L’Asl di Avellino comunicache sono risultati positivi altri 6 nuovi tamponi effettuati dall’AORN Moscati.
I risultati sono i seguenti:
- 2 nel comune di Ariano Irpino
- 2 nel Comune di Mugnano del Cardinale
- 1 nel Comune di Mercogliano
- 1 nel Comune di Lapio
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Il Moscati accende il Natale:
gli appuntamenti di dicembre con la salute e la solidarietàAssociazioni di volontariato, scolaresche, autorità civili e militari: in tanti, anche quest’anno, hanno avuto un pensiero speciale per le persone costrette a trascorrere il Natale in ospedale, per contribuire a fare in modo che i degenti dell’Azienda Ospedaliera “San Giuseppe Moscati” di Avellino possano sentire l’atmosfera della festa.
Gli eventi programmati per “Il Moscati accende il Natale” si sono aperti oggi con la consegna all’Unità Operativa di Pediatria (secondo piano, settore A) delle poltrone per i familiari dei piccoli ricoverati acquistate con il ricavato del concerto di beneficenza “Una serata all’Opera… per l’Infanzia” che si è svolto nel Duomo di Avellino il 27 ottobre scorso, organizzato dal Rotary Club Avellino Distretto 2100 in collaborazione con l’Associazione culturale di promozione sociale “Ricercare – Arte Musica Teatro”.
Gli appuntamenti di dicembre con la salute e la solidarietà
Lunedì 9 dicembre, alle ore 16,30 si accenderanno le luci dei cinque alberi addobbati all’interno dell’agorà della Città ospedaliera dai volontari di Amos, Amdos, Ail, Avo, Noi in rosa, La forza della vita. L’accensione sarà accompagnata dalle musiche del complesso di giovanissimi musicisti “I Sognatori”.
Venerdì 13 dicembre, alle ore 9, nell’aula magna della Città Ospedaliera (primo piano, settore B), appuntamento con le scolaresche: diversi Istituti Secondari di II grado parteciperanno infatti all’incontro “Basta ricevere! Ora tocca donare”, organizzato dal Servizio Immuno-trasfusionale (Simt) per sensibilizzare i giovani alla donazione del sangue.
Sabato 14 dicembre, dalle ore 9 alle 13, visite e consulenze gratuite per un Open Day sulla dermatite atopica, presso l’ambulatorio dell’Unità Operativa di Dermatologia e Dermochirurgia (settore B, secondo piano). Per usufruire del servizio è necessaria la prenotazione, telefonando, dalle ore 9 alle 13, al numero 0825.203456, attivo da lunedì 9 e fino a giovedì 11 dicembre.
Lunedì 16 dicembre, alle ore 11, presso l’Unità Operativa di Pediatria, si terrà il consueto concerto degli alunni del corso musicale dell’Istituto Comprensivo “Salvatore Aurigemma” di Monteforte Irpino dedicato a tutti i piccoli pazienti e alle loro famiglie.
Mercoledì 18 dicembre, i Carabinieri del Comando Provinciale di Avellino hanno organizzato una visita in ospedale insieme al Nucleo Carabinieri Cinofili di Sarno (Sa). Alle ore 11 i bambini della Pediatria potranno avere dimostrazione dell’altissimo livello di addestramento di un pastore tedesco.
Giovedì 19 dicembre, alle ore 11 la manifestazione organizzata dai Carabinieri del Comando Provinciale di Avellino si ripeterà nel reparto di Pediatria (primo piano) del plesso ospedaliero “Landolfi” di Solofra: anche qui unità cinofile dell’Arma effettueranno dimostrazioni pratiche di addestramento ai bambini ricoverati.
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Le 10 mete più gettonate per festeggiare l’arrivo del nuovo anno
Quali sono le 10 città preferite per salutare la fine dell’anno e dare il benvenuto a quello che sta per arrivare?
Ecco la top ten delle città scelte per festeggiare l’inizio del 2020.
10. Las Vegas
Las Vegas è nota per essere una città che splende tutto l’anno ma a Capodanno ogni casinò offre spettacoli pirotecnici che si possono ammirare dalla Stratosphere Tower.
9. New York
Times Square a Manhattan rappresenta il Capodanno per antonomasia negli Stati Uniti infatti ogni anno accoglie circa 1 milione di persone. Se non si ha voglia di stare insieme a molte persone si può scegliere il quartiere Throgs Neck del Bronx e aspettare il 2020 guardando lo skyline di Manhattan.
8. Rio de Janeiro
Per salutare il nuovo anno insieme a 2 milioni di persone in una calda città balneare, la meta è sicuramente Rio de Janeiro. Il raduno principale è sulla spiaggia di Copacabana in cui si alternano spettacoli musicali e pirotecnici.
7. Londra
Lungo il Tamigi, a Londra, il Capodanno diventa suggestivo grazie allo spettacolo dei fuochi d’artificio.
6. Città del Capo
Città del Capo è una delle città più belle dell’Africa e la magia del Capodanno, in questa occasione, la rendono ancora più affascinante.
