In base agli ultimi tamponi effettuati dall’AORN Moscati sono risultati positivi al Covid-19:
- 6 nel Comune di Ariano Irpino
- 1 nel Comune di Lauro
- 1 nel Comune di Bonito
- 1 nel Comune di Scampitella
- 1 nel Comune di Mercogliano
- 1 nel Comune di Grottaminarda
Il totale è di 11 persone fino ad ora. Aspettiamo e vi comunicheremo eventuali aggiornamenti.
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Salvator Mundi: un quadro dall’inestimabile valore è stato ritrovato in un’abitazione di Napoli
Salvator Mundi è un quadro attribuito a Leonardo da Vinci, risalente al 1499 circa, che faceva parte di una collezione custodita presso il museo Doma della Basilica di San Domenico Maggiore di Napoli. Il dipinto era stato trafugato ed è stato ritrovato in un appartamento di Napoli. Il proprietario è sottoposto a fermo con l’accusa di ricettazione.
Salvator Mundi è ritornato nella cappella Muscettola dove era stato rubato.
Qualche indiscrezione sul dipinto
Salvator Mundi è stato mostrato al pubblico la prima volta nel 2011, dopo un restauro. L’attribuzione a Leonardo da Vinci è stata confermata da quattro studiosi internazionali ma è stata contestata da altri esperti del settore.
Il quadro raffigura Gesù Cristo a mezzo busto mentre benedice con la mano destra mentre con quella sinistra mantiene il globo, simbolo del potere universale. La sfera oltre a significare la terra potrebbe rappresentare anche lo strumento ottico d’ingrandimento.
Si pensa che Leonardo da Vinci prima di lasciare Milano per la caduta degli Sforza avrebbe dipinto questo quadro per un committente privato. Il quadro rappresenta Gesù come salvatore del mondo e signore del cosmo.
Secondo alcune indagini storiche questo dipinto, un tempo, è stato proprietà di Carlo I d’Inghilterra che sembra avesse comprato l’opera d’arte in Italia. Salvator Mundi, dunque, successivamente è passato nelle mani di Carlo II d’Inghilterra e nel 1956 è stato venduto ad un’asta a Londra per 45 sterline che corrispondono a circa 52 euro. John Charles Robinson invece lo comprò per la Francia Cook Colletion di Doughty House e Richmond. Nel 2005 Robert Simon lo acquistò per meno di 10mila dollari ad un’asta immobiliare.
Nel 2010 quando il quadro è stato portato alla National Gallery i pareri riguardo ad un restauro sono stati tutti positivi. Il quadro infatti dopo l’attribuzione a Leonardo da Vinci è arrivato a 108 milioni di euro.
L’ultima volta che è stato acquistato il quadro, nel 2017, l’opera d’arte ha raggiunto un valore di 450,3 milioni di dollari.
Recentemente un Botticelli molto raro è stato messo all’asta per un valore stimato di 80milioni di dollari.
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Covid-19 in Irpinia: nuovi 93 tamponi naso-faringei sono risultati positivi
Dagli ultimi tamponi naso-faringei effettuati in Irpinia, 870, sono risultati positivi al Covid-19 nuovi 93 casi.
