La neve e il freddo non fermano ambientalisti, associazioni e medici scesi in piazza a manifestare per la salute e il lavoro e contro la Novolegno, la Fonderia e lo Stir, definite bombe ecologiche della Valle dei Tumori. I cittadini della conca di Pianodardine, che coincide con il nucleo industriale di Avellino, non si fidano delle istituzioni e dell’Arpac e fanno sentire con forza la propria presenza per ottenere un monitoraggio stabile di aria, suolo e falde acquifere oltre che la bonifica della zona industriale.
Il presidente Isde, Franco Mazza, inoltre, spiega le ragioni per le quali è insostenibile una fonderia nella zona industriale e bacchetta il presidente della Provincia Biancardi che aveva nei giorni scorsi invitato gli attivisti della valle del Sabato ad abbassare i toni.
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Matteo Salvini ad Ariano Irpino: la pseudodemocrazia dei giorni nostri
Prima di addentrarmi nel pieno della questione e dei problemi che si sono palesati oggi mi sembra doveroso e opportuno scrivere e spiegare l’uso proprio di tre parole che spesso usiamo e abusiamo e di cui strumentializzamo il loro significato, dimenticandoci l’originale.
Le parole in questione sono tre: democrazia, libertà di pensiero e manifestazione. Queste elencate, oltre ad essere parole presenti nel nostro vocabolario comune, sono termini che hanno valenza giuridica perché sanciti dalla nostra Costituzione.
Il Principio di democrazia lo troviamo nell’articolo 1 della Costituzione che come molti sapranno serve a stabilire che l’Italia è una Repubblica democratica in cui la sovranità appartiene al popolo. Vivere in uno Stato democratico significa che in un determinato Paese deve essere ed è garantita l’uguaglianza e dove vengono garantiti i diritti fondamentali e inviolabili dell’uomo. Questi diritti devono essere garantiti al cittadino in quanto singolo e all’interno di manifestazioni sociali, come quelle politiche o di associazioni.
La libertà del cittadino viene sancita sempre all’interno della Costituzione italiana negli articoli 13-54 e precedentemente sanciti dalla Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo. Tra i diritti fondamentali più importanti c’è il diritto alla vita e alla salute, la libertà di pensiero, di parola e di stampa e quella di poter praticare liberamente la propria fede religiosa e politica. La Costituzione prevede dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale che vengono rappresentati in libertà riconosciute a patto che non si trasformino in egoismo dei più forti a danno dei più deboli.
All’interno dell’articolo 17 e 21 della Costituzione si parla della libertà di pensiero e della libertà e del diritto di poter manifestare.
L’articolo 17 della Costituzione afferma:
I cittadini hanno diritto di riunirsi pacificamente e senz’armi.
Per le riunioni, anche in luogo aperto al pubblico, non è richiesto preavviso.
Delle riunioni in luogo pubblico deve essere dato preavviso alle autorità, che possono vietarle soltanto per comprovati motivi di sicurezza o di incolumità pubblica.
L’articolo 21 invece stabilisce:
Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.
La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.
…
Detto e stabilito questo, non da me ma dalla nostra Costituzione, andiamo ad analizzare l’episodio di oggi.
Partendo dal presupposto che ci troviamo in Irpinia che tra i diversi problemi “vanta” quello dello spopolamento. Stamattina in previsione dell’arrivo di Matteo Salvini sono stati chiusi alcuni accessi pubblici e limitata di conseguenza la viabilità cittadina probabilmente per la paura che potesse svolgersi un’insurrezione popolare con quattro anime presenti (circa 200) o che volassero pomodori come è successo a Torre del Greco dove il leader leghista è stato costretto a risalire in auto e annullare il comizio.
Altro elemento sconcertante e surreale è stata la presenza della Polizia di Stato in numero proporzionale maggiore rispetto ai presenti.
Vi mostriamo una foto di stamattina, scattata da un manifestante, per farvi comprendere visivamente lo stato delle cose che si sono verificate. Questa puntualizzazione non significa che la presenza delle Forze dell’Ordine non doveva esserci a tutela dell’ordine pubblico in primis ma sembra un’esagerazione che purtroppo a mio avviso è la conseguenza della pseudodemocrazia dei nostri giorni.
Mi spiego meglio, partendo dal presupposto che la violenza umana che sia fisica o verbale non trova giustificazione dal mio punto di vista e soprattutto non la inglobo in un colore politico specifico o ideologia specifica. Dunque che comportamenti poco tolleranti possano sfociare in altro richiede la presenza di chi ha le competenze per poter gestire eventuali disordini è d’obbligo.
Detto ciò da qui a schierarsi impedendo un movimento di manifestazione mobile lo trovo vergognoso, ridicolo ed esagerato tanto è vero che non si è creato alcun disordine e non sono volati né pomodori né si sono verificati episodi spiacevoli.
