Franco Arminio, poeta e paesologo irpino, ha dalla sua il potere della parola persuasiva: i suoi componimenti sono scritti in modo semplice, gli argomenti trattati sono diversi ma in tutti traspare un velo di malinconia. L’associazione Per Aenigmata ha organizzato un incontro ad Avellino in cui il poeta ha letto alcuni dei suoi versi in prosa e raccontato l’importanza della poesia e della parola, sia essa ufficiale o dialettale.
Franco Arminio è riuscito a trasformare un reading in un recital partecipato: l’atmosfera è cambiata d’incanto, diventando un incontro familiare e intimo. Il canto, per il poeta, è un potente riattivatore della comunità perché è in grado di rompere le barriere della distanza e allo stesso tempo è portatore di letizia.
Resteranno i canti (2018) è la sua recente raccolta di poesie, che racchiude immagini in versi della natura, di paesi dimenticati, di amore e di dolore.
Il dolore che ti arriva
guardalo, lavalo,
tienilo con te.
Il dolore che tieni
non vola via alla cieca,
ti fa compagnia.
Il dolore serve contro la ruggine, contro le muffe
delle abitudini.
Ecco, ora tu e il dolore siete contenti di stare assieme:
azzurro è il cielo,
un signore ti ha detto
buongiorno.
You Might also like
-
“6.9”è la performance artistica di Andrea Matarazzo
In occasione dell’anniversario del terremoto che colpì l’Irpinia il 23 novembre 1980, Laika project proporrà alla città di Atripalda “6.9”, una performance artistica di Andrea Matarazzo. L’artista riprodurrà in modo originale quei tragici novanta secondi utilizzando un carboncino che si consuma sulla carta per l’intera durata del terremoto. Il foglio bianco, quindi, si trasformerà nel medium che connette terra e foglio, come un sismografo.
L’emozionante evento – patrocinato dal Comune di Atripalda e reso possibile anche grazie alla collaborazione del Collettivo Amataria e di Mood Records Srl – si svolgerà il 23 novembre, alle ore 19:34, a Piazza Di Donato (alle spalle della cattedrale di Sant’Ippolisto).
Andrea Matarazzo: chi è?
Andrea Matarazzo è incisore e performer. Dopo il Diploma Accademico di II livello in Grafica d’Arte, partecipa a numerosi premi di grafica e incisione, come il Premio Nazionale delle Arti di Torino, la XIII Biennale di Grafica e Arti di Castelleone e il III Concorso Xilografia Ugo Maffi Città di Lodi. È tra i vincitori della terza edizione de “I giardini di Via Caravaggio” allo YAG Garage di Pescara. Dal 2019 è membro del collettivo Regno di Amataria insieme ad altri artisti e performer irpini.
-
Il MEC-Mercatino Enogastronomico a Certosa sulla Strada delle Abbazie
Pasqua golosa, sapori genuini in scena: il MEC- Mercatino Enogastronomico della Certosa on the road per questa Pasqua 2022, in casa e in trasferta.
Nei giorni di Pasqua e Pasquetta, 17 e 18 Aprile, decine di produttori ed espositori animeranno l’area verde su cui si affaccia la Certosa (via del Monumento, Certosa di Pavia) offrendo a golosi e turisti una carrellata di prodotti – tutti a filiera corta – come riso del Pavese, salame di Varzi, formaggi e salumi dell’Oltrepò e dolci come le offelle di Parona, praline e pasticceria secca, grappe e birra artigianale. Ed ancora miele, vini, salumi di suino e d’oca, pasta fresca, confetture, distillati, olio. Gli organizzatori hanno previsto una ulteriore data domenica 25 Aprile: stesso format ed eccellenze a prova di goloso per foodies ed enoturisti.
Il MEC-Mercatino Enogastronomico della Certosa, non tutti lo sanno ma in certe occasioni si trasforma e si caratterizza per la sua ubiquità: infatti, il lunedì di Pasquetta le sue eccellenze wine & food saranno presenti anche a Morimondo, alle porte di Milano, destinazione Corte dei Cistercensi.
A chi fosse alla ricerca di un’idea su come trascorrere Pasqua e Lunedì dell’Angelo, il MEC dà quindi la possibilità di una gita golosa a Certosa di Pavia ed in quel di Morimondo. Due località che si caratterizzano per bellezza e storia: il MEC offre, infatti, l’occasione per coniugare gusto e cultura con una gita fuori porta: enogastronauti e turisti a breve raggio potranno scoprire realtà dove arte e cultura si fondono e dove lasciarsi andare alla meraviglia di trovarsi in luoghi bellissimi, carichi di storia e spiritualità.
