Autonomia differenziata o secessione? La Cgil anima il dibattito sul progetto di riforma proposto dal Governo che avanza la regionalizzazione di competenze e risorse per settori importanti e fondamentali per la vita dei cittadini come scuola, sanità, trasporti e infrastrutture.
L’incontro svoltosi presso il Carcere Borbonico di Avellino segna l’inizio di una campagna di sensibilizzazione e mobilitazione promossa dalla Cgil che avrà il suo sbocco nella manifestazione prevista per il prossimo 17 maggio.
Presente al tavolo dei relatori la segretaria confederale della Cgil, Rossana Dettori, molto critica verso l’autonomia regionale che danneggerebbe il meridione, aumentando le differenze Nord-Sud.
Un passaggio anche sulle polemiche innescate dal Governatore De Luca in relazione alla gestione del sistema sanitario.
Infine un no secco alla idea delle macroregioni che anche qui in Campania sta prendendo piede grazie alla spinta di ampi settori politici e della società civile che si stanno muovendo per l’indizione di in referendum.
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Simone de Beauvoir: situazione della donna oggi
Il 9 gennaio del 1908 nasce Simone de Beauvoir, scrittrice, insegnante e filosofa oltre ad essere una delle figure più rilevanti all’interno del movimento femminista. Durante gli anni ’70 è stata in prima linea su tematiche sociali di vario genere.
Nei suoi scritti è predominante la voglia di sollevare e di trattare tematiche inerenti la condizione della donna come, ad esempio, quella dell’aborto, del ruolo della donna non delimitato al focolare domestico e dell’importanza per la donna di trovare una posizione sociale indipendente e non subordinata a quella dell’uomo.
La donna di cui parla Simone de Beauvoir è un ritratto di una donna moderna, non assoggettata ai retaggi culturali, che la vogliono ingabbiata a taluni comportamenti sociali che producono un’idea rassicurante ma non ne fanno un individuo pensante. Molti di questi temi sono ancora attuali ma, a differenza degli anni in cui ha vissuto la filosofa francese, oggi restano sospesi e senza risposta.
Mi spiego meglio.
Siamo abituate a sbandierare ai quattro venti la volontà di voler essere indipendenti, di voler cambiare la società maschilista che, ancora oggi come ieri, ci penalizza, soprattutto, a livello lavorativo.
Molto spesso quando si parla di emancipazione femminile solleviamo importanti questioni senza però trovare ad esse soluzioni o agendo, a nostra volta, in modo maschilista nei confronti delle altre donne.
Noi donne dovremmo iniziare a sganciarci da questi comportamenti e a riconoscere modus operandi che appartengono alla società maschilista perché a volte, inconsapelvomente, ci comportiamo come il sottoprodotto di quel tipo di modello che respingiamo a parole ma non nei fatti.
Potrei fare degli esempi ma non è questo il luogo giusto per farlo. Ritengo che sia più appropriato riportare alcuni passi di una conferenza di Simone de Beauvoir, tenuta in Giappone nel 1966, che spiega la situazione della donna oggi come ieri.
Le parole della filosofa esistenzialista sono attuali perché molti problemi irrisolti sulla condizione femminile sono perfettamente calzanti ancora oggi.
Ciò probabilmente dipende da una paralisi e per certi versi anche da una regressione della società, che ci porta a galleggiare su un mare di problemi a cui non si fa fronte o non lo si fa nel modo giusto.
Nel 1966 Simone de Beauvoir diceva:
Anzitutto, penso che la donna che accetti di vivere in una totale dipendenza economica nei riguardi di un uomo – destino della donna sposata classica – accetta anche di vivere in una dipendenza morale, psicologica, in una totale dipendenza interiore. E questo, trovo che nessun essere umano lo dovrebbe accettare. La donna dipendente l’accetta, perché la condizione materiale della vita è il fondamento dell’intera vita: se una donna è incapace di sopperire da sé ai propri bisogni, è costretta a sottomettersi alla volontà dell’uomo.
E in particolare se – cosa che accade di frequente- un matrimonio va male, se una donna cessa di amare il marito, si trova costretta, per ragioni materiali, a innumerevoli compromessi; è spinta a imbrogli morali, alla malafede, a ingannare se stessa, insomma a un insieme di comportamenti che ritengo profondamente riprovevoli.
Nello stesso tempo è in gioco la sua felicità: dipende dalla libertà dall’altro, dalla libertà dall’uomo. Ne ho visto una quantità di esempi strazianti: se l’uomo non ama più la moglie, se decide di lasciarla, lei si ritrova molto frequentemente senza risorsa alcuna, sia materiale sia morale, perché aveva puntato tutto sull’amore del marito ed era, anche nel suo essere interiore, nell’intimo di se stessa, interamente dipendente, al punto che non sa neppure più chi sia né nperché viva, quando non è più amata.
Affrontata la prima questione: quella dell’indipendenza economica da cui scaturiscono altre indipendenze della stessa importanza. Simone de Beauvoir prosegue, affrontando una questione ancora all’ordine del giorno: la differenza salariale tra uomo e donna.
E dice:
In tutti i campi, tanto nelle libere professioni quanto nella classe operaia, si vede succedere esattamente la stessa cosa. Ci sono state molto recentemente in Inghilterra grandi dichiarazioni di lavoratrici inglesi che si proponevano come primo obiettivo la lotta per l’uguaglianza del salario tra uomini e donne. Ma il loro portavoce aggiungeva che non c’era nessuna speranza di conseguirla prima di una decina o perfino di una quindicina di anni.
