Politica

Elezioni Europee,
ecco le terne irpine

Anna Marro, candidata alle Europee con il Partito Democratico, con i suoi 7265 voti risulta essere la prima eletta nella terna tutta irpina presente in queste elezioni; segue Antonella Pecchia, candidata con Forza Italia, che prende 2870 preferenze; terza Michela Arricale, candidata con la Sinistra, che si ferma a 1489 consensi.

Archiviate le tre candidate irpine presenti in questa competizione, il dato delle Europee ci lascia altre curiosità, a partire dal più votato in assoluto: Matteo Salvini, mister 9971 preferenze.

Non sfigura Franco Roberti che incassa dalla provincia di Avellino un bottino di 8120 voti. E fa capolino tra i più votati in Irpinia anche il redivivo Silvio Berlusconi che riceve un consenso personale di 5346 preferenze.

Di seguito le terne più votate in Irpinia:

 

Il Movimento 5 Stelle è il partito più votato in Provincia di Avellino. Al termine dello spoglio, il partito di Beppe Grillo ha ottenuto 61.439 voti, pari al 29,95% del consenso. Il primo eletto con 3811 preferenze è Piernicola Pedicini; seguono Isabella Adinolfi (2807 preferenze) e Chiara Maria Gemma (2159 preferenze).

Europee 2019

 

La Lega è la vera rivelazione di questa tornata elettorale. Il partito di Matteo Salvini ha ottenuto 45.279 voti, pari al 22,07% del consenso. Il primo eletto con 9971 preferenze è Matteo Salvini; seguono Aurelio Tommasetti (3123 preferenze) e Simona Sapignoli (2449 preferenze).

Europee 2019

 

Il Partito Democratico è il terzo più votato in Irpinia. Il partito di Nicola Zingaretti ha ottenuto 41890 voti, pari al 20.42% del consenso. Il primo eletto con 8120 preferenze è Franco Roberti; seguono Anna Marro (7340 preferenze) e Nicola Caputo (4634 preferenze).

Europee 2019

 

Forza Italia chiude dietro il Pd. Il partito di Silvio Berlusconi ha ottenuto 26.027 voti, pari al 12,69% del consenso. Il primo eletto con 5346 preferenze è Silvio Berlusconi; seguono Aldo Patriciello (4683 preferenze) e Antonella Pecchia (2870 preferenze).

Europee 2019

 

La Sinistra ha ottenuto 4.769, pari al 2.3% del consenso. La prima eletta con 1515 preferenze è Michela Arricale; segue Eleonora Forenza (687 preferenze).

Europee 2019

 

Amministrative Avellino,
il commento di Massimo Passaro

Proseguono le operazioni di scrutinio nel comune di Avellino. In attesa di conoscere i nomi dei due candidati che andranno al ballottaggio, sentiamo Massimo Passaro, candidato sindaco di Avellino con I Cittadini in Movimento che scontano l’isolamento in città e non vengono premiati dal voto utile.

Per Passaro si prospetta un testa a testa tra Festa e Cipriano vista la ripartizione del voto di protesta tra 5 Stelle e Lega. Preziosi dovrebbe reggere e su Santoro potrebbero confluire i voti di De Mita.

Elezioni Europee,
la Lega prima in Italia e seconda in Irpinia

I dati definitivi delle Elezioni Europee ci consegnano un Paese a trazione leghista. Il partito di Salvini vola al 34% seguito dal Pd al 22.7% e dal M5s che perde quota e si ferma al 17.1%. Forza Italia prende l’8.8%, Fratelli d’Italia il 6.5%, + Europa il 3.1% e La Sinistra l’1.7%.

Il quadro della provincia di Avellino si distacca leggermente dai dati nazionali.

Il Movimento 5 Stelle è il primo partito in Irpinia con il 30%, seguito dalla Lega al 22%, sul podio il Pd con il 20.5% dei consensi. Forza Italia prende il 12.7%, Fratelli d’Italia il 5.3%; + Europa e La Sinistra si fermano rispettivamente al 2.4% e al 2.3%.

