genitori; Thérèse la più anziana tra le internate che svolge i ruolo di madre per le più giovani.

Le loro storie sono molte diverse eppure hanno in comune un elemento: si trovano a la Salpêtrière per colpa di un uomo che ha deciso la loro triste sorte.

Un evento stravolgerà la loro vita ed è un ballo mascherato, organizzato ogni ano nl manicomio in cui viene invitata anche la Parigi che conta. Il ballo mascherato, infatti, farà cadere molte maschere.

Se il mondo delle donne anticonformiste di un tempo vi appassiona, vi consigliamo il romanzo a fumetti Parle moi d’amour. Vite esemplari di grandi libertine di Vanna Vinci.

10 libri da leggere durante il lockdown per viaggiare stando fermi

Con il nuovo lockdown il tempo libero è aumentato a dismisura per tutti e per poterlo trascorrere nel migliore dei modi vi proponiamo una lista di dieci libri da leggere per poter trascorrere il tempo in modo costruttivo.

La lettura è un’ottima alternativa per potersi tenere allenati con la mente oltre ad essere un modo efficace per poter viaggiare stando fermi, immergendosi in mondi e storie diverse.

I libri che abbiamo selezionato sono di generi diversi, argomentazioni e stili altrettanto differenti. Alcuni dei libri scelti possono essere letti tranquillamente in un fine settimana e tutti hanno come scopo quello di raccontarvi una storia, un viaggio interiore e scoprire un punto di vista diverso da proprio o conoscere uno scrittore di cui si ignorava l’esistenza.

Il mood di queste proposte è il viaggio che può essere interiore o di conoscenza culturale.

Buon viaggio!

10 libri da leggere durante il lockdown: la lista

1. Gli spaiati di Ester Viola

Gli spaiati: la recensione

il secondo romanzo della scrittrice napoletana

Gli spaiati ( 2018) è l’ultimo romanzo di Ester Viola che è il sequel de L’amore è eterno finché non risponde.

Il romanzo tratta in modo leggero e attuale la condizione delle nuove coppie composte appunto da spaiati: coppie tra persone separate con figli e da nuovi compagni single. Olivia Marni, avvocato divorzista innamorata del suo capo con cui ha iniziato ad avere una relazione, è la protagonista de Gli spaiati. Ester Viola ci conduce in questo mondo, descrivendocelo senza troppi fronzoli e con quella realtà disarmante che solo la sua penna riesce a dare.

Io l’ho capito perché mi salvo nella vita. Perché a un certo punto mi stanco. All’amore, così come all’amicizia, puoi chiedere tutto tranne ” Non finire”.

Quasi tutto nella vita – scoperte, felicità, catastrofi – comincia da un messaggio che non stavi aspettando. E che arriva mentre sei distratto a lavorare o divertirti. Tra l’altro, arriva nei rari quarti d’ora in cui il telefono è lontano, dimenticato, in fondo alla borsa, scarico. Quando hai sentito i bip ma eri convinta che fosse tua madre, considerato l’orario.

2. Un altro giro di giostra di Tiziano Terzani

Un altro giro di giostra di Tiziano Terzani

Un altro giro di giostra di Tiziano Terzani

Viaggiare, per Tiziano Terzani, è sempre stato un modo di vivere soprattutto per la professione che svolgeva: era un corrispondente di guerra.

Un altro giro di giostra (2004) parla di un viaggio tra Oriente e Occidente in cui a fare da ponte ce n’è un terzo di pellegrinaggio: quello interiore in cui l’uomo venuto a conoscenza di avere un tumore, inizia a fare un bilancio della sua vita e a valutare se la sua esperienza e conoscenza sono in grado di offrirgli una soluzione utile  per il suo malessere fisico.

Ogni cultura ha il suo modo di affrontare i problemi umani, specie quelli della malattia e del dolore. Così, dopo essersi interessato all’omeopatia, Tiziano Terzani si rivolge alle culture d’Oriente sperimentando sulla propria pelle le loro soluzioni, siano esse strane diete, pozioni di erbe o canti sacri. Medicina tibetana, cinese, ayurveda, qi gong, reiki, yoga e pranoterapia sono fra le sue tappe. Alla fine il viaggio esterno alla ricerca di una cura si trasforma in un viaggio interiore, il viaggio di ritorno alle radici divine dell’uomo.

Io ero un corpo: un corpo ammalato da guarire. E avevo un bel dire: ma io sono anche una mente, forse sono anche uno spirito e certo sono un cumulo di storie, di esperienze, di sentimenti, di pensieri ed emozioni che con la mia malattia hanno probabilmente avuto un sacco a che fare!

