Dagli ultimi tamponi naso-faringei effettuati in Irpinia, 1.207, sono risultati positivi al Covid-19 nuovi 74 casi.
I risultati pervenuti dall’ASL di Avellino sono i seguenti:
- 1 residente nel comune di Aiello del Sabato
- 1 residente nel comune di Altavilla Irpina
- 3 residenti nel comune di Ariano Irpino
- 1 residente nel comune di Atripalda
- 14 residenti nel comune di Avellino
- 1 residente nel comune di Bisaccia
- 2 residenti nel comune di Bonito
- 1 residente nel comune di Calabritto
- 1 residente nel comune di Castel Baronia
- 1 residente nel comune di Cervinara
- 1 residente nel comune di Chiusano di San Domenico
- 5 residenti nel comune di Lioni
- 2 residenti nel comune di Melito Irpino
- 3 residenti nel comune di Mercogliano
- 1 residente nel comune di Mirabella Eclano
- 2 residenti nel comune di Monteforte Irpino
- 1 residente nel comune di Montefredane
- 1 residente nel comune di Montefusco
- 5 residenti nel comune di Montella
- 3 residenti nel comune di Montemiletto
- 9 residenti nel comune di Montoro
- 1 residente nel comune di Nusco
- 1 residente nel comune di Ospedaletto D’Alpinolo
- 1 residente nel comune di Pago Valle Lauro
- 1 residente nel comune di Pratola Serra
- 1 residente nel comune di Salza Irpina
- 1 residente nel comune di San Sossio Baronia
- 2 residenti nel comune di Sant’Angelo dei Lombardi
- 1 residente nel comune di Santo Stefano del Sole
- 1 residente nel comune di Scampitella
- 1 residente nel comune di Sturno
- 4 residenti nel comune di Vallata
- 1 residente nel comune di Zungoli
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Corto e a capo 2020: ritorna la rassegna cinematografica irpina
Corto e a capo ritorna anche quest’anno con una rassegna cinematografica che ha come protagonisti la terra e la vita. Siamo alla VI Edizione dell’iniziativa culturale che da anni ha come scopo quello di diffondere una conoscenza cinematografica del e sul territorio nostrano.
Corto e a Capo 2020 inizierà il 18 agosto e terminerà il 23 agosto, spostandosi tra Montemiletto, Trevico e Venticano.
Umberto Rinaldi, direttore artistico, della manifestazione su questa edizione racconta:
Il nostro obiettivo è quello di portare il cinema nelle periferie, nelle aree interne e in quelle zone dove spesso è difficile vedere immagini in movimento oltre gli schermi dei propri telefonini o dei propri televisori.
Inseguiamo il paradosso di rendere il cinema centrale grazie all’attenzione delle zone decentrate e di rendere la periferia centrale grazie alla forza delle immagini e del racconto cinematografico.
Dalle aie alle piazze, dalle cantine alle terrazze, dai vecchi casali alle arene all’aperto, ogni luogo per noi diventa un posto buono per ospitare cinema, per raccontare storie, per mostrare volti luoghi e realtà diverse da quelle che vediamo noremalmente sugli schermi.
Il tema e nome dell’edizione 2020 è Terra Mia! Creazione, conservazione e vita perché la terrà racchiude in sé diversi significati: morte, rinascita, nutrimento e pericolo.
Corto e a capo 2020: calendario
Martedì 18 agosto dalle 21:00 si terrà a Montemiletto la proiezione del primo blocco di cortometraggi che saranno votati dalla giuria popolare. Durante la stessa serata ci sarà la proiezione fuori concorso di Poi si vede di Domenico Pizzulo.
Mercoledì 19 agosto alle 21:50 Corto e a capo si sposterà a Trevico, paese natale di Ettora Scola, dove ci sarà la seconda proiezione dei corti in gara. Ad aprire la serata ci sarà la premiazione de Il principe delle pezze di Alessandro Di Ronza. A seguire la proiezione del cortometraggio fuori concorso in omaggio a Ettore Scola per celebrare e commemorare la grandezza del suo cinema.
Giovedì 20 agosto a Venticano ci sarà il concerto di Nicola Piovani che suonerà alle 21:00 con Marina Cesari al sax e Marco Loddo al contrabasso. Dopo l’esibizione di Leçon-concert: La musica è pericolosa si proseguirà con la proiezione e votazione e ci sarà la personale di Luigi Fuschetto e la mostra fotografica Retra-Terra in movimento che proseguirà fino alle 22:00.
