Politica

Ariano Irpino esclusa dai fondi: dopo Carlo Sibilia parla Enrico Franza

Ariano Irpino esclusa dai fondi stanziati per il rilancio dei Comuni delle zone rosse, questa notizia ha destato stupore e malcontento in molti, il primo ad esporsi, infatti, è stato Carlo Sibilia in disaccordo con la scelta presa.

Anche Enrico Franza ha preso la parola, rivolgendosi ai consiglieri regionali e alla deputazione campana affinché diventino portavoce per la difesa territoriale.

L’ex Sindaco di Ariano Irpino ha ritenuto l’esclusione dai fondi un’azione lesiva e discriminatoria nei confronti della popolazione campana, affermando quanto segue:

Ciò è inammissibile e comporta una ingiusta discriminazione per comunità che hanno patito sofferenze molto superiori alla media e che ancora affrontano diffidenze diffuse che ostacolano ulteriormente la ripresa sociale ed economica.

Al di là delle legittime appartenenze politiche di ognuno si faccia fronte comune con un’azione politica unitaria, tesa ad ottenere il giusto riconoscimento al ristoro del danno economico subìto dai Comuni sottoposti a divieti di allontanamento da parte di tutti gli individui comunque presenti nel comune o nell’area applicati con provvedimenti del Presidente della Regione, Comuni che, per ragioni ancora non del tutto chiarite, non risultano più destinatarie del Fondo.

Chiedo dunque che tale disposizione sia emendata opportunamente, ripristinando il testo il pubblicato.

Enrico Franza

Enrico Franza

Queste le parole di Enrico Franza che, durante i mesi scorsi, ha espresso pareri, opinabili, su molteplici problematiche riguardanti la popolazione di Ariano Irpino.

Un invito spassionato che sentiamo di fare a tutti coloro che direttamente o indirettamente hanno intenzione di fare politica attiva o hanno intenzione di rimettersi in gioco è quello, sì, di affrontare e parlare di situazioni che potrebbero essere critiche ma di porre anche soluzioni positive ai quesiti sollevati, cercando di trovare soluzioni alle problematiche.

La popolazione di Ariano Irpino si è trovata a vivere una situazione particolare, come del resto l’intero Paese, ma ora come ora c’è bisogno di lanciare non solo critiche ma anche pensieri e azioni positivi, partendo, magari, dal fare inteso come aggregazione e partendo da noi e dalle nostre risorse.

Come ha affermato Immanuel Kant, nella Critica della ragion pura:

Agisci in modo da considerare l’umanità, sia nella tua persona, sia nella persona di ogni altro, sempre anche come scopo, e mai come semplice mezzo.

Ariano Irpino esclusa dai fondi stanziati per il rilancio dei Comuni delle zone rosse

Nel piano dei fondi previsto per il rilancio in favore dei Comuni interessati dalle zone rosse, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale il 20 maggio, anche il Comune di Ariano Irpino rientrava tra i beneficiari.

Il documento in questione è stato rettificato e sono stati esclusi alcuni Comuni, risultati precedentemente beneficiari, e tra questi vi è anche Ariano Irpino, definito “la Codogno del Mezzogiorno”.

Ariano Irpino viene esclusa nel piano dei fondi stanziati per l'emergenza Covid-19

Ariano Irpino esclusa nel piano di aiuti dei Comuni teressati dalle zone rosse.

Carlo Sibilia appresa la notizia si esprime con queste parole:

Oggettivamente è difficile comprendere la ratio di una tale novità. Tuttavia ho sentito anche il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio con il quale abbiamo deciso di sostenere l’emendamento che sta già predisponendo il Deputato del Movimento 5 Stelle Gigi Maraia, così da ripristinare la norma originaria pubblicata in gazzetta solo un giorno fa.

Un programma di aiuti e contributi per promuovere gli insediamenti abitativi nelle zone montane

Maurizio Petracca, consigliere regionale, ha pensato ad una proposta operativa ovvero un programma di aiuti e sostegno per la promozione di insediamenti a scopo abitativo nelle zone montane della nostra Regione.

L’idea è stata già proposta attraverso una nota inviata al Presidente della Regione Campania.

Maurizio Petracca infatti sostiene:

Come per ogni crisi ci sono opportunità da cogliere, anche in questo caso potremo far fruttare il cambiamento che il virus ci ha imposto per dare nuove prospettive a quei territori che vivonmo condizioni di marginalità considerate finora come limiti ma che oggi diventano al contrario, punti di forza, valore aggiunto, tasselli importanti per un nuovo sviluppo ed una nuova crescita.