3. Ritratti in jazz di Murakami Haruki

Ritratti in jazz di Murakami Haruki

Ritratti in jazz di Murakami Haruki

Ritratti in jazz (1997) racconta un periodo e una passione di Murakami Haruki, lo scrittore infatti prima di dedicarsi a tempo pieno alla scrittura ha gestito un jazz club per molti anni.

Il libro regala al lettore una parte inedita dello scrittore e si compone di 55 schede  che commentano un disco storico, un frammento di memoria autobiografica.

Ritratti in jazz può essere visto anche come una guida all’ascolto dedicata al jazz e firmata Murakami.

Il fatto che il mio studio sia al tempo stesso anche una sala d’ascolto in questi casi si rivela estremamente utile. Nello studio uso soprattutto delle vecchie e grandi casse della Jbl di tipo Back Loaded Horn – sono piuttosto antiquate, lo ammetto – e a pensarci bene sono già venticique anni che la musica jazz per me ha il loro timbro. Di conseguenza , bene o male che sia, ormai non riesco a immaginarla con un suono diverso: il mio corpo si è completamente assuefatto alla loro vibrazione. Mi rendo conto che al mondo ci sono tanti modi migliori di ascoltare il jazz, ma io preferisco farlo così, rannicchiato come una talpa in questa confortevole tana.

La mia visione del jazz è molto simile, molto vicina a questo particolare suono, cioè è la mia visione individuale, personale.     Credo che non evolva quasi. E dato che la nostra memoria per lunghi periodi gira sempre intorno agli stessi punti focali, finiamo col perdere di vista il corso degli eventi.

4. Seni e uova di Mieko Kawakami

Seni e uova: recensione

Il romanzo della scrittrice giapponese è stato tradotto in italiano

Per restare in tema di letteratura giapponese contemporanea Seni e uova (2020) è un romanzo di Mieko Kawakami, che offre uno spaccato contemporaneo della nostra modernità, incentrato sulle esigenze che cambiano. Protagoniste del romanzo sono tre donne che appartengo a tre diverse fasi della vita e che aspirano ed hanno una visione del proprio benessere in modi altrettanto differenti.

Dopotutto nella ricerca della bellezza non c’è bisogno di una ragione. La bellezza è sinonimo di bontà. E la bontà è il tramite per la felicità. La felicità non è una sola, esistono varie definizioni di felicità, ma tutte le persone la inseguono, che ne siano consapevoli o meno. Persino coloro che vogliono morire cercano la felicità nella morte, attraverso l’annientamento del proprio sé terreno. La felicità non è qualcosa che si può scomporre e discernere con estrema razionalità. La felicità è la felicità e basta. Tutti desiderano essere felici, e non serve una ragione per farlo, perché la ricerca della felicità è al contempo la più piccola e la più grande aspirazione dell’essere umano.

La scrittrice offre al lettore tre spaccati di vita diversi ma che sono legati alla modernità, a desideri e libertà che oggi sono cambiati perché tutto è al nostro servizio o crediamo, spesso, che sia così.

5. Confidenza di Domenico Starnone

Confidenza di Domenico Starnone

Confidenza di Domenico Starnone

Confidenza (2019) è l’ultimo romanzo di Domenico Starnone che racconta del viaggio intimo, tra ricordi e pezzi di vita vissuta, di Teresa e Pietro che hanno vissuto una storia d’amore tempestosa, fatta prevalentemente di litigi.

Un giorno, dopo l’ennesima litigata, a Teresa viene in mente di raccontare a vicenda con Pietro un episodio di cui ciascuno dei due si vergogna e che non hanno mai avuto il coraggio di rivelare a nessuno.

L’uomo accetta e i due si confidano il loro segreto più profondo ma dopo un pò la storia finisce. La confidenza minaccerà Pietro durante il corso della sua intera vita.

L’amore che dire se ne parla tanto, ma non credo di aver usato spesso la parola, ho l’impressione, anzi, di non essermene servito mai, anche se ho amato, certo che ho amato, ho amato fino a perdere la testa e i sentimenti.

L’amore, come l’ho conosciuto io, infatti, è una lava di vita grezza che brucia vita fine, un’eruzione che cancella la comprensione e la pietà, la ragione e le ragioni, la geografia e la storia, la salute e la malattia, la ricchezza e la povertà, l’eccezione e la regola.

Confidenza è un romanzo che attraversa il mondo interiore di ciascuno e che porta a riflettere su quanto sia ingannevole la percezione che si ha dell’altro e quanto possano essere differenti le opinioni e il ricordo di una storia d’amore per ciascun amante.

6. Dieci donne di Marcela Serrano

Dieci donne di Marcela Serrano

Dieci donne di Marcela Serrano

Dieci donne (2010) è un romanzo di Marcela Serrano che racconta la vita di alcune donne (9) che vengono radunate nello studio della loro psicoterapeuta (la decima donna) per raccontare ciascuna la propria storia e le motivazioni che le hanno condotte ad intraprendere il viaggio della terapia.

