L’amore molesto (1995) in versione restaurata e proiettato il 24 marzo, contrariamente alle aspettative, ha registrato un boom di presenze al Cinema Partenio, tanto che c’è stata la necessità, last second, di allestire una sala più grande per poter contenere tutti gli spettatori giunti per la proiezione del lungometraggio.
Il film è tratto dall’omonimo romanzo di Elena Ferrante, che ha anche collaborato alla sceneggiatura della pellicola, ed ha come protagoniste Delia (Anna Bonaiuto), una disegnatrice di fumetti che vive a Bologna e Amalia, donna enigmatica nonché madre di Delia.
L’amore molesto ritrae storie femminili molto diverse tra loro.
Amalia muore in circostanze anomale e indossa solo un reggiseno molto particolare rispetto a quelli che utilizzava. Delia ritorna a Napoli, la sua città natale, per capire cosa sia successo alla madre e si ritrova a ripercorrere il suo passato, i legami familiari interrotti e i ricordi turbolenti, con cui non ha voluto mai fare i conti, lasciando tutto in una sorta di obnubilamento mentale.
Tra le protagoniste femminili c’è anche Napoli, una città caotica, fatta di contraddizioni, di schiamazzi e di un modus vivendi particolare, che riesce a comprendere fino in fondo solo chi ha vissuto nelle sue viscere popolari.
La fotografia del film possiede una fisicità che riesce a comunicare anche senza la necessità di appoggiarsi alla comunicazione verbale.
Oggi con la proiezione de L’Odore del sangue di Mario Martone e la presentazione del libro Cinque Racconti del Sud di Camillo Marino, si conclude la rassegna degli eventi culturali organizzati in occasione del Premio Camillo Marino 2019.
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Crisi di civiltà. Pandemia e capitalismo di Noam Chomsky oggi in anteprima
Noam Chomsky, maggior linguista, filosofo, scienziato cognitivista e teorico della comunicazione vivente nonché punto di riferimento della sinistra radicale, pubblica un nuovo libro dove affronta le varie declinazioni della pandemia, la crisi della civiltà e i risvolti che ora stiamo intravedendo.
Crisi di civiltà. Pandemia e capitalismo di Noam Chomsky, uscito in anteprima il 21 maggio in ebook, è formato da tutte le interviste che, il filosofo, ha rilasciato in questi mesi. Ciò su cui pone l’accento il linguista è come questa pandemia, arrivata all’improvviso, non ha fatto altro che mettere in luce tutte le crepe, i problemi e i controsensi del modello di una società fondata sul capitalismo e una visione politica mondiale che, messa alle strette per cause di forza maggiore, ha rivelato la sua precaria stabilità.
Una stabilità apparente attraverso le parole ma che nei fatti ha mostrato non solo una crisi sanitaria ma storica, economica, sociale ed ecologica.
Cosa abbiamo scoperto e cosa ha visto Noam Chomsky?
Il Covid-19 ha colto il mondo impreparato, e si prevede che le conseguenze economiche, sociali e politiche della pandemia saranno drammatiche, nonostante la promessa, fatta di recente dai leader del G20, di iniettare cinque bilioni di dollari nell’economia mondiale per stimolare la ripresa.
Quali insegnamenti possiamo trarre da questa pandemia?
La crisi generata dal coronavirus porterà a una nuova forma di organizzazione della società, con un ordinamento sociale e politico in cui il profitto non sia al di sopra delle persone?
È stato palese constatare che i potenti che muovono i fili degli interessi mondiali hanno messo in secondo piano la sopravvivenza dell’umanità a favore del capitalismo e dei meri interessi economici, favorendo una piccola élite.
Partendo da un’analisi sulla situazione che, a causa della pandemia, si è verificata negli Stati Uniti si intravede come il neoliberismo ha distrutto il compito principale della politica, trasformandola in uno strumento che ha prospettato l’illusione di una supremazia inconsistente e di un’autonomia di mercato che, unita all’incompetenza e alla malafede, ci sta conducendo verso un disastro enorme.
Come afferma il Noam Chomsky:
Il male affonda le radici in un colossale fallimento del mercato, esacerbato dal capitalismo dell’era neoliberista; sussistono poi degli elementi specifici degli Stati Uniti, che vanno dal disastroso sistema sanitario e la debole tenuta della giustizia sociale – gli Stati Uniti sono agli ultimi posti nella classifica dell’OCSE – a quella macchina demolitrice che si è impossesata del governo federale.
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Elbrus: il romanzo di Giuseppe Di Clemente e Marco Capocasa
Elbrus è un romanzo ambientale scritto a quattro mani da Giuseppe Di Clemente e Marco Capocasa edito da Armando Curcio Editore. Il libro ci mette di fronte ad un problema che da tempo affligge il nostro pianeta: il riscaldamento globale che sta producendo effetti devastanti.