L’idea sarebbe quella di prevedere un programma di incentivi per promuovere gli insediamenti abitativi in aree montane. Un intervento regionale sul modello del programma di aiuti e delle forme di sostegno previste dalla legge nazionale sul modello del programma di aiuti e delle forme di sostegno previso dalla legge nazionale dei piccoli comuni. Ciò permetterebbe di di valorizzare e dare indentità a quei borghi dimenticati che caratterizzano le nostre zone rurali.

Maurizio Petracca scrive a Vincenzo De Luca

Maurizio Petracca propone un piano per rilanciare le zone interne.

Maurizio Petracca afferma:

La mia idea prevede aiuti e contributi per l’acquisto o la ristrutturazione di immobili da destinare a fissa dimora, a prima abitazione in Comuni che presentano specifiche caratteristiche demografiche, orografiche e morfologiche.

Lo smart working di queste settimane resterà senza dubbio una pratica utilizzata anche fuori dall’emergenza Covid-19. Questo determinerà nuova centralità per quei territori che fino ad oggi hanno patito una posizione periferica.

Si potrebbe pensare, inoltre, anche a forme di agevolazioni fiscali per le imprese che sceglieranno questi territori come luoghi dove dare dimora alla propria intrapresa.

Ministero dello Sport: ecco le nuove indicazioni per riaprire le palestre

Palestre e centri sportivi potranno ripartire presto!

Il ministero dello Sport ha provveduto a stilare delle linee guida per permettere alle attività legate allo sport di ripartire in sicurezza.

Le linee guida sono indirizzate a: Federazioni Sportive Nazionali, Discipline Sportive Associate e Enti di Promozione Sportive riconosciute dal CONI e dal CIP. Sono incluse associazioni, società e circoli sportivi anche se non affiliati ad alcun organismo sportivo riconosciuto. Sono inclusi tutti i gestori degli impianti e tutti coloro che, a qualunque titolo, operano servizi inerenti l’attività fisica e motoria.

Ministero dello Sport: linee guida per ripartire in sicurezza

Nuove disposizioni ministeriale rivolte ai centri sportivi e alle palestre

Misure di prevenzione e di protezione

In primis bisognerà valutare la possibilità di riorganizzare il lavoro, riducendo il numero degli operatori sportivi (sia i fruitori dei servizi che il personale specializzato a stare negli impianti).

Gli operatori dovranno essere divisi in gruppi che svolgono le stesse mansioni e negli stessi luoghi.

Il personale dovrà essere formato a distanza. Ad ogni cambio turno dovrà essere effettuata la sanificazione degli spazi e degli attrezzi con una costante pulizia degli ambienti. Bisognerà predisporre un sistema di raccolta dedicato ai rifiuti che potrebbero essere potenzialmente infetti (guanti, mascherine e fazzoletti). Le modalità e i tempi di aerazione dovranno essere comunicati.

  • All’interno dei luoghi sopracitati bisognerà utilizzare mascherine chirurgiche e guanti monouso.
  • I luoghi e le attrezzature messe a disposizione dovranno essere sanificati.
  • Dovrà essere realizzata una segnaletica di entrata e uscita con percorsi differenziati.
  • Dovranno essere predisposti piani di evacuazione che evitino assembramenti, in caso di emergenza e di pericolo.
  • Gli operatori hanno il divieto di scambiare dispositivi come tablet e smartphone e di qualsiasi attrezzo sportivo.
Nuove direttive per le palestre

Vademecum del Ministero dello Sport

Misure di contenimento e pratiche igieniche

  • Sarà necessario lavare e disinfettare con frequenza le mani con appositi dispenser contenenti disinfettante.
  • Distanza interpersonale di un metro se non si svolge attività fisica.
  • Distanza di due metri durante l’attività motoria o fisica.
  • Evitare di lasciare in luoghi condivisi indumenti indossati per l’attività fisica e mai riporli in zaini o borse personali.
  • A casa è necessario lavara separatamente gli indumenti utilizzati duranti l’attività fisica e motoria.
  • Disinfettare i propri effetti personali introdotti negli spazi evitando di condividerli (tappetitini, borracce, attrezzi, fazzoletti).
  • Arrivare nelle palestre o nei centri sportivi già vestiti adeguatamente per svolgere l’attività fisica o motoria.
  • Munirsi di buste sigillanti per la raccolta di rifiuti che potrevvero risultare potenzialmente infetti.
  • L’igiene e la sicurezza deve essere particolare e mirata in luoghi come docce, spogliatoi e servizi igienici dove è previsto l’accesso e l’utilizzo degli spazi in modo promiscuo.
  • Evitare di utilizzare asciugacapelli che siano di uso comune.
  • Bere sempre in bicchieri monouso o in bottiglie personalizzate.
  • Gettare negli appositi contenitori, ben sigillati, fazzoletti di carta o altro materiale.