L’unica condizione perché una vita come la mia possa funzionare è star bene con se stesse. Confidare in sé. Senza risorse interiori, non c’è niente da fare. Samuel Beckett ha scritto una frase che cito in silenzio quando mi vengono dei dubbi sulle mie scelte:” Non importa. Prova ancora. Sbaglia ancora. Sbaglia meglio”.

Come sappiamo i difetti  – perché non so se sia lo stesso dei pregi – peggiorano con gli anni, soprattutto quando non sono esposti al dovuto controllo sociale. Intendo dire che quando una donna vive assolutamente per conto suo, una vita che si è scelta quasi al cento per cento, l’ambiente circostante influisce  in minima parte. Perciò i miei lati oscuri si sono rafforzati. Devo conviverci. Per esempio, avendo scelto questa libertà nelle manifestazioni esterne, vorrei liberare anche la mente, essere capace di mettere tutto, proprio tutto in discussione. Lasciare che il pensiero, non solo il corpo, vada alla deriva.

7. Itaca deserta ruggine di Francesco Randazzo

Itaca deserta ruggine di Francesco Randazzo

Itaca deserta ruggine di Francesco Randazzo

Itaca deserta ruggine (2020) di Francesco Randazzo è un poemetto drammatico che riadatta il mito di Odisseo ai nostri giorni.

Come sarebbe oggi, per Ulisse, il suo viaggio? Che tipo di uomo potrebbe oggi incarnare? Che tipo di lavoro potrebbe svolgere? Quali sarebbero i suoi problemi esistenziali, forse gli stessi dello storico Odisseo?

All’interno del poemetto Itaca è una piattaforma petrolifera abbandonata, che prima era di proprietà di Odisseo e che l’uomo riabbraccia dopo lungo tempo per poter riflettere sulla sua esistenza, sui suoi sbagli e sulla propria esistenza.

8. Tettagna di Patrizia De Luca

Tettagna di Patrizia De Luca

Tettagna di Patrizia De Luca

Tettagna (2020) è il romanzo d’esordio di Patrizia De Luca che ci conduce in un mondo altro, un mondo fatto di leggende, riti e in cui ad avere la meglio sono le donne. Le abitanti di Tettiano nascondo un segreto: il loro seno ha il potere dio stregare e uccidere gli uomini.

Il romanzo conduce in un mondo immaginario in cui la realtà viene completamente ribaltata. L’ambientazione surreale rappresenta uno spunto per farci riflettere sul nostro mondo reale, su come è strutturato e quali possono essere le falle di un pensiero e di una società che punta tutto sulla forza e il gioco dei ruoli.

9. Contro Amazon. Diciasette storie in difesa delle librerie, delle biblioteche e della lettura di Jorge Carriòn

Contro Amazon. Diciassette storie in difesa delle librerie, delle biblioteche e della lettura

Contro Amazon. Diciassette storie in difesa delle librerie, delle biblioteche e della lettura

Contro Amazon. Diciassette storie in difesa delle librerie, delle biblioteche e della lettura (2020) di Jorge Carriòn è un libro che dovrebbero leggere un pò tutti perché tutti siamo diventati degli acquirenti online, che prediligono i grandi e-commerce a dispetto e a scapito dei piccoli venditori.

In un periodo critico, come quello che stiamo vivendo oggi a causa del Covid-19, sarebbe auspicabile da parte di ognuno avere una maggiore sensibilità e predisposizione nello scegliere di comprare, se possibile, non online o preferire i venditori indipendenti.

È arrivato il nostro momento.

Amazon si è appropriata dei nostri libri. Noi dobbiamo appropriarci della logica di Amazon.

In primo luogo, convincendo il resto dei lettori della necessità del tempo dilatato. Il desiderio non può essere esaudito immediatamente, perché in tal caso cesserebbe di essere un desiderio, perderebbe senso. Il desiderio deve durare. Bisogna andare in libreria; cercare un libro; trovarlo; sfogliarlo; decidere se il desiderio aveva una ragion d’essere; forse lasciare quel libro e desiderare il desiderio di un altro; fino a trovarlo; oppure no; non c’era; lo ordino; arriverà in ventiquattrore; o in settantadue; potrò dargli un’occhiata; alla fine lo comprerò; forse lo leggerò; forse no; forse lascerò che il desiderio si congeli per qualche giorno, per settimane, mesi o anni; se ne starà lì, nel posto che gli spetta sullo scaffale giusto, e ricorderò sempre in quale libreria l’ho comprato e quando.

10. Io ero di Nick Fibonacci

Io ero: recensione

Io ero di Nick Fibonacci

Io ero (2020) di Nick Fibonacci è un romanzo autobiografico che ripercorre il vissuto del protagonista che, a metà degli anni ’80, incontra il mondo dell’estasi artificiale delle droghe e degli eccessi in ogni sua forma.

