Nelle ultime ore sono stati analizzati 159 tamponi dall’AORN Moscati di Avellino e sono risultati positivi al Covid-19 7 tamponi.
I risultati pervenuti dall’ASL di Avellino sono i seguenti:
- 3 nel Comune di Avellino
- 1 nel Comune di Monteforte Irpino
- 1 nel Comune di Ospedaletto d’Alpinolo
- 1 nel Comune di Quadrelle
- 1 nel Comune di Serino
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Quarant’anni dal terremoto dell’Irpinia: lettera aperta di Raffaele Lieto
Raffaele Lieto, segretario generale Cgil Avellino e segretario Cgil Campana scrive una lettera aperta per ricordare il terremoto dell’Irpinia di quarant’anni fa e fare delle considerazioni attuali sulla condizione territoriale di queste zone.
Sono passati 40 anni dal terremoto del 23 novembre 1980: un tempo lungo che ha cambiato la società e gli uomini. Chi era giovane, come me, oggi ha un’età avanzata. In tutto questo tempo sono avvenute tante cose e tante discussioni, spesso inutili e fuorvianti sono state fatte, fino alla noia. Eppure non si è riusciti e non si è nemmeno voluto, mettere dei punti fermi, sulle cose avvenute, sui ritardi, sugli errori, sulle cose positive, sarebbe stato utile e necessario per delineare un futuro, una prospettiva che in qualche modo facesse tesoro di quanto avvenuto, e servisse a costruire un modello credibile di sviluppo, con politiche utili a mantenere e sviluppare quello che c’è, e a innovare l’intero territorio, oltre le poche isole felici. Ho avuto la possibilità, purtroppo di vivere i momenti fondamentali, di quanto accaduto.
Dai primi giorni di soccorso e di aiuto, prima disorganizzati e spontanei o poi via via, diretto e gestito dalle tante organizzazioni e associazioni intervenute, e poi dalle istituzioni. Lo Stato dimostrò tutta l’impreparazione, e le falle, che nel Mezzogiorno avevano caratteristiche ancora più gravi. Lo sforzo di migliaia di volontari e gli aiuti arrivati da ogni luogo non trovavano una realtà pronta ad accoglierli efficientemente. Ho vissuto in prima persona con tanti compagni e volontari irpini e di ogni regione d’Italia, la necessità dopo qualche mese, di salvaguardare ciò che arrivava sotto forma di aiuti, che non si era in grado di utilizzare razionalmente. Le strutture del PCI, della Cgil, ma anche di Cisl e Uil, Alleanza contadini, Confesercenti, Arci, Legacoop e tante altre associazioni locali e territoriali, convogliarono nelle aree del terremoto migliaia di tonnellate di aiuti di ogni tipo.
Ma i troppi tentativi di appropriazione indebita e le inefficienze erano un problema serio, in qualche modo, ridimensionati in parte dai sacrifici di tanti (non tutti) amministratori e cittadini dei comuni colpiti e si allestirono allora luoghi di raccolta e di distribuzione nei comuni che salvaguardarono almeno in gran parte molte risorse. Ciò fu possibile per il sacrificio e l’impegno di centinaia di volontari di ogni regione d’Italia e irpini. Dopo alcuni mesi, solo in seguito a forti richieste e pressioni, riuscimmo a consegnare all’esercito diverse decine di camion di aiuti, che andavano ancora utilizzati.
Questo il periodo dell’emergenza, che dopo decenni non sembra aver lasciato ancora una cultura dell’uso serio della ricchezza frutto di solidarietà. Abbiamo sì una protezione civile efficiente e tante organizzazioni locali di volontariato all’epoca esistenti. Ma ciò non ha ancora prodotto una riflessione compiuta su ciò che è avvenuto dopo nel corso di anni.
L’assenza di tale approfondita consapevolezza non favorisce un’idea collettiva e condivisa dell’azione solidale.
