un caffè a teatro

I, Shakespeare di Tim Crouch

Fra il 2003 e il 2005, il Brighton Festival ha invitato Tim Crouch a riscrivere alcuni capolavori shakespeariani per un pubblico giovane.

Nascono così I, CalibanI, Peaseblossom e I, Banquo, monologhi scritti, diretti e interpretati da Crouch rispettivamente dedicati alla Tempesta, al Sogno di una notte di mezza estate, a Macbeth e in seguito riuniti con il titolo FairyMonsterGhost.

I testi sono pubblicati da Oberon Books come I, Shakespeare, insieme al successivo I, Malvolio (da La dodicesima notte), che ha debuttato al Brighton Festival nel 2010.

La presente pubblicazione riprende quella edizione, riportando anche l’introduzione a firma di John Retallack, prima autore e regista della Company of Angels, gruppo sperimentale dedicato al teatro ragazzi, e poi direttore associato all’Old Vic Theatre di Bristol, dove ha portato in scena nel 2011 i primi tre testi.

Al ciclo I, Shakespeare si aggiunge in seguito I, Cinna (the Poet), incluso nella presente edizione, che è una riscrittura del Giulio Cesare commissionata a Crouch nel 2012 dalla Royal Shakespeare Company per il World Shakespeare Festival e poi pubblicata sempre da Oberon Books.

I testi compresi in questo volume sono stati raccolti e proposti in lingua italiana su impulso di Fabrizio Arcuri e di Accademia degli Artefatti, che da anni si impegnano nell’introduzione in Italia della drammaturgia contemporanea britannica e in particolare della scrittura di Tim Crouch.

La compagnia ha portato in scena – nell’ordine – Io, BanquoIo, FiordipiselloIo, Cinna (il Poeta)Io, Calibano fra il 2013 e il 2014, con la traduzione di Pieraldo Girotto.

Introduzione di John Retallack.

Traduzione Pieraldo Girotto.

Contributi di Fabrizio Arcuri e Roberta Ferraresi.

I, Shakespeare di Tim Crouch

I, Shakespeare di Tim Crouch

Tim Crouch: biografia

Nato nel 1964, vive a Brighton, Inghilterra.

Dal 2003 scrive testi, li dirige e li interpreta.

Le sue opere sono rappresentate in Gran Bretagna e all’estero.

Sono opere piuttosto differenti fra loro, che si possono riunire intorno all’idea di un’ instancabile sperimentazione di forme teatrali anti- o almeno post-rappresentative fondate sulla messa in discussione – o meglio «de-materializzazione», come la definisce citando una formula coniata da Lucy Lippard per le arti visive – dei canoni scenici tradizionali: la presenza dell’attore, lo spazio, naturalmente la drammaturgia, e non da ultimo il rapporto con lo spettatore.

Non a caso per l’autore il teatro è una forma d’arte concettuale, «qualcosa che esiste soltanto nella testa del pubblico».

Dal linguaggio evocativo ma essenziale, incastonate in ambienti minimali, le sue pièces prevedono poche immagini ma lasciano molto spazio all’immaginazione, creando una drammaturgia che è ad oggi considerata una delle punte della ricerca teatrale britannica contemporanea e di cui i monologhi shakespeariani presentati in questo volume, scritti fra il 2003 e il 2010, forniscono un esempio rappresentativo da molti punti di vista.

Vittorio Gassman attore multimediale di Arianna Frattali

Icona dell’artista quale mattatore del palcoscenico, Vittorio Gassman, come molti suoi colleghi coetanei che in età giovanile hanno esordito e si sono costruiti una solida carriera nel mondo del teatro, vive in un periodo di transizione, dove nuovi media di massa come il cinema e, soprattutto, la televisione, si affacciano prepotentemente sulla scena, stravolgendo i modelli dell’arte e i canoni dell’intrattenimento.

Come dimostra la fortuna artistica dello stesso Gassman, l’adattamento a questi mezzi risulta cruciale per imporre la propria personalità, in cui l’eclettismo e la capacità di mescolare la cultura alta a quella popolare traccia la sorte dei «nuovi attori».

Questo studio delinea un profilo artistico di Vittorio Gassman secondo un’inedita prospettiva tesa a conciliare le varie sfaccettature della sua attività, in una visione appunto «multimediale» della sua arte attoriale.