Il libro è una sorta di diario intimo che lo scrittore offre al lettore per raccontargli di una vita vissuta e col senno di poi calpestata e stropicciata che oggi lo ha condotto ad una nuova consapevolezza di ciò che ha perso e ciò che poteva perdere.

Questa lista vi offre diversi viaggi, diverse mete e modi da scoprire, spetta solo a voi scegliere in quale storia immergervi.

Buona lettura!

Seni e uova: un romanzo che parla alle donne di oggi

Seni e uova è un romanzo di Mieko Kawakami, pubblicato in Italia e tradotto da e/o editori nel 2020.

Il romanzo attraverso la trama offre uno spaccato contemporaneo delle problematiche, delle esigenze e della voglia di affrontare la propria libertà e indipendenza delle donne nipponiche ma anche di quelle che appartengono al resto del mondo.

Seni e uova: recensione

Il romanzo della scrittrice giapponese è stato tradotto in italiano

Seni e uova la trama

Protagoniste del libro sono Makiko, Midoriko e Natsu-chan, tre donne legate da una parentela ma molto diverse tra loro e con esigenze altrettanto differenti.

Makiko e Natsu-chan sono due sorelle che per motivi di lavoro vivono distanti. Makiko ha una figlia adolescente Midoriko che da mesi, all’improvviso, ha smesso di parlarle e le scrive le sue necessità con brevi frasi su fogliettini di carta.

La madre crede che questo atteggiamento della figlia sia qualcosa di passeggero e non se ne preoccupa oltremodo perché a scuola e con tutti gli altri, a parte lei, il suo comportamento è normale.

Midoriko vive all’interno della vita domestica con la madre in un mondo fatto di silenzi e comunicazione non verbale che si compone di piccole smorfie o accenni di disapprovazione. Intanto usa due quaderni: uno per comunicare con la madre e il secondo è un diario in cui scrive tutto ciò che le passa per la testa.

Ripenso spesso alla litigata con mia madre per una questione di soldi. A un certo punto, sopraffatta dalla rabbia, le ho urlato:

“Sì, ma allora si può sapere perché mi hai messa al mondo?!”

Mi sono subito pentita e ho pensato che non erano parole da dirsi a un genitore, in fondo mi erano scappate. Lei ha fatto una faccia tremenda, si vedeva che se l’era presa a morte, però è rimasta zitta, non ha detto una parola, e questo mi ha lasciata davvero con l’amaro in bocca. Ci sono rimasta malissimo, è stato peggio di un pugno in faccia o di una caterva di insulti.

È stato in quel preciso momento che ho deciso di non rivolgerle più la parola.

Makiko decide di andare a trovare Natsu-chan, insieme alla figlia, per poter visitare e studiare meglio le cliniche che si occupano di chirurgia estetica perché ha intenzione di rifarsi il seno. Da tempo ormai  la sua immagine riflessa allo specchio non le piace, provocandole un senso di insoddisfazione e di insicurezza.

Natsu-chan invece è una scrittrice che vive da sola, il suo lavoro le piace ma non le consente di progettare un futuro stabile o di realizzare il suo sogno che è quello di ricorrere all’inseminazione artificiale, evitando la sua più grande paura: quella di vivere una vita da sola.

Che senso prenderanno le loro esistenze lo potrete scoprire solo leggendo il romanzo di Mieko Kawakami.

Seni e uova di Mieko Kawakami

Seni e uova di Mieko Kawakami

Perché leggere il romanzo di Mieko Kawakami?

Seni e uova mostra il rapporto instabile  tra una madre e una figlia adolescente ma anche i bisogni di una società che è cambiata. Le aspettative e le prospettive di ciascun essere umano sono cambiate ma poterle realizzare non è poi così semplice nonostante si abbiano a disposizione diverse alternative per ottenere ciò che si vuole.

Ciascuno ha a disposizione la possibilità di scegliere tra diverse strade da intraprendere, per poter raggiungere una sorta di stato di grazia e per poter vivere la vita che si vuole.

Probabilmente quest’ampia gamma di possibilità non fa altro che accrescere le insicurezze di ciascuno che, intimamente, vengono alimentate da alte aspettative che, spesso, sembrano partire da un bisogno interiore ma che in realtà non sono altro che bisogni indotti dall’esterno.

Seni e uova mostra lo spaccato più intimo di un’umanità che non è più protesa verso l’esterno e verso la condivisione ma orientata dal puro individualismo.

Per avere un’altra visione della società contemporanea femminile vi consigliamo la lettura di Ripartire dal desiderio di Elisa Cuter.