Faccio qualche esempio, uno riguarda, anche noi, le organizzazioni di massa. Si decide di avviare un processo di industrializzazione, delle aree interne di Campania e Basilicata. In provincia di Avellino, per risibile motivi di campanile e di prestigio di qualche barone del tempo si individuarono 8 aree industriali.
In una provincia come la nostra, con problemi di viabilità, trasporti su ferro, e di reti, e di energia si provvide a sbancare milioni di metri cubi di suolo, per finanziare progetti di qualità (pochi) e tanti imbroglioni che ogni mattina, come avviene ancora oggi, si alzano per fiutare l’affare del momento.
Siccome non sembra esserci ancora la serenità per discutere degli errori nella genesi e nella gestione di questi processi, non è ancora il caso di evitare annunci, spot elettorali, propaganda di basso profilo.
E definire invece cosa serve in termini di servizi di reti, di trasporti per utilizzare le strutture create e mai poco utilizzate, per favorire e attrarre nuove e innovative?
Si potrebbe intanto partire dal fatto che una curatela fallimentare non può durare decenni e produrre solo macerie. In Irpinia nelle aree industriali della 219, e nel nucleo storico di Solofra, più tanti altri diffusi nel territorio sono decine le strutture, in degrado per interminabili processi fallimentari. Fu faticoso in particolare per me e la Cgil irpina giungere all’accordo per il contratto di area, peraltro nato non da un’iniziativa delle parti, ma generato da una legge finanziaria dello Stato, che avrebbe voluto favorire l’utilizzazione dei fondi della 219 che poi è avvenuta ma che ha percorso anche tante strade sbagliate. Negli anni il sindacato e la sinistra politica hanno più volte sollevato questi temi ma i processi economici anche quelli truffaldini hanno sempre o quasi vinto.
L’Irpinia oggi in quali condizioni versa secondo Raffaele Lieto?
Oggi abbiamo realtà vive e importanti, tante inutili cattedrali, tante macerie e tante strutture inutilizzate quando si avvierà seriamente un’idea di sviluppo che fra le altre opportunità utilizzi anche questa?
Ma dobbiamo riconoscere che poi in uno schema che ha visto le organizzazioni sindacali, sollecitare discussioni e denunciare limiti ed errori, esse non sono immuni da errori. Ricorderò per sempre come hanno fatto Cgil, Cisl, Uil e gli altri che sommariamente ho elencato prima, in termini di aiuti. Ricordo centinaia di quadri sindacali, operai e consigli di fabbrica, che per mesi hanno consegnato aiuti di ogni tipo e hanno fisicamente lavorato nei comuni dell’Irpinia, in totale autosufficienza per non pesare sulla tragica situazione organizzativa. Sono stati raccolti miliardi di lire, che in gran parte sono andati a organizzazioni, enti e associazioni oltre che ai Comuni delle aree terremotate.
Una parte delle risorse si decise con una buona intuizione e con una idea innovativa di dedicarli alla costruzione dei centri sociali in molti comuni. Strutture che dovevano servire ad aiutare forme di socializzazione e servizi per i cittadini. In Irpinia la scelta di Comuni, fu anche in questo caso, come per le aree industriali decisa in base a municipalismi e piccoli interessi politici delle organizzazioni risultato: a parte la parziale utilizzazione di alcuni (Avellino, Solofra) il tentativo è miseramente fallito.
Cattedrali nel deserto, che dopo alcuni anni sono stati consegnati ai Comuni che spesso li lasciano deperire, anche per la cronica mancanza di risorse, ma l’obiettivo è andato perduto. Ecco tutti dovremmo avere la capacità di ripartire dai limiti e dagli errori, per parlare non di nostalgiche, lamentazioni su cosa avvenne, ma di cosa servirebbe far avvenire nei prossimi anni, che per tanti motivi si annunciano difficili. Seppure lentamente, alcuni progetti si realizzano. L’Alta capacità Napoli-Bari, con la stazione Hirpina, il completamento di alcuni assi viari, la elettrificazione della Benevento – Avellino – Salerno, forse propedeutica ad un utilizzo vero di questa linea.