 

Intervista doppia,
Biancamaria D’Agostino vs Ferdinando Picariello

Appena un anno fa, anche ad Avellino, sono crollati nelle urne i due pilastri delle Seconda Repubblica: Pd e Forza Italia. Il vuoto è stato riempito dai 5 Stelle e dalla Lega.

Dodici mesi dopo si ritorna al voto e Lega e Movimento 5 Stelle dominano la scena grazie alle sortite in città di Matteo Salvini e Luigi Di Maio a sostegno rispettivamente di Biancamaria D’Agostino, avvocato cassazionista esperto in diritto di famiglia, docente universitario e consigliere dell’Ordine degli avvocati di Avellino e Ferdinando Picariello, avvocato cassazionista esperto in procedura penale comparata, già vicesindaco di Avellino nella prima giunta pentastellata del Comune.

Infrastrutture e Trasporti,
Dell’Orco (M5S): «13,2 miliardi di euro per la rete ferroviaria»

Il Sottosegretario ai Trasporti, Michele Dell’Orco, accompagnato dal Sottosegretario agli Interni, Carlo Sibilia, dall’onorevole Michele Gubitosa e dal candidato sindaco del Movimento 5 Stelle, Ferdinando Picariello, ha illustrato presso il Circolo della stampa di Avellino le misure previste dal decreto sulla micromobilità elettrica.

Dell’Orco annuncia novità rilevanti anche sulle grandi infrastrutture. È previsto, infatti, un investimento del Governo per la rete ferroviaria pari a 13,2 miliardi di euro, dei quali il 40% andrà al Sud.

Conferenza stampa Lega,
D’Agostino: «Votate le persone libere da logiche clientelari»

La Lega spara gli ultimi colpi prima del silenzio elettorale nella conferenza stampa tenutasi nella sede di via Mancini, indetta dal candidato sindaco, Biancamaria D’Agostino.

Il segretario della Lega , Sabino Morano, ricorda la vicinanza mostrata da Matteo Salvini e dal Governo all’Irpinia e annuncia un imminente ritorno del Ministro dell’Interno ad Avellino.

Vista la frammentazione delle liste, è molto probabile che si andrà al ballottaggio. E Sabino Morano nello smentire ogni apparentamento, si mostra fiducioso sul risultato del Carroccio già proiettato verso il secondo turno.

Intervista tripla: Luca Cipriano, Dino Preziosi e Amalio Santoro

La campagna elettorale per le prossime Amministrative di Avellino è quasi agli sgoccioli.

Ecco l’intervista tripla tra: Luca Cipriano, Dino Preziosi e Amalio Santoro, tre dei sette candidati a sindaco per questa tornata elettorale.

Luca Cipriano, Dino Preziosi e Amalio Santoro: intervista tripla

Alcuni dei tre candidati a sindaco per le Amministrative 2019 di Avellino

Per par condicio sono stati invitati tutti i candidati a registrare l’intervista presso la nostra sede ma, purtroppo, causa numerosi impegni dei candidati dovuti alle prossime elezioni non abbiamo potuto pubblicare due delle tre interviste in programma.

La donna senza applausi

L’articolo 3 della Costituzione Italiana dice:

Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.

L’articolo 51 recita:

Tutti i cittadini dell’uno o dell’altro sesso possono accedere agli uffici pubblici e alle cariche elettive in condizioni di eguaglianza, secondo i requisiti stabiliti dalla legge. A tale fine la Repubblica promuove con appositi provvedimenti le pari opportunità’ tra donne e uomini. La legge può, per l’ammissione ai pubblici uffici e alle cariche elettive, parificare ai cittadini gli italiani non appartenenti alla Repubblica. Chi è chiamato a funzioni pubbliche elettive ha diritto di disporre del tempo necessario al loro adempimento e di conservare il suo posto di lavoro.