Parle moi d’amour. Vite esemplari di grandi libertine: la graphic novel di Vanna Vinci

Parle moi d’amour. Vite esemplari di grandi libertine è un romanzo a fumetti di Vanna Vinci, edito da Feltrinelli, che uscirà nelle librerie il prossimo 19 novembre.

Protagoniste del volume sono donne che hanno vissuto la propria vita incuranti del giudizio altrui che le etichettava come donne scandalosamente libere. Le libertine sono state definite in modi diversi: cortigiane, donne fatali, cocotte, grandi orizzontali o semplicemente donne dai facili costumi che hanno ispirato versi e menti di molti intellettuali tra l’800 e il ‘900.

Parle moi d'amour. Vite esemplari di grandi libertine

Parle moi d’amour. Vite esemplari di grandi libertine

Vanna Vinci cerca di dare una voce diversa a donne come Cora Pearl, Valtesse de La Bigne o Carolina Otero.

Ho deciso di raccontare la vita e il carattere di alcune donne celebri e ora praticamente dimenticate, vissute a cavallo tra l’Ottocento e il Novecento.

Donne poco raccomandabili e poco perbene che offrivano se stesse in cambio di lusso e denaro, e la cui condotta era ritenuta scandalosa.

Donne intelligenti, avventurose e spregiudicate, pronte a tutto pur di ottenere indipendenza ed evitare vite dimesse, convenzionali o, peggio, da schiave.

Le hanno chiamate mangiatrici uomini, donne fatali, cortigiane, grandi orizzontali, cocottes, demi-mondaines, leonesse o semplicemente puttane…

Qualcuno potrà dire che facevano il mestiere più vecchio del mondo e che erano comunque alle dipendenze degli uomini che le pagavano…

Altri parleranno di emancipazione della donna, anche se sono certa che queste signore pensassero a emancipare solo se stesse.

Si può dire tutto, tranne che non siano state delle persone eccezionali. Per questo motivo, ho deciso di andare a cercarle e ascoltare il racconto delle loro vite.

Parle moi d’amour. Vite esemplari di grandi libertine è un romanzo che vede la stessa autrice protagonista della stori perché è lei che intervista le libertine, per scoprire la storia di ciascuna.

Il mood segue l’idea di un’intervista impossibile perché si fondono epoche diverse con i propri usi, costumi e retaggi culturali.

Parle moi d'amour. Vite esemplari di grandi libertine: il libro

Copertina del romanzo a fumetti di Vanna Vinci

Parle moi d’amour. Vite esemplari di grandi libertine: trama

Parle moi d’amour. Vite esemplari di grandi libertine ci spiega la vita e i tormenti delle donne più chiacchierate tra l’800 e il ‘900 e dalle loro storie si evince una grande voglia di indipendenza e di libertà.

Sono donne che spesso provengono dalla strada, che hanno visto la povertà e che hanno vissuto storie d’amore finite male. Da questo mix di delusioni, in loro si accende il desiderio di riscatto sociale e d’indipendenza.

Ma una donna che non ha denaro o beni materiali può aspirare ad una vita migliore? A quei tempi no! Duque ad una donna intelligente non restava altra alternativa che sfruttare il proprio capitale e monetizzarlo, l’unica alternativa era quella di giocare l’arte della seduzione, vendendo a caro prezzo il proprio corpo, l’unica cosa di loro proprietà e a loro diposizione.

Parle moi d'amour. Vite esemplari di grandi libertine

Parle moi d’amour. Vite esemplari di grandi libertine

La storia di La Paiva: la celebre cortigiana del regime di Napoleone III

Una delle intervistate in Parle moi d’amour. Vite esemplari di grandi libertine è Esther Lachmann (1819-1884), più conosciuta come La Paiva, è stata la cortigiana più celebre del regime di Napoleone III.

Dalla Russia, Esther Lachmann, arriva a Parigi in cerca di riscatto sociale e di lusso, diventando l’amante del compositore Henri Herze riuscendo così a  fare il suo ingresso nei salotti aristocratici. La poca parsimonia della donna compromette la relazione con lo scrittore che, partito per un tour lontano, si sposa con un’altra donna, lasciando l’amante a Parigi con un figlio.

Senza più protezione e senza un soldo Esther Lachmann lascia Parigi per andare a Londra e qui conosce e sposa, dopo diverse frequentazioni altolocate, il marchese Albino Francesco Araùjo de Paiva, dal quale ottiene il tanto ambito titolo nobiliare che manterrà come soprannome per il resto della vita.

Il matrimonio tra i due dura poco, La Paiva è rimasta alla storia per aver lasciato il marito con questo biglietto:

Tu torni i Portogallo, io devo rimanere a fare la puttana.