 

Lockdown: cosa non si può ancora fare

Il tanto atteso ritorno alla vita è una ripresa molto diversa rispetto alla normalità che abbiamo lasciato mesi fa. Per proteggersi dal Covid-19 che è ancora presente bisognerà indossare i dispositivi di protezione personale in numerose occasioni, le stesse in cui ci si dovrà sottoporre al controllo della temperatura corporea.

Vediamo nel dettaglio cosa è cambiato e cosa possiamo o non possiamo ancora fare.

Cinema, teatri ed eventi all’aperto

Da 15 giugno tornano gli spettacoli all’aperto, al cinema e al teatro ma i posti per sedersi saranno preassegnati e distanziati di almeno un metro tra uno spettatore e l’altro. Se gli spettacoli si svolgeranno all’aperto non potranno partecipare più di 1000 persone mentre nei luoghi chiusi potranno presenziare non più di 200 persone per ogni singola sala. Queste sono le disposizioni generali nazionali che potranno essere modificateda ciascuna Regione in base alla percetuale di contagio e di rischio in essere.

Permane il divieto di assembramento e restano chiuse sale da ballo e discoteche. Bisognerà continuare ad indossare le mascherine nei luoghi pubblici e nei cinema non si potranno consumare bibite e pop corn.

Viaggi e spostamenti

Dal 3 giugno ci si potrebbe spostare oltre i confini della propria Regione di appartenenza. Dunque dal 3 giugno dovrebbe sparire ogni limitazione e restrizione. Per quanto riguarda i viaggi all’estero sarà consentito recarsi verso: gli Stati appartenenti all’UE e dell’area Schengen, Gran Bretagna, Andorra e Principato di Monaco, San Marino e Città del Vaticano. Restano vietati gli spostamenti per gli altri Paesi non menzionati a meno che non vi siano esigenze lavorative comprovate o questioni di salute comprovate.

Resta l’obbligo di rientrare presso il proprio domicilio, abitazione o residenza.

Seconde case in un’altra Regione

Dal 3 giugno sarà possibile andare al mare o in montagna, salvo diverse disposizione che verranno confermate prima di questa data.

Cortei e manifestazioni

Restano vietati cortei e manifestazioni a data da destinarsi. Le manifestazioni pubbliche saranno consentite ma in forma statica e con il distanziamento interpersonale prescritto.

Riaprono le piscine

Dal 25 maggio potranno riaprire le piscine ma resta a discrezione delle Regioni la decisione di confermare o posticipare la data. Sarà obbligatorio disinfettare sdraio, lettini e ombrelloni ad ogni cambio di nucleo familiare. Si dovrà misurare la temperatura corporea a tutti.

La densità di affollamento all’interno delle vasche non dovrà superare i 7 mq di superficie a persona.

Cosa si potrà fare e non fare da giugno

Cosa si potrà fare e non fare da giugno

Stabilimenti balneari e spiagge attrezzate

Avevamo già accennato alla modalità di comportamento e alle disposizioni previste per le vacanze durante la fase 2.

Bar e ristoranti

Sarà possibile prendere un caffè al bar e andare a mangiare al ristorante ma non in comitive perché i nuovi parametri che prevedono il distanziamento tra i tavoli non consentono di andare a mangiare fuori in gruppi numerosi.

Alberghi e B&B

Gli ospiti all’interno delle strutture devono indossare sempre le mascherine mentre il personale è obbligato ad indossare i dispositivi di sicurezza personale davanti alla clientela e in qualsiasi circostanza in cui risulti complicato mantenere il distanziamento interpersonale di almeno un metro. Qualsisi oggetto fornito dalla struttura all’ospite dovrà essere disinfettato prima e dopo ogni utilizzo.

