Sanità

Vaccinazione ai bambini fragili: avviate le prime 160 somministrazioni all’Azienda Moscati

Un altro piccolo, ma comunque significativo contributo alla campagna vaccinale: dopo i pazienti fragili e le donne in gravidanza o che hanno partorito da poco, l’Azienda ospedaliera “San Giuseppe Moscati” di Avellino ha avviato anche la somministrazione dei vaccini ai bambini. E sono già 160 i minori di età compresa tra i 5 e gli 11 anni che hanno ricevuto la prima dose.

Un’attività che sta portando avanti l’Unità operativa di Pediatria in collaborazione con l’Unità operativa di Medicina Preventiva. Le somministrazioni vengono effettuate in un’area dedicata attigua al reparto diretto da Antonio Vitale e sono riservate ai bambini fragili o potenzialmente a rischio.

Sottolinea il primario Antonio Vitale:

Un lavoro che non si fermerà. Già domani sono in programma altre cinquanta inoculazioni. La vaccinazione ai bambini è molto importante. I numerosi accessi di piccoli positivi nel nostro pronto soccorso pediatrico che stiamo registrando in questi giorni rappresentano un campanello di allarme che non può essere ignorato: sebbene la maggior parte dei bambini riesca a guarire dal Covid-19 senza problemi, la loro positività rappresenta un veicolo di trasmissione pericoloso per le persone anziane e fragili.

Covid-19: le misure di contenimento dell’epidemia e le nuove regole sulla quarantena

Cambiano le disposizioni e le misure di contenimento dell’epidemia che riguardano anche nuove regole sulla quarantena.

Dal 10 gennaio 2022 fino al termine dello stato di emergenza si amplia l’uso del Green Pass rafforzato che riguarderanno anche una serie di attività all’aperto.

Per utilizzare i mezzi di trasporto pubblico locale o regionale c’è l’obbligo del green pass rafforzato.

Dal 31 dicembre sono cambiate le disposizioni per le quarantene. Non si applica la quarantena preventiva a coloro che hanno avuto contatti stretti con soggetti confermati positivi al Covid-19 nei 120 giorni dal completamento del ciclo vaccinale primario o dalla guarigione nonché dopo la somministrazione della dose di richiamo.

Fino al 10ecimo giorno successivo all’ultima esposizione al caso, a queste persone è fatto obbligo di indossare i dispositivi di protezione delle vie respiratorie di tipo FFP2 e di effettuare un test rapido o molecolare solo in presenza di sintomi.

I primi dati sull’efficacia dei vaccini nei confronti della variante Omicron suggeriscono che la stessa sarebbe in grado di ridurre l’efficacia dei vaccini nei confronti dell’infezione, della trasmissione, della malattia sintomatica, soprattutto chi ha completato il ciclo di due dosi da più di 120 giorni.

La terza dose riporta l’efficacia dei vaccini a livelli comparabili a quelli contro la variante Delta, conferendo una buona protezione nei confronti della malattia grave.

Per le seguenti ragioni è opportuno promuovere la somministrazione della terza dose di richiamo (booster) e differenziare le misure previste per la durata ed il termine della quarantena sia in base al tempo trascorso dal completamento del vaccino primario che alla somministrazione della dose booster.

Quarantena Covid-19 2022

Quarantena Covid-19 2022

Quarantene

Per quanto riguarda i contatti stretti i soggetti non vaccinati o che non abbiano completato il ciclo vaccinale (coloro che hanno ricevuto una sola dose di vaccino) o che abbiano completato il ciclo vaccinale primario da meno di 14 giorni resta inalterata la misura della quarantena che prevede una quarantena di 10 giorni dall’ultima esposizione al caso, al termine del periodo bisogna eseguire un test molecolare o antigenico con risultato negativo.

Coloro che hanno completato il ciclo vaccinale primario da oltre 120 giorni, e che hanno in corso di validità il green pass se asintomatici devono effettuare una quarantena di 5 giorni, al termine di questo periodo deve essere eseguito un test molecolare o antigenico con risultato negativo.

Se i soggetti asintomatici hanno ricevuto la dose booster o hanno concluso il ciclo vaccinale nei 120 giorni precedenti o sono guariti da infezione SARS-CoV-2 nei 120 giorni la quarantena non viene applicata ma è fatto obbligo di indossare i dispositivi di protezione per almeno 10 giorni dall’ultima esposizione al caso. Il periodo di auto sorveglianza termina al quinto giorno.

Bisogna effettuare un test antigenico rapido o molecolare alla prima comparsa dei sintomi e se ancora asintomatici, al quinto giorno successivo alla data dell’ultimo contatto stretto con soggetti confermati positivi al Covid-19.

Gli operatori sanitari devono eseguire tamponi su base giornaliera fino al quinto giorno dall’ultimo contatto con il soggetto contagiato.