Vittorio Gassman attore multimediale di Arianna Frattali

Vittorio Gassman attore multimediale di Arianna Frattali

Arianna Frattali: biografia

È ricercatrice presso l’Università del Salento e ha svolto attività di ricerca e insegnamento relative alle discipline dello spettacolo presso vari Atenei italiani.

È autrice di monografie – Presenze femminili fra teatro e salotto. Drammi e melodrammi nel Settecento lombardo-veneto (2010), Testo e performance dal Settecento al Duemila (2012), Didone abbandonata di Pietro Metastasio (2014), Santo Genet da Genet per la Compagnia della Fortezza (2019) – e numerosi saggi legati al teatro del Settecento, del secondo Novecento e del ventunesimo secolo.

Romanzo teatrale di Michail Bulgakov

Perfida parodia del mondo teatrale russo, in particolare del Teatro d’Arte di Mosca, il romanzo, rimasto di fatto incompiuto per volere dello stesso autore, ha tra i protagonisti il grande regista e teorico di teatro Konstantin Stanislavskij – di cui lo stesso Bulgakov fu collaboratore – nelle inediti vesti di eroe comico.

Tuttavia, Romanzo teatrale non va inteso come mera e scherzosa vendetta letteraria verso il vecchio maestro: al centro della narrazione vi è infatti il mondo teatrale, rappresentato, dal punto di vista del protagonista Maksudov alter ego dell’autore, non solo quale luogo fisico e creativo e galassia di eccentriche personalità, ma anche secondo una prospettiva più generale di satira sociale.

Ne esce un esilarante ritratto della «teatralizzazione della vita moscovita» durante lo spietato regime staliniano.

Romanzo teatrale di Michail Bulgakov

Michail Bulgakov: biografia

Scrittore e drammaturgo, è universalmente conosciuto per il romanzo Il maestro e Margherita, capolavoro della letteratura del Novecento. Nato a Kiev nel 1891, giunge a Mosca nel 1921, dove inizia a frequentare i circoli letterari della città e a scrivere il romanzo La guardia bianca, di cui, nel 1925, ne adatterà una fortunata versione teatrale.

Interessato al mondo del teatro, inizia un faticoso rapporto di collaborazione con il Teatro d’Arte.

Tuttavia, è con la censura sovietica che i rapporti si riveleranno davvero conflittuali: la pubblicazione di capolavori quali Il maestro e Margherita, Cuore di cane e La corsa, spesso autentiche satire del regime, venne sempre respinta e soltanto nel 1961, oltre vent’anni dalla morte avvenuta nel 1940, le opere di Bulgakov iniziarono a circolare, incoronandolo come uno dei più importanti scrittori del secolo.

Presentata la Stagione 2022 – 2023 del Teatro di Napoli

Sono 23 gli spettacoli che tra produzioni, coproduzioni e ospitalità compongono la ricca programmazione della Stagione 2022 – 2023 del Teatro di Napoli – Teatro Nazionale, presieduto da Federico Cafiero de Raho e diretto da Roberto Andò.
Presentata con il titolo Un altro mondo è possibile, la Stagione si presenta come un unico percorso distribuito nei due cartelloni che da ottobre 2022 a maggio 2023 si succederanno sui palcoscenici dei teatri Mercadante e San Ferdinando.
A questi, come sempre, si aggiungeranno il cartellone del Ridotto del Mercadante e i progetti e le iniziative destinati alle giovani generazioni e al territorio.

Il Presidente Federico Cafiero De Raho sottolinea come le tante proposte che andranno in scena ai teatri Mercadante e San Ferdinando tracciano un programma non soltanto prestigioso per i nomi e per i titoli messi in campo ma molto impegnativo dal punto di vista produttivo e organizzativo, impreziosito dai diversi, importanti progetti di formazione destinati alle nuove generazioni e ai territori.

Scrive il direttore Roberto Andò nella presentazione:

La nuova stagione del Teatro Nazionale di Napoli si apre all’insegna di un romanzo-totem della letteratura italiana: Ferito a morte. Questa scelta del romanzesco come tonalità privilegiata per intercettare la contemporaneità è la linea che caratterizza le altre produzioni previste in questa Stagione per la quale abbiamo scelto come frase chiave Un altro mondo è possibile, a evidenziare la grande promessa del teatro in ogni tempo.