Venerdì 21 agosto all’Arena del Multisala Gaveli di Benevento ci sarà la proiezione die Il Delitto Mattarella, il nuovo film di Aurelio Grimaldi, che sarà presente per un incontro con il pubblico insieme ad Alfio D’Agata, direttore della fotografia.
La seconda parte della serata del 21 agosto continuerà a Venticano con la proiezione dei corti in gara e la consegna del Premio Mario Puzo che verrà consegnato ad Aurelio Grimaldi. Durante la serata verrà esposta la personale di La terra è donna di Dina Pascucci. Per i più piccoli ci sarà un angolo dedicato a proiezioni di animazione.
Sabato 22 agosto a Venticano e domenica 23 agosto a Montemiletto ci saranno le proiezioni fuori concorso in Irpinia Carpet e le premiazioni con i voti della giuria popolare e tecnica. Sabato verrà proiettato il documentario partecipato Il Covid, il letargo e la rinascita, realizzato come ogni anno nel workshop del festival.
Domenica invece l’appuntamento finale terminerà con la presentazione del libro Da domani mi alzo tardi di Anna Pavignano, sceneggiatreice storica dei film di Massimo Troisi. La serata si concluderà con il Drive in in Piazza Mercato con la proiezione dei corti vincitori e a seguire ci sarà una notte dedicata ai corti horror e fantasy.
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Social, narcisismo e alienazione: i mali del nostro tempo
L’unica approvazione che conta, spesso, è la propria. A volte ci compiacciamo osservando il nostro profilo o contemplando la nostra immagine ripresa dalla fotocamera del nostro telefono, ritenendola indegna.
Il male del nostro tempo è che non riusciamo a godere della realtà. Ci sentiamo estraniati e risucchiati dai social, viviamo quella che si chiama una vita narcisistica ed alienata, una vita lontano da noi stessi.
Siamo estraniati da tutto e quindi risultiamo un pò falsi e inautentici perché siamo scissi e siamo innamorati solo di noi stessi.
Mai epoca fu come questa tanto favorevole ai narcisi ed agli esibizionisti. Dove sono i Santi? Dovremo accontentarci di morire in odore di pubblicità.
Ennio Flaiano
In questo senso rischiamo di essere tutti un pò narcisisti e borderline, in una linea di confine al margine di un mondo reale che, proprio perché reale, sarebbe fatto di relazioni concrete con gli altri.
Nella nostra vita c’è poca realtà e molta virtualità, i social ci allontanano dalle nostre radici naturali, questo è il disagio dell’uomo moderno.
Ci alieniamo ancora di più nel momento in cui ci conformiamo alle mode e quindi al pensiero collettivo, rinunciando ad essere originali per paura di andare controcorrente, così facendo abbiamo perso il dialogo dialettico con noi stessi perché siamo distratti da troppi stimoli esterni e non possiamo avere un contatto profondo con noi stessi.
Siamo come sradicati dalla realtà affettiva e questa realtà sfuma, si opacizza, diventa nebulosa e restano solo i desideri di oggetti che però ci rendono poveri di animo.
La nevrosi è di fatto una povertà d’animo che ci fa desiderare cose futili, ci fa desiderare di voler avere potere sugli altri, il potere dell’uomo sull’uomo, un potere che si declina alle varie forme di manipolazione e che è sempre tesa a rendere dipendente una vittima, per soggiogarla e strumentalizzarla.
Le nevrosi che causano le regressioni più terribili ed incurabili sono dovute proprio a questo sentimento primo, quello di non essere accolti nel mondo con amore.
Pier Paolo Pasolini
Quando l’uomo non si impegna a realizzare se stesso diventa vittima di un meccanismo alienante e segue regole alimentate da altri, dettami di cui non capisce neppure il senso e quindi diventa succube degli elementi esterni. In questo modo non si è più uomini liberi ma tristi marionette.
L’uomo diventa servo delle leggi di mercato che lo dominano, rendendolo ingranaggio in un sistema che lo sovrasta e di cui l’uomo stesso subisce il meccanismo.
Da qui nasce la dissociazione psicologica.
Questo è il prezzo da pagare per appartenere ad una società civilizzata.
Freud parla di sacrificio necessario, questo è il sacrificio della pulsionalità immediata che l’uomo civilizzato deve contenere se vuole beneficiare della civilizzazione.
