Irpinia terra di lavoro precario e vertenze aziendali.
Riflettori puntati, da parte della Lega, sulla Comunità montana Terminio-Cervialto i cui lavoratori non percepiscono stipendio da mesi e sulla Iavarone, la fabbrica di Calitri che ha annunciato licenziamenti e che potrebbe a breve chiudere i battenti.
La questione, molto delicata, è arrivata anche in Parlamento, grazie all’interrogazione presentata dal senatore Claudio Barbaro che, sollecitato dai responsabili provinciali della Lega, ha messo in risalto la dimensione precaria degli impianti industriali presenti in Irpinia e il forte rischio di speculazioni ai danni del territorio e degli operai.
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Ballottaggio Cipriano-Festa,
Preziosi: «Siamo all’opposizione»Dino Preziosi, uno dei protagonisti di queste elezioni è molto soddisfatto del risultato arrivato dalle urne dove come candidato sindaco ha raggiunto quasi l’11 per cento guadagnando un punto sulle due liste a suo sostegno: La Svolta e Forza Italia.
In caso di vittoria di Luca Cipriano, Preziosi vedrebbe aumentare il proprio peso con l’ingresso in consiglio comunale di Giovanni D’Ercole, primo eletto nella lista La Svolta. Se invece dovesse vincere Gianluca Festa, Preziosi sarebbe l’unico a rappresentare il centrodestra a Palazzo di città. L’opportunità data da questa prospettiva non spinge però Preziosi a fare passi in avanti.
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L’Irpinia lasciata sola: la nuova delibera della Giunta della Regione Campania va rivisitata
È ormai conclamato l’impatto negativo che ha avuto il Covid-19 sull’economia nazionale, soprattutto nei Comuni interni come i nostri, che già erano provati prima dell’emergenza.
La filiera agroalimentare, in modo particolare, risulta avere enormi difficoltà, a causa della chiusura del settore Ho. Re. Ca che ha bloccato il commercio europeo e internazionale. Altro grave colpo ricevuto da questo settore è scaturito dalla chiusura di attività come bar, ristoranti, agriturismi, alberghi e paninoteche che ne hanno bloccato anche la vendita interna.
Il settore vitivinicolo è quello che risulta più provato all’interno della filiera agroalimentare irpina perché con la chiusura delle cantine, l’annullamento del Vinitaly, le difficoltà nel poter esportare i prodotti oltre confine non si è avuta la liquidità necessaria, per potersi occupare della cura dei vitigni ovvero quall’aspetto (l’uva e tutto ciò che ruota intorno al terroir) che è fondamentale per poter realizzare il prodotto finito.
Su questa situazione si è esposto il Presidente di AssoApi, Luigi Gaudiosi, che spiega così la situazione economica della filiera agroalimentare in Irpinia:
La produzione delle eccellenze irpine ora è vista con sospetto dai mercati esteri in quanto c’è diffidenza e paura per possibili contagi. Vanno tutelati i prodotti bio, a Km 0 e le eccellenze irpine che sono prodotte solo in alcune zone più interne e legate alle tradizioni di questa terra.
L’economia nelle zone interne, già in tempi normali è alquanto affossata, in una situazione di crisi mondiale come questa non possono che risentirne maggiormente.
Nella nuova delibera della Giunta della Regione Campania in materia di politiche agricole, mi riferisco alla n.211 del 5 maggio 2020 si è pensato solo alla provincia di Salerno e a Caserta, prevedendo 10 milioni di euro per il comparto bufalino, 10 milioni di euro per il settore florovivaistico e per le imprese della pesca e dell’acquacoltura… e l’Irpinia dov’è? Manca all’appello tutta la provincia di Avellino che è stata totalmente trascurata.
Luigi Gaudiosi non le manda a dire a Francesco Todisco, consigliere regionale addetto alle tematiche e alle questione delle aree interne, perché ha favorito solo il settore delle bufale non ricordando, forse, che in Irpinia abbiamo prodotti come il caciocavallo podolico, il carmasciano, la ricotta salata, il pecorino che insieme alla produzione di insaccati rappresentano una fonte economica importante per le nostre zone interne e che, senza i giusti interventi economici, rischia di sparire.
Perché tutelare solo l’economia della Costiera dimenticando le piccole realtà rurali?
Si attendono risposte ma soprattutto provvedimenti!
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Domenico Biancardi chiede il rinvio delle elezioni del Consiglio Provinciale
Domenico Biancardi, presidente della Provincia di Avellino, che ricopre anche il ruolo di presidente dell’Upi Regionale ha chiesto il rinvio delle elezioni per il Consiglio Provinciale che dovrebbero tenersi il prossimo 13 dicembre.
Domenico Biancardi, in una lettera inviata al presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, ai Ministri dell’Interno e della Salute, ai sottosegretari di Stato, al presidente dell’Upi Nazionale e al presidente dell’Anci, spiega con queste parole le motivazioni per il rinvio delle elezioni:
Da diverse settimane, si registra un trend in aumento della diffusività dei contagi, particolarmente significativo e pericoloso. Per quanto concerne l’Irpinia, in questa seconda ondata del Covid-19, si sono registrati finora 630 nuovi contagi e 6 decessi.
I nuovi casi di positività interessano circa il 60% dei comuni della provincia. In quelli dove non si registrano contagi sono stati, comunque disposti isolamenti fiduciari e obbligatori. Con l’aumento dei casi, in diverse realtà, si è reso necessario disporre la chiusura di scuole, uffici comunali, bar ed altri luoghi di aggregazione.
In alcuni Comuni impegnati nelle recenti operazioni di voto per il rinnovo dei consigli comunali, sono stati registrati cluster importanti. Quasi tutti i municipi, inoltre, hanno riattivato l’operatività del C.O.C (Centro Operativo Comunale), per fronteggiare l’espandersi dei contagi e giornalmente le amministrazioni sono costrette a chiudere per interventi di sanificazione straordinaria a seguito di accertata positività di amministratori e dipendenti. È dunque un momento critico che anticipa evoluzioni ancora più preoccupanti e che impone di adottare ogni precauzione utile al contenimento della diffusione del virus.
Domenico Biancardi è convinto che le elezioni possano rappresentare un inevitabile momento di contatto e che durante il periodo elettorale il distanziamento interpersonale possa essere seriamente compromesso soprattutto durante la raccolta firme dei sottoscritti delle liste e nel corso della campagna elettorale. Le eventuali misure di contenimento per poter disporre il voto in sicurezza sono difficilmente praticabili a causa della non fruibilità di grandi spazi.
11 comments on Fabbrica Iavarone di Calitri,
la Lega porta la vertenza in Senato
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