L’Abbazia di Morimondo è visitabile dalle 15 alle 18. Per la Certosa di Pavia gli orari di visita sono dalle 9.00 alle 11.30 e dalle 14.30 alle 17.30 (ingresso gratuito, info allo 0382 925613). Meteo permettendo, entrambe le location sono facilmente raggiungibili anche in bicicletta, oltre che in auto e con il treno.
Morimondo: la storia
La storia di Morimondo ruota intorno alla vicende della sua abbazia e dei monaci dell’ordine dei Cistercensi che la fondarono: giunti nel 1134, dodici monaci del monastero di Morimond in Borgogna diedero inizio alla costruzione del monastero, concluso solo nel 1297.
La basilica, sorta in periodo successivo alla costruzione del monastero (dal 1182), è oggi il monumento di maggior importanza di Morimondo. Rispecchia il disegno delle chiese cistercensi voluto da S. Bernardo: grandiose e solenni in contrasto con l’austerità e la povertà della vita dei monaci, cui è attribuito il merito di aver intrapreso l’opera di bonifica e valorizzazione agricola del territorio.
L’esterno in mattoni è in stile gotico francese con elementi romanico-lombardi; la facciata presenta un taglio a capanna, il portale è preceduto da un pronao (porticato posto davanti alla chiesa) aggiunto nel 1736. Un rosone centrale, bifore, aperture cieche e altre a cielo aperto definiscono la parte superiore, coronata da una fila di archetti che continuano sui fianchi. L’interno di forma basilicale, a 3 navate su pilastri con volte a crociera, con transetto e abside rettangolare. Opere: entrando a destra si nota una magnifica acquasantiera trecentesca con rosoni e teste fantastiche. Degno di nota il coro, commissionato dai monaci di Settimo Fiorentino, stabilitisi a Morimondo nel 1490, all’intagliatore abbiatense Francesco Giramo, che lo concluse nel 1522.
Certosa di Pavia: la storia
La Certosa di Pavia è stata dichiarata monumento nazionale italiano nel 1866 diventando così proprietà del Regno d’Italia. Eretta a partire dal 1396 per volere di Gian Galeazzo Visconti come sacello funebre della famiglia, il monastero fu ultimato nel 1452 e la chiesa nel 1473. La facciata venne realizzata successivamente dai fratelli Mantegazza e da Giovanni Antonio Amadeo (la parte inferiore) e da Lombardo nel XVI secolo (la parte superiore).
La facciata, marmorea, è stata disegnata tassello dopo tassello da scultori e architetti, con angeli, monarchi e statue di santi. Un autentico tripudio di affreschi, ori, lapislazzuli e lacche e un’arte unica: bassorilievi e dipinti famosi come il “Padre eterno benedicente” del Perugino si vanno a sommare alle figure dipinte dagli antichi Certosini, che si affacciano dall’alto da finestre trompe l’oeil.
-
Irpinia Mood Food Festival, ad Avellino il gusto delle stelle
Si terrà dall’uno al quattro settembre nella storica sede dell’ex Carcere Borbonico di Avellino, la kermesse Irpinia Mood – Food Festival.
L’evento, alla sua sesta edizione, è promosso dalla startup – società benefit ‘Visit Irpinia’ in collaborazione con la Soprintendenza ABAP di Salerno e Avellino e il patrocinio della Provincia di Avellino.
Irpinia Mood è un format consolidato che, ogni anno, richiama amanti e appassionati del mondo della cucina grazie ad un ricco calendario di appuntamenti, showcooking, degustazioni e incontri culturali.
Una manifestazione che celebra Avellino come culla della buona tavola, la Food Valley di un areale dalla biodiversità unica e variegata interpretata da produttori e chef autorevoli di cui Irpinia Mood ne promuove la conoscenza e ne valorizza le capacità artigianali con l’intento di creare nuove opportunità di crescita per l’intero tessuto produttivo e turistico del territorio.
Negli anni, la manifestazione si è distinta per il suo palese attaccamento alle radici rurali dell’Irpinia con un’attenzione particolare all’ambiente e al rispetto degli eco-sistemi.
Per questo, tra le sue file, anche quest’anno, può contare sulla partecipazione di chef e professionisti del settore che hanno fatto della sostenibilità un vessillo da difendere.
Non a caso, la direzione artistica dell’edizione 2022 è andata allo chef Mirko Balzano, firma rinomata della gastronomia irpina e campana, il quale ha creato una squadra di altissimo profilo.
Nella cornice suggestiva del complesso monumentale avellinese, ogni sera, dalle 20.00, saranno presenti chef e pastry chef, ognuno realizzerà un piatto ispirato dagli ingredienti dei produttori locali.
