In questo testo «per unico interprete (a sette voci)», Miró, come dichiara espressamente in postfazione, affronta il tema della resurrezione, in una chiave al contempo laica e religiosa.
L’autore catalano decostruisce un fatto che, per quanto drammatico, potrebbe essere un semplice fatto di cronaca, attribuendo ad esso un nuovo significato, gradualmente revocato – in un contesto dentro e fuori dal tempo – tramite ‘la voce degli altri’ (la madre, Albert bambino, la preside del liceo).
Attraverso i monologhi di cinque personaggi (alternati a due personaggi secondari), si delinea quella resurrezione sublimata nel possibile incontro con il padre al quale Albert si dirige nei «secondi in cui abbandona il suo corpo fisico per fondersi con il cosmo».
Josep Maria Miró: biografia
Josep Maria Miró è nato a Vic, in Catalogna, nel 1977.
Autore prolifico, tradotto in una ventina di lingue e rappresentato in più di trenta paesi.
Per il suo lavoro ha ricevuto numerosi premi, tra questi spiccano il Premio Frederic Roda nel 2015 e il prestigioso Premio Born in due occasioni, nel 2009 e nel 2011, mentre risultava tra i finalisti nel 2014 e 2015.
Ha spesso portato in scena i propri testi, ma ha anche diretto opere altrui.
È coordinatore della sezione di drammaturgia del Grau d’Arts Escèniques dell’Università di Girona.
Tiene regolarmente dei corsi presso la Sala Beckett di Barcellona, laboratori e seminari internazionali. Dalla stagione 2013-14 è membro del Comitato di lettura del Teatro Nazionale di Catalogna.
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Maschile singolare (2021) è il primo film di Matteo Pilati e Alessandro Guida in cui i due registi decidono di raccontare i sentimenti e la crisi di coppia senza confini di genere. La qualità degna di nota di questo lungometraggio è quella di immergere lo spettatore all’interno di un mondo senza pregiudizi, aprendo le porte di una comunità omosessuale italiana che esiste e vive le relazioni allo stesso modo degli etero, come è giusto che sia.
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Lorenzo decide di troncare la loro relazione e il matrimonio perché ha un’altra storia clandestina da tempo e, per lui, è palese che non ci sono più i presupposti per continuare una relazione basata solo sull’abitudine e l’infelicità.
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Maschile singolare è un film che racconta l’omosessualità senza trascendere nello stereotipo dei luoghi comuni e nella banalità, la pellicola segue una linea del racconto fluida e senza preconcetti, sfatando anche alcuni miti come quello della promiscuità omosessuale che è simile a quella etero. Il lungometraggio conduce lo spettatore nel mondo reale dei sentimenti che non hanno distinzione di genere: amiamo e viviamo tutti nello stesso modo.
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La ballata dei gusci infranti di Random
Random pubblica il nuovo singolo La Ballata Dei Gusci Infranti (Visory Records), fuori in radio e su tutte le piattaforme digitali e accompagnato dal videoclip.
La Ballata Dei Gusci Infranti è l’unico brano cantato della colonna sonora (interamente curata da Zenit) dell’omonimo film di Federica Biondi, ispirato ai tragici eventi del terremoto che ha colpito le zone di Amatrice, Norcia e Visso nel 2016. Il film sarà al cinema dal 31 marzo 2022. Ambientato ai piedi dei Monti Sibillini nell’Appennino umbro marchigiano, il film racconta la storia di un gruppo di persone che si ritroveranno a condividere lo stesso destino: un giorno, all’improvviso, ogni desiderio di futuro, ogni progetto, s’infrange contro l’orrore di un fortissimo terremoto. Un evento tragico che farà perdere a tutti qualcosa, spezzando la quotidianità e l’equilibrio.
Il video è un omaggio al film: alcune immagini fondamentali della storia si alternano a quelle dei luoghi ancora feriti dal terremoto e ripercorsi da Random. Colline, case, alberi e strade riacquistano significato arricchendosi di una “nuova storia”.
Scritta da Random e prodotta da Zenit, La Ballata Dei Gusci Infranti racconta con delicatezza il senso di perdita e come la precarietà della vita possa essere colmata da una possibile rinascita. Random decide di tornare a fare musica trattando temi apparentemente complessi e apparentemente distanti da quelli della sua generazione, ma che in realtà toccano tutti. Nei versi del nuovo singolo l’artista esorta tutti coloro che hanno vissuto situazioni difficili a riprendere in mano la propria vita e a recuperare la quotidianità perduta.
Random spiega:
Ho scritto questo brano pensando soprattutto al film, lasciandomi totalmente ispirare da ciò che la storia ha significato per me, e raccontandola a mio modo e con le mie parole. È stata un’esperienza di scrittura musicale totalmente nuova: questa volta io sono stato semplicemente il tramite di un messaggio che va ben oltre me. Sono molto orgoglioso di aver avuto l’opportunità di partecipare a questo progetto che porta con sé tematiche delicate e attuali, perché il tema della perdita torna sempre, anche in questi giorni così violenti. E so che è dura andare avanti ma vorrei che si provasse a non avere paura perché, anche quando si subisce una perdita, si può sempre ricominciare e scrivere una nuova storia.