Per i contatti a basso rischio, qualora abbiano indossato sempre le mascherine chirurgiche o FFP2 non è necessaria quarantena ma dovranno essere mantenute le comuni precauzioni igienico-sanitarie. Se non è stato possibile garantire l’uso della mascherina, tali contatti dovranno sottostare a sorveglianza passiva.

I soggetti contagiati che hanno precedentemente ricevuto la dose booster o hanno completato il ciclo vaccinale da meno di 120 giorni l’isolamento può essere ridotto dai 10 ai 7 giorni, se asintomatici da almeno 3 giorni e alla condizione che, al termine di tale periodo, risulti eseguito un test molecolare o antigenico con risultato negativo.

A Portici cittadini in coda per il vaccino, poi tutti a casa per mancanza di dosi

La denuncia dei Consiglieri comunali di Portici Alessandro Cariello e Domenico Avolio:

Da un lato si sconsigliano gli assembramenti e dall’altro si costringono i cittadini ad accalcarsi senza alcun ordine a fare la fila.

Sono immagini sconcertanti quelle che arrivano dall’hub vaccinale di Portici, allestito all’interno del Centro Sportivo di via Farina.

I cittadini, tra cui molti anziani, restano in coda dalle prime ore del mattino, accalcati, in attesa di essere chiamati per effettuare la terza dose vaccino. L’eccellente adesione dei campani alla terza dose rappresenta un significativo elemento di ottimismo, ma ritengo inaccettabile che anziani, persone fragili e donne in stato di gravidanza restino ore in attesa della somministrazione del vaccino, quasi sempre all’aperto con avverse condizioni meteorologiche. Le Istituzioni non possono derogare per essere coerenti con la campagna di sensibilizzazione che si sta portando avanti e credibili evitando disservizi e disagi ai cittadini che responsabilmente si recano ai centri vaccinali.

Comune di Portici

Comune di Portici

A denunciarlo attraverso un’interrogazione è il Consigliere regionale del Movimento 5 stelle Luigi Cirillo.

Aggiungono Caramiello e Avolio:

Ma a preoccupare il Movimento Cinque Stelle di Portici, non sono solo le lunghe code che si creano, bensì che molti cittadini hanno lamentato di essere stati rispediti a casa senza ricevere il vaccino, nonostante le diverse ore di fila. In controtendenza col processo di potenziamento messo in atto da tutte le Asl, sulla scorta delle disposizioni nazionali e regionali tese a far decollare la campagna vaccinale per la terza dose, al Comune di Portici si vive un vero e proprio paradosso. L’amministrazione comunale ancora una volta si mostra incapace nella gestione di un servizio attualmente indispensabile per la collettività. Ci auguriamo che presto si riesca a risolvere questi problemi, anche per invogliare i cittadini a vaccinarsi contro il Covid.

Conclude Luigi Cirillo:

Sarebbe opportuno  e auspicabile creare percorsi dedicati ad anziani, soggetti fragili e donne in gravidanza, ritengo inaccettabile che queste persone restino ore in attesa della somministrazione del vaccino, quasi sempre all’aperto con avverse condizioni meteorologiche.

Tumori cerebrali: dal Premio Carla Russo la proposta di Osservatorio Regionale

Per i  tumori cerebrali è prioritario effettuare un censimento che fotografi la situazione attuale in Campania, in termini di risorse e richiesta di assistenza. Il Consiglio Regionale impegnerà la Giunta a costituire un gruppo di lavoro che metta a sistema i dati e, assieme ai giovani ricercatori, ai responsabili clinici e agli scienziati, proponga le soluzioni più utili”. È la proposta avanzata dal Presidente del Consiglio Regionale della Campania, Gennaro Oliviero, che ha partecipato alla terza edizione del Premio Carla Russo. L’iniziativa, nata a Pimonte per volontà della famiglia Palummo,  anche quest’anno ha premiato i 12 migliori giovani ricercatori under 40 impegnati nella lotta contro i tumori cerebrali.

La proposta del presidente Oliviero è stata immediatamente accolta da Tommaso Pellegrino, capogruppo di Italia Viva in Consiglio Regionale, che ha rilanciato:

È utile istituire un Osservatorio Regionale sulla neuro-oncologia, che sia in grado di attivare una rete delle neuroscienze in cui la Campania è ancora oggi deficitaria. Far dialogare i massimi esperti regionali di neuro-oncologia significa porre la prima pietra per la costituzione di un Istituto campano dedicato alla lotta ai tumori cerebrali e per una più attiva partecipazione dei professionisti campani alle reti nazionali e internazionali.

Sulla stessa lunghezza d’onda anche Alessandro Amitrano, Deputato del Movimento 5 Stelle:

È importante avere anche sul nostro territorio un centro che sia punto di riferimento per le neuroscienze e che convogli le tante eccellenze già presenti nella nostra regione. Possiamo riuscirci solo mettendo a sistema l’impegno dei clinici, dei professionisti e delle componenti politiche.