Sono alcune cose importanti. ma il progetto complessivo? energia, acqua, sistemi integrati di depurazione, fibra e reti. C’è un luogo dove si rende finalmente possibile, una discussione seria e produttiva? Mi sembra invece che a prevalere è ancora l’antica logica della richiesta di sussidi e fondi per tanti progetti senza però indicare un chiaro disegno di sviluppo.
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Continua “Made in Irpinia”, il programma di eventi dedicato alla valorizzazione della cultura popolare
Continua “Made in Irpinia”, il programma di eventi dedicato alla valorizzazione della cultura popolare promosso dalla Scuola di Tarantella Montemaranese con la direzione artistica di Roberto D’Agnese.
Dopo la prima tappa dedicata a Tarantella Mirabilis che si è svolta a Montemarano, domani (martedì 24 agosto) sarà la volta di Cassano Irpino, dove si svolgerà alle ore 20.30, presso il Palazzo Baronale – Corte Cavaniglia, il convegno su “La mela cassanese“. La mela cassanese, esempio di biodiversità locale, è una varietà specifica proprio di questi luoghi, la cui produzione è diffusa tra Cassano, Montella e Volturara Irpina e le cui caratteristiche sono, tra le altre, una polpa bianca soda, succosa e di buon sapore. Un prodotto unico che si sta cercando di riscoprire e valorizzare, e Made in Irpinia porterà in tal senso il proprio contributo, in linea con questi obiettivi.
Alle ore 21.30 spettacolo di Eugenio Corsi, attore comico-drammatico, cabarettista, monologhista, presentatore ed imitatore.
Tutti gli eventi di “Made in Irpinia” prevedono la prenotazione obbligatoria (a info@scuoladitarantellamontemaranese.it oppure tel. e whatsapp 329.1221625 – 393.9789399) con posti limitati e per accedere è obbligatorio essere in possesso del Green Pass come da normativa vigente.
Tutti gli eventi saranno trasmessi via Zoom e tradotti in lingua inglese (info per ricevere il link di accesso alla diretta tel. e whatsapp 340.2829757).
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Il MAPS: incontro online per analizzare il conflitto Ucraina-Russia
Il MAPS Movimento Attivo Politico e Sociale, attiva nelle iniziative di sensibilizzazione e di discussione politica, ha organizzato per mercoledì 23 marzo 2022 alle ore 19:30 un incontro online per analizzare e discutere il conflitto Ucraina-Russia e le conseguenze sull’intera Europa.
A quasi un mese di distanza dall’inizio della guerra si discuterà dei passi che sta compiendo la diplomazia per porre fine ai dissidi, delle ricadute economiche e sociali che si stanno generando in tutta Europa e del futuro delle giovani generazioni che si ritrovano nuovamente in uno stato di incertezza, con la testimonianza diretta di giovani ragazzi ucraini e russi.
Durante l’incontrò ci saranno gli interventi del Sottosegretario agli Affari Esteri e Cooperazione internazionale l’on. Benedetto Della Vedova e del senatore Fabio Porta, membro della 3ª Commissione permanente agli Affari Esteri ed Emigrazione del Senato.Alla discussione parteciperanno il Presidente di MAPS Antonio Fondaco, il Segretario Louis Stanco, il coordinatore del Direttivo di MAPS Angelo Di Pietro e Alfonso Maria Gallo Segretario provinciale dei Giovani Federalisti Europei.
L’evento sarà trasmesso in diretta a partire dalle ore 19:30 sulla pagina Facebook di MAPS – Movimento Attivo Politico e Sociale.
7 comments on Emergenza Covid-19 in Irpinia: nuovi tamponi sono risultati positivi
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