Stagione 2022 - 2023 del Teatro di Napoli

Teatro di Napoli: il programma

TEATRO MERCADANTE

Ferito a morte
di Raffaele La Capria
adattamento Emanuele Trevi
regia Roberto Andò
produzione Teatro di Napoli – Teatro Nazionale, Fondazione Campania dei Festival, Emilia Romagna Teatro Fondazione – Teatro Nazionale, Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale
19 – 30 ottobre 2022

T&P
TOTÒ E PEPPINO

omaggio a Samuel Beckett
testo e regia Antonio Capuano
produzione Teatro di Napoli – Teatro Nazionale
16 – 27 novembre 2022

Il crogiuolo
di Arthur Miller
regia Filippo Dini
produzione Teatro di Napoli – Teatro Nazionale, Teatro Stabile Torino – Teatro Nazionale, Teatro Stabile di Bolzano
29 novembre – 4 dicembre 2022

Otello
da William Shakespeare
traduzione e drammaturgia Letizia Russo
regia Andrea Baracco
produzione Teatro Stabile Dell’Umbria
6 -11 dicembre 2022

Cado sempre dalle nuvole – Cantare Pasolini
un progetto di Mauro Gioia
regia Francesco Saponaro
produzione Teatro di Napoli – Teatro Nazionale
18 – 29 gennaio 2023

Un’ultima cosa cinque invettive, sette donne e un funerale 
un progetto di e con Concita De Gregorio
regia Teresa Ludovico
produzione Teatro di Bari, Rodrigo srls
10 febbraio 2023

Don Chisciotte
adattamento di Francesco Niccolini
liberamente ispirato al romanzo di Miguel de Cervantes Saavedra
regia Roberto Aldorasi, Alessio Boni, Marcello Prayer
produzione Nuovo Teatro
15 – 26 febbraio 2023

Cyrano de Bergerac
di Edmond Rostand
adattamento e regia Arturo Cirillo
produzione Teatro di Napoli – Teatro Nazionale, Marche Teatro, Teatro Nazionale di Genova, Emilia Romagna Teatro Fondazione – Teatro Nazionale
1 – 12 marzo 2023

Il giardino dei ciliegi
di Anton Čechov
adattamento e regia Rosario Lisma
produzione Teatro Nazionale di Genova, Teatro Menotti
14 – 19 marzo 2023

La gioia
uno spettacolo di Pippo Delbono
produzione Emilia Romagna Teatro Fondazione – Teatro Nazionale, Théâtre de Liège, Le Manége Maubeuge – Scène Nationale
28 marzo – 2 aprile 2023

Misericordia 
scritto d diretto Emma Dante
produzione Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa, Teatro Biondo di Palermo, Atto Unico / Compagnia Sud Costa Occidentale, Carnezzeria
19 – 30 aprile 2023

Lazarus
di David Bowie e Enda Walsh
regia Valter Malosti
produzione Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale, Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale, Teatro di Napoli – Teatro Nazionale, Teatro di Roma – Teatro Nazionale, LAC Lugano Arte Cultura
3 – 14 maggio 2023

TEATRO SAN FERDINANDO

La zattera di Gericault
di Carlo Longo
regia Piero Maccarinelli
produzione Teatro di Napoli – Teatro Nazionale
27 ottobre – 6 novembre 2022

Libidine violenta
testo e regia Enzo Moscato
produzione Teatro Metastasio Prato, Teatro di Napoli – Teatro Nazionale, Casa del Contemporaneo
15 – 20 novembre 2022

Settimo senso
Moana Pozzi
di Ruggero Cappuccio
regia Nadia Baldi
produzione Teatro Segreto
22 – 27 novembre 2022

Tavola tavola, chiodo chiodo…
tratto da appunti, articoli, corrispondenze e carteggi di Eduardo De Filippo uno spettacolo di e con Lino Musella
produzione Elledieffe – Compagnia Teatrale Luca De Filippo, Teatro di
Napoli – Teatro Nazionale
1 – 11 dicembre 2022

Scalo Marittimo
di Raffaele Viviani
regia Giuseppe Miale di Mauro
con il coro dell’orchestra di Piazza Vittorio
produzione Teatro di Napoli – Teatro Nazionale in collaborazione con Nest Napoli Est Teatro
26 dicembre 2022 – 8 gennaio 2023

Italia Brasile 3 a 2 Il ritorno
di e con Davide Enia
produzione Teatro Metastasio di Prato – Fondazione Sipario Toscana
10 -15 gennaio 2023

