Sal Da Vinci vi aspetta, stasera, a Celzi di Forino dove si esibirà in occasione della festa di Sant’Anna. Il cantante si esibirà alle 22:00 e vi condurrà in un viaggio fatto di musica, storia, ricordi ed emozioni.
You Might also like
-
La donna è mobile di Vincenzo Scarpetta al Trianon
Portata in scena per la prima volta nel 1918, La donna è mobile è una commedia-parodia musicale in quattro atti.
L’azione è sorretta e arricchita da monologhi, duetti e terzetti musicati e cantati, presentati come parodie di famose arie di opera lirica.Il panorama musicale dell’Ottocento romantico viene ampiamente rivisitato grazie alla riscrittura comico-grottesca e alla rielaborazione dei testi. Si tratta di un’originale e particolare tessitura musical-drammaturgica che, pur partendo dai canoni del tradizionale stile scarpettiano, si distingue per l’impianto fortemente corale.
Qui la commedia dialettale incontra la parodia dell’opera lirica, grazie alla capacità dell’autore di attraversare diversi registri e canoni essenziali della tradizione teatrale napoletana del tempo.Si va da Rigoletto e La Traviata di Verdi a Cavalleria rusticana di Mascagni, da Guglielmo Tell di Rossini a La Bohème di Puccini. Non mancano deliziose citazioni dell’operetta e rielaborazioni parodiche di grandi successi di inizio Novecento per finire con marce e balletti composti dallo stesso Vincenzo Scarpetta.
La donna è mobile: la trama
Nella Napoli degli anni Venti la vecchia nobiltà vive il suo crepuscolo e l’alta borghesia è in piena crisi economica dopo l’euforia borsistica d’inizio Novecento. La nobile Giulietta, rampolla di casa Sazio, aspira a un matrimonio con un uomo ricco e d’alto lignaggio. Don Ignazio, suo padre, cerca di accontentarla nei suoi capricci e la lascia giocare con i sentimenti dello squattrinato Eugenio Fiorillo, un trovatello beneficato dal Barone Don Ambrogio, e del ricco ma per nulla avvenente Baroncino Turzi.
Giulietta, preda del suo arrivismo, cede alle lusinghe del Turzi e si prepara ad accasarsi come baronessa. Grazie ad alcune lettere ritrovate in una vecchia poltrona, Eugenio scopre di essere figlio legittimo ed erede universale di Don Ambrogio. Per vendicarsi si finge il ricchissimo principe indiano Kitikuti facendo intendere alla compiaciuta Giulietta che vuole sposarla.Con l’aiuto di Ferdinando il dottore, Luisella la fruttivendola, Pascale il pescivendolo e i tre servitori Felice, Vincenzo e Salvatore, organizza una festa-beffa ai danni di Giulietta e di tutti i suoi sodali.
V’ ‘a dongo comme sta ma vi dichiaro, per evitarvi grattacapi e impicci, dovrete secondare i suoi capricci, ne avit’ ‘a fa’ passa’! M’ha fatto tribula’ na vita intera, pe’ contentarla, pe’ nun ‘a senti’.Francesco Saponaro spiega così lo spettacolo:
La donna è mobile ci ha permesso di giocare con molti codici e stili grazie ad affioramenti espressivi che aprono a diversi generi oltre quello germinativo della commedia-parodia in musica da cui siamo partiti.
Destreggiandosi in un nugolo di personaggi che ricalcano gli echi della più nota drammaturgia scarpettiana, Vincenzo Scarpetta ci offre una raffinata e umoristica critica della società del suo tempo che in realtà non è affatto lontana dalla nostra. Giocando con equivoci e malintesi, travestimenti e lotte di classe, inseguendo l’amore e il danaro, è il riscatto sociale pacifico e scaltro – tutto arte della scena e teatro – ad avere la meglio. Gli ultimi gabbano i prepotenti che perdono le loro infauste e stolide imprese. Almeno a teatro è così.
