Quali sono i nuovi propositi culturali dell’Amministrazione comunale di Grottaminarda? Quali sono gli eventi da non perdere durante l’estate grottese? Quali sono i Talenti d’Irpinia che si esibiranno nella città di Grottaminarda?
Lo abbiamo chiesto all’assessore all’istruzione e alle politiche giovanili Marilisa Grillo, al consigliere delegato per i rapporti con gli enti sovracomunali, turismo, contenzioso, risorse umane e personale Marisa Graziano e al consigliere delegato per la promozione e lo sviluppo delle attività economico-commerciali e imprenditoriali, arredo e decoro urbano, eventi, spettacoli e volontariato Rocco De Luca.
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Iannaccone (Rete Civica):
«Cipriano, una buona candidatura per Avellino»L’ex deputato non scioglie ancora le riserve sulla posizione di “Rete Civica”, ma lascia intendere come il movimento civico “Mai Più” possa rappresentare l’alleato naturale.
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L’Irpinia lasciata sola: la nuova delibera della Giunta della Regione Campania va rivisitata
È ormai conclamato l’impatto negativo che ha avuto il Covid-19 sull’economia nazionale, soprattutto nei Comuni interni come i nostri, che già erano provati prima dell’emergenza.
La filiera agroalimentare, in modo particolare, risulta avere enormi difficoltà, a causa della chiusura del settore Ho. Re. Ca che ha bloccato il commercio europeo e internazionale. Altro grave colpo ricevuto da questo settore è scaturito dalla chiusura di attività come bar, ristoranti, agriturismi, alberghi e paninoteche che ne hanno bloccato anche la vendita interna.
Il settore vitivinicolo è quello che risulta più provato all’interno della filiera agroalimentare irpina perché con la chiusura delle cantine, l’annullamento del Vinitaly, le difficoltà nel poter esportare i prodotti oltre confine non si è avuta la liquidità necessaria, per potersi occupare della cura dei vitigni ovvero quall’aspetto (l’uva e tutto ciò che ruota intorno al terroir) che è fondamentale per poter realizzare il prodotto finito.
Su questa situazione si è esposto il Presidente di AssoApi, Luigi Gaudiosi, che spiega così la situazione economica della filiera agroalimentare in Irpinia:
La produzione delle eccellenze irpine ora è vista con sospetto dai mercati esteri in quanto c’è diffidenza e paura per possibili contagi. Vanno tutelati i prodotti bio, a Km 0 e le eccellenze irpine che sono prodotte solo in alcune zone più interne e legate alle tradizioni di questa terra.
L’economia nelle zone interne, già in tempi normali è alquanto affossata, in una situazione di crisi mondiale come questa non possono che risentirne maggiormente.
Nella nuova delibera della Giunta della Regione Campania in materia di politiche agricole, mi riferisco alla n.211 del 5 maggio 2020 si è pensato solo alla provincia di Salerno e a Caserta, prevedendo 10 milioni di euro per il comparto bufalino, 10 milioni di euro per il settore florovivaistico e per le imprese della pesca e dell’acquacoltura… e l’Irpinia dov’è? Manca all’appello tutta la provincia di Avellino che è stata totalmente trascurata.
Luigi Gaudiosi non le manda a dire a Francesco Todisco, consigliere regionale addetto alle tematiche e alle questione delle aree interne, perché ha favorito solo il settore delle bufale non ricordando, forse, che in Irpinia abbiamo prodotti come il caciocavallo podolico, il carmasciano, la ricotta salata, il pecorino che insieme alla produzione di insaccati rappresentano una fonte economica importante per le nostre zone interne e che, senza i giusti interventi economici, rischia di sparire.
Perché tutelare solo l’economia della Costiera dimenticando le piccole realtà rurali?
Si attendono risposte ma soprattutto provvedimenti!