Paolo Cappabianca, presidente della Società Italiana di Neurochirurgia e professore della materia all’Università degli Studi di Napoli ‘Federico II’, Maria Laura Del Basso De Caro, professoressa di Anatomia Patologica nella stessa Università,    e Lorenzo Chiariotti, direttore dell’Unità di ricerca sui tumori cerebrali del CEINGE, si sono detti molto soddisfatti per gli impegni assunti dalla Regione:

Il network è ciò che manca in Campania. Avere una serie di iniziative positive e non coordinarle crea un danno gravissimo. Diagnostica e ricerca, ad esempio, devono camminare di pari passo poiché le scoperte in atto possono rappresentare una nuova era per la lotta ai tumori cerebrali. In neuro-oncologia è possibile fare passi in avanti giganteschi, ma è necessaria la struttura organizzativa.

Per Fabrizio Tagliavini e Luigi Mansi, rispettivamente presidente e segretario del comitato scientifico del Premio Carla Russo

È stato un incontro estremamente positivo in cui si sono visti elementi di concretezza. C’è l’impegno del mondo politico a supportare l’iniziativa e quello dei professionisti nel portarla avanti in prima persona. Percorrendo questa strada è davvero possibile raggiungere l’obiettivo.

Premio Carla Russo

Premio Carla Russo

Le conclusioni sono state affidate a MicheleAntonio e Carmela Palummo, fondatori dell’Associazione Carla Russo, che si sono detti:

Orgogliosi dei risultati raggiunti. Tre anni fa non pensavamo di macinare tanta strada in così poco tempo, soprattutto con i rallentamenti dovuti al Covid-19, e ci teniamo a ringraziare tutte le persone, le associazioni e le istituzioni che ci hanno supportato in questo percorso. Infine, vogliamo congratularci con i vincitori dell’edizione 2021, che ha visto premiati 12 giovani ricercatori in 10 diverse categorie.

Il Premio Miglior Ricercatore Under 40 è stato assegnato a: Giulia Berzero, ricercatore presso l’Università Vita-Salute San Raffaele e medico neurologo presso l’Unità di Neurologia dell’Ospedale San Raffaele IRCCS; Anna Luisa Di Stefano, Research Doctor presso l’Hopital Foch, Suresnes (Francia), appena tornata a Livorno; Marco Riva, Ricercatore presso il dipartimento di Scienze Biomediche dell’Università Humanitas; Giuseppe Maria Della Pepa, Dirigente Medico Neurochirurgo presso la Fondazione Policlinico Gemelli IRCCS. 3 i premi assegnati per i migliori giovani che hanno presentato una: tesi di Laurea in “Professioni Sanitarie”; tesi di Laurea Magistrale; tesi post-Laurea, consegnati rispettivamente a: Manuela Zingarelli, Neurobiologa presso l’Università di Pavia; Grazia Menna, Neurochirurgo presso il Policlinico Universitario “Agostino Gemelli” di Roma; Filippo Birocchi, Postdoctoral fellow, SR-Tiget di Milano. A Eugenio Di Giorgio, U.O.C. Medicina Nucleare Ospedale del Mare; a Rosa Della Monica, specializzanda in medicina genetica presso l’Università degli Studi Federico II di Napoli, e a Pasqualina Giordano, coordinatrice del GOM del sistema nervoso centrale dell’Ospedale del Mare di Napoli, sono stati assegnati i premi per il miglior Abstract presentato durante il convegno “Stato dell’arte e prospettive della Neuro-Oncologia in Campania”. Mentre a Raduan Ahmed Franca, Medico specializzando in Anatomia Patologica presso Università degli Studi di Napoli Federico II, e a Rina Di Bonaventura, Neurochirurgo presso “Fondazione Policlinico Agostino Gemelli IRCCS”, è stato assegnato il premio per il miglior Abstract presentato nel corso del “XXIV Congresso Nazionale e Corso Residenziale AINO.

Terrazze terapeutiche. Colori e profumi della salute

Terrazze terapeutiche. Colori e profumi della salute, il libro sulla prima ricerca italiana condotta da un oncologo e un vivaista sui benefici del verde terapeutico in oltre 200 pazienti oncologici dell’Ospedale di Carrara e l’impatto sulla “farmaco- economia”. 

Due amici con lo stesso nome, Maurizio, lo stesso anno di nascita, 1956, gli stessi “umani” orizzonti e lo stesso ”pensiero laterale”. Lo sguardo rivolto a percorsi diversi oltre la strada più battuta, verso impegni, obiettivi e realtà nuove, come la loro esperienza sulle terrazze terapeutiche, sui bisogni dei pazienti, oltre l’assunzione di una compressa, raccontata ora in un libro: il concreto sostegno che il Verde ha dato ai malati oncologici nell’angosciante attesa della chemioterapia o dell’esito di una TAC e il risultato sulla riduzione del consumo di farmaci ansiolitici e degli anti-dolorifici al bisogno.