Con oltre 210 milioni di ascolti su tutte le piattaforme digitali Random, appena ventenne, è fra i giovani artisti italiani più popolari e già autore di grandi successi: i tre singoli “Chiasso”, “Rossetto” e “Sono un bravo Ragazzo un po’ fuori di Testa” contano un totale di 6 dischi di Platino. I brani sono tutti contenuti nell’EP “Montagne Russe”, uscito a giugno 2020 e certificato Oro.
Random ha da poco annunciato lo spostamento delle sue due date dal vivo previste a marzo. Gli spettacoli, prodotti e distribuiti da VIVO Concerti, sono stati riprogrammati a ottobre e si terranno a Roma il 6 (Teatro Centrale) e a Milano il 12 (Magazzini Generali). In merito allo spostamento, ha dichiarato:
Non vedo l’ora di risalire sul palco e di avervi tutti con me e presto sarà così, serve solo un altro po’ di pazienza. Per tornare a stare tutti insieme, i concerti di Roma e Milano previsti a fine marzo sono stati spostati. Abbiamo deciso di rimandare gli show direttamente a ottobre, quando potrò farvi ascoltare musica nuova e preparare uno spettacolo diverso da quello che avevo in mente e che è rimasto fermo per troppo tempo. Voglio darvi il meglio di me e sto lavorando duro per questo. I biglietti che avete già acquistato rimarranno validi per le nuove date. Ci vediamo a ottobre!
La ballata dei gusci infranti: testo
Hai mai chiesto alla luna perché il sole la chiama quando arriva la sera?
O a un bambino che corre col pallone perché la vita è così bella?
Io non ho paura di fare tutto quello che ho in testa se mi fa stare bene
Non mi interessa
Oggi o domani ti perdi la strada e non te ne accorgi
Se mi scorderò
Di sto tempo che vola come un aeroplano
Che la vita ti cambia in un attimo
E non riesco più a trovare un senso
Più a fare dì meglio
Non avere paura
Mi manchi come l’aria
Perdere cosa?
Tornare a casa
Una nuova storia
Non avere paura
Mi manchi come
Come un fascio di luce che mi sfiora le guance
Come i piccoli passi verso qualcosa di grande
Come un giro del mondo
Fatto con gli occhi chiusi
Come il primo tramonto
Se mi scorderò
Di sto tempo che vola come un aeroplano
Che la vita ti cambia in un attimo
E non riesco più a trovare un senso
Più a fare dì meglio
Non avere paura
Mi manchi come l’aria
Perdere cosa?
Tornare a casa
Una nuova storia
Non avere paura
Mi manchi come l’aria
Perdere cosa?
Tornare a casa
Una nuova storia
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Mimmo Calopresti parla di Aspromonte alla 44esima edizione del Laceno D’oro
In occasione della 44esima edizione del Laceno D’oro Mimmo Calopresti incontra il pubblico di Avellino per parlare di Aspromonte, il suo ultimo film uscito nelle sale italiane il 21 novembre.
Aspromonte si discosta dal cinema che vuole spiegare tutto, come avviene nelle serie TV cui siamo abituati. Mimmo Calopresti non approfondisce le vite dei suoi personaggi ma ce li mostra per come appaiono nel loro quotidiano perché dobbiamo conoscerli per come sono nel qui ed ora e non per le loro storie passate.
Il regista vuole mostrare l’impotenza di alcuni abitanti che, rappresentando una minoranza territoriale, hanno difficoltà nel cercare di migliorare la loro condizione sociale e di comunità.
Aspromonte racconta della vita retrograda di Africo, un piccolo paese arroccato sule montagne calabresi dell’Aspromonte, dove le persone muoiono di parto perché non c’è il medico, vivono senza elettricità e senza acqua perché le istituzioni non tengono conto delle esigenze di un piccolo paesino perché il luogo e le persone che ci abitano non possono influenzare gli interessi locali.
Gli abitanti di Africo nonostante tentino di migliorare le loro condizioni di vita, decidendo di costruire arbitrariamente una strada che possa permettere l’arrivo di un medico, vengono ostacolati dalle istituzioni locali e dal prepotente di turno.
Per molti Aspromonte mostra vicende di un tempo passato ma se pensiamo ad alcuni posti, anche all’Irpinia ad esempio, non è al degrado che assistiamo perché a differenza di Africo ci siamo evoluti ma ci sono altre problematiche.
Oggi, nelle nostre zone, assistiamo ad altre forme di abbrutimento come quello dei borghi fantasma o dello spopolamento su cui si pone l’attenzione ma in concreto non si fa nulla per risollevare o cercare una quadra perché ci sono altre criticità che riescono sempre ad avere la precedenza.
Mimmo Calopresti con questo lungometraggio vuole elogiare anche la semplicità della vita che segue un ritmo naturale e non frenetico come quello che viviamo oggi perché, probabilmente, ci siamo evoluti ma non siamo più felici come quando si sorrideva per e con poco.
10 comments on Il corpo più bello che si sia mai visto da queste parti di Josep Maria Miró
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