Uffici

Per accedere negli uffici ci sarà bisogno di prenotazioni, entrate ed uscite separate e tutti i mezzi e gli oggetti messi a disposizione dell’utente dovranno essere disinfettati costantemente. In ogni ufficio dovrà esserci un dispenser con disifettante per le mani.

Negozi e outlet

A prescindere dalla grandezza gli esercizi commerciali riapriranno si quelli al dettaglio che i centri commerciali, gli ipermercati e gli outlet. I locali con una superficie inferiore a 40mq potranno consentire l’accesso ad un cliente per volta mentre per quelli con superficie maggiore bisognerà utilizzare le mascherine e mantenere una distanza interpersonale di un metro. Dovranno essere messi a disposizione della clientela guanti monouso da utilizzare obbligatoriamente per scegliere la merce in autonomia e toccarla.

Parrucchieri

Previa prenotazione e appuntamento si potrà tornare dal parrucchiere

Bimbi e centri estivi

Fino a metà giugno sarà permesso organizzare attività con bambini e adolescenti. Dal 15 giugno riapriranno anche i centri estivi preferibilmente quelli all’aperto ma saranno consentiti anche quelli al chiuso con rigide rregole di sicurezza.

Musei e biblioteche

Gli accessi nei musei e nelle biblioteche saranno programmati e i visitatori avranno l’obbligo di indossare la mascherina. Gli ambienti dovranno essere sottoposti a costante disinfezione e ricambi d’aria naturale costanti.

Luoghi religiosi e di culto

Si tornerà nei luoghi di culto, mantenedo la distanza di sicurezza e con l’obbligo di indossare la mascherina. Le moschee riapriranno dal 25 maggio e ognuno dovrà portare il proprio tappetino personale e compiere le abluzioni previste all’interno del proprio domicilio.

L’Irpinia lasciata sola: la nuova delibera della Giunta della Regione Campania va rivisitata

È ormai conclamato l’impatto negativo che ha avuto il Covid-19 sull’economia nazionale, soprattutto nei Comuni interni come i nostri, che già erano provati prima dell’emergenza.

La filiera agroalimentare, in modo particolare, risulta avere enormi difficoltà, a causa della chiusura del settore Ho. Re. Ca che ha bloccato il commercio europeo e internazionale. Altro grave colpo ricevuto da questo settore è scaturito dalla chiusura di attività come bar, ristoranti, agriturismi, alberghi e paninoteche che ne hanno bloccato anche la vendita interna.

Il settore vitivinicolo è quello che risulta più provato all’interno della filiera agroalimentare irpina perché con la chiusura delle cantine, l’annullamento del Vinitaly, le difficoltà nel poter esportare i prodotti oltre confine non si è avuta la liquidità necessaria, per potersi occupare della cura dei vitigni ovvero quall’aspetto (l’uva e tutto ciò che ruota intorno al terroir) che è fondamentale per poter realizzare il prodotto finito.

Su questa situazione si è esposto il Presidente di AssoApi, Luigi Gaudiosi, che spiega così la situazione economica della filiera agroalimentare in Irpinia:

La produzione delle eccellenze irpine ora è vista con sospetto dai mercati esteri in quanto c’è diffidenza e paura per possibili contagi. Vanno tutelati i prodotti bio, a Km 0 e le eccellenze irpine che sono prodotte solo in alcune zone più interne e legate alle tradizioni di questa terra.

L’economia nelle zone interne, già in tempi normali è alquanto affossata, in una situazione di crisi mondiale come questa non possono che risentirne maggiormente.

Nella nuova delibera della Giunta della Regione Campania in materia di politiche agricole, mi riferisco alla n.211 del 5 maggio 2020 si è pensato solo alla provincia di Salerno e a Caserta, prevedendo 10 milioni di euro per il comparto bufalino, 10 milioni di euro per il settore florovivaistico e per le imprese della pesca e dell’acquacoltura… e l’Irpinia dov’è? Manca all’appello tutta la provincia di Avellino che è stata totalmente trascurata.

Eccellenze casearie irpine in crisi

Pecorino irpino

Luigi Gaudiosi non le manda a dire a Francesco Todisco, consigliere regionale addetto alle tematiche e alle questione delle aree interne, perché ha favorito solo il settore delle bufale non ricordando, forse, che in Irpinia abbiamo prodotti come il caciocavallo podolico, il carmasciano, la ricotta salata, il pecorino che insieme alla produzione di insaccati rappresentano una fonte economica importante per le nostre zone interne e che, senza i giusti interventi economici, rischia di sparire.

