La comunità di Guardia dei Lombardi piange per la scomparsa dell’indimenticato sindaco Giandonato Giordano. L’amico Salvatore Pignataro, guardiese e giornalista come lui ricorda l’uomo e il politico.
«Mi è difficile descrivere in poche battute chi era Giandonato Giordano. Un padre di famiglia esemplare, un politico colto, onesto, ricco di impegno e passione per la sua terra. Un intellettuale, giornalista e scrittore.
Giandonato Giordano era una persona equilibrata e intelligente che ha sempre cercato di sostenere con ostinazione tutte le dinamiche che potessero essere utili al territorio ed ai cittadini. Soprattutto nei suoi ruoli istituzionali: sindaco, consigliere comunale e recentemente in veste di consigliere provinciale si è sempre battuto a favore del suo territorio.
Era un uomo ancorato ai valori della famiglia, alla politica intesa come bene comune. Negli anni ho avuto modo di interfacciarmi sui problemi legati alla nostra comunità e all’Irpinia in generale. Spesso ho trovato in lui un interlocutore lucido e valido, dotato di una intelligenza acuta e di un intuito straordinario. Non si riservava mai di dare consigli. Su tutto.
E poi, Giandonato era innamorato della Politica. Quella vera. Lontano dal compromesso e dagli interessi di bottega. Per questo era pungente e critico con chi definiva “i mestieranti della politica” spesso arroganti e mediocri.
Giandonato era un profondo conoscitore e osservatore del territorio. La sua cultura, i suoi rapporti infiniti sul territorio gli permettevano di focalizzare i problemi di natura politica, sociale ed economica.
Era pronto a dare il suo contributo in maniera silenziosa ma incisiva. Il suo garbo nelle relazioni interpersonali penetravano subito anche nel cuore di chi non lo conosceva. Il suo punto forte era quello di dialogare e ascoltare tutti, prima di trarre un giudizio.
Ricordo, soprattutto, nel periodo del suo mandato di sindaco, dal 2001 al 2011, di aver condiviso con lui tante iniziative culturali e sociali. Era pronto a sostenere le iniziative nobili per la sua comunità senza mai tirarsi indietro.
Voglio ricordare che Giandonato ha avuto un legame sincero e affettuoso con la mia famiglia, in particolare con mio padre, che essendo dipendente comunale, era tra le sue persone di fiducia all’interno del Comune.
Ricordo il suo impegno da sindaco nelle battaglie contro la discarica sul Formicoso e sui temi importanti che hanno afflitto la comunità locale e Altirpina. Più volte ho letto i suoi articoli di fondo e le sue pubblicazioni: dagli editoriali sul Corriere dell’Irpinia fino al suo libro “Una vita d a Sindaco” per finire con il libro “È verde il Paradiso” proprio quel Paradiso in cui è andato troppo presto.
Ricordo la scomparsa di Giandonato con tanta tristezza nel cuore. Proprio qualche mese fa gli avevo inviato un messaggio, per essere discreto, chiedendogli come stava e di disporre nel caso in cui avesse avuto bisogno di qualcosa. Malgrado qualche divergenza negli ultimi tempi, su questioni politico-istituzionali, non si è mai spezzato il filo del rispetto e della stima personale.
Voglio infine citare un vecchio adagio che recita: “La perdita di un amico è come la caduta di un grande albero: lascia scoperto un pezzo di cielo”. Giandonato lascia un vuoto immenso nella sua comunità e in Irpinia. Era un galantuomo e soprattutto un amico».
Salvatore Pignataro
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Pignataro: «Giandonato lascia scoperto un pezzo di cielo»
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