I cambiamenti climatici prodotti dal riscaldamento globale hanno determinato nuovi equilibri geopolitici.
All’interno del romanzo ci troviamo nel 2113, gli abitanti soffrono il sovrappopolamento e le migrazioni di massa verso i paesi non più freddi sono parte di un problema più esteso. C’è scarsità di risorse che non consentono il sostentamento del genere umano. Intanto l’esplorazione spaziale ha fallito nel suo obiettivo perché non ci sono colonie autosufficienti in cui è possibile far emancipare l’essere umano.
Elbrus: trama
Il tema del riscaldamento globale fa da sfondo al romanzo perché la sua trama è legata a doppio filo ai progressi della genetica e della geonomica umana. Il libro infatti guarda allo sviluppo delle biotecnologie e dei più moderni metodi di manipolazione genetica.
Nel costruire lo scenario apocalittico del romanzo gli autori si sono basati sui risultati dei più recenti studi di climatologia, in particolare sul lavoro di Patricia Nayna Schwerdle et al., Human mobility and health in a warming world, pubblicato nel gennaio 2019 sul Journal of Reavel Medicine.
L’ostacolo non dipende dalle tecnologie disponibili ma alla natura stesse della specie umana.
Il riscaldamento globale era stato largamente sottovalutato dai governi e dalla stessa opinione pubblica e aveva iniziato a compromettere seriamente la sopravvivenza dell’uomo e delle altre specie viventi.
La temperatura media del pianeta era aumentata di sei gradi Celsius negli ultimi centocinquanta anni a causa delle emissioni selvagge di gas serra, della deforestazione e delle pratiche di allevamento intensivo. Quest’incremento termico aveva provocato un significativo innalzamento del livello dei mari e lo scioglimento di gran parte delle calotte polari. Così, in un’infinità di luoghi in tutto il mondo, era stato necessario costruire monumentali infrastrutture per preservare lunghi tratti di costa dall’avanzamento dei mari.
Elbrus è un romanzo che porta a riflettere su tematiche fondamentali, catapultandoci in uno scenario che non è detto non possa verificarsi realmente.
Se il mondo dei romanzi ambientali vi affascina vi consigliamo la lettura di Terra di nessuno di Alberto Di Buono.
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Cetara Arts Festival 2022: tra concerti e teatro per grandi e piccini
Frangenti – Cetara Arts Festival, il festival di teatro e musica diretto da Vincenzo Albano, si svolgerà dal 23 al 30 luglio e dal 25 agosto al 3 settembre nel cuore della Costiera Amalfitana, nel borgo marinaro di Cetara (Sa).
Giunta alla VI edizione, Frangenti parte il 23 luglio nell’area porto con la musica di Giorgio Poi in esclusiva regionale e prosegue con la sezione #stories il giorno 26 luglio (ore 21:00 Torre Vicereale ingresso 10 euro · spettacolo e degustazione si consiglia la prenotazione) “Il Vecchio e il Mare” di E. Hemingway sarà raccontato dal noto attore Paolo Cresta che insieme a Carlo Lomanto, musicista e studioso delle potenzialità espressive della voce, condurrà il pubblico in un viaggio profondo, personale e suggestivo.Il 28 luglio (ore 21:00 Torre Vicereale ingresso 10 euro spettacolo e degustazione si consiglia la prenotazione) “Omu a mari“, fa parte, assieme allo spettacolo Epica fera, del dittico Horcynus, ed è un progetto che nasce e si sviluppa a partire dalla riscrittura di alcune parti del romanzo di Stefano D’Arrigo, Horcynus Orca. Protagonisti sono i pescatori e gli uomini di mare dello Stretto di Messina. Una comunità di uomini e donne raccontata nel loro complesso e plurale mondo di significati e appartenenze.
Il 30 luglio torna la sezione #live con il concerto di Cristina Donà, nell’area porto sospesa tra mare e terra.
Dopo una sosta, il programma riprende con la sezione #stories il giorno 26 agosto con “La vita salva” (ore 21:00 Torre Vicereale ingresso 10 euro spettacolo e degustazione · si consiglia la prenotazione) un inno alla complessità meravigliosa e sorprendente della vita con l’incrocio di più storie, di più vite, di più personaggi. Infine il 28 agosto (ore 21:00 Piazzetta al Casale ingresso libero fino ad esaurimento posti) andrà in scena “Un giorno bianco” un reading, tra musica e parole, dal libro “Ho costruito una casa da giardiniere” di G. Clément.
Completano il programma #Live Folcast (25 agosto ore 22 presso Piazzetta Grotta biglietto euro 10 al botteghino) giovane e talentuoso cantautore romano salito alla ribalta al Festival di Sanremo è stato ospite del Wired Next Fest 2021 a Milano e tra i protagonisti del Concerto del Primo Maggio di Roma. Un concerto minimale, chitarra e loop, attraverso i momenti più intimi e incisivi del loro repertorio sarà di scena grazie ai cantautori Zibba e Erica Mou (27 agosto ore 22 Piazzetta Grotta biglietto euro 15 al botteghino).