Si ricordi che in Italia alle donne è stato riconosciuto il diritto al voto solo nel 1945: prima di allora erano di fatto, totalmente escluse dalla vita pubblica ed è paradossale che abbiano dovuto combattere per qualcosa che spettava loro di diritto, dalla nascita, al pari di un qualsiasi altro cittadino di sesso maschile.

Un discorso analogo vale per le tanto discusse quote rosa, la cui legge esiste solo dal 2011, ovvero le quote minime di presenza femminile all’interno di organi elettivi perché la presenza femminile nelle  amministrazioni pubbliche dovrebbe essere qualcosa di ovvio, così come ovvia è la presenza maschile.

Ciò deriva dal fatto che il ruolo politico della donna è stato sempre visto come qualcosa di passivo. Le donne sono troppo spesso chiamate in causa solo quando devono esprimere un voto. Ebbene, le donne sono sì elettrici ma devono anche avere la possibilità di essere elette.

Donne e società

Donne e quote rosa

Forse non si conoscono perfettamente e nel profondo le donne. Se così non fosse, attribuiremmo loro diversi aggettivi e affiancheremmo loro solo immagini di forza.

Vivere la propria femminilità dai banchi di scuola, al posto di lavoro e di politica, significa imparare presto che ci vogliono più energie per dimostrare il proprio talento. Parlate con queste donne e poi dite se sono così deboli, così fragili e bisognose di tutela.

Come afferma Eliana Bellezza ADAPT Community Manager:

Le donne hanno solo bisogno di spazio, di luoghi di lavoro, di classi, di imprese, di parlamenti, di piazze, di palchi, di teatri che sappiano svelare quante competenze silenziose si nascondono dietro i sorrisi, gli sguardi, i gesti che mostrano.

Quelle competenze le rendono piene di energia, poiché il vissuto personale di ciascuna persona – e di una donna in particolare, a cui la natura ha conferito compiti differenti, concedendole esperienze di straordinaria forza – lascia sempre sulle spalle uno zaino pieno zeppo di “so fare”, di capacità, di gesti concreti di cui il mondo del lavoro ha bisogno più che mai.

Le donne che sembrano occuparsi di politica meno degli altri, in realtà hanno freni inibitori indotti , dovuti ad una cultura maschilista che volente o nolente impatta il nostro quotidiano.

Le aspettative sociali uguali per tutti si caratterizzano di provocazioni e reazioni.

Le donne che si espongono in politica sono ancora troppo poche. In Italia abbiamo un’immagine predefinita di  quella che è la donna in politica, da un lato la “ simil olgettina”, per dirla in

maniera cruda la gnocca della situazione,che viene sospettata di aver utilizzato i suoi favori naturali per arrivare dove si trova, contrapposta all’altro tipo di donna che non dà proprio un’immagine glamour di se stessa, ma un cervello libero tale da competere per affermarsi e dare voce alla propria idea.

Quella giovane sarà sempre accusata di essere passata sotto la scrivania, e forse sa benissimo che verrà presa in giro dall’inizio alla fine, non per quello che dirà ma per il suo aspetto fisico . Questo tipo di donna dovrà avere per forza altri fini. E quindi sarà vista meno credibile.

Spesso e volentieri la donna non ha un incoraggiamento familiare, sottoposta da sempre al giudizio degli altri che diviene molto duro; la questione più sottile, forse più psicologica, lo vede nelle discussioni con i maschi, loro tendono a prevaricarsi; mentre le donne discutono e se lo fanno, sono molto più pacate.

Retaggi culturali bloccano e quindi manca un approccio veritiero alla realtà.

Donne moderne: difficoltà

Donne e società

Le quote rosa davvero crediamo siano la soluzione per valorizzare la donna?