Si intravedono ne La donna è mobile echi di Petito e Marulli, il lirismo vibrante di Viviani e qualche sfumata complessità dai risvolti pirandelliani. Più a fuoco, naturalmente, le linee moderne della comicità di Titina, Peppino ed Eduardo. In musica il gioco è pirotecnico.Grazie al sodalizio con gli artisti coinvolti e con il maestro Mariano Bellopede la musica guida il tessuto emotivo della messa in scena e libera suggestioni che viaggiano ben oltre il confine partenopeo.
Vincenzo Scarpetta era un artista raffinato e, seguendolo, abbiamo scoperto che la partitura può essere contaminata dal guizzo nomade del napoletano curioso; dagli States al Sud America, dal Mediterraneo all’Estremo Oriente.
Il copione de La donna è mobile è una brillante promessa di teatro. Ce lo restituisce il lavoro fondamentale di Maria Beatrice Cozzi Scarpetta, custode del suo archivio e curatrice dei testi e dei materiali che oggi possiamo leggere ed apprezzare.
Abbiamo lavorato nel rispetto del testo senza dimenticare di interrogarci sul presente, su come alcune linee melodiche, sfumature linguistiche, azioni, segni distintivi o oggetti possano anche subire un cortocircuito con i modelli del teatro contemporaneo.
Questa interpunzione o contrappunto, di relazione fertile con la memoria, produce il seme di un nuovo inizio. -
GOOD FELLAS SINDACATE vol.1 al Teatro San Ferdinando di Napoli
Il 12 febbraio al Teatro San Ferdinando di Napoli si terrà il concerto originale Valerio Virzo / Enzo Amazio Super quintet GOOD FELLAS SINDACATE vol.1 con ospiti d’eccezione quali Pino Jodice al pianoforte, Paolo Innarella al flauto, Igor Caiazza al vibrafono, Erasmo Petringa all’oud e per la prima volta in palcoscenico Francesco Virzo che canterà in anteprima tre canzoni inedite tratte dall’ album T.I.E’ take it easy che uscirà nel 2022.
Il gran finale sarà un tributo alla città di Napoli con “All Stars on the stage”.Un disco tutto napoletano di musica originale scritta da Valerio Virzo (al sax tenore ed eletronics) ed Enzo Amazio (alle chitarre e sinth) che dirigono insieme questo nuovo lavoro con tre super musicisti Gianni Pepe al pianoforte e sinth, Marco Fazzari alla batteria e Aldo Capasso al contrabasso e al basso elettrico.
In collaborazione con Feudo Casa del Jazz e Teatro di Napoli.
La storia musicale canora, letteraria, compositiva e strumentale partenopea ha creato una cultura dal cuore pulsante e un animo impavido e forte.
Scrivere, suonare, cantare e comporre nuove opere (o almeno provarci) è il “dovere/piacere” più alto di un artista.
Questo disco vuole essere un manifesto di provocazione e confronto con l’era contemporanea, da qui nasce Good Fellas Sindacate vol 1 Valerio Virzo / Enzo Amazio Super Quintet …ed é solo il primo disco! -
Ferragosto Dum Dum con Roy Paci
Sarà “fiesta total, la revoluciòn” per il Ferragosto più travolgente ed esclusivo della costiera cilentana. Tra pura vida e un’esplosione incontenibile di gioia, il Dum Dum Republic si prepara ad accogliere il suo unico, inimitabile capitano Roy Paci con la family Aretuska per uno straordinario ed intenso concerto in spiaggia.
Roy Paci farà tappa al Dum Dum con “La Despedida Tour 2021”, la ‘ultima gira’, ovvero l’ultimo tour con gli Aretuska per salutare in modo appassionato ed originale i fans di un progetto lungo 25 anni. Ancora una volta Roy lo fa a modo suo, regalando dal palco emozioni con la sua voce e ammaliando i cuori con la sua inconfondibile Sofia, in un feeling irripetibile con il pubblico.