Il segreto del talento
(Le gazze ladre) 

di Valeria Parrella
musica e regia Paolo Coletta
produzione Teatro di Napoli – Teatro Nazionale, Società per Attori srl
26 gennaio – 5 febbraio 2023

L’arte della commedia
di Eduardo De Filippo
regia Fausto Russo Alesi
produzione Elledieffe – Compagnia Teatrale Luca De Filippo, Teatro di Napoli – Teatro Nazionale, Fondazione Teatro della Toscana
16 – 26 febbraio 2023

La morte e la fanciulla
di Ariel Dorfman
regia Elio De Capitani
produzione Teatro di Napoli – Teatro Nazionale, Fondazione Campania dei Festival, Teatro dell’Elfo
7 – 12 marzo 2023

La compagnia del sonno
di Roberto Alajmo
regia Armando Pugliese
produzione Teatro di Napoli – Teatro Nazionale, Teatro Biondo di Palermo
13 – 23 aprile 2023

Stanza con compositore, donne, strumenti musicali, ragazzo
di Fabrizia Ramondino
spazio e regia Mario Martone
produzione Teatro di Napoli – Teatro Nazionale
4 -14 maggio 2023

Al Trianon Viviani, l’ironia e lo splendore della Canzone napoletana

Due gli appuntamenti della settimana al Trianon Viviani.

Giovedì 26 maggio, alle 21, settima e ultima conferenza cantata del ciclo “Le mille e una Napoli” di Francesca Colapietro e Mariano Bellopede: tema della serata l’ironia nella canzone napoletana. Tra gli ospiti Gino Curcione e Francesco Viglietti.

Nel week end, l’ultima ripresa della stagione di “Adagio Napoletano. Cantata d’ammore”, il musical scritto e diretto da Bruno Garofalo, che ripropone lo splendore del patrimonio della melodia partenopea: repliche venerdì 27 e sabato 28, alle 21 e domenica 29 maggio, alle 18.

Il mese di maggio della programmazione del Trianon Viviani si concluderà con due appuntamenti speciali, entrambi martedì 31 prossimo.

Trianon Viviani

Trianon Viviani

Alle 18:00 un omaggio a Vittorio Viviani, figlio del grande commediografo stabiese e autore del romanzo Il posto di guardia, recentemente pubblicato da Neri Pozza. Il libro sarà presentato da Titti MarroneGiuseppe Russo e Paolo Viviani, con le letture di Toni Servillo. Ingresso libero fino a esaurimento dei posti.

Alle 21:00, all’esterno del teatro, piazza Vincenzo Calenda ospiterà una serata di Tony Esposito con il suo brass quintet per il quartiere Forcella e per la città: con un programma di brani di musica classica rivisitati e reinventati all’insegna del ritmo, il concerto, intitolato Tribal classic, sarà a ingresso gratuito, fino a esaurimento dei posti, con prenotazione obbligatoria al botteghino (massimo due biglietti a persona).

Infine, per questo mese di maggio, si segnala la nuova programmazione degli orarî di apertura della Stanza delle Meraviglie, lo spazio immersivo dedicato alla canzone napoletana: visite gratuite effettuabili tutti i giorni, dal lunedì al sabato, di mattina dalle 10:30, 11:30 e 12:30, e nel pomeriggio dalle 16:00, 17:00 e 18:00; la domenica e i festivi solo negli orarî mattutini.

Disegnata dal regista Bruno Garofalo da un’idea di Marisa Laurito, la Stanza è stata realizzata nell’àmbito dell’Ecosistema digitale Cultura Campania, Progetto ArCCa, Architettura della Conoscenza Campana – Contesto Musica (Por Campania Fesr 2014-2020 – assi 1 e 2), il progetto di digitalizzazione del patrimonio culturale campano, materiale e immateriale, promosso dalla Regione Campania e attuato da Scabec, la società in house della Regione per i beni culturali.

È la notte un raduno d’ombre appunti su Falcone al Teatro Mercadante

In occasione del 30° anniversario della strage di Capaci: 23 maggio 1992 il Teatro di Napoli-Teatro Nazionale martedì 24 maggio alle ore 21.00 al Teatro Mercadante presenta: È la notte un raduno d’ombre, Appunti su Falcone e altri testi di Franco Scaldati, un progetto di Franco Maresco e Claudia Uzzo.