Terrazze terapeutiche. Colori e profumi della salute

Terrazze terapeutiche. Colori e profumi della salute

L’oncologo ha messo a disposizione le due terrazze del suo reparto ospedaliero, il vivaista il loro completo allestimento a verde e, insieme ad un selezionato gruppo di paesaggisti urbani, agronomi, farmacisti, psicologi, biologi, vivaisti ed oncologi, hanno trasformato le terrazze terapeutiche in una ricerca scientifica.

benefici prodotti sulla salute dalla presenza di piccoli spazi verdi, come i terrazzi allestiti con piante e fiori dell’Oncologia di Carrara, assumono una valenza sociale: gli effetti positivi agiscono infatti su qualsiasi persona che ha il privilegio di poter godere di un angolo verde, non solo sui malati.

Il libro Terrazze terapeutiche. Colori e profumi della salute è disponibile in tutte le librerie italiane e nel sito della casa editrice Gilgamesh Edizioni.

La direzione generale dell’ASL di Avellino sta dimostrando approssimazione

Nella fase più cruciale della campagna vaccinale, la direzione generale dell’ASL di Avellino sta dimostrando approssimazione, disorganizzazione e inadeguatezza, lasciando nel caos migliaia di cittadini che, opportunamente sollecitati dalle Autorità sanitarie, chiedono di poter ricevere la terza dose del siero anti covid.
È evidente che, data la piega che sta prendendo la pandemia, quanto si sta verificando in Irpinia è inaccettabile e dovrà essere oggetto dell’attenzione non solo della Commissione Sanità, che sarà presto convocata, ma anche del Governo regionale. È quanto scrive il Presidente della Commissione Sanità del Consiglio regionale, Enzo Alaia, in una missiva al Governatore De Luca.
Aggiunge Enzo Alaia:
È a dir poco sconcertante che nel momento in cui è richiesto il funzionamento a pieno regime di tutti gli Hub vaccinali, l’ASL decida di chiuderne più della metà, creando disagi a tutti i cittadini, specie i più anziani, costretti a lunghe attese, al freddo e sotto la pioggia. Sconcerta anche la sospensione delle vaccinazioni domiciliari alle persone che soffrono di patologie gravi. Le conseguenze di queste scelte ricadono, ovviamente, sui più deboli e stanno disincentivando coloro che avevano maturato la volontà a vaccinarsi, anche in ragione della rapida diffusione della nuova variante Omicron che sta interessando la nostra regione.
L’Asl di Avellino può contare su personale preparato e disponibile, ma ha, tuttavia, evidenti carenze organizzative che non possono che essere imputate ad una gestione palesemente insufficiente. Siamo in stato di emergenza da quasi due anni, perché il management dell’Azienda Sanitaria non ha prorogato i contratti del personale a tempo determinato, pur avendo la consapevolezza che ci sarebbe stata una nuova ondata pandemica? Perché non ha disposto per tempo l’adeguamento dell’organico, tale da assicurare per almeno altri due anni il funzionamento a pieno regime di tutti gli hub vaccinali della provincia, nessuno escluso?
Conclude Enzo Alaia:
Nelle prossime ore convocherò una seduta della Commissione Sanità ponendo all’ordine del giorno il caso Avellino. Auspico, tuttavia, che il Governo regionale voglia valutare provvedimenti incisivi, a carattere di urgenza, affinché venga immediatamente ristabilita la funzionalità degli hub e con essa la ripresa a pieno regime della campagna vaccinale in Irpinia.
Il problema in Irpinia e nel resto della Campania purtroppo non dipende soltanto dalle problematiche sollevate in ambito sanitario ma sono ben più più gravi perché la responsabilità non è da cercare solo in un singolo ambito ma in tutti soprattutto in quelli che dovrebbero controllare il rispetto delle normative vigenti.
Non ci sono controlli da parte delle Amministrazioni locali che lasciano in balìa la cittadinanza nella piena anarchia. Non ci sono controlli in molte attività commerciali, soprattutto impegnate nella ristorazione, che permettono l’accesso a chiunque, basandosi semplicemente su una risposta basata sulla fiducia e senza esibizione della documentazione necessaria per l’accesso in determinate strutture.
Si lascia la cittadinanza in balìa degli assembramenti, senza cercare di mantenere un’ordine che significa tutelare la salute ed evitare focolai. Poi ci si lamenta quando la situazione degenera e non la si può insabbiare, richiamando la cittadinanza alla responsabilità.
Se ciascuno riuscisse ad autogovernarsi rispettando la propria libertà individuale senza ledere quella altrui non ci sarebbe bisogno di organi preposti per far in modo che la civiltà e il bene comune vengano rispettati.
Vaccini in Irpinia

Vaccini in Irpinia

Non c’è bisogno di richiamare la cittadinanza a comportamenti responsabili perché l’anno trascorso ha dimostrato ampiamente la mancanza di responsabilità e senso civico.
C’è bisogno di effettuare controlli e far rispettare le regole vigenti.