L’arena sul mare del Dum Dum Republic il prossimo 15 agosto (di sera, a chiusura del ricco cartellone eventi di Ferragosto), vibrerà delle emozioni che solo Roy riesce a creare, condensando energia positiva, forza comunicativa e tutta la creatività del sud del mondo, prendendo posizione sempre, con coraggio, rispetto ai diritti umani e civili. Trombettista, compositore, cantante, producer, ma anche direttore artistico del Roymundo Festival, la rassegna di scena al Dum DumRepublic: il viaggio tra le nuove emergenze culturali e sonore, che ha portato, negli anni, sul palco del beach club della costiera cilentana le personalità artistiche più intense ed emblematiche della musica globale, di forte impatto sociale ed artistico, oltre che di stimolo alla coscienza civile.
Scrive Roy Paci in un post appassionato in cui annuncia la ‘ultima gira’:
Despedida. Una di quelle parole più care insieme a ‘saudade’ e ‘candela’ che mi porto dentro nel cuore, dopo gli anni vissuti in Sudamerica. Ed è proprio questa parola che ho voluto usare per dare un titolo a questo tour, che sarà anche l’ultimo della mia favolosa band Roy Paci & Aretuska – Un gruppo che con grandi sacrifici e tantissime soddisfazioni ho portato avanti per un quarto di secolo e che adesso, col sorriso e la musica sulle labbra, voglio far salutare per l’ultima volta dal grande pubblico che da sempre, con grande energia, ci ha sostenuto, supportato e amato. Voglio ringraziare le decine di tecnici e musicisti che si sono avvicendati in tutti questi anni, che indubbiamente meritano gli onori di questa leggendaria famiglia.
Despedida suona come un addio, per noi è anche una festa, quel tipo di festa che abbiamo sempre innescato sin dal primo concerto, portando per primi la patchanka del mundo latino in Italia.
Finalmente potrà partire la musica live, insieme alle tante anime che vivranno questa esperienza conclusiva, anche se in modo diverso rispetto al passato: la Despedida tour sarà un momento di condivisione, proponendo successi iconici dei grandi album e scoprendo brani, delle piccole “rarità”, mai inseriti nei precedenti live dal vivo.
Roy Paci porterà sul palco questo intenso cammino con Aretuska, raccontando, attraverso le sue canzoni, un percorso artistico vario che ha fatto ballare ed emozionare aficionados di tutto il mondo, dai festival internazionali come il Womad Reading Festival, Hit Week a New York, Sziget Festival in Ungheria, Festival de Verão di Salvador Bahia, Blue Frog Festival di Mumbay e girato in lungo ed in largo per l’Italia portando energia e “beleza”.
Un tour che porta con sé tutta la voglia di rinascita artistica, per ripartire con nuove vibrazioni.
Un’ultima ‘gira’ internazionale, con amore, per “festeggiare la fine, brindando alle nuove prossime avventure”.
Sottolinea Biancaluna Bifulco, titolare e fondatrice del Dum Dum Republic:
L’annuncio del Despedida Tour è un’emozione molto forte, perché il Dum Dum è nato con la musica di Roy Paci & Aretuska Soprattutto perché io sono molto grata a Roy per tutto quello che ha fatto per questo posto, per la profonda amicizia e perché nel tempo ci ha insegnato cosa significa l’organizzazione di eventi musicali. È una grande emozione, tutte le cose belle hanno un inizio e una fine. Roy di sicuro continuerà con altri tipi di progetti, come già sta facendo. È stata un’avventura meravigliosa, di cui abbiamo condiviso una parte e, come è giusto che sia nella logica delle cose, che finiscano ed inizino altri percorsi. Questo concerto, per noi, è un regalo immenso.
Noi aspettiamo sempre Roy perché il Dum Dum è e sarà sempre la casa di Roy Paci e Aretuska. C’è un campanello fuori, all’ingresso, anche se non si vede, invisibile: sopra c’è scritto Dum Dum e sotto Roy Paci & Aretuska.
7 comments on Celzi di Forino: appuntamento con il concerto di Sal Da Vinci
Comments are closed.