Perché tutelare solo l’economia della Costiera dimenticando le piccole realtà rurali?

Si attendono risposte ma soprattutto provvedimenti!

Il Comune di Grottaminarda ha richiesto all’ASL di Avellino la somministrazione di test rapidi

Il Comune di Grottaminarda, attraverso tre missive inviate in varie tempististiche, ha fatto richiesta a Maria Morgante, Direttore Generale dell’ASL di Avellino, di voler somministrare con urgenza test rapidi ad alcune categorie di lavoratori, che sono più a rischio di altri.

Il Comune di Grottaminarda ha richiesto test rapidi

Il Comune di Grottaminarda ha richiesto all’ASL di Avellino la possibilità di effettuare test rapidi

La categoria di lavoratori su cui si dovrebbe porre maggiore tutela è quella che è a contatto con il pubblico: operatori commerciali che sono stati sempre operativi, coloro che dovranno aprire a breve, operatori degli studi tecnici e professionali, personale e amministratori del Comune di Grottaminarda, personale ATA, operatori degli istituti scolastici presenti sul territorio comunale.

Speriamo vivamente che venga assecondata questa richiesta sensata, per poter garantire la giusta serenità e protezione per la ripresa di tutte le attività commerciali e per poter affrontare nel migliore dei modi questa delicata fase 2.

Ecco come saranno le nostre vacanze durante la fase 2

Inail e Iss hanno pubblicato due documenti tecnici uno che riguarda la balneazione e un altro per la ristorazione. Entrambi i documenti hanno come scopo quello di tutelare la salute dei lavoratori e quello dei clienti.

Vediamo nel dettaglio come cambieranno le nostre abitudini per le prossime vacanze durante la fase 2.

Per quanto riguarda gli stabilimenti balneari dotati di piscina sarà vietato l’uso delle stesse, per poter garantire il giusto distanziamento interpersonale. Sulla spiaggia la distanza minima consigliata per il distanziamento degli ombrelloni parte da 5 metri mentre il distanziamento tra gli ombrelloni appartenenti alla stessa fila sarà di quattro metri e mezzo. Sarà vietato praticare attività ludico-sportive che possono creare assembramenti.

Per consentire un accesso controllato presso gli stabilimenti balneari o alle spiagge attrezzate la prenotaziona sarà obbligatoria e sarà suddivisa per fasce orarie. Dovranno essere differenziati, dove sarà possibile, due percorsi: uno di entrata e uno di uscita, che verranno spiegati con una segnaletica chiara per i fruitori.

È opportuno privilegiare l’assegnazione dello stesso ombrellone ai medesimi occupanti che decidano di soggiornare per più giorni. Prima dell’assegnazione di ombrelloni e delle postazioni è obbligatoria l’igienizzazione delle superfici prima di assegnarle a nuovi utenti, anche se ciò dovesse verificarsi nel corso della stessa giornata.

Lettini e sdraio non posizionati sotto l’ombrellone dovranno essere sistemati a due metri di distanza l’uno dall’altro. Per quanto riguarda le cabine è vietato l’uso promiscuo delle stesse a meno che l’uso non sia destinato all’interno nucleo familiare o per i soggetti che condividono la stessa unità abitativa.

Saranno vietati giochi di gruppo e feste.

Vacanze: normative da rispettare

Ecco quali sono le regole da rispettare per poter andare in vacanza

Per quanto riguarda la fruizione delle docce e dei servizi igienici dovrà essere rispettato il distanziamento sociale di due metri a meno che non siano previste barriere separatorie fra le postazioni.

Anche i bambini dovranno rispettare il distanziamento sociale in tutte le circostanze.

Per quanto riguarda le spiegge libere le decisioni verranno affidate agli enti locali che megliono sono a conoscenza delle caratteristiche delle spiagge libere. Dovranno essere affissi all’ingresso, in tutte le lingue, di ciascuna spiaggia libera i punti di accesso delle stesse dove dovranno essere esposti anche i comportamenti da mantenere, precisando il distanziamento interpersonale di un metro e il divieto di assembramento.

Verrà mappato o tracciato il perimetro di ogni allestimento per poter permettere agli utenti di posizionarsi in modo corretto. La capienza delle spiagge libere verrà controllata e monitorata attraverso delle app on line che favoriranno anche il contract tracing (segnalazione di un’eventuale presenza di contagio). Bisognerà garantire una pulizia costante della spiaggia e dei servizi di uso comune. Alcune spiagge potranno essere gestite da enti o soggetti che possono utilizzare personale altamente formato e potranno coinvolgere, qualora ve ne fosse l’esigenza, anche associazioni legate al volontariato.