Morta di epatite C dopo trasfusione: 450.000 € di risarcimento ai familiari

La Corte d’Appello di Salerno ha condannato l’ASL di Salerno a risarcire la somma di € 450.000,00 agli eredi di una donna, morta a seguito del contagio da epatite C conseguente alla somministrazione di una trasfusione infetta, avvenuta nel 1983 presso l’ospedale di Salerno San Giovanni di Dio e Ruggi D’Aragona.

Si tratta di una vicenda risalente agli anni ’80 allorquando, in alcuni casi, vennero effettuate trasfusioni provenienti da sacche di sangue i cui donatori non erano stati testati in maniera approfondita.

Le conseguenze fisiche, tuttavia, sono emerse solo dopo svariati anni, essendo danni cosiddetti lungo-latenti, quando i pazienti, purtroppo, hanno scoperto di essere ammalati di HCV o HIV.

L’avv. Pasquale Berna, del foro di Nocera Inferiore ed esperto in colpa medica, che ha difeso la donna danneggiata e, dopo la sua morte, i suoi eredi, ci spiega la particolarità di tale pronuncia:

L’avv. Pasquale Berna, del foro di Nocera Inferiore ed esperto in colpa medica, che ha difeso la donna danneggiata e, dopo la sua morte, i suoi eredi, ci spiega la particolarità di tale pronuncia:

In questo tipo di cause, nella stragrande maggioranza dei casi, viene condannato il Ministero della Sanità per non avere adottato le misure idonee a prevenire ed impedire la trasmissione di malattie mediante il sangue infetto. In questo caso, invece, la Corte d’Appello di Salerno, nella persona del Presidente dr.ssa Crespi, accogliendo totalmente la tesi di parte attrice, ha riconosciuto un’ulteriore responsabilità nell’operato dell’Ospedale di Salerno, già all’epoca centro trasfusionale, per non aver effettuato i dovuti controlli sulle sacche di sangue e per aver somministrato una trasfusione non necessaria senza, peraltro, acquisire il consenso della paziente. È bene precisare che oggi, fortunatamente, ci sono severi protocolli da seguire nella raccolta di sangue e i controlli sui donatori danno massima sicurezza.

L’avvocato Berna conclude:

Sono molto soddisfatto per questo risultato ma anche amareggiato perché non l’ho potuto condividere con la diretta interessata che purtroppo non è sopravvissuta alle plurime patologie post contagio.

In Temporary: lo shop dedicato ai prodotti d’eccellenza dell’Irpinia

Domenica 7 novembre apre ufficialmente In Temporary, lo shop dedicato ai prodotti dell’agroalimentare d’eccellenza dell’Irpinia e della Sicilia. Situato nel cuore Avellino, in una delle strade più antiche della città, in via Dalmazia, si da il via ad un progetto autofinanziato tutto al femminile. Sono Paola Petrillo, avellinese, e Felicia Pennisi, spadaforese (ME), le titolari dell’attività, storicamente legate da un profondo senso di amicizia e ora impegnate professionalmente a concretizzare alcuni dei valori più autentici del Meridione: l’accoglienza, i prodotti di qualità della cucina mediterranea e i legami sociali.

Un’impresa in rosa nata dalla volontà e dalla forza di voler veicolare un messaggio importante destinato soprattutto alle quote rosa che, spesso, hanno scelto la famiglia alla carriera. Per sessanta giorni, In Temporary sarà vetrina del made in Sud italiano. Un modo di dialogare tra le imprese, sia nuove che già storicamente presenti sul territorio, ma intenzionate ad essere presenti in questo progetto che vuole dare un colpo d’incoraggiamento ai grafici che parlano di occupazione, in primis giovanile e femminile.

L’iniziativa, pur avendo finalità commerciali, è stata studiata per mettere in rete alcuni dei brand più significativi e autentici della produzione territoriale autoctona.

Sono oltre un centinaio le referenze selezionate, di cui alcune riportano un evidente marchio riconosciuto. Tra le aziende della provincia di Avellino compaiono sugli scaffali il Panificio San Giovanni di Caposele e la tradizione degli Scaldatelli e degli Amaretti (PAT), da Cervinara la pasticceria artigianale Castello, il birrificio artigianale Don Jon, e l’Azienda del Borgoper i prodotti conservieri biologici e quelli di trasformazione della castagna ‘Jonna’ del Partenio, poi l’agricola  Antico Castello di San Mango sul Calore, con le conserve, I Favati di Cesinali, riconosciuta cantina al femminile, premiata quest’anno 5 Grappoli della guida Bibenda e Tre Bicchieri Gambero Rosso, la rete d’imprese Hirpiniae Cibus dei comuni di Morra De Sanctis, Lioni, Teora, Conza ed Aquilonia, con la pasta prodotto con i grani antichi Senatori Cappelli e Saragolla, e l’Azienda Agrituristica Fontana Madonna di Frigento con l’Olio Regio Ravece.