Il marito distrutto dall’abbandono si suicida e questo gesto non fa altro che alimentare la fama della cortigiana. Esther Lachmann chiede l’annullamento del matrimonio per poter convolare a nozze con il conte Guido Henckel von Donnersmarck rientrando nuovamente a pieno titolo nel mondo aristocratico.

Di lei si dice che sia stata una donna affascinante, misteriosa e con una personalità magnetica che unita all’astuzia le hanno consentito di farsi strada negli ambienti e salotti aristocratici.

In Parle moi d’amour. Vite esemplari di grandi libertine di Vanna Vinci invece abbiamo la possibilità di scoprire la vera storia di ciascuna di queste donne, scoprendola dalla loro prospettiva e dal loro punto di vita.

Abbandonare un gatto: il nuovo romanzo autobiografico di Murakami

Abbandonare un gatto è l’ultimo romanzo di Murakami, edito da Einaudi, che uscirà nelle librerie italiane il prossimo 17 novembre. Il romanzo è autobiografico e conduce il suo lettore in uno spazio diverso da cui è stato abituato con i suoi romanzi. Questa volta lo scrittore ambienta il libro in uno spazio intimo, il suo, in cui viene mostrato il rapporto complicato che ha avuto con il padre.

Il titolo, infatti, prende spunto da un ricordo familiare di Murakami che insieme al padre ha abbandonato un gatto.

Mi sono tenuto dentro questa storia per molto tempo, come una spina rimasta in gola. Finché, per caso, mi sono ricordato che una volta, da bambino, ero andato con mio padre ad abbandonare un gatto su una spiaggia.

Ricordo ora l’espressione sul volto di mio padre – inizialmente sorpresa, poi impressionata, poi sollevata – quando quella gatta  che presumibilmente avevamo abbandonato ci ebbe preceduti in casa. Non ho mai provato niente del genere.

Sono stato educato – abbastanza amorevolmente, direi – come l’unico figlio di una famiglia qualsiasi. Quindi non riesco a capire, a livello pratico o emotivo, che genere di cicatrici psicologiche possono derivare quando un bambino viene abbandonato dai suoi genitori. Posso solo immaginarlo a un livello superficiale.

Abbandonare un gatto di Murakami

Abbandonare un gatto di Murakami

Abbandonare un gatto è un ritratto sincero di un figlio che cerca di tradurre in parole le immagini e i ricordi di una vita che a volte si dimenticano mentre altre ci segnano.

Murakami ha, spesso, proiettato nei protagonisti dei suoi libri ciò che avrebbe voluto essere ma mai ciò che è.  Con questo romanzo, dunque, è la prima volta che lo scrittore decide di rivelarsi per ciò che è stato e per ciò che è.

Se le parole per definire i suoi personaggi e la finzione letteraria sono state queste:

È così che funziona la finzione letteraria: lo scrittore rincorre con serietà il divario tra realtà e ipotesi e forse questo permette al lettore di indagare il divario tra realtà e ipotesi e forse questo permette al lettore di indagare il divario tra la propria realtà e quello che avrebbe potuto essere, dandogli un senso.

Nel suo nuovo romanzo il registro sicuramente sarà differente perché affronta la sua realtà e la sua vita.

Da alcuni articoli scritti da Murakami, tradotti in inglese, lo scrittore giapponese parla di un rapporto con il padre  poco confidenziale che nel tempo si è assottigliato diventando freddo e poi si è completamente deteriorato.

Ripartire dal desiderio: Elisa Cuter parla dei luoghi comuni del femminismo mainstream

Ripartire dal desiderio è il primo libro di Elisa Cuter edito da Minimum Fax. Protagonista del libro è il femminismo. Si parte dalla questione del desiderio che lega la differenza di genere, per arrivare al femminismo dei luoghi comuni di oggi che si differenzia dal femminismo della differenza o da quello dell’800. La scrittrice pone una domanda provocatoria, chiedendosi se ha ancora senso rivendicare, oggi, un’identità storicamente costruita come subalterna.

Che la femminilità sia un costrutto culturale, e non un’istanza naturale o biologica, è una tesi tipica della teoria queer almeno a partire da Judith Butler, che già negli anni Ottanta parlava di una costruzione del genere binario come di una performance attuata mimeticamente o direttamente imposta a chiunque si trovi a nascere nella nostra società.

La riflessione di Butler andava a inserirsi però in una tradizione che aveva iniziato a riflettere sul genere principalmente dal punto di vista femminile, vale a dire nel femminismo della seconda ondata, fortemente legato al cosiddetto  pensiero della differenza.

La domanda potrebbe essere confutata se si pensa alla letteratura del passato ed è plausibile rispondere che l’identità storicamente costruita come subalterna è stata pensata da chi ha arbitrariamente dato questo peso specifico alle donne, che non è stato universalmente valido per tutti gli intellettuali ma sicuramente per la maggior parte di loro.