L’1 settembre sarà di scena la promessa Cecilia (ore 22 Piazzetta Grotta biglietto euro 10 al botteghino) cresciuta con il soul e i grandi classici italiani, si esibirà accompagnata da pianoforte e chitarra tra sperimentazione e ricerca musicale. A chiudere la sezione #Live sarà il cantautore italiano per eccellenza: Riccardo Sinigallia.
Il 3 settembre (ore 22 Piazzetta Grotta biglietto euro 15 al botteghino) il raffinato produttore romano torna in tour per alcune date in giro per l’Italia e ha scelto Cetara per il suo fascino portando on stage lo spettacolo “Concerto a cuor leggero”.
Frangenti – Cetara Arts Festival sezione #KIDS: il programma
Per quanto concerne l’attesa sezione #KIDS, il programma prevede: 23 luglio (ore 20:30 Piazza S. Francesco) lo spettacolo “Pocket Circus – Il circo in valigia“. Un circo tutto da inventare, gli oggetti di una valigia e una buona dose di immaginazione guideranno il pubblico verso il piacere creativo di un gioco poetico e divertente.
25 luglio (ore 20:30 Chiesa di S. Pietro Apostolo) in scena “I racconti di Fernando, storia di un panettiere pescatore” uno spettacolo frutto di una ricerca sulle possibili interazioni tra il teatro di figura, il teatro d’attore e quello di strada, cerca attraverso un cantastorie di raccontare un’epoca, dagli anni prima del grande conflitto ai nostri giorni.
Il programma per ragazzi continua il giorno 27 luglio (Piazzetta Grotta ore 20:30) con “Il Fiore Azzurro” un viaggio attraverso la storia di un popolo, quello tzigano, attraverso l’accettazione del diverso, il superamento delle avversità della vita, l’amicizia e la capacità di immaginare che il proprio destino non sia scritto, ma è in continuo cambiamento.
Il 29 luglio (ore 19:30 Piazza S. Francesco) in scena “Che Viaggio!” ovvero la tragicomica historia di un uomo chiamato Odisseo narrata con pupazzi animati a vista. A seguire laboratorio pratico e di manualità.
La sezione KIDS riprenderà poi il 25 agosto (ore 20:30 Chiesa S. Pietro Apostolo) con “Le favole della saggezza” uno spettacolo di maschere e semplici elementi di scena che danno vita alle più famose favole di animali parlanti che dall’antichità hanno attraversato i secoli e le civiltà e che ancora oggi continuiamo ad amare sin dalla prima infanzia.
Il 27 agosto (ore 20:30 Piazza S. Francesco) “Storie di pezza” è uno spettacolo teatrale messo in scena attraverso il teatro di figura. Burattini, marionette, muppet e ombre cinesi raccontano otto storie che appartengono a tradizioni diverse, universi distanti ma paralleli tra loro.
Il 30 agosto (ore 20:30 Piazzetta al Casale partecipazione libera) “Mare Monstrum” un laboratorio realizzato utilizzando imballaggi che sempre più spesso troviamo sulle rive delle spiagge: plastica, carta, alluminio etc. Tanta fantasia per trasformare degli “orridi” rifiuti in superbi Mostri assemblati.
Il giorno seguente (31 agosto ore 20:30 Chiesa S. Pietro Apostolo) “Appeso a un filo” uno spettacolo di marionette pieno di poesia e divertimento, perfetto per tutte le età: “incantano i bambini e fanno sognare gli adulti”. Il giorno 01 settembre in scena “Pulcinella che passione” (ore 20:30 Piazza S. Francesco) uno spettacolo di forte impatto che vede una gigante immagine della maschera di Pulcinella che fa da cornice al palcoscenico del teatro su cui vanno a muoversi i personaggi in stoffa e gommapiuma.
La sezione KIDS terminerà il 2 e 3 settembre: il penultimo appuntamento e con “Anche i cani hanno un’adolescenza difficile” (in prima nazionale ore 20:30 Sala Benincasa) che indaga il mondo dell’adolescenza e il loro rapporto con la famiglia, la scuola e i compagni. Per trovare un accesso al loro mondo interiore la compagnia utilizza una similitudine con il mondo animale. Mentre l’ultimo in scena è “Dov’è finito il Principe Azzurro?” (Piazza S. Francesco ore 20:30) Tutte aspettano il loro principe azzurro e, come in tutte le fiabe che si rispettino, prima o poi il principe azzurro arriva, ma ne è uno solo e di principesse ad aspettarlo ce ne sono troppe.
Tutte le rappresentazioni sono ad ingresso libero fino ad esaurimento posti e sono adatte a un pubblico di tutte le età, a partire dai 3 anni.
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