In Temporary

In Temporary

Dall’estremo sud, arrivano i sapori della Antica Dolceria Bonajuto, la più antica fabbrica di cioccolato della Sicilia, con la sua prestigiosa cioccolata di Modica (RG), la pasticceria classica di Little Miceli di Spadafora (Messina) e la sua  tradizione dolciaria siciliana (pasta di mandorla, frutta martorana, i torroni siciliani, nzulle e pignolata), insieme all’Azienda Agricola Grimaldi con le mandorle biologiche, pesto di mandorla e di pistacchio verde di Bronte Dop, e Campisi, ditta a conduzione familiare nel caratteristico borgo di Marzamemi (SR) con i prodotti conservieri ittici e a base di pomodoro al nero di seppia e alle sarde, la Fava di larga di Leonforte, Presidio Slow Food, e il cece pascia’, antico legume siciliano.

Sono tutti prodotti a chilometro zero di piccole e medie imprese che hanno scelto di trasmettere nei loro articoli confezionati, l’autenticità dei sapori locali e per il commercio di prossimità a discapito della GDO. Anche per il confezionamento, In Temporary ha studiato ad packaging ecofriendly e sostenibile grazie all’ utilizzo della carta, dalle shopper alle etichette adesive, fino alle box in cartone pressato.

Convenzione Azienda Moscati- Federfarma: attivato il servizio cup-ticket nelle prime 37 farmacie

È stato attivato il servizio di prenotazione e disdetta delle prestazioni ambulatoriali erogate dall’Azienda ospedaliera “San Giuseppe Moscati “di Avellino nelle prime 37 farmacie provinciali. Grazie a una convenzione con Federfarma Avellino, cui hanno fatto seguito l’implementazione dei sistemi informatici e la formazione degli operatori, gli utenti possono sia prenotare o disdire le visite specialistiche che pagare il ticket presso le farmacie territoriali convenzionate.

L’intesa raggiunta con la Federazione dei Farmacisti mira a ottimizzare i tempi di attesa dell’utenza, potenziando il sistema di accesso dei cittadini alle prestazioni senza costringerli a recarsi agli sportelli del Centro Unico Prenotazioni dell’Azienda e va ad aggiungersi ai servizi già attivati in tal senso, come la prenotazione/disdetta telefonica (numero 0825.1806060, attivo dal lunedì al venerdì, dalle ore 8,30 alle 13 e dalle 14 alle 16,30) e il pagamento tramite le casse automatiche intraospedaliere.

Per il momento è possibile prenotare presso le farmacie esclusivamente le prime visite (non le visite di controllo) relative alle seguenti prestazioni:

visita

  1. cardiochirurgica
  2. senologica,
  3. chirurgica
  4. di chirurgia vascolare
  5. ematologica
  6. diabetologica
  7. di nutrizione clinica
  8. di nutrizione clinica artificiale
  9. per dislipidemia
  10. infettivologica
  11. epatologica
  12. neurochirurgica
  13. otorinolaringoiatria
  14. dermatologica
  15. dermochirurgica
  16. dermatologica per immunologia
  17. gastroenterologica

 

Per usufruire del servizio di prenotazione, gli utenti devono recarsi presso le farmacie abilitate già muniti di prescrizione del medico di medicina generale e tessera sanitaria. Il farmacista rilascerà uno stampato che certifica la prenotazione effettuata e il costo eventualmente dovuto dall’utente se non esente; lo stesso andrà poi esibito al momento della visita specialistica. Per il pagamento del ticket, andrà esibito al farmacista il foglio di prenotazione.

Precisa Maria Teresa Prizio, responsabile dell’Unità operativa Cup-ticket dell’Azienda “Moscati:

Sono state già avviate le attività di potenziamento dell’offerta ambulatoriale con conseguente rimodulazione delle relative agende. Pertanto, il numero delle prestazioni al momento prenotabili come prime visite in farmacia è destinato gradualmente ad aumentare. Così come aumenterà anche il numero delle farmacie provinciali abilitate al sistema di prenotazione, cancellazione o variazione di una prenotazione e di pagamento del ticket.

 

ELENCO DELLE PRIME 37 FARMACIE IN CUI È GIÀ ATTIVO

IL SERVIZIO CUP-TICKET MOSCATI

 