I risultati pervenuti dall’ASL di Avellino sono i seguenti:
- 1 residente nel comune di Atripalda
- 34 residenti nel comune di Avella contatti di un positivo
- 12 residenti nel comune di Avellino
- 1 residente nel comune di Baiano
- 2 residente nel comune di Cesinali
- 1 residente nel comune di Domicella
- 1 residente nel comune di Gesualdo ricoverato presso l’AORN Moscati di Avellino
- 1 residente nel comune di Grottolella
- 1 residente nel comune di Mercogliano
- 1 residente nel comune di Mirabella Eclano
- 7 residenti nel comune di Monteforte Irpino
- 6 residenti nel comune di Montoro
- 7 residenti nel comune di Mugnano del Cardinale contatti di un positivo
- 1 residente nel comune di Nusco ricoverato presso l’AORN Moscati di Avellino
- 1 residente nel comune di Ospedaletto D’Alpinolo ricoverato presso l’AORN Moscati di Avellino
- 2 residenti nel comune di Quindici
- 1 residente nel comune di Rocca San Felice
- 2 residenti nel comune di San Michele di Serino
- 1 residente nel comune di San Potito Ultra
- 1 residente nel comune di Sato Stefano del Sole
- 4 residenti nel comune di Senerchia ricoverato presso l’AORN Moscati di Avellino
- 3 residenti nel comune di Serino
- 1 residente nel comune di Sperone ricoverato presso l’AORN Moscati di Avellino
- 1 residente nel comune di Volturara Irpina
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Didiesse cambia sede e lancia il nuovo restyling
Una nuova brand identity, packaging marcati FSC, nuove assunzioni e un cambio di sede tracciano un nuovo percorso per l’azienda partenopea, specializzata nella produzione di macchine per caffè espresso dedicate al consumo di cialde, che ha deciso di festeggiare iniziando con un bel restyling della sua immagine per mantenere un legame ancora più solido con le richieste del mercato di oggi.
In arrivo, tanti cambiamenti legati alla crescita e alla voglia di offrire articoli e servizi sempre più performanti.
La prima innovazione riguarda le box dei prodotti Didiesse, sempre più innovativi ed attenti all’eco-sostenibilità. Le scatole, dalla nuova veste grafica, d’ora in poi potranno, infatti, fregiarsi del marchio internazionale FSC, che garantisce la provenienza dei cartoni utilizzati da foreste e filiere responsabili, sottoposte a rigorosi standard ambientali, sociali ed economici.
Il rispetto della Natura resta sempre e comunque una delle priorità dell’azienda, che ha puntato sin da subito sulle cialde, sistema green per eccellenza, col caffè pressato tra filtri di carta naturale, che rendono la cialda facilmente smaltibile nell’umido e adatta ad essere trasformata in compost.
Tra l’altro, Didiesse è tra le poche aziende a produrre solo macchine per cialde 100% italiane.
Per un’altra importante novità bisognerà aspettare il 24 maggio, giorno in cui avverrà l’atteso cambio di sede. Pur rimanendo all’interno del Consorzio ASI di Pascarola a Caivano, alle porte di Napoli, l’azienda traslocherà in un nuovo edificio, una struttura di 2.200 mq coperti.
Un cambiamento importante, che mostra ancora una volta attaccamento al territorio, visto che Didiesse nasce a Napoli, patria indiscussa dell’espresso e non intende in alcun modo tradire le proprie origini.
Ampliata, anche la rete assistenza, con più di 160 centri specializzati in tutta Italia.
Last but not least, un’altra bella novità, soprattutto perché arriva in un periodo così particolare, riguarda nuove assunzioni – tra cui quella di un progettista, un direttore marketing e nuove risorse per la rete vendita – che andranno a rafforzare un organico affiatato e ben assortito.
Mentre alcuni settori, vivono una profonda sofferenza, anche causa Covid, quello della macchine da caffè espresso registra, invece, un’impennata, per il passaggio sempre più frequente dalla “classica” moka al monoporzionato.
E i numeri di Didiesse non fanno che confermare il trend. Con 287.000 macchine prodotte lo scorso anno, un fatturato 2020 pari a 24 milioni di euro e una previsione per il 2021 di 28,5.
Tra l’altro, il brand ha ottenuto la certificazione ISO 9001, che riguarda i sistemi di gestione della qualità sul luogo di lavoro; mentre i suoi prodotti godono della marcatura CE ovvero Conformità Europea e MOCA, relativa a materiali ed oggetti che entrano in contatto con gli alimenti. In fase di completamento, invece, la procedura connessa alla certificazione UL, fondamentale per il mercato americano e il marchio di sicurezza CCC per il mercato cinese.
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