Tra gli stellati saranno presenti: Cristian Torsiello, Osteria Arbustico (1 stella Michelin), Marianna Vitale, Sud (1 stella Michelin), Pasquale Palamaro, Indaco (1 stella Michelin), Paolo Barrale, Aria Restaurant, (1 stella Michelin), Luigi Salomone, Re Santi e Leone (1 stella Michelin), Francesco Franzese, Rear Restaurant (1 stella Michelin).
Tra gli irpini, invece la già stella Michelin Antonio Pisaniello, Carmen Vecchione, Giovanni Mariconda, Vincenzo Vazza, Giovanni Arvonio, Raffaele Romano, Davide Filadoro, Gerardo Urciuoli, Gianpaolo Capaldo, Alfonso Rossi, Torteria Gecko, Emilia Damaso, Mattia Barbarisi, Alessandro Alvino, Enzo Grotta, Thomas Taccone, Francesco Ciotola, Francesco Graziano, Gioi della Bruna, Domenico Landolfi, Vittorio Belmonte, Federico della Cerra, Arcangelo Gargano, Carmen Urciuoli, Francesco Fusco, Marco del Giudice.
Non mancheranno poi le firme dei salernitani Pasquale Torrente, Michele De Martino, Marco Laudato, Giovanni Mellone il pugliese Francesco Nacci, Cosimo Russo, il casertano Mario Milo, il pasticciere napoletano Antonio Maresca, Jun Inazaw di Umi e Mario Musci.
Ogni creazione sarà il racconto di una storia che troverà voce nel piatto, ma anche nei talk di approfondimento (in programma dalle 19.00) condotti dalla giornalista Rosa Iandiorio, nei quali si alterneranno relatori del mondo dell’enogastronomia, della cultura, del turismo e dell’imprenditoria. Tra gli ospiti gli chef due stelle Michelin Giovanni Solofra e Roberta Merolli, Tre Olivi e Antonello Magistà, Patron del Pashà (una stella Michelin).
Ad allietare la 4 giorni, infine, l’arte e la musica a cura di Felice Caputo. Tra gli artisti più attesi Joe Bastianich, showman di Masterchef che si esibirà nella veste di musicista, accompagnato dalla Terza Classe, venerdì, 2 settembre.
Spiega Alessandro Graziano, ideatore di Irpinia Mood e Ceo Visit Irpinia:
Abbiamo deciso di riproporre Irpinia Mood dopo questi due anni difficili Non potevamo vanificare gli sforzi fatti in questi anni. La lunga pausa però ci ha permesso di riflettere su come raccontare il nostro territorio e siamo tornati alle origini. L’edizione di quest’anno è proprio intitolata “denominazione d’origine”, con un errore grammaticale voluto perché nell’edizione si metteranno costantemente in discussione i modelli di sviluppo e le certificazioni che fino ad ora hanno caratterizzato la filiera agroalimentare. I focus, inoltre, saranno incentrati sull’importanza delle tradizioni, la transumanza e il ruolo della rigenerazione urbana. Abbiamo coinvolto, con la carica di direttore artistico, lo chef Mirko Balzano che sta coordinando tutta l’offerta gastronomica. Grazie a lui, siamo riusciti a coinvolgere tantissimi chef di blasone che ci aiuteranno a realizzare la nostra mission: promuovere le migliori produzioni della provincia. Ogni chef, infatti, sceglierà un ingrediente rigorosamente irpino e lo trasformerà in una proposta gastronomica, esaltandone tutte le caratteristiche.
L’anteprima di Irpinia Mood, invece, dal titolo Pummarole, sarà celebrata presso Le Masserie Piano. Sempre per restare nello spirito della manifestazione, il 28 agosto, a Cesinali (Av), va in scena l’antico rito della salsa. Un’intera giornata dedicata al pomodoro, in particolare al San Marzano, di cui la Campania è terra d’elezione. Previsti laboratori per adulti e bambini, dove, guidati dallo chef Balzano e dalle massaie irpine, ognuno avrà modo di imparare l’arte delle boatte.
L’evento sarà coadiuvato anche da diversi personaggi della cultura popolare che racconteranno la ricca storia che ruota attorno a questa tradizione. In questo modo, l’esperienza sarà completa: lavorazione della pummarola, laboratorio per la lavorazione della pasta, fino al classico momento conviviale che culminerà, a tavola, con una ricetta tipica a base di pummarola fresca, preparata dal direttore artistico della kermesse, Mirko Balzano.
9 comments on Franco Arminio tra territorio, canti e poesia di ciò che resta coglie l’essenziale
Comments are closed.