FARMACIA COMUNE – INDIRIZZO
ACIERNO – DOTT.  MICHELE ACIERNO AVELLA (AV) – VIA CARDINALE D’AVANZO
AMODEO – DOTT.SSA  SILVIA AMODEO AVELLINO – VIA TAGLIAMENTO 42/44
AUTOLINO SAS – DOTT. SERAFINO AUTOLINO AVELLINO – VIA L. AMABILE N. 44/48
BAIANO – DOTT. RAFFAELE MASI SAS AVELLINO – C.DA EUSTACHIO N. 22
BENIGNI – DOTT.SSA ALBA BENIGNI DENTECANE (AV) – VIA ROMA N. 94
CAIRANO – DOTT. ANTONIO ZARRILLI CAIRANO (AV)
CAPOZZI – DOTT. SERGIO CAPOZZI ATRIPALDA (AV) – VIA R. AVERSA N. 63/65
CAPRIO – DOTT. GIACOMO CAPRIO VENTICANO (AV) -VIA E FERRI N. 4
CARDILLO – DOTT. LUIGI CARDILLO AVELLINO – VIA DUE PRINCIPATI N. 32
CENTRALE – DOTT. GIOVANNI DE LAURENTIIS ATRIPALDA (AV) – VIA PIAZZA N. 3/5
CENTRALE – DOTT.SSA EMILIA DE VIVO SERINO (AV) – VIA ROMA N. 18
CODELLA – DOTT.SSA MICHELINA CODELLA CALITRI (AV) – CORSO GARIBALDI N. 47
DAMIANO – DOTT. UMBERTO DAMIANO LAURO (AV) – VIA PRINCIPE AMEDEO N. 19
D’AMORE – DOTT. FRANCESCO D’AMORE E MARIA CARMELA SNC TORELLA DEI LOMBARDI (AV) – VIA MANTOVA N. 2/A
DE CHIARA – DOTT. LUIGI DE MAIO SOLOFRA (AV) – VIA F. DE STEFANO
DE PIETRO – DOTT.SSA ERMINIA DE NISCO BONITO (AV) – VIA ROMA N. 245
DEL GALLO SAS – DOTT. ALFONSO DE FELICE MONTORO (AV) – VIA ROMA N. 40
DEL LEONE – DOTT. ANTONELLO MAZZONE AVELLINO – CORSO V EMANUELE N. 11/13
FERRARA – DOTT. IGINO FERRARA SANTO STEFANO DEL SOLE (AV) – VIA COLACURCIO N. 8
FERRISI – DOTT.SSA CLOTILDE FERRISI BISACCIA (AV) – VIA XIII LUGLIO N. 29
FLOVILLA – DOTT. MARIO FLOVILLA MONTECALO IRPINO (AV) – VIA CORSO V EMANUELE N. 49
GALASSO – DOTT.RI ANTONIO E FEDERICO GALASSO MONTORO (AV) – VIA MUNICIPIO N. 23
GUARNACCIA – DOTT. SSA RITA GUARNACCIA SENERCHIA (AV) VIA CIRCUMVALLAZIONE N.11
IMPERIO – DOTT. GENNARO DE ANGELIS FORINO (AV) VIA ROMA N. 55
MEDUSA – DOTT. ANTONIO NOVELLINO AVELLINO VIALE ITALIA N.199/D
NOVELLINO – DOTT.SSA ROSANNA BIONDI MONTEMARANO (AV) VIA S. FRANCESCO N. 74
NOVELLINO – DOTT.SSA ROSANNA BIONDI VOLTURARA (AV) VIA GENNARO VECCHI N.44
PADULA – DOTT.SSA ALESSANDRA PADULA ARIANO IRPINO (AV) VIA ROMA N. 2/4/6
PELOSI – DOTT. VITTORIO PELOSI FRIGENTO (AV) PIAZZA UMBERO I N.3
RUSSO – DOTT. GIUSEPPE RUSSO CERVINARA (AV) VIA VARIANTE N. 8/10
RUZZA – DOTT. TOMMASO RUZZA ARIANO IRPINO (AV) VIA MARTIRI N. 99/C
SABATO – DOTT. ALDO SABATO AVELLINO VIA CARDUCCI N. 20
SANTA LUCIA – DOTT.SSA ANNA MARRA- FARMACIE FIORENTINO PRATOLA SERRA (AV) VIA GUSTAVO PICARDO 24/B
SANTANIELLO – DOTT. SALVATORE NAPOLITANO QUINDICI (AV) VIA FONTANA N.4
SANT’ANNA – DOTT. ROCCO GILIBERTI AVELLINO VIA LARGO FERRIERA N.9/11
SANTA RITA – DOTT.SSA ANTONELLA BOFFI GROTTOLELLA (AV) PIAZZA MUNICIPIO N.4
VALENTE RAIMO – DOTT.SSA LIDIA RAIMO OSPEDALETTO (AV) PIAZZA PARTENIO snc

Sanità campana: Invertire subito la rotta!