Nel 30° anniversario della strage di Capaci (Palermo) del 23 maggio del 1992, il Teatro Nazionale di Napoli, martedì 24 maggio alle ore 21.00 al Teatro Mercadante, presenta E’ la notte un raduno d’ombre. Appunti su Falcone e altri testi di Franco Scaldati.

Una performance tra immagini, testi e memorie, su progetto di Franco Maresco e Claudia Uzzo, a partire dal testo del drammaturgo, attore e regista Franco Scaldati, scomparso nel 2013 autore di testi come Il pozzo dei pazzi, Totò e Vicè, considerato tra i maggiori esponenti della drammaturgia italiana contemporanea dalla seconda metà degli anni ’70 del secolo scorso.

Un evento artistico e allo stesso tempo civile, attraverso la poesia e le parole di Franco Scaldati e le immagini del regista Franco Maresco, per ricordare e raccontare l’atmosfera degli anni dell’operato del Magistrato Giovanni Falcone, assassinato da Cosa nostra insieme alla moglie Francesca Morvilo e ai tre uomini della scorta Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani.

È la notte un raduno d'ombre appunti su Falcone

È la notte un raduno d’ombre di Franco Scaldati

Ricorda Franco Maresco:

Gli “Appunti per Falcone” furono ritrovati tra le carte del drammaturgo Franco Scaldati nel 2018. Dell’esistenza di questi brevi testi poetici mi aveva parlato più volte Melino Imparato dopo la morte di Scaldati . Si sapeva che c’erano, o c’erano stati veramente, ma nessuno li aveva trovati fino a quell’anno.

In “Appunti per Falcone” non c’è nessun riferimento ai fatti reali, alle cronache di quella strage del ’92, meno che mai a trattative tra Stato e mafia o ai mille ” teoremi ” di cui si parla o delira da trent’anni. C’è invece la poesia e la lingua irripetibili di Franco Scaldati, la sua visionarietà, la sua profondissima riflessione sul mistero dell’esistenza umana, su quella che lui chiamava la “perversione del destino“.

Solo gli “esperti ” di vecchie cose palermitane riconosceranno in alcuni splendidi monologhi il riferimento biografico a Falcone: quello del boss della Kalsa, Tommaso Spadaro, che da bambino giocava a pallone con il futuro giudice (e suo “nemico”). Il resto è puro Scaldati, visione di ” abissi e catastrofi “, da cui però, forse, può rinascere ancora la vita.

La performance anticipa il progetto di produzione che il Teatro di Napoli avvierà intorno alla drammaturgia di Franco Scaldati, con il regista, a partire dalla prossima stagione.

Ingresso libero su prenotazione, fino a esaurimento posti disponibili.

20 lezioni su Giorgio Strehler di Alberto Bentoglio

Venti lezioni per conoscere Giorgio Strehler (1921-97), attraverso un percorso cronologico che prenda in considerazione tutti gli spettacoli (teatrali e musicali) che il regista ha allestito nel corso della sua carriera.

Padre fondatore del teatro di regia in Italia, Strehler dal 1947, con la nascita del Piccolo Teatro di Milano, ha saputo tracciare nuove strade, all’insegna dell’attualità culturale, dell’apertura nei confronti delle drammaturgie straniere, ma, soprattutto, della costante evoluzione di una personale poetica.

Ha dedicato la sua esistenza alla creazione e diffusione globale del ‘teatro d’arte’, quale espressione di un impegno artistico di alto profilo morale e civile, un teatro ‘necessario’ destinato a svolgere un’importante funzione di coscienza politica, sociale e culturale.

A chi gli chiedeva le ragioni del suo fare teatro, Strehler amava rispondere:

Il teatro per me è questo: uomini che si mettono insieme per salvarsi l’uno con l’altro.

20 lezioni su Giorgio Strehler di Alberto Bentoglio

20 lezioni su Giorgio Strehler di Alberto Bentoglio

Alberto Bentoglio: biografia

Insegna Storia del Teatro all’Università Statale di Milano dove, dal 2017, dirige il Dipartimento di Beni Culturali e Ambientali.

Prendendo le mosse dagli ultimi decenni del Settecento, Bentoglio ha approfondito la ricerca sul panorama teatrale italiano fino all’Unità d’Italia.

Ha inoltre studiato l’organizzazione dello spettacolo dal vivo, in particolare della realtà milanese, con riferimento al magistero di Grassi e Strehler.