C’è stato pure un movimento davvero straordinario, tre o quattro mesi fa, in Belgio: si sono riunite delle operaie, hanno fatto manifestazioni di massa, sono sfilate nelle strade reclamando l’uguaglianza dei salari; con le loro proteste, con scioperi, l’hanno ottenuta in alcune aziende.
Questa vittoria rappresenta una speranza, un esempio; ma è eccezionale. Su questo punto, la donna è di solito profondamente svantaggiata rispetto all’uomo. Non farà una carriera brillante, non avrà successo che le dia soddisfazione, e sarà pagata meno di lui.
Il problema della disparità tra uomo e donna, oltre ad essere un problema culturale, è un problema sociale e quindi politico.
Cosa ferma il percorcorso verso la parità tra uomo e donna per Simone de Beauvoir?
Apparteniamo a democrazie borghesi e c’è in seno alla democrazia borghese una costraddizione che risalta in molti campi, in quello della donna tra gli altri. Da un lato la democrazia borghese vorrebbe essere una democrazia, cioè un regime in cui c’è uguaglianza perfetta tra tutti i cittadini. Non ci sono discriminazioni né di razza né beninteso di sesso. Di conseguenza le donne sono uguali agli uomini. È per dimostrare questo che ci hanno dato all’indomani della guerra i diritti politici, in particolare quello di voto, e si è ritenuto che dovessimo accontentarcene, che accordandoci questi diritti venissimo davvero riconosciute uguali agli uomini.
Ma d’altro lato la democrazia borghese è borghese, cioè significa che la direzione del paese appartiene a una certa classe; la quale vuole naturalmente conservare i propri privilegi, il proprio ruolo dirigente, cioè l’ordine stabilito. Qui tocchiamo un punto estremamente importante. Si tratta di dare l’impressione che siamo in democrazia, pur conservando l’ordine stabilito che è fondato sulla disuguaglianzqa. In particolare, si manterranno le donne in stato d’inferiorità.
I passi riportati di Simone de Beauvoir rappresentano un assaggio del contenuto della conferenza, che potrete leggere integralmente nel libro Quando tutte le donne del mondo…, pubblicato nel 1982 da Giulio Einaudi editore.
Con questo breve accenno su tematiche attuali, su cui sarebbe importante riflettere, abbiamo voluto darvi un breve ritratto del pensiero di Simone de Beauvoir.
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Covid-19 in Irpinia: nuovi 79 tamponi naso-faringei sono risultati positivi
Dagli ultimi tamponi naso-faringei effettuati in Irpinia, 956, sono risultati positivi al Covid-19 nuovi 79 casi.
I risultati pervenuti dall’ASL di Avellino sono i seguenti:
- 1 residente nel comune di Aiello del Sabato
- 1 residente nel comune di Ariano Irpino
- 4 residenti nel comune di Atripalda
- 1 residente nel comune di Avella
- 12 residenti nel comune di Avellino
- 1 residente nel comune di Bisaccia
- 1 residente nel comune di Bonito
- 8 residenti nel comune di Casalbore
- 1 residente nel comune di Castelvetere sul Calore
- 1 residente nel comune di Cervinara
- 1 residente nel comune di Cesinali
- 1 residente nel comune di Fontanarosa
- 1 residente nel comune di Gesualdo
- 2 residenti nel comune di Grottaminarda
- 1 residente nel comune di Grottolella
- 6 residenti nel comune di Lauro
- 1 residente nel comune di Manocalzati
- 2 residenti nel comune di Marzano di Nola
- 5 residenti nel comune di Mercogliano
- 1 residente nel comune di Montemarano
- 7 residenti nel comune di Montoro
- 1 residente nel comune di Moschiano
- 1 residente nel comune di Paternopoli
- 1 residente nel comune di Pietradefusi
- 3 residenti nel comune di Pratola Serra
- 5 residenti nel comune di Rotondi
- 1 residente nel comune di Salza Irpina
- 1 residente nel comune di San Potito Ultra
- 1 residente nel comune di Santo Stefano del Sole
- 1 residente nel comune di Serino
- 1 residente nel comune di Taurasi
- 1 residente nel comune di Vallata
- 3 residenti nel comune di Villanova del Battista
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Nunzia Ciardi parla dell’ipotesi di utilizzare un’app che geolocalizza gli infetti
Il Governo sta vagliando l’ipotesi, probabilmente attraverso un decreto, di svolgere verifiche attraverso l’identificazione dei singoli utenti telefonici, per controllarne gli spostamenti. L’idea nasce dall’esito del test svolto in Lombardia, nelle ultime ore, che ha dimostrato che il 40% della popolazione fosse fuori casa.
Si sta ipotizzando l’idea di utilizzare un’app che tracci i positivi, ricostruendo i movimenti del singolo e le probabili interazioni. Per poter attuare ciò ovviamente la legge sulla privacy verrebbe sospesa per un tempo limitato alla durata dei controlli per il contenimento del contagio da Covid-19.
Nunzia Ciardi, direttrice della Polizia di Stato, spiega la fattibilità d’introdurre questa app, nonostante rappresenti uno strappo importante alle regole che tutelano la nostra privacy.
L’app che si vorrebbe utilizzare permette, attraverso l’utilizzo di dati georeferenziati e anonimi, di individuare spostamenti e interazioni tra persone, per poter raccogliere un diario clinico come l’insorgenza di febbre o sintomi influenzali e per individuare eventuali focolai.
8 comments on Cgil, Dettori:
«No alle autonomie regionali e alle macroregioni»
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