Mi sembra doveroso fare un’altra precisazione il diritto di manifestare non implica e non deve contenere in sé la voglia di tappare la bocca all’altro perché diventa un atteggiamento antidemocratico, qualora lo scendere in piazza porti con sé questo intento.
Manifestare significa palesare un dissenso, un diverso pensiero e non limitare la parola altrui. Nelle manifestazioni ci siamo sempre trovati di fronte e a chi era a favore di determinate ideologie e a chi era contro ma è normale e giusto che sia così.
La pseudodemocrazia di oggi sembra aver perso di vista il limite esistente per legge tra la propria libertà e quella altrui e la presunzione di avere ragione ha preso il posto del confronto critico che non include assenso e necessariamente condivisione.
Matteo Salvini rappresenta la pseudodemocrazia e ci mostra uno spaccato sociale di come siamo, a prescindere da questo singolo evento. Siamo disabituati al confronto, disabituati al ragionamento costruttivo, nichilisti socialmente e ideologicamente, troppo presi dal nostro mondo virtuale e quando ci scontriamo con la realtà reale diventiamo disadattati sociali.
Questo è quello che è accaduto oggi al leader leghista.
Troppo preso Matteo Salvini dalla sua propaganda social si ritrova ad avere difficoltà nel confrontarsi e relazionarsi con chi la pensa in modo diverso dal suo. Il leader leghista per poter fare il politico e non il politicante social dovrebbe confrontarsi anche e, soprattutto, con chi la pensa diversamente.
Accettare e mostrare ai suoi seguaci che non riceve solo consensi invece di bloccare forme di espressioni sociali che sono diritti inalienabili sarebbe un grande atto di normalità perché le informazioni politiche e i dissensi occultati palesano poca professionalità e serietà.
Un politico che si rispetti dovrebbe tenere in maggior considerazione chi non è d’accordo col proprio pensiero perché potrebbe e rappresenta uno sprone per capire quali sono le reali necessità di un popolo e magari creare più consensi e non popolarità social come fanno le influencer.
Altro aspetto non meno importante è l’importanza del gesto del manifestare che deve essere tramandato di generazione in generazione come lo è stato per noi e come è stato fatto con noi.
La nuova generazione deve comprendere e avere la libertà e la possibilità di manifestare in strada e non scrivendo un commento o lasciando una emoticon sui social.
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La federazione della terza età lancia un numero verde per il supporto psicologico agli anziani soli
Senior Italia, WINDTRE e SIPEm SoS Federazione lanciano un numero verde per il supporto psicologico agli anziani soli.
Roberto Messina, Presidente di Senior Italia FederAnziani dichiara:
In queste settimane siamo di fronte a un’emergenza senza precedenti, con gravi risvolti anche sociali. Le misure di sicurezza e prevenzione contenute nei decreti della Presidenza del Consiglio dei Ministri, dettate dalla necessità di contenere il virus e tutelare la salute pubblica, hanno modificato drasticamente le nostre abitudini, riducendo in modo importante i contatti e i rapporti sociali, per il bene di tutti.
Questo cambiamento ha un impatto pesante sulla vita di tutti quegli anziani che vivono soli e che in molti casi non hanno nessuno, né figli, né parenti e né amici a cui rivolgersi.
È facile immaginare quanto la solitudine impatti negativamente sulla loro condizione psicofisica, unitamente al rischio di un drastico peggioramento sugli stili di vita (sedentarietà, perdita di aderenza alla terapia, cattiva alimentazione) con pesanti conseguenze in termini di salute. Per questo abbiamo ritenuto importante offrire loro un supporto concreto attraverso un numero verde che metta loro a disposizione le competenze di una rete di professionisti formati proprio nella gestione psicologica delle emergenze.
Roberto Ferri, il Presidente Nazionale di SIPEm SoS Federazione, afferma:
L’emergenza Covid-19 sta mettendo a dura prova la serenità psicologica della popolazione.
Le maggiori ripercussioni gravano sulle persone in situazione di fragilità quali gli anziani che, proprio per tale condizione, necessitano di un supporto psicologico professionale che li aiuti a superare al meglio questo momento di solitudine per limitare al massimo il rischio di insorgenza di depressione, angoscia e stati di ansia con conseguente peggioramento dello stato di salute psico-fisico.
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Aggiornamento sui tamponi effettuati in Irpinia l’11 e il 12 giugno
Negli ultimi due giorni sono stati analizzati dall’AORN Moscati di Avellino, dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno, dall’Istituto di Ricerche Genetiche Biogem di Ariano Irpino, dall’Azienda Ospedaliera San Pio di Benevento e dall’Ospedale Cotugno di Napoli 695 tamponi.
Dalle analisi effettuate l’11 e il 12 giugno non risultano nuovi casi positivi al Covid-19.
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