Fra le sue pubblicazioni, ricordiamo: L’arte del capocomico: biografia critica di Salvatore Fabbrichesi (Roma, Bulzoni, 1994); Antonio Colomberti, Memorie di un artista drammatico (Roma, Bulzoni, 2004); Sei personaggi in cerca d’autore di Pirandello per Giorgio De Lullo (Pisa, ETS, 2007); L’attività teatrale e musicale in Italia (Roma, Carocci, 2007); Antonio Colomberti, Dizionario biografico degli attori italiani (Roma, Bulzoni, 2009); Il Teatro dell’Elfo (1973-2013) (Milano, Mimesis, 2013); Milano, città dello spettacolo (Milano, Unicopli, 2014).

La donna è mobile di Vincenzo Scarpetta al Trianon

Portata in scena per la prima volta nel 1918, La donna è mobile è una commedia-parodia musicale in quattro atti.
L’azione è sorretta e arricchita da monologhi, duetti e terzetti musicati e cantati, presentati come parodie di famose arie di opera lirica.

Il panorama musicale dell’Ottocento romantico viene ampiamente rivisitato grazie alla riscrittura comico-grottesca e alla rielaborazione dei testi. Si tratta di un’originale e particolare tessitura musical-drammaturgica che, pur partendo dai canoni del tradizionale stile scarpettiano, si distingue per l’impianto fortemente corale.
Qui la commedia dialettale incontra la parodia dell’opera lirica, grazie alla capacità dell’autore di attraversare diversi registri e canoni essenziali della tradizione teatrale napoletana del tempo.

Si va da Rigoletto e La Traviata di Verdi a Cavalleria rusticana di Mascagni, da Guglielmo Tell di Rossini a La Bohème di Puccini. Non mancano deliziose citazioni dell’operetta e rielaborazioni parodiche di grandi successi di inizio Novecento per finire con marce e balletti composti dallo stesso Vincenzo Scarpetta.

La donna è mobile di Vincenzo Scarpetta

La Donna immobile – ph©Pino Miraglia

La donna è mobile: la trama

Nella Napoli degli anni Venti la vecchia nobiltà vive il suo crepuscolo e l’alta borghesia è in piena crisi economica dopo l’euforia borsistica d’inizio Novecento. La nobile Giulietta, rampolla di casa Sazio, aspira a un matrimonio con un uomo ricco e d’alto lignaggio. Don Ignazio, suo padre, cerca di accontentarla nei suoi capricci e la lascia giocare con i sentimenti dello squattrinato Eugenio Fiorillo, un trovatello beneficato dal Barone Don Ambrogio, e del ricco ma per nulla avvenente Baroncino Turzi.
Giulietta, preda del suo arrivismo, cede alle lusinghe del Turzi e si prepara ad accasarsi come baronessa. Grazie ad alcune lettere ritrovate in una vecchia poltrona, Eugenio scopre di essere figlio legittimo ed erede universale di Don Ambrogio. Per vendicarsi si finge il ricchissimo principe indiano Kitikuti facendo intendere alla compiaciuta Giulietta che vuole sposarla.

Con l’aiuto di Ferdinando il dottore, Luisella la fruttivendola, Pascale il pescivendolo e i tre servitori Felice, Vincenzo e Salvatore, organizza una festa-beffa ai danni di Giulietta e di tutti i suoi sodali.
V’ ‘a dongo comme sta ma vi dichiaro, per evitarvi grattacapi e impicci, dovrete secondare i suoi capricci, ne avit’ ‘a fa’ passa’! M’ha fatto tribula’ na vita intera, pe’ contentarla, pe’ nun ‘a senti’.

Francesco Saponaro spiega così lo spettacolo:

La donna è mobile ci ha permesso di giocare con molti codici e stili grazie ad affioramenti espressivi che aprono a diversi generi oltre quello germinativo della commedia-parodia in musica da cui siamo partiti.
Destreggiandosi in un nugolo di personaggi che ricalcano gli echi della più nota drammaturgia scarpettiana, Vincenzo Scarpetta ci offre una raffinata e umoristica critica della società del suo tempo che in realtà non è affatto lontana dalla nostra. Giocando con equivoci e malintesi, travestimenti e lotte di classe, inseguendo l’amore e il danaro, è il riscatto sociale pacifico e scaltro – tutto arte della scena e teatro – ad avere la meglio. Gli ultimi gabbano i prepotenti che perdono le loro infauste e stolide imprese. Almeno a teatro è così.
Si intravedono ne La donna è mobile echi di Petito e Marulli, il lirismo vibrante di Viviani e qualche sfumata complessità dai risvolti pirandelliani. Più a fuoco, naturalmente, le linee moderne della comicità di Titina, Peppino ed Eduardo. In musica il gioco è pirotecnico.