5. Mosca
La famosa Piazza Rossa, a Mosca, offre uno scenario accattivante, soprattutto, a Capodanno!
4. Dubai
Dubai negli anni si sta imponendo come una location per vacanze di lusso ma allo stesso tempo rilassanti, tra viste mozzafiato da grattacieli vertiginosi e spiagge bianche.
3. Bangkok
Bangkok è tra le migliori città in Asia per vivere la vita notturna, in particolar modo la zona CentralWorld Plaza a Times Square.
2. Taipei
Taipei è la capitale dell’isola di Taiwan dove a Capodanno la città offre spettacoli musicali e pirotecnici indimenticabili.
1. Sydney
Il grande spettacolo pirotecnico che si svolge nel porto di Sydney lascia chiunque incantato.
Voi quale meta avete scelto per festeggiare l’arrivo del 2020?
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Impressioni da Covid-19
Sicuramente non dimenticheremo più questo periodo legato al quasi inizio del 2020. Le speranze in progress, per il nuovo anno, non hanno avuto neanche il tempo di prendere una forma nella nostra mente, che si sono trasformate in speranze di ritornare alla vita che abbiamo lasciato con disprezzo, sentimento con cui si saluta ogni anno che trascorre.
Abbiamo assaporato e scoperto il vero significato che ha la parola noia, siamo stati costretti a fermarci eppure, spesso, auspicavamo una stasi, per avere del tempo per noi. È accaduto ma non era come ce lo aspettavamo.
Probabilmente da questi mesi trascorsi come un unico giorno infinito abbiamo compreso il reale significato che ha la parola libertà, abusata e mai vissuta pienamente. E forse inizieremo a concepirla e a viverla nel modo in cui avremmo dovuto fare già prima.
Abbiamo scoperto che la libertà, un diritto che democraticamente abbiamo sempre assorbito come un diritto inalienabile, in fondo, così scontato non è. Siamo liberi ma questo privilegio ci può essere tolto, per cause di forza maggiore e trasformarci da esseri indipendenti a soldatini che non hanno più possibilità di scelta.
Questa parantesi non è una critica alle imposizioni cui abbiamo dovuto sottostare e a cui sottostiamo ma è uno spunto di riflessione che, forse, dovrebbe renderci più consapevoli di ciò che siamo e di ciò che rappresentiamo. Queste parole non sono spinte dalla speranza di poter diventare migliori ma dalla speranza di prendere coscienza e consapevolezza, per poter vivere ogni giorno apprezzando tutto ciò che prima davamo per scontato.
Abbiamo vissuto con la paura del contagio e questa paura non è terminata e non diminuirà con la fase 2. Abbiamo vissuto con l’angoscia di poter contrarre il virus, questo essere invisibile che si insinua silenziosamente con il suo tempo di incubazione e che, nella peggiore delle ipotesi, ci avrebbe potuto portare e potrebbe portarci alla morte o a quella dei nostri cari. Nella migliore delle ipotesi, controllando uscite, gesti e utilizzando tutte le precauzioni possiamo evitarlo, ritendendoci dei graziati in virtù di fattori che, tutt’oggi, sono diversi, ipotizzabili e variabili.
Abbiamo scoperto l’introspezione e l’obbligo di fare i conti con ciò che siamo realmente, confrontandoci direttamente con noi stessi. Per quante siano state le distrazioni offerte dal web, dalle video call con gli amici e dai mille palliativi e strategie che abbiamo adottato per far trascorrere più velocemente il tempo, queste ore non passavano mai e ci riportavano sempre a doverci guardare dentro o a pensare a quello che siamo stati, che siamo e che vorremmo diventare in futuro.
Ci siamo abituati allo scorrere del tempo lento e monotono, rassegnandoci.
Abbiamo scoperto la paura e la diffidenza fisica mentre prima era solo morale, metafisica e universalmente valida, ma mai palese, per ciascun individuo.
Il Covid-19 ci ha reso migliori? Non credo. Sono convinta che il virus ci ha resi più umani nel senso di fragili, precari, instabili e più egoisti. Potremmo diventare migliori? Forse per chi è predisposto alla trascendenza sì, ma credo che rappresenti una piccola parte.
Probabilmente questo virus ci ha temprati attraverso la costrizione, l’obbligo e la stasi ma la forza mentale da sola non basta per essere migliori. Probabilmente ci riscopriremo più umani con le persone che già prima di questa pandemia avevano un alto valore affettivo per noi, predisposizione che, sicuramente, non riserveremo ad altri sconosciuti anche perché per ora non è pensabile stringere tutti i propri cari, figuriamoci chi ancora non conosciamo.
Il Covid-19 ci ha insegnato il senso profondo che ha un vero abbraccio e un sorriso che, per ora, sarà nascosto da una mascherina che rappresenterà la nostra umanità vista solo a metà perché la totalità non si vede e non sappiamo quando la si potrà vedere.
Mi auguro vivamente che tutti impariamo a vivere più di sostanza che di apparenza.
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