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Ripartire dal desiderio: trama

Il libro parte dal concetto di donna di Non è la Rai e approda al #metoo per arrivare all’educazione sessuale e alla moralità politica di oggi. Fenomeni questi che sembrano essere distanti tra loro ma se li analizziamo bene tanto lontani o separati non sono.

Al contrario del primo femminismo – quello di fine Ottocento  e inizio Novecento, impegnato nella battaglia per il suffragio universale e la rivendicazione di una sostanziale parità tra i sessi – il femminismo della differenza si concentrava invece su questioni legate al corpo, alla riproduzione e alla sessualità, e quindi a esigenze radicalmente diverse, in termini politici e sociali, tra uomo e donna.

Non soltanto assumeva centralità l’aborto, ma la riflessione avveniva in concomitanza con la messa in discussione della famiglia nucleare operata dalla rivolta giovanile nel ’68, con la rivoluzione sessuale e con l’ingresso sempre più massiccio delle donne nel mondo del lavoro – un evento fondamentale che farà da filo rosso in questo libro, permettendoci di legare vicissitudini politiche della questione di genere a un sistema economico preciso: quello tardocapitalista.

La scrittrice riesce a dare un quadro completo e critico su come è nato il femminismo, quali sono le esigenze politiche e sociali che hanno creato una differenza di manifesti argomentativi sulla condizione della donna. In che modo si vanno a collocare figure rilevanti come quella del femminismo della differenza di cui la maggior esponente ricordiamo essere Simone de Beauvoir.

Elisa Cuter attraverso Ripartire dal desiderio vuole invitare ad abbandonare il porto sicuro dell’identità per soffermarsi invece  su domande più inquietanti.

La Biblioteca di mezzanotte di Matt Haig: i tentavi e i rimpianti di una vita imperfetta

La Biblioteca di mezzanotte è l’ultimo romanzo di Matt Haig edito da e/o edizioni. Il libro  affronta il tema della depressione, le occasioni per rimediare agli errori che hanno impedito di condurre la vita per come ci si aspettava o per come se l’aspettavano gli altri per noi.

Nora Seed è la protagonista delle pagine de La Biblioteca di mezzanotte, una donna di 34 anni che tenta il suicidio ma, al risveglio dal fallito gesto, si risveglia in una biblioteca che le offrirà la possibilità di stravolgere la sua vita. È a lei che viene offerta la possibilità di scoprire cosa sarebbe accaduto nella sua vita se avesse fatto scelte diverse, scegliendo tra i diversi volumi all’interno della biblioteca. Ciascun volume, infatti, corrisponde ad una scelta mancata, diversa da quella compiuta in passato.

La Biblioteca di mezzanotte: la recensioneLa

L’ultimo romanzo dello scrittore

La Biblioteca di mezzanotte offre a Nora la possibilità di rimediare a tutti gli errori che lei pensa di aver fatto nella sua vita.

Ogni singolo rimpianto che tu abbia mai provato, dal giorno in cui sei nata, è registrato qui.

I rimpianti ignorano la cronologia. Vagano qua e là. La sequenza di queste liste varia in continuazione.

Ben presto Nora si rese conto che i rimpianti andavano da quelli quotidiani e di poco conto (“Rimpiango di non aver fatto ginnastica oggi) a quelli più importanti (“Rimpiango di non aver detto a mio padre che gli volevo bene prima che morisse”).

C’erano rimpianto ostinati, la tenti, che si ripetevano su svariate pagine.

Alcuni rimpianti erano un pò più sbiaditi di altri. Ce n’era uno che passava dall’essere praticamente invisibile al grassetto per poi sparire di nuovo, come se andasse e venisse, proprio mentre lo guardava.

Prima di poter cambiare i suoi rimpianti, Nora, deve fare i conti con ciascun elemento importante e fondamentale della sua vita di cui si pente. La donna si trova ad essere travolta da un vortice che ha le sembianze di un caos interiore.

Ciascuna cosa che rimpiange la protagonista è realmente qualcosa che avrebbe voluto fare in modo diverso?

E se le nuove scelte che Nora ha a disposizione fossero più sbagliate di quelle intraprese? C’è qualcosa che riesce a spiegare come si può vivere al meglio la propria vita? Esiste davvero una scelta giusta?

Lo potrete scoprire solo leggendo La Biblioteca di Mezzanotte.

Killer Tattoo: la strana coppia il romanzo noir di Daniela Schembri Volpe

Killer Tattoo: la strana coppia è il nuovo romanzo di Daniela Schembri Volpe pubblicato da Castelvecchi editore all’interno della collana Tasti. Protagonista del libro è Dafne Volpi, una guida turistica, che si troverà ad indagare sulla sparizione di alcuni adolescenti.