La partecipazione attiva se non parte dalla donna stessa che consciamente accetta la sua discesa in campo non ha senso. Le quote rosa  possono rivelarsi inutili e dannose, se è solo uno spazio che bisogna colmare.

Le donne sono presenti, sono combattive. Nella politica locale le donne ci sono, si impegnano, sono coscienti , non hanno paura di esporsi, parlare con un microfono in mano. E’  nel porsi nei più alti gradini che inciampano o forse non decollano.  Le donne ci sono, ma non le troviamo a parlare spesso davanti ad una grande assemblea.

Non sarà il caso della Le Pen, figlia d’arte e donna in prima fila. Le altre, in genere, sono dietro le quinte, a servizio dell’uomo.

Natura, genetica, cultura possono fare la differenza?

Qui entra in gioco la dimensione personale, la pressione sociale dei genitori, degli amici che non collimano con il fulcro della vita politica. La condizione iniziale a delle proposte concrete è voler creare modelli e archetipi  differenti, veri e genuini.

Quante volte succede che una donna nel prendere una qualsiasi posizione subitaneamente le si fa notare  che non solo è una donna ma se è una mamma, rispetto a certi discorsi, certe affermazioni non può permettersele?

Spesso la donna attua nei suoi confronti un vero e proprio autosabotaggio oppure ha un livello di competenze talmente tanto alto da non curarsi minimamente delle critiche, non avendo paura della percezione negativa che potrebbe dare nel parlare.

Il problema del giudizio sociale non parte sempre dall’uomo ma è un problema generale.

Una donna deve sapere di poter essere protagonista della vita politica, della vita professionale, della vita sociale e della vita familiare e deve poter aspirare a questo sin dall’ infanzia, senza limite o preconcetto alcuno. Se si porterà avanti tutto ciò, la collettività intera ne risulterà certamente migliorata.

 In definitiva e perché no, anche in una prospettiva utilitaristica per quale ragione ci vogliono più donne in politica? Per la qualità fondamentale propria di ogni donna: essere una amministratrice nata. Che si amministri il ménage familiare, un’azienda o un Paese intero, ogni donna ha le caratteristiche per farlo. Per sua natura ella è infatti portata ad occuparsi degli altri: le donne sono madri. E questo vuol dire, che per indole personale, tendono a mettere gli altri al primo posto, e di conseguenza sono più sensibili alle esigenze del cittadino, sono più concrete ed operative, risultando quindi di grande utilità per la cosa pubblica.

Vengono in mente le parole di Margaret Thatcher:

In politica, se vuoi che qualcosa venga detto, chiedi ad un uomo. Se vuoi che qualcosa venga fatto, chiedi ad una donna.

Di Maio e il Movimento 5 Stelle si riprendono la città

Per il secondo anno consecutivo, il vicepremier Luigi Di Maio si fa vedere in città a pochi giorni dalle elezioni amministrative. L’anno scorso è andata bene. Quest’anno, visto l’entusiasmo dei militanti ed elettori arrivati da tutta l’Irpinia, il Movimento 5 Stelle potrebbe ripetersi. Continuare per cambiare è lo slogan.

Insomma, la sfida del Movimento 5 Stelle al Pd, partito che ha governato la città di Avellino negli ultimi trent’anni, entra nel vivo e Di Maio è il primo a prendersi la piazza.

Intervista doppia: Tiziana Cipolletta vs Chiara Rossani

Un’altra intervista doppia in vista delle prossime elezioni amministrative di Avellino, previste per il prossimo 26 maggio, vede come protagoniste due donne militanti molto diverse tra loro ma con una passione in comune: l’amore per la loro città e la politica.

Tiziana Cipolletta e Chiara Rossani: videointervista

Intervista doppia

Le protagoniste di questo nuovo match sono: Tiziana Cipolletta candidata nella lista Vera che ha come candidato sindaco Gianluca Festa e Chiara Rossani candidata nella lista La svolta che ha Dino Preziosi come candidato sindaco.

Buona visione!

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