Grazie al sodalizio con gli artisti coinvolti e con il maestro Mariano Bellopede la musica guida il tessuto emotivo della messa in scena e libera suggestioni che viaggiano ben oltre il confine partenopeo.

La donna è mobile di Vincenzo Scarpetta

La donna è mobile di Vincenzo Scarpetta

Vincenzo Scarpetta era un artista raffinato e, seguendolo, abbiamo scoperto che la partitura può essere contaminata dal guizzo nomade del napoletano curioso; dagli States al Sud America, dal Mediterraneo all’Estremo Oriente.
Il copione de La donna è mobile è una brillante promessa di teatro. Ce lo restituisce il lavoro fondamentale di Maria Beatrice Cozzi Scarpetta, custode del suo archivio e curatrice dei testi e dei materiali che oggi possiamo leggere ed apprezzare.
Abbiamo lavorato nel rispetto del testo senza dimenticare di interrogarci sul presente, su come alcune linee melodiche, sfumature linguistiche, azioni, segni distintivi o oggetti possano anche subire un cortocircuito con i modelli del teatro contemporaneo.
Questa interpunzione o contrappunto, di relazione fertile con la memoria, produce il seme di un nuovo inizio.

Convegno su Harold Pinter il 16 e 17 maggio al Teatro Mercadante

Per celebrare i novant’anni dalla nascita di Harold Pinter – caduti in un drammatico 2020 in cui teatri ed università sono rimasti chiusi – il Teatro di Napoli / Teatro Nazionale, in collaborazione con l’Università di Napoli L’Orientale, l’Università di Salerno, l’Università Federico II di Napoli, l’Accademia delle Belle Arti di Napoli, il Centro Argo (Centro Interuniversitario di Argomentazione, Pragmatica e Stilistica), il Comune di Napoli e Arci Movie, ospiterà nei giorni di lunedì 16 e martedì 17 maggio 2022 due giornate di studi in onore del drammaturgo inglese.

Il convegno si articolerà in sezioni dedicate all’approfondimento e alla discussione sia di aspetti formali, stilistici e tematici del linguaggio drammaturgico di Pinter, sia alla ricostruzione dell’impegno civile che ne ha caratterizzato la vita e la scena.

Studiosi di storia del teatro, letteratura e cultura inglese, critici teatrali, giornalisti, attori e registi si alterneranno sul palcoscenico del Mercadante per raccontare ‘la scena del potere’ e ‘il potere della scena’ di uno degli artisti più significativi della seconda metà del Novecento, mentre le sue opere risuoneranno attraverso performance attoriali dal vivo di Cristina Donadio e Andrea Renzi, la messinscena di Tradimentiper la regia di Michele Sinisi e la proiezione del film documentario Ritratto di Harold Pinter di Roberto Andò.

Convegno su Harold Pinter

Convegno su Harold Pinter

Convegno su Harold Pinter: programma

Lunedì 16 maggio

Teatro Mercadante di Napoli

14:00 Apertura dei lavori e saluti istituzionali di Federico Cafiero de Raho (Presidente del Teatro di Napoli), Roberto Andò (Direttore del Teatro di Napoli), Gaetano Manfredi (Sindaco di Napoli), Maria Laudando (Direttrice del Dipartimento di Studi Letterari, Linguistici e Comparati dell’ Università degli Studi di Napoli L’Orientale), Luca Cerchiai (Direttore Dipartimento Scienza Patrimonio Culturale dell’Università di Salerno), Andrea Mazzucchi (Direttore del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università Federico II di Napoli), e Rosita Marchese (Presidente Accademia delle Belle Arti di Napoli)

14.20 Cortometraggio di Arci Movie su Pinter
Presiede Isabella Innamorati (Università di Salerno)

14:30 Keynote: Paolo Bertinetti (Università di Torino): Il passato non esiste

15:00 Break

15.30 Performance di Andrea Renzi: Monologo

Panel 1: Teatro e potere: la scrittura dentro la scena
Presiede Maria Laudando (Università L’Orientale di Napoli)
15:45 Rodolfo di Giammarco (La Repubblica): Note sulla vita, sulla scena, sulla coscienza
16:05 Andrea Peghinelli (Università La Sapienza di Roma) “That language made me dizzy”: Harold Pinter e la vertiginosa vitalità della parola in scena