La sottomissione al processo di civilizzazione corrisponde alla sottomissione del figlio al padre con la rinuncia alla realizzazione della fantasia simbiotica con la madre, che possiamo identificare come una figura paradisiaca. La nostalgia del paradiso perduto permane e i social diventano, in questo modo, un simbolo del nuovo paradiso dove tutto è possibile, dove si può sognare qualsiasi cosa, dove si è connessi sempre e, più di ogni altra cosa, si è belli e ritoccati con filtri.
Il selfie ritoccato è alienante nella misura in cui bypassa l’attività simbolica del pensiero, quell’attività che la psicoterapia vorrebbe riattivare nell’individuo sofferente e che invece i social azzerano per diminuire il pensiero riflessivo che avrebbe lo scopo di permettere la sintesi reale dei contenuti e dei suoi contrari.
Nel selfie ogni contraddizione è spianata come le rughe che sono levigate fino a scomparire, tutto è liscio… tutto fila liscio: non c’è dialettica, non c’è conflitto, tutto è luminoso.
Non c’è ombra e quindi non c’è neanche il male, quindi un paradiso. In questo paradiso, il pensiero non serve perché non ci può essere confronto con l’altro.
C’è l’abbaglio, c’è una maschera. C’è l’uno, non c’è il due quindi manca la tensione da cui scaturisce l’energia psicologica. Senza tensione l’energia è statica e sparisce.
La nevrosi incarna la forza per procedere nel cammino di evoluzione psicologica.
Young sostiene che non siamo noi a guarire dalla nevrosi ma è la nevrosi stessa che ci guarisce.
Nel paradiso dei selfie e dei social non esiste il conflitto e non c’è neanche la sintesi dei contrari che l’attività simbolizzatrice dovrebbe realizzare. Scatta così il vissuto dell’alienazione.
L’uomo che ha perduto il contatto vero con se stesso si accontenta dei surrogati e questa è quella che Erich Fromm chiamava “personalità fittizia” a metà strada tra narcisismo, borderline ma è soprattutto una personalità alienata.
Le condizioni per la creatività si devono intrecciare: bisogna concentrarsi. Accettare conflitti e tensioni.
Rinascere ogni giorno.
Provare un senso di sé.
Erich Fromm
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Covid-19 in Irpinia: nuovi 102 tamponi naso-faringei sono risultati positivi
Dagli ultimi tamponi naso-faringei effettuati in Irpinia, 1.548, sono risultati positivi al Covid-19 nuovi 102 casi.
I risultati pervenuti dall’ASL di Avellino sono i seguenti:
- 1 residente nel comune di Altavilla Irpina
- 1 residente nel comune di Andretta
- 1 residente nel comune di Ariano Irpino
- 9 residenti nel comune di Atripalda
- 2 residenti nel comune di Avella
- 18 residenti nel comune di Avellino
- 2 residenti nel comune di Baiano
- 6 residenti nel comune di Calitri
- 1 residente nel comune di Cervinara
- 3 residenti nel comune di Cesinali
- 5 residenti nel comune di Contrada
- 1 residente nel comune di Forino
- 3 residenti nel comune di Gesualdo
- 1 residente nel comune di Grottaminarda
- 1 residenti nel comune di Lacedonia
- 2 residenti nel comune di Lapio
- 3 residenti nel comune di Lauro
- 2 residenti nel comune di Lioni
- 7 residenti nel comune di Mercogliano
- 5 residenti nel comune di Montefalcione
- 4 residenti nel comune di Monteforte Irpino
- 1 residente nel comune di Montella
- 1 residente nel comune di Montemarano
- 1 residente nel comune di Montemiletto
- 3 residenti nel comune di Montoro
- 2 residenti nel comune di Mugnano del Cardinale
- 1 residente nel comune di Pago del Vallo di Lauro
- 1 residente nel comune di Pratola Serra
- 1 residente nel comune di Quadrelle
- 4 residenti nel comune di Roccabascerana
- 1 residente nel comune di San Martino Valle Caudina
- 1 residente nel comune di Sant’Andrea di Conza
- 3 residenti nel comune di Serino
- 5 residenti nel comune di Sirignano
- 2 residenti nel comune di Taurano
- 1 residente nel comune di Venticano
- 1 residente nel comune di Villanova del Battista
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