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Marcantonio Spera: profondamente deluso dalle parole di Rotondi
Marcantonio Spera, dopo un confronto tenutosi al cospetto dell’onorevole Gianfranco Rotondi sulla questione del Polo logistico in Valle Ufita, esterna la sua profonda delusione con queste parole:
Per me, quella di ieri sera è stata una serata triste nonostante fossi animato da una speranza che non mi ha abbandonato fino all’ultimo. Diverse volte ho stretto la mano all’onorevole Rotondi che ha invitato tutti ad invocare l’intercessione salviniana.
Ho provato grande delusione e sconforto dopo la riunione di ieri sera presso la sala consiliare di Sturno che ha accolto tanti sindaci, politici navigati, e sindacalisti di rango al cospetto dell’onorevole Gianfranco Rotondi che, dopo un cospicuo ritardo e un incontro da star con i giornalisti, per quasi due ore ha ascoltato gli interventi, accalorati, per lo più sinceri e sofferti, di molti di noi.
Gli interventi fatti non sono stati mai fuori luogo ma erano carichi di aspettative per poter salvare questa terra da soprusi e scippi. E la risposta dell’onorevole della divina provvidenza ha concluso, sorridendo, dicendo che la partita è sempre più in salita, che dobbiamo sperare in un piano B (peraltro già paventato dalla Regione), e puntare anche ad un piano C per la legge della santa speranza cugina della divina provvidenza.
Ha aggiunto che comunque possiamo andare “a bussare con i piedi” da Salvini, persona seria ed affidabile per noi meridionali, che potrebbe soccorrerci con qualche piano D. Incredibile ma vero.
“Se forse” un treno ha tuonato con la sua voce imperiosa il segretario Simeone, per il quale spero in un ravvedimento operoso dopo l’ennesimo bocconcino amaro che ha dovuto ingurgitare nell’attesa di un lauto pasto che sta fiaccando lui e i suoi nuovi improbabili aspiranti compagni di battaglia!
Serata triste per me che pure speranzoso avevo stretto la mano due volte all’onorevole della provvidenza della destra-centro che ha invitato tutti, ed in particolare la gloriosa Uil e Confindustria, a invocare l’intercessione “salviniana” e della lega tutta.
Ci rimane, a questo punto, forse, il ministro Piantedosi per lottare contro l’Europa? Saprà in pochi giorni intercedere con gli altri Ministri su Rfi per progettare in due mesi e superare i ritardi, (ancora senza paternità), o le volontà colpevoli di qualcuno che stanno condannando le nostre Comunità?
Sapremo noi sindaci più interessati, rifare quadrato con un sindacato un poco più incerto e con politici superficiali e/o distratti?
Se ieri sera avessi immaginato per un attimo, preventivamente, le conclusioni prospettate mi sarei alzato, avrei ringraziato gli ospiti, come sempre sinceri e gentili, e sarei scappato. Ma anche io speravo nel gesto salvifico, magnanimo, di una politica nuova che velocemente si intestasse l’opera, necessaria ed indispensabile come chiunque afferma, con minor indugi e incertezze così come con qualche legittimo merito.
Ringrazio tutti i partecipanti, i nuovi arrivati accorsi con ottimismo, i padroni di casa, tutti coloro che non abbandoneranno il campo, perché ci sarà ancora da sudare per impedire lo scippo, la barbarie del tirare la corda, la strategia di dividere i territori.
Spero di poter scuotere quanti stanno perdendo nuovamente la fiducia nelle istituzioni, e riportarli al tavolo delle trattative per far capire, a chi dovrà decidere del nostro futuro, che siamo uniti fieri e compatti per non farci abbattere.
Avevo ben scritto qualche giorno fa che tutti si affannano per aiutarci ma che le idee sono confuse e forse servirà un’azione divina per una paternità adottiva sofferta ma garantita dalla sofferenza stessa delle Comunità. Attenderemo ancora fiduciosi qualche giorno la mediazione del ministro Piantedosi, il pronunciamento “salviniano” e la sentenza del Governo tutto e poi torneremo a recitare il nostro destino.
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