16:25 Roberto D’Avascio (Università L’Orientale di Napoli): Neri perturbanti, gli spazi inquieti di Pinter
16:45 Margaret Rose (Università di Milano): Identità minacciate

17.05 Dibattito

Lunedi 16 maggio

Sala del Ridotto del Mercadante

21:00 spettacolo Tradimenti di Harold Pinter, regia di Michele Sinisi

Martedì 17 maggio

Teatro Mercadante

10:00 Videomessaggio di Michael Billington
Presiede Laura Caretti (Università di Siena)

10:10 Keynote: Mark Taylor-Batty (University of Leeds): Allegories of despair: Harold Pinter’s early drama

10:40 Break

11.00 Performance di Cristina Donadio: Amore e guerra secondo Pinter/Cassavetes

Panel 2: Stanze, minacce, memoria: mettere in scena Pinter
Presiede Giulio Baffi (La Repubblica)
11:15 Renato Carpentieri
11:30 Elena Bucci: Come ho tradito L’amante
11:45 Andrea Renzi: Appunti di lavoro
12:00 Monica Nappo: Una pausa in meno
12:15 Pierpaolo Sepe: L’ossessione prende corpo
12:30 Michele Sinisi: La matericità di Pinter
12:45 Roberto Andò
13:00 Dibattito

14.00 Pranzo

Panel 3: Tradurre, tradire, rivisitare Pinter
Presiede Iolanda Plescia (Università La Sapienza di Roma)
15.30 Alessandra Serra (Traduttrice Einaudi): Tradurre Pinter
15:50 Manlio Santanelli (Drammaturgo): La scrittura verticale
16:10 Alfonso Amendola (Università di Salerno): Storie per il cinema. Harold Pinter sceneggiatore
16:30 Stefano De Stefano (Accademia di Belle Arti di Napoli): “Il calapranzi”, un’ipotesi di allestimento dell’Accademia di Belle Arti
16.50 Francesco De Cristofaro (Università Federico II di Napoli) Terra di ognuno. Harold Pinter e la guerra

17:10 Dibattito

Martedì 17 maggio

Teatro Mercadante di Napoli

19:00 Proiezione del film “Ritratto di Harold Pinter” di Roberto Andò
In collaborazione con Università degli Studi di Napoli Federico II e Arci Movie
Introducono Antonio Borrelli (Arci Movie), Francesco Cotticelli (Università Federico II di Napoli) ed il regista Roberto Andò.

Stanislavskij vita, opere e metodo di Fausto Malcovati

Attore, regista, teorico e docente, Stanislavskij rivoluzionò lo spettacolo teatrale del Novecento.

Dalle innovative regie del teatro di Čechov alla creazione con Nemirovič-Dančenko del Teatro d’Arte, fu il capostipite della nuova scuola russa che ebbe poi molta fortuna anche in Occidente.

Come teorico e docente (tra i suoi allievi illustri Mejerchol’d) ideò un proprio metodo attoriale in cui la naturalezza e la verosimiglianza nella recitazione, necessari imperativi per l’attore, passano attraverso «un processo graduale e consequenziale di assimilazione e consolidamento della linea trasversale del personaggio» interpretato.

Il presente volume costituisce non soltanto una valida panoramica introduttiva delle opere e delle teorie di Stanislavskij, ma anche un ritratto umano del grande regista russo.

Stanislavskij vita, opere e metodo di Fausto Malcovati

Fausto Malcovati: chi è?

È docente di Lingua e Letteratura Russa all’Università di Milano, traduttore e critico teatrale, e uno dei massimi esperti di teatro e cultura russa.

Oltre ad aver tradotto tutto il teatro di Čechov e ad aver lavorato sugli scritti teorici dei principali maestri della regia, quali Stanislavskij, Mejerchol’d e Vachtangov, si è occupato di simbolismo russo, in particolare nelle opere di Vjaceslav Ivanov e di Valerij Brjusov, e della narrativa russa della seconda metà dell’Ottocento, con monografie e saggi dedicati a Gogol’, Dostoevskij, Tolstoj.

Nel 2016 vince il premio Ubu per il valore della sua ricerca.

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