Grottaminarda: riprende il mercato di generi alimentari

Dal prossimo 13 maggio a Grottaminarda riprende l’attività del mercato limitata alla sola vendita di generi alimentari. Le attività si svolgeranno il lunedì, il mercoledì e il venerdì dalle ore 07:00 alle ore 13:00.

Verranno adottate misure organizzative, in modo da evitare assembramenti di persone e tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei luoghi.

Grottaminarda: riapre l'attività del mercato

Riprende l’attività del mercato a Grottaminarda

Linee guida per gli operatori commerciali

Coloro che riprenderanno l’attività di vendita al mercato dovranno seguire le seguenti disposizioni:

Tutti i prodotti in vendita dovranno essere posizionati ad almeno 80 centimentri dal suolo.

Bisognerà attrezzare un punto di distribuzione di guanti monouso non forati e un dispenser con igenizzante per le mani.

Ciascun commerciante dovrà avere un bidone con coperchio personale.

Bisognerà utilizzare sempre guanti che dovranno essere integri e cambiati all’occorrenza.

Bisognerà controllare i clienti, evitando che possano toccare gli alimenti in caso non indossino guanti.

I banchi di esposizione della merce, fatta eccezione per il reparto ortofrutta, dovranno avere una barriera protettiva.

Le superfici dovranno essere pulite e disinfettate costantemente.

Bisognerà avere l’apposita autocertificazione ogni volta che inizierà l’attività di vendita, per poterla esibire agli agenti di Polizia municipale.

Sensibilizzare la propria clientela nel rispettare il distanziamento interpersonale di almeno un metro.

L’ingresso dei fornitori esterni nell’area del mercato è consentito solo prima e dopo l’orario previsto per le attività.

Posizionare cartelli per informare la clientela sulle nuovi disposizioni.

Le postazioni di vendita dovranno rispettare una distanza di 3 metri l’una dall’altra e laterale di un metro e mezzo.

A Grottaminarda riapre l'attività del mercato

Linee guida per i clienti

I clienti sono tenuti a non sostare nell’area mercatale o ad attardarsi negli acquisti in modo da evitare assembramenti.

Sia per i clienti che per gli operatori commerciali c’è il divieto di fumare perché è obbligatorio l’uso della mascherina.

Il Comune di Grottaminardacomunica che si impegnerà a provvedere alla preventiva sanificazione dell’area mercato e che sarà delimitata da apposite transenne. Verrà garantito l’accesso prioritario a persone portatori di disabilità e alle donne in stato di gravidanza.

Si comunica che qualora non venissero rispettate le disposizioni suddette, a causa di un afflusso notevole di persone o di una generale inosservanza delle stesse, l’autorità competente potrà sospendere temporaneamente il mercato fino al ripristino delle condizioni di sicurezza suddette. Qualora i comportamenti dovessero essere non in linea e continuativi nel non rispetto delle norme di sicurezza il mercato dovrà essere chiuso.

Tassa rifiuti: agevolazioni per le attività commerciali rimaste chiuse

La Provincia di Avellino, a seguito di un incontro svoltosi per definire alcune misure da mettere in atto per sostenere i Comuni e le attività commerciali che sono state costrette a chiudere a causa dell’emergenza Covid-19, hanno stabilito un percorso da seguire per agevolare gli esercenti.

Una di queste riguarda la tassa rifiuti: le attività commerciali che sono state costrette a chiudere e che, di conseguenza, non hanno prodotto rifiuti e non hanno beneficiato dei servizi non pagheranno.

Sospesa tassa rifiuti in Irpinia

La Provincia di Avellino pensa a delle misure economiche per aiutare le attività che durante l’emergenza sono rimaste chiuse

Domenico Biancardi afferma:

Come annunciato nelle scorse settimane e in linea con quanto sostenuto da tanti colleghi Sindaci, non bisogna far pagare ai titolari degli esercizi rimasti chiusi la tassa per l’intero periodo di stop. Oltre a non aver incassato nulla, non hanno ovviamente smaltito rifiuti. Una questione sollecitata anche dal presidente Valentino Tropeano e sulla quale ci siamo trovati pienamente d’accordo.

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