A fare da cornice al romanzo c’è il mondo dei tattoo e l’esoterismo che saranno gli elementi cardine per scoprire un raccapricciante segreto.

Daniela Schembri Volpe spiega con queste parole il suo libro:

Mi sono divertita a scrivere e a incastrare i tasselli di un thriller, cosa non semplice, mi ha sempre attratto il mondo dei tatuaggi insieme all’esoterismo ma anche semplicemente lo humor un pò british che amo.

 

Killer Tattoo: la strana coppia di Daniela Schembri Volpe

Killer Tattoo: la strana coppia di Daniela Schembri Volpe

Trama di Killer Tattoo: la strana coppia

Dafne è una guida turistica che vive a Torino. Un giorno suo figlio Manuel viene rapito e le autorità pensano che il motivo della misteriosa scomparsa sia legato ad un tatuaggio, di cui lei era all’oscuro.

Dafne immaginò il figlio come un evergreen che si stagliava forte contro il cielo azzurro, con radici profonde nella terra imbiancata dalla neve, resa ancora più abbagliante dalla luce di un sole d’altitudine.

Manuel è un ragazzo allegro, dinamico, amico di tutti ma al contempo riservato. Un teenager che vive la propria età come un qualsiasi coetaneo, scuola, famiglia, amici, sport. Un adolescente come tanti, che sta iniziando ad annusare il mondo nella versione reale oltre che virtuale.

È affezionato a me, al padre e ai nonni, è figlio unico; per me è un ragazzo speciale, ovviamente, è mio figlio.

Perché Manuel è stato rapito? Cosa si nasconde dietro al tatuaggio? Dafne conosce davvero Manuel o probabilmente scoprirà un lato del figlio che non avrebbe mai pensato gli potesse appartenere?

Per scoprirlo non vi resta che leggere Killer Tattoo: la strana coppia. Se siete affascinati dal genere noir ma da un punto di vista più leggero vi consigliamo l’ultimo romanzo di Chiara Moscardelli: Teresa Papavero e la maledizione di Strangolagalli.

Adelaide è il nuovo romanzo di Antonella Ferrari

Adelaide è il nuovo romanzo di Antonella Ferrari pubblicato da Castelvecchi Editore. Il libro è ambientato nella città di Chieti alla fine dell’800.

La scrittrice spiega con queste parole Adelaide:

Quando ho iniziato a scrivere Adelaide pensavo a un romanzo sulle vicende della Carboneria e dei suoi affiliati. Man mano che mi documentavo sul periodo, ho iniziato a fantasticare storie d’amore tra i vari personaggi, lasciando in secondo piano le vicende propriamente storiche. Quello che arriva è un messaggio d’amore universale, molto trasversale, che abbraccia tutti.

Adelaide di Antonella Ferrari

Adelaide di Antonella Ferrari

Adelaide: la trama

Protagonisti del libro sono la nobile famiglia Mayo. Adelaide, protagonista del romanzo, ha la mentalità e la spregiudicatezza di una donna dei nostri giorni. È libera di pensare e agire per come ritiene più opportuno e insieme ai fratelli e ad alcuni suoi amici aderisce alla Carboneria, gettandosi nella lotta politica.

Adelaide nasce nel 1808 ed è la primogenita di sei figli, non è bella ma il fascino del suo nome riesce a conquistare.

Non ho mai imparato a suonare il piano e nessun altro strumento, esibirmi come una scimmietta ammaestrata, imbellettata di pizzi e crinoline davanti a possibili pretendenti e rispettive famiglie, mi ripugnava, in me ardeva il fuoco della lotta e del comando, nonché un’estrema esigenza di libertà, di agire secondo il mio pensiero, senza rendere conto ad alcuno, e in fondo così si è svolta la mia fortunata esistenza.

La vita di Adelaide è stata una vita splendida, privilegiata. Per quanto riguarda la sua adesione alla Carboneria, lei era l’unica donna del gruppo insieme ad un’altra di un rango inferiore al suo.

La situazione sentimentale di Adelaide è stata piena di amori proibiti. Ha avuto molte occasioni più per il suo rango sociale che per la sua avvenenza perché mortificava la sua femminilità  vestendosi e comportandosi da maschiaccio.

Le mie coetanee giravano con l’ombrellino, riparandosi il viso che doveva rimanere bianco come una porcellana. Non parevo una gran dama, ma neanche una contadina, e se alcuni sprezzavano questa mescolanza di stili, altri trovavano molto eccitante il mio aspetto ribelle, decisamente fuori dagli schemi.

Adelaide ha avuto molte passioni e pochi amori, avrebbe potuto avere un amante diverso ogni notte e un pò ne ha approfittato, godendo di tutta la libertà a suo favore.

Per scoprire in che modo non vi resta che leggere il romanzo di Antonella Ferrari.

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