La CISL FP IrpiniaSannio questa mattina in presidio a Napoli, unitamente alla federazione regionale della CISL Campania per la protesta indetta presso palazzo S. Lucia sede della Regione Campania – fanno sapere Antonio Santacroce Segretario Generale e Mario Walter Musto responsabile della sanità pubblica e privata della Cisl FP IrpiniaSannio.
Si è manifestato nei confronti delle scelte politiche intraprese negli ultimi anni che hanno provocato, nel sistema sanitario pubblico, il taglio di posti letto negli ospedali, lo svuotamento di professionalità e servizi nel territorio, la diminuzione delle prestazioni erogate ai cittadini, la drastica riduzione del personale (medici, infermieri, operatori sanitari, tecnici e amministrativi).
Tutto ciò ha determinato tempi lunghi d’attesa per visite, esami e interventi chirurgici, lasciando sguarnite aree d’intervento essenziali, come la prevenzione, la non autosufficienza, la presa in carico delle cronicità, la disabilità e la salute mentale.
L’emergenza da COVID-19 ha messo a nudo tutti i problemi del Servizio Sanitario Campano.

Oggi serve rilanciare il S.S.R. usando meglio ed in maniera seria le maggiori risorse stanziate dallo Stato e dalla Unione Europea, correggendo scelte organizzative e di politica socio-sanitaria che in Campania hanno fatto emergere gravi criticità da quelle economiche a quelle tecnologiche e professionali determinando pesanti ricadute sui cittadini a partire dai più fragili e vulnerabili sempre più spesso costretti a farsi curare in altre regioni determinando ciò un ulteriore costo a carico delle casse regionali e dei cittadini. La stabilizzazione e il mantenimento in servizio di tutti i precari attivando contratti di almeno 36 mesi come da indirizzo del Consiglio Regionale della Regione Campania.

Un cambiamento del modello organizzativo, oggi del tutto insoddisfacente, che valorizzi la programmazione, il coordinamento e la gestione nel territorio dei servizi sanitari, sociosanitari e assistenziali, rafforzando la Medicina territoriale e i Distretti sociosanitari, definendo piani di salute distrettuali su ogni territorio.
Occorre restituire alla prevenzione un ruolo centrale nel Servizio Sanitario Regionale, rafforzando il Dipartimento di Prevenzione con funzioni sia di programmazione che di erogazione delle attività di promozione ed educazione alla salute, di prevenzione e sorveglianza delle malattie infettive e delle malattie cronico degenerative, di prevenzione e sicurezza negli ambienti di vita e di lavoro, di sicurezza degli alimenti, di igiene e sanità pubblica veterinaria.

Cisl Fp IrpiniaSannio

Cisl Fp IrpiniaSannio

Promuovere la medicina di prossimità, facilitando l’accesso ai servizi. Bisogna rafforzare l’assistenza territoriale e i servizi sanitari e socio-sanitari, di tipo riabilitativo, domiciliare, residenziale e semiresidenziale, riorganizzando i percorsi di cura ed assistenza dal territorio all’ospedale fino alla casa del paziente, per facilitare il rientro al proprio domicilio del paziente dimesso dal reparto ospedaliero o dal pronto soccorso e attuare la presa in carico di persone fragili o malati cronici da parte dei servizi sanitari.
Nei Distretti si devono organizzare, così come previsto dal PNR, i servizi di assistenza primaria e di specialistica ambulatoriale, facendo lavorare insieme professionisti diversi –medici, infermieri, assistenti sociali – in sedi riconoscibili e accessibili, Case della Comunità e Ospedali di Comunità, attuando al più presto l’infermiere di famiglia.
Bisogna rivedere il rapporto pubblico/privato valorizzando la funzione integrativa e non sostitutiva dell’offerta sanitaria privata, rispetto alla programmazione pubblica dell’offerta di cura e stante la centralità in termini professionali, tecnologici, organizzativi e di servizio che sempre deve avere la sanità pubblica, rivedendo i sistemi di accreditamento contrastando seriamente l’odioso fenomeno del dumping contrattuale.
Investire sul personale e le professioni del sistema sociosanitario.

È urgente invertire l’attuale declino delle risorse professionali a livello tanto ospedaliero che territoriale su ambiti essenziali quali la prevenzione, le cure primarie e la continuità assistenziale, altrimenti nessuna riforma può avere esiti importanti e concreti.
Serve adeguare con urgenza gli organici falciati da 10 anni di commissariamento che hanno generato una perdita di operatori sanitari di circa 20.000 unità rispetto ai fabbisogni reali, occorre superare i vincoli finanziari per stabilizzare tutti i precari che rappresentano appena 1/3 del reale fabbisogno.

Invochiamo giustizia per gli oltre 66mila precari che si sono fatti carico, in questi mesi, di essere le prime linee della lotta al covid-19, mettendo in gioco le loro stesse vite. Lavoratrici, lavoratori e professionisti sanitari che si sono messi al servizio del Paese durante i lockdown, accettando turni massacranti anche di 12-13 ore, pronte disponibilità, talvolta lavorando con dispositivi di protezione individuali insufficienti, quando non direttamente improvvisati durante la prima fase dell’emergenza.
La CISL FP non si fermerà in questa battaglia di giustizia perché la salute è un bene comune e un diritto che il servizio sanitario deve assicurare in misura eguale a ogni persona. Queste le affermazioni di Santacroce e Musto.

Scroll to top